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mercoledì 23 dicembre 2015

La miglior tazza di caffè al mondo.


 
"Ci siete riusciti. Complimenti. La miglior tazza di caffè al mondo. Ottimo lavoro a tutti. È bello essere qui. Ciao...".
Elf
C’è un film, si chiama Elf, che “sotto alle feste natalizie” fa sempre piacere rivedere. Orbene, nella sua trama c’è un episodio davvero curioso, legato allo spirito puro dell’umano, "che si crede elfo", perché adottato e cresciuto nella comunità degli elfi di Babbo Natale, al Polo Nord.
Quando Buddy (è il suo nome) arriva a New York, per incontrare il suo vero papà (che è stato inserito nella “lista dei cattivi”), prende tutto alla lettera, ossia:
ci crede.
La scena in questione, tra le altre, è caratterizzata dal fatto che, transitando di fronte all’insegna di un bar, si ferma attratto da quello che v’è descritto a mo’ di spot pubblicitario (e, dunque, non corrispondente al “vero”). 


Nella fattispecie:
La miglior tazza di caffè al mondo”.


Buddy, nel proprio candore originale, non “ancora inquinato dalla tabula rasa del/nel vivere sociale”, prende “per filo e per segno” quello spot pubblicitario “un tanto al chilo”, ossia (come già appuntato poco sopra) “ci crede”.


E che cosa fa? Entra nel bar e, appena dentro, si mette ad urlare – davvero compiaciuto – “Ci siete riusciti. Complimenti. La miglior tazza di caffè al mondo. Ottimo lavoro a tutti. È bello essere qui. Ciao...”. Lasciando nello stupore generale sia i clienti, che gli inservienti (perché… “quel comportamento puro – ingenuo – risulta a loro, soprattutto, deficiente”).
  

martedì 15 dicembre 2009

Elf, lo Spirito del Natale.






“Mi chiedo se per caso hai letto I Libri di Natale di Dickens - chiese Robert Louis Stevenson a un amico [...]. - Io ne ho letti due, e ho pianto come un bambino, ho fatto uno sforzo impossibile per smettere. Quanto è vero Dio, sono tanto belli, e mi sento così bene dopo averli letti. Voglio uscire a fare del bene a qualcuno [...]. Oh, come è bello che un uomo abbia potuto scrivere libri come questi riempendo di compassione il cuore della gente!”.
Fonte: Wikipedia

Tutte le volte che vedo “Elf” in televisione mi commuovo e mi viene un “groppone” alla gola. Tutti gli anni questo film viene riproposto e, guardandolo con un anno tutte le volte in più, mi accorgo di quanto sia “bello” e significativo. Sembra di essere allo specchio e di osservare il proprio cambiamento attraverso la visione annuale di questa produzione cinematografica. Mi rendo conto di come si possa comprendere sempre nuovi significati anche dalla visione di una “abitudine”, e di come gli strati emotivi giochino a nascondino con i messaggi celati nella pellicola. Ciò che viene proiettato è sempre lo stesso “copione” tuttavia si interfaccia con il nostro “punto di osservazione” che, nel frattempo, può essere cambiato; da questa interazione nasce sempre qualcosa di nuovo. Il cuore soprattutto sembra rispondere sempre meglio al richiamo dello “Spirito del Natale”. Elf ci insegna la “modalità” dimenticata crescendo, allineandosi, conformandosi. Quella frequenza naturale e gioviale tipica dei bimbi e dei cuccioli, per i quali ogni occasione è buona per giocare, divertirsi e meravigliarsi. Insegna inoltre a dire “ti voglio bene” e a non avere timore di abbracciare gli altri, oltre che a cantare le splendide canzoni del Natale. È vero, quando vedi un film come questo, ti senti meglio, ti senti ok, vorresti uscire di casa e fare come “Elf”. È il cuore che parla in quei momenti che non vanno dimenticati troppo in fretta. Il Natale dovrebbe essere stare davanti ad un camino che arde e che trasuda tepore, a perdersi nei giochi e nelle scoppiettanti “parole” delle fiamme… non tutto il giorno ma quanto basta per caricarsi di Amore e pensare al vero significato di questa festa del trionfo della luce sulle tenebre, della nascita del nuovo corso solare, della Vita che si riposa coccolata dal manto della neve. Il 25 dicembre è una data significativa in tutto il mondo…

NATALE SULLA TERRA
di Arthur Rimbaud

Dallo stesso deserto,
nella stessa notte,
sempre i miei occhi stanchi si destano
alla stella d'argento,
sempre,
senza che si commuovano i Re della vita,
i tre magi, cuore, anima, spirito. 
Quando
ce ne andremo di là
dalle rive e dai monti,
a salutare la nascita del nuovo lavoro,
la saggezza nuova, la fuga dei tiranni e dei demoni,
la fine della superstizione,
ad adorare - per primi! - Natale sulla terra!