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giovedì 1 dicembre 2011

I numeri al potere.






Nell’ottobre 2007, prima dello scoppio della crisi scatenata dal debito subprime, il Dow Jones toccò il suo record storico a 14279,96 punti. Il suo grafico ‘parla’ di un rialzo continuo; circa un secolo di rialzi.

Che cosa ha ‘misurato’ questo indice nel corso del tempo?

Com’era il Mondo di un secolo fa? Migliore? Peggiore? E chi può dirlo, ormai. Comunque questo giudizio rimane esclusivamente un ‘punto di vista soggettivo’. Semmai ci si può fare un’idea del ‘cambiamento’ applicato al Mondo.

Ossia: come percepisco il cambiamento intercorso?

Pur rimanendo nella conduzione prospettica che ‘ci si trova alle prese con un’immagine che ci facciamo', possiamo avere un briciolo di certezza del ‘sentito’, qualora agganciassimo il segnale ricevuto dal nostro apparato intuitivo, il quale risente meno dell’opera di interferenza Antisistemica che, invece, attanaglia completamente il campo energetico mentale.

L’immagine che ci facciamo del cambiamento avvenuto nell’ultimo secolo, di che ‘tipo’ è? Negativa, neutra, positiva? Dipende dalla ‘sorgente’ che alimenta questa ‘immagine’

Vivendo in un reame ‘con atmosfera controllata all’origine’, certamente risentiamo dell’imprinting ricevuto dalla nascita e perpetuato in continuazione mentre si ‘cresce’, si diventa adulti e s’invecchia.

Matrix ‘ci ha’. Ricordiamolo sempre.

Il nostro giudizio è, dunque, davvero nostro? O siamo ‘ispirati’ perlomeno da due diverse tipologie di ‘segnale’? Dato che siamo in un reame duale è persino logico ‘credere’ a questa polarità dell’input. Noi siamo convinti che la nostra elaborazione mentale sia davvero ‘nativa’, in realtà non è affatto così:

Gli antichi stregoni si accorsero per primi che qualcosa non andava per il verso giusto. Essi videro che nei bambini, le emanazioni luminose - tenute insieme da una forza agglutinante nella forma di un uovo - erano anche ricoperte da una patina di straordinario splendore. Videro che alla crescita del bambino questa patina, anziché svilupparsi anch’essa di conseguenza, diminuiva drammaticamente.

Videro che questo involucro di luce era direttamente correlato alla consapevolezza dell’individuo e lo chiamarono lo splendore della consapevolezza

La consapevolezza non si sviluppava come sarebbe stato naturale. Inquietati da questa incongruenza estesero le loro indagini e scoprirono la presenza di esseri oscuri posti direttamente sullo sfondo del campo energetico umano e per questo difficilmente individuabili.

Gli stregoni videro che questi esseri oscuri si cibavano della lucentezza della consapevolezza di ogni individuo, riducendone sempre di più la patina luminosa. Le entità oscure sono particolari esseri inorganici, coscienti e molto evoluti e poiché si muovono saltellando o volando come spaventose ombre vampire furono chiamati los voladores, ovvero quelli che volano...

I predatori hanno preso il sopravvento perché siamo il loro cibo, la loro fonte di sostentamento. Ecco perché ci spremono senza pietà. Proprio come noi alleviamo i polli nelle stie…

I voladores si nutrono solo di un determinato tipo di energia e, come vedremo, noi produciamo molta di quella energia. Questo ci fa essere le prede ideali da mungere quotidianamente. Come inconsapevoli schiavi ci identifichiamo nei nostri predatori e riproponiamo i loro nefandi comportamenti con la natura in generale  inquinando, disboscando, distruggendo e sfruttiamo noi stessi senza ritegno i nostri animali: li mungiamo, li tosiamo, prendiamo loro le uova e poi li macelliamo o li rendiamo in diversi modi sottomessi e mansueti. Li leghiamo, li mettiamo in gabbia, tagliamo loro le ali, le corna, gli artigli ed i becchi, li ammaestriamo rendendoli dipendenti e gli togliamo poco a poco l’aggressività e l’istinto naturale per la libertà...

Ci manca l’energia, non possiamo fare altro che specchiarci, nella pozzanghera di consapevolezza, in un limitato e illusorio riflesso di sé, una falsa personalità. La coscienza delle suole rispecchia la nostra immagine, la nostra superbia e il nostro ego, i quali alla fine non sono altro che la nostra vera gabbia...

L’esigua pozzanghera di consapevolezza è l’epicentro dell’egocentrismo in cui l’uomo è irrimediabilmente intrappolato. Ci hanno tolto tutta l’energia, ma ci hanno lasciato proprio quella che ruota intorno all’Ego!

E proprio facendo leva sul nostro egocentrismo i voladores creano fiammate di consapevolezza che poi voracemente consumano. I predatori alimentano l’avidità, il desiderio smodato, la codardia, l’aggressività, l’importanza personale, la violenza, le emozioni forti, l’autocompiacimento ma anche l’autocommiserazione. Le fiamme energetiche generate da queste qualità 'negative' sono il loro cibo prediletto.

I voladores non amano invece la qualità vibrazionale della consapevolezza, dell’amore puro, dell’armonia, dell’equilibrio, della pace, della sobrietà… in una parola aborriscono la qualità energetica della crescita evolutiva, e hanno ogni vantaggio nel boicottare ogni nostro incremento di coscienza.

La nostra mentalità da schiavi, che nella cultura giudeo-cristiana ci promette consolazione nell’aldilà, non porta alcuna vantaggio a noi stessi, bensì ad una forza estranea, che in cambio della nostra energia ci fornisce credenze, fedi e modi di vedere che limitano le nostre possibilità e ci fanno cadere nella dipendenza...

Secondo don Juan sono stati proprio i voladores a instillarci stupidi sistemi di credenza, le abitudini, le consuetudini sociali, e sono loro a definire le nostre paure, le nostre speranze, sono loro ad alimentare in continuazione e senza ritegno il nostro Ego...

Per mantenerci obbedienti, deboli e mansueti, i predatori si sono impegnati in un’operazione stupenda, naturalmente dal punto di vista dello stratega. Orrenda nell’ottica di chi la subisce.
 
Ci hanno dato la loro mente!


Mi ascolti? I predatori ci hanno dato la loro mente che è la nostra. La mente dei predatori è barocca, contraddittoria, tetra, ossessionata dal timore di essere smascherata. Benché tu non abbia mai sofferto la fame, sei ugualmente vittima dell’ansia da cibo e la tua altro non è che l’ansia del predatore, sempre timoroso che il suo stratagemma venga scoperto e il nutrimento gli sia negato

Tramite la mente che, dopotutto, è la loro, i predatori instillano nella vita degli uomini ciò che più gli conviene
Castaneda 

Il processo mentale elabora un segnale esterno a noi. 

Il ‘pensiero’ è come ‘fumo’ che entra in noi, che noi respiriamo. Il diretto frattale è rappresentato dall’inquinamento atmosferico. Nulla è per caso. La Natura ‘ci rispecchia’ fedelmente nei piani 3d.

Il Mondo va, dunque, 'alla rovescia', rimanendo il frutto della nostra volontà e non del nostro intento. Ciò che è emerso ha almeno tre valenze ‘vibrazionali’ diverse:
  1. abbiamo ciò che vogliamo
  2. hanno ciò che intendono
  3. esiste quello che è opportuno manifestare al fine evolutivo.
Questi tre piani diversi della ‘realtà’ descrivono anche tre dimensioni che s’intersecano nel ‘qua ed ora’ in continuazione. La loro interazione a cascata provoca la formazione del ‘film 3d’. I nostri occhi ribaltano l’immagine ricevuta e questo è un altro frattale dell’emersione ribaltata delle ‘cose’.

Vediamo all’opera questa energia di ‘secondo livello’. Quella descritta da Castaneda. Quella che dipinge il Mondo con colori altrui ma attraverso di noi, tramite la nostra opera viva e diretta. Non c’è altro modo di co creare questa 'realtà'.

Noi siamo i lapis magici caduti nelle mani di una intenzione e di un potere altrui.

La scienza Antisistemica non lo dimostrerà mai, se lo scorrere del tempo rimarrà veicolato in una sua struttura artificiale creata ad hoc per ‘contenerci’ opportunamente. Gli uomini e le donne di scienza sono umani, come noi, ma la loro posizione è totalmente offuscata dal potere parassitario. Nella loro posizione la responsabilità è enorme. Essi hanno la facoltà di ‘convincere la massa’

Ovviamente con il consenso politico e quant’altro. 

Ci sono stati uomini di scienza e, per la verità, di ogni campo e di ogni estrazione sociale, che ‘ispirati dal lato positivo della forza’ hanno cercato di aprire la mente collettiva.

Che fine hanno fatto? Si ricordano nei libri di storia deviata che studiamo a scuola?

No. Tutti coloro che vengono ricordati sono in un certo modo il frutto di una connivenza con il potere di controllo. Che l’abbiano fatto in maniera ‘strategica’ potrebbe anche essere, tuttavia hanno dovuto scendere a patti con quella parte rilevante dell’energia che può aprire o chiudere ogni ‘porta’.

Riflettiamo bene su questo concetto di ‘connivenza’:

l'assistere passivamente, o dando il proprio consenso, a un atto disonesto che si potrebbe impedire, consentendone lo svolgimento.
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In ‘profondità’, ognuno di noi ‘lo sa che è andata e va così’. Vero? Perché? Perché lo abbiamo vissuti tutti quanti sulla nostra pelle. Chiamiamole ‘tentazioni’ o come volete: il succo del discorso non cambia.

Sappiamo benissimo di questa ‘parte’ di noi che ci attrae. Ego o altro che sia. Comunque esiste.

Questa è la traccia da seguire, per bruciare quegli impulsi dissonanti con la nostra parte ‘ideale’, che ‘spazzano’ il nostro campo energetico.

Essi sono ‘il nostro avversario’ della Cabala, i Demoni delle religioni, le nostre paure ancestrali, la causa che ci fa vacillare di fronte alla possibilità di intraprendere nuove scelte di Vita risonanti.

Ecco il prodotto della loro influenza e del nostro riflesso attuale.

L’intervento coordinato delle banche centrali e le indicazioni arrivate dal fronte macro permettono a Wall Street di chiudere la seduta in rally. Il Dow Jones ha terminato in rialzo del 4,24% a sopra quota 12 mila a 12.045,68 punti… A Wall Street in particolare evidenza il comparto finanziario, che nonostante i tagli annunciati da Standard & Poor´s ha chiuso con un rialzo del 5,33%...
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Il Dow Jones è a 12045 punti nonostante tutta la ‘buriana’ intercorsa. Si parla di crollo epocale e questo indice è addirittura vicino al record storico di 14279. Quanto manca? Meno del 20%. Solo ieri è stato capace di fare un balzo di oltre il 4%. Ricordo che dopo lo scoppio della bolla Internet, marzo 2000 ottobre 2002, il Dow Jones ebbe la forza di andare a fare nuovi massimi. Lo farà anche questa volta?

Siamo davvero su ‘Scherzi a parte’? Riflettiamo bene anche su questo punto.

L’Antisistema cala i pezzi da novanta perchè il pericolo è rappresentato, appunto, dalla concreta possibilità di crollo anti-sistemico. Il ‘contagio’ del debito non è una malattia, ma un effetto di 'pulizia' in corso

Il virus, in ogni sua forma, è un organismo incaricato di compiti specifici. La sua presenza non è mai fine a se stessa. Se egli si nutre di qualcosa, lo fa per sopravvivere ma inconsciamente la sua opera è necessaria ai fini superiori evolutivi. Lo stesso discorso vale per i Voladores, intendiamoci bene.

L’atto di forza delle banche centrali mette in risalto i meccanismi del potere alla rovescia. È come avere iniettato un liquido rivelatore fosforescente che faccia da contrasto. Infatti possiamo vedere all’opera le strutture decisionali del controllo seguendo una direzione verso il ‘monte’. Lo vedete il filo rivelatore? Dal singolo individuo, al singolo paese, ai blocchi continentali, al Mondo intero… alla parte distaccata del Mondo. Andrà così alla ‘fine’. 

Li vedremo molto nitidamente. Saranno evidenziati dalla loro stessa paura.

Il comparto finanziario ‘esulta e festeggia’ dopo i tagli di personale. Che cosa c’è da festeggiare? In quante ‘case’ ieri è stata una giornata negativa? Eppure gli ‘investitori’ festeggiano con un +5%, sino a quando non toccherà anche a loro

Numeri.

Dicembre 2009: il nuovo primo ministro greco, il socialista George Papandreou, rivela che l'esecutivo che lo ha preceduto, quello guidato dal conservatore Costas Karamanlis, ha truccato i conti pubblici. Il debito reale del Paese è pari a 160 miliardi di euro e il deficit alla fine risulterà essere pari al 13,6% del Pil, contro il 6% dichiarato in precedenza...
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Grecia: sei onesto? Rischi l'ergastolo.
Il capo di accusa può sembrare inverosimile, ma è proprio vero. Andréas Giorgiu, direttore dell'istituto nazionale di statistica greco, rischia l'ergastolo ‘per non aver truccato i conti del paese’.
 
Accusato da tre membri del suo consiglio di amministrazione, questo eminente esperto di statistica deve comparire, il 12 dicembre, davanti al procuratore dei crimini economici e dare conto della rivalutazione del deficit 2009 al 15,8% del pil, anziché al 13,4% annunciato dal governo Papandreou...
 
Per emettere il suo verdetto, la giustizia dovrà immergersi nei meandri delle statistiche greche. ‘Sarà impossibile ottenere le cifre vere perché tutti le modificano’, spiega un analista politico. ‘Anche quest'anno sarà molto difficile sapere se il deficit greco sarà al 7,5%, al 9% o al 10% del pil. Come pretendete che si sappia quello del 2009?’, ironizza.
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Ecco lo stato ‘vero’ in cui versiamo. Uno stato contraddittorio, contraffatto, falso, illusorio, etc.

Se succede questo in Grecia, volete che non sia la prassi anche negli altri ‘luoghi’ dove si ‘conta’? La Grecia è un clone dell’intero. Questo fatto ci deve servire, a frattale, per comprendere come i numeri siano artificialmente disposti. Il caso Parmalat, per non andare troppo lontano, lo dimostra a pieno titolo. E il caso Madoff? 

La verità è tutta attorno a noi.

Usa: Redditi Personali Ottobre Saliti 0,4%, Consumi +0,1%.
Sono saliti leggermente più del previsto i redditi personali nel mese di ottobre negli Stati Uniti, con un incremento dello 0,4% mensile. Le attese erano di un miglioramento dello 0,3% dopo l'aumento dello 0,1% registrato a settembre. Le spese personali sono salite dello 0,1%, contro lo 0,3% atteso dal mercato e dopo la crescita dello 0,6% di settembre.
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Eppure, nonostante la crisi, i redditi personali sono cresciuti e dunque anche i consumi. A questo servono i soldi? Per consumare? Allora è meglio che ci sia una stretta monetaria. Almeno sino a quando capiremo la loro funzione di ‘mezzo’ persino esistenziale.

La vera ‘crisi’ lascerà senza alternative di spesa. Dovremo rifondare i processi d’interazione sociale, perché l’alternativa sarà quella di tornare a sprofondare nelle guerre e nella violenza. Dipende da noi.

Insieme siamo Uno.

La verità è che sono cattivo. Ma questo cambierà, io cambierò. È l’ultima volta che faccio cose come questa…  metto la testa a posto, vado avanti, rigo dritto, scelgo la vita.

Già adesso non vedo l’ora.  

Diventerò esattamente come voi: il lavoro, la famiglia, il maxi televisore del cazzo, la lavatrice, la macchina, il cd e l’apriscatole elettrico… Buona salute, colesterolo basso, polizza vita, mutuo, prima casa, moda casual, valigie, salotto di tre pezzi, fai da te, telequiz, schifezze nella pancia, figli, a spasso nel parco, orario d’ufficio, bravo a golf, l’auto lavata, tanti maglioni, natale in famiglia, pensione privata, esenzione fiscale, tirando avanti, lontano dai guai, in attesa del giorno in cui morirai.
Trainspotting

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

mercoledì 2 novembre 2011

La crisi c'è per chi la vive.




In un periodo di ‘crisi’ finanziaria globale, la ‘crisi’ sembra non essere accusata da tutti. Ciò evidenzia il livello di biodiversità all’opera nelle 3d

La crisi non ferma le vendite di crisantemi.
Anche Oltralpe il crisantemo non conosce crisi. Nei giorni dedicati alla commemorazione dei defunti, i francesi continuano ad acquistare questo fiore per un gesto d'affetto nei confronti delle persone care che riposano al cimitero.

Una manna per i fioristi, che vedono il loro giro d'affari crescere vertiginosamente in queste giornate. Fra ottobre e novembre vengono venduti oltre 21 milioni di mazzi di crisantemi, che corrispondono a circa il 90% dei volumi annui pari a 23,1 milioni nell'intero 2010. Alcuni addetti spiegano che ogni anno ci sono clienti che chiamano dall'America, dalla Corsica o da altre parti affinché vengano portati crisantemi alla tomba dei loro cari, vista la lontananza e l'impossibilità di andare di persona al cimitero... 

Come ricorda il parroco di Martigné en Mayenne, ai defunti in questi giorni si cerca di offrire il meglio, a cominciare dai fiori: i crisantemi sono ormai diventati un'abitudine, ma naturalmente c'è chi ricorre ad altri generi di fiori.
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Crisi: una parola sconosciuta nel mondo dei giochi online.
Sembra di vivere in un’altra Italia... Nel nuovo mondo dei giochi online, la parola crisi non esiste.
 
Crescono i volumi di gioco, crescono gli utenti e crescono i player interessati al business. Il decreto Bersani ha di fatto regolamentato la liberalizzazione del gioco, rendendo così l’Italia, con la Gran Bretagna, l’unico paese europeo dove poter investire legalmente nel business del gioco off e online

Tutto questo, in un momento di grande recessione, si è trasformato in un’oasi in Italia. Tra gli operatori del gioco online la parola crisi non esiste
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È, casomai, utile parlare di ‘opportunità’ che vengono a crearsi ogni qualvolta qualcosa scombussola la routine: opportunità più o meno etiche. 

Possiamo notare che, addirittura, certe routine o abitudini ‘tengono’ nonostante la crisi, come ben evidenziato dal business dei crisantemi. In questo caso, tuttavia, esiste una particolarità, ossia il fiore in questione è divenuto una sorta di ‘simbolo’ legato al business della ‘dipartita e della celebrazione’

Per cui l’abitudine è più forte perché coincide anche con dei ‘valori’ interiori/esteriori e si unisce ad una sorta di gara estetica all’abbellimento del luogo di sepoltura. Inoltre questo business è soprattutto strettamente collegato al periodo che culmina con la 'celebrazione dei defunti'. 

Cosa si evince da questa ‘isola felice’ del business in tempi di crisi? Che se s’instaura una tendenza ben radicata ‘fuori e dentro’ della gran parte della massa, a livello di ‘valore’, motivandola tramite un forte 'impulso emotivo’ ed allo stesso tempo si approfitta della tendenza egoica ad 'apparire', mediamente ben diffusa, allora sarà possibile dare luogo ad un fenomeno talmente coeso ad auto alimentato a prova di 'decadenza'

Il discorso dei giochi online è anch’esso particolare ed, allo stesso modo, talmente sottile e tagliente da risultare persino irresistibile. Perché? Perché il portare nella ‘comodità’ delle nostre case la possibilità di poter ‘giocare’ e vincere del denaro è pressoché irresistibile

Questa tentazione a domicilio è costante e continuamente ‘accesa’ ed alla portata di chiunque.

Infatti è un ‘successo’ su tutta la linea, vista la 'debolezza' media diffusa tra le maglie della società.

In questo modo, la massa viene continuamente spogliata e messa a nudo… anzi, la massa è continuamente tentata a mettersi a nudo. È la massa che ‘accetta’, che 'lo vuole'

Le tentazioni sono ovunque nella società odierna. Perché esistono? Che cosa riflettono di noi?
 
Esistono perché riflettono quella parte di noi ‘emersa’, che testimonia l’antica rinuncia al comprendersi. Una ‘rinuncia’ a sua volta ispirata da 'principi tentatori' eppure ‘sensati’ per entrambe le polarità della manifestazione o della scissione celeste. Principi tentatori che sottilmente ispirano a comportarsi in una certa maniera perché ‘fa comodo’ a loro stessi, anche se a loro volta vengono ricompresi nell’opera ‘educativa’ del Piano Divino.

Nel reame temporale 3d ‘tutto’ è illusorio, dove per illusorio s’intende ‘una delle infinite possibilità’. L’illusione è reale quando si manifesta. Illusione e reale diventano la stessa cosa, allo stesso tempo descrivono la polarità della dualità. Diversamente si dovrebbe parlare di ‘miraggio’, come quello che accade nel deserto quando siamo allo stremo delle forze. 

Un miraggio è impalpabile, un’illusione… no: è reale.     

Non 'facciamoci male' da soli utilizzando i termini del linguaggio ‘pre parati’ da ‘qualcun altro’ o provenienti dal nostro passato. Il linguaggio 'vive' grazie alla nostra opera evolutiva ed esistenziale. Ci segue di pari passo. Non possiamo permetterci di subirlo ma di plasmarlo in funzione del nostro punto prospettico di volta in volta rinnovato.

McDonald’s batte le stime su utili e fatturato.
Ancora buone notizie per McDonald’s che si lascia alle spalle un altro trimestre di crescita, con numeri superiori alle attese del mercato. Il colosso dei fast-food ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto pari a 1,51 miliardi di dollari, in rialzo del 9%, con un risultato per azione di 1,45 dollari.

Il dato si è rivelato superiore alle aspettative della comunità finanziaria che si era preparata ad un eps meno corposo di 1,43 dollari. Buona performance anche sul fronte dei ricavi che nel periodo considerato sono aumentati del 14% a 7,17 miliardi di dollari, rispetto ai 7,02 messi in conto dagli analisti. La performance trimestrale è stata favorita dal successo riscosso presso il pubblico dei nuovi prodotti e dei menu offerti dal gruppo

Nel terzo trimestre le vendite di McDonald’s nei centri aperti da almeno un anno sono aumentate del 4,4% negli Stati Uniti, del 4,9% in Europa e del 3,4% nell’area Asia-Africa-Medio-Oriente. A livello globale si è avuto un incremento delle vendite nell’ordine del 5%. Positiva la reazione del mercato che sta premiando il titolo con numerosi acquisti nella fase di pre-apertura dove McDonald’s viaggia in rialzo di quasi tre punti, arrivando a segnare un nuovo record storico a poca distanza dall’area dei 92 dollari.
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Per Mc Donald’s, ad esempio, è sempre ‘festa’. Il titolo è ai massimi storici, alla faccia della crisi. La filosofia del gruppo è particolare: cibo a basso prezzo, buono al palato di grandi e piccini

Un successone assicurato vista anche la posizione di leadership costruita nel tempo. Peccato che, invece, la filosofia che contribuisce a diffondere nel Mondo sia tutt’altro che virtuosa a tavola. Nutrirsi in quella maniera in modalità continuativa è come suicidarsi. 

Del resto sino a quando la pubblicità punterà con ‘simpatia’ a circumnavigare l’inerzia del buon senso della popolazione, le cose non potranno mai andare diversamente. I testimonial d’eccezione non mancano mai, a tal proposito. I ‘campioni’ si prestano a diffondere messaggi ‘dubbi’; basta ricevere il giusto compenso e ogni altra ‘responsabilità’ viene annacquata. Il loro punto di consapevolezza dove è collocato? 

Lo fanno in buona fede oppure ‘sanno’ che quello che aiutano a diffondere è un modello in disarmonia? Non voglio esprimere giudizi o supporre. 

Un campione di uno sport qualsiasi si nutre effettivamente anche con quel prodotto che pubblicizza e consiglia a tutti? Non sto parlando di concedersi di tanto in tanto un ‘dono’ o fare una eccezione al proprio piano alimentare, ma di nutrirsi continuativamente anche con quel prodotto.

In questa maniera si creano e consolidano delle immagini, dei legami sottili nelle menti della massa, come ad esempio l’assoluta 'bontà' della Nutella perché da sempre associata al ‘volto’ di assolutamente ‘sani’ campioni dello sport.  

La riprova che l’alimentazione dettata dalla televisione è disarmonica è il livello di obesità crescente riscontrato nella società e tutti i problemi annessi e connessi all’utilizzo massivo dello zucchero, sia esso bianco che ‘grezzo’ ad esempio.

Le spiagge della California, lo Stato più vicino alla ‘catastrofe’ dell’unione statunitense, non sono popolate da quelle ‘figure statuarie’ tipiche evidenziate nei film e telefilm, piuttosto da quella piccola percentuale frammista ad  una maggioranza schiacciante in sovrappeso o, ancora meglio, frammista all’assenza della maggioranza schiacciante timorosa nello spogliarsi, evidenziando in tal modo il proprio livello decadente della forma.

Si mangia perdendo il controllo e si nasconde ‘tutto’ oltre l’apparenza dell’abito. 

Un modello comodo per fare finta di nulla o illudersi di essere ‘diversi’. Raggiunta questa anticamera della 'disperazione', solitamente scatta qualcosa. Solitamente si apre la possibilità di afferrare un’opportunità che conduce alla manifestazione di una alternativa. Solitamente…

La crisi veicola verso un punto di chiamata, un nodo focale, la ‘punta’ di un vortice, in cui s’annida la mancanza della crisi, ossia il suo esatto opposto. In quell’occhio del ciclone, dove tutto s’acquieta, si rimane ‘nudi’ con le proprie asperità e potenzialità, di fronte alla possibilità di una scelta.

La crisi è un mezzo: che uso ne faremo?

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

martedì 31 maggio 2011

La parte 'distruttiva' del seme: il debito.





Mi piace seguire le esternazioni a singhiozzo del ‘nostro’ Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. L’ho più volte scritto in SPS che costui rappresenta un modello particolare di uomo: un uomo che è raggiunto dalla propria coscienza, a prescindere da quello che la separazione possa portare a pensare ognuno di noi. 

Un uomo che, seppure occasionalmente, deve poter affermare riverberi di 'verità', e il giorno dopo, magari, negarli o levigarli… costretto da 'pesi e misure' più grandi di lui; il panorama globale è scosso da queste sue affermazioni anche scomode

Panorama che difficilmente si accorge se qualcuno sta affermando una verità oppure sta diffondendo valium per menti già annacquate. Mi ricordo che, sempre Tremonti, disse che gli Stati hanno solo acquistato del tempo, prima che la crisi internazionale torni a colpire. Infatti dalla presunta fine della crisi legata ai Mutui Subprime, targata USA, ossia da marzo 2009, graficamente parlando, è partito un nuovo ciclo a 4 anni che finisce attorno al marzo 2013: che coincidenza, vero? 

In quel periodo vivremo un minimo di Borsa proprio a cavallo dello spauracchio del 21 dicembre 2012. Occorre tenere d’occhio i minimi di questo ciclo a 4 anni, per ora abbastanza lontani, perché se dovessero essere violati, allora l’intera configurazione sarà di tipo ribassista, per cui ‘la crisi riprenderà’, e statene certi che riprenderà picchiando molto duro:

Tremonti: medicina del debito è finita.
‘La medicina, ammesso che fosse una medicina, è finita’. Così il ministro dell'Economia Giulio Tremonti sulla crisi economica e finanziaria mondiale. ‘Nella prima fase della crisi’ - ha aggiunto – ‘si è risposto con le risorse del debito pubblico, che ora però sono finite, e due o tre anni, che potevano essere diversi, sono stati utilizzati in modo sbagliato’.
Da Yahoo 
 
È possibile definire una risorsa quella del ‘debito’?

Nel reame Antisistemico, sì. In un Mondo rovesciato certamente sì. Dove sono le riforme che dovevano mettere dei freni o proibire un certo modo di fare legato alla speculazione più becera? Speculazione che si propaga a cono dal fulcro delle istituzioni. Speculazione come fondamento della Vita economica che si riflette sul tutto percepito. È un Ministro che si esprime. Un Ministro che può piacere o non piacere, che può rappresentare uno schieramento o l’altro, però quando una persona parla in maniera ‘vera’ e spontanea, lo si capisce.

È una ampia verità questa: la crisi deve ancora inasprirsi...

Ora, abbiamo imparato a nostre spese che in ambito economico e dunque speculativo, le cose non vanno mai come ci si aspetta. O meglio, le cose hanno dei tempi propri che ci possono prendere alla sprovvista. 

Ciò che tutti si aspettano difficilmente giunge. 

Sarebbe persino troppo facile. Eppure prima o poi accade. Ci troviamo, dunque, alle prese con almeno due dinamiche sovrapposte:
  1. quella del ritorno od effetto boomerang
  2. quella dell’effetto illusorio speculativo.
La prima narra di una vicenda legata a quello che si è seminato in termini di virtuosismo o lassismo, ossia di un effetto naturale di semina e raccolto. La seconda di un effetto artificiale legato alla ‘forza’ delle cosiddette ‘mani forti’ che possono deviare il corso degli eventi, ma solo in una scala temporale

Questa seconda dinamica ha una precisa connotazione di spiazzamento sistemico della massa, la quale si aspetta un certo evento al fine anche di guadagnarci qualcosa. Evento che viene spostato nel tempo ma non cancellato. La speculazione ha questo effetto di ‘trasporto’. Per questo motivo Tremonti parla spesso di dinamiche inserite nel flusso del tempo.

Semina vento e raccoglierai tempesta.

Di quale entità potrà mai essere il raccolto se si è provveduto a seminare ‘debito’ come motore della crescita? Il debito è una risorsa in questa versione delle ‘cose’. Ricordiamo come funziona, del resto, il Fondo Monetario Internazionale descritto in questo articolo di
Attilio Folliero su Nexus.

La prova che non è cambiato nulla in questi due anni e mezzo? Eccola:

Goldman Sachs: JP Morgan alza il rating a overweight.
Da Yahoo 
 
Per la serie ‘se la suonano e se la cantano’, ecco quale consiglio esprime per i propri clienti, una banca in merito ad un’altra banca. E di che banche stiamo parlando, signori e signore.

Overweight Significa letteralmente sovrappeso. Nel gergo finanziario, sovrappesare un'azione vuol dire avere una quota percentuale più alta rispetto al peso che questa azione ha nell'indice cui appartiene: per ipotesi, se il peso del titolo ENI fosse in un certo momento del 5% nell'indice della Borsa italiana, se un gestore è sovrappesato sull'ENI vuol dire che ha più del 5% di titoli ENI nel portafoglio del suo fondo azionario sulla Borsa italiana. Se ha meno del 5% è sottopesato, o underweight. Il termine si usa sia per descrivere a posteriori la composizione di un portafoglio, sia per indicare la propensione del gestore verso quel titolo. Se è sovrappeso o overweight su un certo titolo, o su un certo settore, o su un certo mercato in un fondo internazionale, significa che è ottimista su quel titolo, o settore, o mercato

Usato dagli analisti delle società di consulenza, è quindi sinonimo di overperform, o di outperform, cioè di comprare, o 'buy'. 
Da www.lastampa.it 
  
Questa meccanica è la stessa che impazzava prima della ‘crisi internazionale’. Mi chiedo dove stia la ‘testa’ in un Teatro come quello che chiamiamo società globale, in cui i controllori sono controllati da coloro che dovrebbero controllare, come il caso delle banche centrali, oppure in cui i controllori manifestano delle chiare velleità dominanti e conservatrici dello status quo, piuttosto che preservanti il diritto della massa di vivere in un ambito equo e solidale. 

Vadim zeland ci ha narrato del modello dei Pendoli, non a caso. Tutte le istituzioni camminano con le proprie gambe, una volta costituite e programmate; ad un certo punto gli uomini servono solo come carburante energetico per la loro sopravvivenza, come espresso perfettamente in Matrix, dove le macchine hanno preso il sopravvento sui loro costruttori, che vengono utilizzati come pile di alimentazione e i risvegliati o i ribelli spietatamente combattuti. 

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
La locuzione latina, tradotta letteralmente, significa ‘commettere errori è umano, ma perseverare [nell'errore] è diabolico’. La frase è entrata nel linguaggio comune, come aforisma con il quale si cerca d’attenuare una colpa, un errore, purché sporadico e non ripetuto… Il significato è chiaro: l'errare è parte della natura umana. Questo, però, non può essere un'attenuante per reiterare uno sbaglio, quanto piuttosto un mezzo per imparare dall'esperienza.
Da Wikipedia 
 
L’errare è parte della Natura umana. Il termine ‘errare’ significa vagabondare senza meta. Secondo me, l’antico detto significava ‘scappare da se stessi, decentrarsi, vivere non nel proprio centro’, e perseverare significava ‘non accorgersi di questa dinamica’. Perché è ‘diabolico’ perseverare? 

Perché significa essere posseduti dalle entità parassite e non avere la forza o la sensienza per ritrovare la via che conduce verso il proprio centro di potere: il centro del giroscopio espresso dal fermo immagine dell’Uomo Vitruviano, ad esempio. 

Prima o poi, ci sara' un processo alla storia e si chiameranno in causa quei pazzi criminali che hanno voluto che succedesse quello che e' successo’ - Giulio Tremonti

È sempre andata così. O è solo un’altra illusione? Per capirlo meglio dovremmo chiederci ‘che fine ha fatto l’Impero Romano?’, ad esempio. 

Centinaia di anni trascorsi sotto la cupola di un Mondo definitivo. Svariate generazioni per le quali quel Mondo era una maledizione o una benedizione ed, in generale, un qualcosa di granitico ed indissolubile, di eterno. E invece? Dove è oggi l’Impero Romano? Si è frantumato e ha dato luogo ad un qualcosa d’altro: una sua riesposizione sotto nuove vesti, come una sorta di ‘restaurazione’.

Nel libro ‘Il tempo della fine’, Sigismondo Panvini narra di un ‘piano a lungo effetto’, messo in atto da un certo tipo di potere, che alimenta e fomenta la nascita di ogni Impero coronante la storia deviata umana e ne pianifica già la ‘morte’, o trasposizione, in virtù di una caratteristica distruttiva già inserita nativamente nel ‘seme’, in ogni ambito strutturale o forma aggregata costituitisi sulla Terra

È facile capire quale sia la parte distruttiva del seme prevista per questa versione del Mondo: il debito

E non importa nemmeno che Panvini definisca il suo romanzo, una ‘finzione letteraria’… Una ‘economia’ basata sul debito è come un castello senza fondamenta, appoggiato sulla sabbia.

L'Impero romano (in latino Imperium Romanum) è lo Stato romano consolidatosi nell'area euro-mediterranea tra il I secolo a.C. e il IV secolo.
 
Le due date che generalmente identificano l'inizio e la fine di un'entità statuale unica sono il 27 a.C., primo anno del principato di Ottaviano, con il conferimento del titolo di Augusto, e il 395, allorquando, alla morte di Teodosio I, l'impero viene suddiviso in una pars occidentalis e in una orientalis. L'Impero romano d'Occidente si fa terminare per convenzione nel 476, anno in cui Odoacre depone l'ultimo imperatore legittimo, Romolo Augusto. La vita dell'Impero romano d'Oriente si protrarrà invece fino al momento della conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani nel 1453… Le due date indicate come inizio (27 a.C.) e fine (395 d.C.) convenzionali di un Impero romano unitario, come spesso accade nelle definizioni dei periodi storici, sono puramente arbitrarie… 

Non vi fu mai una vera e propria fine formale della Res publica Romana, le cui istituzioni non furono mai abolite, ma semplicemente persero il potere effettivo a vantaggio dell'imperatore…
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La data della fondazione di Roma è stata fissata al 21 aprile dell'anno 753 a.C. (Natale di Roma) dallo storico latino Varrone, sulla base dei calcoli effettuati dall'astrologo Lucio Taruzio.
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Se facciamo un calcolo veloce, tra l’anno della fondazione di Roma e la fine dell’Impero d’oriente, trascorrono circa 2200 anni: una vera e propria eternità dal punto di vista della durata della Vita umana.

Non vi fu mai una vera e propria fine formale della Res publica Romana, le cui istituzioni non furono mai abolite, ma semplicemente persero il potere effettivo a vantaggio dell'imperatore:

La Repubblica romana (Res publica Populi Romani) fu il sistema di governo della città di Roma nel periodo compreso tra il 509 a.C. ed il 27 a.C., quando l'urbe fu governata da una oligarchia repubblicana. Nacque a seguito di contrasti interni che portarono alla fine della supremazia della componente etrusca sulla città, ed al parallelo decadere delle istituzioni monarchiche… Quella della Repubblica rappresentò una fase lunga, complessa e decisiva della storia romana: costituì un periodo di enormi trasformazioni per Roma, che da piccola città stato quale era alla fine del VI secolo a.C. divenne, alla vigilia della fondazione dell'Impero, la capitale di un vasto e complesso Stato, formato da una miriade di popoli e civiltà differenti, avviato a segnare in modo decisivo la storia dell'Occidente e del Mediterraneo.
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Per ‘res’ s’intende ‘cosa’; per cui ‘res publica’ significa ‘cosa pubblica’, ‘cosa di tutti’. I 2200 anni dell’evoluzione ‘romana’ hanno vissuto onde cicliche estreme che hanno lasciato il segno: un tremendo vuoto in occidente e un proseguimento in oriente, cioè uno slittamento di fase tra due polarità

Un concetto di vuoto e pieno, di ‘0’ e ‘1’ come espresso nel linguaggio macchina e nel codice biologico che sottintende al funzionamento del cervello. 

Le diverse fasi del Mondo seguono davvero un programma, come suggerisce Panvini.

Un programma ad opera di tutti perché ‘cosa di tutti’. 

Difficile a credersi, lo so… ma il dubbio è legato all’illusione ed alla veridicità dell’esperienza, nonché alla dimenticanza del ‘chi siamo’. Il tutto trova ampio senso nell’atto auto educativo per il quale abbiamo aderito ad essere qua, al fine di completare il ‘corso di studi’ più reale e concreto che possa essere immaginato: quello relativo alla nostra evoluzione ad immagine e somiglianza con l’intenzione del Principio Creatore.

Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. Un'altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità. Un'altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono. Un'altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto’ - Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 8,4-15.

Davide Nebuloni / SacroProfanosacro 2011
Prospettivavita@gmail.com