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martedì 19 luglio 2016

L'ingiustizia con al centro l'umanità.



"Urbi et Orbi" è una locuzione latina che significa "alla città (di Roma) e al mondo" (letteralmente: all'Urbe e all'Orbe)…
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Se hai ancora presente cosa hai letto ieri, in SPS, a proposito del “qualificatore e quantificatore universale”, allora non potrai non accorgerti che, ad esempio, una autorità (“universale”) come quella della Chiesa, ricade a meraviglia in quanto già appurato:
  • alla città (di…) e al mondo
equivale
  • alla formula: "per ogni x esiste una y tale che…
  • quantificatore = serve a indicare la grandezza o l'estensione di una affermazione
  • esistenziale = l'estensione indicata vale sempre almeno per un caso, che dunque “esiste (exists)”
  • universale = l'estensione indicata è sempre totale:"per ogni (all)"…
  • preso atto di questo, ieri – per quanto riguarda SPS – è stato deciso di assumere come “quantificatore esistenziale universale”, il carattere “3” (per una evidente simbologia con il concetto frattale espanso di “tri-unità e di terzo stato/allo stesso tempo).
Questo permette di bypassare la limitazione (ad auto disinnesco dominante) della distinzione duale/gerarchica, derivante dall’accettazione passiva della terminologia linguistica “di genere”:
  • il maschile ed il femminile scompaiono
a favore
  • di una “centralità, lato umanit3”.
Allo stesso tempo, scompare la divisione duale (questo o questa = quest3).
Sembrano “stupidate”, ma… fanno la differenza, questi “dettagli”, perché... sostanziali e a livello frattale espanso… auto indicanti la compresenza, non manifesta, di una strategia matura ed avanzata (già successa), a dominare totalmente lo scenario reale manifesto “qua, così” (status quo by dominante).
Ossia, così puoi “avvicinare (ricordarti, accorgerti)” la ragione fondamentale, per la forma emersa di uno “stile di vita”… assorbito ambientalmente, che si basa su uno “stallo mobile”, intelligente (dalla prospettiva dominante), che usa e prevede tutt3 sempre e solo alla propria mercé.
Per trasformare tutto, ti devi “fermare”.
  

lunedì 18 luglio 2016

Il qualificatore/quantificatore “3”.



Nel giorno della “trasformazione” di SPS, occorre delineare una modifica, anche, nel modo di “scrivere”, relativamente al “duopolio gerarchizzato ‘1) femminile, 2) maschile’”.
È da tempo che, infatti, in SPS i termini “al maschile/femminile” sono stati riunificati per mezzo della contemporanea presenza degli stessi (in ogni caso, di riferimento tradizionale all’uno e/o all’altro genere).
Ma, così, si fa fatica “in ogni senso”, sia a seguire che a concepire l’atto stesso del riferimento scritturale/creativo/logico.
Per cui, proprio oggi, in SPS prende forma una diversa modalità/codifica, dell’interfaccia “lingua”, in maniera tale che, ad ogni riferimento “maschile/femminile (di parte, duale)”, si sostituisca la desinenza relativa al genere (1 e 2), con quella universale “asessuata” ed “esistenziale” di “3”:
  • il numero “3” è stato scelto come ulteriore semplificazione simbolica, a partire dal già esistente “quantificatore esistenziale”, essendo – questo – un carattere molto difficile da trovare e produrre, per mezzo della canonica tastiera da Pc o smartphone, etc.
   
Il quantificatore esistenziale è un carattere tipografico scientifico, molto usato sia in insiemistica che in logica, due campi tra loro affini della matematica; il nome del ∃ ha un'etimologia facilmente ricercabile:
con la parola quantificatore si intende la sua funzione di indicare la grandezza o l'estensione di un'affermazione e con esistenziale il fatto che tale proposizione vale sempre almeno per un caso, che dunque esiste...
  

venerdì 24 giugno 2016

Una realtà dove cambia quello che "serve".





Cambiare
Avvicendare operando una sostituzione, sostituire
Rendere diverso, trasformare
Subire mutamenti, modificarsi, trasformarsi…
Mutare relativamente a qualcosa
Assumere aspetto o natura diversa…
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Dovresti intenderti con gli altri “tuoi” simili, in maniera tale da comunicare tra voi, più linearmente
Ossia, capendovi
Ma… utilizzando il linguaggio, nella sua forma convenzionale “lato umano, dominato”, l’esito non può essere diverso da ciò che prevede la (è previsto nella) convenzione stessa:
  • qualcosa che dipende da qualcosa, che dipende da qualcosa
  • con qualcosa che non dipende da quel qualcosa
bensì
  • è qualcosa d’altro.
Chiaro?
Ora, questo qualcosa d’altro”… non è mai preso in considerazione, come quella “mano” che apre una botola nel tetto, di una stanza perfettamente isolata dall’esterno, ed introduce qualcosa, in maniera tale da condizionare l’esistenza di coloro che sopravvivono all’interno... ritirandosi immantinente (mano), con l’intenzione di non essere manifesta e, così, di non rientrare nell’economia e nella congettura (tradizione, religione, scienza, spiritualità, credo, etc.) del “mondo di sotto (il ‘qua così’)”.
E, questo qualcosa d’altro”… esprime, a livello frattale espanso, la dominante (la ragione fondamentale, per la “forma” del reale manifesto, conseguente).
Ergo:
tutto quello che succede in un “dominio”, è dipendente dalla condizione dominante, stessa.
  

lunedì 16 maggio 2016

La trasformazione a somma zero.


La dominante muove sempre da "1". Tutto il resto, "si muove" conseguentemente... nella complessità e nell'ombra.
Perchè sei, "qua, così", sempre più... insensibile? Perchè "sei 'qua così'".
Allarme bomba causato da una società di sicurezza
"L'esplosione controllata di oggi si è resa necessaria dal momento che abbiamo scoperto un dispositivo di addestramento abbandonato accidentalmente nei bagni dell'Old Trafford da una società privata che si occupa di addestrare i cani da esplosivo"…
Link
Sei in un loop. Sei in qualcosa, al quale non vuoi credere.
Sei dentro ad una “situazione esatta”.
Sei in preda ad/di un principio compresente, ma non manifesto.
  
Sei “qua, così”…
E tutto te lo conferma (se presti attenzione “lato tuo, centrale”).
"Nulla si crea, nulla si distrugge. Tutto si trasforma…".
La “trasformazione” indica lo status quo: lo stesso di sempre.
Accorgiti:
  • se “nulla si crea
  • se “nulla si distrugge
ma
  • tutto si trasforma”…
significa che
  • sei in un loop
e, di più
  • sei in un loop, dove nulla è stato lasciato al caso (per una ragione fondamentale, dominante).
   

martedì 3 maggio 2016

Il “sogno” dominante (5)



Il colibrì sembra fermo (perchè tu sei più lento/a, nel percepire il suo movimento)...
Mi occupo di soldi. Faccio sempre conversazioni deprimenti…
Se quel che dicono su questi hacker… è vero... ora, non hai debiti… tutti i loro dati sono persi, per sempre…
Ho sempre lavorato per questa azienda e, adesso, è svanito tutto…”.
Mr. Robot
Tutto è stato reso bipolare “qua, così”.
  
Persone "con la massa critica sufficiente" e con prospettive diverse (uguali per interesse), hanno creato discipline diverse (visto che la realtà manifesta è una "torta, che puoi suddividere in infiniti modi, sovrapponibili, senza cambiare nella sostanza, lo status quo") ma, sempre, sotto ad auto ispirazione dominante.

 
Per questo motivo esistono così tante "branche scientifiche", nelle quali puoi disperderti, diventando esperto/a, a tuo piacimento...
Il pianeta descrive una certa realtà manifesta, “ad immagine e somiglianza” della dominante e, una simile realtà è manchevole proprio della parte, che non intende essere presa in considerazione:
la dominante, stessa (che non è “Dio”, perché – invece – esso è un chiodo fisso “qua, così”. Mentre la dominante “non esiste, ma c’è”. Ella tende a rimanere al di là dello spettro del visibile, pur essendo completamente umana, come te, a Filtro di Semplificazione attivo).
Ergo: “Dio” è un surrogato della dominante, della sua azione frattale espansa, in leva.
Infatti, se ammetti – in te – che la frattalità espansa sia “legge”, allora cambia completamente il modo attraverso il quale ti rivolgi al mondo e lo osservi.
Di conseguenza, molto cambia in/di “forma e sostanza”.
È come assistere a quello che succede anche nel backstage teatrale o, meglio, è come quando assisti ad una proiezione cinematografica, conoscendo già la trama ed essendoci sempre, sottilmente, ad ogni cambio di scena. Ci sei, anche, quando i “cattivi” parlano tra di loro e… tramano. E senti quello che dicono. Così, sai sempre tutto, prima che accada e sai il perché accadrà ed accade (se il regista ha scelto così, per te... spettatore)…
  

venerdì 8 aprile 2016

Il "paesaggio" e la sua... industria.


Radicamento, cancro...
"Alla fine di questa tempesta il cielo sarà di nuovo blu e l'unico crimine è l'hacking", ossia l'accesso illecito ai documenti del gruppo…
"L'unico crimine comprovato è che c'è stata una violazione della privacy"…
Link
Qua, così= status quo, by dominante planetaria, al di là degli “usi e costumi” locali (la “tua” realtà, sulla/nella quale puoi incidere solo per mezzo di “scelte preconfezionate”, che non cambiano di una virgola il fondamento delle “cose”. Senza alternativa sostanziale: “la storia che si ripete”. La ciclicità. La gravità, derivante dalla grande concentrazione di massa, gravitazionale. L’interesse di parte, dominante).
Per intender meglio, ad esempio:
La presidente brasiliana, Dilma Rousseff, ha lanciato un appello per un "grande patto" di unione nazionale e di svolta nella politica del Paese…
Il Brasile ha già superato momenti difficili stringendo un patto
Link
Se il Brasile “ha già superato momenti difficili, stringendo un patto”, come mai – adesso (ancora una volta) – si trova nelle condizioni di:
  • stringere un altro patto di “svolta”?
Il “superato”, non lo è mai definitivamente, in una realtà manifesta che funziona “ad immagine e somiglianza” di una dominante, unica, unita, planetaria, compresente ma non manifesta (strategicamente).
Il “superato” ritorna sempre, sino a quando la ragione fondamentale (che lo rende tale) rimane esattamente “dove si trova”… visto che “il caso non esiste (dal momento in cui “nulla è lasciato al caso”).
Caro papà, capisco la tua apprensione, ma concorderai sul fatto che la barbarica invasione del nostro paese, non può restare incontrastata. Tutto quello che ci sta a cuore è in serio pericolo. E non ci si può aspettare che io resti in disparte, mentre altri lottano per i nostri ideali”…
  
Figlio mio, sei impetuoso proprio come il tuo fratellino. Immagino che sia una cosa che abbiamo nel sangue”…

Cari mamma e papà, spero con tutto il cuore che stiate bene. Ho deciso che prenderò parte a questa grande avventura”.
No mans land
Quando non ne sei conscio, la guerra è una "avventura"...
  

martedì 8 marzo 2016

Semina e selezione programmata...


Prospettiva artificiale (parte).
Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato...”.
Albert Einstein
Eppure, Einstein – a ragion veduta (da quello che è successo) – “ha avuto ragione”. No?
“Qua, così”… indica lo status quo.
Non un “stato attuale qualsiasi”, ma… quello che esattamente non cambia mai, nonostante tutto quello sei portato/a a… pensare.
Ad esempio, il “qua, così” attuale deriva da un’unica linea di “depressione”, che viene avanti e prosegue ininterrottamente da… “sempre”:
  • tutto ciò che sai, rientra nello stesso “solco d’aratro”
  • dalla condizione cosiddetta “primitiva”
  • alla condizione cosiddetta “moderna”.
Tutto è di parte, poiché unilateralmente proposto ed approvato:
  • la parte che propone è quella dominante, per “bocca” di quella che approva, ossia, di quella più interessata/influente e, ovvio, inconsciamente reagente per non apparenti questioni di “interesse personale”, innalzate politicamente al livello dell’interesse comune
  • la parte che approva, “in seconda istanza”, è la Massa (che si limita, però, solamente a conseguire).
Approvando, cioè, “per tacito consenso”…
La Massa si crede ignorante (in... difetto), nonostante tutto ciò che è disponibile tutto attorno ad essa. Perché, un individuo della Massa, di fronte ad un “esperto” o ad una “autorità”, si scioglie come neve al Sole, sempre (pur gonfiato dall'Ego).
  

mercoledì 17 febbraio 2016

Tu e “Tu” (2)

    
 
Se ci sei “tu, uno stagno e un sasso” e 1) tu tiri il 2) sasso, nello 3) stagno, succede che dal punto d’incontro tra sasso e stagno (superficie e massa acquea), prende “vita” un fulcro di attività che, in breve, si espande in ogni direzione, dando luogo – sulla superficie apparente – ad una serie di cerchi concentrici, in espansione, dovuti al fatto che il sasso scende, in profondità, liberando/smuovendo “energia” - facendo da centro - oltre all'oscillazione dell'acqua, dovuta allo scontro tra superfici).
Ergo, andando a fondo, il sasso genera una sorta di “ipocentro (vortice)”, che per le leggi in vigore – frutto della conseguenza – creano una serie di “onde di ritorno in/alla superficie”, che – a loro volta – alimentano nuova attività centrale, dalla quale si diparte un nuovo anello della figura concentrica complessiva, che ha attività temporale direttamente proporzionale alla quantità di energia posseduta e rilasciata dai corpi, post impatto.
  

Qualcosa che ha a che fare con le masse in gioco, con l’altezza dalla quale è piombato il sasso, con la sua velocità di crociera, etc.
Cadendo sulla terraferma, il meccanismo è lo stesso, però il risultato è funzione di un diverso tipo di impatto ed assorbimento, da parte del suolo. 
  
Ora, le onde concentriche si espandono, in teoria, in ogni direzione ma, usualmente, alla società umana interessano, soprattutto, quelle che 1) riesce a vedere (nello/sullo specchio d’acqua), 2) riesce a rilevare (strumentazione) e 3) quelle che la vanno ad interessare direttamente (effetti materiali, distruttivi, dannosi e/o positivi).
  

Nel fare questo, l’umano – mediamente - tralascia quelle onde che si espandono verso il cielo e lo Spazio, e quelle che proseguono in profondità, perché rientranti in un ambito meno diretto e meno visibile, rispetto alla manifestazione fisica che colpisce i sensi e l’orientamento sociale d’insieme.
Quindi, tu – abitudinariamente – tendi ad ignorare una buona parte di quello che accade, ergo ogni azione che porti a termine è sempre parziale, anche perché ti muovi in un ambito che la scienza deviata ha ristretto, rispetto alla sua più vasta portata “naturale”. 
   

martedì 16 febbraio 2016

Tu e “Tu” (1)


Sistema - AntiSistema.
Ci sono cose a portata di mano che tuttavia ci sfuggono. E quando ce ne accorgiamo sorge spontanea la domanda:
perché ci ho messo tanto a capire?
Perché evidentemente, prima, non era il momento giusto.
E la stessa “logica” vale per qualunque scoperta, grande o piccina che sia
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Perché ci ho messo tanto a capire? Perchè non sei tu, a decidere.
 
Chi decide, anche per te, quando è “il momento giusto”?
Chi ha deciso di “aprire le tratte commerciali per il continente pre colombiano”? Chi/cosa agisce, non osservato “qua, così”, in maniera totale e dominante, deviando – ad hoc – il corso originale della tua orbita/destino?
  • ci sono cose a portata di mano che tuttavia ci sfuggono (come il Dominio)
  • e quando ce ne accorgiamo sorge spontanea la domanda: perché ci ho messo tanto a capire? (perché il Dominio non lo intende)
  • perché evidentemente, prima, non era il momento giusto (quando ti accorgerai, evidentemente, del Dominio, dunque? Quando sarà il momento se, questo momento... non è permesso dal Dominio?) 
  • e la stessa “logica” vale per qualunque scoperta, grande o piccina che sia (certamente, è così, perché il Dominio domina indisturbato, limitandosi ad ispirare e ad “agire per delegazione frattale espansa”, ossia, anche per mezzo di ciò che – da qualche giorno – la scienza ufficiale afferma di avere “scoperto/intercettato/rilevato strumentalmente”: le onde gravitazionali, che sono una parte misurabile dell'effettiva legge, strumento, memoria, frattale espansa).
      

lunedì 15 febbraio 2016

Apparire.



Perché, in SPS, viene utilizzato il termine “AntiSistema”?
Perché, dalla prospettiva di SPS, è semplice accorgersi che “il reale manifesto” è come ribaltato, rispetto a quel tipo di realtà “sostenibile, in termini di equilibrio morale”.
Infatti, “qua, così, i… valori, si sono trasformati in avere, lasciando lo spessore dell’essenza al di là della soglia della manifestazione/attenzione”,
Ergo, come puoi ancora aderire alla indicazione, relativamente al Mondo emerso, di Sistema? Lo puoi fare solo senon ne comprendi la sostanza, ma – solo – ti limiti ad aderirvi per abitudine ed assenza di alternativa.
SPS, utilizza la propria lente frattale espansa, che inverte l'esistente in quanto “manifestazione reale”, ottenendo – appunto – l’esatta “misura (peso, valenza, significato)” di ciò che scambi per l’unico tipo di possibilità applicabile alla solida realtà di ogni giorno.
“Qua, così”… è tutto al contrario, dal punto di vista della “moralità”, dove per morale s’intende “giustizia, onestà... in ogni tipo di rapporto tra esseri manifesti”.
A livello frattale espanso, tutto ciò è regola, per cuiil grado di ingiustizia, viene rappresentato (emerge) ovunque.
Ma, bada bene, non sei mai in presenza di una mancanza di equilibrio, perché – questo – esiste sempre “lato, prospettiva dominante”.
Ossia, l’AntiSistema è un perfetto modello d’insieme “reale manifesto”, in stato di equilibrio dominante…
Lo squilibrio riguarda te, la Massa, semmai. Ma questo è insignificante, rispetto al Dominio, che si fonda e si regge proprio su una simile asimmetria, perfettamente simmetrica.
   

mercoledì 10 febbraio 2016

Il labirintico status quo (5)


Azione torsionale, per la formazione dell'apparente "infinito".
La storia umana, raccontata ufficialmente (ossia, deviandola), è una “vicenda di sangue”.
Ad ogni livello sociale, è sempre stato il sangue a scorrere a fiumi.
Ed, ogni livello, si è replicato nell’altro, senza fine di continuità, ordinatamente ma... senza darlo a vedere.
In maniera tale da (anche quando "vedi"), prendere sempre un abbaglio, eleggendolo a dogma, di caso in caso.
Una replica che si serve della dimenticanza – frutto del sopravvivere “senza memoria” – al fine di esercitare “il proprio interesse (costituito dal concetto unilaterale della “proprietà privata”, derivante da qualcosa “che si sente dentro, e che non riesci più ad interpretare per quello che è: sovranità centrale nativa”).
Qualcosa, dunque, sfrutta qualcosa d’altro, in quanto “qua, così”:
  • qualcosa “ha di più”
e
  • qualcosa “ha di meno”
ma
  • non come te lo potresti anche, tutto sommato, aspettare. No. In una maniera oltremodo “ingiusta”, dove… qualcosa ha tutto e qualcosa non ha nulla.
Questo “qualcosa” è, nella sostanza, “qualcuno” – a Filtro di Semplificazione attivo.
Nella gerarchia (nel livellamento), ogni strato/stato/Stato… riproduce sempre (sempre):
  • un “doppio e sovrapposto (parallelo ombra)… segnale portante (banda di scorrimento)”.
      

martedì 9 febbraio 2016

Il labirintico status quo (4)


Quando, la luce, incontra un "corpo di contrasto", si manifesta... illuminando e caratterizzando.
Sei nato/a nello status quo.
Qualcosa che è sempre attuale, perché viene mantenuto, come tale, per mancanza di alternativa sostanziale e, non, perché… “è possibile solo questo modo, 'qua, così', di concepire il mondo”.
La realtà è, prima di ogni manifestazione, un potenziale, un iceberg... dal quale si distaccano (non casualmente) pezzi, che insieme costituiscono il reale manifesto “qua, così” (perché inteso/scelto dalla grande concentrazione di massa, dominante… che non è l’iceberg, bensì, “il terzo incomodo”: il Dominio, il "calore/colore" che agisce sull'iceberg, affinché perda i pezzi, in sintonia con l'agente dominante).
E “se sei nato/a direttamente nel ‘qua, così’”… che ti resta da fare, se non puoi “essere ciò che già sei, ma che hai dimenticato”? Non ti resta che “piangere”, ossia… conseguire, se non ti accorgi.
Ti sei adattato/a. Hai messo radici. Hai creato una bolla nella bolla, facendotela andare bene, anche se… dentro di te, qualcosa, non riesce mai del tutto ad “accomodarsi”, perché è come se ti manca sempre qualcosa, anche quando ti sembra di avere tutto.
- E Junior?
- Non si ricorda niente. Lui, sai… non l’ha mai conosciuta veramente. Così la cosa non lo tocca molto

Il coraggioso
Qualsiasi “perdita” può essere dimenticata, nel tempo e nella diluizione mentale, facendo sempre altro. Avendo sempre “come prima cosa da fare… mille altre cose da fare”.
  

lunedì 8 febbraio 2016

Il labirintico status quo (3)


"Nascere (manifestarsi)"...
Segui il “filo logico”, ovverosia… gli effetti della frattalità espansa, nel momento in cui, consegui o ti accorgi:
la traccia mnemonica frattale espansa, "cambia", in funzione di te.
Se:
  • consegui, (non ti accorgi), le informazioni ci sono sempre ma… non te ne fai nulla
  • ti accorgi, le informazioni vengono “come a galla (ebollizione frattale espansa)”, si evidenziano ai tuoi occhi. Poi, tocca te, la decodifica d’insieme, il “trarne un senso, nella tua più autentica direzione”.
Il labirintico status quo è un “luogo parziale scambiato per totale”, per via monotematica e unilaterale, indiretta e dominante/dominata. Qualcosa che rimanda sempre ad altro (anima, Dio, spirito, al di là, etc.), procrastinando lo scioglimento di ogni dubbio, in un “secondo tempo”... che non avviene mai (loop).
Nel “qua, così”, ci nasci già dentro, per cui:
  • non esiste un ingresso fisico, una porta da aprire e/o chiudere
  • non esiste, per come ti abitui, né l’ingresso, né l’uscita
  • la “prigione perfetta”.
Nel “qua, così”, ci muori dentro, per cui:
  • anche se rinasci
  • non riesci mai a…
In cosa consiste il “filo di Arianna”?
  

giovedì 4 febbraio 2016

Il labirintico status quo (1)


   
“Qua, così”, ogni forma di “idea, dogma, pensiero” è sempre orfana della “sua” ispirazione. Perché la ragione fondamentale della “forma” non è manifesta, seppure è compresente, ubiqua, predisposta ed intenzionata a…
Quindi, la conseguenza è un reale manifesto “senza testa (ogni esempio, si spreca)”.
Un labirintico modo di procedere, che il “metodo scientifico” ordina in maniera tale, da “conferire direzione logica” auto rafforzantesi, via via, per mezzo della “tua” adesione, per mancanza di alternativa sostanziale manifesta.
Il reale potenziale passa, dunque, in secondo piano… andando progressivamente a scemare, ordinatamente dimenticato; agganciato, com’è, al passo generazionale in continua “aspersione AntiSistemica by Dominio” (la ragione fondamentale della forma).
L'aspersione è un atto tipico di cerimoniali religiosi, probabilmente fin dalla preistoria, mediante il quale un ministro di culto addetto al sacrificio asperge la vittima prescelta (o eventualmente sé stesso) con acqua lustrale (ovvero acqua benedetta o santificata).
Nella religione romana antica, come in quella moderna, l'aspersione avviene tramite un rametto di alloro o olivo, detto appunto aspergillum, immerso nell'acqua lustrale e spruzzato su ciò che deve essere asperso (di solito è la purificazione da compiersi prima di un sacrificio agli dèi inferi).
Per la religione cristiana, l'aspersione ricorda il battesimo e la Pasqua. Il significato rituale sta nella purificazione ottenuta attraverso la purezza dell'acqua
Link
  • probabilmente fin dalla preistoria (da “sempre, qua, così”)
  • mediante il quale un ministro di culto addetto al sacrificio asperge la vittima prescelta (“ministro di culto, sacrificio, vittima prescelta”)
  • nella religione romana antica, come in quella moderna (da “sempre, qua, così”)
  • di solito è la purificazione da compiersi prima di un sacrificio agli dèi inferi (“un sacrificio agli dèi inferi”)
  • il significato rituale sta nella purificazione ottenuta attraverso la purezza dell'acqua (“attraverso la purezza dell’acqua”. L’acqua è “benedetta”. Certo, ma… “prima ancora l’acqua è inquinata”. A livello frattale espanso, l’inquinamento è uno stato esistente e, molto spesso, al di sotto del livello della “tua” osservazione, capacità, diretta. Se “attraverso l’acqua” acquisisci un certo “stato preparatorio”, allora pensa anche al di fuori del cerimoniale, che cosa ti accade ogni volta che bevi o ti esponi all’acqua inquinata e non... "benedetta". Che cosa “assorbi”?). 
          

mercoledì 13 gennaio 2016

Sperare e disperare, fissa lo status quo.


 
Ci sono “aspetti storici”, appartenenti ad un passato già disinnescato (vista la estrema lontananza dal presente, nel quale lo status quo ha sufficientemente camuffato se stesso da “nuovo”, per risultare ormai apparentemente altra cosa, rispetto a ciò che l’analisi logica del passato denuncia apertamente) e che, proprio per questo, possono emergere per passare in rassegna (pubblica sfilata) al “tuo” giudizio, previo passaggio e trattamento per “mano critica, censoria e preventiva, altrui”.
Questi “aspetti storici” ti sembrano sempre legati ad “altri tempi”, ormai superati da quell’onda di “progresso, sviluppo e civiltà”, che riconosci al presente (la stessa cosa che è sempre accaduta, anche quando – un esempio – venne adottata la modalità della tortura e della morte violenta in pubblico, durante l’intero periodo della “santa inquisizione”).
E questo tuo gongolare, relativamente allo “stato dell’attualità che ti amministra perché ci sei completamente dentro, poiché riverso/a dentro”, non è altro che il poter osservare – finalmente libero/a da ostacoli, molto spesso, “ufficiali (segreto di stato)” – qualcosa che regolarmente si è abbattuto sulla società intera, per diverse decine se noncentinaia di anni, senza che la Massa potesse esprimersi sulla relativa liceità (giustizia sostanziale), visto che non è mai stata, la Massa, a decidere di “propria sponte”.
Finalmente, quando non può più “fare male allo status quo”, emerge un intero processo storico deviato (sempre senza apparato “radicale”, ovvio. Come l’erba gramigna, strappata bruscamente dalla terra, senza accorgersi che “l’erba non finisce con l’erba apparente stessa, ma prosegue non vista sotto alla coltre della terra”). 
 
Ormai va di moda. No? Ti dicono “tutto” relativamente a… E te lo dicono in grande e sfrontata differita, quando ormai non esiste più la generazione che ha vissuto quella “esperienza”. Un “ritardo” che sta diventando sempre più “piccolo”, tuttavia, visto che di tanto in tanto emergono “scandali abbastanza recenti (come quello relativo al Vaticano, ad esempio)”.
Una svolta nella prassi, che non nega quella principale (il grande ritardo post disinnesco/reset: ciò che è già successo), che rientra nel più generico ambito del “grande numero di frecce al proprio arco”. Una strategia o, meglio, una variazione sul tema
Una sfumatura. L’ennesimo dubbio instillato dentro, visto che agli scandali "ti ci puoi addirittura… abituare (altra strategia)".
   

martedì 5 gennaio 2016

Come lo sviluppo di un motore, può parlare della tua alimentazione.


Non ti viene il "sospetto"?
Mentre "lo prendi in quel posto, da... Checco", è tutto nella “logica delle cose, qua, così”ciò che ti succede ed il perché, ti succede.

Perché accade?
Perché è “gioco forza (inerzia, piano inclinato, gravità)”.
Qualcosa che avviene e si ripete, sempre, per via ciclica e frattale espansa, con questa seconda ragione al primo posto della “gerarchia gerarchica”.
Una seconda ragione, che è la prima.
Una prima ragione che, tuttavia, non è “la ragione” del suo puntamento in una singola, unilaterale, direzione.
La ragione fondamentale è quella del Dominio o, meglio, del suo “interesse” per te e per tutto ciò che è e rappresenta il reale manifesto (a sua immagine e somiglianza).
Tu non sai, non ricordi, che cosa esiste e si estende al di là di tutto ciò; per cui – ora – non riesci (non puoi) nemmeno renderti conto ed ingegnarti, su cosa rappresenti qualcosa che è l’Oltre Orizzonte.
Non lo immagini nemmeno, perché dalla “tua” mente sono stati drenati, progressivamente, tutti quei riferimenti/paletti storici, reali, concreti, facenti capo ad una realtà altra, basata su un paradigma altro.
Sempre qua, ma non così.
Il Filtro di Semplificazione rende tutto “umano”, perché è al tuo livello attuale che devi renderti conto ed accorgerti. Senza fare salti troppo complessi per quel meccanismo mentale, in una simile, obsoleta, forma mentale
Qualcosa che capisce solo linearità elementare e che è talmente arrugginito da risultare sempre troppo ingombrante se, tenti o cerchi (solo continuando a ricercare) di farlo funzionare in altra maniera.

Ebbene, questa “linearità” che cosa è?
   

mercoledì 23 dicembre 2015

La miglior tazza di caffè al mondo.


 
"Ci siete riusciti. Complimenti. La miglior tazza di caffè al mondo. Ottimo lavoro a tutti. È bello essere qui. Ciao...".
Elf
C’è un film, si chiama Elf, che “sotto alle feste natalizie” fa sempre piacere rivedere. Orbene, nella sua trama c’è un episodio davvero curioso, legato allo spirito puro dell’umano, "che si crede elfo", perché adottato e cresciuto nella comunità degli elfi di Babbo Natale, al Polo Nord.
Quando Buddy (è il suo nome) arriva a New York, per incontrare il suo vero papà (che è stato inserito nella “lista dei cattivi”), prende tutto alla lettera, ossia:
ci crede.
La scena in questione, tra le altre, è caratterizzata dal fatto che, transitando di fronte all’insegna di un bar, si ferma attratto da quello che v’è descritto a mo’ di spot pubblicitario (e, dunque, non corrispondente al “vero”). 


Nella fattispecie:
La miglior tazza di caffè al mondo”.


Buddy, nel proprio candore originale, non “ancora inquinato dalla tabula rasa del/nel vivere sociale”, prende “per filo e per segno” quello spot pubblicitario “un tanto al chilo”, ossia (come già appuntato poco sopra) “ci crede”.


E che cosa fa? Entra nel bar e, appena dentro, si mette ad urlare – davvero compiaciuto – “Ci siete riusciti. Complimenti. La miglior tazza di caffè al mondo. Ottimo lavoro a tutti. È bello essere qui. Ciao...”. Lasciando nello stupore generale sia i clienti, che gli inservienti (perché… “quel comportamento puro – ingenuo – risulta a loro, soprattutto, deficiente”).
  

mercoledì 16 dicembre 2015

Stabilmente in orbita, attorno alla caratterizzazione...



"Piove sul bagnato: lagrime su sangue, sangue su lagrime...".
Giovanni Pascoli

"When it rains, it pours" (Quando piove, diluvia)...
Stabilità... Stop tassa sugli yacht...
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Legge di stabilità, fondo risparmiatori, Sud e sicurezza, le novità... stop alla tassa sugli yacht che era stata introdotta da Monti...
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Ciò che s’imprime in te, è quello che – in definitiva – “deve succedere”.
La "legge d'attrazione altrui: la altrui intenzione dominante".
La “tua” alimentazione quotidiana, perpetua, unica.
In una realtà manifesta, come quella che credi di conoscere (ma che non… riconosci), non c’è spazio alcuno per l’imprevisto.
Perché, tutto è – all’inverso – previsto, essendo un progetto emanato dalla prospettiva (orbita centrale) di una “dominazione”.
Se ci fai caso (e se ci… credi), sono proprio tutti quei “dettagli”, che presi da soli non sembrano significare nulla di particolarmente importante e che, se presi d’assieme, invece, passano a formare un quadro complessivo dall’aspetto diametralmente inverso, rispetto a ciò che sei portato/a a “pensare”… sono proprio tutti questi dettagli, che ti parlano una lingua in codice (che SPS ha riconosciuto/ricordato per quella che “è”, e che ha chiamato “frattalità espansa”, tanto per avere un termine risonante... comune, di riferimento).
Una interfaccia “naturale” - tesa tra te e te ed il reale manifesto (dietro al quale si cela il Dominio) e la Massa, presa individuo per individuo – è il codice.
Qualcosa che è sempre alla tua “altezza/capacità/potenziale” ma, che per essere compresa, necessita che tu te ne accorga.
Se, infatti, vieni bloccato ad un simile livello chiave, allora il processo di accortezza e, poi, di decodifica (che richiede attenzione, coerenza, lungimiranza, apertura mentale e prospettiva, centralità propria, idee chiare, etc.) risulta come “auto bloccante”.
Cioè, continui a non accorgerti nemmeno dell’avvenuto “blocco”.
 

lunedì 14 dicembre 2015

Un punto di vista altrui, è la tua certezza.



Di doman non c'è certezza…”.
Lorenzo de' Medici
Di quali “certezze” ti nutri? E di quali, si nutre lo status quo?
Ad un primo sguardo, sembra che certi “paletti” siano identici e che, dunque, collimino a livello quasi “naturale” (il credo punta a ritenere la stessa “cosa”, l’esigenza del dipendente e quella del principale).
In realtà, tuttavia, le “tue” certezze derivano dalla necessità centrale “altra”, al governo del reale manifesto “qua, così”.
Il Dominio crede nella certezza (se la “procura” e la alimenta) che il proprio impero sia eterno.
Tu credi in ciò che, nella scia dell’abitudine, respiri come fosse tuo (il sopravvivere facendoti andare bene la “spigolatura” accessibile, come “galline felici, che fanno uova… migliori”).
Per cui, “in chi/cosa credi”? In chi/cosa riponi la tua fiducia?
Di quali certezze ti nutri, tra teorie e convenzione?
Trattasi di una vera e propria “alimentazione”, di una modalità alimentare dettata a “forza” (quella della mancanza di alternativa sostanziale), che ti viene erogata a livello di controllo non manifesto, in virtù di una forza unilaterale del tutto sconosciuta a te, per via del prosciugamento della memoria tra le anse del tempo.
Tu consumi. Egli/loro… ti consumano.
   

lunedì 16 novembre 2015

Accorgersi al massimo livello.


Cosa significa “accorgersi”? 
  
Significa… “scardinare qualcosa d’importante”.
Significa che “un intero Mondo decade; quello che diventa precedente.
Quello che, pur trasformandosi in passato, rimane sempre presente se, al tuo accorgerti non consegue nulla di sostanziale... ecco, quello non è l’accorgersi.
Quando non cambia niente, non ti sei accorto/a, bensì, hai solo recitato la ‘tua’ parte, all’interno della quale era previsto che ti accorgessi... dentro ad una predefinita trama di sfumature”.

Dove guardi? Non ti accorgi che...
Se ti accorgi, cambi la prospettiva attraverso la quale inquadri tutto; il tutto emerso o riemerso “qua, così”. Se "ci sei solo tu", in un simile stato, forse non cambierà nulla, ma... "sei perlomeno cambiato/a, tu".
Ci sono, ordini, gradi, livelli, piani, etc. della possibilità di… (SPS intende sempre, tutto quello che approfondisce e segnala, a livello di totalità o... al massimo livello della gerarchia. Per questo non ti sembra “vero”).
Quale è il “massimo livello della gerarchia”? È quello che “non vedi più, a causa della ragione gerarchica (ricordo, memoria)”.
È “lì” che devi “mirare”. Qualsiasi altra coordinata ti porta sempre indietro, ovverosia (non ti "smuovi"), ancora e sempre “qua, così”, nel paradigma di auto contenimento.
Ed ecco un punto centrale:
  • in assenza di memoria (relativa allo svolgimento della causa)
  • tu dimentichi (la causa)
  • ed hai l’impressione di far tutto da solo/a (Dio… “permettendo”; una comoda via di fuga apparente, che tieni buona all’occorrenza, mentre “non vale” per tutta la rimanenza delle volte).