Visualizzazione post con etichetta Parassitismo.. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Parassitismo.. Mostra tutti i post

mercoledì 3 dicembre 2014

L’ospite che ospita.


The Presence
La stretta di mano è un gesto con valenze perlopiù di saluto ma che può essere utilizzato anche per indicare ringraziamento, accordo, congratulazioni...
L'usanza risale all'antichità ed in Europa il suo uso è nato tra i Signori di famiglie differenti, stringendosi l'avambraccio per confermare che non si avessero armi bianche nascoste nella manica, nel corso dei secoli il saluto si è modificato in quello che conosciamo oggi…
Link
Stringendosi l'avambraccio per confermare che non si avessero armi bianche nascoste nella manica…
Che cosa sai? Che cosa fai?
Come ti comporti? E… perché?
Tu (con)segui. Che altro?
È (in)scritto dappertutto ma non te ne rendi conto e, anche se te ne accorgi in qualche modo… “chi se ne frega”
Sai perché la pensi in questo modo? Perché reputi ciò, come insignificante, non importante… ai fini della “conduzione in porto delle tue giornate e, più in generale, della tua Vita”.
Cosa è “centrale”, allora, secondo te? Beh… “secondo te”:
nulla.
Perché da te non arriva nulla di autenticamente “tuo”.

martedì 20 settembre 2011

La catena alimentare espansa oltre al tempo.




Due parole sui mercati finanziari. Secondo me il nuovo ciclo a 'due anni' è iniziato il 13 settembre scorso, diciamo in tempo utile per la sua estensione massima. Se il minimo raggiunto settimana scorsa dovesse cedere, significherebbe che l’intera struttura del 'due anni' e, al superamento del minimo del marzo del 2009, del relativo 'quattro anni' sarebbe girata al ribasso. 

Sempre che questo nuovo 'due anni' non sia iniziato qualche mese fa e sia, dunque, già al ribasso

Il tempo ci potrà dare maggiori indicazioni, perché il tempo è alla base della ‘misurazione’ dell’analisi ciclica, e il tempo è utilizzabile dai detentori del ‘vapore’ al fine di ‘cambiare le carte in tavola’. Ciò dimostra che il tempo, questo tempo, è virtuale: una illusione.

Esistono delle possibilità di calcolo di oscillatori che non dipendono dal tempo, come il 'Three line break' di Steve Nison, e ciò significa che è possibile ‘essere’ a prescindere dal tempo.

Il vertice del controllo 3d Antisistemico utilizza il tempo per far scivolare questa versione del Mondo su binari artificiali alternativi. Nel reame temporale deviato scorre la versione della storia deviata e, più in generale, il cammino deviato dell’umanità. 

In questo scenario il ‘controllo’ può fare previsioni e mettere ‘paletti’ nel futuro, determinando così la direzione del corso degli eventi, avendo il dominio dell’inconscio collettivo:

le situazioni critiche del nostro mondo sono molto reali. È impossibile osservare nel mondo le linee politiche dei governi e vedervi coerenza, benevolenza, azione illuminata o, in generale, un comportamento intelligente prodotto dal senso di uguaglianza e unità

La famiglia umana è stata legata nel corso di migliaia di generazioni e ogni volta che ritorna sul nostro pianeta natale Terra migliora gli ambiti della generazione precedente, le comodità delle sue creature, lo stile di vita e la tecnologia, mentre la maturità emozionale resta rintanata in un substrato di stupro, abuso, asservimento, guerra, disonestà, avidità, inganno politico e di centinaia di altri vizi di umani deboli e disillusi, programmati a vedere soltanto l’esternalizzazione della mente umana e dei suoi sistemi di limitazione...

La piramide dell’umanità si manifesta nel mondo tri-dimensionale ma proviene da una serie di costrutti imperfetti. Quali sono questi costrutti? Che cosa li rende imperfetti? Come ha fatto l’umanità a prendere una rotta che porta a edificare strutture civili e sociali che sono un tal misero riflesso di chi siamo in realtà?

Nel corso di milioni di anni è emersa una particolare struttura che induce l’umanità a ripresentare costantemente persone incapaci di produrre una vera civiltà.
James/Wingmakers

Questo discorso di James ricorda l’immagine della piramide, simbolo del potere 'occulto', con il proprio vertice staccato dalla sua base ed è direttamente interconnesso al discorso, portato avanti in SPS, di un controllo parassitario condotto dal di fuori di questa dimensione, di cui, ad esempio, Castaneda ci rivela l’esistenza.

Il controllo è multidimensionale e ciò equivale a dire che ‘noi’ siamo multidimensionali: è un frattale. Se non lo si capisce non si può ‘andare avanti’ perché sfuggirà sempre la ‘logica’ e la Natura degli eventi. La ‘coperta’ sarà sempre inevitabilmente troppo corta. Mancherà il filo conduttore, il perché, il motivo, le domande e le risposte.

Come succede ed è successo…

La confusione che si annida nelle nostre menti non è relativa solo alla mente, no; è ben più profonda e coglie per intero la nostra ‘estensione’ energetica. Noi non ‘vediamo’ più, non ‘sentiamo’ più, non siamo più capaci di percepirci nella nostra ‘vera struttura’ espansa, tuttavia percepiamo che ‘qualcosa non quadra’

Cioè affrontiamo la questione da un punto di vista logico, mentale, quadrato, invece di contemplare un punto prospettico allargato ad oltre questa dimensione. Come si fa? È importante chiederselo ma è importante anche perlomeno iniziare a ‘intuire come fare’ e sentire la possibilità, l’alternativa. 

Il resto verrà di conseguenza perché l’Universo e la sua rappresentazione in termini di leggi, risponde… di conseguenza.

Sino a che continueremo a leggere/sentire espressioni di questo tipo:

forse la situazione non è così grave come si possa pensare a livello di sistema finanziario, questo il messaggio che è stato dato ieri da cinque, delle principali banche centrali al mondo, che condurranno un piano coordinato che offrirà liquidità illimitata in dollari al sistema finanziario entro la fine dell'anno. 

Questa operazione è stata annunciata ieri dalla Bce in una nota, da cui si evince che non c'è limite all'azione di sostegno e con lo scopo di alleviare le speculazioni che hanno interessato le banche europee in difficoltà…
Da Yahoo 
 
Significherà che il ‘controllo’ è ancora saldamente in mano parassita. Lo status quo, il paradigma vengono difesi ad oltranza. Da sempre gli amministratori del potere, politico, economico, etc., hanno dimostrato pubblicamente di essere ‘positivi’ e ‘per nulla preoccupati’ dalle varie crisi che si sono alternate nel corso del tempo deviato. Perché? Perché effettivamente per ‘loro’ è tutto nella regola e non c’è nessun motivo di preoccupazione

Il ‘piano’ semplicemente scorre secondo le previsioni Antisistemiche di raggiungere il controllo globale unificato attraverso la formazione di un Governo Mondiale

Le ‘crisi’ rappresentano solamente lo scorrimento dei meccanismi che veicolano verso quel punto di raccolta. È tutto ok, ci dicono… ma lo è dal loro punto di vista. Quanti di ‘noi’ si sentono rappresentati da loro?
 
Ad un certo livello non esiste differenza tra ‘noi e loro’ e, nel scinderci si cade nella separazione, tuttavia occorre affrontare il discorso da più punti di vista, uno dei quali è proprio l’esplorazione della separazione: il viaggiare in entrambe le ‘direzioni’, perché ciò equivale a tornare ad essere multidimensionali.

In Natura esistono microorganismi che si nutrono degli scarti di altre forme di Vita. I ‘parassiti’ possono anche avere il controllo delle forme di Vita ‘ospitanti’, in maniera tale da farle vivere in funzione di quello che ‘devono emettere/generare’ per soddisfare i bisogni parassitari? Certo! 

È un processo di industrializzazione alimentare parassita

Il frattale che esplica tutto ciò potrebbe essere che l’umanità genera rifiuti in continuazione (come osservato, ad esempio, in Wall-E) – quiescenza programmata

Mi ricollego brevemente a quello che ho scritto ieri; occorre rendersi conto che ‘tutto è opportuno e nulla è per caso’, tuttavia se non ci collochiamo in una ‘posizione panoramica' ben precisa, ci limiteremo a subire questa legge invece di farne un utilizzo senziente, guidato dalla nostra lucida aspettativa di crescita evolutiva. 

Allora, potremo cadere in ogni sorta di ‘disavventura’, che alla lunga sarà certamente edificante, ma vissuta tra le anse del tempo presente ci condurrà attraverso dolore e sofferenza. Sarà più difficile ‘andare avanti’, più tortuoso

E non capiremo che è possibile condurre o scegliere il ‘tipo di Walzer’.

Cosa scegliamo? Se non scegliamo noi, qualcun altro sceglierà per noi. Ricondurre il parassita alla sua funzione di opportuna presenza in qualità di smaltitore di rifiuti è opportuno al fine dell’equilibrio esistenziale tra creature in evoluzione (è stato svelato che dozzine di specie di batteri marini si 'nutrono' di petrolio, sono cioè dotati di un enzima digestivo in grado di demolire la composizione del greggio che sta devastando il Golfo del Messico
... Da Yahoo). 

Il Prana è emesso dal Sole e noi ci nutriamo del Prana.

Ognuno è inserito in una posizione di precisa funzionalità collettiva auto esistente nel proprio personale cammino evolutivo. Le due facce della medaglia presenti allo stesso tempo, come la quantistica ci insegna

* L'opera raffigurata in apertura di articolo è di Labianca Vincenzo, che ringrazio.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

giovedì 7 luglio 2011

Creati per essere uccisi?

  

La clonazione animale consiste nel creare una copia di un animale sostituendo il materiale genetico di una cellula uovo non fecondata con il materiale di una cellula del corpo prelevata dall’animale che si vuole clonare.

Cosa ricorda questo modo di procreare? Un po’ quel copia e incolla che in ambito informatico è tanto facile da realizzare. Gli esseri viventi si moltiplicano nelle maniere più disparate e la creazione è ‘il modo’ per procedere seguendo la traccia sottilmente evidenziata dai campi morfogenetici, che alimentano d’ispirazione il Mondo tridimensionale intero.

Si esprimono dubbi sul fatto che la clonazione animale per scopi alimentari sia eticamente giustificata.

Siamo alle prese perlomeno con i ‘dubbi’, ossia ‘freni naturali’ che permettono la riflessione sul ‘cosa stiamo facendo?’. Creare un essere vivente per essere mangiato è quello che fa normalmente la Natura?

Coloro che lo pensano dovrebbero pensare ad una entità in grado di mangiare loro stessi, perché ne siano certi, quella creatura esiste davvero e ciò che stiamo facendo riflette proprio ‘coloro che ci sfruttano energeticamente’.

Allo stesso modo ciò che esiste in Natura riflette anche l’operato dell’umanità… zecche, pulci, scarafaggi, pipistrelli e parassiti in generale compresi.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011

martedì 17 maggio 2011

Partecipare senza separazione (2).



Ecco la seconda parte dell’articolo.


Non importa cosa si dica o cosa si trasmetta, importa l’ottenimento di quell’entità del risultato, ossia la partecipazione separativa della massa. Gli ‘attori’ siamo noi e lo sono anche gli speaker e gli addetti ai lavori. 


Ognuno di noi è un ‘attore’. 

La televisione non è altro che un frattale del gioco della Vita. Abbiamo visto, nel recente passato, chi siano i diretti responsabili della nascita, propagazione e mantenimento di questo ecosistema: le entità parassite che ‘ci hanno’. Entità che devono essere inquadrate necessariamente da un livello superiore dell’osservazione e della consapevolezza. Per cui il loro operato è da inquadrarsi da un unico punto di vista evolutivo di ogni Human Bit sulla via del ‘Conosci te stesso’. 

Una via scambiata come egoica solo a prima vista, superficialmente, senza consapevolezza. Per capirlo meglio dobbiamo aumentare il focus su questa vera e propria dinamica o corrente esistenziale

Il mondo è sempre più egoista? 

Abbiamo ordini ed associazioni, organizzazioni e strutture, albi ed altri tipi di unioni identificate proprio da una forma di appartenenza di stampo protettivo e conservatore ed, infine, di tipo egoico. È una cosa buona o cattiva? Dipende dal chi è, e dal dove si è, ad osservare

In realtà questo riflesso non è giudicabile. 

Perché? Perché è solo una emanazione dell’evoluzione in corso, basata proprio sulla concezione conoscitiva di se stessi: è un frattale grossolano, dunque l’associarsi per difendere un proprio ‘diritto o privilegio’, del più che diretto flusso evolutivo sempre in corso. Un frattale che si espone al giudizio di chi non appartiene ad un determinato ‘ordine o gruppo’. Un frattale tuttavia esemplificativo, in quanto esponente di un ingrandimento del ‘singolo alla ricerca di se stesso’ ed, in questo, capace di evidenziare il fenomeno evolutivo del ‘Conosci Te Stesso’. Mi scuso per le ripetizioni, ma è un concetto un po’ complicato da esemplificare.

Cosa è una ‘class action’?

 
Negli Stati Uniti la class action svolge un’importantissima funzione di regolazione del mercato e di controllo dei rapporti tra singoli cittadini e soggetti giuridici più forti, come le multinazionali, le banche, le assicurazioni… La class action realizza una duplice funzione: da un lato consente un effettivo accesso alla giustizia ai singoli cittadini, dall’altro si pone quale meccanismo di deterrenza e di controllo nei confronti delle condotte illecite poste in essere dalle imprese… La decisione del giudice vincola tutti coloro che si trovano nella stessa situazione del soggetto che agisce, anche chi non ha aderito o partecipato al giudizio... (negli USA, non in Italia).
Da ‘Azioni di classe? Vai sul sicuro’ – Guide ai Diritti / Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino.


Ecco ancora i due tipi di partecipazione separativa e condivisiva, questa volta tracciata da nazione a nazione. Mettersi insieme e farsi valere al fine di ottenere un qualche cosa di condiviso pur riguardante ogni singolo partecipante. Esistono delle dinamiche nelle dinamiche che rendono complesso il comprendere le correnti evolutive in corso.  


Un esempio sono i 7 specchi esseni che ‘narrano’ differenze sempre più profonde della messaggistica universale all’opera. Se il primo specchio è facilmente osservabile, il settimo è veramente ben ‘nascosto’, anche se abbiamo sempre la possibilità di aumentare la nostra ‘visione’ osservando da un piano diverso la struttura panoramica. Salendo di vibrazione o consapevolezza, possiamo trascendere le differenze nascoste nei riflessi degli specchi tridimensionali.  

Ad esempio è più facile capire cosa succede in una nazione se osserviamo da fuori della nazione stessa: saremo più lungimiranti e meno dediti al ‘rumore di fondo’. Anche questo è aumentare la nostra consapevolezza, la nostra vibrazione personale. 

Entrare a far parte del personale di un’azienda permette di vedere le cose in maniera diversa da tutti coloro che ne fanno parte da anni. La nostra visuale è sgombra da forme pensiero imperanti, ma sarà sufficiente trascorrere del tempo, anche non molto, al fine di esserne invinghiati a nostra volta. Cosa succede? 

Che il nostro campo energetico si accorda a quello più forte dell’intero ‘gruppo’. Il nostro cammino personale passa da quello del gruppo. Non sarà certamente un caso, tuttavia esistono infinite gradazioni di quella immagine in cui ci siamo addensati. Quanto decideremo di stanziare? E perché? Sono domande bizzarre se non siamo in sintonia con noi stessi e se non viviamo nel momento presente eterno

La dinamica espressa da Facebook nel tentativo di ottenere l’autorizzazione di tutti noi, nel riconoscere come ‘concreti e affidabili’ i crediti maturati nel circuito omonimo, rende molto bene l’idea del come sia potuto accadere l’espandersi, la materializzazione, delle forme di monetizzazione in vigore nei Paesi del Globo al giorno d’oggi. 


Che differenza c’è tra il Monopoli e la realtà percepita? 

Nessuna se non il nostro grado di ‘viva’ partecipazione. Senza la nostra presenza attiva, un dollaro ed un soldo del Monopoli sono assolutamente uguali: carta contro carta

Un Mondo basato sul denaro, come fine, richiede una partecipazione di tipo separativo. 

La torta è una sola e finita e noi partecipiamo, competiamo, per averne una fettina, a differenza della partecipazione spirituale/condivisa che prevede una torta che aumenta esponenzialmente attraverso il nostro ‘habere simul/avere al tempo stesso’, ‘habere cum alio/avere con gli altri’. 

Partecipare alla gioia altrui è espandere la gioia stessa, dunque gioire con gli altri per un qualcosa che è di altri rappresenta un potenziale che difficilmente riusciamo a comprendere. No? Come può essere che io possa gioire per un risultato altrui ed ottenere il medesimo stato d’animo? Non lo possiamo comprendere sino a che ‘ragioneremo’ con lo strumento dell’avere, del materiale. 

Ciò che si espande, come diretto risultato della nostra partecipazione, è un qualcosa che esula dal materiale, un qualcosa di etereo come l’Amore, ad esempio. Un qualcosa, però, in grado di smuovere persino le montagne. Il ‘Conosci Te Stesso’ si applica sia che siamo con gli altri, sia che siamo con noi stessi. Entrambe le forme di partecipazione ci spingono verso quella  direzione, per cui è chiaramente comprensibile che una simile via è solo all’apparenza giudicabile come egoica. L’astensione dal giudizio evidenzia ancora la via interiore. Tutto è inerente alla conduzione verso la propria illuminazione.
 
Quando lo capiremo? Non si getta via nulla della Vita, di ogni istante, di ogni battito di cuore o di ogni respiro. Non esistono errori o svalutazioni del Sé che rechino impedimenti definitivi. Quando lo riusciamo ad 'agganciare', allora tutto prende una colorazione diversa. La gioia interiore si espande perché entra in risonanza con quella degli altri e ci ritroviamo felici senza nemmeno sapere il perché, per default


Questo meccanismo lo conosciamo molto bene, ma esattamente girato al contrario, vero?

Quante volte ci siamo sorpresi ad essere tristi senza motivo? Forse è meglio se mi limito a parlare per me, perché a me è successo molte volte. Il fatto è che sono certo che questo meccanismo è reale ed esprime una verità; perché? Perché non appena mi sono chiesto ‘perché sono triste? Che motivo ho?’, ebbene la tristezza è passata all’istante. Che cosa vuole dire? 


Che la tristezza mia era la tristezza di un 'altro'. Che non mi apparteneva, ma che catturavo per risonanza o per sensibile lontananza da me stesso. In questi casi la nostra sensibilità conduce a noi, come un’antenna, ciò che magneticamente ci identifica in un determinato momento. È solo rimanendo ‘presenti’ che riusciamo ad illuminare ciò che stiamo vivendo

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

giovedì 5 maggio 2011

Angeli e Demoni: una Sol cosa.





Riusciamo a ‘concepire’ la sottile verità che ‘non siamo ancora liberi’? Si? No? Magari ci fossero risposte ‘secche’ di questo tipo. In realtà, la risposte più diffuse sono del tipo sfuggevole, come il non osservarsi di fronte ad uno specchio o come l’osservarsi in uno specchio che deforma ciò che riflette. Ecco alcune tipologie di risposte tipiche:
  • ancora con questa storia? 
  • e dai, cerca di crescere. 
  • ma per favore, pensa a lavorare. 
  • si vive una volta sola, goditela.
Mi chiedo: ma sono risposte, queste? Non sembra, invece, un modo nemmeno ‘elegante’ di sgattaiolare via dal nocciolo di una questione? Questione che può sembrare banale o paranoica, ma che per la Natura dell’argomento evocato, meriterebbe ben altro peso specifico e attenzione. Perché non succede?

Perché questo ‘nostro’ Mondo è troppo ‘rumoroso’. 

Nel concetto di 'rumore' occorre inserire ‘tutto’, persino lo stress che proviamo nel cambiare il pannolino al ‘pupo’. In ogni occasione che la Vita conduce sulle nostre rive, c’è del ‘rumore di fondo’ che non ci permette di ‘sentire’ quel qualcosa d’altro che, in una situazione ideale, ispirerebbe secondo una prospettiva perlomeno differente da quella usuale da cui ci siamo abituati a ‘scrutare il panorama osservato ed osservabile’

Il ‘rumore’ lo troviamo in ogni ambito dell’esistenza; ad esempio, nelle modalità di 'partecipazione' alla Borsa. Che cosa c’entra la Borsa? Beh, la Borsa è quell’aspirapolvere autorizzato dall’Antisistema, cioè dal ‘noi inconscio’, che preleva i nostri soldi e li distribuisce nei gangli delle infrastrutture del modello di ristrettezza apparente. Perché in Borsa oltre il 95% delle individualità perde denaro? Perché c’è troppo rumore di fondo. 

L’analisi tecnica o ogni altra possibile via percorribile è rumore di fondo. Confonde e divide. Non permette di focalizzare sul 'da farsi' in maniera convergente. Provvede, anzi, a disperdere le nostre facoltà maggiori attraverso un diabolico incontro di domanda e offerta virtuale atta a ‘dribblare’ il nostro intento.

Quale intento? Fare soldi. Fare tanti soldi. 

Ecco, questo è il punto focale: il rumore di fondo ci avvolge e ci seduce secondo le nostre debolezze sociali. L’ingordigia e l’avidità vengono promosse all’istante e salgono in cattedra. Se qualcuno ci proponesse l’opportunità di guadagnare 50 euro al giorno, in maniera sicura in Borsa, la maggior parte di noi rifiuterebbe. Perché? Perché è troppo poco! 

È questa la triste verità: non vedere oltre al proprio naso. 

Non comprendere un potenziale a causa del rumore di fondo da cui siamo avvolti e dell’ignoranza in cui ci siamo lasciati andare, come in un pozzo verticale senza appigli. Joe Ross e Larry Williams ci insegnano un’altra realtà, ad esempio: quale? L’accontentarsi. L’accontentarsi intelligentemente. Cercando e trovando delle ‘strozzature’ da sfruttare abilmente. È come attendere il ‘nemico’ sfruttando sagacemente il territorio conosciuto. Cosa vi ricorda questa tattica? Le forme di resistenza partigiane. Le più difficili da stanare e vincere per gli eserciti invasori. 

Cosa è da sempre successo in Afghanistan a quegli eserciti che hanno tentato di 'piallarlo'? Che hanno ottenuto delle grandi perdite di tempo, perché quel territorio è troppo vario e frastagliato per essere interamente e definitivamente occupato. E le persone che lo abitano sono troppo scaltre e attente per essere scalzate via. La loro conoscenza del territorio è l’arma più grande a loro disposizione. Conoscenza, scaltrezza e attenzione…

Ecco cosa serve in Borsa. 

Che altro? Umiltà, senso della misura e, la cosa più importante: disciplina. La disciplina prevede la conoscenza di se stessi. La consapevolezza di sapere in quale ambito ci si muove e da quale ambito ci si muove. Le nostre potenzialità riflesse in ogni momento tramite l’azione pianificata. Azione pianificata che nasce dall’intuizione di un momento senza rumore di fondo. Intuizione che genera un piano preciso e dettagliato, lucido, consapevole del ‘territorio’ in cui si è calati. La consapevolezza non si ferma, tuttavia, solo a questo aspetto, ma continua secondo una spirale di continuità dinamica, giorno dopo giorno. Questa modalità della manifestazione dell’essere/avere comporta l’estraneazione dell’individuo dalla massa pulsante e rotolante della Paura di perdere o di vincere

È solo con la continuità che riusciamo a creare nuove sinapsi, a cancellare le vecchie e a non cadere oltremodo nelle vecchie abitudini destrutturanti a cui il nostro Avversario inevitabilmente tenta di ricondurci.

In Borsa il pericolo numero uno è rappresentato da quello che noi stessi possiamo combinare a noi stessi. Potrei scrivere libri su questo argomento...

Ok? Ecco un altro ambito in cui le entità parassite svolgono al meglio il loro ‘dovere’. Se smettiamo di pensare ad esse come a dei nemici e iniziamo a percepirle come una parte della nostra genetica, allora inizieremo anche a cogliere il ‘senso’ della loro presenza. Mi rendo conto che questo discorso è ancora troppo avanzato per il punto di focus medio e medio/alto della massa. Infatti si è, mediamente, fermi ancora al fatto di non riconoscere nemmeno che esiste l’Avversario

Le varie branche del ‘sapere pragmatico’ umano lo hanno solo percepito, ipotizzato, dedotto, ma quasi mai identificato come un qualcosa di reale e giammai raffigurato come corrispondente ad una parte di noi. La figura dell’Ego e quella di Lucifero hanno qualcosa in comune? Di che cosa sta parlano un Prete quando si riferisce alla pratica dell’esorcismo? Di che cosa narrano, tra le righe, tutte le forme di tradizione religiosa, antiche e moderne? Da chi era stato tentato Gesù, più e più volte? A chi corrisponde quella strana voce che ci incita quotidianamente a ri-cadere regolarmente negli usi a abusi relativi al perpetuarsi dei cosiddetti ‘vizi’? 

Chi ci sussurra di fumare sempre quell’ultima sigaretta?

L’elenco è lunghissimo e la domanda da porsi è: c’è una parte di me molto strana, una parte di cui non ho mai fatto parola con nessuno. Perché?
Tutti noi lo percepiamo sottilmente. Capiamo inconsciamente che ‘non siamo soli’ dentro di noi. Ma evitiamo di guardare, perché quello che potremmo osservare, nemmeno tanto in profondità, ci spaventa. Abbiamo paura. E questa paura inconscia è un livello di alimentazione della paura stessa. un circolo vizioso per noi e virtuoso per il nostro Avversario.

Ricordate? Siamo chiusi in una stanza senza finestre e senza porta, da cui è stata estratta la causa prima del nostro inserimento in quel luogo. Per cui non abbiamo nemmeno la percezione del ‘perché’ ci troviamo lì. A quel punto costruiamo un ecosistema adatto a sopravvivere. Da un punto, nel soffito, entra un fascio di luce e iniziamo a ringraziare quel ‘punto’…  per rischiarare l’ambiente. 

Un ‘buco’ viene scambiato per un Dio…

La causa prima è l’Osservatore che, 'esternamente', osserva. Non facciamoci confondere dalla terminologia usata, dal linguaggio a nostra disposizione, perché il termine ‘esterno’ non è da intendersi nell’usuale modalità inscritta nei nostri circuiti logici, ma in un modo quantico e ben più adatto ad evidenziare una realtà multidimensionale in cui siamo ‘immersi’:
  • esterno corrisponde ad interno, nella fisicità 
  • interno corrisponde ad esterno, nell’essenza.
A cascata, dai nostri corpi sottili superiori, deriva un flusso di informazioni codificate nell’energia che si condensa sino a divenire fisica e… concreta. È come atterrare sulla Luna con un modulo spaziale per toccarla concretamente. È solo con un corpo fisico sensibile che possiamo vivere questa esperienza. Non certo con altri veicoli energetici che hanno funzionalità diverse, come quelle di ‘trasporto’, ad esempio. 

Avere ‘dentro ‘qualcosa significa essere controllati dall’esterno. È un concetto... wireless.

Chiaro? È un concetto astratto che prevede la consapevolezza del ‘come si è’ fatti oltre all’apparenza. Ora, prendiamo un reality qualunque; coloro che si prestano a vivere insieme e chiusi dentro ad uno scenario per un certo tempo, dopo qualche step, iniziano a dimenticare che è un ‘gioco’, ossia dimenticano che ci sono le telecamere che riprendono ed un pubblico che osserva. È solo una questione di tempo ed è una legge di adattamento della Mente.

Pensiamo di estendere questo concetto su più vasta scala: all’umanità intera. 

I partecipanti al reality sono veicolati dal di dentro, dalle leggi di adattamento biologiche naturali, ma controllati dall’esterno. Da chi? Dalla Regia, dall’intenzione di avere concepito la trasmissione, dall’audience, dalla capacità ultima di tecnologia e potere di coloro che hanno intessuto non solo la trama del reality ma la trama stessa di tutto quello che si estende oltre al reality, sino a coinvolgere tutta la gente che osserva e via in divenire. È un fenomeno globale che s’emana biunivocamente da noi a loro, da loro a noi, da me a te, da te a me, etc.

Che senso ha? 

Fare esperienza sulla via del ‘Conosci te stesso’…

Ora, dovete capire, che per l’umanità esiste una via di ‘passaggio’ che consente di attraversare, trascendere, questa esperienza, ma dovete assumere un atteggiamento creativo, non una postura di resistenza. Questo è quanto ‘loro’ si aspetterebbero da voi, sulla base dei vostri modelli di esperienza del passato. Vi posso garantire che la vostra storia è stata analizzata e studiata a tale punto da menti e modelli computerizzati, che la loro conoscenza di voialtri raggiunge livelli che non vi potreste nemmeno immaginare. 

Ogni scenario reazionario è stato sezionato a livello cellulare e sono state pianificate azioni restrittive atte a bloccare qualunque di questi possibili scenari

Oggi siete di fronte alla vostra possibile estinzione a meno che non facciate un salto cosmico che vi porti ad un livello di immaginazione creativa che annullerebbe completamente i loro progetti… Come farete? Come può esserci un cambiamento, nel mezzo di una simile scarsità di conoscenza di chi e di cosa siete?... 

Siete talmente incantati che i movimenti di supporto ai trucchi non sono neanche più nascosti. Procedono tutto intorno al Mago sul palcoscenico ma ancora non ne vedete neanche uno. Come è possibile? Ipnotizzando la mente cosciente! Per fortuna c’è un’altra parte della mente che va oltre questo pensare cosciente. I vostri psicologi la chiamano mente subconscia. L'hanno dipinta come qualcosa che tiene in ostaggio la vostra percezione della Vita perché è piena di esperienze buie ed orribili perpetrate su di voi da ben intenzionati ma abusivi genitori. Di conseguenza la temi e ne blocchi la partecipazione nella tua esperienza di Vita… Ah, l’Ego, il Diavolo della tua esistenza, o così ti hanno fatto credere…
Da ‘Guida pratica per il nuovo paradigma’ -  George Green.

A questo punto devo citare una fonte meravigliosa che ho scoperto in maniera sincronica qualche giorno or sono. Ciò che mi aveva indotto a scoprire il concetto di Volador, poco prima della metà di aprile 2011, e che come un fiume aveva iniziato a scorrere ed a ‘scavare’ dentro di me, in termini di consapevolezza, ebbene l’ho pienamente riscontrato nel profondo ed interessante lavoro riscontrato sul sito http://losfidante.marenectaris.net/

A cosa mi sto riferendo? Alla stesura derivante da un’ampia elaborazione interiore che ha condotto delle persone alla creazione di un film inerente proprio quella forma esistenziale parassita che ha dato il nome alla produzione in questione: lo Sfidante. Chi sta usando la tua mente?

È un film che dura oltre tre ore e mezzo, ma che vale veramente la pena di ‘vedere’. Porgo i miei più vivi complimenti e il mio più sentito grazie, a queste anime illuminate che hanno trovato la forza di mettere insieme quello che sentivano e di condividerlo con tutti i ‘risonanti’ in circolazione. L’ho veduto per intero e sono rimasto davvero allibito dalla precisione con la quale i miei articoli, il mio sentire, e quel film si sovrapponevano alla perfezione, come se un’unica fonte ispirativa avesse coordinato azioni e modalità diverse ma convergenti

Ogni essere umano che appare in vita sul nostro meraviglioso pianeta Terra ha diritto ad una vita piena, felice, intensa, che gli permetta di esprimersi nella sua unicità irripetibile, che gli porti il dono della Saggezza, e che gli permetta di contribuire fattivamente al miglioramento delle condizioni di vita dell'intera comunità umana.
Questo diritto, questo naturale retaggio ad una vita maestosa, gli è stato offuscato.

Ma da che cosa?

Che cosa si frappone tra noi e la vita che desideriamo, i sogni che vogliamo realizzare, la pace che desideriamo raggiungere? Siamo stati condizionati a credere che qualcosa di esterno a noi stessi sia la causa della nostra infelicità, ma non è così. Qualcosa che agisce dentro di noi scatena al di fuori quell'inferno dal quale vogliamo fuggire, ma di cui non riusciamo a privarci. Qualcosa di cui spesso non conosciamo nemmeno l'esistenza, perchè nessuno ci ha mai spiegato dove guardare; tranne, naturalmente, tutte le tradizioni di ricerca interiore che hanno un fondamento nella Verità, perchè tutte, senza alcuna eccezione, indicano da sempre l'esatto punto dove guardare e l'esatto modo di liberarsi.

Un insieme di Forze agiscono su ogni essere umano al fine di depotenziarlo e renderlo timoroso, debole, dubbioso, attaccato emozionalmente ad abitudini dannose, e portato ad indugiare invece che ad agire. Questo insieme di Forze è sostenuto dalla nostra non conoscenza dei mezzi che esse usano per depotenziarci, ma può essere inattivato per consentire finalmente alla Consapevolezza che alberga in noi di dispiegarsi verso ciò che è realmente.

Questo insieme di Forze è ciò che in questo film documentario identifichiamo con Lo Sfidante. Un termine di comodo, un segnale indicatore. Verso una realtà che è giunto il momento di svelare e diffondere.
Nel film, vedremo in che modo Lo Sfidante ci depotenzia, quali sono i mezzi che utilizza per farlo, e una possibile via di azione che ci porti a liberarci dalla sua nefasta interazione con noi. 
Vivamente consigliato per tutti coloro che ‘percepiscono sottilmente di non essere liberi’. Ricordo che la libertà a cui ‘siamo sottoposti’ è una mera illusione. Ognuno di noi ha il diritto anche di adattarsi ad un simile scenario, ma solo perché ignora quello che si perde

È una questione di percezione del nostro vero potenziale.

Non la si può insegnare ma solo caldamente incoraggiare. Leggiamo, ad esempio, la parte iniziale e finale dell’articolo 21 della Costituzione Italiana:

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censureSono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

Mi sbaglio o c’è qualcosa che ‘non va’, leggendo tra le righe di queste poche righe? È un mio sentire, ovviamente. Lo stesso ‘sentire’ che mi tiene lontano da ogni forma di Sacra Scrittura o di Codice Scritto dall’uomo. Perché? 

Perché il rischio è di instaurare una pericolosa abitudine: quella della ‘dipendenza’. 

Ricordo molto bene le parole di un Parroco illuminato che disse: agli uomini non serve nessuna legge, tuttavia se gli uomini sono ancora ‘immaturi’ allora occorre qualcosa che li sappia 'contenere', ma solo sino al giorno che saranno pronti per farne a meno, perché loro Natura è di essere liberi.

Ecco. Si recita che ‘la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure’ e poi ‘sono vietate le pubblicazioni a stampa che…’. Lo so, si tratta di una eccezione alla ‘regola scritta’, è l’eccezione che conferma la regola. Però, mi chiedo, come è quantificabile il ‘buon costume’? Che cosa è? Da cosa dipende? Chi lo decide? E perché? 

Guardando la televisione, è subito chiaro come si sia ‘mosso’, il buon costume, dagli anni 50 ai giorni nostri. Dallo scandalo per la visione di una caviglia scoperta siamo passati alla routine del sesso introdotto in ogni forma di pubblicità, o altro, trasmessa in orario di cena, quando la famiglia è interamente riunita, ad esempio. Allo stesso modo, mi rendo conto che ognuno di noi è diventato un Giudice per ogni altro suo simile, ed è facile essere etichettati come dei ‘bacchettoni’ se si fa notare una contraddizione simile

L’Antisistema non ha più necessità di controllare, perché ciò che si è ‘formato’, sotto la sua egida,  ci pensa da sé ad autocontrollarsi, ormai.

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione’. Vero, però il potere di raggiungere la massa, attraverso i Media nazionali, non è permesso se non si è Giornalisti appartenenti all’Albo inerente e, dunque, se si accetta un corpus operandi imposto

Rimane la possibilità di scrivere in maniera indipendente, è vero, però sino a che ‘non si diventa pericolosi’… Wikileaks docet.

Vedete, non è questa la ‘via’ da percorrere, perché è tutto vero e tutto falso allo stesso tempo. Questo scenario lo troviamo praticamente in ogni ambito dello scibile. Siamo divisi in tutto e per tutto. Ma questa divisione è illusoria

Vedete? Non se ne esce. 

Cosa significa frattalmente questo ‘fenomeno’ globale? Che la causa dell’incomprensione ci sfugge. Perché? Perché è ‘esterna’ pur essendo ‘interna’. È collocata al di fuori dell’area della percezione limitata dai 5 sensi. 

La Verità descritta dall’analogia frattale è insopprimibile dall’Antisistema o dallo Sfidante.

Rimane centrale la questione relativa alla padronanza di Sé, a quel ‘silenzio interiore', così ben espresso nel film documentario sopracitato, a cui dobbiamo incessantemente aspirare e lavorare, se abbiamo intenzione veramente di trasmutare la ‘resistenza’ ed abbracciare il ‘senso’ di tutto quello che ci circonda dentro e fuori della nostra proiezione animica.

Che cosa è l’analogia frattale? Ecco un esempio ben ‘scolpito’:

In futuro gli hard disk non si saranno più! E forse nemmeno i PC; almeno per come siamo abituati ad immaginarli. Come si farà ad archiviare file e ad eseguire programmi? Semplice! Utilizzando sistemi di ‘cloud computing’: server remoti che mettono a disposizione l’hardware (CPU, RAM, Hard disk…) e la tecnologia necessaria a virtualizzare le applicazioni.

Potremo così accedere a file e programmi da qualsiasi PC collegato ad Internet. I vantaggi? Immagina di trovarti in vacanza e di accorgerti all’improvvsio di dover accedere a un documento importante archiviato sul PC di casa… Tra i progetti più complessi di cloud computing c’è la virtualizzazione di interi sistemi operativi per dare la possibilità agli utenti di lavorare ovunque si trovino, in un ambiente a loro più ‘familiare’…
Da Win Magazine di maggio 2011
Quando si parla di ‘regioni’ energetiche intelligenti chiamate, ad esempio,  Akasha in ambito ’Spirituale’, cosa si intende? Proprio quello che abbiamo appena citato poco sopra. Un progetto a cui lavora l’uomo in maniera inconsciamente frattale coi disegni superiori, da cui egli stesso s’emana. Ogni individualità replica i meccanismi Celesti della Creazione. Dove per ‘individualità’ s’intende ogni forma di Vita sparsa a caratterizzare ogni ‘regno’ dell’esistenza. 

Basti osservare la trama descritta dalle radici di tutti gli alberi o il tessuto neuronale che contraddistingue un cervello. L’analogia frattale va oltre al concetto, autorizzato dall’Antisistema, di osservazione della replica a livello della forma, una evidenza molto affascinante ma che lascia il tempo che trova se non si procede oltre all’evidenza stessa.

Frattalmente: che cosa rappresenta un telecomando? Pensateci...

L’analogia frattale è molto più profonda ed esprime la trama del Creato, le sue Leggi, le sue Finalità. Non è semplice osservarla ad una certa ‘profondità’, ma l’evoluzione in corso, presto, permetterà anche una simile ri-lettura. 

Questo vero e proprio moto di Verità è stato descritto, tempo fa, da Ermete Trismegisto:

Sale dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra e riceve la forza delle cose superiori e inferiori.
 
La rete Hartmann e quella Curry che cosa sono? Cosa diceva Ighina a proposito del ‘ritmo’? Che cosa rappresenta l'Agente Smith? Che cosa adora da sempre l’umanità: il Sole.

Quel ‘buco’ che scambiamo per un Dio.

Resosi conto della situazione, egli vorrebbe senza dubbio tornare nella caverna e liberare i suoi compagni, essendo felice del cambiamento e provando per loro un senso di pietà: il problema, però, sarebbe proprio quello di convincere gli altri prigionieri ad essere liberati. Infatti, dovendo riabituare gli occhi all'ombra, dovrebbe passare del tempo prima che il prigioniero liberato possa vedere distintamente anche nel fondo della caverna; durante questo periodo, molto probabilmente egli sarebbe oggetto di riso da parte dei prigionieri, in quanto sarebbe tornato dall'ascesa con 'gli occhi rovinati'

Inoltre, questa sua temporanea inabilità influirebbe negativamente sulla sua opera di convincimento ed, anzi, potrebbe spingere gli altri prigionieri ad ucciderlo, se tentasse di liberarli e portarli verso la luce, in quanto, a loro dire, non varrebbe la pena di subire il dolore dell'accecamento e la fatica della salita per andare ad ammirare le cose da lui descritte.

Ombra e luce si confondono, ma solo agli occhi di chi non ha mai visto la vera luce.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011

martedì 3 maggio 2011

Essere 'anti': una questione di linguaggio.




Senza qualità di genere antisociale... gli uomini avrebbero condotto una vita da pastori d'Arcadia, in completa armonia, sempre soddisfatti e amandosi reciprocamente; ma in questo caso tutte le loro capacità sarebbero rimaste sempre nascoste nel proprio germe… Ringraziamo, dunque, la Natura di questa insocievolezza, di questa gelosa invidia e vanità, di questa sete insaziabile di possesso e di potere... L'uomo desidera la concordia; ma la Natura sa meglio che cosa va bene, per le sue specie; ed essa vuole la discordia, perché l'uomo sia obbligato ad esercitare sempre una potenza nuova, e un ulteriore sviluppo delle sue capacità naturali.
Immanuel Kant 

Ringrazio l’Amico Francesco per la segnalazione sovrariportata. Simili pensieri rientrano perfettamente nello Spirito di SPS. Pur emergendo dalle nostre profondità, i costrutti, sono alfine fatti di ‘sole’ parole, corrispondenti ad una terminologia simbolica e assoggettabile alla sfera personale, al proprio punto prospettico, quindi delimitabili dalla capacità di giudizio e, dunque, di separazione dal proprio sé e dagli altri. 

In pratica, ognuno di noi leggendo queste parole… capisce quello che capisce. 

Il filtro interiore interviene personalizzando l’input, elaborando una nuova versione dell’idea sorgente che, in quanto tale, rimane oscura al ‘sentire’ altrui. Persino la ‘fonte’ potrebbe, del resto, avere avuto dubbi o non essere riuscita ad esprimere al meglio ciò che avrebbe voluto partorire. E che dire dell’intervento di 'terzi' nelle eventuali lavorazioni traduttive? E dell’opera del tempo? E di infinite altre forme di modellazione…

Quello che giunge a noi è un surrogato dell’intuizione originale, eroso e lavorato dall’azione del tempo e dello spazio. Il ‘canale’ stesso inizia l’opera di ossidazione della verità ricevuta. Questo è un meccanismo naturale a cui siamo tutti sottoposti a questa latitudine dell’energia condensata in forma di evidenza. Questa è la strada, peraltro, della percezione logica e verista delle ‘cose’, analitica e scientifica o anche filosofica di marchio  Antisistemico. Ricordiamo sempre che siamo nell’ombra di una energia parassita di controllo, sviluppo ed assorbimento di gran parte della nostra ‘vitalità’

Ciò che ‘ci è stato lasciato’ e permesso, rientra nei canoni prestabiliti da questa forma di controllo silente. Non c’è nessuna esclusione da un simile atto di oppressione silenziosa. Il linguaggio fa parte di questa forma di controllo. Tramite lo sviuppo del linguaggio abbiamo perduto le facoltà chiaroveggenti di discorrere in maniera sovrasensibile. Il linguaggio ha provocato parte della separazione che abbiamo tastato con ‘mano’, iniziando a non capirci più

Ma allora qual è lo spirito del pensiero, giunto sino a noi, di Kant? 

Io non sono un esperto in nessuna materia e ben lungi da me l’idea di diventarlo, se non in alcune arti e mestieri nel segno della praticità dovuta all’esplorazione diretta delle modalità del fare; ideare e costruire una vetrata colorata a mosaico è il frutto di un proprio cammino diretto che non può subire l’abbaglio di una incomprensione. L’artefatto finale è ben evidente e non ha nessuna proposizione se non quella di piacere o non piacere e, sinceramente, oltre al proprio Ego, non interessa oltremodo il suo successo presso le regioni degli altri.

Ci perdiamo in tutto quello che ci circonda: questa è la funzione del ‘tutto’. Perdersi per poi ritrovarsi…

Lo spirito di quelle frasi, riportate in apertura di articolo, è riconducibile al termine ‘evoluzione’. La ‘Critica alla ragion pura’ è, dal 'punto di vista del mio sentire', espressione di una sensibile motivazione percepita dall’autore, trovatosi di fronte ad uno strano sentore esistenziale rispecchiato dal sentirsi impotente di fronte a forze che per loro Natura sfuggono perché ‘troppo grandi’. Per inglobarle dentro di sé, per comprenderle, occorre ammettere che il nostro modello sociale è 'limitato' da confini apparenti, ma sin troppo evidenti, e derivanti dall’opera stessa della Natura

Dove per Natura occorre inserire ogni possibile 'interferenza' possibile ed immaginabile, persino l’opera di soffocamento di una specie invasiva sull’altra. Tutto è lecito e rientra nei piani elaborati dal Genio sempre all’opera. Questa, ovviamente, è una mia elaborazione di quello che è giunto sulle mie ‘rive’ e non ha nessuna pretesa di aggiungere altro a quello che ogni individuo ha diritto di ‘pensare’ a tal proposito.

Questa mia ‘opera’, questo Blog, è un ‘gioco’

Colui che prova fastidio, dovrebbe interrogarsi sul ‘perché’ provi una simile sensazione. Mi farebbe certamente felice…

Si accorgerebbe di trovarsi su un promontorio dal quale osserva il fiume della Vita: il proprio promontorio situato nella propria ed esclusiva padronanza ‘territoriale’. Null’altro. Da quel punto egli è un Re, esattamente come ogni altra persona sulla Terra tridimensionale. E allora, forse, potrebbe percepire un flusso di uguaglianza fluire in lui. Pur nella estrema individualità, riconoscerebbe l’uguaglianza del poter essere diversi. Sentirebbe l’intenzione di passare oltre ad un simile concetto, perché ritenuto solo una debolezza, una sciocchezza, una inezia che non merita approfondimento, visto che conduce oltre all’orizzonte scrutabile e raggiungibile dall’abitudine e dal giudizio.

Da quel ‘punto’ potremmo notare una strana luce, alta nel cielo, che non è il Sole. È un punto di luce diverso: un varco. Probabilmente il nuovo sentire, quello soffocato, conduce lì. È impossibile che una via terrena conduca al cielo? O è più facile che quella via scenda dal cielo? Il solo prendere in considerazione queste possibilità espande il nostro punto prospettico, inglobando il 'nuovo'. Con la coda dell’occhio, da questo momento in poi, cercheremo quel varco, in una maniera… così; tanto per vedere se c’è ancora…

Chi ci sussurra di lasciare perdere? Quale parte di noi afferma che è solo una illusione? Riusciamo a percepirla? Se arriva alla nostra sensienza una simile ‘impressione’, deve pur emergere da qualche parte del nostro Sé, no? Lo so che siamo nel più puro astrattismo, tuttavia è da lì che si genera la ‘realtà’… Lo sforzo non deve essere uno sforzo ma un consapevole flusso di apertura temporizzato in questo reame: una questione di tempo

I 'parassiti' lo sanno benissimo e temono per questo: la loro paura diventa la nostra paura. Ci sono stati giorni in cui mi sentivo triste, poi, pensandoci, sentendomi nel presente, mi sono accorto che era una tristezza immotivata: non c’era motivo dentro di me. E allora cosa succedeva? Che mi sentivo sollevato, sereno. Questo significa vivere nel presente e comprendere le dinamiche che ci attraversano. Per troppo tempo lo abbiamo dmenticato.  

Cosa è il ‘presente’?  È una serie infinita di batitti del cuore.  Il cuore annuncia l'eterno presente...

Agganciando questa vibrazione possiamo vivere 'in questa vibrazione', in armonia con noi stessi e con la Terra, perché il cuore è agganciato alla Terra ed al Cielo. Ce lo ricorda sempre, ma non lo capiamo più. Ma egli continua a ricordarcelo instancabilmente, senza sapere altro; sa che deve battere per noi, per non permettere che ci allontaniamo troppo da lui e da noi stessi. È un tam tam nella giungla che non smette mai… Nel buio o nella luce. In ogni situazione lo possiamo ritrovare come il più fedele degli amici…

Le parole sono finestre (oppure muri).
Mi sento così condannata dalle tue parole,
mi sento giudicata e allontanata,
prima ancora di aver capito bene.
Era questo che intendevi dire?
Prima che io mi alzi in mia difesa,
prima che parli con dolore o paura,
prima che costruisca un muro di parole,
dimmi, ho davvero compreso bene?
Le parole sono finestre, oppure muri,ci imprigionano o ci danno la libertà.
Quando parlo e quando ascolto,
possa la luce dell’Amore splendere attraverso me.
Ci sono cose che ho bisogno di dire,
cose che per me significano tanto,
se le mie parole non servono a chiarirle,
mi aiuterai a liberarmi?
Se sembra che io ti abbia sminuito,
se ti è parso che non mi importasse,
prova ad ascoltare, oltre le mie parole,i sentimenti che condividiamo.
Ruth Bebermeyer

Una delle tante cose che ho imparato da mio nonno è apprezzare la grandezza e la profondità e a riconoscere che tutti siamo violenti e che abbiamo bisogno di portare un cambiamento qualitativo nelle nostre Vite. Spesso non riconosciamo che siamo violenti perché è un aspetto di noi che ignoriamo. Pensiamo di non essere violenti perché crediamo che la violenza consista solo di lotte, di uccisioni, aggressioni e guerre – tutte cose che la persona media di solito non fa. Per farmi capire questo, mio nonno mi fece disegnare la genealogia della violenza, usando gli stessi principi che si usano quando si traccia un albero genealogico. 

La sua idea era che avrei apprezzato di più la non violenza se avessi capito e riconosciuto la violenza che esiste nel Mondo… Nel giro di un mese avevo riempito un muro della mia stanza di atti di violenza ‘passiva’, che mio nonno diceva essere più insidiosa di quella fisica… Il Mondo è così come lo abbiamo fatto noi. Se oggi è spietato è perché lo abbiamo reso spietato con i nostri comportamenti. Se cambiamo noi stessi possiamo cambiare il Mondo e questo cambiamento comincia con un cambiamento nel linguaggio e nella comunicazione
Arun Gandhi – Fondatore e Presidente del Gandhi Institute for Nonviolence

Poiché credo che faccia parte della nostra Natura il provare gioia nel dare e nel ricevere con empatia, due domande mi hanno interessato nel corso della maggior parte della mia Vita. Che cos’è che ci fa allontanare dalla nostra Natura empatica, portandoci a tenere comportamenti violenti e strumentalizzanti? E cos’è invece che permette ad alcune persone di rimanere collegate alla loro Natura empatica anche nelle circostanze più difficili?
Donare dal cuore. Il cuore della comunicazione nonviolenta – Da ‘Le parole sono finestre (oppure muri)’ di Marshall B. Rosenberg

Sono davvero sconcertato e sorpreso da come questo articolo si stia formando. Il 'sentire' di interrogare Internet in un certo modo e di trovare un libro in casa e di aprirlo in un certo modo in una determinata pagina, e osservare e leggere talune righe in luogo di altre. Davvero meraviglioso questo flusso di intelligenza che spira dentro e fuori di noi tutti. La migliore Regia è quella del ‘lasciarsi andare’, dell’ispirazione guidata. Ecco il punto: l’ispirazione…

Il linguaggio può essere violento o non violento. Ma da dove giunge la ‘penna’ che usa il linguaggio? O l’azione che muove la ‘penna’? Dai pensieri. No, c’è dell’altro. Dalla ispirazione. Ma che cosa è l’ispirazione?
 
Con il termine ispirazione si intende una particolare eccitazione della mente, della fantasia o del sentimento che spinge un individuo a dar vita ad un'opera. In molte culture si ritiene che l'ispirazione sia l'azione di uno spirito divino o soprannaturale nell'uomo che si manifesta tramite visioni o rivelazioni. Generalmente l'ispirazione presuppone nel soggetto in questione particolari predisposizioni che possono variare nelle differenti culture.
Da Wikipedia 
 
Ecco. Torniamo sempre alla componente spirituale. Quella componente cancellata dall’Antisistema. Questo è il perno della questione: non riconoscendo ufficialmente la più ampia parte di noi, rimaniamo chiusi in un circolo vizioso da cui è stata tolta la ‘causa prima’

In questo loop si muove l’umanità stranita dalla mancanza di senso e di perché che la attornia. È solo estraendosi dal ‘cerchio’ che il ‘cerchio’ appare nella sua limitatezza effimera ma tagliente. Che cosa è un incantesimo? 
 
L'incantesimo è la concentrazione di energie volitive verso un preciso scopo, comprendente l'alterazione del comportamento naturale delle cose o della volontà delle persone… Dal punto di vista strettamente etimologico l'incantesimo dovrebbe richiedere l'uso della voce, la ripetizione di parole più o meno in rima, una cantilena, ecc. infatti deriva dal latino incantare con il significato di ‘cantare formule magiche’.
Da Wikipedia 
 
Ecco un altro snodo focale che torna e ritorna come un’eco ossessiva: il linguaggio.

Calma. Non facciamo di tutta l’erba un fascio. Il linguaggio non è da incriminare, così come non è il denaro l’anima di tutti i mali. Ogni ‘cosa’ si presta ad almeno due modalità di usufruizione e/o possesso:
  1. come mezzo
  2. come fine
Perché? Perché ogni ‘cosa’ è viva. Reagisce alla mancanza di energia che in questo ecosistema si è creata. La mancanza, la ristrettezza, si riflette immancabilmente su tutto quello che ‘esiste’, dove per ‘esistenza’ si deve intendere tutti i microcosmi e tutti i macrocosmi. Il concetto stesso di ‘cosa’ è davvero da rivedere ed ampliare. È sempre la convenzione del linguaggio che limita l’accesso al ‘varco’, e non solo. E, comunque, dipende da noi, dal come prospettiamo l’esperienza di Vita. 

Spetta a noi discernere. Usare o essere usati - è un motto di 'superficie' che rende crudamente bene l'esempio.

Andiamo al punto, finalmente. È facile comprendere che non occorre agire con violenza, per i più svariati motivi che possiamo fare emergere. Lo capiscono tutti perché è una ampia verità. Eppure non succede a livello globale. Perché? 
 
Facciamo vari esempi pratici:

Berlusconi l'ha confessato. Dopo il vertice italo-francese a Villa Madama ha dichiarato: ‘Siamo assolutamente convinti che l'energia nucleare sia il futuro per tutto il mondo’ e ha ammesso che ‘fare il referendum adesso avrebbe significato eliminare per sempre la scelta del nucleare… Per questo abbiamo deciso di adottare la moratoria’.
Da www.greenpeace.org 
 
Bin Laden, Usa: sepoltura svolta secondo dettami islamici.
Il leader di al Qaeda Osama bin Laden è stato sepolto in mare dal ponte di una portaerei americana nel nord del mar Arabico dopo essere stato lavato secondo i costumi islamici ed aver ricevuto un funerale religioso. Lo ha detto oggi un funzionario della Difesa Usa. 'I preparativi per la sepoltura in mare sono cominciati all'1:10 del mattino (le 7:10 ora italiana) e sono stati completati alle 2 del mattino (8 ora italiana)', ha detto il funzionario. 'Sono state seguite le procedure tradizionali per la sepoltura islamica'.
Il corpo senza vita di bin Laden è stato lavato e poi avvolto in un lenzuolo bianco. Il corpo è stato posto in una borsa e un ufficiale ha letto un testo religioso tradotto in arabo da un interprete. Dopo la lettura, il corpo è stato posto su una tavola piatta, ribaltato, dopo di che è stato calato in mare', ha detto il funzionario.
Da Yahoo

Usa uccidono Bin Laden. Obama: ora mondo è migliore, più sicuro.
Il capo di al Qaeda, Osama bin Laden, è stato ucciso in un raid degli Usa in Pakistan, poi subito seppellito in mare, in una fine drammatica della lunga caccia al regista degli attentati dell'11 settembre negli Stati Uniti.
I leader di tutto il mondo hanno salutato con favore la morte di bin Laden, ma l'euforia è compensata dal timore di ritorsioni e dall'ammonimento di una rinnovata vigilanza contro eventuali attacchi.
La morte di bin Laden, che aveva raggiunto uno status quasi mitico per la sua capacità di eludere la cattura sotto tre presidenti Usa, chiude un capitolo amaro nella lotta contro al Qaeda, ma non elimina la minaccia di ulteriori attacchi.
Il presidente Usa Barak Obama oggi ha detto che 'questo è un buon giorno per l'America'…
‘Il nostro paese ha mantenuto il suo impegno affinché fosse fatta giustizia. Il mondo è più al sicuro’, ha detto Obama. '(Il mondo) è un posto migliore dopo la morte di Osama bin Laden'.
Da Yahoo 
 
Bin Laden, funzionario Usa: ordine era ucciderlo, non catturarlo.
Le forze speciali americane che hanno ucciso Osama bin Laden avevano l'ordine di eliminarlo e non di catturarlo. Lo ha detto a Reuters un funzionario della sicurezza nazionale Usa. 'Era un'operazione per ucciderlo', ha detto il funzionario, chiarendo che l'obiettivo non era catturare il numero uno di al Qaeda vivo in Pakistan.
Da Yahoo 
 
Bp si aspetta di riprendere trivellazioni Golfo in 2° semestre.
BP ha annunciato oggi di aspettarsi di tornare a trivellare nel Golfo del Messico nella seconda metà dell'anno, dopo il divieto imposto a causa di una fuoriuscita di petrolio provocato dalla stessa società.
Ci aspettiamo di tornare a trivellare attivamente durante la seconda metà dell'anno’, ha detto il Chief financial officer Byron Grote ad una conferenza stampa con gli analisti.
Da Yahoo 
 
Che cosa si genera in noi mentre leggiamo queste notizie? Stizza, rabbia, odio, violenza, nervoso, etc. Cioè? Separazione e senso di impotenza. Ha senso tutto questo?
 
È informazione, ok - ma cosa altro si nasconde dietro? Certamente si confondono le ‘carte in tavola’. In che modo? In ogni modo! Perché un telegiornale deve raccontarci che in una località sconosciuta della Cina, un treno è deragliato? Che senso ha? Non posso dire che mi dispiace e non posso dire che me ne frego, ma cosa si instaura, giorno dopo giorno, in me, mentre assorbo queste notizie insieme al cibo? Una apatia totale nei confronti di quello che succede agli ‘altri’. Mi separo dagli altri, sempre di più

C’è un magnetismo demoniaco che attira a sapere ‘che cosa è successo oggi nel Mondo’. È per tenersi informati? Bah. Siamo onesti prima di tutto con noi stessi. No. Non è per questo. E allora per quale motivo sentiamo di ascoltare sempre un telegiornale? In verità, non lo sappiamo nemmeno noi stessi. Non è una mancanza di idee, questa mia interpretazione, ma è davvero quello che ‘sento’: non lo sappiamo, in verità. Siamo portati a farlo.

Tutto quello che pensiamo di sapere o di fare ci giunge da una voce martellante che scambiamo per ‘nostra’, perché proviene da noi. Ma non è così. Questa voce non ci appartiene ma siamo noi che, ormai, le apparteniamo. Siamo onesti. Ammettiamo che per abitudine ci siamo adattati a permettere che la tv mostri la foto di un cadavere storpiato dalla violenza della ‘vendetta’, mentre mangiamo con le nostre famiglie o con i colleghi, non importa.  

Abbiamo superato un limite

In casa nostra può ormai giungere ogni tipo di messaggio e di immagine ed ogni tipo di parola. Il linguaggio dei Media è divenuto ‘multidimensionale’. È come prendere la dose di droga quotidiana, senza la quale si rischia di tornare a ‘sentire’ quell’altra voce che alberga in noi. Nel film ‘Equilibrium’ lo si fa capire molto chiaramente.

Si è deciso di creare un nuovo ordine e sradicare la guerra partendo dalle sue basi, cancellando dall'essere umano l'aggressività e gli istinti ad essa collegati; vale a dire, in sostanza, le emozioni. Ogni cittadino è tenuto per legge ad assumere quotidianamente una droga, il Prozium che inibisce le emozioni. I ricordi della civiltà del passato sono ugualmente vietati: libri, vecchi dischi o semplici giocattoli, se scoperti, devono essere immediatamente bruciati e il loro semplice possesso può costare la pena capitale.
 
Al fine di sorvegliare l'ordine costituito è stato posto il Tetragrammaton, a metà tra polizia segreta e ordine monastico, con i suoi micidiali Cleric addestrati alle discipline di combattimento più raffinate, come il letale kata della pistola (Gun Kata). John Preston è il migliore tra i Cleric, ma anch'egli non può fare a meno di mettersi in discussione allorché il suo migliore amico e collega viene 'contagiato' dalle emozioni, che ne firmano l'impietosa sentenza di morte.
Da Wikipedia 
 
Ed io essendo povero ho solo i miei sogni e i miei sogni ho steso ai tuoi piedi. Cammina leggera perché stai camminando sui miei sogni. Partridge, leggendo He Wishes for the Cloths of Heaven di William Butler Yeats.
Da Wikiquote 
 
La guerra (violenza) non la si estingue non ‘sentendo’, perché rimane il controllo, che è esterno all’uomo. Ricordate? Siamo nel cerchio dal quale la causa prima è stata levata, perché si protrae da un’altra dimensione.

È come essere in una stanza senza la porta per uscire.

Possiamo rimanere al buio o alla luce, ma la porta non la troveremo perché non esiste in quella modalità del ‘vedere’. Cosa fare? Chiudiamo gli occhi e permettiamoci di ‘sentire’. Usiamo la capacità di astrazione, immaginiamo la ‘porta’, il varco. Da quel punto è possibile agganciare un’altra prospettiva.

Perché non crederci? Che cosa abbiamo da perdere? Le nostre illusioni? Le nostre comodità? Il frutto del nostro vivere? Le nostre certezze? E allora perché sentiamo di non stare bene? Perché? Perché sentiamo che ci manca qualcosa, che qualcosa ci sfugge? Perché? Perché? Perché?...

Ascoltiamo.

Ma non la solita ‘voce’. Ascoltiamo in un altro modo. Fermiamoci… almeno un attimo.

Non basta questa 'energia' mtivazionale per convincervi? Allora percepite questa verità. Non importa se siete credenti o meno in un qualche culto, ma se avete adesso ancora dei dubbi è perché siete già stati conquistati da molto tempo, almeno dal periodo della nascita, ma anche prima purtroppo. Allora leggete questa espressione per convincervi che esiste un’altra realtà dalla quale si emana un controllo di origine parassitaria dell’umanità; rispondete:

che cosa è un esorcismo?

Se siete credenti, crederete anche a questa ‘branca’ della Chiesa che pratica l’esorcismo. Che cosa è un esorcismo? Si avverte già l’emozione mordente della paura, vero? Vengono alla mente le immagini tremende dei famigerati film che ne hanno 'parlato'. 

Che cosa fa un Prete Esorcista? A chi si ‘rivolge’?
 
Non potete fare a meno di affrontare anche questa parte del vostro Credo. A chi si rivolge il Prete? Non potete credere a pezzi, ma dovreste credere con tutto il vostro essere. Per cui, rispondere per favore alla domanda: che cosa è un esorcismo!





Non inserirò nessuna citazione tratta da nessuna fonte. Lo spazio rimarrà ‘bianco’, riempito dalla vostra introflessione, dal vostro atto di comprensione, dal vostro sincero aprire il ‘varco’. È solo trascendendo la paura dell’ignoto che andremo avanti…

Quando l'uomo muore abbandona il suo corpo fisico, affidandolo agli elementi della Terra e del Fuoco. In questo modo la forma che lo Spirito aveva impresso nella materia svanisce. Dopo la morte l’Essere animico-spirituale dell’uomo continua a vivere nel corpo eterico. Quest’ultimo è il portatore delle immagini della memoria. Come in un grande unico quadro di Vita queste immagini si presentano dinanzi all’Anima nei primi tre giorni dopo la Morte. Poi il corpo eterico incomincia a dissolversi negli elementi del Mondo eterico, così come il corpo fisico si è dissolto negli elementi terrestri. A questo proposito Rudolf Steiner parla di di un ‘cadavere eterico’ in analogia al ‘cadavere fisico’

Tuttavia proprio come tra le materie fisiche ne troviamo alcune che non si dissolvono – si pensi per esempio alle materie plastiche come PVC – così vi sono nel quadro della Vita strutture eteriche che si presentano come corpi estranei nel Mondo eterico. Esse vengono respinte e perciò non si dissolvono. Si tratta soprattutto di quelle rappresentazioni e sansazioni che hanno un carattere tecnico-materialistico. 

Esse sono, analogamente alle materie plastiche, il risultato di una costruzione di pensieri materiali  o di azioni materiali. Rimangono ‘non digerite’ nella sfera eterica, tuttavia conservano sempre un certo rapporto con noi, poiché noi le abbiamo generate…
L’uomo alla soglia – Bernard Lievegoed

... senza amore, senza rabbia, senza dolore, il respiro è come un orologio che fa tic tac. 
Mary O'Brien - Equilibrium
 

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com