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venerdì 10 febbraio 2012

La dipendenza dal lavoro.




Somatizzare: trasformare uno stato (o meglio disagio) psicologico in una alterazione fisica della salute.
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Ciò che ‘respiriamo’ lo viviamo. È per via della legge frattale. 

Il rimpianto di aver lavorato troppo durante la propria esistenza.
In punto di morte quasi tutti rimpiangono di aver dedicato troppo tempo al lavoro. In vita mia ho lavorato troppo. Avrei preferito lavorare di meno e dedicarmi di più alla vita privata’. È questo uno dei rimpianti principali delle persone in punto di morte. A rivelarlo è un’infermiera australiana, Bronnie Ware, nel libro ‘The Top Five Regrets of the Dying’ (I maggiori cinque rimpianti delle persone che muoiono). 

Il testo è la trasposizione cartacea del blog della Ware, in cui l’infermiera aveva annotato le rivelazioni e i rimpianti delle persone morenti assistite nel corso della sua carriera professionale.

Tra i rimpianti, in posizione numero 2, subito dopo il desiderio inappagato di essersi comportati più in linea con la propria personalità seguendo meno le aspettative degli altri, c’è quello di aver lavorato troppo. ‘Si tratta di un rimpianto espresso da ogni paziente maschio che ho assistito come infermiera’, scrive Bronnie Ware. ‘Tutti dicevano di sentire la mancanza dell’infanzia dei propri figli o della compagnia della propria partner’. E la ragione del poco tempo dedicato a queste attività era appunto il troppo tempo passato a lavoro. 

Tutti gli uomini che ho assistito rimpiangevano moltissimo il fatto di aver speso la maggior parte della propria vita nella monotonia di un’esistenza fatta di solo lavoro’...

Le donne, insieme ai giovani, sono le persone che più rifiutano di sacrificare la vita familiare per il lavoro nello stesso modo in cui lo hanno fatto i loro genitori e i loro nonni. Secondo Gustav Grodnitzky, consulente manageriale specializzato in questi temi, all’idea di work-life balance (equilibrio tra lavoro e vita familiare), le giovani generazioni vanno verso una ‘blended life’, una ‘vita mista’ in cui, dice il consulente, ‘ogni attività ha senso ed è importante e non importa dove sia fatto il lavoro ma conta solo che sia fatto’.
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Il lavoro è una necessità per la ‘spina dorsale’ e dunque ha una valenza spirituale. Corrisponde a quel ‘lavoro’ interiore che dovremmo fare, che la Vita ci ricorda sempre per gran parte della sua lunghezza. 

Al di fuori della sfera spirituale il ‘lavoro’ 3d è una forma di schiavitù a norma di legge.

Non  importa che tipo di lavoro si faccia; potrebbe anche essere il più bello della Terra, ma rimane comunque una forzatura della nostra libertà. C’è tuttavia da chiedersi:

Senza lavoro e dunque padrone di tutto il mio tempo, cosa farei?’. Se abbiamo una risposta 'coerente e sostenibile', allora è possibile fare esperienza in quest'ottica di liberazione proattiva del tempo; se sentiamo sinceramente di non trovare nessuna risposta 'affine', allora è meglio essere disposti a lavorare ‘allineati e coperti’.

Senza un proprio ‘centro’, e senza lavoro, il rischio è quello di smarrirsi ancora di più.

Nell’Antisistema lavorano quasi tutti. I tassi di disoccupazione, seppure considerati alti, non costituiscono la maggioranza numerica, per cui la ‘schiavitù’ impera a livello medio nel Mondo. Sul punto di morte, poi, ci si lascia andare a talune considerazioni tardive, inerenti a quello che ‘non si è fatto in Vita’, lasciando il corpo carichi di ‘sensi di colpa’ e amarezza. 

Ciò equivale ad affermare che ‘non si è vissuti in pace con se stessi’. Una simile morte è fortemente magnetizzata sul timbro energetico negativo, per cui scontereremo nella prossima esistenza un ulteriore carico di vicissitudini o ‘lezioni’ di Vita e, se non sapremo porre 'rimedio' continueremo ad alimentare l'Antisistema.

La somatizzazione non avviene solo a livello fisico, ma anche a livello sovradimensionale. È come gettare le reti per poi issarle piene di ‘zavorre’ da smaltire in maniera articolata secondo l’esigenza del ‘Piano di Studio’. In generale si vive di corsa, tralasciando tutto ciò che passa in secondo piano, essendo il lavoro una parte preponderante del tempo concesso. 

Se pensiamo che l’altra parte da Leone la passiamo a dormire, è difficile farsi una ragione delle decine di migliaia di ‘giorni e notti’ trascorsi sulla Terra. Nel tempo libero che si fa? Tutto il 'resto', cioè si ammassa la rimanenza delle ‘cose’ nel tempo che viene concesso; come per i carcerati esiste l’ora d’aria, per i cittadini esistono ‘le ore d’aria’.

Ovviamente non veniamo mai dimenticati nemmeno in quelle circostanze, infatti ‘tutto’ ruota attorno al nostro tempo libero. La ‘libertà’ va saputa padroneggiare, altrimenti si corre il rischio di perderla, perdendosi nella libertà. Non sapendosi amministrare. Abusando della libertà.

Ossia il 'leitmotiv' della situazione che ha generato l’attuale crisi economica globale, nata da un eccesso di libertà conferita all’operato di Banche & Co. Persone? Certo. Ma non solo…

Quando si sente dire che la Grecia ha fatto grandi sacrifici, perché ha lasciato senza lavoro decine di migliaia di dipendenti statali, migliorando così i propri conti, si vede un solo lato della medaglia. E tutta quella gente disperata? Il lavoro è ormai come una ‘dipendenza’, dato che l’alternativa si è dissolta

La gente cerca il lavoro, non perché ne ha bisogno per vivere, ma perché non vede l’alternativa. È gioco forza lavorare. L’alternativa è semmai quella di rubare. Cosa ‘no buona’, vero? 

E sì, perché un’educazione ce l’hanno data per bene e sappiamo alla lettera cosa fare e cosa non fare. Eppure le figure ombrose viste nei film sono sempre molto gradite. Perché? Perché incarnano quella libertà ‘sincera’, che è anche nostra ma che non possiamo incalzare nella Vita di tutti i giorni perché siamo schiavi pagati per essere schiavi

Abbiamo le ‘cannette’ eteriche piazzate nei centri opportuni e puntualmente l’energia viene prelevata da noi, lasciandoci quella dose necessaria per ‘non morire’. 

Bce: Draghi prepara trasfusione a banche, ma vuole più prestiti.
Impazza l'acquisto di ‘bond perpetual’ da parte delle banche che si ricomprano queste obbligazioni irredimibili emesse a suo tempo con prezzi vicini al valore nominale di rimborso (100), ma oggi con quotazioni di mercato inferiori di qualche decina di centesimi. 

Una plusvalenza che gli istituti di credito possono poi imputare al patrimonio netto rafforzando i propri coefficienti patrimoniali. Insomma, Draghi prepara la nuova maxi-trasfusione e spera che una buona parte di questo denaro sia poi convogliato dagli istituti di credito verso l'economia reale, soprattutto ora che ‘il maquillage’ bancario è a buon punto.
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Titoli irredimibili: titoli obbligazionari che hanno una d infinita perché offrono il pagamento degli interessi per un periodo illimitato, senza restituire mai il capitale Traente...
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Ho sempre più il sospetto che la crisi sia pilotata e che la situazione non sia per nulla sfuggita di mano. Sembra tutto così ordinato e ammansito. Anche un grafico di Borsa, a livello tecnico, è ordinato, seguendo impostazioni teoriche che si concretizzano tramite una concertazione perfetta da Mercato a Mercato. 

Una sincronia sinfonica. 

Sale questo e si abbassa quello; il tutto alla velocità della luce. Infatti i movimenti che contano durante la giornata avvengono molto velocemente, secondo schemi logici persino diabolici per astuzia e conoscenza dell’inconscio collettivo.

Dato che in Borsa per chi vince c’è chi perde, e dato che chi perde è sempre il ‘Parco Buoi’, mi chiedo allora chi ha incassato tutto il denaro ‘perso’ durante la diminuzione di capitalizzazione delle Borse. Dai… i soliti noti. No? E chi altri, se no.

Per cui la crisi è un modo ciclico di fare soldi e di ‘lavare’ il passato, riproponendolo sotto altre vesti ma ancora valorizzato dalle sue fattezze storiche. Dunque? 

Squadra che vince non si cambia. 

Perché dovrebbero cambiare modo di 'fare', visto che ha reso così bene per tanto tempo? No, servirà qualcosa di molto più incisivo per obbligare l’Antisistema a mutare di polarità. Che cosa? Ad esempio, un cambio di paradigma sul modello della centesima scimmia, ossia orchestrato dal ‘basso’, in maniera tale che tutto il ‘resto’ si debba adattare o scomparire

E l’adattamento, nel tempo, significherebbe sviluppare nuove abitudini. Dipende da noi. cosa scegliamo di fare?

Contrariamente a una convinzione diffusa, la questione fondamentale e realmente controversa della politica non è la libertà, la giustizia o l'uguaglianza. Questi sono problemi derivati. La questione fondamentale è la scelta – cioè chi sceglie cosa per chi – e ciò che riteniamo vero relativamente alla scelta determina anche quale teoria politica possiamo o meno accettare. 
 
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 9 novembre 2011

Lo stargate e la trasmutazione riflessa dalla trasformazione.





Quanta menzogna 'scorre' in questo Mondo? 

Com’è possibile recitare a ‘memoria’ delle parti istituzionali lasciando ‘tutto il resto’ fuori dalla sfera ‘ufficiale’? Quante dichiarazioni contradditorie vengono rilasciate ogni giorno da uomini e donne di ‘potere’? Probabilmente tante quante, in percentuale, caratterizzano il resto della socialità, dalla quale la ‘Casta’ nasce per diretto riflesso e persino per necessità evolutiva. 

Perché ci si specchia normalmente? Per osservarsi… 

E che cosa si sceglie di ‘vedere’ di sé? Una lieve imperfezione della pelle oppure che ‘luce’ emana il nostro sguardo? A quale livello accettiamo di fare la nostra conoscenza? Da quale livello crediamo di osservare?

La menzogna che si è sparsa nel Mondo la alimentiamo noi attraverso il nostro 'comportamento'. Chi altri avrebbe un simile potere? Solo noi. Persino le entità parassite non potrebbero fare di ‘meglio’ per i loro scopi. Esse, semplicemente, s'approfittano delle caratteristiche ‘ambientali’ che riscontrano, e nel tempo hanno trovato il ‘modo’ di tenere il genere umano nelle medesime ed opportune condizioni di scarsa consapevolezza di sé, imbrigliandolo e impoverendolo, illudendolo e saccheggiandolo con rara astuzia.

Il loro livello è ‘simile’ al nostro, infatti ‘simile attira simile’.

La differenza sta nel punto prospettico da cui ci osservano e nel loro ‘potere’ tecnologico/energetico dimensionale, ma dal punto di vista della crescita spirituale non si differenziano per nulla da noi, anzi probabilmente se ne distaccano per difetto e, in un certo senso 'tifano per noi'.

Il loro ‘problema’ risiede nella mancanza di consapevolezza, ossia anch’essi non riconoscono chi ‘essi siano’, per questo vivono nell’ombra della paura e, dunque, della ‘fine’. Per questo vivono sulle ‘spalle’ altrui. Utilizzano il loro ‘potere’ per sfruttare gli ‘altri’ che hanno la sventura di attirarli a sé o sulla propria direzione. Loro tentano di sopravvivere…

Ora, com’è diventato il nostro Mondo?

Del tutto identico al loro riflesso. Siamo oramai connessi, proprio perché facciamo parte della stessa ‘struttura’ energetica 'unitaria'. I loro problemi sono i nostri problemi e viceversa. Non c’è una causa e una conseguenza ma uno ‘stato dell’arte’. Un ‘punto’ in cui siamo o non siamo.

Abbiamo modellato questa realtà 3d ad immagine e somiglianza dei nostri controllori, avendo accettato inconsciamente di permetterlo, perché altrimenti – mai – avrebbero potuto attecchire nel nostro campo energetico. 

Noi siamo causa e conseguenza, nel loro punto di convergenza

E tutto ciò, alla luce del Piano Divino, è solo ed esclusivamente opportuno. La riusciamo a vedere questa opportunità che ci si apre davanti?  

Cerchiamo di mettere in luce la polarità che ne consegue, agganciata all’apertura di importanti ‘svolte energetiche’ in corso, in termini di:
  • luce
  • ombra.
Ecco la polarità ‘ombra’:

Usa, Casa Bianca: Non abbiamo prove su esistenza extraterrestri.
La Casa Bianca ha detto di non aver prova che le creature extraterrestri esistano. L'insolita dichiarazione arriva in risposta di due petizioni firmate rispettivamente da oltre 5mila e 12mila persone. La prima chiedeva al governo di diffondere le sue conoscenze sugli extraterrestri, la seconda di chiarire se altre creature abbiano mai avuto contatti con la razza umana.

Gli amministratori Usa hanno il dovere di rispondere alle domande firmate da un numero sufficiente di cittadini e così è comparsa sul sito web della Casa Bianca la risposta di Phil Larson, che lavora nell'ufficio di scienze e politica tecnologica di Washington

Il governo americano, si legge, non ha prova che ci sia vita fuori dalla Terra, né che qualsiasi presenza extraterrestre abbia mai contattato un membro della razza umana.
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Questa è l’ennesima grande menzogna. Perché? Ecco il perché:

L'FBI rivela: trovati corpi alieni a bordo di dischi volanti precipitati.
'Tre corsi di forma umanoide su ogni disco volante'.
…L'agenzia ha pubblicato sul proprio sito Internet (http://vault.fbi.gov/) alcuni documenti segretissimi che svelano gli avvistamenti di dischi volanti avvenuti in Messico nel 1950, e nello Utah nel 1949.
 
Il primo è noto come 'incidente di Roswell'. Nel rapporto pubblicato in Rete, firmato dall'agente dell'Fbi Guy Hottel, e datato 22 marzo 1950, si afferma che nel New Mexico sono stati trovati tre dischi volanti del diametro di circa 16 metri e con una parte sopraelevata al centro. Nel documento si legge che in ogni disco c'erano 'tre corpi di forma umanoide, alti meno di un metro, vestiti con un tessuto metallico a trama molto fitta' e che 'ogni corpo è avvolto in un bendaggio simile alle tute anti gravità usate dai piloti collaudatori'. I dischi sarebbero precipitati a causa delle interferenze elettroniche provocate dai radar militari.
 
L'Fbi pubblica anche un vecchio cablogramma intitolato 'Dischi volanti', in cui si legge: 'Un oggetto volante color argento è giunto sopra le montagne del Sardine Canyon ed è esploso poco dopo creando una palla di fuoco'. Il documento, classificato come 'urgente', è stato inviato il 4 aprile 1949 all'allora direttore dell'Fbi, J. Edgar Hoover, da alcuni agenti federali in servizio a Logan, in Utah. Il messaggio spiega che l'oggetto misterioso è stato visto a chilometri di distanza da un soldato di guardia in una base militare, da un poliziotto e da un agente della stradale. Anche diversi abitanti della cittadina di Trenton avrebbero visto 'la doppia esplosione aerea seguita da oggetti cadenti'.
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Quindi? C’è ancora bisogno di chiedere una conferma ufficiale di una ‘verità’ già ufficialmente rivelata niente di meno che dall’Fbi?
 
Cerchiamo di passare oltre. Semmai, il nodo è nella nostra ‘capacità’ di dimenticare, perché queste notizie sono passate sui media internazionali, magari senza particolare enfasi, ma sono comunque state diffuse. Il marasma delle informazioni ha lo scopo di confondere. Ecco la prova utilizzando l’analogia frattale:

per gli investitori risulta molto difficile separare il rumore più o meno elevato che comunemente caratterizza l’andamento degli scambi sul mercato azionario, dal trend di fondo del medesimo: il primo tende a coprire il secondo, nascondendolo efficacemente. Ciò impedisce di prendere decisioni di investimento lungimiranti
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È chiara la funzionalità derivante dall’opera strategica del Controllo, senza per questo demonizzare la struttura dei media. Come al solito è l’uso che si fa di una ‘cosa’ che classifica il nostro ‘status’ e la ‘cosa’ stessa è di per sé neutra. Di quale 'colore' la carichiamo?

Ecco la polarità ‘luce’:

il passaggio dalla trasformazione alla trasmutazione della Coscienza. Questi concetti sono da me mutuati dalla Naturopatia e ancor prima dall’Alchimia. 

Vi è trasformazione quando gli eventi esterni modificano, alla lunga, l’interiorità: ad esempio, dopo la decima fidanzata che mi lascia per un determinato motivo, comprendo che c’è qualcosa che non va in me. La trasmutazione, invece, è la modificazione interiore, atta a ritrovare la mia vera natura, che si esprime immediatamente negli eventi: ad esempio, dopo la prima fidanzata mi accorgo che una parte di me è da modificare (per essere me stesso) e la fidanzata che incontro dopo è la mia anima gemella. 

Si parla di trasformazione per quanto riguarda la chimica: essa agisce sull’elettrone, la parte esterna e minoritaria dell’atomo. L’alchimia, invece, agisce direttamente sul nucleo, modificando la materia e portandola ad un cambiamento di fase

Attenzione: il risultato è lo stesso; solo che con la trasformazione il tempo del cambiamento di stato è più o meno lungo, mentre con la trasmutazione è immediato. 

Dal punto di vista energetico siamo passati dalla spinta propulsiva della trasformazione alla Libertà della trasmutazione...
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Questa espressione è la cartina di tornasole che esprime il ‘punto’ in cui ci troviamo:

dal punto di vista energetico siamo passati dalla spinta propulsiva della trasformazione alla Libertà della trasmutazione.

Libertà.

Ecco il punto. La vera Libertà non l’abbiamo mai conosciuta, proprio come il vero Amore. Abbiamo respirato surrogati di tutto questo. Adesso, però, stiamo per vivere a tuttotondo la vera essenza di ‘concetti’ vissuti solo con la mente e, per questo, svuotati da ogni loro valore.

Mi sento di poter aderire all’iniziativa mondiale lanciata, ad esempio, da Steve Beckow  lanciata in occasione del portale energetico del 11 11 11:

Fate circolare questa comunicazione È importante! Il pensiero diventa forma...

1 novembre 2011 - Giornata Mondiale della Liberazione.
Da Steve Beckow

In qualità di cittadino sovrano del pianeta Terra, dichiaro l'11 novembre 2011 Giornata Mondiale della liberazione. L'11/11/11 Invito tutti i popoli di tutto il mondo per riconquistare tutte le loro libertà e tutti i poteri che sono stati privati  in tutti gli aspetti della vita comune - dalla formazione politica, economica, religiosa, dalle relazioni, la medicina e tutti gli altri aspetti.
 
In un atto di risoluzione non violenta e consapevole, chiedo a tutti sulla Terra di fermare tutto ciò che faranno alle 11.11 (ora locale) del 11-11-11 e osservare un minuto di silenzio, di non lavoro (esclusi i servizi di emergenza), di non bere e di non essere distratti.
 
A coloro che possono farlo tranquillamente, vi invito ad andare in tutte le piazze centrali dei borghi, comuni e città, per stare insieme con i vostri fratelli e sorelle e con un minuto di silenzio. E così ognuno farà questa semplice affermazione:

'
Questo mondo è libero. È sempre stato libero. E sarà sempre libero'.

Non cito l’intera e-mail ricevuta dall’amico Carlo, perché è troppo lunga e non la leggerebbe nessuno, ma la sua apertura è certamente significativa e ‘attraente’.

Siamo entrati in una nuova era.

E cosa fa l’attuale polarizzazione Antisistemica? Continua a fingere che non stia perdendo potere, mentendo e alimentando una versione antidiluviana del tempo e del paradigma. 

Noi costituiamo il fulcro del potere, da sempre. La massa è il potere. Per questo la massa è stata divisa e ipnotizzata. Leggiamo come l’Antsisistema trami e programmi di sopravvivere al cambiamento, che sa benissimo che presto lo sconquasserà radicalmente:

Tokyo 2, una città di riserva.
Fino a poco tempo fa le città impiegavano secoli a divenire tali. Ma oggi che l'uomo sta sperimentando come la natura è in grado di ribellarsi ai suoi maltrattamenti e quanto poco tempo essa impieghi a radere al suolo interi centri abitati, si comincia a pensare a città di riserva

O meglio, backup di città di modo che in caso di crush del sistema (leggi ‘tsunami’ o ‘terremoto’), non tutto vada perduto. Il primo - e l'unico, per ora - Paese ad avere avuto una idea del genere è il Giappone.
 
L'11 marzo, il Giappone ha accusato i colpi del peggiore terremoto della sua storia (con epicentro a 130 chiloemtri al largo di Sendai) e di uno tsunami. La zona colpita si trovava a qualche ora di distanza da Tokyo e sebbene nella capitale fosse stata registrata una moderata scossa sismica di 5 gradi nella scala Richter, tanto è bastato a scuotere le certezze del Parlamento e a prendere in considerazione, questo ottobre, l'idea di costruire una Tokyo di riserva.
 
Secondo le informazioni rilasciate da Hajime Ishii, membro del partito democratico ora al potere, la New Tokyo si chiamerà IRTBBC (Integrated Resort, Tourism, Business and Backup City), sorgerà a circa 480 chilometri dalla ‘vecchia’, presso l'altra grande città del Sol Levante, Osaka, e offrirà residenza a 50mila persone e accomodamento a 200mila durante i giorni lavorativi. 

L'idea è quella di costruire una batteria di riserva con cui far ripartire il business e la politica, in caso di catastrofe, evitando un collasso. Una città di emergenza che ospiterà uffici, parchi, un resort eccetera.
 
Alcuni sono entusiasti dell'idea. Come Hashimoto, governatore di Osaka, che si dice contento che la sua città possa rivestire il ruolo di ‘capitale all'occorrenza’. Un po' meno il governatore di Tokyo, Ishihara, per cui l'unica capitale del Giappone non può che essere una soltanto.
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Backup di città, di modo che in caso di crush del sistema, non tutto vada perduto
con cui far ripartire il business e la politica.

Analizziamo i termini usati sincronicamente e decodifichiamoli:
  • backup; copia di sicurezza
  • crush; crollo
  • sistema; antisistema
  • non tutto vada perduto; attuale paradigma
  • far ripartire; non cambiare.
Cosa si evince? Ecco:

l’Antisistema cerca di sopravvivere a se stesso, annidandosi in 'profondità', tornando tra gli interstizi della possibilità.

Ecco, a tal proposito, un citazione da una intervista di David Wilcock a Benjamin Fulford:

Queste fonti lo hanno recentemente informato che i sismi che si sono verificati nel Colorado e nella zona di Washington DC, intorno al 22 e 23 agosto, furono apparentemente attacchi nucleari contro installazioni militari sotterranee
 
[Queste basi sotterranee] sono state costruite dal governo americano, diciamo dall'inizio degli anni '60, a un costo di miliardi di dollari con il denaro dei contribuenti che è andato in questi 'progetti occulti'…
 
Questi tipi non hanno mai immaginato che quelle installazioni sotterranee avrebbero potuto essere attaccate. Mai…
 
I miei informatori mi dicono che è possibile che almeno 30.000 persone fossero presenti in ognuna di queste città sotterranee al momento dell'esplosione. Stiamo parlando di 60.000 morti possibili. Parliamo anche della possibilità che qualcun'altro che lavora per questi programmi e si trova dentro una di queste installazioni - potrebbe verosimilmente trovarsi sotto terra o fuori, come in una stazione spaziale sulla luna o altrove ... - si sia ritrovato totalmente solo e senza protezione. Loro non saranno protetti e non sono al sicuro. E i loro superiori non li informano dei rischi che corrono in questo momento nel trovarsi in questi luoghi…
 
Fulford ha parlato a lungo del fatto che il numero di iniziati che temono per la loro vita è di circa un milione di persone. Sono andati in giro per il mondo tentando di reclamare, di impossessarsi o di rubare qualsiasi pezzo di terra per avere un rifugio…
 
Dove andiamo noi come pianeta, e quanto tempo ci vorrà per arrivarci?
BF: È solo una questione di buon senso. Noi abbiamo la capacità tecnica di far terminare la povertà e la distruzione dell'ambiente in un anno. Abbiamo solo bisogno dell'infrastruttura o della volontà di farlo. Quindi invece di una falsa guerra al terrorismo, mirando sempre alla finanza d'impresa, in maniera utile questa volta, si ha una specie di grande campagna, sul globo: l'equivalente di una terza guerra mondiale, ma pacifica. E poi si comincia a dire alla gente la verità sulla loro storia, sulla quale hanno detto talmente tante menzogne
 
Solo per chiarire: (ci) sono persone che lavorano abitualmente con l'energia libera, l'antigravità, il teletrasporto, il viaggio attraverso le porte delle stelle e la tecnologia dei viaggi nel tempo. Sono molto entusiaste perché comprendono ora che S.F.I. (Source Field Investigations ) è un eccellente riassunto di tutta la scienza che è stata soppressa, scienza che utilizzano tutti i giorni per il loro lavoro…
 
Il terremoto della costa est ha causato una crepa della cuspide piramidale in cima al monumento di Washington, una linea verticale nel mezzo. L'ho già detto: è il punto in cui l'Occhio si trova nel simbolo classico degli Illuminati. 
 
Non credo che questo danno specifico sia stato programmato o voluto dagli iniziati…
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Tutto davvero ha iniziato a ‘scorrere’ da qualche tempo a questa parte. È un chiaro ‘segno’ che effettivamente qualche ‘macchinario per il controllo’ è stato rimosso o distrutto e che la nuova energia proveniente dal Cosmo è oramai ‘stabile’ in questa dimensione. La prova è una certa sincronicità che sta accadendo ormai con una buona continuità.

Iniziamo a volgere lo sguardo verso il ‘nuovo’, verso il positivo. Lasciamo andare tutto quello che sta cadendo a pezzi perché rischiamo di seguirlo nella stessa traiettoria di fine ciclo.

Denunciamo la menzogna ma non crediamogli più.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com


lunedì 11 luglio 2011

Senza sbarre...



Ci sono ‘cose’ che sono state talmente nascoste, o talmente messe alla luce del Sole, che non riusciamo nemmeno ad immaginare, proprio come nel discorso del replicante Roy Batty in Blade Runner… 'Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…'.

Se non prendiamo nemmeno in considerazione che siamo molto più ‘complessi’ di come ci descrive la scienza medica allopatica, se non riconosciamo che esiste una serie di ‘altri corpi’ che vivono e manifestano effetti sul corpo fisico, come potremo comprendere ‘ciò che ci fa bene e ciò che ci fa male?’.

Non intendo riferirmi alla componente animica, in questo caso, ma ad una struttura 'sottile' ben definita e descritta in una gran varietà d’opere, che sottintende alla nostra esperienza di Vita nei piani densi dell’energia

Dire che lo zucchero fa male è non denunciare niente se la sua azione la si riferisce alla sola componente fisica in ottica di peso superfluo, grasso, etc. Il vero 'nesso' dello zuchero (sia raffinato bianco che di canna che artificiale) è che contribuisce a chiudere la comunicazione con il nostro sistema endocrino ghiandolare, il quale costituisce uno dei portali di interconnessione con le nostre componenti insabbiate dal ‘vivere nelle 3d senza consapevolezza e senza memoria’. 

Ora, come è possibile affermare una simile verità, dialogando con una maggioranza di persone che ‘non credono’ di essere fatte in un determinato modo? 

La grande strategia parassitaria è stata di depotenziarci con pazienza, in maniera tale da auto limitarci in maniera solo apparentemente personale, ma in realtà ben raggirati attraverso un’opera di invasione e conquista dell’inconscio.

A che serve una cella con le sbarre? A rendere evidente la condizione di schiavitù. Senza sbarre la schiavitù risulta trasparente, pressochè ‘normale’ e confondibile con la libertà, di cui la democrazia è solo una pallida versione palliativa.

Le galere con le sbarre hanno fatto il loro tempo. Oggi, l’opinione pubblica chiede un’altra versione dello stesso leitmotiv. 


* La bella immagine di testa è tratta dall'album di Rino Palma in Flickr, che ringrazio di cuore.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

giovedì 5 maggio 2011

Angeli e Demoni: una Sol cosa.





Riusciamo a ‘concepire’ la sottile verità che ‘non siamo ancora liberi’? Si? No? Magari ci fossero risposte ‘secche’ di questo tipo. In realtà, la risposte più diffuse sono del tipo sfuggevole, come il non osservarsi di fronte ad uno specchio o come l’osservarsi in uno specchio che deforma ciò che riflette. Ecco alcune tipologie di risposte tipiche:
  • ancora con questa storia? 
  • e dai, cerca di crescere. 
  • ma per favore, pensa a lavorare. 
  • si vive una volta sola, goditela.
Mi chiedo: ma sono risposte, queste? Non sembra, invece, un modo nemmeno ‘elegante’ di sgattaiolare via dal nocciolo di una questione? Questione che può sembrare banale o paranoica, ma che per la Natura dell’argomento evocato, meriterebbe ben altro peso specifico e attenzione. Perché non succede?

Perché questo ‘nostro’ Mondo è troppo ‘rumoroso’. 

Nel concetto di 'rumore' occorre inserire ‘tutto’, persino lo stress che proviamo nel cambiare il pannolino al ‘pupo’. In ogni occasione che la Vita conduce sulle nostre rive, c’è del ‘rumore di fondo’ che non ci permette di ‘sentire’ quel qualcosa d’altro che, in una situazione ideale, ispirerebbe secondo una prospettiva perlomeno differente da quella usuale da cui ci siamo abituati a ‘scrutare il panorama osservato ed osservabile’

Il ‘rumore’ lo troviamo in ogni ambito dell’esistenza; ad esempio, nelle modalità di 'partecipazione' alla Borsa. Che cosa c’entra la Borsa? Beh, la Borsa è quell’aspirapolvere autorizzato dall’Antisistema, cioè dal ‘noi inconscio’, che preleva i nostri soldi e li distribuisce nei gangli delle infrastrutture del modello di ristrettezza apparente. Perché in Borsa oltre il 95% delle individualità perde denaro? Perché c’è troppo rumore di fondo. 

L’analisi tecnica o ogni altra possibile via percorribile è rumore di fondo. Confonde e divide. Non permette di focalizzare sul 'da farsi' in maniera convergente. Provvede, anzi, a disperdere le nostre facoltà maggiori attraverso un diabolico incontro di domanda e offerta virtuale atta a ‘dribblare’ il nostro intento.

Quale intento? Fare soldi. Fare tanti soldi. 

Ecco, questo è il punto focale: il rumore di fondo ci avvolge e ci seduce secondo le nostre debolezze sociali. L’ingordigia e l’avidità vengono promosse all’istante e salgono in cattedra. Se qualcuno ci proponesse l’opportunità di guadagnare 50 euro al giorno, in maniera sicura in Borsa, la maggior parte di noi rifiuterebbe. Perché? Perché è troppo poco! 

È questa la triste verità: non vedere oltre al proprio naso. 

Non comprendere un potenziale a causa del rumore di fondo da cui siamo avvolti e dell’ignoranza in cui ci siamo lasciati andare, come in un pozzo verticale senza appigli. Joe Ross e Larry Williams ci insegnano un’altra realtà, ad esempio: quale? L’accontentarsi. L’accontentarsi intelligentemente. Cercando e trovando delle ‘strozzature’ da sfruttare abilmente. È come attendere il ‘nemico’ sfruttando sagacemente il territorio conosciuto. Cosa vi ricorda questa tattica? Le forme di resistenza partigiane. Le più difficili da stanare e vincere per gli eserciti invasori. 

Cosa è da sempre successo in Afghanistan a quegli eserciti che hanno tentato di 'piallarlo'? Che hanno ottenuto delle grandi perdite di tempo, perché quel territorio è troppo vario e frastagliato per essere interamente e definitivamente occupato. E le persone che lo abitano sono troppo scaltre e attente per essere scalzate via. La loro conoscenza del territorio è l’arma più grande a loro disposizione. Conoscenza, scaltrezza e attenzione…

Ecco cosa serve in Borsa. 

Che altro? Umiltà, senso della misura e, la cosa più importante: disciplina. La disciplina prevede la conoscenza di se stessi. La consapevolezza di sapere in quale ambito ci si muove e da quale ambito ci si muove. Le nostre potenzialità riflesse in ogni momento tramite l’azione pianificata. Azione pianificata che nasce dall’intuizione di un momento senza rumore di fondo. Intuizione che genera un piano preciso e dettagliato, lucido, consapevole del ‘territorio’ in cui si è calati. La consapevolezza non si ferma, tuttavia, solo a questo aspetto, ma continua secondo una spirale di continuità dinamica, giorno dopo giorno. Questa modalità della manifestazione dell’essere/avere comporta l’estraneazione dell’individuo dalla massa pulsante e rotolante della Paura di perdere o di vincere

È solo con la continuità che riusciamo a creare nuove sinapsi, a cancellare le vecchie e a non cadere oltremodo nelle vecchie abitudini destrutturanti a cui il nostro Avversario inevitabilmente tenta di ricondurci.

In Borsa il pericolo numero uno è rappresentato da quello che noi stessi possiamo combinare a noi stessi. Potrei scrivere libri su questo argomento...

Ok? Ecco un altro ambito in cui le entità parassite svolgono al meglio il loro ‘dovere’. Se smettiamo di pensare ad esse come a dei nemici e iniziamo a percepirle come una parte della nostra genetica, allora inizieremo anche a cogliere il ‘senso’ della loro presenza. Mi rendo conto che questo discorso è ancora troppo avanzato per il punto di focus medio e medio/alto della massa. Infatti si è, mediamente, fermi ancora al fatto di non riconoscere nemmeno che esiste l’Avversario

Le varie branche del ‘sapere pragmatico’ umano lo hanno solo percepito, ipotizzato, dedotto, ma quasi mai identificato come un qualcosa di reale e giammai raffigurato come corrispondente ad una parte di noi. La figura dell’Ego e quella di Lucifero hanno qualcosa in comune? Di che cosa sta parlano un Prete quando si riferisce alla pratica dell’esorcismo? Di che cosa narrano, tra le righe, tutte le forme di tradizione religiosa, antiche e moderne? Da chi era stato tentato Gesù, più e più volte? A chi corrisponde quella strana voce che ci incita quotidianamente a ri-cadere regolarmente negli usi a abusi relativi al perpetuarsi dei cosiddetti ‘vizi’? 

Chi ci sussurra di fumare sempre quell’ultima sigaretta?

L’elenco è lunghissimo e la domanda da porsi è: c’è una parte di me molto strana, una parte di cui non ho mai fatto parola con nessuno. Perché?
Tutti noi lo percepiamo sottilmente. Capiamo inconsciamente che ‘non siamo soli’ dentro di noi. Ma evitiamo di guardare, perché quello che potremmo osservare, nemmeno tanto in profondità, ci spaventa. Abbiamo paura. E questa paura inconscia è un livello di alimentazione della paura stessa. un circolo vizioso per noi e virtuoso per il nostro Avversario.

Ricordate? Siamo chiusi in una stanza senza finestre e senza porta, da cui è stata estratta la causa prima del nostro inserimento in quel luogo. Per cui non abbiamo nemmeno la percezione del ‘perché’ ci troviamo lì. A quel punto costruiamo un ecosistema adatto a sopravvivere. Da un punto, nel soffito, entra un fascio di luce e iniziamo a ringraziare quel ‘punto’…  per rischiarare l’ambiente. 

Un ‘buco’ viene scambiato per un Dio…

La causa prima è l’Osservatore che, 'esternamente', osserva. Non facciamoci confondere dalla terminologia usata, dal linguaggio a nostra disposizione, perché il termine ‘esterno’ non è da intendersi nell’usuale modalità inscritta nei nostri circuiti logici, ma in un modo quantico e ben più adatto ad evidenziare una realtà multidimensionale in cui siamo ‘immersi’:
  • esterno corrisponde ad interno, nella fisicità 
  • interno corrisponde ad esterno, nell’essenza.
A cascata, dai nostri corpi sottili superiori, deriva un flusso di informazioni codificate nell’energia che si condensa sino a divenire fisica e… concreta. È come atterrare sulla Luna con un modulo spaziale per toccarla concretamente. È solo con un corpo fisico sensibile che possiamo vivere questa esperienza. Non certo con altri veicoli energetici che hanno funzionalità diverse, come quelle di ‘trasporto’, ad esempio. 

Avere ‘dentro ‘qualcosa significa essere controllati dall’esterno. È un concetto... wireless.

Chiaro? È un concetto astratto che prevede la consapevolezza del ‘come si è’ fatti oltre all’apparenza. Ora, prendiamo un reality qualunque; coloro che si prestano a vivere insieme e chiusi dentro ad uno scenario per un certo tempo, dopo qualche step, iniziano a dimenticare che è un ‘gioco’, ossia dimenticano che ci sono le telecamere che riprendono ed un pubblico che osserva. È solo una questione di tempo ed è una legge di adattamento della Mente.

Pensiamo di estendere questo concetto su più vasta scala: all’umanità intera. 

I partecipanti al reality sono veicolati dal di dentro, dalle leggi di adattamento biologiche naturali, ma controllati dall’esterno. Da chi? Dalla Regia, dall’intenzione di avere concepito la trasmissione, dall’audience, dalla capacità ultima di tecnologia e potere di coloro che hanno intessuto non solo la trama del reality ma la trama stessa di tutto quello che si estende oltre al reality, sino a coinvolgere tutta la gente che osserva e via in divenire. È un fenomeno globale che s’emana biunivocamente da noi a loro, da loro a noi, da me a te, da te a me, etc.

Che senso ha? 

Fare esperienza sulla via del ‘Conosci te stesso’…

Ora, dovete capire, che per l’umanità esiste una via di ‘passaggio’ che consente di attraversare, trascendere, questa esperienza, ma dovete assumere un atteggiamento creativo, non una postura di resistenza. Questo è quanto ‘loro’ si aspetterebbero da voi, sulla base dei vostri modelli di esperienza del passato. Vi posso garantire che la vostra storia è stata analizzata e studiata a tale punto da menti e modelli computerizzati, che la loro conoscenza di voialtri raggiunge livelli che non vi potreste nemmeno immaginare. 

Ogni scenario reazionario è stato sezionato a livello cellulare e sono state pianificate azioni restrittive atte a bloccare qualunque di questi possibili scenari

Oggi siete di fronte alla vostra possibile estinzione a meno che non facciate un salto cosmico che vi porti ad un livello di immaginazione creativa che annullerebbe completamente i loro progetti… Come farete? Come può esserci un cambiamento, nel mezzo di una simile scarsità di conoscenza di chi e di cosa siete?... 

Siete talmente incantati che i movimenti di supporto ai trucchi non sono neanche più nascosti. Procedono tutto intorno al Mago sul palcoscenico ma ancora non ne vedete neanche uno. Come è possibile? Ipnotizzando la mente cosciente! Per fortuna c’è un’altra parte della mente che va oltre questo pensare cosciente. I vostri psicologi la chiamano mente subconscia. L'hanno dipinta come qualcosa che tiene in ostaggio la vostra percezione della Vita perché è piena di esperienze buie ed orribili perpetrate su di voi da ben intenzionati ma abusivi genitori. Di conseguenza la temi e ne blocchi la partecipazione nella tua esperienza di Vita… Ah, l’Ego, il Diavolo della tua esistenza, o così ti hanno fatto credere…
Da ‘Guida pratica per il nuovo paradigma’ -  George Green.

A questo punto devo citare una fonte meravigliosa che ho scoperto in maniera sincronica qualche giorno or sono. Ciò che mi aveva indotto a scoprire il concetto di Volador, poco prima della metà di aprile 2011, e che come un fiume aveva iniziato a scorrere ed a ‘scavare’ dentro di me, in termini di consapevolezza, ebbene l’ho pienamente riscontrato nel profondo ed interessante lavoro riscontrato sul sito http://losfidante.marenectaris.net/

A cosa mi sto riferendo? Alla stesura derivante da un’ampia elaborazione interiore che ha condotto delle persone alla creazione di un film inerente proprio quella forma esistenziale parassita che ha dato il nome alla produzione in questione: lo Sfidante. Chi sta usando la tua mente?

È un film che dura oltre tre ore e mezzo, ma che vale veramente la pena di ‘vedere’. Porgo i miei più vivi complimenti e il mio più sentito grazie, a queste anime illuminate che hanno trovato la forza di mettere insieme quello che sentivano e di condividerlo con tutti i ‘risonanti’ in circolazione. L’ho veduto per intero e sono rimasto davvero allibito dalla precisione con la quale i miei articoli, il mio sentire, e quel film si sovrapponevano alla perfezione, come se un’unica fonte ispirativa avesse coordinato azioni e modalità diverse ma convergenti

Ogni essere umano che appare in vita sul nostro meraviglioso pianeta Terra ha diritto ad una vita piena, felice, intensa, che gli permetta di esprimersi nella sua unicità irripetibile, che gli porti il dono della Saggezza, e che gli permetta di contribuire fattivamente al miglioramento delle condizioni di vita dell'intera comunità umana.
Questo diritto, questo naturale retaggio ad una vita maestosa, gli è stato offuscato.

Ma da che cosa?

Che cosa si frappone tra noi e la vita che desideriamo, i sogni che vogliamo realizzare, la pace che desideriamo raggiungere? Siamo stati condizionati a credere che qualcosa di esterno a noi stessi sia la causa della nostra infelicità, ma non è così. Qualcosa che agisce dentro di noi scatena al di fuori quell'inferno dal quale vogliamo fuggire, ma di cui non riusciamo a privarci. Qualcosa di cui spesso non conosciamo nemmeno l'esistenza, perchè nessuno ci ha mai spiegato dove guardare; tranne, naturalmente, tutte le tradizioni di ricerca interiore che hanno un fondamento nella Verità, perchè tutte, senza alcuna eccezione, indicano da sempre l'esatto punto dove guardare e l'esatto modo di liberarsi.

Un insieme di Forze agiscono su ogni essere umano al fine di depotenziarlo e renderlo timoroso, debole, dubbioso, attaccato emozionalmente ad abitudini dannose, e portato ad indugiare invece che ad agire. Questo insieme di Forze è sostenuto dalla nostra non conoscenza dei mezzi che esse usano per depotenziarci, ma può essere inattivato per consentire finalmente alla Consapevolezza che alberga in noi di dispiegarsi verso ciò che è realmente.

Questo insieme di Forze è ciò che in questo film documentario identifichiamo con Lo Sfidante. Un termine di comodo, un segnale indicatore. Verso una realtà che è giunto il momento di svelare e diffondere.
Nel film, vedremo in che modo Lo Sfidante ci depotenzia, quali sono i mezzi che utilizza per farlo, e una possibile via di azione che ci porti a liberarci dalla sua nefasta interazione con noi. 
Vivamente consigliato per tutti coloro che ‘percepiscono sottilmente di non essere liberi’. Ricordo che la libertà a cui ‘siamo sottoposti’ è una mera illusione. Ognuno di noi ha il diritto anche di adattarsi ad un simile scenario, ma solo perché ignora quello che si perde

È una questione di percezione del nostro vero potenziale.

Non la si può insegnare ma solo caldamente incoraggiare. Leggiamo, ad esempio, la parte iniziale e finale dell’articolo 21 della Costituzione Italiana:

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censureSono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

Mi sbaglio o c’è qualcosa che ‘non va’, leggendo tra le righe di queste poche righe? È un mio sentire, ovviamente. Lo stesso ‘sentire’ che mi tiene lontano da ogni forma di Sacra Scrittura o di Codice Scritto dall’uomo. Perché? 

Perché il rischio è di instaurare una pericolosa abitudine: quella della ‘dipendenza’. 

Ricordo molto bene le parole di un Parroco illuminato che disse: agli uomini non serve nessuna legge, tuttavia se gli uomini sono ancora ‘immaturi’ allora occorre qualcosa che li sappia 'contenere', ma solo sino al giorno che saranno pronti per farne a meno, perché loro Natura è di essere liberi.

Ecco. Si recita che ‘la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure’ e poi ‘sono vietate le pubblicazioni a stampa che…’. Lo so, si tratta di una eccezione alla ‘regola scritta’, è l’eccezione che conferma la regola. Però, mi chiedo, come è quantificabile il ‘buon costume’? Che cosa è? Da cosa dipende? Chi lo decide? E perché? 

Guardando la televisione, è subito chiaro come si sia ‘mosso’, il buon costume, dagli anni 50 ai giorni nostri. Dallo scandalo per la visione di una caviglia scoperta siamo passati alla routine del sesso introdotto in ogni forma di pubblicità, o altro, trasmessa in orario di cena, quando la famiglia è interamente riunita, ad esempio. Allo stesso modo, mi rendo conto che ognuno di noi è diventato un Giudice per ogni altro suo simile, ed è facile essere etichettati come dei ‘bacchettoni’ se si fa notare una contraddizione simile

L’Antisistema non ha più necessità di controllare, perché ciò che si è ‘formato’, sotto la sua egida,  ci pensa da sé ad autocontrollarsi, ormai.

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione’. Vero, però il potere di raggiungere la massa, attraverso i Media nazionali, non è permesso se non si è Giornalisti appartenenti all’Albo inerente e, dunque, se si accetta un corpus operandi imposto

Rimane la possibilità di scrivere in maniera indipendente, è vero, però sino a che ‘non si diventa pericolosi’… Wikileaks docet.

Vedete, non è questa la ‘via’ da percorrere, perché è tutto vero e tutto falso allo stesso tempo. Questo scenario lo troviamo praticamente in ogni ambito dello scibile. Siamo divisi in tutto e per tutto. Ma questa divisione è illusoria

Vedete? Non se ne esce. 

Cosa significa frattalmente questo ‘fenomeno’ globale? Che la causa dell’incomprensione ci sfugge. Perché? Perché è ‘esterna’ pur essendo ‘interna’. È collocata al di fuori dell’area della percezione limitata dai 5 sensi. 

La Verità descritta dall’analogia frattale è insopprimibile dall’Antisistema o dallo Sfidante.

Rimane centrale la questione relativa alla padronanza di Sé, a quel ‘silenzio interiore', così ben espresso nel film documentario sopracitato, a cui dobbiamo incessantemente aspirare e lavorare, se abbiamo intenzione veramente di trasmutare la ‘resistenza’ ed abbracciare il ‘senso’ di tutto quello che ci circonda dentro e fuori della nostra proiezione animica.

Che cosa è l’analogia frattale? Ecco un esempio ben ‘scolpito’:

In futuro gli hard disk non si saranno più! E forse nemmeno i PC; almeno per come siamo abituati ad immaginarli. Come si farà ad archiviare file e ad eseguire programmi? Semplice! Utilizzando sistemi di ‘cloud computing’: server remoti che mettono a disposizione l’hardware (CPU, RAM, Hard disk…) e la tecnologia necessaria a virtualizzare le applicazioni.

Potremo così accedere a file e programmi da qualsiasi PC collegato ad Internet. I vantaggi? Immagina di trovarti in vacanza e di accorgerti all’improvvsio di dover accedere a un documento importante archiviato sul PC di casa… Tra i progetti più complessi di cloud computing c’è la virtualizzazione di interi sistemi operativi per dare la possibilità agli utenti di lavorare ovunque si trovino, in un ambiente a loro più ‘familiare’…
Da Win Magazine di maggio 2011
Quando si parla di ‘regioni’ energetiche intelligenti chiamate, ad esempio,  Akasha in ambito ’Spirituale’, cosa si intende? Proprio quello che abbiamo appena citato poco sopra. Un progetto a cui lavora l’uomo in maniera inconsciamente frattale coi disegni superiori, da cui egli stesso s’emana. Ogni individualità replica i meccanismi Celesti della Creazione. Dove per ‘individualità’ s’intende ogni forma di Vita sparsa a caratterizzare ogni ‘regno’ dell’esistenza. 

Basti osservare la trama descritta dalle radici di tutti gli alberi o il tessuto neuronale che contraddistingue un cervello. L’analogia frattale va oltre al concetto, autorizzato dall’Antisistema, di osservazione della replica a livello della forma, una evidenza molto affascinante ma che lascia il tempo che trova se non si procede oltre all’evidenza stessa.

Frattalmente: che cosa rappresenta un telecomando? Pensateci...

L’analogia frattale è molto più profonda ed esprime la trama del Creato, le sue Leggi, le sue Finalità. Non è semplice osservarla ad una certa ‘profondità’, ma l’evoluzione in corso, presto, permetterà anche una simile ri-lettura. 

Questo vero e proprio moto di Verità è stato descritto, tempo fa, da Ermete Trismegisto:

Sale dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra e riceve la forza delle cose superiori e inferiori.
 
La rete Hartmann e quella Curry che cosa sono? Cosa diceva Ighina a proposito del ‘ritmo’? Che cosa rappresenta l'Agente Smith? Che cosa adora da sempre l’umanità: il Sole.

Quel ‘buco’ che scambiamo per un Dio.

Resosi conto della situazione, egli vorrebbe senza dubbio tornare nella caverna e liberare i suoi compagni, essendo felice del cambiamento e provando per loro un senso di pietà: il problema, però, sarebbe proprio quello di convincere gli altri prigionieri ad essere liberati. Infatti, dovendo riabituare gli occhi all'ombra, dovrebbe passare del tempo prima che il prigioniero liberato possa vedere distintamente anche nel fondo della caverna; durante questo periodo, molto probabilmente egli sarebbe oggetto di riso da parte dei prigionieri, in quanto sarebbe tornato dall'ascesa con 'gli occhi rovinati'

Inoltre, questa sua temporanea inabilità influirebbe negativamente sulla sua opera di convincimento ed, anzi, potrebbe spingere gli altri prigionieri ad ucciderlo, se tentasse di liberarli e portarli verso la luce, in quanto, a loro dire, non varrebbe la pena di subire il dolore dell'accecamento e la fatica della salita per andare ad ammirare le cose da lui descritte.

Ombra e luce si confondono, ma solo agli occhi di chi non ha mai visto la vera luce.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011

sabato 7 agosto 2010

Etereo come la libertà.





Mi trovavo alla ricerca di una porzione di me, sparsa per il web e dunque nell’etere; un riflesso che mi suggerisse, attraverso una luce di “seconda mano”, su cosa fosse meglio inquadrare e, leggermente, focalizzare. 

In un pomeriggio misteriosamente caldo, seguito ad un giorno di autunno smarrito nel tempo, nel vento della trasformazione, mi sono sentito molto vicino all’amico Proust, il quale mi viene a trovare quantisticamente molto spesso; sempre più propenso a suggerirmi “pezzi” di saggezza oltremodo preziosa. 

Cocci di me sparsi ad arte nel passato

Non c'è idea che non porti in sé la sua possibile confutazione.
Marcel Proust

Perfetta serie di costrutti atta ad annichilire il proprio e medesimo potere sulle menti indiavolate a pontificare e a scontrarsi apertamente per un pubblico senso di altezzoso contrasto.

Cercare il consenso del pubblico?
 
La volgarità di un'idea si misura dal suo bisogno di proselitismo.
Mario Andrea Rigoni

Sto bene da me, arrotolato in stretti giri di potenziale non inespresso ma libero di spaziare.