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martedì 31 maggio 2011

La parte 'distruttiva' del seme: il debito.





Mi piace seguire le esternazioni a singhiozzo del ‘nostro’ Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. L’ho più volte scritto in SPS che costui rappresenta un modello particolare di uomo: un uomo che è raggiunto dalla propria coscienza, a prescindere da quello che la separazione possa portare a pensare ognuno di noi. 

Un uomo che, seppure occasionalmente, deve poter affermare riverberi di 'verità', e il giorno dopo, magari, negarli o levigarli… costretto da 'pesi e misure' più grandi di lui; il panorama globale è scosso da queste sue affermazioni anche scomode

Panorama che difficilmente si accorge se qualcuno sta affermando una verità oppure sta diffondendo valium per menti già annacquate. Mi ricordo che, sempre Tremonti, disse che gli Stati hanno solo acquistato del tempo, prima che la crisi internazionale torni a colpire. Infatti dalla presunta fine della crisi legata ai Mutui Subprime, targata USA, ossia da marzo 2009, graficamente parlando, è partito un nuovo ciclo a 4 anni che finisce attorno al marzo 2013: che coincidenza, vero? 

In quel periodo vivremo un minimo di Borsa proprio a cavallo dello spauracchio del 21 dicembre 2012. Occorre tenere d’occhio i minimi di questo ciclo a 4 anni, per ora abbastanza lontani, perché se dovessero essere violati, allora l’intera configurazione sarà di tipo ribassista, per cui ‘la crisi riprenderà’, e statene certi che riprenderà picchiando molto duro:

Tremonti: medicina del debito è finita.
‘La medicina, ammesso che fosse una medicina, è finita’. Così il ministro dell'Economia Giulio Tremonti sulla crisi economica e finanziaria mondiale. ‘Nella prima fase della crisi’ - ha aggiunto – ‘si è risposto con le risorse del debito pubblico, che ora però sono finite, e due o tre anni, che potevano essere diversi, sono stati utilizzati in modo sbagliato’.
Da Yahoo 
 
È possibile definire una risorsa quella del ‘debito’?

Nel reame Antisistemico, sì. In un Mondo rovesciato certamente sì. Dove sono le riforme che dovevano mettere dei freni o proibire un certo modo di fare legato alla speculazione più becera? Speculazione che si propaga a cono dal fulcro delle istituzioni. Speculazione come fondamento della Vita economica che si riflette sul tutto percepito. È un Ministro che si esprime. Un Ministro che può piacere o non piacere, che può rappresentare uno schieramento o l’altro, però quando una persona parla in maniera ‘vera’ e spontanea, lo si capisce.

È una ampia verità questa: la crisi deve ancora inasprirsi...

Ora, abbiamo imparato a nostre spese che in ambito economico e dunque speculativo, le cose non vanno mai come ci si aspetta. O meglio, le cose hanno dei tempi propri che ci possono prendere alla sprovvista. 

Ciò che tutti si aspettano difficilmente giunge. 

Sarebbe persino troppo facile. Eppure prima o poi accade. Ci troviamo, dunque, alle prese con almeno due dinamiche sovrapposte:
  1. quella del ritorno od effetto boomerang
  2. quella dell’effetto illusorio speculativo.
La prima narra di una vicenda legata a quello che si è seminato in termini di virtuosismo o lassismo, ossia di un effetto naturale di semina e raccolto. La seconda di un effetto artificiale legato alla ‘forza’ delle cosiddette ‘mani forti’ che possono deviare il corso degli eventi, ma solo in una scala temporale

Questa seconda dinamica ha una precisa connotazione di spiazzamento sistemico della massa, la quale si aspetta un certo evento al fine anche di guadagnarci qualcosa. Evento che viene spostato nel tempo ma non cancellato. La speculazione ha questo effetto di ‘trasporto’. Per questo motivo Tremonti parla spesso di dinamiche inserite nel flusso del tempo.

Semina vento e raccoglierai tempesta.

Di quale entità potrà mai essere il raccolto se si è provveduto a seminare ‘debito’ come motore della crescita? Il debito è una risorsa in questa versione delle ‘cose’. Ricordiamo come funziona, del resto, il Fondo Monetario Internazionale descritto in questo articolo di
Attilio Folliero su Nexus.

La prova che non è cambiato nulla in questi due anni e mezzo? Eccola:

Goldman Sachs: JP Morgan alza il rating a overweight.
Da Yahoo 
 
Per la serie ‘se la suonano e se la cantano’, ecco quale consiglio esprime per i propri clienti, una banca in merito ad un’altra banca. E di che banche stiamo parlando, signori e signore.

Overweight Significa letteralmente sovrappeso. Nel gergo finanziario, sovrappesare un'azione vuol dire avere una quota percentuale più alta rispetto al peso che questa azione ha nell'indice cui appartiene: per ipotesi, se il peso del titolo ENI fosse in un certo momento del 5% nell'indice della Borsa italiana, se un gestore è sovrappesato sull'ENI vuol dire che ha più del 5% di titoli ENI nel portafoglio del suo fondo azionario sulla Borsa italiana. Se ha meno del 5% è sottopesato, o underweight. Il termine si usa sia per descrivere a posteriori la composizione di un portafoglio, sia per indicare la propensione del gestore verso quel titolo. Se è sovrappeso o overweight su un certo titolo, o su un certo settore, o su un certo mercato in un fondo internazionale, significa che è ottimista su quel titolo, o settore, o mercato

Usato dagli analisti delle società di consulenza, è quindi sinonimo di overperform, o di outperform, cioè di comprare, o 'buy'. 
Da www.lastampa.it 
  
Questa meccanica è la stessa che impazzava prima della ‘crisi internazionale’. Mi chiedo dove stia la ‘testa’ in un Teatro come quello che chiamiamo società globale, in cui i controllori sono controllati da coloro che dovrebbero controllare, come il caso delle banche centrali, oppure in cui i controllori manifestano delle chiare velleità dominanti e conservatrici dello status quo, piuttosto che preservanti il diritto della massa di vivere in un ambito equo e solidale. 

Vadim zeland ci ha narrato del modello dei Pendoli, non a caso. Tutte le istituzioni camminano con le proprie gambe, una volta costituite e programmate; ad un certo punto gli uomini servono solo come carburante energetico per la loro sopravvivenza, come espresso perfettamente in Matrix, dove le macchine hanno preso il sopravvento sui loro costruttori, che vengono utilizzati come pile di alimentazione e i risvegliati o i ribelli spietatamente combattuti. 

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
La locuzione latina, tradotta letteralmente, significa ‘commettere errori è umano, ma perseverare [nell'errore] è diabolico’. La frase è entrata nel linguaggio comune, come aforisma con il quale si cerca d’attenuare una colpa, un errore, purché sporadico e non ripetuto… Il significato è chiaro: l'errare è parte della natura umana. Questo, però, non può essere un'attenuante per reiterare uno sbaglio, quanto piuttosto un mezzo per imparare dall'esperienza.
Da Wikipedia 
 
L’errare è parte della Natura umana. Il termine ‘errare’ significa vagabondare senza meta. Secondo me, l’antico detto significava ‘scappare da se stessi, decentrarsi, vivere non nel proprio centro’, e perseverare significava ‘non accorgersi di questa dinamica’. Perché è ‘diabolico’ perseverare? 

Perché significa essere posseduti dalle entità parassite e non avere la forza o la sensienza per ritrovare la via che conduce verso il proprio centro di potere: il centro del giroscopio espresso dal fermo immagine dell’Uomo Vitruviano, ad esempio. 

Prima o poi, ci sara' un processo alla storia e si chiameranno in causa quei pazzi criminali che hanno voluto che succedesse quello che e' successo’ - Giulio Tremonti

È sempre andata così. O è solo un’altra illusione? Per capirlo meglio dovremmo chiederci ‘che fine ha fatto l’Impero Romano?’, ad esempio. 

Centinaia di anni trascorsi sotto la cupola di un Mondo definitivo. Svariate generazioni per le quali quel Mondo era una maledizione o una benedizione ed, in generale, un qualcosa di granitico ed indissolubile, di eterno. E invece? Dove è oggi l’Impero Romano? Si è frantumato e ha dato luogo ad un qualcosa d’altro: una sua riesposizione sotto nuove vesti, come una sorta di ‘restaurazione’.

Nel libro ‘Il tempo della fine’, Sigismondo Panvini narra di un ‘piano a lungo effetto’, messo in atto da un certo tipo di potere, che alimenta e fomenta la nascita di ogni Impero coronante la storia deviata umana e ne pianifica già la ‘morte’, o trasposizione, in virtù di una caratteristica distruttiva già inserita nativamente nel ‘seme’, in ogni ambito strutturale o forma aggregata costituitisi sulla Terra

È facile capire quale sia la parte distruttiva del seme prevista per questa versione del Mondo: il debito

E non importa nemmeno che Panvini definisca il suo romanzo, una ‘finzione letteraria’… Una ‘economia’ basata sul debito è come un castello senza fondamenta, appoggiato sulla sabbia.

L'Impero romano (in latino Imperium Romanum) è lo Stato romano consolidatosi nell'area euro-mediterranea tra il I secolo a.C. e il IV secolo.
 
Le due date che generalmente identificano l'inizio e la fine di un'entità statuale unica sono il 27 a.C., primo anno del principato di Ottaviano, con il conferimento del titolo di Augusto, e il 395, allorquando, alla morte di Teodosio I, l'impero viene suddiviso in una pars occidentalis e in una orientalis. L'Impero romano d'Occidente si fa terminare per convenzione nel 476, anno in cui Odoacre depone l'ultimo imperatore legittimo, Romolo Augusto. La vita dell'Impero romano d'Oriente si protrarrà invece fino al momento della conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani nel 1453… Le due date indicate come inizio (27 a.C.) e fine (395 d.C.) convenzionali di un Impero romano unitario, come spesso accade nelle definizioni dei periodi storici, sono puramente arbitrarie… 

Non vi fu mai una vera e propria fine formale della Res publica Romana, le cui istituzioni non furono mai abolite, ma semplicemente persero il potere effettivo a vantaggio dell'imperatore…
Da Wikipedia 
 
La data della fondazione di Roma è stata fissata al 21 aprile dell'anno 753 a.C. (Natale di Roma) dallo storico latino Varrone, sulla base dei calcoli effettuati dall'astrologo Lucio Taruzio.
Da Wikipedia 
 
Se facciamo un calcolo veloce, tra l’anno della fondazione di Roma e la fine dell’Impero d’oriente, trascorrono circa 2200 anni: una vera e propria eternità dal punto di vista della durata della Vita umana.

Non vi fu mai una vera e propria fine formale della Res publica Romana, le cui istituzioni non furono mai abolite, ma semplicemente persero il potere effettivo a vantaggio dell'imperatore:

La Repubblica romana (Res publica Populi Romani) fu il sistema di governo della città di Roma nel periodo compreso tra il 509 a.C. ed il 27 a.C., quando l'urbe fu governata da una oligarchia repubblicana. Nacque a seguito di contrasti interni che portarono alla fine della supremazia della componente etrusca sulla città, ed al parallelo decadere delle istituzioni monarchiche… Quella della Repubblica rappresentò una fase lunga, complessa e decisiva della storia romana: costituì un periodo di enormi trasformazioni per Roma, che da piccola città stato quale era alla fine del VI secolo a.C. divenne, alla vigilia della fondazione dell'Impero, la capitale di un vasto e complesso Stato, formato da una miriade di popoli e civiltà differenti, avviato a segnare in modo decisivo la storia dell'Occidente e del Mediterraneo.
Da Wikipedia 
 
Per ‘res’ s’intende ‘cosa’; per cui ‘res publica’ significa ‘cosa pubblica’, ‘cosa di tutti’. I 2200 anni dell’evoluzione ‘romana’ hanno vissuto onde cicliche estreme che hanno lasciato il segno: un tremendo vuoto in occidente e un proseguimento in oriente, cioè uno slittamento di fase tra due polarità

Un concetto di vuoto e pieno, di ‘0’ e ‘1’ come espresso nel linguaggio macchina e nel codice biologico che sottintende al funzionamento del cervello. 

Le diverse fasi del Mondo seguono davvero un programma, come suggerisce Panvini.

Un programma ad opera di tutti perché ‘cosa di tutti’. 

Difficile a credersi, lo so… ma il dubbio è legato all’illusione ed alla veridicità dell’esperienza, nonché alla dimenticanza del ‘chi siamo’. Il tutto trova ampio senso nell’atto auto educativo per il quale abbiamo aderito ad essere qua, al fine di completare il ‘corso di studi’ più reale e concreto che possa essere immaginato: quello relativo alla nostra evoluzione ad immagine e somiglianza con l’intenzione del Principio Creatore.

Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. Un'altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità. Un'altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono. Un'altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto’ - Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 8,4-15.

Davide Nebuloni / SacroProfanosacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 14 febbraio 2011

Le altezze della percezione.





Una forma umana in uno spazio digitale: roba grossa… Tron venne creato da Alan per il vecchio sistema, io l’ho portato qui per proteggere questo. Clou era una mia creatura, un programma nato per creare un mondo perfetto. Lavoravamo duro per creare l’utopia. Le ore qui erano minuti nel mondo reale. E quando ero convinto di avere dato il massimo, accadde qualcosa d’imprevisto.
Il miracolo.
Il miracolo… Non l’hai dimenticato! Le Iso, algoritmi isomorfi, una forma di vita tutta nuova.
Le creasti tu?
No. No… Si manifestarono loro. Come una fiamma. In realtà non venivano da nessun luogo preciso, insomma le condizioni erano adatte e vennero alla luce. per secoli abbiamo sognato gli dei, spiriti, alieni, una intelligenza superiore alla nostra… E le ho trovate proprio qui, come fiori nel deserto. Erano molto ingenue, sagge oltre ogni immaginazione. Erano uno spettacolo. Tutto ciò che pensavo che avrei trovato nel sistema: controllo, ordine, perfezione, niente importava più. Quello che sino ad allora pensavo perfetto non contava più. Le Iso infransero tutto. Le possibilità del loro codice nativo, il loro Dna digitale... Malattie, storia, scienze, filosofia,  ogni  idea che l’uomo avesse avuto sull’Universo andava messa in discussione. Improvvisazione bio digitale, capisci? Le Iso sarebbero state il mio dono al mondo.
E poi che è successo?
Clou! È arrivato Clou…
Flynn! Devo sempre creare il sistema perfetto?
Certo!
Fu una rivolta… Tron, si è battuto per me. Non l’ho mai più rivisto.
E perché non ti sei battuto?
Clou si nutriva della mia resistenza. Più mi battevo e più acquistava forza. Era davvero impressionante. E il mio miracolo… Clou vedeva le Iso come una imperfezione. Così le sterminò… Fu un genocidio. Cercai di tornare indietro verso il portale. Utilizza molta energia e non può rimanere sempre aperto. E come una cassaforte può essere aperto solo dall’esterno. Si chiuse davanti a me, Sam… Per questo non ho mai fatto ritorno.
Ma il portale si è attivato al mio ingresso nella rete. Quindi è aperto ora.
Non per molto. Solo per un milliciclo. Circa otto ore.
Allora andiamo. Andiamo a casa. Possiamo fuggire. Ti porto via.
Appena Flynn andrà nella rete, Clou farà di tutto per impossessarsi del disco.
Il mio disco è tutto, sai Sam. È la chiave di accesso, il pass universale, la via d’uscita… E non solo per me.
Che vuoi dire?
I nostri due mondi sono più connessi di quanto si pensi. Clou crede che se io sono qui…
Lui può uscire!

Col mio disco è possibile.
E che succederebbe?
Fine del gioco. Lui non ammette l’imperfezione. Che c’è di più imperfetto del nostro mondo? Non lo permetterò.
E noi che facciamo? Niente?
È sorprendente come possa essere produttivo non fare nulla! Clou sta progettando qualcosa. È già da un po’ che lo sappiamo. Alcun programmi sono spariti. C’è del fermento là fuori, forse una rivoluzione. Se restiamo uniti, Clou potrebbe essere sconfitto dall’interno.
Se il portale si sta chiudendo non possiamo aspettare. Dobbiamo muoverci.
Dimmi! Che cosa ti ha portato qui, nella rete?
Alan ha ricevuto il tuo messaggio.
Io non ho mandato nessun messaggio. È stato Clou! Clou ha mandato quel messaggio. Ecco perché sei qui. Fa parte del suo piano!  Voleva un nuovo pezzo sulla scacchiera per poter cambiare le regole del gioco. Con te ha ottenuto più di quello che immaginasse. Noi due insieme che ci dirigiamo al portale.  Il suo gioco è, Sam, questo. Il solo modo per vincere è non giocare!
Proprio una bella scelta di vita.
Comunque è una scelta.
Tornare a casa insieme. Non lo vuoi anche tu?
Talvolta la vita sa come farti dimenticare sogni e speranze.
Magnifico papà. Continua a ripetertelo.
Buonanotte Sam".
Dialogo tra Flynn (Jeff Bridges) e Sam (
Garrett Hedlund) in Tron Legacy.
 
In questa lunga citazione di un opera dell’ingegno umano, c’è molto dello spirito di SacroProfanoSacro. Tanto da non doverlo nemmeno evidenziare. Tengo tuttavia a segnalare questa frase:
Si manifestarono loro. Come una fiamma. In realtà non venivano da nessun luogo preciso, insomma le condizioni erano adatte e vennero alla luce”.
Ecco esattamente come è nato l’Antisistema: le condizioni erano adatte e si manifestò.

È un approccio vibrazionale, proprio come sintonizzarsi su una stazione radio o scegliere a quale piano fermarsi. Quali dovevano essere le condizioni esistenti per generare un mondo simile? Seguendo il percorso a ritroso possiamo ritrovarle

Il delegare il proprio potere nella mani d qualcuno a causa delle mutate condizioni percepite come reali: la paura. Questo significa che è stato fatto un tentativo perlomeno di avere “subito” un mondo perfetto, ma in assenza delle corretta vibrazione o delle progressive condizioni planetarie distorcenti, si è come perso l’ago della bussola. E significa anche che qualcuno ha ricevuto l’incarico di proteggere il genere umano. Non è facile comprendere se questo qualcuno sia stato anche il regista occulto che lo ha portato a raccogliere il potere, il consenso. So solo che lo sterminio delle Iso è paragonabile alla perdita della conoscenza, della saggezza, della consapevolezza, della chiusura del cuore, a cui ci siamo auto sottoposti, delegando il nostro destino a "terzi"

I roghi e le stragi delle cosiddette streghe e le condanne per fantomatica stregoneria, che hanno eliminato milioni di persone del “vecchio mondo”, sono lo sterminio delle Iso umane. Da quel momento in poi, il genere umano è stato sradicato dalla propria sede. Anzi, per la verità, da molto prima… perché lunga è la via che ci ha condotti sino ai giorni nostri.

Sono stati condotti “esperimenti” su questo pianeta, equivalenti alle varie versioni delle "matrici" raccontate in Matrix. Alieni o spiritualità è la stessa cosa. Non esistono gli “altri”. Siamo sempre e solo “noi”, dispersi ad ogni livello della Creazione.
 
Per semplificare la mia "posizione", e per non essere definito come incoerente, devo abbozzare uno schema di massima, capace di chiarire la misura della dimensione che sta venendo lentamente alla luce in questo Blog

I punti prospettici dai quali osserviamo sono, inizialmente tre:
  1. L1 / livello Base – visione dallo Scenario 3D
  2. L2 / livello MetaBase – visione Trascendentale
  3. L3 / livello Celeste – visione dal Piano Divino
Quando descrivo ciò che “vedo”, di volta in volta, posso assumere le diverse visioni o altezze descritte nei tre livelli sopra classificati. Per cui non esiste mai incoerenza, perché l’incoerenza è un qualcosa che ha senso solo rimanendo per sempre in uno solo dei tre livelli. Non appena ci si “muove”, allora l’incoerenza cambia d'uso e di destinazione, diventando “contemplazione senza giudizio". 

In questo modo possiamo meglio comprendere e comprenderci. È questo il motivo per il quale il genere umano ha perduto la capacità di confrontarsi proattivamente. Non serve parlare la stessa lingua perché non ci capiremmo ugualmente

Questo articolo deve rimanere in evidenza al fine di utilizzare tutti la stessa chiave prospettica. Penserò io a renderlo sempre agganciabile.

Che differenza c’è, allora, a parlare di umano, angelico ed extraterrestre: nessuna differenza se non in termini di “altezza” dalla quale si osserva. 

Non esiste incoerenza ma solo omnicomprensione …

Ecco, allora, ciò che ho osservato in questo fine settimana, a proposito del mio amico Trifoglio:
  • è completamente secco, oggi
  • prima di seccare, tuttavia ha "tenuto duro", sino a che un nuovo stelo di Trifoglio non avesse completato le operazioni di apertura delle proprie, piccole, foglie.
Ho dunque un nuovo amico  Trifoglio, adesso? No

È sempre lui. Non è suo figlio. È ancora lui. Perché?

Ecco il motivo. Abbiamo ancora tre livelli:
  1. Livello seme
  2. Livello radice
  3. Livello corpo
Dal livello corpo si esperimenta la Vita nello scenario 3D.
Dal livello radice nasce e si mantiene il corpo. Ogni nuovo corpo è sempre lo stesso corpo in un’altra “occasione”, proprio come la rigenerazione cellulare umana che rinnova completamente il corpo ogni due anni circa. Non stiamo dunque parlando di reincarnazione, ma di rinnovamento cellulare dello stesso corpo

La reincarnazione avviene al livello del seme. 

Sino a che la radice di una pianta è viva, il corpo cresce anche in maniere diverse ma comunque cresce: è vivo. Quando la radice muore, muore anche il corpo, ma continua ad esistere ancora perlomeno il livello superiore incarnato nella possibilità offerta da un seme

Per questo, ogni organismo vivente procrea: per seminare. 

Per dare la possibilità di evolvere alla propria specie. Il seme conferisce un involucro, uno spazio, per la radice e, in definitiva, per la serie dei corpi. Il seme è una influenza, un suggerimento, una ispirazione animica ai fini della reincarnazione e della possibilità di continuare ad esperienziare. 

Il contenuto del seme è una impronta animica, uno spirito che sceglie di passare attraverso i genitori, proprio come dice Gibran.

Un modo deve esserci per giungere sino alla fisicità di questo mondo, per schiacciare un “genio” nella “lampada”: il modo è questo.

I livelli superiori hanno necessità di continuazione.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011