venerdì 9 dicembre 2011

Prima dell’incantesimo...




Da sempre il Mondo della fantasia, solitamente scambiato dal pubblico ‘adulto’ per un ambito ‘ridotto’ e dedicato alla fanciullezza, è portatore di energie d’interscambio notevolmente importanti ai fini della consapevolezza individuale e di massa

I fumetti, le fiabe, i cartoni animati, i film d’animazione sono sempre stati al di là di ogni qualsivoglia giudizio di parte e, solitamente, hanno sempre avuto il pregio di solleticare l’animo umano, in ogni sua forma camaleontica legata all’età. Il ‘fanciullino’ che è in noi esiste sempre, a prescindere dal tempo intercorso a lenire, coi propri ‘segni’, l’aspetto esteriore/interiore dell’individuo

I messaggi veicolati, ad esempio nei moderni film d’animazione, sono sempre più 'robusti' ed il loro target è indifferentemente variegato. È una dispersione a pioggia di energia radiante, capace d'ispirare e di ‘fecondare’ l’immaginazione

È un modo molto delicato di trasmettere ‘segnali’ e informazioni per i nostri centri sottili ancora attivi. Assistendo alla visione di un film succedono molte ‘cose’ a diversi livelli di Coscienza. Ovviamente il Libero Arbitrio rende ognuno di noi giudice di se stesso, sempre tenendo conto del grado di 'sedazione' a cui siamo stati sottoposti da sempre in ogni modo.

Il nostro Libero Arbitrio non è del tutto ‘libero’, in quanto rispecchia la mancanza di capacità individuale di rendersi conto del ‘dove si è’. Senza la consapevolezza del ‘dove si è’ è difficile prendere decisioni e decidere in piena libertà e responsabilità. Avremo la parvenza di ‘agire’ in questo modo, ma ignorando i termini, le postille scritte in piccolo nel ‘contratto’ che abbiamo firmato venendo alla nascita. 

I cartoni animati, i fumetti, le fiabe… ma più di tutti, i moderni capolavori dell’animazione hanno il merito di raggiungere le grandi masse planetarie attraverso il proprio ‘arsenale’ di effetti pirotecnici, musicali ed emotivi, capaci di generare nelle platee vere e proprie onde di energia molto simili ad effetti di rilascio di Kundalini

Il fatto di coniugare un audio tanto 'potente' ed avvolgente agli effetti speciali visivi, ha contribuito a rendere la visione di un ‘film’ molto simile ad un processo di iniziazione o di pulizia energetica, come una sorta di ‘massaggio’ vibrazionale

Ovviamente, le sale cinematografiche sono di fattura e di 'proprietà' Antisistemica; dunque, perché viene ‘permesso’ che il pubblico possa usufruire di una simile ‘centrifuga’ della propria dimensione interiore, che può anche smuovere blocchi emozionali molto profondi?

Sicuramente perché l’Antisistema, riflesso dall’operato del controllo inconscio di ‘umani’ sugli stessi ‘umani’ per fini speculativi e di mero raggiungimento d’interessi personali, passa anche messaggi subliminali di ulteriore drogaggio del proprio pubblico di silenti attori.

La verità è che qualsiasi manifestazione esistenziale è caratterizzata da diversi livelli di comunicazione in sé.

Ognuno capterà il corrispettivo 'segnale' e lo decodificherà in funzione del proprio livello di consapevolezza, vibrazione. Proprio come permette di captare una normale antenna tv o satellitare. Diciamo che tutte le frequenze ci raggiungono ma vengono filtrate dal nostro livello ricettivo, dal nostro ‘decoder’ interno. Il film ‘Contact’ con Jody Foster è un esempio molto chiaro di questa decodificazione proprietaria dei messaggi provenienti dall’ambiente ‘esterno’. 

Il segnale è ‘avvolto’ su se stesso dando luogo ad un vortice stratificato d’informazione, che è perfettamente captabile ma non matematicamente comprensibile se non sufficientemente sintonizzati e capaci di demodulare:

il processo inverso della modulazione è chiamato demodulazione. Poiché il termine modulazione sta a significare la traslazione della banda base del segnale di informazione (modulante) in un'altra a frequenza superiore, il termine demodulazione significa il ripristino sul segnale della modulante delle caratteristiche d'origine. Si riporta dunque l'intero spettro del segnale modulato, cioè quello traslato, nel campo di appartenenza iniziale, cioè alle basse frequenze (banda base)
Link 
 
Nelle sale cinematografiche Antisistemiche, ossia tutte, avviene certamente un irraggiamento di segnali opportunamente 'ipnotici', necessariamente uniti ad altri livelli superiori d’informazione. L’Antisistema è stato programmato da noi, inconsciamente, ad impersonificare un certo tipo di funzione, ed ormai incarna il proprio ruolo in maniera perfetta, però di per sé non è né negativo nè positivo: è come il famoso ‘Io non sono cattiva: è che mi disegnano così’ inerente alla sinuosa figura di Jessica Rabbit nel film ‘Chi ha incastrato Roger Rabbit?’.

Il ruolo dell’Antisistema è di Natura auto educativa e di per sé assolutamente ‘neutro’. 

La sua funzione viene programmata attraverso la ‘manifestazione’ interno/esterno della specie vivente dominante che ‘lo abita’. Egli è il substrato, lo scenario che ci ospita e che ci ‘accoglie’. Da questo fatto è perfettamente comprensibile come ‘egli’ sia assolutamente trasparente alle leggi Universali, pur avendone di proprie, che trovano a questa ‘latitudine vibrazionale’ conferma ed attitudine in quanto partecipante al Piano Divino, essendone infine ricompreso perché derivante

Da ogni manifestazione di qualsiasi tipo emergono diverse ‘tonalità’ energetiche. Per cui anche le mire di controllo più perverse, necessariamente costituiscono una parte dello spettro del segnale irraggiato nell’etere. Attraverso il ‘controllo’ Antisistemico viaggiano anche informazioni inerente ad una diversa origine o sorgente: è ovvio, logico e sensato.

Per questo motivo, nelle sale cinematografiche, si proiettano certi ‘segnali’ potenzialmente pericolosi per la perpetuazione del paradigma attuale. Semplicemente, l’apparato di controllo massivo è sicuro che la platea sia sufficientemente ‘schermata’ e non abile alla decodificazione delle informazioni superiori che la colpiscono. Il ‘controllo’ è così sicuro, avendo dalla sua la capacità storica d’incantesimo sul genere umano, praticamente ‘avendolo’ tra le proprie spire ad ogni istante della sua manifestazione 3d.

Chi guida la nostra ‘carrozza’? – direbbe ancora oggi Gurdjieff
.

Il ‘tutto’ ci chiama a sviluppare la conoscenza di noi stessi e ‘lo fa’ per nostro intento inconscio riflesso da un ‘esterno’ in cui non ci riconosciamo più. Carnefice e vittima coincidono, ma senza saperlo. Quello che doveva ‘emergere’ di noi è, alfine, completamente emerso: il nostro lato oscuro è interamente ‘fuori’. 

Adesso che lo abbiamo indotto a manifestarsi, accettando di addormentarci, lo stiamo ‘conoscendo’ come un qualcosa inerente ad una Natura di non ben specificata origine, ma che in realtà è solo di nostra ‘competenza’. Chiamiamolo come vogliamo ma il discorso non cambia; sia esso raffigurato come un Demone, un Alieno, un Volador, uno Spettro, uno Spirito Malvagio, una Maledizione, un Incantesimo, una Eggregora, etc. rimane solo e sempre una manifestazione di quello che, anche, ‘ci appartiene’.

Una parte di noi che, frattalmente, abbiamo permesso ch’emergesse, ‘osservando’ alla perfezione la missione ‘esplorativa’ affidataci, e da noi accettata, dal Creatore.

Il caso non esiste.

Le spire del Tempo lo fanno presupporre, perché lentamente ‘dimentichiamo’…

Vestiamo i nostri ‘fantasmi’, le nostre ‘scimmie’, di ‘presunzione del caso’; cerchiamo di trovare loro una collocazione gestibile nella Vita di tutti i dì. Gli troviamo un piccolo angolo e progressivamente ci troviamo alle prese con una gestione dello ‘spazio’ divenuto improvvisamente troppo piccolo ed ingombro di ‘cose o aspetti’. 

Il ‘giorno’ che decidiamo di fare ‘pulizia e ordine’, essendo sotto incantesimo, dimentichiamo i giusti ‘pesi specifici’ assegnati ai vari aspetti di noi mantenuti in stasi nella nostra ‘casa/museo’ e improvvisamente decidiamo di sacrificare parti di noi per altre parti di noi, eseguendo questa attività freneticamente e senza l’opportuna presenza.

Risultato? Gettiamo nella ‘spazzatura’ alcuni nostri aspetti cardine, proprio come succede ad Andy in Toy Story 3

È quando non abbiamo più una ‘cosa’ che maggiormente ci mancherà.

Infatti l’Antisistema ci ha portato via pressochè 'tutto' di quello che eravamo e, ‘oggi’, sentiamo che ci manca qualcosa di molto importante, ma la Natura dell’incantesimo è tale da non farci ricordare ‘che cosa è che ci manca’. L’informazione riverberante ci raggiunge ugualmente, affondando il ‘coltello’ nelle nostre carni, attraverso la formazione delle malattie, ad esempio; affermando che ‘ci manca qualcosa’, che ‘dobbiamo ricordare’… ma a nulla vale questo 'richiamo' se noi non riusciamo a decodificare il messaggio, se permaniamo in una situazione di dimenticanza e di regolare assunzione del segnale Antisistemico.

È vero che siamo in prigionia? È davvero prigionia, questa? Oppure, in realtà, ‘ci sta bene così’? Faremo qualcosa di veramente ‘nativo’ quando saremo con le spalle al muro: in quel momento, spero, ricorderemo tutto con la lucidità della saetta che illumina il cielo.

A nulla servono gli insegnamenti se siamo chiusi in un bunker emozionale che non sappiamo decifrare.

Il giorno di Natale di molti anni prima, la Bestia ha perso la propria identità per via di un incantesimo lanciato da una fata; ella, mettendolo alla prova si muta in una donna anziana e in difficoltà con in mano una rosa e chiedendo al principe stesso, un riparo dal freddo e dal gelo della notte. Il principe, di animo freddo e cattivo, rifiuta la rosa e caccia la donna, che però riassumendo le sembianze di una fata, lo punisce sottraendogli l'aspetto umano proprio durante il Natale, insieme agli abitanti del castello, che assumono le sembianze degli oggetti usati nelle loro mansioni principali e non riesce più a condividere la gioia di chi festeggia.
Da ‘La bella e la bestia – Un magico Natale’ 

Fidati di me Fife. L’umanità è troppo spesso sopravvalutata. Prima dell’incantesimo non c’era nessun bisogno del mio particolare genere di talento. Ma ora il Padrone ha bisogno delle mie melodie per nutrire la sua Anima tormentata. Io sono il suo confidente e il suo migliore amico. E io non voglio che una qualche contadinella mi rovini tutto quanto! Fife, fai in modo che questo sbocciante Amore appassisca, come è naturale
Maestro Forte a Fife

- La musica ti aiuterebbe?
- La musica è la sola cosa che mi aiuta a dimenticare.
- Non preoccuparti, vecchio amico, io sono qui per te. Ci sono sempre stato e ci sarò per sempre.
Maestro Forte alla Bestia

Segniamoci questi spunti riflessivi:
  • gli abitanti del castello assumono le sembianze degli oggetti usati nelle loro mansioni principali 
  • prima dell’incantesimo non c’era nessun bisogno del mio particolare genere di talento
  • io sono il suo confidente e il suo migliore amico
  • la musica è la sola cosa che mi aiuta a dimenticare
  • io sono qui per te. Ci sono sempre stato e ci sarò per sempre.
Ecco perfettamente delineato:

l'identificazione con quello 'che si fa' e 'che si diventa'
l’incantesimo
l’illusorietà
lo scambio dell’effetto con la causa
la parte oscura che delinea per analogia quella lucente, nella dualità.

Per concludere, intendo citare una porzione di testo di un maestro di trading a livello mondiale, Joe Ross, che ho conosciuto personalmente ad un suo corso, e che nel tempo ha cambiato il suo approccio con quel Mondo ‘corrosivo’, se lo si vive in maniera disarmonica; cambiando l’ approccio con se stesso, dopo un episodio molto negativo legato alla propria salute:

sei in un trade, e il tuo stop ti fa uscire con poco o nessun profitto. Poco dopo che sei uscito dal trade seguendo il piano, i prezzi decollano e arrivano fino a un punto in cui, se tu fossi rimasto nel trade, avresti fatto un profitto significativo. Il movimento del mercato ti lascia lì a pensare che sei uno stupido. Ragioni sul fatto che ci deve essere qualcosa di sbagliato nel modo in cui fai le cose.

Le tue regole, il tuo piano, o entrambi non devono essere giusti. Così tu cambi ciò che stai facendo, o crei una nuova regola in modo che la prossima volta che il mercato si muoverà tu non sia ‘lasciato indietro’. Hai appena abbandonato tutto il duro lavoro, che hai fatto in precedenza, che ti ha reso capace di fare trading con successo. Hai abbandonato la tua formazione e ciò che hai imparato. Hai abbandonato la saggezza che ti rende capace di essere un trader di successo.

Hai appena iniziato a fare trading sulla storia, mentre il tuo compito è operare sui futuri movimenti dei prezzi. Stai facendo trading su ciò che è accaduto, non su ciò che accadrà. Non essendo disposto a essere ‘lasciato indietro’, ti stai mettendo nelle condizioni di essere ‘lasciato fuori’, di finire la tua carriera di trader. 

Se hai avuto pensieri, o hai agito, come ho appena descritto, hai un terribile problema con l’avidità. Perché? Perché l’avidità non ne ha mai abbastanza. Non puoi soddisfare l’avidità. L’avidità vuole di più, sempre di più.
 
Non ogni trade è il tuo trade…
‘Scontento’ di Joe Ross

L’avidità è ormai ‘fuori’ di noi; è questo Mondo che abbiamo scolpito, martellata dopo martellata. Essa ci tenta in continuazione in ogni modo, attraverso il magnetismo naturale di cui è capace, ma soprattutto attraverso il suo alias ‘interno’ a noi, il suo alveolo da cui è ‘partita’.

In questo gioco di pressioni ‘dentro/fuori’ veniamo stritolati, compressi e costretti infine a cedere. L’Ego autorizza il nostro comportamento tramite giustificazioni create ad hoc

In questa maniera siamo come in balia della ‘corrente’ e per ‘pigrizia’ e/o mancanza d'energia, ci lasciamo andare, proprio come dovremmo invece 'fare', seguendo il corso dell’energia Universale, che richiede quella ‘fiducia’ o padronanza di sè, normalmente mancante, nel credere in quello che i propri centri sottili intuitivi captano e demodulano con grande competenza e saggezza.

In questa stretta alchimia sembra avere la meglio la ‘chimica’ delle emozioni: un percorso più fisico e lento di trasformazione, rispetto alla via più immediata della trasmutazione cellulare.

Stiamo ancora frequentando le ‘scuole elementari’, a quanto pare…

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

mercoledì 7 dicembre 2011

Il Mondo e la sua caratteristica.






Un Mondo è caratteristico del suo Creatore. Cosa significa? Prendiamo, ad esempio, un cartone animato, ossia 'riduciamo la prospettiva' nel cercare di meglio comprendere i significati più ‘alti’, mediante l’opera frattale ed olografica della Creazione. 

Se osserviamo il Mondo di Ben Ten, ad esempio, potremo verificare una certa ‘nota di base’ che caratterizza le sequenze animate, o meglio, il ‘contorno’, lo scenario raffigurato. Il tratto che dipinge quel Mondo è ‘caratteristico’ del suo Creatore: l’Autore o Disegnatore.

È innegabile. È lì solo da vedere. 

Prenderne atto significa verificare la legge dell’analogia frattale, la quale ci permette di ‘vedere’ l’opera vibratoria, 'personale', di colui che ha generato quel ‘tutto’. 

I disegni hanno note particolari, la tecnica ed il modo dell’estensione del colore, il tratto che delinea il paesaggio, i personaggi, le macchine, le particolarità che emergono nello stile dell’animazione, l’utilizzo anche delle manifestazioni non fisiche come quello della metafora, dell’umorismo, della drammaticità, della morale, etc. Tutto è inerente al suo Creatore.

La riprova è che quel Mondo non ha niente a che vedere con altri Mondi di altri personaggi principali. Il 'luogo' di Spiderman è diverso da quello di Batman o di Hulk o di Heidi

Si direbbe che ogni personaggio ‘archetipico’ faccia parte o generi - allo stesso tempo - un ecosistema ad hoc per le sue caratteristiche o per quello che vuole mettere in evidenza. Altre serie di cartoni animati hanno altre note di base caratterizzanti la trama stessa. 

Il Mondo dei 'Due Fantagenitori', ad esempio, porta alla luce un tratto molto particolare del ‘fare animazione’. Una modalità 'accelerata' e quasi fastidiosa per coloro, solitamente più 'grandi', che non sono in sintonia… forse perchè non ci si ferma più di tanto ad 'ascoltare' tra i fotogrammi:

i fantagenitori possono essere ottenuti solo dai bambini che ne hanno bisogno (in genere con una baby-sitter cattiva, i genitori assenti e poco fortunati) ed esaudiscono qualunque desiderio che, però, non sia vietato dal Da Rules (il Libro delle Regole)...

Allo stesso modo, il Mondo Antisistemico 3d in cui siamo auto installati, ha delle caratteristiche di base che si ripetono all’infinito: le sue leggi, inserite nelle leggi Universali. I frattali, il numero, le forme, la vibrazione, etc. colorano lo scenario di tinte inerenti al suo Creatore. Creatore che si è scisso in ogni sua possibile variante e ‘ora’ fa l’esperienza di ‘vivere se stesso’ riflesso dalle ‘parti’ e dal ‘tutto’.

È una formula eccezionale: comprendere se stessi attraverso tutto quello che c’è in se stessi. Dare luogo alla manifestazione concreta delle proprie caratteristiche. Perdersi quasi in sé. Nel mettersi in gioco, l’Entità, opera da una situazione di massima fiducia nel proprio potere e ‘apre’ ad ogni possibilità

Nel fare questo è come se delegasse la propria funzione di armonica portante, e ‘super partes’, alle ‘leggi’ che ha generato a garanzia che il ‘Gioco' non trascenda se stesso. Per cui nelle ‘leggi’ Universali c’è tutta la saggezza e la sicurezza concepita dal Piano Divino al fine di non generare dissonanza di massimo livello.

Secondo me, il Creatore ha generato nuovamente se stesso mediante la sua clonazione in infinite scintille d’Amore, dando luogo ad un puzzle da ricomporre nei piani del Tempo e ha eretto a ‘giudici’ inflessibili delle regole del Gioco, le leggi che ha emanato dal centro della sua piena presenza prima di scindersi. Per essere 'certo' di questa azione/non azione, ha lasciato al vertice l'essenza dell'Amore: l'unica forma energetica che può garantire da ogni 'ritorno di fiamma'...

Il 'Gioco' è vero.

Il Creatore non è l'unico Creatore. La sua univocità nasce dall'idea di una mente attualmente ancorata sui limiti delle 3d. Allo stesso tempo ci si smarrisce nelle spire del pensiero che dilatano all'ennesima potenza ogni significato che tende a sfuggire, per cui possono esistere anche 'infiniti' Creatori.

Le religioni parlano di diverse entità creatrici. Tutte si riferiscono allo stesso Principio? Figurativamente, sì. Ma la loro opera riflessa mette in evidenza anche una Natura molto più allargata della Natura dell'esistenza. Diciamo che ci troviamo all'interno del 'corpo' dello stesso Creatore, ma questo non significa che sia l'unico

Tuttavia iniziamo a cercare di venire a capo di questa prima parte dell'esperienza, in cui per 'Uno' intendiamo il Creatore di questo Universo. Questo vale per la nostra 'stabilità' ed il nostro 'senso' di appartenenza.

Diciamo che si è propensi a percepire cerchi concentrici allarganti in maniera pressochè infinita ed, in questo, non prendiamo in considerazione tutte quelle figure ‘finite’ che invece esistono certamente non a caso. Il 'nastro di Moebius' rappresenta un ‘circolo vizioso’? 

 
Dipende da noi. Come lo concepiamo? Da quello che posso comprendere, si tende a non fissare un limite alla manifestazione della Creazione ma, allo stesso tempo, abbiamo paura di morire: un vero e proprio paradosso.

Con la Morte si chiude un ciclo. Dove ‘si va’, dopo? Esiste un ‘dopo’? Per me, questa domanda è ormai ovviamente scontata: sì. Dove ‘si va’, dopo? Dipende. O ancora ‘qua’ oppure ‘là’. Cosa s’intende per ‘là’? Certamente ‘non qua’. Ma cosa s’intende per ‘qua’?

Il tutto è sempre riferito al proprio punto prospettico. 

Il ‘qua’ o il ‘là’ cambiano quando ci si è dentro. Sono ‘concetti’ intercambiali, no? Che differenza c’è tra i due ‘luoghi’ quando li si ‘abita’? Nessuna. Semplicemente si scambiano le valenze in termini indicatori. Questo significa che è una distinzione ‘illusoria’ operata dalla mente e non ‘reale’.  

Per aiutarvi a considerare la portata e le implicazioni sulla nostra realtà di tale nuova conoscenza mi servo di un esempio semplice, di facile comprensione. Immaginate di prendere uno scatolone chiuso, di farci un foro e di infilarci dentro un vostro dito sul quale abbiate disegnato due occhietti e una boccuccia.
 
Poniamo che nell’atto di essere infilato nel foro il vostro dito:
  1. dimentichi’ completamente tutto quello che conosce e la realtà della quale fa realmente parte
  2. cominci a percepirsi solo secondo quello che può sperimentare all’interno dello scatolone. In pratica, sia nell’illusoria percezione di essere sconnesso da una ‘fonte’, da una ‘origine’, da un contesto più grande.
Proviamo ad immaginare quali pensieri potrebbero passare per la mente del nostro dito, quali sentimenti potrebbero sorgere in lui.
 
Data la sua natura consapevole e auto-consapevole (non dimentichiamo che in realtà è parte di un essere che possiede queste caratteristiche) comincerebbe da subito col guardarsi attorno. Riguardo all’ambiente in cui si trova noterebbe per esempio che presenta delle superfici piatte, e alzando lo sguardo coglierebbe un’altra evidenza: il mondo è a forma di... parallelepipedo!
Link 
 
La nostra percezione è soggettiva. 

Dipende dal ‘dove siamo’ in termini di consapevolezza. È una questione di ‘scatto di crescita’, proprio come registriamo molto bene osservando la crescita dei bambini. Da un giorno all’altro ce li ritroviamo più ‘grandi’, in ogni senso. Si direbbe che durante la notte sia successo qualcosa di non visibile ma che ha lasciato molto chiaramente un ‘segno’ mediante la figura ed il comportamento del soggetto di turno

Ecco; lo stesso fenomeno continua ad avvenire, potenzialmente, per tutta la Vita e, direi, per tutte le Vite e… oltre.

Verso l’infinito e oltre.
Buzz Lightyear

Questa 'verità' è il frutto, però, di una 'mente' limitata a questo contesto 3d e a quello che 'suppone', per cui con il termine 'infinito' si lega tutto quello che ancora non si riesce ad 'abbracciare': come se fosse una scatola nera.

Il Dna è qualcosa che ancora sfugge alla sua comprensione armonica, inserito nelle logiche dell’Universo. Se lo ‘prendiamo’, così come può apparire alla nostra attuale forma di ‘intelligenza’ , rischiamo di illuminarlo della sola nostra percezione a carattere razionale logico, frutto della disarmonia diffusasi tra i due emisferi

La sua osservazione darà luogo ad un risultato parziale raffigurato, scolpito, proprio dal nostro livello di ‘consapevolezza’. Diversamente, lo stesso ‘oggetto’, assumerebbe ‘forme’ diverse in funzione del ‘piano’ dal quale lo osserviamo.

Sarà solo quando lo riusciremo a vedere contemporaneamente da tutti i piani che lo 'ricomprenderemo a tutto tondo’ nelle logiche dell’Universo, che a quel punto coincideranno con la nostra interezza. Da qua, si può comprendere ancora una volta, come ogni forma di giudizio è la risultante di un senso di potere finito, come il sedersi sugli allori e fermare il tempo in quella circostanza, dopo avere compiuto una sola e singola partita dell’intero campionato.

Non è certamente ‘finita lì’.

L’attuale fase paradigmatica della ‘ricerca’, influenzata dalla forma d’onda Antisistemica, che abbiamo peraltro generato ‘tutti insieme’, è proprio ‘ferma’ in una simile maniera. La prima partita ‘vinta’ ha generato un ‘cono’ di riflesso utilizzato dalle entità parassite per ‘spegnere qualche gene’ nei cosiddetti vincitori

Uscire dalla condizione ‘primitiva’ e vivere nell’agio della ‘modernità’ è una ‘partita vinta’ che, però, se non sufficientemente ossigenata conduce verso l’atrofizzazione della rimanenza dei ‘sensi’, una volta attivi ed ora a riposo, allo stesso modo di un muscolo poco allenato.

La partita vinta ha attratto la condizione della 'stasi' e il genere umano è caduto nel concetto di ‘semitono mancante’ descritto da Gurdjieff. Lo ‘shock addizionale’ che serve per fare riprendere la nostra partecipazione al ‘campionato’ in cosa consiste? Probabilmente in molti aspetti tutti diversi, però confacenti sempre alla Natura implicita dell’Universo Animico rispecchiato in ogni individualità.

Cosa potrebbe succedere? Penso… ‘di tutto’.

E forse succederà senza nemmeno accorgerci, proprio come lo ‘scatto di crescita’ del bambino: durante la ‘notte’. La ‘notte buia dell’Anima’ del Mondo…  

È tutto ‘qua’ nell’adesso: ora. Cosa scegliamo?

Teniamo soltanto in considerazione che questi strati sono tutti presenti ed interattivi in uno stato quantico e non esiste tra loro una gerarchia d’importanza né soluzione di continuità tra l’uno e l’altro: sono tutti presenti in una sorta di ‘brodo quantico’. Per facilità di comprensione possiamo considerarli più come aspetti di un unico codice umano-divino.
 
Questi 12 strati pur essendo presenti non sono tutti per noi pienamente ‘attivi’

Per rendere forse più comprensibile quest’affermazione potremmo dire che pur possedendoli tutti, a livello del nostro essere umano 3d non ne siamo consapevoli sicché non riusciamo ad utilizzarli per apportare nella nostra esperienza umana le variazioni che essi ci permetterebbero. Mi sto riferendo ad un equilibrato stato di salute, allungamento della vita, saggezza, consapevolezza, intuizione, equilibrio, potenziamento, sincronicità, amore, compassione… e quant’altro possiamo definire utile per una vita piena e felice.
Link 
 
Osserviamo meglio le ‘cose’, perchè esse ci 'parlano' a vari livelli:

la gloria locale resta il padre del fucile d'assalto, il 91enne Mikhaïl Kalashnikov, al quale è stato consacrato un museo nel centro della città
Link

Si consacra un museo ad un uomo, che è il simbolo silente di un’arma. Perché? Perché quell’uomo ha generato ricchezza per il ‘paese’ che lo ospita. Tutti gliene sono grati. Si giudica, quindi, da un punto di vista del ‘profitto’, della derivazione del profitto, del cibarsi delle briciole del profitto altrui. 

Senza considerare ‘come’ giunga quel profitto. Senza morale né etica. Lavorare si deve lavorare: si pensa. Quindi? Quello è un buon lavoro, mi frutta un buon stipendio… è una sicurezza per il mio 'avvenire'. Si costruisce una statua, un simbolo concreto da ammirare ogni giorno, uno schema radionico, una forma pensiero manifesta… senza nemmeno rendersi conto dell’opera di radicamento del ‘principio’ che stiamo autorizzando ad incarnare.

Questo è l’attuale livello di consapevolezza medio o ‘imperante’.

Ricordare le guerre non è onorare i caduti ma è mantenere lo stato di guerra, in noi e attorno a noi

Ecco perché quando cade un regime e un dittatore, si distruggono le statue: perché sono simboli ‘viventi’ del potere appena caduto. Sino a quando le ‘statue’ saranno ‘attive’ emaneranno il potere che le ha create. Per questo si radono al suolo. Non è solo ‘vandalismo’. Pensiamoci bene. Le nostre città sono cosparse di opere raffiguranti l’attuale stato di potere, le nostre manifestazioni popolari o nazional popolari, anche i personaggi o le ‘scene’ raffigurate sono sempre, o mediamente, di Natura Antisistemica.

Fissano il ‘ricordo’ come un segnalibro posizionato strategicamente nel ‘libro’ della storia deviata. Fa comodo al potere imperante che la massa alimenti quella forma pensiero…

Gli stranieri milionari sono attirati in Svizzera dal famoso forfait fiscale (o imposizione secondo il dispendio), che consente di essere tassati in funzione del tenore di vita e non dei redditi. A una condizione: non esercitare attività lucrative in Svizzera. Una pratica che ha fatto volare i prezzi immobiliari in alcune zone del paese e che ha spinto alcuni cantoni a sopprimere il forfait fiscale…
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L’attrazione funziona ad ogni livello. L’energia ‘va’ dove la si richiama. Ovviamente il magnetismo deve essere accattivante anche se può nascondere la trama dell’imbrigliamento. Notiamo in Natura l’opera di camuffamento di molti vegetali o animali, che tessono abili trappole colorate o mimetizzate d’altri aspetti

La ragnatela che cos’è se non una mirabile trama per la sopravvivenza del suo architetto?

Siamo sempre lì: si sopravvive.

Se osservata da un piano superiore, però, la trappola attrattiva può essere addirittura ricompresa dalla logica dell’ottava maggiore:

si trasferisce la propria funzione d’Avatar in quel luogo volutamente, pur sapendo della sua Natura. Il tutto viene configurato in una logica ‘auto educativa’ o scolastica. Si trasferisce una parte di sé, comunque rappresentante in tutto e per tutto il ‘sé’, in maniera tale da ricavarne un valore aggiunto in termini di maggiore auto conoscenza. Ossia, si riconosce alle condizioni imperanti in quel determinato ‘luogo’ e al luogo stesso quindi, delle caratteristiche tali da risultare incoraggianti per il proprio cammino auto esperienziale

Poco importa se si corre il rischio di protrarre il proprio ‘soggiorno’ oltremodo, perché dal punto di vista Animico ‘il gioco vale la candela’.

Il Tempo è un apostrofo a quel livello della consapevolezza. 

Nella concretezza della Vita Antisitemica, possiamo osservare le diverse trame che s’intrecciano.

Obama Annuncia, Pugno Duro Contro Truffatori Wall Street.
Barack Obama annuncia che chiederà al Congresso di inasprire le pene contro i banchieri e gli operatori di Wall Street che si rendono responsabili di truffe o bancarotte.

Operazione che era già stata prevista nella 'Volker Rule' (dal nome dell'ex presidente della Federal Reserve che aveva studiato una riforma del sistema finanziario) ma che Obama aveva in parte annacquato .
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Verità e menzogna danzano al ritmo della nostra partecipazione. L’estrazione di significato da questa notizia è la denuncia precisa di un certo ‘Mondo’ o luogo vibrazionale, oltre all’affermare che le soluzioni sono già presenti in potenziale e basta solo ‘applicarle’

Che sia apparente o meno, la valenza energetica esiste eccome. Come al solito l’ago della bilancia è la nostra 'partecipazione'.

Ecco le affermazioni del direttore del Tg1 Augusto Minzolini, rinviato a processo per peculato dal giudice per l'udienza preliminare di Roma…

‘Volevano farmi saltare dalla direzione del Tg1 quando c'era il voto di fiducia al Senato il 14 dicembre 2010… Quello che non sopporto di questa vicenda è che vengano utilizzati strumenti del genere per raggiungere l'obiettivo. Questo vi dà l'idea della società di trogloditi in cui viviamo’…
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Per una 'cupola' che perde potere un’altra ne acquista. I danno collaterali si misurano anche in una serie di ‘affondamenti’ o di capri espiatori come diretta conseguenza di un ‘patto col Diavolo’. La cosa interessante è che, in queste occasioni, si può molto spesso registrare ampie dichiarazioni di ‘verità’ direttamente dalla bocca di personaggi ‘chiave’, nel senso di appartenenza al 'luogo pubblico' della propria facciata esistenziale e per questo ‘influenti’ sul tono vibrazionale generale.

Semina vento e raccoglierai tempesta.

Frodi, in vendita 700mila tonnellate falsi cibi bio, 6 arresti.
La Guardia di Finanza di Verona ha scoperto una ‘gigantesca’ frode alimentare e fiscale relativa al settore dell'agricoltura biologica, che ha portato all'arresto di sei persone accusate di aver immesso sul mercato cibi falsamente bio per un valore pari ad oltre un decimo dell'intero mercato nazionale di settore.
 
Una nota della Gdf spiega che gli arresti sono in corso a Verona, Ferrara, Pesaro Urbino e Foggia. Le Fiamme gialle hanno scoperto oltre 200 milioni di euro di fatture per operazioni inesistenti e hanno sequestrato più di 2.500 tonnellate di merce (frumento, favino, soia, farine, frutta fresca principalmente) in quanto falsamente biologica, oltre a 700 mila tonnellate di prodotti alimentari falsamente biologici.
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Di chi o 'cosa' ci si può fidare, ormai? Cosa ne sappiamo se veramente il cibo acquistato risponde a pieno alle caratteristiche descritte sull’etichetta? Non possiamo saperlo se non attiviamo delle parti di noi ‘superiori’ al livello che genera interferenza

Nel cibo è nascosta buona parte dell’opera sedativa del genere umano e frattalmente questa verità emerge anche nelle 3d. Chi legge questa notizia con questo timbro energetico? Solitamente le ‘respiriamo’ in maniera inconsapevole, assumendo il punto prospettico della rabbia, della frustrazione, dello scoraggiamento e infine dell’auto svalutazione.

Insomma perdendo buona parte del ‘segnale’ codificato che non ci raggiunge se non abbiamo maturato un certo livello di consapevolezza, ma che tutttavia esiste ed è 'contenuto'

L’invisibilità è spiegata anche in questa maniera, come accennavo anche nell’articolo di ieri.

La forma d’onda Karmica è una legge Universale che occorre ‘raggiungere’ attraverso l’innalzamento della nostra prospettiva. Allora sarà possibile comprenderne a pieno la sua preziosa funzione, senza però esserne agganciati dalla valenza attrattiva auto educativa: quella funzione che ‘trattiene’ sino a quando non si è ‘completi’ per ill ivello di competenza

Occorre superare il Karma pur senza giudicarlo, ma ringraziando la sua Natura 'correttiva', che non si comprende mai sino in fondo se non quando la si trascende attraverso il lavoro su se stessi. Allora, quel ‘giorno’, si giunge persino a ringraziarla: il nemico apparente peggiore diventa l’amico 'reale' migliore.

Rilascio del Karma.
Apriamo anche una piccola parentesi su quell’aspetto energetico-spirituale che la tradizione orientale ha nominato Karma. Cerchiamo di estendere il concetto di Karma ad una comprensione più assimilabile dalla nostra cultura e, senza voler urtare la sensibilità di alcuno, anche un po’ più pratica e slegata da mitologie aggiunte dalle tradizioni spirituali umane.
 
Potremmo considerarlo come il processo attraverso il quale portiamo in questa vita alcune ‘sfide’; si tratta di caratteristiche, problematiche o aspetti ‘pre-impostati’ che fungono da catalizzatori per orientare la nostra esperienza su determinati ‘temi di lavoro’ o ‘lezioni di vita’; nasciamo già ‘attrezzati’ con questi catalizzatori. 

Solitamente questi permangono attivi e operativi fino a che la ‘lezione’ non è stata acquisita e integrata in noi nella comprensione profonda e nella compassione. Questo processo non ha nulla a che vedere con aspetti morali, con il giudizio di bene e male, di buono o cattivo. Si tratta di un paradigma che è esistito fino ad oggi per favorire un determinato tipo di esperienza umana e che prevedeva spesso e volentieri anche l’esperienza del dolore, la permanenza nel dramma.

Problematiche, situazioni negative, freni, limiti che si ripetono al di là delle logiche della casualità e ritornano con costanza nella nostra vita personale o in quella del nostro gruppo famigliare o addirittura del nostro albero genealogico? È l'energia chiamata Karma in azione.
 
La buona notizia è che anche questo modello, il Karma, può essere rilasciato perché non più necessario alla nostra esperienza di acquisizione di consapevolezza nell’espressione dell’amore. L'informazione riguardo a questa possibilità è oramai piuttosto datata e corrisponde al primo ‘strumento’ fornito da Kryon ancora vent’anni fa: l’impianto neutro.

Sebbene non più necessaria per l’esperienza umana in questo nostro pianeta la struttura del Karma non viene rilasciata in automatico per tutti: è questione di scelta personale, di rispetto del libero arbitrio. Permane per chi vuole trattenerla ma può essere annullata da chi desideri entrare in un nuovo paradigma esperienziale nel quale è più viva e attiva la consapevolezza di chi siamo e nel quale è fondamentale l’assunzione della propria responsabilità personale.
 
Come rilasciare il ‘Karma’? Mediante il nostro intento.
Link 
 
Cosa scegliamo di ‘fare’? Quello che ‘scegliamo’ caratterizzerà il nostro Mondo…

 
Decidiamo e poi… facciamo il contrario! Quella è la scelta migliore. Quella che destabilizza il ‘Controllo’.

Ne avete il coraggio? Ne abbiamo il coraggio?

A 'breve' lo sapremo, molto probabilmente, tutti quanti.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com


martedì 6 dicembre 2011

Piani evolutivi e pressione.




Nulla di ciò che facciamo è casuale. Allo stesso modo, non è mai casuale quello che ‘succede’ o ‘ci accade’. Esiste sempre un ‘progetto’ a monte

Chi è il fautore di quest’intenzione? 

Semplicemente altre ‘parti’ di noi stessi. Una convergenza dell’energia ad un livello diverso da quello in cui percepisce l’individuo incarnato.

Le entità parassite derivano dalla scissione energetica superiore, che permette il fluire di ‘rami’ di se stessa con diverse consapevolezze, attitudini, missioni:

  • ad un certo ‘punto’ della vibrazione avviene la riunificazione. 
  • ad un altro ‘punto’ avviene la separazione. 
Questo fenomeno è una caratteristica nativa ‘contenuta’ nell’energia. È come scaldare un oggetto e vederlo sparire e poi ‘tornare’ quando la temperatura ridiscende. Impossibile? In ambito energetico è tutto possibile. Ricordo che in uno splendido lavoro di David Wilcock, forse ‘The Divine Cosmos’, c’era una menzione particolare ad esperimenti condotti nella prima metà del 1900, in cui si era provato in maniera tangibile, che un certo metallo spariva e riappariva proprio in conseguenza della diversa temperatura/vibrazione a cui era sottoposto. Purtroppo non sono in grado di risalire con esattezza al link in questione.

Ma sono certo di avere letto questa preziosa informazione.

Nei modelli meteorologici si parla sempre di ‘alta e bassa pressione’. Una zona ad alta pressione sarà caratterizzata da ‘bel tempo’ e analogamente l’altra polarità sarà ‘portatrice di brutto tempo’. Pressione. Da cosa dipende?
 
2.6 - Negativo e Positivo: semplici differenze nella pressione.
Come ogni scienziato sa, le nubi di elettroni possiedono carica negativa mentre i protoni nella molto più piccola area del nucleo ne possiedono una positiva… 
 
Nel nuovo modello del dott. Crane e altri, queste cariche opposte, o polarità di carica di positivo e negativo sono in realtà nulla più che differenze nella pressione eterica. Le nubi di elettroni negativi possiedono una maggior pressione, mentre il nucleo positivo ne possiede una minore. Detto in parole povere, le cariche negative nell’elettrone scorrono nell’area positivamente caricata al centro dell’atomo
 
Ciò suggerisce che sia possibile unificare maggiormente l’elettromagnetismo e la gravità, poiché sia la gravità che la polarità della carica rappresentano la pressione orientata verso l’interno dell’energia eterica, che si dirige al centro del campo sferico o dell’oggetto. (La scienza esoterica potrebbe affermare che queste siano entrambe forme della lotta della materia e dell’energia per diventare nuovamente Uno)... 

Ora, con il concetto del dott. Crane di ‘pressione eterica’ relativa alla carica, il mistero della polarità della carica è chiarito. A questo concetto è dato un supporto fattuale incontrovertibile da ciò che è noto come effetto Biefeld-Brown, proposto per primo dal dott. Paul Biefeld

Allievo di Albert Einstein a Zurigo, Biefeld ha proposto un concetto eterico della carica come flusso di etere, in cui la carica negativa è da considerare un’area di alta pressione in un mare di energia eterica, che tende poi a confluire in aree a bassa pressione di ciò che chiamiamo carica positiva nello stesso mare

Se questo modello dovesse essere vero, propone Biefeld, allora con un livello di intensità elettromagnetica sufficientemente elevato, dovrebbe essere possibile creare una forza propulsiva anti-gravitazionale.
Link

Ecco una sontuosa spiegazione del come, il clima possa avere, allo stesso modo della Natura subatomica della materia/energia, movimenti evidenti dovuti ai cambiamenti di pressione. Non solo, esso risente certamente dello ‘stato’ in cui permangono le persone, la massa, la Terra stessa, gli astri, etc.

Questa miscellanea produce gli effetti climatici. L’umanità ha influenza sul clima, ma non solo nella maniera che ci raccontano, ossia in termini di inquinamento atmosferico. Diciamo che possiamo ‘inquinare’ in molti modi diversi e non sempre direttamente percepibili.

All’inizio d’articolo scrivevo che ‘esiste sempre un progetto’ dietro ad ogni manifestazione. L’ispirazione viene inspirata dai nostri centri. Il pensiero, le idee, sono assorbite dall’esterno come l’aria che riempie i polmoni.

La differenza, in termini di ‘risultati e discernimento’ la fa il nostro stato d’equilibrio superiore: la nostra consapevolezza. Possiamo divenire ‘immuni’ a questo flusso respirato o prenderne una parte e neutralizzare il resto.

Tuttavia senza un ‘centro’, si rimane in una zona di dipendenza del 'respirato'. L’Ego potrà avere la meglio e cogliere quello che gli serve per manifestare i proprio propositi non sempre allineati eticamente e moralmente. È, come al solito, un test, un esame di noi stessi. Il progetto è questo, al fine

Frattalmente lo possiamo comprendere attraverso quello che succede di ‘concreto’ nel Mondo che ci attornia. Ad esempio:    

cosa guardiamo, quando i nostri occhi esplorano una pagina Facebook o di Linkedin? Il sito Mashable, con il supporto della start-up Eye Track Shop, ha ideato un metodo per capire dove si posano i nostri occhi quando esploriamo il profilo di qualcuno.
 
La metodologia è stata questa: trenta webcam dei partecipanti all'esperimento hanno registrato i movimenti degli occhi mentre scrutavano le pagine dei social network: Facebook, Google Plus, Flickr, Tumblr, Twitter e così via, a intervalli di dieci secondi. 

In questo modo è stato possibile effettuare una gerarchia di cosa veniva visualizzato e in che ordine.
 
La ricerca ha evidenziato che quando siamo su Facebook ci focalizziamo soprattutto sulla foto del profilo: è da lì che parte ogni esplorazione, mentre su un sito più professionale come Linkedin il titolo lavorativo cattura immediatamente l'occhio.. Un altro aspetto, che tutti conosciamo e che lo studio ha confermato scientificamente, è che tutto quello che risiede più in basso in una pagina viene tendenzialmente ignorato

Una ricerca del genere ha delle applicazioni importanti nel campo del marketing: sapere dove va l'occhio può essere uno strumento chiave per il posizionamento spaziale della pubblicità su internet.
Link 
 
C’è sempre uno scopo. Quello che ci viene ‘fornito’ rappresenta sempre un substrato sul quale siamo stati attirati. Perché siamo in un certo ‘luogo’? C’è un motivo.

Il 'buon' Darwin aveva scoperto solo ‘metà’ dell’opera e d'altro canto, credere al 'caos' è credere solo a metà di se stessi

Esso è ‘vero’ come è ‘vero’ anche il suo contrario. 

La differenza tra le due verità è una configurazione concreta che dipende dal nostro ago della bilancia: quanto ci identifichiamo in una delle due polarità. Tuttavia, anche di fronte ad un modello ‘basso’ della nostra identificazione, si rimane sempre all’interno di altre ‘decisioni’ superiori, la cui punta massima è rappresentata dal Piano Divino, ossia da quella intelligenza che intende conoscere se stessa attraverso la sua scissione ‘apparente’ in tutte le forme di esistenza che caratterizzano l’Universo.

Le nostre 'decisioni globali' ci rappresentano davvero? Leggiamo questo fermo proposito. Lo sentiamo davvero nostro? 

Manovra, Di Paola: nessun paese al mondo taglia su Difesa.
Nessun paese al mondo taglia un servizio fondamentale come la Difesa e la sicurezza solo perché c'è la crisi. Inoltre la Difesa ha già contribuito all'equilibrio del bilancio negli anni scorsi’.
 
Lo ha detto oggi il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, a chi gli chiedeva cosa rispondesse ai pacifisti che invocano tagli nel settore della Difesa piuttosto che misure sulle pensioni.
 
Ognuno è libero di pensare quello che vuole ma non è detto che abbia ragione. Io penso che non abbiano ragione’, ha detto Di Paola a margine dei lavori parlamentari.
Link 
 
Osserviamo, ancora, come la polarità si alterni e dia luogo ad effetti ‘climatici’ diversi nella società umana e sulla Terra:

S&P pone in creditwatch negativo rating Italia e altri 14 paesi.
S&P's nella notte ha messo 15 paesi della zona euro in credit wacht negativo - comprese Italia, Germania e Francia -aggiungendo che si sta creando un ‘rischio sistemico’ poichè le condizioni del credito si sono ristrette nei 17 paesi della regione...
 
Da una parte il credit watch negativo è un segno di un possibile downgrade nel giro di tre mesi, dall'altra S&P's ha detto che pensa di concludere la sua revisione ‘il più presto possibile’ dopo il summit Ue di venerdì.
Link 

Zona euro, Juncker: decisione di S&P esagerata e scorretta.
L'annuncio di Standard and Poor's… è esagerato e scorretto, ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker a una radio tedesca.
 
Non sono turbato da questo, ma sbigottito, dopo gli sforzi significativi degli ultimi giorni per superare la crisi come i piani di risparmi di Italia e Irlanda’, ha detto. ‘È un'assurda esagerazione ed è anche scorretto’, ha detto…
Link

C’è chi tenta istituzionalmente, ossia non essendo se stesso, di 'aggrapparsi ai vetri' e scivola inesorabilmente. Una volta tanto che S&P afferma una verità, scatena l’ovvia polarità opposta di coloro che devono ‘affermare per forza maggiore' un'altra versione dei fatti.

‘Dopo gli sforzi significativi degli ultimi giorni per superare la crisi’… ma a rigor di logica è sensato affermare un pensiero simile? Come possono 'pochi giorni' cancellare all'istante perlomeno un secolo di 'squilibri'?
  
Lasciamo che gli eventi, oramai innescati dalle ‘nostre’ scelte, diano sfogo all’energia riservata per l’occasione. Noi siamo eterni. Di quali paure ci siamo infarciti? Smettiamo di alimentare questo scenario. Togliamo la ‘corrente’. Dimostriamo un po’ di coraggio di fronte all’evidenza del cambiamento che bussa inascoltato alle nostre porte da parecchio tempo.

La forza che genera il vortice depressionario globale è ‘guidata’ dal nostro campo percettivo/sensoriale. Le entità che si cibano di paure lo sanno. Per questo ci temono. Temono di morire e la nostra paura è, in realtà, la loro. Noi siamo super eroi in evoluzione. Nulla ci può fermare…

I veicoli dell’anima non sono infallibili strumenti di percezione. Essi offrono una visione parziale nei mondi vibratorii della dimensione fisica ed una visione soggettiva tramite tutte le altre dimensioni di coscienza. L’anima non è messa di proposito nella limitazione, piuttosto queste sono invece condizioni naturali che risultano dalla densità della vibrazione di un ambiente planetario

Queste limitazioni delle capacità, unite alla sofisticatezza del modello del veicolo dell’anima, possono causare una consistente diminuzione dell’influenza dell’anima, ed è proprio questa diminuzione a causare la condizione di minore armonia della specie e a far sì che i suoi sforzi non supportino i suoi obiettivi spirituali come specie.
 
Il modello del veicolo dell’anima è progettato per avere un’innata ed innegabile spinta a comprendere se stesso – non la coscienza dell’anima, ma gli aspetti fisici, emozionali e mentali che ricoprono l’anima. Questo errato indirizzamento primario è una deviazione necessaria lungo la strada verso la scoperta del Gran Portale perché il veicolo dell’anima comprende molto più se stesso che la coscienza individualizzata o l’anima che esso veicola.
 
Quando l’anima si impegna a imparare sulla propria vera identità, comincia ad evolvere le sue capacità di apprendere, concettualizzare, creare e manifestare nuove realtà. Queste nuove realtà cominciano a modificare la densità vibratoria del suo pianeta natale e queste a loro volta modificano il veicolo dell’anima e la sua abilità di percepire qualcosa di ciò che contiene.
Wingmakers

Il modello del veicolo dell’anima è progettato per avere un’innata ed innegabile spinta a comprendere se stesso’. Ecco cosa è sempre successo nel Mondo, cosa ha sempre spinto l’umanità oltre alle digradanti colonne d’Ercole. Ecco che cos’ è quella ‘spinta’ che alimenta sempre l’individuo ad ‘andare avanti’. Ecco la fiamma della speranza che non muore mai. Ecco la differenza tra un umano e un pezzo di plastica. La Vita è un motore. Sono previste delle ‘fermate’, delle 'deviazioni', che non vanno scambiate per la Vita stessa:

quando l’opposizione alla scoperta e/o diffusione del Gran Portale ha temporaneo successo, ritarda solo il risultato finale – ma non lo impedisce mai in modo permanente.
Wingmakers

Nella storia più recente, i membri del Lyricus si conoscono solo per la loro influenza, ma non per loro fama personale. Non ci sono membri singoli di cui si conoscono i contributi, a livello di registrazione storica. Questo è dato dal fatto che i membri del Lyricus non vedono la conoscenza che hanno come una conoscenza che possiedono, scoprono o hanno inventato. 

Vedono la conoscenza come qualcosa equivalente all’aria – tutti possono respirarla, nessuno la possiede.Wingmakers

Per questo motivo nelle ‘cronache della storia deviata’, quella che si tramanda a scuola, non c’è nessuna menzione a certe ‘figure’ influenzanti il cammino della specie umana. C’è un progetto preciso a monte. L’Antisistema non è stato programmato per ‘evidenziare’ queste energie illuminate e sovrasensibili che, come risultante, rimangono al di fuori dei piani percettivi globali.

In questa maniera si spiega anche l’invisibilità. 

Se i nostri centri orchestrati da cervello e Dna non ‘sanno’ che esiste un determinato fattore, allora non lo vedranno anche se gli si para d’innanzi. È un vero e proprio processo di ‘riconoscimento’:

il sistema di conoscenza viene portato alla specie in modo graduale e anche in modo tale che la specie lo assimili come suo proprio.
Wingmakers

Se tutto ciò non è equivalente ad un esatto ‘progetto’, allora non so cosa sia un 'progetto'. Da questo livello muove una vibrazione caratterizzata da un certo 'lauto respiro’, a differenza dello stato ansiogeno parassitario irrorizzante il genere umano.

Un piano nel piano nel piano, come la trama del sonno organizzato  a strati in Inception:

Yusuf: Un sogno dentro un sogno. Due livelli.
Dom Cobb: Tre.
Yusuf: Non è possibile. Tutti quei sogni dentro un sogno sono instabili.
Dom Cobb: E invece, è possibile. Basta aggiungere un sedativo.
Yusuf: Deve essere molto potente questo sedativo.

Un ‘sedativo’: pensiamoci bene. Il Mondo è stato sedato per rimanere nello stato di trance dovuta al sogno attuale

Il seme che pianteremo nella mente di quell'uomo, diventerà un'idea che lo condizionerà per sempre. Potrebbe cambiarlo... può arrivare a cambiarlo radicalmente. (Dom Cobb) 
 
Non ti senti perseguitato Dom? Inseguito per tutto il pianeta da società anonime, forze di polizia, così come le proiezioni perseguitano il sognatore? Pensaci bene. Tu non credi più in una sola realtà, ammettilo. Quindi scegli. Scegli me... (Mal Cobb) 

Dom Cobb: Qual è il parassita più resistente? Un batterio? Un virus? Una tenia intestinale? [si rivolge a Mr. Saito]
Arthur: Ehm... Quello che il signor Cobb vuole dire è che...
Dom Cobb: Un'idea. Resistente, altamente contagiosa. Una volta che un'idea si è impossessata del cervello è quasi impossibile sradicarla. Un'idea pienamente formata, pienamente compresa si avvinghia, qui da qualche parte.

Dom Cobb: Dicono che usiamo solo una frazione del vero potenziale del cervello, ma questo quando siamo svegli. Quando dormiamo, la mente può fare quasi ogni cosa.
Ariadne: Ad esempio?
Dom Cobb: Immagina di progettare un edificio, d'accordo? Ne crei consapevolmente ogni aspetto, ma a volte sembra quasi che si stia creando da solo, non so se mi spiego.
Ariadne: Sì, sì, come se lo stessi scoprendo.
Dom Cobb: È pura ispirazione, giusto? In un sogno la nostra mente lo fa di continuo, senza interruzioni. Noi creiamo e percepiamo il nostro mondo simultaneamente e la nostra mente lo fa così bene che neanche ce ne accorgiamo. Questo ci consente di inserirci nel mezzo di quel processo.
Ariadne: E come?
Dom Cobb: Assumendo la parte della creazione ed è qui che ho bisogno di te. Tu crei il mondo del sogno, noi portiamo il soggetto dentro quel sogno e lui lo riempie con il suo subconscio.
Ariadne: Ma come faccio ad acquisire abbastanza dettagli per fargli credere che sia la realtà?
Dom Cobb: I sogni sembrano reali finché ci siamo dentro, non ti pare? Solo quando ci svegliamo ci rendiamo conto che c'era qualcosa di strano.

Mr. Saito: Se si può rubare un'idea dalla mente di un altro perché non se ne può innestare una?
Arthur: Ok. Adesso provo a innestarle un'idea. Se io le dico 'non pensi agli elefanti', a cosa pensa?
Mr. Saito: Elefanti?
Arthur: Esatto. Ma non è una sua idea perché lei sa che gliel'ho trasmessa io. La mente del soggetto può sempre rintracciare la genesi dell'idea. Non si può falsificare l'ispirazione.
Da Inception

Il sistema di conoscenza di trasformazione è codificato nel modello originale della specie. È semplicemente una questione di preparazione e di attivazione. 

La preparazione consiste nello sviluppo multi-generazionale della coscienza individualizzata, mentre l’attivazione può avvenire con una semplice parola, immagine o suono.

Desiderare di avere una conoscenza distillata in un formato che sia comodo per la mente è un artificio della mente umana non per acquisire conoscenza, ma per trasmetterla, da qui il desiderio di stilare la conoscenza in un testo

Il problema con questo approccio è che l’attivazione è finalizzata esclusivamente alla mente e non agli altri elementi della coscienza individualizzata

Conseguenza di tale approccio è che il desiderio della mente di imparare viene soddisfatto, ma si atrofizzano per mancanza di nutrimento le altre aree della coscienza individualizzata.
Wingmakers

Guardare all’Uno significa in primo luogo guardare nell’Uno… e l’Uno, amici miei, è il campo dell’Infinitamente Possibile.

Guardare all’uno è riconsiderare ogni cosa, rimuovendo le barriere che fino ad ora hanno limitato il vostro campo di comprensione, il vostro campo di ‘ragionevolezza’, ossia l’ambito investigativo nel quale avete autorizzato la vostra coscienza a muoversi
Anne e Daniel Meurois-Givaudan – Wesak: il tempo della Riconciliazione.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com