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mercoledì 13 agosto 2025

Colore stupore.


Generata (non creata) dall'IA

Quando? Ove sei... più stupitdo che perplesso.

Nel Bollettino di ieri s’è visto come qualcuno decide, ogni volta, il “colore dell’anno (o della stagione)”. È la… “moda”. E, soprattutto, laggente (che con-segue). 

Il “successo” di tale ferma imposizione ma “niente”, è dovuto a “te” che sei sempre disponibile online ad e-seguire ogni “comando”. Come? Quale comando? , quello che – per l’ennesima volta – non esiste; c’è (analogamente a l’oro). Ove, per analoga-mente s’intende l’auto caratteristica frattale espansa o “magia” che anche in tale versione della Terra, imperversa funzionalmente. Del resto, qualsiasi cosa sia, chiunque sia, è (qua, così), nell’AntiSistema = nella negazione del Sistema o come dovrebbe essere, oppure l’utopia im-possibile (potenziale). 

Il potenziale che per forza di cose richiama proprio Te: l’appeso al chiodo, sulla parete. L’agnello sacrificale. Ciò da cui viene estrapolato, raffinato, prodotto e manifestato (qua, così), “te”. 

Te dice niente Jekyll & Hide. 

E lo “sdoppiamento di personalità”. E la sud-divisione della “mela di Platone”. E… il “divide et impera”. Niente? Sostanzialmente, infatti, sembra proprio niente, mentre altresì è “niente” = tutto




I colori son, dunque, essi stessi... sfumature (di qualcosa di unico, totale).

I colori, or dunque, cosa significano. Che sostanziano. Quale indicazione o, meglio, “indicazione” ti… ispirano. E, perché mai, all’arcobaleno i globalisti hanno levato un colore. Uhm

È un caso? Figurarsi. 

Con una “costola di Adamo” qualcuno fece “Eva”. Ergo, attraverso qualcosa, qualcuno. L’ad immagine e somiglianza, cosa (chi) indica essenzialmente.  

Iniziai a comprendere l'importanza del colore circa ventidue anni fa, quando intrapresi lo studio e la pratica dello yoga: a quell'epoca cominciai infatti a occuparmi di anatomia sottile e dei colori ad essa correlati, simili a un arcobaleno in costante mutamento. Ne rimasi affascinata e, in qualità di maestra di yoga, decisi di in-segnare ai miei allievi a visualizzare il colore, oltre che a praticare le varie posizioni, in modo da ottenere un effetto terapeutico maggiore. Iniziai contemporaneamente a interessarmi di riflessologia e imparai così che le piante dei piedi e le palme delle mani rappresentano l'immagine speculare del nostro corpo: in tali sedi terminano infatti i dieci canali energetici che percorrono interamente quest'ultimo…
Riflessologia e terapia del colore – Pauline Wills

Calligaris docet. 

Se stanzi in un locale tutto color… rosso, e desideri dormire, embèNo? Con il rosso, al limite, ci fai ben altro. Cosa richiama il rosso? Ergo, partendo da auto constatazioni individuali che padroneggi “sulla tua pelle”, puoi meglio comprendere, accorgerti e, in seguito, espandere questa conoscenza singolare un po’ a tutto quanto l’arco o meglio la sfera. 

Il corpo/mente sviluppa qualcosa simile ad essenza che, senza ombra di dubbio, può essere correlata ad un colore o ad un mix (assieme) colorato. Dunque, se riesci a vedere tale manifestazione esterna e sei al corrente del significato – agganciato alla personalità-atteggiamento della singolarità – avrai chiaramente davanti a Te una sorta di “impronta digitale” o specifica dell’individuo (o di te stesso), che lo (ti)... precede

Zamperini dichiarava che il corpo “emette” anche chakra esterni = manifesta qualcosa, come se fossero vibrisse animali o sensori “naturali”. Poi, “sei a conoscenza” del discorso col-legato alla “energia”. 

No? Cioè


Hai nozioni relative alla “anima”. Ovvero

E sei perfettamente conscio che il corpo elimina ogni “scoria” oramai ritenuta inutile. Ergo? Or bene, ciò che rilasci – guarda un po’ – “serve” ad altro/altri per, ad esempio, “concimare campi” che in seguito daranno “frutti” che, tuttavia, dovrai andare a comprare al super-mercato, in cambio di denaro nemmeno più frusciante (alla Paperon de’ Paperoni) ma… digitale = ? 

Cos’è (il) digitale. A chi ammonta. Chi lo ha deciso. 

L'informatica è senza movimento apparente. Eppure funziona.
Consuma...

Sei sempre “lì” ossia (qua, così). In balia delle “mode” che sono, poi, la moda (l’oro). SPS mette ordine nel divide et impera, spolverando questo “spettacolo”, lasciandolo lindo per quello che è: un unico impero, un’unica gerarchia, il Re e tutto il resto. 

Quale “colore” potrà mai avere l’imperivm

Tutti i colori del “mondo”. Quelli che meglio lo rappresentano. La fuzzy logica è l’araldica l’oro. Lo spezzettino o patchwork o mosaico o puzzle, etc. che tuttavia è una… sol, “cosa” = sempre l’oro, in qualsiasi salsa la metti questa versione del mondo AntiSistemico. 

“Strega comanda color…”. Ecco

Chi “comanda” (qua, così). Chi pilota? Il “verbo” indica meglio (sostanzia) l’intera situazione: pilota-Re. È il Re che pilota l’AntiSistema, ossia, “te” (qua, così). E chi è mai questo Re. Chi c’è. Chi decide. Chi è già successo e, dunque, continua a succede-re. 

Sei come in un incanto (qua, così). 

Sei, sia lo spettatore che l’attore. Ciò che rende sensato l’AntiSistema, altrimenti orfano del successo (scopo). In-somma, “servi” in toto, all’esse-Re (esserci). 

Di “te” o meglio, Te, non si butta mai via niente.
Nella totalità, è totale anche il servire!

Anche ciò che scarti ha “valore” x l’oro, essendo Te/“te” un laboratorio ambulante alchemico-chimico, sostanziale. Per questo a Te è già successa l’auto trasformazione in “te” = l’et, la coniugazione “aliena” che permette un po’ tutto quanto, l’oro, hanno in testa. 

La meta-fisica, ossia, l’altra “metà” della Fisica (quella rivelata) ti introduce in un “mondo superiore”, per siffatto motivo “bloccato, sbarrato”. Ma, d+la “metafisica” indica un cammino fisico (tipico del “post mortem” egizio), una direzione di marcia com-portante l'Oltre, rispetto ad ogni “senso” (qua, così) acquisito e dato per scontato. 

Se Athon Veggi ha sostanziato che il tal Faraone “se ne è andato via vivo, con tutto il corpo...”, che colore ti viene da visualizzare? Che sapore ti rimane in bocca. Cosa senti a livello viscerale. Ecco 

Il colore quando diventa calore, “trasmette emozione” = ti coniuga, interconnette, emana direzionalità, (ti) ricorda, (ti) riporta, etc. etc. etc.

Questo tipo di “comunicazione” non ti dice proprio niente se… a “te” non dice “niente”. Però, come qualcuno che non comprende un altro idioma. Ok?

Come si esprime Bumblebee? Attraverso ogni canale della radio...

La Verità s’in-cide, comunque. E se non “capisci” e non “senti”, bahtale incisione assume qualsiasi f-orma che può, comunque, sempre esserti utile, al fine di… ritorna-re, Te. 

È ovvio che l’oro pilotano anche la Verità, dal momento che per auto manutenerti informato, diventa “verità”. E la “verità”, si sa… s’esprime in ogni modo, in tal modo. Risultato

Anche la Verità è im-piegata (qua, così), pur rimanendo sempre, costantemente, coerentemente, la Verità = ciò che è già successo, memoria, “dato”, etc. etc. etc. 

Che colore ha/è la Verità? 

Tutti ma, soprattutto, quello che più “ti dice qualcosa”. In tal modo, ci sei sempre vicino. E, di conseguenza, la Verità ti è sempre prossima, nonostante “tutto” e persino “te”. 

L’arcobaleno senza un colore? 

…, è come se ti avessero levato una “costola”. Nessuno fa niente x “niente” (qua, così). Tutto ha un senso, non visto che l’oro hanno uno scopo. 

Tutto con-segue; “te” segui. 

L’oro eseguono per indiretta persona, wireless, da remoto, non localmente, non linearmente, non esistendo; essendoci

“Il colore è un dono innato, ma l'apprezzamento del valore è semplicemente un allenamento dell'occhio che tutti dovrebbero essere in grado di acquisire…” 
John Singer Sargent



 
 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4010
prospettivavita@gmail.com


mercoledì 4 settembre 2024

Ciò che sai è relativo a…


E, laddove non esiste; c’è… il vertice della gerarchia, bè… tale relatività è verso l’assoluto, seppure Dio sia “Dio” = la singolarità auto eletta (qua, così). Come al solito, la “morale è sempre quella”: 

fai merenda nell’AntiSistema, che ti ha ma “niente”. 

Guardi sempre altrove! In-tanto… No? Quando, il relativo, indica la presenza dell’assoluto? Sempre

Se qualcosa è relativo, significa. Sostanzia.

Ovvero, auto constata l’esserci dell’assoluto. Questa è, ovviamente, frattalità espansa = verità (la terza p-arte dell’I-Ambiente, ch’è… legge, strumento, memoria). Ma, la verità da sola non ti porta a nulla, se (se) Te sei sempre “te” (qua, così). Persino se sei Te (qua, xxx). 

Alias, anche il gerarca (leader) massimo può essere accecato dal relativo potere (potenziale contemporaneo), interponendosi nella posizione di chi “non può più fallire”, pena la relativa “dannazione” = il sopraggiungere di un’altra singolarità sferica, in grado perfettamente di prenderne il posto, sostituendone la “testa” che va, poi, a dare “luogo, modo, senso (unico), etc.” allo mondo intiero. Dunque, questo tipo di Te (Io) è sempre un “auto prigioniero” del/nel (qua, non importa come) non avendone nemmeno coscienza



Qualcosa, or dunque, e non più… qualcuno.
C®edendo sempre di/che (de che)…

martedì 16 gennaio 2024

A-braccio.


Oppure, abbraccio?
Ci sono in giro, in circolazione, degli strani giochi di parole. Ad esempio:

comunismo Vs consumismo.

Una “esse” + l’anagramma, dista il comunismo dal consumismo. Cioè:

“co” + salto di 3 + ritorno indietro di 1 + “s” + indietro di 2 + avanti di 3 + “ismo”.

Co…ismo.
Non solo.
Le parole iniziali, contenute sono:

comuni
consumi…

Ancora “s” + l’anagramma di “comuni”.
La “s” è una lettera che s-travolge. Messa davanti ad una parola, aggiunge del “sapore” al contesto. A tal proposito, lo s-proposito.

Proposito: intento.
Sproposito: stupidaggine.

Cavoli. Qual’è l’origine di questa “s”, messa davanti a parole di senso già compiuto? Un po’ come la “a”: a-morale, a-normale, a-politico, a-simmetrico, etc. 

La “a, messa così, mi è negativa. 

Invece, mi devi essere sempre positivo (dal “2020” un po’ meno, per via dell’esito del “tampone”). 

Il linguaggio lo si prende secondo le regole che qualcuno ha pre-visto. Qualcosa che ti studi a scuola, imparando a menadito quello che serve. Anche se nessuno più scrive “lettere”, le lettere sono ancora alla base della scrittura. Anche se la comprensione è un’altra cosa

mercoledì 10 giugno 2020

Ricorrenza nel significato.



Coronavirus, test sierologici nel bergamasco: più della metà positivi
Adnkronos 8 giugno 2020 Link
Quando, una certa caratteristica diventa comune, ovvero, “normale”? 
Come dimostra, ad esempio, l’abitudine. 
Allora, quando qualcosa diventa una costante, di conseguenza assume il “valore” di… nella norma
Ciò, provoca nell’assieme sociale “a Massa”, una tendenza che smette persino di esserlo, poiché… diventa “inconscio”, si interiorizza, penetra in profondità, occupa o invade e, quindi, si camuffa sostanzialmente. 
Si è appena visto tale meccanismo in funzione, dal momento in cui è comparso il “virus”, richiedendo una massiccia dose di auto adattamento alla diversa “realtà” (leggi lockdown e usi e costumi vari).

martedì 3 dicembre 2019

Algoritmo “significato”.



Quanto “tempo” devi lavorare per estinguere il mutuo sulla “tu3” casa? Mediamente, s’intende. 
O, meglio, partendo da zero euro sul conto da dare all3 banca e potendo contare sul sol3 stipendio (che, per chi costituisce famiglia, è presumibilmente doppi3). 
Quanto? 30, 40, 50 anni...
Per un3 soluzione tipica, sì. Ma se vuoi fare l3 cose alla grande… apriti o cielo
Per cui, in assenza di entrat3 straordinarie, occorrono decenni per saldare il “debito”.

martedì 29 ottobre 2019

Quale storia.



Informazione sostanziale: il significato che ha, ed “è”, tutt3 ciò che proviene dall’ambiente.
Verità, se vuoi o preferisci. 
Ciò che continua ad auto succedersi (nel) “qua (così)” e/ma non sol3; 
anche “origine” ante “è già success3”.

venerdì 4 ottobre 2019

L’inalienabile marchio.



Ognun3 fa/compie, (nel) “qua (così)”, il “proprio” mestiere?
Se (se) tutt3 deve essere per forza “mansione”, allora sì. 
In base a cosa, ognun3 si auto ricava spazio in tale mo(n)dus? 
Secondo quali auspici, ognun3 si s-muove all3 volta della continua ricerca di lavoro
Passione, responsabilità, piacere, noia, curiosità, busta paga, successo, sfruttamento, compagnia, etc.?
Di quale “necessità” si tratta se sostanzialmente “così (qua)” fan tutt3. Allora, perché (non) chiamare ciò con un appellativ3 molto più “parlante” ad auto identificante, tipo:
“schiavitù” di fatto. 

martedì 30 aprile 2019

Significato o codice sorgente del linguaggio.



“Repetita iuvant” = la locuzione latina… tradotta letteralmente, significa “le cose ripetute aiutano”…
Link
Bene. “Ripetere” è nell3 corde dell’AntiSistema, poichè – ricorda sempre – “è già success3” e, dunque (inerzialmente, ad immagine e somiglianza, funzionalmente), continua proprio e, guarda non caso, a succedere (tutt3 si trasforma):
del resto, non è proprio “così” che “qua” ti fanno il lavaggio del cervello? 
Continuando ad auto ripetere, per “te”, ogni slogan (in qualsiasi campo) che progressivamente diventa il “tu3” modo di essere, ovvero, di interpretare ogni “cosa”, da cui ogni genere di “credo” che, tuttavia, come per l’antic3 luogo comune “tutte le strade portano a Roma”, di più, nell3 questione AntiSistema (realtà manifesta “qua, così”), significa che “tutte le strade com-portano ‘Roma’”, laddove per Roma deve intendersi l3 compresenza eco-dominante o punto di sospensione, che non esiste; c’è.

lunedì 25 febbraio 2019

Corsi e ricorsi, significano.



Potresti ammettere (renderti conto, essere consapevole) – anche “solo” per un istante, ma totalmente – che, ciò che sai... in quanto ad esperienza autentic3 (che ti sei fatt3 in un certo ambito - addirittura - qualsiasi ess3 sia), riflette e significa anche ciò che continua a succedere globalmente, a prescindere dacome sembra (ovvero, da come ti raccontano il giro del fumo)?
Comprendi l3 spirito della “domanda”? 
È un3/in leva. 
E se… “datemi una leva e solleverò il mondo…”, allora, di tale “strumento” te ne puoi “Fare…” molto, addirittura potenzialmente potendo fare l3 differenza. 
È persino ovvio che, invece, tu/“tu” non colga l3 portata di tale “riflessione”, in quanto che… ti sei abituat3 a “digerire” tutt3, facendotel3 scivolare addosso/dentro e, quindi, scivolando via  - “qua (così)” - con l3 corrente, nella corrente (ch’è AntiSistemica e “denuncia” proprio tale “essere” AntiSistema).
Un3 situazione auto ricorrente, checché se ne dica e se ne pensi.