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venerdì 4 novembre 2016

Passa attraverso.






"Sul referendum costituzionale il Governo... ha caricato troppi significati, si è creata una situazione di paralisi delle decisioni che non serve a nessuno...
C'è una situazione in cui oggettivamente tutto sembra legato a cosa succede o non succede il 4 dicembre...".
Susanna Camusso 
In "una situazione di paralisi delle decisioni che non serve a nessuno...", quel "nessuno" non è niente o il vuoto, ma è sempre lo status quo "qua, così". 
Ergo:
serve sempre a "qualcosa" e favorisce "qualcun3", come la dominante.
Grazie a qualche commento, direi provvidenziale, è emersa quella “dissonanza” tipica dell’AntiSistema nell’AntiSistema (qualcosa che non giudica nessuno, ma rischia di compromettere le relazioni, se le persone – invece di “non conoscersi e/o frequentarsi fisicamente” – vivessero ordinariamente fianco a fianco, insieme, a casa, al lavoro, attraverso l’amicizia, etc.). 
Nel caso specifico, ha rivestito la “parte del leone”, l’orientamento verso il cosiddetto “referendum”, per mezzo della singolare esposizione allo stesso, attraverso le uniche “direzioni (scelte) autorizzate”, ossia:
Sì o No.
Qualcosa che, in ogni “caso”, lascia e lascerà il tempo che ritrova, poiché… da una simile posizione di forza (risalente via via sino alla dominante, da cui proviene in termini auto ispirativi), la Massa è ancora troppo indebolita, poiché, auto mantenuta costantemente in “ritardo”, rispetto al “passo” che necessiterebbe per incidere e non più, solamente, coincidere (con lo status quo “qua, così”).

martedì 25 ottobre 2016

In proiezione.



Era convinta di salvare il mondo.
Lo erano tutti…”.
Inferno
Io non voglio essere come loro. Loro vogliono essere me”.
The neon demon
Ti “nutri” di prospettive, credendo alla biodiversità.
Nel mondo, gli umani sono miliardi, per cui – ti sembra – che ci siano altrettante prospettive, ma… è così solo a livello teorico (potenziale). 
Nella sostanza, del reale manifesto “qua, così”, funziona tutto diversamente.
La prospettiva è unica (una): quella dominante.
Quella della ragione fondamentale, “a monte” di te e di quello che puoi definire “tutto”.
Questo significa che è già intercorso, del disinnesco… dato che percepisci, ugualmente, il potenziale (apparente) ma non riesci a mettere ordine tra i piani diversi della/nella gerarchia (che ignori).
Ciò di cui hai necessità, portante, centrale “lato tuo/umanità, centrale”, è la possibilità (esistenza) di percorrere mentalmente (logicamente) una certa sostenibilità di/in alternativa sostanziale:
nuovi processi analitici (logici, auto sostenibili)
risultanti come reali, concreti, ragionevoli, accettabili, etc. – anche – per quella parte di “te”, che non corrisponde del tutto a... te.

lunedì 24 ottobre 2016

Lo sai di tuo.




Sonvi delle leggi che generano la memoria, come ci sono delle leggi che governano l'oblio”.
Giuseppe Calligaris
Leggi che generano e che governano...” = ?
Per “tua” semplicità, qualcun3 si è preso la briga da dare loro un “nome”, che le ha – “qua, così” – rese assolutamente sfuggenti.
Ad esempio, sono state chiamate:
Dio
natura
ambiente
scienza
pianeta
leggi, etc.
Tali “reagenti”, costituiscono la visione di parte che si preoccupa di te. 
Una “sol cosa”, scambiata – viceversa – per ogni singolo abbaglio che, da ess3, si diparte… mentre osservi, ti specchi e vieni rifless3, unitamente a tutto il resto (essenza delle “cose”, compresa).
Ovvio, in un tal insieme, ti disperdi piuttosto che altro.
O, meglio, vieni disperso in te e nell'ambiente che ti “ha”.
Le “leggi generano e governano”, oppuresolamente obbediscono a… ?
 

giovedì 13 ottobre 2016

Felicità è…



"Nessuno lontano dalla verità può dirsi felice...".
Seneca
La “verità”. La… v e r i t à. Verità:
l'etimologia della parola verità è riconducibile al sanscrito vrtta = fatto, accadimento.
Pertanto il termine verità indica qualcosa di realmente accaduto nei fatti.
Un'altra interpretazione etimologica attribuisce l'origine della parola verità alla radice var- che nello zendo (la lingua dei testi sacri zoroastriani dell'antico Iran) vuol dire credere; del resto anche il sanscrito varami significa scelgo, voglio.
Questa seconda interpretazione etimologica sottolinea, piuttosto che l'aspetto fattuale e reale della verità, il significato ed il valore etico, morale e perfino spirituale della verità o meglio della Verità, perché essa indica ciò in cui credo, ciò che scelgo, voglio, spero.... mettendo in luce l'importanza della libera e volontaria adesione ad Essa...
Link 
La verità è un “fatto, accadimento”. O, meglio, è relativa a qualcosa che si sviluppa e si manifesta, in seguito ad un “fatto, accadimento. Essa è, anche, una “scelta di credere a/in…”. 
E, dunque, di “sperare”. Quindi?
“Dove” accade che qualcosa, che è collegato ad un “aspetto fattuale e reale”, diventa “speranza (alias: attesa)”, giungendo a fondere i due aspetti in un assieme, che diventa qualcosa di auto generante “confusione, indugio, lenta certezza, etc.”?
Il “dove” è… “qua, così”:
nella forma AntiSistemica, che alimenti attraverso il tuo passaggio esistenziale (infatti: se osservi attentamente quello che “ti succede”, a fronte del tuo certo “depauperarti, sino alla inevitabile morte fisica”, avviene il sostentamento dello status quo nel quale, per forza di cose, sopravvivi e non altro;
“altro” che – nella migliore delle ipotesi – corrisponde solamente ad… “effimera poesia”, nel modo di vedere le cose, tanto soggette a sicuro declino, sino al raggiungimento della condizione apparente di “scomparsa dal mondo reale manifesto”).

giovedì 6 ottobre 2016

Le virgolette fisiche (hai sempre ragione).



Hai ragione. Questo posto è una cosa per i Visitatori, un’altra per gli azionisti, equalcosa di completamente diverso per l’amministrazione”.
Westworld
"Ragione, allo stesso tempo, ma a livelli diversi...".
   
La frattalità espansa, nel senso di “tema consapevolmente adottato”, è come il giungere in porto di una nave carica di…, che dopo avere scaricato il contenuto (prodotto), lo stesso si diffonde ovunque e comunque, come se (attraverso le caratteristiche di) un “virus”
Ma, la cosa singolare è che “qua, così”... tutto ha questa capacità intrinseca e, quindi, “tutto funziona in questa maniera”…
C’è, tuttavia, una considerazione fondamentale da fare.
Ossia, quella che rimette ordine, priorità funzionale legata al tempo della concezione, tra livelli diversi poiché successivi gli uni agli altri (gerarchia collaterale).
Cioè, c’è “Big Bang e Big Bang”.
Nel senso che, un ordine di creazione – dalle determinate caratteristiche – crea un ordine di successione degli eventi a “propria immagine e somiglianza”, ovverosia, rispecchiando quella “dima” dalla quale ha tratto tutto.
E se (se) ancora adesso percepisci altro, al di là del “qua, così”, è perché 1) esiste anche altro, ma 2) è confinato al di là, persino, dello sforzo immaginifico, che 3) “qua, così” risulta come una tensione continua auto modellantesi in realtà manifesta o status quo convenzionale.
Se (se) percepisci “amore”, è perché esisteva (una volta) ma non “qua, così”. Un insieme esclude l’altro.
Ma, l’altro continua ad esistere poiché ricordato (registrato) dalla memoria frattale espansa, che “non è di nessuno, perché è di tutti”.

mercoledì 5 ottobre 2016

La Tavola Rotonda della giustizia ad angolo giro.



La quattordicesima è costruita in ragione di quanti contributi uno ha versato".
Giuliano Poletti
Una simile “misura”, quindi, a cosa equivale? A ridarti una parte di quello che hai, in precedenza, già versato
Un meccanismo che scatta all'interno di un più vasto ambito, nella fattispecie, relativo all'incasso perpetuo, statale, dei “tuoi” contributi lavorativi. 
Qualcosa che quando muori, difficilmente sarai riuscit3 a “recuperare del tutto”. 
 
Oltre quarantanni di contributi, quanto tempo necessitano per essere riassegnati ai diretti proprietari, attraverso il testimone delle pensioni?
Quando lasci il mondo del lavoro (sempre più “tardi”), di quanti anni – ancora – necessiti, al fine di “spendere/consumare” tutto quello che hai “messo da parte (in contributi)”?
Troppi. A meno che tu riesca a sopravvivere oltre i cento anni (ma... in quale "stato"?).
Ergo? Tutto questo significa che lo Stato (che "non sei tu"), ha messo a punto una strategia che sfrutta la differenza temporale tra due vere e proprie “ere”:
  1. quella lavorativa (pressoché certa)
  2. quella pensionistica (certamente incerta).
La “differenza” si trasforma in “denaro soft”, che passa di tasca/mano, senza per questo dare nell'occhio. Infatti, che fine fanno (in “termine di legge”) i contributi “inevasi (causa decesso della parte avente diritto)”?
Vengono come “assorbiti” e, così, trasformati… facendone perdere una volta per sempre, le tracce. 

mercoledì 7 settembre 2016

L’eccezione che conferma la regola è, prima di tutto, una… eccezione (esiste).

 

L'eccezione, dunque, esiste ed è - soprattutto - praticabile/sostenibile.
"Ogni regola ha la sua eccezione...". Perchè? Perchè... "tu esisti" e sei una compresenza in ogni modo sempre centrale, quindi, la caratteristica frattale espansa, ti riflette, comunque/ovunque/quantunque... giurisdizionalmente.
"L'eccezione conferma la regola...". Perchè? Perchè esiste la compresenza, non manifesta, dominante... che devia tutto di conseguenza, grazie alla caratteristica frattale espansa (non essendo un paradosso).
Ma (anche se)... l'eccezione esiste (e sei tu e ognuno nel potenziale).

 
Tutto quello che risulta emerso, “per la luce dei tuoi occhi”, è qualcosa di “autorizzato (a manifestarsi)”. 
Così come, ora, esistono montagne, mari, fiumi, pianure, colline, altopiani, dighe, ferrovie, strade, città, tubi, leggi, etc. che, allo stesso modo, sono stat3 “autorizzat3 (indirettamente), per mezzo della caratteristica ambientale 1) tutto ciò che colleghi alla “natura” e… per mezzo della caratteristica umana 2) tutto ciò che colleghi all’”artificiale”.
Quindi, riassumendo da "una certa prospettiva", non c’è differenza sostanziale (frattale espansa) alcuna, tra – ad esempio – le condizioni che hanno comportato alla nascita ed allo sviluppo di una montagna e… quelle che hanno permesso la nascita e lo sviluppo di una intera città.
Essendo, ogni condizione… frutto (figli3) della compresenza, non manifesta, della ragione fondamentale dominante “qua, così”.
SPS (Io) incarn3 uno "strappo, nella tela del 'qua così'".
   
Ma... anche se credi, nel tuo profondo, che possa essere vero, non riesci (non puoi) ad ammetterlo “a voce alta”. Perché