giovedì 3 aprile 2014

Nudo e crudo.


 Agenda Setting: ciò che i media non trasmettono… non “esiste”.
Sotto all’effetto ed al "peso" di questa convinzione, che diventa suggestione ed in seguito “auto suggestione”, l’individuo si “forma” e forma le “proprie idee”.
Un simile mot(t)o deve essere, però, (pre)parato anzitempo a livello di “humus”, di strato del terreno interiore, che evidentemente dovrà incarnare le dovute caratteristiche di base, affinché l’Agenda Setting possa, poi, attecchire. Se il terreno non è stato opportunamente predisposto, non è possibile che possa poi prosperare quel tipo di “seme”, che il Controllo perpetra/perpetua da Tempo indefinito.
Ora, il terreno umano è sempre "fertile", in tal senso… perché la mente e l’intero apparato di infrastrutture componenti l’umano, si fondano proprio su/in quella caratteristica di base relativa alla (ri)programmazione.
Cioè, il complesso dell’individuo è già di per sé, “naturalmente”, una macchina in grado di accogliere/apprendere qualsiasi ordinamento di origine programmatica. Questo è il primo step che rende evidente l’autentica natura umana:
una creazione (hardware) lungimirante, atta a contenere informazioni, routine (software) e un certo grado di autonomia racchiuso in loop di auto contenimento.
Un robot.
Ciò che accade “dentro” è qualcosa che sfugge a chiunque di questo livello terreno 3d. Non è la "merendina" ma il suo “valore funzione” che provoca qualcosa. Qualcosa che non si può denunciare a nessun tribunale, perché qualcosa di indefinibile ed insondabile. Qualcosa che si cela dietro a tutto. Qualcosa che ha il significato di un esperimento condotto su grande scala ed in grande stile.
  

mercoledì 2 aprile 2014

Immagina.


La felice intuizione del Prof. Couè sta in questo:
non è la volontà che può mettere in moto le enormi forze subcoscienti che sono dentro di noi, ma la nostra immaginazione.
Ma Couè scoprì un altro fatto con le sue acute osservazioni: la passività, l’incapacità di resistenza manifestata dal soggetto suggestionato o ipnotizzato non era la conseguenza della lotta tra lui ed il suggestionatore, come tutti i praticanti hanno ritenuto finora, ma doveva essere la conseguenza della lotta tra l’immaginazione e la volontà del soggetto, e scoprì che, in questa lotta, la volontà soccombeva sempre, senza nessuna eccezione

È da questa importante scoperta che il professor Charles Baudouin dell’Università di Ginevra, discepolo di Couè, ha tratto la legge dello sforzo convertito:
“Quando una idea si è impadronita della nostra mente al punto da farne sprigionare una suggestione, tutti gli sforzi coscienti fatti per resistere a questa suggestione non servono che a rafforzarla”.
L’altra legge importante formulata dal professor Baudouin è quella della finalità subcosciente, per la quale:
“In ogni suggestione, dopo che si è pensato al fine che si deve ottenere, il subcosciente si incarica di trovare da sé i mezzi per realizzarlo.
“Il dominio di se stessi” - Emile Couè
Link
- Dunque, abbiamo un invalido in perfetta salute, mi pare.
- Dottor Holt, ha superato il test psicologico?
- Il paziente ha rifiutato di farlo. Aveva mal di testa… Mi ha detto che a volte non sa riconoscere se è sveglio o se sta dormendo.
- Eh… beh… allora la diagnosi è ovvia…
- Ovvero: schizofrenia?

Jimmy P.

Il giudizio di un medico può cambiare la Vita del paziente, alias, di una persona. L’individuo è ciò che è, oppure ciò che gli viene “assegnato dal giudizio altrui”? E se questo “giudizio” fosse di parte, parziale, ignorante, razzista, protocollare, etc.? 

E se il medico fosse affetto, egli stesso, da una patologia deviante?
 

martedì 1 aprile 2014

Loro.


Nel film “Her” (Lei) è inscritto l’accesso ad un punto prospettico differente dal solito; quello sottostante alla presenza di un "Sistema Operativo provvisto di Intelligenza Artificiale" per personal computer, in grado di comunicare vocalmente con l’umano proprietario del computer stesso (imprinting). 
La comunicazione, all’interno della trama, va ben oltre alla semplice funzione di “segreteria virtuale”, giungendo sino alle coordinate del Cuore dell’umano e, perché no, del So stesso (un Cuore differente per materia ma non per funzione archetipica, tenendo sempre in debita considerazione che la trama è stata scritta da un... umano).

Un essere umano può realmente innamorarsi di un “programma”?

Suppongo di sì. Ogni "cosa", compresa la Vita, è un programma... Quando l'isolamento esistenziale rende solitari per scelta o costrizione, una “voce amica” (magari anche sensuale e un po' Geisha) sempre vicina, premurosa, presente, può divenire il cardine sul quale un intero universo può addirittura iniziare a reggersi. 
Non importa se mancherà la fisicità nel rapporto instaurato, perché nel film si arriva addirittura ad usufruire di un “servizio d’interfaccia” umano/So (umani che si prestano fisicamente per sopperire alla mancanza di fisicità, necessaria all’approfondimento 3d del rapporto tra "intelligenze diverse").
Si passa dalla bambola gonfiabile ad altro... adattandosi costantemente all'evoluzione dell'offerta.
Il So quando viene installato la prima volta è come se “nascesse”, poi inizia a “crescere”. Dopo avere assorbito una gran mole di informazioni “non solo sotto forma di dati” ma, anche, “a livello interpersonale con l’utente”… il So evolve, raggiungendo alla fine della pellicola un livello molto simile a quello dell’Ascensione:
ho bisogno che tu mi lasci andare. Non importa quanto io lo desideri ma non posso più vivere nel tuo libro...
Nel mezzo della trama, si è come investiti da una direzione diversa dello scorrimento sensoriale della realtà. Il So vive e si relaziona esprimendo una prospettiva “altra”, rispetto a tutto quello che è considerato normale.

lunedì 31 marzo 2014

Nella tela del ragno.



Quando si affronta la “storia umana” dal punto di vista religioso, si è soliti agganciarla al fenomeno del “creazionismo”. 
Ad ogni latitudine, le congetture derivanti dalle tradizioni religiose più disparate, collimano proprio a livello di “creazione umana da parte di un dio o gruppi di divinità”.

A livello di fantascienza o di “storia parallela o alternativa ma non ufficialmente riconosciuta”, molto spesso l’umano viene assunto come l’atto creativo da parte di razze aliene "superiori", motivate dagli scopi più vari. 

La scienza deviata stessa, pur nella propria variopinta e vastissima tonalità di teorie più o meno accreditate, viaggia costantemente alla ricerca di un anello mancante nel processo evolutivo umano; il che autorizza i più ad assumere un simile vuoto attraverso la pseudo convinzione che esista all’origine un intervento divino non direttamente evidenziabile.
Un simile modo di procedere lascia sempre aperta la porta all’intervento divino (indimostrabile).
Anche un certo tipo di "letteratura di confine" insiste sulla creazione della Vita umana, procedendo per emulazione dell’atto originario, intessendo vicende a loop che si svolgono e ripetono ad ottave inferiori, come ad esempio il “Frankenstein” di Mary Shelley.  

In tutti questi casi e, soprattutto, nella fissazione dell’immaginario collettivo, è ormai assodata la "versione creata" dell’essere umano, da parte di un “padre/madre creatore”.

Con buona pace di Darwin, l’ipotesi creazionista risulta essere sempre un passo avanti nel tentativo di dare una spiegazione alla comparsa della Vita umana, perché l'umano trova ampio terreno fertile anche a livello egoico, preferendo - "di base" - la provenienza superiore celeste, in luogo di una trasformazione naturale e completamente terrena della Vita umana.
Le branche più avanzate della scienza deviata, si sono spinte ai confini del credo massivo di origine religiosa, rientrando in una sorta di terra di mezzo tra correnti ideologiche diverse e storicamente contrapposte. Eppure, nulla di nuovo emerge a livello concreto neppure da questo tipo di ricerca molto vicina alla fantascienza stessa. Ad un certo livello non sembra nemmeno esistere differenza sostanziale tra lo scrittore fantasy e lo scienziato di frontiera o il religioso più convinto
 

venerdì 28 marzo 2014

Conosci Te Stesso.

  
Conosci Te Stesso:
il significato originario è incerto, deducendo da alcune formule a noi pervenute (Nulla di troppo, Ottima è la misura, Non desiderare l'impossibile), sarebbe quello di voler ammonire a conoscere i propri limiti, “conosci chi sei e non presumere di essere di più”; sarebbe stata dunque una esortazione a non cadere negli eccessi a non offendere la divinità pretendendo di essere come il dio.
Del resto tutta la tradizione antica mostra come l'ideale del saggio, colui che possiede la sophrosyne (la saggezza), sia quello della moderazione
Link
C’è qualcosa, nell’aria in cui si è immersi e che si respira, che entra dentro in profondità, che alimenta le fucine della fabbrica del corpo umano… che i(n)spira in qualche modo a “cedere, a ciò che si assume come reale” ed, allo stesso Tempo, ispira a “c(r)edere a qualcosa di più”.
Dove fantasia, immaginazione e sogno, s’incontrano con la "concretezza" derivante dai sensi (il ritenuto reale ed unico, senza alternativa sostenibile), accade che una industria di cloni e di robot, dotati persino di sensibilità, non possa mai del tutto essere completamente fedele ai programmi seriali, al software installato come dotazione iniziale.
Che cosa sono:
fantasia
immaginazione
sogno.
Altri programmi? Può essere. Sofisticati programmi in grado di permettere il volo sensoriale, andando a toccare la più alta programmazione riservata al percorso evolutivo superiore dell’impianto, del dispositivo, della sperimentazione, dello Human Bit, della sonda umana, dell’esperienza del “pilota” all’interno dell’esoscheletro umano.
Il pilota è quel frammento animico, che si staccò al Tempo della caduta dell’Anima. Mentre, l’umano, è il costrutto artificiale che deriva dai rami evolutivi dell’esistenza, discendente dall’auto osservazione di un Principio inosservabile.


L’ibrido umano è ciò che si è concretizzato tramite l’inserimento del frammento animico, nell’umano nativo e sviluppatosi più o meno naturalmente in Terra. I ricordi che animano la dimensione umana sono, dunque, relativi a diverse epoche Temporali, a diverse storie e a diversi piani di accadimento e di svolgimento dell’esperienza esistenziale.
 

giovedì 27 marzo 2014

L'espulsione.


Quando pensiamo al meccanismo “classico” della visione umana, attraverso la visione binoculare (stereopsi) degli occhi, a cosa stiamo cedendo?
Ad un modo di vedere le cose spiegato attraverso “gli occhi di un sapere solido, concreto, fisico e… convenzionale”, come se qualcuno avesse fatto uno schema di massima di un certo meccanismo, una bozza originale dalla quale, progressivamente, è stata ottenuta una “immagine di fondo” o di… sfondo, fissa, unica, inamovibile.
Ora, questa immagine, che spiega i meccanismi ed i segreti del funzionamento dell’occhio umano, si è sovrapposta a qualsiasi altro modo di vedere, diventando nel Tempo la spiegazione più accreditata relativa ad un simile argomento.
Vista la capacità (co)creativa dell’individuo, una simile immagine è diventata sempre più autentica, dal momento in cui:
la spiegazione ed il fenomeno hanno iniziato un movimento di conversione “a metà strada”, (ri)assumendo nel loro punto di contatto comune (sovrapposto)… definito reale 3d (fotogramma a fuoco della pellicola in scorrimento), una risultante che corrisponde a quanto, oggi, risulta evidente ed assolutamente inconfutabile.
Insomma, non è possibile attaccare le teorie odierne sulla spiegazione dell’occhio e della "visione", essendo assolutamente provate scientificamente, anche se sfuggevoli alla comprensione umana media e, dunque, assunte fedelmente in qualità di credo.

Quello che intendo sostenere è che:
qualsiasi versione del “possibile” può diventare la “realtà a fuoco” (paradigma).
È sufficiente che la Massa rimanga immersa in un determinato “stimolo”, al fine di permettere allo stesso di germogliare, svilupparsi e fiorire, diventando assolutamente reale nella maniera preferita dagli umani di questo Tempo: 
  • fisicamente e virtualmente (solo dopo avere conosciuto manifestazione fisica).
La traiettoria disegnata dal “denaro”, ad esempio, è del tipo ad “U” rovesciata.
Il denaro nasce come “immagine mentale” e viene insufflato nelle 3d Massive, per poi emergere fisicamente dopo il necessario Tempo di “incubazione” (il frattale della semina e del ciclo della pianta) e progressivamente tornare al livello “virtuale” della dimensione non manifesta, lasciando dietro di sé il proprio “ricordo” o traccia energetica (il frattale del denaro elettronico e della sua tracciatura).
Tra il “prima ed il dopo”, le 3d cambiano nella propria sostanza a livello frequenziale. 
 

mercoledì 26 marzo 2014

Che cosa c'è dentro di te?


La luce emerge dal cratere superficiale.
Ciò che vediamo esiste davvero? Certo che esiste ma in quanto raffigurazione di un "parto del possibile", ossia, esiste da qualche parte una “immagine” di ciò che vediamo. 

Ora, il concetto di "reale" è stato agganciato al concetto di comprovabile, di “solido” e, dunque, si è “scelto” di materializzare la realtà assoggettandola di fatto ad una estensione dell’attaccamento, nonché della dipendenza (il denaro viene assunto come reale anche se sempre più virtuale, perchè è prima passato dalla fase fisica, creando dipendenza interiore).
I molti individui esistenti come fluido di passaggio in Terra, aderiscono ad una simile proiezione di realtà attraverso tutto ciò che li educa a vedere in un modo pre determinato.
In questa maniera, “qualcosa” ottiene che tutti o la stragrande maggioranza vedano la stessa cosa, perché portati convincentemente ed efficacemente nel Tempo a crederlo.

Attraverso l’Analogia Frattale è possibile dimostrarlo, anche se quasi nessuno crederà ai propri “occhi”, in quanto l’AF non è materia di studio accademico, perlomeno nel contesto (ri)levato da/in SPS. Ad esempio, l’esistenza della circuiteria televisiva attorno al Globo dimostra che:
  • esistono fonti informative accreditate
  • esiste una proiezione di segnali contenenti informazioni di codifica della realtà circostante
  • esiste una infrastruttura distesa sempre più capillarmente di distorsione/filtro dello spettro infinito della possibilità.
Se il genere umano applicasse in maniera sistematica il concetto di AF, sarebbe evidente che… "chi controlla le reti infrastrutturali, controlla di fatto la capacità delle menti individuali, nel mantenere la connessione necessaria e sufficiente per alimentare l’attuale modello 3d".

Questa verità è regolarmente compresa dal genere umano, ossia, viene denunciato regolarmente il blocco di potere che controlla tali reti, tuttavia, il messaggio giunge strategicamente velato d’altre sottigliezze, in maniera tale da non risultare “invasivo” nei confronti dell’attualità (Anti)Sistemica.

In che maniera avviene la (ri)velazione?
Mettendo tutti contro tutti ma svuotando, al contempo, della possibilità individuale e d’insieme di poter “fare qualcosa, capace di andare a modificare ciò che il potere di controllo multi frammentato denuncia in relazione a se stesso”. Diabolico, vero?
 

martedì 25 marzo 2014

Vedere mondi lontani scambiandoli per polvere cosmica e stelle.


Ogni essere umano è dotato di un proprio punto prospettico, infatti ogni essere umano "pensa". La quantistica afferma che ogni essere umano mette se stesso in tutto quello che osserva, per cui l’osservato risente della presenza dell’osservatore e, questo, accade ad ogni livello della struttura gerarchica d’appartenenza nelle 3d.
È fuori da ogni dubbio che esiste, anche tra gli umani, una struttura multilivello regolata secondo qualche ordine di grandezza, che si potrebbe definire “classe di merito” .

Continuando, possiamo affermare che:
  • ogni essere umano “vede le cose” a proprio modo
tuttavia
  • ogni essere umano partecipa ed  è inglobato, volente o nolente, in una scala gerarchica che l’età individuale stessa indica frattalmente e che lo obbliga insistentemente a seguire il tracciato del “filo comune”.
Quindi… come possono coesistere allo stesso Tempo, le due modalità antitetiche appena evidenziate? Semplice, appunto, osservandole in un insieme di contenimento più grande e comune, che ordina anch’esse gerarchicamente

Io posso vedere/pensare a mio modo, tuttavia, sono vincolato alla “tendenza massiva”, che coordina i liberi pensieri assoggettandoli al pensiero filo trasmesso, per ogni dove, attraverso le infrastrutture 3d (Anti)Sistemiche.

E, quasi paradossalmente, questa “tendenza massiva” non rassomiglia e non è opera derivante dal vivere d’insieme, ma è qualcosa che viene generato dagli ordini d’appartenenza superiori (a partire dal vertice), sino a scendere, a pioggia, negli ordini d’appartenenza inferiori (sempre più Massivi).


Meglio:
  • la tendenza massiva viene generata dall’insieme della Massa
ma
  • la tendenza massiva è ispirata/trasmessa dalle classi sottili dell’ordine gerarchico.
 

lunedì 24 marzo 2014

Un simbolo vivente.

  

Io sono il vento
Io sono l’aria
Io sono il pensiero
Io sono l’idea
Io sono l’intuizione
Io sono... a prescindere da tutto.
Nei risvolti del dettaglio (frattale) si cela, si annida, il sommo fulcro che permette l’apertura del cofanetto ciclico che, altrimenti, rimane come nascosto dalla cittadella cinta di mura difensive, meglio appellata come… “la tua realtà quotidiana”. 



Nella nidificazione dei cicli trovi casa in affitto, in permutazione del tuo vagare, presupposto senza senso ma… non certamente da te; teso semmai dalla tua sete di "curiosità", come un cucciolo sospinto nella risultante corrente che nasce e si alimenta nella molteplicità delle cause, dei livelli e delle prospettive relative. Una ridda di eventi, più o meno manifesti, che si miscelano attraverso pesi e misure altrettanto rappresentativi dei principi d’essenza proiettati nel panorama dell’esistenza.
Come ha scritto qualcuno di voi: “a rieccolo”.
Ebbene sì: “a rieccomi”.
Dopo un mese abbondante, posso dichiararmi guarito da ciò che mi aveva fragorosamente abbattuto, allorquando non ebbi più né terra sotto ai piedi, né cielo sufficiente per volare. Fattori insufflati in me come rigor mortis artificiale, come indottrinamento al coma indotto che diventa auto indotto, come un virus letale in grado di addormentare alla luce del presunto Sole. 

Il futuro all’insegna della (in)capacità reddituale (il venir meno), come per mancanza progressiva di necessario ossigeno. Il futuro senza un lavoro e nella forma d’onda dell’età che avanza e, dunque, rende progressivamente sempre meno utili, abili, ricercati, necessari… a qualcuno/qualcosa che esternamente “ti richiede”.

La "malattia" è venuta per insegnare, tuttavia
 

mercoledì 26 febbraio 2014

Quanto può durare una "malattia"?


Sono solo pochi giorni ma... SPS mi manca davvero! Sono spinto a scrivere. Ne ho necessità, essendo per me come il... respirare.
Non appena la "febbre" scenderà, prenderò in considerazione di tornare a scrivere, ma in maniera non "geometrica", ossia... più irregolare, non rispondente a nessuna legge d'attaccamento (mi sembra un buon compromesso).
A volte (ri)tornano...

Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2014/Prospettivavita@gmail.com

martedì 18 febbraio 2014

Chiuso per "malattia".


Si conclude con oggi l'avventura esperienzial-filosofica di SPS.
I "segni" erano nell'aria (ed in me) da un bel pezzo, tuttavia non me ne rendevo conto, lucidamente. È venuto il momento di (ri)tirarmi e di continuare il viaggio in "solitaria". 
Le condizioni ordinarie di Vita, non mi consentono più di continuare a dedicare mezza giornata del mio Tempo alla scrittura dell'articolo quotidiano...
Nella frantumazione del tutto, spero di aver lasciato perlomeno una buona traccia, da confrontare con ogni forma di consuetudine 3d.

Conscio di essermi "ammalato"... passo e chiudo al fine di trovare una buona "cura". Lascio la continuatività di SPS, conscio che ciò che si è aperto, ben presto tornerà a (ri)chiudersi... ma, proprio, non posso fare diversamente!
È Tempo di... (ri)tornare "schiavo"...
Sono (ri)partito da me stesso, perché “Tutto… Dipende da me". 

Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2014/Prospettivavita@gmail.com
 

Una sana paranoia.


Solo perché sei paranoico non significa che non ti stiano addosso.
Kurt Cobain
Potremmo azzardarci ad affermare che l'isteria è la caricatura di una creazione artistica, che la nevrosi ossessiva è la caricatura di una religione, che il delirio paranoico è la caricatura di un sistema filosofico.
Sigmund Freud
La paranoia è solo la realtà su una scala più sottile.
Philo Gant
Paranoia; il termine (che deriva dal greco παράνοια, "follia, insensatezza")… nel significato corrente più abituale, in uso soprattutto nella letteratura psichiatrica anglosassone… indica una contingenza di disturbo mentale lucido, caratterizzato dalla convinzione delirante del paziente di essere perseguitato (o, più specificatamente, dall'ideazione che qualcuno o qualcosa abbia intenzione di nuocergli). 

Questa condizione è spesso caratterizzabile come una degenerazione patologica di alcuni tratti caratteriali come la diffidenza, l'inclinazione al pregiudizio o l'insicurezza. Il sistema di credenze di tipo persecutorio viene elaborato dal paziente in modo lucido e sistematico, ovvero non viene in generale a mancare la funzione razionale. In questo senso la paranoia si può descrivere come un caso particolare di disturbo delirante
Link 
 
La mia persona, per tramite di SPS, è considerabile come “paranoica”?

In pratica… scrivo da anni sempre della stessa “cosa”:
sull’esistenza di una cerchia di controllo totale, attorno/dentro alle 3d, non manifesta e… dunque… non dimostrabile senza l’utilizzo dell’Analogia Frattale, (ri)conosciuta a livello "essenziale" e valida come “prova”, oppure senza che un esponente del Nucleo Primo decida di manifestarsi pubblicamente (ma, anche in questo caso, un simile personaggio potrebbe essere tacciato di mitomania, ovverosia di... avere maturato una forma paranoide di appartenenza).
Sai? Quando narri di una forma polare, come appunto la paranoia, non è scontato ma può accadere che si realizzino forme di collegamento analogiche e non locali, con uno stato simile ma (ri)tenuto, opposto, a livello di credo popolare e per convenzione. 
In questo caso mi riferisco al termine “totalità”.
  

lunedì 17 febbraio 2014

Personalizzare il vuoto.


Squinzi: “Terrorizzati dall'economia reale. Ci sono problemi che rimangono irrisolti dall'inizio della crisi”…
Link 
Ci sono perlomeno due dimensioni (facce), relative alla stessa realtà, che il discorso economico, affrontato per mezzo dei Media, evidenzia per contrasto; un qualcosa che emerge indirettamente dal/nel contesto “realtà e rappresentazione simbolica della realtà”.
  • l’economia reale è quella che vede le famiglie impegnate ad “arrivare a fine mese” (sopravvivere)
  • l’economica “altra” è quella che ruota attorno ad una certa “alchimia finanziaria”, che esiste al di là della sfera concreta e delineata dall’economia regolata dai limiti della Fisica.
In un caso:
esiste un mutuo (contratto) attivato per comprare una casa (fisica), a fronte di un pagamento (rata), derivante dal lavoro (fisico) del “compratore”.
Nell’altro caso:
esiste il punto sopraesposto, al quale vengono agganciate formule e prodotti “eterei” (a leva), basati su una certa “creatività” permessa, nemmeno tanto tra le righe, dalla legge.
È un doppio binario, corrispondente a due vere e proprie dimensioni, connesse tra loro in maniera non paritetica ed esprimenti un peso diverso, in termini di “direzione, spinta, effetto, dipendenza”.

La sfera virtuale della finanza descrive un circolo chiuso (vortice): i proventi rimangono ad un certo livello “dematerializzato”, mentre le perdite si trasformano in realtà fisica, cadendo nel livello sottostante dell’economia reale, proprio come per il “meccanismo” della pioggia. La direzione è univoca:
dall’alto verso il basso.
La spinta è, invece, bidirezionale, ossia:
la prima fase è virtuale (imprinting), elitaria, e corrisponde al livello dell’idea/pensiero/azione ed al Tempo diretto
la seconda fase è reale (loop), massiva, e corrisponde al livello della (re)azione ed al Tempo differito
.
 

venerdì 14 febbraio 2014

In proiezione sul proprio schema.


La saggezza degli antichi è il ricordo di ciò che fu, un giorno, l’umanità.
La saggezza degli antichi è la (ri)prova della ciclicità delle 3d (tutto scorre e tutto torna, ma in forma diversa).
La storia si (ri)pete ma mai nello stesso modo; l’alternarsi dei modelli di (ri)presentazione indica, sottilmente, la presenza immanifesta di un principio intelligente “ordinatore”. La stessa Quantistica indica nella presenza dell’osservatore lo strumento che, allo stesso Tempo, misura e viene misurato, essendo - volente o nolente - incluso nello scenario da (ri)levare (influenza frattale).
Tutto ciò è già accaduto, è già “stato”… e lo stiamo (ri)vivendo, colorato d’altre tinte
Come andò a finire quel Mondo? Che cosa è successo e perché è successo?

Ora, il buon Piero Angela e famiglia (la propria e quella più allargata di “cloni”), ce lo raccontano da interi decenni, vero?

Le “solite cose” (ri)visitate, ogni volta, grazie ad un particolare mix di (ri)nnovamento tecnologico, di Natura spettacolare, e di una “strana dimenticanza” da parte del suo “pubblico”. 


Definisco “strano”, questo stato del dimenticare continuo, che spinge le persone a (ri)vedere sempre le medesime rappresentazioni, solo variate per leggere sfumature a livello teatrale, ma non a (ri)vedere il proprio ideale di base, relativo a quei concetti (ri)petuti nel Tempo, sin da quando erano bambini (io ricordo che, con mio padre, già vedevo Quark nei primi anni 80 dello scorso secolo). 
 

giovedì 13 febbraio 2014

Osservo attorno a me segni di una grandezza dimenticata/sconosciuta.


 
Ci si deve liberare della speranza che il mare possa mai riposare. Dobbiamo imparare a navigare in venti forti.
Aristotele Onassis
Argomento i miei sogni
sovrapponendone al respiro
tutto il peso dell’anima
di ferro
  burro
   e ridicolo
     stagnante
       anelito di immortalità;
ardo oltre la linea d’orizzonte,
pazzo!
Quale scherzo
condanna ad ignorare
persino il senso della ragione,
gravitare come una boa
al seguito dell’onda,
ingannati dalle lusinghe
fatte di vento e di…leggenda.

Le illusioni
Giunge qualcosa di estremamente "grande"... da aree di me, (ri)specchiate ambientalmente e sensorialmente.  Come una sorta di "non visto" (eco) che, tuttavia, continua ad "esistere" ad ogni livello...

 
Per tutto ciò... scrivere è per me come meditare o come… "respirarci sopra" (divampare).
Scrivere non è solo scrivere. Scrivere è dare libero spazio a qualcosa di me che, usualmente, non ne ha. Scrivere è concretizzare l’arte individuale dell’essere, senza sapere esattamente cosa siaè dare ossigeno ed infiammare tutto quanto è infiammabile, per bruciare e (ri)nascere ogni volta, disegnando evolventi ad ogni livello di rappresentanza e (ri)circolo. 
Nel loop mi manifesto. Nel loop mi smarrisco. Nel loop continuo
La schiavitù è una leggera sfumatura che caratterizza, ancora una volta, senza nemmeno saperlo. È come essere "ammalati" e trascinare la condizione di malattia, senza che un medico te la confermi.
Malati e portatori sani di Vita.
La tua diagnosi esistenziale non la può emettere un dottore, secondo un protocollo scritto appositamente per “intrattenere”.
Ringrazio i medici ed ogni classe infrapposta tra me e me, ma… scelgo di farne a meno. Un taglio va immediatamente suturato, ma, nulla di più!
  

mercoledì 12 febbraio 2014

SPS vede.


 
Al fine di “ordire una trama” in maniera sottile, strategica e dominante, ossia – “non vista” – è utile (1) far credere che il "principio ordinatore" non esista (2) agire indirettamente (3) dividere la platea in ogni modo.
Lo strumento principe è lo sfruttamento polare della “confusione e dell’ordine”, alla luce di un evidente stato massivo di “non conoscenza” o di “conoscenza chiusa fine a se stessa”…


La società moderna è (ri)colma di nozioni e di sapere parziale, scambiato per “regola cardinale”. In questo, le singolarità si muovono come funzioni indirette di un “sapere mediano”, che non appare mai se non per “contrasto”, evidenziandone le tracce in maniera indiretta e frattale.

L’ombra è l’analogia inversa, che ben evidenzia il corpo proiettante.
A cosa equivale un “ombra”, a livello frattale?
Al “segno/marchio” impresso nelle 3d da una fonte relativa e “proprietaria”. L’ombra frattale non necessita di un corpo fisico proiettante:
l’Analogia Frattale (ri)prende ogni tipo di presenza (im)manifesta.
L’ombra sul Mondo attuale è qualcosa che lo “oscura indirettamente”.

Perché? Beh… per il semplice motivo che questo Mondo è ingiusto. Il grado (orizzontale) di ingiustizia regna ad ogni livello (verticale), in "virtù" di una replica precisa, diffusa nel tutto emerso. 

Il caso non esiste.
Il caso esiste se il principio ordinatore “lascia la presa”; anche se a quel punto "esiste il tuo principio ordinatore"
  

martedì 11 febbraio 2014

(Ri)ossigenazione simbolica e taglio della memoria.


Fino al 700 a.C. nelle scuole veniva insegnato che la Terra era sferica e che insieme agli altri pianeti, aventi anch’essi la stessa forma, girava intorno al Sole; era noto quindi il sistema eliocentrico. Circa nel 300 d.C. si insegnava che la Terra era piatta ed era al centro del sistema solare, veniva considerato eretico l’insegnamento riguardante la sfericità del pianeta.
In mille anni possono accadere moltissime cose, ma non da giustificare l’arretramento di una civiltà nelle conoscenze; a meno che un evento catastrofico, o bellico di vasta estensione, o un periodo di caos e terrore, abbia causato la perdita delle nozioni scientifiche acquisite. Un evento drammatico, la cui natura ci sfugge, avrebbe spinto l’umanità a dimenticare ciò che era conosciuto, forse, da millenni.
Le conoscenze elettriche - Mauro Paoletti
Un evento drammatico, la cui natura ci sfugge, avrebbe spinto l’umanità a dimenticare ciò che era conosciuto, forse, da millenni…
Ricordi quel “è solo un piccolo taglietto… per il tuo bene”, una citazione dal film “La bussola d’oro”?
Ebbene, sai che cos’è una lobotomizzazione?
La lobotomia era un intervento di neurochirurgia conosciuto anche come lobectomia o leucotomia. Consisteva nel recidere le connessioni della corteccia prefrontale dell'encefalo

Poteva essere eseguita con la variante dell'asportazione o distruzione diretta di esse. Il risultato più riscontrato era il cambiamento radicale della personalità. La lobotomia era usata in passato per trattare una vasta gamma di malattie psichiatriche come la schizofrenia, la depressione, la psicosi maniaco-depressiva o disturbi derivati dall'ansia. Oggi la lobotomia viene praticata, in una forma meno distruttiva e più selettiva, in casi di epilessia se il paziente è farmaco-resistente, e prende il nome di leucotomia temporale anteriore
 

lunedì 10 febbraio 2014

La legge "serve".


 

Servitù prediale:
la servitù predile è il diritto reale che ''consiste nel peso imposto sopra un fondo per l’utilità di un altro fondo appartenente a diverso proprietario" (art. 1027 cod.civ.)...
La storia (anche nella sua componente deviata) è lì a dimostrare che:
la legge è sempre stata dalla parte dei “forti”, ossia, che è sempre stata “scritta”, molto abilmente, per dare l’idea di uno Stato di apparente “diritto”, vestendo i concreti e contemporanei panni… di una verità di grado esattamente contrario (strategia che, ad un certo livello, diventa "preterintenzionale", ossia:
che va oltre l’intenzione di chi agisce... Link)
Occorre proprio essere "stolti" per non avere ancora compreso a pieno una simile realtà. Oppure è sufficiente essere sotto ad ipnosi/incantesimo o, ancora:
  • essere irresponsabili (cercare di trarre il massimo profitto dallo status quo, alias, conformarsi)
  • sentirsi impotenti (tirare a campare, alias, sopravvivere)
  • avere perduto ogni speranza (corrodersi giorno dopo giorno, alias, auto annichilirsi).
Non è difficile dimostrare che questa realtà è il frutto di tutti i comportamenti umani, sommati vettorialmente e diretti da una regia che non appare mai in prima persona.

Ad esempio:
quando un pediatra svizzero, il dottor Max-Henri Beguin, riuscì in qualche decennio a eliminare il problema della carie dentaria nelle famiglie che accettavano di seguire i suoi semplicissimi consigli dietetici (un caso senza precedenti), le comunità scientifiche e gli odontoiatri rifiutarono di riconoscere i buoni risultati da lui rilevati, adducendo a pretesto un’”assenza di rigore scientifico”. Eppure i fatti parlano chiaro:
a La Chaux-de-Fonds ci sono oggi molti giovani con una dentatura perfetta, con o senza il ricorso al fluoro. . .

venerdì 7 febbraio 2014

Teletrasporto nel vuoto.


 

Quando si leggono, in qualsiasi testo, delle espressioni tipo: “è come se…”, “allo stesso modo…”, “analogamente…”, etc. in cosa ci si imbatte? 
(1) In una sovrapposizione di stati: una cosa ne ricorda un’altra, a prescindere dal Tempo di appartenenza (allo stesso Tempo); (2) L’analogia è una “funzione atemporale”, che può essere colta o meno… seppure esista, a prescindere dal grado di attenzione o di percezione del lettore.
Che cosa si può desumere?
(1) Che il reame della “realtà 3d, scambiata per unica”, è paragonabile ad un tassello che “giunge/parte”, contemporaneamente, “da/per” (snodo)… (2) I reami di “realtà 3d” sono potenzialmente (com)presenti e dipendono/non dipendono dalla “presenza” dell’osservatore.
E che, dunque, le 3d sono una parte dell’intero

La prospettiva, attraverso la quale s’inquadra una “scena”, può essere tale da inglobare le intere 3d in modo da (ri)assumerle in un “punto”. Ciò permette di accedere ad un livello superiore della “circuiteria”, che sottintende l’opera Creatrice. 

Se le 3d (attuali) sono un punto sulla “mappa”, è logico che, per quanto asserito poco sopra, siano allo stesso Tempo anche “un puntino dotato di profondità ed altezza” (sovrapposizione di stati), in quanto ché, questo puntino, è solo lo schema approssimativo/semplificato di qualcosa che è, invece, dotato di capacità multi combinatoria (essendo una porta verso le infinite combinazioni di possibilità).
 

giovedì 6 febbraio 2014

Il sogno-pensare.


Il sogno non è altro che un “diverso modo di pensare”
I miei sogni sono proprio come “pensieri”, solo espressi in una maniera “non convenzionalmente abitudinaria”. Ecco, se devo trovare una differenza tra i due modi di “pensare”, la posso rilevare proprio nella diversa modalità dell’esprimere “concetti”.
Anche se… l’abitudine è radicata in entrambe le “sponde”:

  • attività cerebrale di veglia (pensare) = polarità abitudinaria 1
  • attività cerebrale del sonno (sognare) = polarità abitudinaria 2.
Insomma, l’attività cerebrale “non si ferma mai” e si colora di diverse tinte, in funzione del “momento ciclico” nel quale s’intesse. Il pensare è, dunque, l’equivalente del respirare:
  • pensare alimenta di simbolismi il complesso umano.
  • respirare alimenta di ossigeno il complesso umano.
In realtà, sia il pensare che il respirare equivalgono alla “rotazione”, derivante dal “movimento”.


Tutto “ruota”, dando luogo a vortici. I vortici sono la manifestazione della Vita delle singolarità e di ogni “essere/cosa” esistente nelle 3d. I movimenti torsionali che interessano tutto, nelle 3d… sono qualcosa che viene innescato (a livello apparente) dalle grandi masse in rotazione (Pianeti ad incominciare dal dominio della massa Solare). 
Questo imprinting, che certamente deriva da molto più lontano, si applica al tutto, sino a raggiungerlo e caratterizzarlo sin nelle proprie molecole subatomiche di “base”.
Tutto ruota ed è dotato di “ritmo”. Tutto è in comunicazione ed in comunione. Tutto è suddiviso in coppie collegate tra loro in maniera non locale (invisibile, incomprensibile visivamente). Inoltre, lo “spazio è vuoto”, nel senso che “serve per qualcosa”
 
La sua caratteristica fondamentale (il vuoto) è, allo stesso Tempo, la sua metà separata/divisa ed antitetica:
  1. spazio (pieno)
  2. spazio (vuoto).
Senza il vuoto non esiste la possibilità di pieno e viceversa. Ciò, crea un movimento di alternanza (ora pieno, ora vuoto, ora pieno, ora vuoto), che "scava" nel tutto la possibilità del ruotare...
  

mercoledì 5 febbraio 2014

Gli affari sono affari...


 
Erano persone noncuranti, Tom e Daisy… Schiacciavano cose e creature e poi si ritraevano nei loro soldi e nella loro immensa “noncuranza”. Telefonai, scrissi… implorai, ma nemmeno uno della sfavillante moltitudine, che aveva goduto della sua ospitalità… venne al funerale. E da Daisy, nemmeno un fiore. Gli ero rimasto solo io. L’unico che lo aveva a cuore.


Dopo la morte di Gatsby, New York diventò stregata per me. Quella città… che era stata il mio scintillante miraggio, ora mi ripugnava. L’ultima sera che vi rimasi, tornai ancora una volta nella casa enorme ed incoerente di Gatsby. Gli uomini di Wolfsheim l’avevano svuotata.
Mi ricordai di come eravamo tutti venuti da Gatsby, col sospetto della sua corruzione, mentre lui stava in mezzo a noi nascondendo un sogno incorruttibile.
La luna si levò più alta… e, mentre stavo lì a rimuginare su un mondo vecchio e sconosciuto… pensai alla meraviglia di Gatsby, quando per la prima volta aveva scorto la luce verde in fondo al pontile di Daisy. Era venuto da così lontano e il suo sogno deve essergli sembrato così vicino, da non credere di poterlo afferrare. Ma non sapeva di averlo già alle spalle. Gatsby credeva nella luce verde.
Nel futuro orgastico, che anno dopo anno si ritira davanti a noi. Ieri ci è sfuggito ma non importa… domani correremo più forte. Allungheremo di più le braccia, e un bel mattino…
Così, continuiamo a remare, barche controcorrente, risospinti, senza posa… nel passato.
Il grande Gatsby
Così, continuiamo a remare, barche controcorrente, risospinti, senza posa… nel passato.
  

martedì 4 febbraio 2014

La macchina del vuoto.



 
“Una volta”… quale messaggio avrebbero tratto, quelle popolazioni che avessero assistito all’attacco delle bianche colombe, lanciate dalla finestra dello studio del Papa?
Certamente, ne avrebbero tratto “un presagio negativo”.
E, nel percepire questo, avrebbero applicato inconsciamente la frattalità della proprietà del tutto di manifestarsi. Lo Sciamano appone una forma di se stesso, il più possibile “distaccata dalla misurazione”, al fine di estrarre significati da ogni accadimento che caratterizza il vissuto…
Superstizione? Ignoranza? Furberia?
È possibile, ovviamente, pensare a tutto ed al contrario di tutto, visto che, “tanto”, le singolarità – dopo avere pensato – dimenticano inesorabilmente, dimostrando in questo… tutta la propria disarmante “vuotezza interiore”, frutto dello stanziamento a “bagnomaria” nelle 3d, polarizzate “in una certa maniera”.
Non si traggono “risultanze”, che possano apportare valore aggiunto alla propria esperienza. 
Si procede secondo la consueta direzione di marcia, a fari spenti, velocità di crociera e… con pilota automatico inserito. Ciò dimostra che “non è utile per qualcosa/qualcuno, che le persone conoscano se stesse”, bensì, “è utile per qualcosa/qualcuno, che le persone compiano un certo tragitto secondo la corrente”…