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martedì 22 maggio 2012

Codice, interfaccia, cambiamento.




È tutto codificato attorno a noi. Sia per opera della ‘Natura’ che per opera umana. Diciamo che l’umanità tende ad ‘emulare’ la Natura in quanto a codificazione della realtà manifesta. In Matrix era famosa quella scena dove tanti numeri verdi scrollavano continuamente sul monitor dei computer

Quei numeri erano il 'codice fluido' della matrice che dava Vita e componeva la neuro simulazione, che accadeva all’interno del software scambiato da miliardi di individui come unica ed assoluta realtà. 

La ‘Natura’, a sua volta, riflette l’umanità, dando luogo ad un movimento a ‘vortice’ senza fine di continuità in ogni senso. Non è possibile ‘capire’ senza maturare la capacità di decodificare, almeno in parte, il codice dell’energia che co crea la Vita nelle 3d. Il ‘codice’ è univoco eppure mutevole, auto adattantesi alle diverse interpretazioni/interrogazioni degli umani che vi si riflettono.

Codici nei codici nei codici, così come esiste un Piano nel Piano nel Piano…

Questa ‘trilogia’ semplificata, di fatto, va decodificata mediante osservazione multidimensionale, ossia mediante assunzione contemporanea dei tre livelli base dell’intenzione/esperienza:
  1. 3d
  2. Sovradimensionale
  3. Divino.
Ma, allo stesso Tempo, anche per ‘Analogia Frattale’ e con l’ausilio del ‘Metodo Indiretto’, è possibile almeno in parte decodificare il codice agganciato alle 3d e oltre. In teoria è possibile ‘intuire’ l’intera sequenza codificata capace di giungere sino alla Sorgente.

Se ti fosse consentito entrare nel villaggio Sufi di Alkufa, impazziresti. Si dice che chiunque mai vi entrasse, per puro caso, impazzirebbe. È inevitabile perché Alkufa è carico di vibrazioni che non possono essere sopportate da menti che non sono autentiche. Ecco perché nessuno dovrebbe entrarci, se prima non ha attraversato un periodo di addestramento e di disciplina.
 
Se si riescono a comprendere alcune delle caratteristiche di Alkufa, riusciremo a comprendere meglio altri luoghi di pellegrinaggio.
 
Per esempio, ad Alkufa non è possibile dormire, nessuno ci riesce. Ecco perché è naturale impazzire, a meno che tu non sia stato allenato alla continua assenza di sonno, avendola sperimentata in precedenza. Ed è per questo che la più grande delle realizzazioni tra i Sufi è la veglia notturna:
 
essi si esercitano a restare svegli tutta la notte.
 
È importante riflettere su questo punto. Se una persona non mangia per novanta giorni, diventerà molto debole, ma non morirà, né impazzirà. Un uomo normale, in buona salute, può digiunare facilmente per novanta giorni, ma non può stare senza dormire neppure per ventun giorni. Di fatto è già difficile stare senza dormire per sette giorni, mentre in Alkufa è del tutto impossibile dormire!
 
Qualcuno fece venire da me un monaco buddhista di Ceylon. Da tre anni non riusciva a dormire… Gli chiesi se avesse mai praticato lo Yoga ‘anapansati’ di Buddha, perché per un monaco buddhista si tratta di una pratica inevitabile. E lui mi rispose che lo praticava da sempre. Allora io gli dissi che, in quel caso, doveva scordarsi completamente di poter dormire, perché quella pratica rende il sonno praticamente impossibile
 
Si tratta di una tecnica di risveglio della Coscienza ma, una volta che il sonno va perduto, occorre praticare un’altra tecnica che si allaccia a questa e che deve essere subito applicata. Se continui a praticare solo il primo esercizio e mai il secondo, pian piano ti indebolisci e puoi arrivare perfino ad impazzire, o a morire
 
Quel primo esercizio serve solo a rimuovere l’abitudine al sonno. 
 
Allorchè il sonno viene smantellato dall’interno, la tua consapevolezza acquista una prospettiva del tutto diversa e quella realizzazione può essere utilizzata per un’evoluzione dell’essere. Purtroppo, nei testi buddhisti viene descritta solo la prima pratica, e quando io chiesi a quel monaco se conosceva la seconda, mi disse che nessuno gliene aveva mai parlato.
 
Vedete perché può essere pericoloso scrivere certe cose nei libri: 

chiunque le pratichi senza la giusta guida, perderà semplicemente il sonno… a quel punto, si dovrebbe conoscere l’altra tecnica, ma questa non è descritta da nessuna parte!
 
Ecco perché molte cose venivano tenute segrete, in quel modo non potevano nuocere a nessuno

servivano solo ad aiutare coloro che ne avevano bisogno per la loro ricerca spirituale.
 
I veri luoghi sacri sono molto vicino a quelli falsi, che sono noti a tutti e sono visibili

essi ti terranno fuori strada fino al momento in cui non sarai pronto per entrare nel vero Tempio… Inoltre, come ho detto, ogni luogo di pellegrinaggio ha una sua chiave
 
Ogni figura disegnata all’esterno, forma un’immagine all’interno della tua consapevolezza. .. Se riesci a evocare queste immagini, in qui momenti potrai iniziare immediatamente il tuo pellegrinaggio verso la sfera spirituale...
I misteri occulti dell'oriente – Osho Rajneesh

È tutto codificato attorno a noi, anche le - vie d’uscita.

Fondazioni: quei soggetti politici con finanziatori segreti.
Non sono partiti, ma in politica, ormai, vanno di gran moda. Stiamo parlando delle associazioni o fondazioni. In Italia, rispetto al resto d’Europa, godono di gran fortuna anche perché non è dato sapere chi sono i finanziatori

Si invoca la privacy 'in quanto dai finanziamenti si potrebbe desumere l’orientamento di chi ha elargito il contributo', aveva scritto a Il Fatto Quotidiano, al riguardo, l’anno scorso Massimo D’Alema, presidente della Feps, che raccoglie le fondazioni progressiste europee. 

Sono trasversali, a volte raggruppano politici di schieramenti contrapposti.

Nel Belpaese sono decine, e in alcuni casi sostituiscono le vecchie correnti

Una sorta di nuovo strumento in un’epoca in cui i partiti non sono certo al massimo della popolarità, al riparo dai meccanismi tipici partitocratici, come primarie o tesseramenti. Un vero e proprio apparato parallelo che si fatica a controllare, ma del tutto legale, del quale non è chiaro chi ci mette i soldi e per quale motivo

E in queste giornate caldissime sul fronte finanziamenti pubblici, ecco che dare una mappa delle tante associazioni politiche diventa un modo per capirne un po’ di più…
Link

Senza una ‘interfaccia’ il codice più profondo sarebbe inviolabile e che cos’è una interfaccia, se non un frattale, un’esemplificazione, della verità superiore attualmente inarrivabile?
 
Il linguaggio, ciò che accade nel Mondo, i computer, il corpo umano…

Tutto ha un senso per lo stato attuale in cui si ‘versa’.

Se la Telepatia divenisse o tornasse realtà, l’intera attualità tecnologica sarebbe improvvisamente del tutto superata, desueta e il paradigma cambierebbe di conseguenza. Il cambiamento scorre costante sino ad un punto di ‘raccolta’ e di ‘accelerazione’, di cui il fiume che incontra la cascata è il perfetto frattale.

A quanto pare un ‘collo di bottiglia’ simile è proprio alle porte del Tempo 3d.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 16 aprile 2012

Dito medio alzato e scelta.





Entra nel futuro

Leggendo questa porzione di frase, in una pubblicità giuntami via e-mail, la mente ha ‘tradotto’, interpretando i ‘segni grafici’, col nome dell’azienda elettrica ‘Enel’:

En(tra) (n)el (futuro).

La cosa curiosa è che anche la simbologia presente nella pubblicità sembrava sincronicamente idonea alla rappresentazione della Natura del business di questa azienda. L’algoritmo presente nella mente, uno dei tanti, ha decodificato quella ‘simbologia’ in una maniera, per qualche verso, ‘conosciuta’.

Ciò significa che una certa ‘pubblicità’ ha la capacità di entrare nella mente e di radicarsi in maniera oltremodo pervicace.  

Io e la mia famiglia non abbiamo la televisione, ormai da circa due anni, e, comunque, è da molto più tempo che abbiamo tagliato la linea di continuità con quella 'scatola magica' e con tutto quello che ‘ne esce’…

Eppure, la ‘pubblicità ha svariati modi per ‘farsi largo’ nell’inconscio; infatti anche tramite Internet, la radio, le affissioni sui muri ed i giornali siamo assolutamente bombardati da slogan ed abitudini:

è sulla solidità che ruota il futuro (slogan Enel).

Futuro. Questa azienda si lega spesso al concetto di ‘futuro’; essa traccia la propria via nel futuro, ossia contempla un futuro, tra i tanti, nei quali essa ha ancora e sempre un ‘ruolo centrale’. In questa maniera essa profetizza il proprio avvenire, evidenzia una direzione vettoriale in cui essa è ancora ‘viva’c'è.

Perché essa è entrata nella ‘scatola magica’ dell’inconscio da cui si co crea la realtà 3d.

Benvenuti nel futuro.
Il futuro è trasformazione. Il futuro è ciò che Enel costruisce da sempre, con le proprie persone e le proprie tecnologie, rispondendo alle esigenze di oggi e anticipando quelle di domani.
 
Siamo partiti da questo assunto per sviluppare il nuovo calendario Enel.
 
Le centrali sono i luoghi in cui il futuro prende vita trasformando in energia elementi diversi:

l’acqua, il vento, il sole, la terra, le biomasse e l’atomo.
 
Scegliere di rappresentare questi luoghi significa dare visibilità al lavoro necessario per raggiungere il futuro che Enel stessa si impegna a costruire per le generazioni che verranno: 
 
un futuro sostenibile, pulito, vivibile, solidale.
 
E perché questo avvenga, c’è bisogno di tutta la nostra energia.
Link 
 
Perché questo avvenga, c’è bisogno di tutta la nostra energia – dove per ‘nostra energia’ si deve intendere proprio l’energia delle persone

Per sostenere un Mondo come questo e la sua proiezione futura, un Mondo anche ‘Made in Enel’ occorre che la Massa conferisca una buona dose di energia all’azienda Enel, in cambio di altra energia trasformata in un surrogato capace di riscaldare le case, illuminarle, permettere le comunicazioni, etc.

Da ciò si evince molto chiaramente che i veri generatori di ‘energia’ siamo noi e non le risorse naturali che vengono sacrificate come unica alternativa, che semmai frattalmente ci riflettono.

La volontà delle persone è nulla, in assenza di chiarezza e pura intenzione, per cui anche il management Enel rientra in questa verità e, dunque, anche i migliori propositi umani lasciano il tempo che trovano e vengono anch’essi sacrificati insieme alle materie prime terrestri.

Quello che ‘conta’ è la 'forma d’onda' che si è impadronita degli uomini e delle donne che lavorano in Enel, una direzione vettoriale sottile impressa da una presenza non manifesta ma molto efficace in termini di risultanti tridimensionali.

Questo articolo non dirà nulla a tutti coloro che leggono per la prima volta SPS… come è giusto che sia.

Leggiamo questa parola - 'lived' (tradotto letteralmente come 'vissuto') - al contrario:

devil (tradotto letteralmente come 'Demone').

Ciò dimostra la Natura ribaltata di questo piano 3d e il connubio indissolubile tra le polarità dell'Essenza. Noi 'siamo qua'. Non è accaduto nulla di 'sbagliato':

semplicemente siamo qua...

Adesso dove stiamo andando? E, soprattutto, dove intendiamo andare? Il 'vissuto' è come un limone spremuto per estrarne il succo, per qualche motivo specifico. Qualsiasi sua Natura fa adesso parte del 'sapore' di quel gusto corrispondente al cammino tracciato e riassunto nell'adesso:

un 'sapore' che cambia nel Tempo secondo leggi diverse.

Ciò che rimane del limone lo riportiamo alla 'terra' ma il suo valore aggiunto rimane in noi.

Il Mondo descritto dall'attuale paradigma è un limone destinato ad essere ridato alla 'terra'; ciò che rimarrà sarà il valore aggiunto, il succo di quello che 'è stato' e costituirà la base per quello 'che verrà'...

Si genererà un 'bivio' in cui ognuno di noi, il 'raccolto', verrà attratto secondo il proprio 'sunto magnetico', o completezza, verso una delle due 'direzioni':
  1. Rientro nel reset delle 3d
  2. Ascensione verso 'altro'.
Dipende da noi 'scegliere' in 'quale futuro entrare'...

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

 

venerdì 9 dicembre 2011

Prima dell’incantesimo...




Da sempre il Mondo della fantasia, solitamente scambiato dal pubblico ‘adulto’ per un ambito ‘ridotto’ e dedicato alla fanciullezza, è portatore di energie d’interscambio notevolmente importanti ai fini della consapevolezza individuale e di massa

I fumetti, le fiabe, i cartoni animati, i film d’animazione sono sempre stati al di là di ogni qualsivoglia giudizio di parte e, solitamente, hanno sempre avuto il pregio di solleticare l’animo umano, in ogni sua forma camaleontica legata all’età. Il ‘fanciullino’ che è in noi esiste sempre, a prescindere dal tempo intercorso a lenire, coi propri ‘segni’, l’aspetto esteriore/interiore dell’individuo

I messaggi veicolati, ad esempio nei moderni film d’animazione, sono sempre più 'robusti' ed il loro target è indifferentemente variegato. È una dispersione a pioggia di energia radiante, capace d'ispirare e di ‘fecondare’ l’immaginazione

È un modo molto delicato di trasmettere ‘segnali’ e informazioni per i nostri centri sottili ancora attivi. Assistendo alla visione di un film succedono molte ‘cose’ a diversi livelli di Coscienza. Ovviamente il Libero Arbitrio rende ognuno di noi giudice di se stesso, sempre tenendo conto del grado di 'sedazione' a cui siamo stati sottoposti da sempre in ogni modo.

Il nostro Libero Arbitrio non è del tutto ‘libero’, in quanto rispecchia la mancanza di capacità individuale di rendersi conto del ‘dove si è’. Senza la consapevolezza del ‘dove si è’ è difficile prendere decisioni e decidere in piena libertà e responsabilità. Avremo la parvenza di ‘agire’ in questo modo, ma ignorando i termini, le postille scritte in piccolo nel ‘contratto’ che abbiamo firmato venendo alla nascita. 

I cartoni animati, i fumetti, le fiabe… ma più di tutti, i moderni capolavori dell’animazione hanno il merito di raggiungere le grandi masse planetarie attraverso il proprio ‘arsenale’ di effetti pirotecnici, musicali ed emotivi, capaci di generare nelle platee vere e proprie onde di energia molto simili ad effetti di rilascio di Kundalini

Il fatto di coniugare un audio tanto 'potente' ed avvolgente agli effetti speciali visivi, ha contribuito a rendere la visione di un ‘film’ molto simile ad un processo di iniziazione o di pulizia energetica, come una sorta di ‘massaggio’ vibrazionale

Ovviamente, le sale cinematografiche sono di fattura e di 'proprietà' Antisistemica; dunque, perché viene ‘permesso’ che il pubblico possa usufruire di una simile ‘centrifuga’ della propria dimensione interiore, che può anche smuovere blocchi emozionali molto profondi?

Sicuramente perché l’Antisistema, riflesso dall’operato del controllo inconscio di ‘umani’ sugli stessi ‘umani’ per fini speculativi e di mero raggiungimento d’interessi personali, passa anche messaggi subliminali di ulteriore drogaggio del proprio pubblico di silenti attori.

La verità è che qualsiasi manifestazione esistenziale è caratterizzata da diversi livelli di comunicazione in sé.

Ognuno capterà il corrispettivo 'segnale' e lo decodificherà in funzione del proprio livello di consapevolezza, vibrazione. Proprio come permette di captare una normale antenna tv o satellitare. Diciamo che tutte le frequenze ci raggiungono ma vengono filtrate dal nostro livello ricettivo, dal nostro ‘decoder’ interno. Il film ‘Contact’ con Jody Foster è un esempio molto chiaro di questa decodificazione proprietaria dei messaggi provenienti dall’ambiente ‘esterno’. 

Il segnale è ‘avvolto’ su se stesso dando luogo ad un vortice stratificato d’informazione, che è perfettamente captabile ma non matematicamente comprensibile se non sufficientemente sintonizzati e capaci di demodulare:

il processo inverso della modulazione è chiamato demodulazione. Poiché il termine modulazione sta a significare la traslazione della banda base del segnale di informazione (modulante) in un'altra a frequenza superiore, il termine demodulazione significa il ripristino sul segnale della modulante delle caratteristiche d'origine. Si riporta dunque l'intero spettro del segnale modulato, cioè quello traslato, nel campo di appartenenza iniziale, cioè alle basse frequenze (banda base)
Link 
 
Nelle sale cinematografiche Antisistemiche, ossia tutte, avviene certamente un irraggiamento di segnali opportunamente 'ipnotici', necessariamente uniti ad altri livelli superiori d’informazione. L’Antisistema è stato programmato da noi, inconsciamente, ad impersonificare un certo tipo di funzione, ed ormai incarna il proprio ruolo in maniera perfetta, però di per sé non è né negativo nè positivo: è come il famoso ‘Io non sono cattiva: è che mi disegnano così’ inerente alla sinuosa figura di Jessica Rabbit nel film ‘Chi ha incastrato Roger Rabbit?’.

Il ruolo dell’Antisistema è di Natura auto educativa e di per sé assolutamente ‘neutro’. 

La sua funzione viene programmata attraverso la ‘manifestazione’ interno/esterno della specie vivente dominante che ‘lo abita’. Egli è il substrato, lo scenario che ci ospita e che ci ‘accoglie’. Da questo fatto è perfettamente comprensibile come ‘egli’ sia assolutamente trasparente alle leggi Universali, pur avendone di proprie, che trovano a questa ‘latitudine vibrazionale’ conferma ed attitudine in quanto partecipante al Piano Divino, essendone infine ricompreso perché derivante

Da ogni manifestazione di qualsiasi tipo emergono diverse ‘tonalità’ energetiche. Per cui anche le mire di controllo più perverse, necessariamente costituiscono una parte dello spettro del segnale irraggiato nell’etere. Attraverso il ‘controllo’ Antisistemico viaggiano anche informazioni inerente ad una diversa origine o sorgente: è ovvio, logico e sensato.

Per questo motivo, nelle sale cinematografiche, si proiettano certi ‘segnali’ potenzialmente pericolosi per la perpetuazione del paradigma attuale. Semplicemente, l’apparato di controllo massivo è sicuro che la platea sia sufficientemente ‘schermata’ e non abile alla decodificazione delle informazioni superiori che la colpiscono. Il ‘controllo’ è così sicuro, avendo dalla sua la capacità storica d’incantesimo sul genere umano, praticamente ‘avendolo’ tra le proprie spire ad ogni istante della sua manifestazione 3d.

Chi guida la nostra ‘carrozza’? – direbbe ancora oggi Gurdjieff
.

Il ‘tutto’ ci chiama a sviluppare la conoscenza di noi stessi e ‘lo fa’ per nostro intento inconscio riflesso da un ‘esterno’ in cui non ci riconosciamo più. Carnefice e vittima coincidono, ma senza saperlo. Quello che doveva ‘emergere’ di noi è, alfine, completamente emerso: il nostro lato oscuro è interamente ‘fuori’. 

Adesso che lo abbiamo indotto a manifestarsi, accettando di addormentarci, lo stiamo ‘conoscendo’ come un qualcosa inerente ad una Natura di non ben specificata origine, ma che in realtà è solo di nostra ‘competenza’. Chiamiamolo come vogliamo ma il discorso non cambia; sia esso raffigurato come un Demone, un Alieno, un Volador, uno Spettro, uno Spirito Malvagio, una Maledizione, un Incantesimo, una Eggregora, etc. rimane solo e sempre una manifestazione di quello che, anche, ‘ci appartiene’.

Una parte di noi che, frattalmente, abbiamo permesso ch’emergesse, ‘osservando’ alla perfezione la missione ‘esplorativa’ affidataci, e da noi accettata, dal Creatore.

Il caso non esiste.

Le spire del Tempo lo fanno presupporre, perché lentamente ‘dimentichiamo’…

Vestiamo i nostri ‘fantasmi’, le nostre ‘scimmie’, di ‘presunzione del caso’; cerchiamo di trovare loro una collocazione gestibile nella Vita di tutti i dì. Gli troviamo un piccolo angolo e progressivamente ci troviamo alle prese con una gestione dello ‘spazio’ divenuto improvvisamente troppo piccolo ed ingombro di ‘cose o aspetti’. 

Il ‘giorno’ che decidiamo di fare ‘pulizia e ordine’, essendo sotto incantesimo, dimentichiamo i giusti ‘pesi specifici’ assegnati ai vari aspetti di noi mantenuti in stasi nella nostra ‘casa/museo’ e improvvisamente decidiamo di sacrificare parti di noi per altre parti di noi, eseguendo questa attività freneticamente e senza l’opportuna presenza.

Risultato? Gettiamo nella ‘spazzatura’ alcuni nostri aspetti cardine, proprio come succede ad Andy in Toy Story 3

È quando non abbiamo più una ‘cosa’ che maggiormente ci mancherà.

Infatti l’Antisistema ci ha portato via pressochè 'tutto' di quello che eravamo e, ‘oggi’, sentiamo che ci manca qualcosa di molto importante, ma la Natura dell’incantesimo è tale da non farci ricordare ‘che cosa è che ci manca’. L’informazione riverberante ci raggiunge ugualmente, affondando il ‘coltello’ nelle nostre carni, attraverso la formazione delle malattie, ad esempio; affermando che ‘ci manca qualcosa’, che ‘dobbiamo ricordare’… ma a nulla vale questo 'richiamo' se noi non riusciamo a decodificare il messaggio, se permaniamo in una situazione di dimenticanza e di regolare assunzione del segnale Antisistemico.

È vero che siamo in prigionia? È davvero prigionia, questa? Oppure, in realtà, ‘ci sta bene così’? Faremo qualcosa di veramente ‘nativo’ quando saremo con le spalle al muro: in quel momento, spero, ricorderemo tutto con la lucidità della saetta che illumina il cielo.

A nulla servono gli insegnamenti se siamo chiusi in un bunker emozionale che non sappiamo decifrare.

Il giorno di Natale di molti anni prima, la Bestia ha perso la propria identità per via di un incantesimo lanciato da una fata; ella, mettendolo alla prova si muta in una donna anziana e in difficoltà con in mano una rosa e chiedendo al principe stesso, un riparo dal freddo e dal gelo della notte. Il principe, di animo freddo e cattivo, rifiuta la rosa e caccia la donna, che però riassumendo le sembianze di una fata, lo punisce sottraendogli l'aspetto umano proprio durante il Natale, insieme agli abitanti del castello, che assumono le sembianze degli oggetti usati nelle loro mansioni principali e non riesce più a condividere la gioia di chi festeggia.
Da ‘La bella e la bestia – Un magico Natale’ 

Fidati di me Fife. L’umanità è troppo spesso sopravvalutata. Prima dell’incantesimo non c’era nessun bisogno del mio particolare genere di talento. Ma ora il Padrone ha bisogno delle mie melodie per nutrire la sua Anima tormentata. Io sono il suo confidente e il suo migliore amico. E io non voglio che una qualche contadinella mi rovini tutto quanto! Fife, fai in modo che questo sbocciante Amore appassisca, come è naturale
Maestro Forte a Fife

- La musica ti aiuterebbe?
- La musica è la sola cosa che mi aiuta a dimenticare.
- Non preoccuparti, vecchio amico, io sono qui per te. Ci sono sempre stato e ci sarò per sempre.
Maestro Forte alla Bestia

Segniamoci questi spunti riflessivi:
  • gli abitanti del castello assumono le sembianze degli oggetti usati nelle loro mansioni principali 
  • prima dell’incantesimo non c’era nessun bisogno del mio particolare genere di talento
  • io sono il suo confidente e il suo migliore amico
  • la musica è la sola cosa che mi aiuta a dimenticare
  • io sono qui per te. Ci sono sempre stato e ci sarò per sempre.
Ecco perfettamente delineato:

l'identificazione con quello 'che si fa' e 'che si diventa'
l’incantesimo
l’illusorietà
lo scambio dell’effetto con la causa
la parte oscura che delinea per analogia quella lucente, nella dualità.

Per concludere, intendo citare una porzione di testo di un maestro di trading a livello mondiale, Joe Ross, che ho conosciuto personalmente ad un suo corso, e che nel tempo ha cambiato il suo approccio con quel Mondo ‘corrosivo’, se lo si vive in maniera disarmonica; cambiando l’ approccio con se stesso, dopo un episodio molto negativo legato alla propria salute:

sei in un trade, e il tuo stop ti fa uscire con poco o nessun profitto. Poco dopo che sei uscito dal trade seguendo il piano, i prezzi decollano e arrivano fino a un punto in cui, se tu fossi rimasto nel trade, avresti fatto un profitto significativo. Il movimento del mercato ti lascia lì a pensare che sei uno stupido. Ragioni sul fatto che ci deve essere qualcosa di sbagliato nel modo in cui fai le cose.

Le tue regole, il tuo piano, o entrambi non devono essere giusti. Così tu cambi ciò che stai facendo, o crei una nuova regola in modo che la prossima volta che il mercato si muoverà tu non sia ‘lasciato indietro’. Hai appena abbandonato tutto il duro lavoro, che hai fatto in precedenza, che ti ha reso capace di fare trading con successo. Hai abbandonato la tua formazione e ciò che hai imparato. Hai abbandonato la saggezza che ti rende capace di essere un trader di successo.

Hai appena iniziato a fare trading sulla storia, mentre il tuo compito è operare sui futuri movimenti dei prezzi. Stai facendo trading su ciò che è accaduto, non su ciò che accadrà. Non essendo disposto a essere ‘lasciato indietro’, ti stai mettendo nelle condizioni di essere ‘lasciato fuori’, di finire la tua carriera di trader. 

Se hai avuto pensieri, o hai agito, come ho appena descritto, hai un terribile problema con l’avidità. Perché? Perché l’avidità non ne ha mai abbastanza. Non puoi soddisfare l’avidità. L’avidità vuole di più, sempre di più.
 
Non ogni trade è il tuo trade…
‘Scontento’ di Joe Ross

L’avidità è ormai ‘fuori’ di noi; è questo Mondo che abbiamo scolpito, martellata dopo martellata. Essa ci tenta in continuazione in ogni modo, attraverso il magnetismo naturale di cui è capace, ma soprattutto attraverso il suo alias ‘interno’ a noi, il suo alveolo da cui è ‘partita’.

In questo gioco di pressioni ‘dentro/fuori’ veniamo stritolati, compressi e costretti infine a cedere. L’Ego autorizza il nostro comportamento tramite giustificazioni create ad hoc

In questa maniera siamo come in balia della ‘corrente’ e per ‘pigrizia’ e/o mancanza d'energia, ci lasciamo andare, proprio come dovremmo invece 'fare', seguendo il corso dell’energia Universale, che richiede quella ‘fiducia’ o padronanza di sè, normalmente mancante, nel credere in quello che i propri centri sottili intuitivi captano e demodulano con grande competenza e saggezza.

In questa stretta alchimia sembra avere la meglio la ‘chimica’ delle emozioni: un percorso più fisico e lento di trasformazione, rispetto alla via più immediata della trasmutazione cellulare.

Stiamo ancora frequentando le ‘scuole elementari’, a quanto pare…

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

giovedì 28 aprile 2011

Abbracciare e/è decodificare la Vita.





Perché, molto spesso, utilizzo come fonte ‘autorevole’ di termini e concetti il sito di Wikipedia? Perché Wikipedia rappresenta la voce dal punto di vista 'medio/ufficiale' e una sorta di Stele di Rosetta ai fini della comunicazione e 'comprensione' comune. 

Non è un giudizio che si esprime in merito al ‘sapere’ ivi contenuto, ma una semplice osservazione del tipo di fonte che ‘colora’ e riporta quel sapere. La fonte in questione è rappresentata dalla buona volontà di ogni persona che si sente di fornire il proprio contributo all’espansione dell’enciclopedia più famosa del Web. Non mi sento di utilizzare il termine ‘enciclopedia libera’,  perché non credo che lo sia veramente, perché le persone che collaborano volontariamente si riferiscono sempre al sapere ufficiale che passa l’Antisistema

L’ho, più volte, appurato soprattutto in ambito di controinformazione o informazione parallela. È come se anche Wikipedia dovesse rendere conto al pubblico paradigma al fine di ‘rimanere a galla’. Può essere certamente una linea di condotta molto sagace e lungimirante, alla Leonardo Da Vinci, per intenderci: fare buon viso a cattivo gioco. 

Comunque a lei spesso mi riferisco perché è un punto di unione condiviso e valente, rispecchiante una sorta di nazionalpopolarismo della raccolta del sapere. È, dunque, un buon riferimento visti gli argomenti affrontati da SPS. Se riportassi le fonti allineate con certi argomenti trattati, il rischio sarebbe quello di esporsi alla pubblica demonizzazione del preconcetto. A volte lo faccio, per carità, però tendo a livellare il baricentro dell’articolo tramite riferimenti a siti divenuti ormai ‘istituzionali’, ossia che non creano troppo 'stupore' se agganciati. 

È questo un chiaro frattale del 'come vanno le cose' a questo Mondo e di come il cambiamento ‘strisci’ sottilmente tra tutte le parvenze di realtà che andrebbero certamente meglio inquadrate e vissute. Il Mondo non può cambiare troppo in fretta, pena l’affrontare un pesante crollo delle infrastrutture di ‘carta’ sul quale poggia. Un esempio lampante lo si riscontra nel campo dell’energia: una liberazione repentina dal dominio del petrolio, paradossalmente, metterebbe in ginocchio il paradigma sociale imperante da secoli. Probabilmente, nel breve, i danni sarebbero maggiori dei vantaggi. Io penso che chi è al comando della ‘nave’ questo lo sa benissimo e che non è quell’irresponsabile che ognuno di noi ha pensato almeno una volta nella propria Vita

Il meccanismo sviscerato da Zeland, inerente ai ‘pendoli’ è molto chiaro: ogni forma di organizzazione umana, nel tempo, inizia a 'camminare con gambe proprie', utilizando i membri interni fondatori e partecipanti allo stesso modo del bruciare risorse carbon-fossili

Ossia, le persone vengono assorbite da ciò che hanno creato. 

Ciò che hanno creato assume una propria identità e necessita dell’energia delle persone schierate all’interno. Tutto questo meccanismo descrive una sorta di prigionia in casa propria, costituita da una serie contorta di ‘quieto  vivere’, di vantaggi acquisiti e di uno stile di Vita a cui si fatica a rinunciare come una specie di… dipendenza reciproca

Ecco che il meccanismo scoperto ed evidenziato da Vadim Zeland, ricorda molto da vicino il concetto di parassitismo energetico sviluppato in una serie di articoli in questo Blog. Le entità che controllano il genere umano sono rispecchiate ampiamente dalla legge dell’analogia frattale imperante in ogni ambito esistenziale. Il loro ‘passaggio’ è sempre più chiaro, proprio come in Astrofisica, ad esempio, per scoprire l’esistenza di un buco nero si osservano i suoi effetti nell’ambiente in cui si presuppone essa ‘esista’

Oppure l’osservazione degli effetti gravitazionali ‘anomali’, osservati in un sistema planetario, che permettono di capire che un pianeta esterno esiste e si sta avvicinando. Ogni ambito sul quale si ‘posa’ il pensiero e l’attenzione si trasforma immediatamente in una forma codificata di informazione

La cosa meravigliosa è che questa ‘informazione’ non è mai fine a se stessa o fuori luogo, ma rispecchia fedelmente lo status dell’osservatore ed, allo stesso tempo, veicola una informazione completa. 

Non è semplice da descrivere a parole. 

Il livello della decodifica dipende dalla nostra capacità vibrazionale raggiunta o maturata in un dato istante. In questa maniera, l’Universo ha ‘trovato il modo’ di non abbandonarci mai, riuscendo sempre ed in continuazione a fluire attraverso un fiume costantemente in piena, sempre abbondante e ricco di informazione di Verità condivisa: Verità ‘nascosta’ alla luce del Sole.

Dipende ‘solo’ da noi… coglierla, raccoglierla, abbracciarla…

La famosa massima - Tutto scorre – sembra proprio riferirsi all’esempio soprariportato, inerente ad un fiume in piena nel quale ‘tutto possa scorrere liberamente’. Il riferimento è al cambiamento ma non solo: la chiave di lettura relativa alla portata del fiume esistenziale, conferisce un altro aspetto al pensiero attribuito ad Eraclito. Quale? 

La prospettiva legata al fiume dell’abbondanza che non può mai conoscere la secchezza. Il concetto del cambiamento è vero ma striminzito se rapportato alla Verità maggiore contenuta nel ‘messaggio’. Tutto è abbondanza. Semmai il cambiamento è una ‘costola’ di questa Verità…

L’Antisistema non lascia mai nulla al caso, esprimendo in questa modalità un altro frattale delle leggi Celesti, ossia che ‘tutto è opportuno ed appropriato’. Medesimo frattale contenuto nella Bibbia o in qualsiasi altro testo sacro, ossia inerente alla portata dell’informazione codificata e stratificata al loro interno. Informazioni idonee ed in ‘simpatia’ con il livello evolutivo dell’umanità che legge. 

Informazioni che emergeranno con ben altro spessore allorquando il lettore sarà pronto. L’atto del celare e del nascondere, in questo senso, in questo modo, diventa persino… terapeutico, proprio come rispecchiato dal crescere quotidiano del bambino, al quale per attraversare la strada si inizia con il dare la mano e si termina con il chiederla. È tutto in ordine perfetto. Non è semplice ‘capirlo’ ma tant’è.

Scrivevamo di una forma intelligente di abbondanza caratterizzante il tessuto dell’Universo; abbondanza codificata e dunque necessitante di una organizzazione, di uno stoccaggio delle informazioni stesse. In che modo potrebbe ‘fare’ il Genio all’opera? Quando usiamo il termine ‘tessuto’, non andiamo molto lontani dalla veridicità dell’evento, infatti esiste un ‘fenomeno’ naturale, non riconosciuto dalla scienza, denominato ‘etere’:

L'etere (in greco antico αἰθήρ, confluito in latino come aether), sinonimo di quintessenza (dal latino medievale quinta essentia, a sua volta variazione del greco pémpton stoichêion, quinto elemento), era un elemento che secondo Aristotele si andava a sommare agli altri quattro già noti: il fuoco, l'acqua, la terra, l'aria. Secondo gli alchimisti, l'etere sarebbe il composto principale della pietra filosofale.
 
La storia dell'etere inizia con Aristotele… credeva che l'etere fosse eterno, immutabile, senza peso e trasparente. Proprio per l'eternità e l'immutabilità dell'etere, il cosmo era un luogo immutabile, in contrapposizione alla Terra, luogo di cambiamento.
 
Come regola, tutto ciò che giunge anche come eco lontano dal passato, è solo ed esclusivamente pura Verità. Che la scienza non supporti ancora questa Verità non mi interessa. La saggezza antica è un vento che spira sempre alla pari del fiume dell’abbondanza dell’Universo. Se il termine ‘aether’ identifica il quinto elemento, quello che permea tutto il resto, e se questo termine lo dobbiamo alla conoscenza dei nostri avi, cioè ancora noi stessi, ebbene io credo in questa indissolubile Verità a ‘prescindere’ dalla logica Verista o Illuminista

Se ci pensiamo bene, anche la logica ci viene in ‘soccorso’: la logica legata all’intuizione e alla sensienza. 

Tramite l’etere l’Universo ha potuto intessere l’organizzazione dell’informazione multidimensionale che ci permette di ‘non perderci mai veramente’. Il frattale costituito inconsciamente dall’umanità è quello relativo a Internet ed allo stoccaggio dei dati di ogni tipo raccolti, gestiti e manutenuti. Oggigiorno, tutto ruota attorno alla capacità di memorizzazione intelligente delle informazioni e cio riporta alla mente ciò che scriveva Steiner nelle ‘Cronache dell’Akasha’, quando riferiva che in epoca precedenti alla nostra, l’umanità si esprimeva attraverso la propria capacità di memoria: chi aveva più memoria aveva un peso maggiore nell’allora società

A proposito di Akasha, leggiamo cosa significa in una lingua antica come quella del Sanscrito: 

Akasha è il termine sanscrito per indicare l'etere.
 
Nell'Induismo il termine è utilizzato per indicare l'essenza base di tutte le cose del mondo materiale, l'elemento più piccolo creato dal mondo asytale. Akasha è uno dei Panchamahabhuta o 'cinque grandi elementi', la cui principale caratteristica è Shabda, il suono. In hindi il significato di Akasha è cielo.
Per le scuole filosofiche Hindu Nyaya e Vaisheshika l'Akasha è la quintessenza, substrato della qualità del suono, una sostanza fisica eterna, impercettibile e che tutto pervade.
Da Wikipedia 
 
Veramente un bell’incrocio di riferimenti univoci. Se gli Antichi avevano questa conoscenza, perché è andata via via smarrendosi? Secondo me, per via della duplicità della fenomenologia esistenziale: ciò che ‘sparisce’ non scompare nel vero senso della parola, ma si trasforma in un qualcosa d’altro, permette l’emersione di un altro aspetto ancora di sé, più appropriato ed in linea con la nuova vibrazione dell’osservatore

A questa dinamica, ad esempio, dobbiamo l’emersione dell’Io nell’umanità, proprio a scapito della componente chiaroveggente, effettivamente molto presente in altre epoche. Nell’economia dell’evoluzione tutto trova un senso. Lo stare ‘qua’, in Terra 3D, in un corpo fisico e con la consapevolezza ridotta al lumicino, ha un  senso nel momento in cui smettiamo di sentirci delle vittime. Comunque anche interpretando quel ruolo, stiamone certi, che l’entità e lo spessore del ‘viaggio’ non cambia. Forse sarà più lungo, difficile ed arzigogolato, ma sicuramente condurrà inequivocabilmente e sempre sulla via del ritorno a ‘casa’. 

Ecco un frattale evidente che ci rammenta l’esistenza dei registri Akasici:
       
Arriva la spiegazione ufficiale di Sony sul blackout del PlayStation Network che ormai durava dal 20 aprile: ‘un'intrusione illegale e non autorizzata’ nel network, avvenuta tra il 17 e il 19 aprile, ha portato al furto dei dati personali di 77 milioni di utenti. Informazioni estremamente delicate come i nomi dei clienti, gli indirizzi, le email, le date di nascita, gli username e le password e la storia degli acquisti di PlayStation Network e Qriocity.
Link 
 
Nella limitatezza tridimensionale si cerca di rubare di tutto; ciò è inerente ad un riflesso di quelle entità parassite che controllano le energie vitali del genere umano. Ricordiamo le vastissime mandrie di bisonti che caratterizzavano il territorio americano prima della venuta degli uomini ‘bianchi’: che ne è stato? Perché le popolazioni native, che stazionavano in armonia prima di tutto con se stesse, manifestavano una ‘sensibilità’ del tutto diversa da quella delle popolazioni 'invadenti'? 

Secondo me, perché erano libere da queste forme esistenziali di assorbimento dell’energia altrui. 

Al fine di costituire il miglior ecosistema utile ai propri scopi, non esitarono ad ispirare quella sete di sopraffazione che dimostrarono pienamente le nazioni colonialistiche dell’epoca. Da questo punto di vista, queste entità sembrano non appartenere all’intero genere umano, o meglio, sembravano non appartenere all’intero genere umano

Come asseriva Steiner, le entità Asuriche sarebbero giunte più avanti, di pari passo allo sviluppo nell’uomo della nuova sfera interiore relativa all’Io. Tuttavia, a quel tempo, erano già sviluppate le altre entità riferite da Steiner, ma questo probabilmente nell’uomo occidentale, anche se a ben 'vedere' l'umanità intera è stata sempre interessata da molto vicino al 'volo a cerchio' di un certo tipo di energia 'oscura'

Stiamo parlando, dunque, di una sorta di ‘infezione’ del substrato energetico umano. 

Un contagioso modo d’essere in totale disarmonia con le leggi del Creato. Non che le popolazioni native americane ne fossero immuni, ma probabilmente esse avevano una maggiore comprensione naturale della decodifica dell’informazione Universale, ossia possedevano una maggiore consapevolezza del chi essi fossero nella più profonda concezione dell’esistenza.

Quando avranno inquinato l’ultimo fiume, abbattuto l’ultimo albero, preso l’ultimo bisonte, pescato l’ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche.
Tatanka Iotanka

Questo personaggio, a cui sopra mi riferisco, nell’immaginario collettivo è chiamato ‘Toro seduto’, in realtà la traduzione del suo nome indiano dovrebbe essere ‘Bisonte seduto’, ma la lettura della sua biografia porterebbe ad una maggiore comprensione ed estensione di un simile ‘suono’. 

L’Antisistema schiaccia tutto quello che può mutare la vibrazione in auge, e lo fa in quanto tale, senza altri scopi, se non per realizzare ciò che ‘va per la maggiore’. Questo scenario è neutro in sé e per sé, ma si presta ad essere ‘colorato’ nel momento in cui una certa massa critica inizia a manifestarsi. Chi dirige questa massa critica?
 
Un qualcosa fuori dal ‘cerchio’…

Ecco un’altra traccia del suo passaggio e della volontà di ‘andare avanti’:

Le medicine nello spazio non funzionano.
Avete in programma un viaggio nello spazio? Che sia per lavoro o per semplice turismo (spaziale, ovviamente) mettete nella valigia una maglia di lana e qualche vestito pesante. Lassù è meglio non ammalarsi: anche un banale raffreddore, un torcicollo o una semplice infiammazione articolare potrebbero diventare piuttosto fastidiosi. 
 
Secondo un recente studio della NASA, infatti, nel cosmo, l'efficacia di aspirine, antibiotici e medicinali vari sembra essere notevolmente ridotta. Un bel problema, visto che la durata delle missioni spaziali e l'impegno fisico richiesto agli astronauti sono in costante aumento. Le medicine, sulla Terra, hanno una vita utile media di un paio di anni, poi cominciano più o meno rapidamente a perdere le funzionalità terapeutiche. Ma nello spazio l'esposizione prolungata alle basse dosi di radiazioni ionizzanti ne riduce notevolmente la vita utile: in altre parole, scadono prima.
 
Gli scienziati del Johnson Space Center hanno inviato sulla stazione spaziale Internazionale 35 campioni di medicine diverse e, a intervalli compresi tra i 15 giorni e i 28 mesi, ne hanno analizzato l'efficacia terapeutica. I risultati sono stati sconfortanti: la maggior parte dei composti è tornata dallo spazio completamente o parzialmente degradata e molti di loro non avrebbero più superato i test della Food and Drug Administration per la commercializzazione negli USA.

Le adrenaline, la vitamina A e la vitamina C hanno invece tratto giovamento dalla permanenza in orbita: l'ambiente ricco di CO2 le ha protette dalla ossidazione alla quale sono particolarmente sensibili. 'Lo studio faciliterà la ricerca e lo sviluppo di prodotti farmaceutici progettati per lo spazio e di tecnologie di packaging adatte all'ambiente extraterrestre' spiega Lakshmi Putcha, responsabile dello studio.
Da Yahoo 
 
Il Lyndon B. Johnson Space Center (JSC) è l'installazione della NASA sede del Centro di Controllo delle Missioni (Mission Control Center - MCC) per tutti i voli spaziali con equipaggio umano, oltre che centro di ricerca e preparazione per il volo spaziale umano.
Da Wikipedia 
 
Lo studio faciliterà la ricerca e lo sviluppo di prodotti farmaceutici progettati per lo spazio e di tecnologie di packaging adatte all'ambiente extraterrestre’. Quanti 'interessi' si celano dietro a questi ‘preparativi e studi’? 

Certamente il tentativo di sopravvivere a se stessi, di esportare un modello Antisistemico anche nello sviluppo della società umana nello Spazio. Se l’Universo parla in codice, viene naturale l’associazione del nome del ex presidente americano Johnson con quella Johnson & Johnson, che ‘è una società farmaceutica multinazionale americana che produce farmaci, apparecchiature mediche e prodotti per la cura personale e l'automedicazione. È stata fondata nel 1886… È fra le imprese che finanziano i partiti statunitensi’
 
I cognomi sono frutto del caso? Bah. L’Antisistema, come del resto l’Universo, non lascia mai nulla al caso. Proprio come le immagini di quel video preso da Wikileaks, in cui si vedono gli elicotteri 'invisibili' americani che attendono e terminano i loro target umani. Una precisione estrema che non conferisce scampo ai poveri malcapitati

La differenza tra un film e questa realtà è che le pallottole, nelle 3D, non mancano mai il bersaglio, mentre nei film possono sfiorare il bersaglio, soprattutto se il bersaglio è anche l’eroe di turno. Nella realtà 3D le pallottole sono ‘intelligenti’, secondo la volontà di chi schiaccia il dispositivo di scoppio, come dimostra il tragitto magico della pallottola che ha tolto da questo piano dimensionale John Fitzgerald Kennedy: un vero e proprio prodigio di abilità balistica e di magia quantica di precisione, deposta nelle mani di un solo uomo infiltrato tra le maglie statiche della sicurezza feroce che si schiera attorno alla visita in campo aperto di un presidente di stato. Mi sembra del tutto normale, no?
 
Quanta parodia ci circonda. 

Da sempre. Non falsità ma vera e propria rappresentazione teatrale della Vita, come l’11 settembre 2011, come l’attacco a Pearl Harbour, come l’innesco di ogni conflitto, come la ritirata strategica della ‘coalizione’ nella prima guerra del Golfo o come quella di Hitler di fronte a Mosca nel 1941. L’illusione è totale e ci avvolge in ogni ambito ed in ogni campo dell’esistenza visibile ed invisibile al nostro apparato sensoriale. Facciamoci ‘caso’…

L’intuizione ci parla con il ‘linguaggio dell’occasione’. L’impreparato si lascia sfuggire la sua occasione; a volte non la riconsce neppure. Chi è preparato afferra l’occasione, perché per lui è una risposta alla sua attesa… L’intuizione viene dall’esterno verso di noi.
L’uomo alla soglia – Bernard Lievegoed

Fate attenzione alle domande che vi pongono poste, in esse si esprime il vostro Karma.
Rudolf Steiner

La via d’evoluzione che conduce all’intuizione richiede una preparazione cosciente riguardo al saper riconoscere tali domande, le quali, per lo più, non sono udibili in parole, ma nel linguaggio che si esprime nelle circostanze della Vita.
L’uomo alla soglia – Bernard Lievegoed

Chiudi gli occhi e contempla chi sei. Sei rispettato o denigrato? Morale o immorale? Giovane o vecchio? Un padrone o uno schiavo? Chi sei? Chiudi gli occhi e, nella tua solitudine, ogni concetto decade: non puoi essere nulla. A quel punto affiora il vuoto, qualsiasi concetto viene nullificato: resta solo la tua esistenza.
L’arte del mutamento – Osho

L'amore e l'arte non abbracciano ciò che è bello, ma ciò che proprio grazie al loro abbraccio diventa bello.
Di Notte - Karl Kraus

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com