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lunedì 25 agosto 2025

Il Signore dell’infiltrazione.


Infiltrazione ed angolo della memoria (Verità)

Quanto è “umido” l’ambiente (qua, così). No?

E…, pieno di re-go-le.

Regole per tutti.
Ci sono le regole di partenza fanno parte della convivenza anche a scuola bimbi e adulti. Regole regole ovunque e per tutti…
Link

“Grazie, grazie! Grazie, Signore! Grazie di averci chiamati alla festa…”.
Canto liturgico

Ma sì: fatti na’ fischiata, va.

Umanamente uomo: il sogno – Lucio Battisti
Link

“Pigliati na’ pasticca…” che, “con un poco di zucchero…”. No?

“Peccato che non li facciano più i russi ormai, li fanno tutti in Cina…”.
Invasion

Sostituiti (visitati, posseduti) dagli “Ultracorpi”, proprio come già successo a “te” (qua, così). 

“Kumbaya my Lord, kumbaya...”.
Che, tradotto, viene:
“vieni a noi Signor, vieni a noi…”.
Kumbaya

Che “razza” di Signore “viene ri-chiamato”. Osannato. “Se sposti la lingua, passo…”. Sei nell’AntiSistema (l’oro). Ove, perciò, continuamente “servono le re-go-le…”.


Uomo, se corri un po’ ce la fai…”.
Sognando e risognando – Lucio Battisti

La Verità è una: ci sei?

Immagina il prezzo “snitch” nel trading:

al mattino è in un “posto”
alla sera in un altro
ergo
la posizione serale indica che la Verità è una = dove ora si trova il prezzo, cioè… lo spostamento mattina-sera è stato solo quello (nelle miriadi di sfumature), ovvero, la Verità.

Ti puoi raccontare tutto quello che “vuoi”, ma… “niente” = la Verità è sempre e “solo” una! Ed è quello che + conta, perché è già successo quello che “ora” ti ha ma “niente”.

(Ti) ritrovi?

Ad esempio ma causalmente, se ignori la Verità nel trading, alla sera sarai in perdita. Cioè, hai voglia a sostenere “sì ma, quale verità?”. La Verità insita nel “prezzo” è quello che ti fa guadagnare o perdere = la Verità è ciò che + conta

Se sei nel dubbio, tra le “verità”, anche quando Doctor Strange o Loki si “replicano all’indefinito” è solo uno (la Verità) il vero Doctor Strange o Loki; mentre tutto il resto è riflesso o, “verità”. 

Perché ti parlano di “effetto serra”. 

Quando c’è “effetto (riflesso)”? Quando ci sei dentro. A cosa? A cosa, se non alla “serra”. Dunque, “non esiste ma c’è”… è tutta una variazione sul tema (modello “50 sfumature di…”) relativa a l’oro, da cui di-parte l’AntiSistema e, quindi, ogni sorta di “cromatura” della Verità. Rimane persino logico che Oltre non esiste ma c’è qualcosa e qualcuno: 

l’oro Vs un'altra “terra” calpestabile. Il non lineare. La sostanza.

Sentiti sempre Battisti che te cantava:

“Oltre il monte, c'è un gran ponte. Una terra senza serra... Non lo sai...”.
Due mondi

Oh! “Due mondi”. Ok?


La stessa terra ma divisa perlomeno in due: dividi et impera. I “famosi”, non importa quanto “in palla (una volta connessi o visitatori)”, esprimono sempre la Verità, nella sostanza, perché… “essi sanno e sapendo gli viene naturale fare i fighi”.

Portami a ballare oppure altrove
ma portami via da qui
per le strade che sai

verso la notte
non mi abbandonare al mio silenzio
e portami via da qui
per le strade che sai…”.
Mediterranea – Giuni Russo

Era il 1984 non solo per la Giuni; i Simple Minds cantavano e ri-suonavano, ancora, con:

“e quando sogni
sogna nel sogno con me
e quando sogniamo,
sogna nel sogno con me
81, 82, 83, 84…”.
New Gold Dream

A chi si rivolgeva la Russo. Chi “pregava” di… portarla via di (qua, così): 

in che modo? “Per le strade che sai…”. Ok?

Uhm

“Aprite la porta! Aprite, vi prego! Vogliamo uscire, vi prego aprite la porta!...”.
Ultracorpo (da dietro la porta) - Invasion

“Portami a ballare oppure altrove…” = il Sacro Profano Sacro. Ci sei? Altrove:

ancora una volta, si tratta di quel “cappello (dispositivo)” capace di (far) aprire qualsiasi porta sull’im-possibile (potenziale). Oppure di “portarti a ballare…”. Tipo, “esci il cane”. Trovi

Ricordi

Non mi abbandonare al mio silenzio… (il post utente, quando lascia qualche traccia, deprime dentro il custode inconsapevole della custodia; oppure, il visitatore nei guai… che chiede alla base di “ri-uscire a vedere le stelle…”).

Giuni sapeva o ricordava o aveva intuito:
essendo confidente anche col Battiato. 

“Mare mare mare voglio annegare
portami lontano a naufragare
via via via da queste sponde
portami lontano sulle onde…”.
Summer on a solitary beach

Era il 1981. Sempre “lì”.

La Russo muore nel 2004 per il consueto “tumore”; di certo, il riflesso di ogni accaduto (qua, così), fra cui:

dopo l'ennesima delusione la Russo decide, dunque, di chiedere alla Cgd una liberatoria di comune accordo tra le parti affinché possa cambiare etichetta in quanto i suoi discografici non credono più nel suo lavoro ostacolandone l'evoluzione artistica. Inizialmente il direttore generale tenta di imporle, in cambio della suddetta liberatoria, la sottoscrizione di un documento nel quale dovrebbe dichiarare di aver rinunciato per sempre alla carriera di cantante… In un secondo momento (per paura che la cantante potesse impugnare dal punto di vista legale il contratto dell'81, definito “capestro”…), le viene concessa una liberatoria nella quale la Russo viene esplicitamente indicata come un'artista assolutamente ingestibile così da scoraggiare qualsiasi etichetta a metterla nuovamente sotto contratto; altrettanto esplicitamente nella nota finale viene dichiarato che in Cgd non avrebbero mai più voluto avere a che fare con lei…

Ora, come puoi di-segnarti un simile “trattamento speciale”? Cosa ti può lasciare indosso. ? Come è morta: no? Tuttavia, come già fu per Moana:

molti “non solo artisti, famosi” 

lasciano la valle di lacrime in maniera bizzarra
quasi inaspettatamente, ossia?

“Portami a ballare oppure altrove
ma portami via da qui
per le strade che sai
verso la notte
non mi abbandonare al mio silenzio
e portami via da qui
per le strade che sai…”.

Sembra proprio una precisa “richiesta”; come se… fosse potenziale “Farlo…”.

Ricordi il famoso “oggi è un buon giorno per morire…”?
La strategia del... vampiro.


La stalla con i buoi
per cielo gli occhi tuoi

e l'acqua e i pesci e poi
gli uccelli intorno a noi.
E latte tu berrai
e l'anima bianca tu avrai
e dopo cena nei boschi correrai
poi ansimante nel letto tu sarai
e il sonno poi giungerà
fermando il tuo sorriso a metà…”.
Sognando e risognando – Lucio Battisti

Battisti muore a 55 anni. La russo a 53. Uhm.
Quanto può durare una “avventura”. 

“No, non sarà un'avventura…
Non è un fuoco che col vento può morire
ma vivrà quanto il mondo
fino a quando gli occhi miei
avran luce per guardare gli occhi tuoi…”.

La connessione utentefino a quando gli occhi miei, avran luce per guardare gli occhi tuoi… o, meglio, l’oro Vs “te” (qua, così), ove Te sei auto “trasformato” in “te”, a disposizione.

Sognando e risognando… No? Di-sognando.

Lucio Battisti morì la mattina del 9 settembre 1998, all'età di 55 anni. Le cause della morte non sono mai state comunicate ufficialmente e l'unico bollettino medico reso disponibile riporta solamente che “il paziente, nonostante tutte le cure dei sanitari che lo hanno assistito, è deceduto per intervenute complicanze in un quadro clinico severo sin dall'esordio…”... Ai funerali, celebratisi in forma strettamente privata a Molteno, furono ammesse appena venti persone

Il 27 febbraio 1997 venne scoperto l'asteroide “9115 Battisti”…

“La stalla con i buoi, per cielo gli occhi tuoi…”:

per cielo gli occhi...tuoi” = il panopticon perfetto (ancora una volta, ciò che non esiste ma c’è).

Una voce sta cantando
ma sono pochi ad ascoltare
i gabbiani stan gridando
per poterla soffocare

altre voci piano piano
stan crescendo da lontano
se quel canto vuoi seguire
puoi cantare.
E così
tu sarai
uno in più
con noi...
Lungo spiagge sconosciute
siamo in tanti a camminare

con le lacrime negli occhi
con il sole dentro al cuore
se sei stanco di lottare
vieni qui a riposare
se non sai più cosa fare
puoi cantare.
E così
tu sarai
uno in più
con noi...
Mentre il mare sta a guardare
continuiamo a camminare

come tanti burattini
con le facce da bambini
se sei stanco di lottare
siedi qui a riposare
se non sai più cosa fare
puoi cantare.
E così
tu sarai
uno in più
con noi...”.
Uno in più – Lucio Battisti

Dopo la “venuta”, la… chiamata:
se non sai più cosa fare
puoi cantare
e così
tu sarai
uno in più
con noi...

Dai.


Carol: “Tu non sei Ben! Lo so che non sei Ben!”
Ben: “Non sono solo Ben. Io vado oltre Ben.”
Carol: “Fermo, non aprire quella porta!”
Ben: “Non guardi la televisione? Non li leggi i giornali? Non vedi quello che succede? Quello che offriamo? Un mondo senza guerre, senza povertà, senza omicidi, senza stupri. Un mondo senza sofferenza. Perché nel nostro mondo nessuno può ferire l'altro o sfruttare l'altro o cercare di annientare l'altro perché nel nostro mondo non esiste l'altro. È giusto così, Carol. Dentro di te lo sai che è giusto. Combattere noi è combattere per tutto ciò che è sbagliato. Carol, tu sai che è vero: il nostro mondo è un mondo migliore…”.
Nella giusta situazione siamo tutti capaci dei più terribili crimini. Immaginare un mondo in cui non sia così, in cui ogni crisi non sfoci in una nuova atrocità, in cui tutte le prime pagine non siano solo guerra e violenza... be’, in realtà è immaginare un mondo in cui l'essere umano cessi di essere umano…”.
Yorish Kaganovich
Invasion

“Il nostro mondo è un mondo migliore…”. Vaffanculo! Te credo. Questo lo usate come una discarica. Un po’ come la “industria” che inquina da secoli e mo’ è colpa “tua”.

“E se ritorni nella mente, basta pensare che non ci sei…”.
Io vivrò senza te - Lucio Battisti

Ma va?

“Sto solo dicendo che la civiltà si sgretola quando più ne abbiamo bisogno…”.
Invasion

Re-Seth

“Essere russi in questo paese è una sorta di patologia. Cosa ne dice? Può aiutarmi, darmi una pillola che mi faccia vedere il mondo come lo vedete voi americani, che mi aiuti a comprendere l'Iraq o il Darfur o perfino... New Orleans?...”.
Invasione

Una pillola che mi faccia vedere il mondo come lo vedete voi americani… (sì, la “pillola”).


C'è un prato verde che mai nessuno ha mai calpestato, nessuno
Tra fili d'erba vedrai 

ombre lontane di gente sola
che per un attimo (attimo)
e stata qui
e che ora amo perché (amo perché)
se n'è andata via
per lasciare il posto a te
per lasciare il posto a te
per lasciare il posto a te
il posto a te…”.
Nel cuore, nell'anima – Lucio Battisti

Nessuno: non esiste; c’è.

Il posto a “te” (qua, così).

So che ho un posto, ma non qui..
Cercavo una verità che
è sempre in mano ai bugiardi
.
Aiutami a sparire come cenere...
Puoi cancellare il mio nome
farmi sparire nel fumo
come un pugnale nel cuore
come se fossi nessuno
via come cenere, cenere...
.
Cenere - Lazza

E, per terminare, uhmnon solo leggi il testo che segue e bon.

“Ah, fatemi entrare
voglio giocare, voglio ballare insieme a voi.
- No! Sei troppo ignorante
odori di gente che non conta niente, paura ci fai.
- Eppur io sono buono.
- Mah... sarà.
- Vi porto un po' di vino.
- Non ci piace.
- E son di compagnia.
- Va all'inferno e così sia.
- Perché non mi volete?
Forse con un altro mi scambiate
non feci mai del male
mio padre è guardia comunale
mia madre lavora all'ospedale.
- Per questo tu non sei a noi uguale.
- Ah, fatemi entrare
so che scherzate, poi canterete insieme a me.
- No! Oltre che ignorante, sei anche invadente
con noi non la spunti e non chieder perché.
- Eppure non son nato.
- Fatti tuoi.
- Indesiderato.
- Hai capito.
- Sbagliate forse voi.
- Tanto qui non entrerai.
- Perché dicono che il cane mio non è intelligente?
Non han capito niente!
Festeggia sempre l'altra gente.
E farsi amar per lui è importante.
Fa quel che sente, lui fa quel che sente.
- È solo perché come te è ignorante.
Ah! Fa freddo un poco, ma c'è un bel fuoco un po' più in là.
Tu vendi amore, ma questa sera purtroppo io non ho soldi.
E per questo non lo posso comprare.
Ah! Ma dici davvero, ma dici davvero? Non posso accettare.
Comunque grazie, ancora grazie.
E vista l'ora, gentile signora, ti posso accompagnare?
E vista l'ora, gentile signora, ti posso accompagnare?...”.
Gente per bene e gente per male – Lucio Battisti

Wow, che “titolo parlante”. Ci sei

Nel capitolo 7 della Lettera ai Romani, San Paolo esprime un dilemma esistenziale: 

Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio....
Questa esperienza è descritta come una legge interiore: quando si vuole fare il bene, il male è sempre presente.
Paolo spiega di aver trovato una legge nelle sue membra che combatte la legge della mente, rendendolo schiavo della legge del peccato. 

Se non ci fossi tu io partirei
non sarei prigioniero
di nessuno e di niente
io sarei fra la gente un uomo che fa
quel che sente
.
Oh, no
se non ci fossi tu io me ne andrei...
Se non ci fossi tu io non sarei
prigioniero del mondo...
.
Lucio Battisti

Un trojan.
Di che pasta sei fatto?

Chi invochi (qua, così). Chi ti ha ma “niente”. L’oro si possono connettere (a “te”), oppure visitare la terra, provenendo da Oltre. Ancora; a qualcuno tocca di pene(n)trare (qua, così) come... punizione, pena”, salvo poi chiedere di ri-tornare, morendo agli occhi dellaggente.

“Oltre il monte, c'è un gran ponte. Una terra senza serra... Non lo sai...”.
Due mondi




L’oro sono il Signore dell’infiltrazione…


 
 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4017
prospettivavita@gmail.com


mercoledì 13 agosto 2025

Colore stupore.


Generata (non creata) dall'IA

Quando? Ove sei... più stupitdo che perplesso.

Nel Bollettino di ieri s’è visto come qualcuno decide, ogni volta, il “colore dell’anno (o della stagione)”. È la… “moda”. E, soprattutto, laggente (che con-segue). 

Il “successo” di tale ferma imposizione ma “niente”, è dovuto a “te” che sei sempre disponibile online ad e-seguire ogni “comando”. Come? Quale comando? , quello che – per l’ennesima volta – non esiste; c’è (analogamente a l’oro). Ove, per analoga-mente s’intende l’auto caratteristica frattale espansa o “magia” che anche in tale versione della Terra, imperversa funzionalmente. Del resto, qualsiasi cosa sia, chiunque sia, è (qua, così), nell’AntiSistema = nella negazione del Sistema o come dovrebbe essere, oppure l’utopia im-possibile (potenziale). 

Il potenziale che per forza di cose richiama proprio Te: l’appeso al chiodo, sulla parete. L’agnello sacrificale. Ciò da cui viene estrapolato, raffinato, prodotto e manifestato (qua, così), “te”. 

Te dice niente Jekyll & Hide. 

E lo “sdoppiamento di personalità”. E la sud-divisione della “mela di Platone”. E… il “divide et impera”. Niente? Sostanzialmente, infatti, sembra proprio niente, mentre altresì è “niente” = tutto




I colori son, dunque, essi stessi... sfumature (di qualcosa di unico, totale).

I colori, or dunque, cosa significano. Che sostanziano. Quale indicazione o, meglio, “indicazione” ti… ispirano. E, perché mai, all’arcobaleno i globalisti hanno levato un colore. Uhm

È un caso? Figurarsi. 

Con una “costola di Adamo” qualcuno fece “Eva”. Ergo, attraverso qualcosa, qualcuno. L’ad immagine e somiglianza, cosa (chi) indica essenzialmente.  

Iniziai a comprendere l'importanza del colore circa ventidue anni fa, quando intrapresi lo studio e la pratica dello yoga: a quell'epoca cominciai infatti a occuparmi di anatomia sottile e dei colori ad essa correlati, simili a un arcobaleno in costante mutamento. Ne rimasi affascinata e, in qualità di maestra di yoga, decisi di in-segnare ai miei allievi a visualizzare il colore, oltre che a praticare le varie posizioni, in modo da ottenere un effetto terapeutico maggiore. Iniziai contemporaneamente a interessarmi di riflessologia e imparai così che le piante dei piedi e le palme delle mani rappresentano l'immagine speculare del nostro corpo: in tali sedi terminano infatti i dieci canali energetici che percorrono interamente quest'ultimo…
Riflessologia e terapia del colore – Pauline Wills

Calligaris docet. 

Se stanzi in un locale tutto color… rosso, e desideri dormire, embèNo? Con il rosso, al limite, ci fai ben altro. Cosa richiama il rosso? Ergo, partendo da auto constatazioni individuali che padroneggi “sulla tua pelle”, puoi meglio comprendere, accorgerti e, in seguito, espandere questa conoscenza singolare un po’ a tutto quanto l’arco o meglio la sfera. 

Il corpo/mente sviluppa qualcosa simile ad essenza che, senza ombra di dubbio, può essere correlata ad un colore o ad un mix (assieme) colorato. Dunque, se riesci a vedere tale manifestazione esterna e sei al corrente del significato – agganciato alla personalità-atteggiamento della singolarità – avrai chiaramente davanti a Te una sorta di “impronta digitale” o specifica dell’individuo (o di te stesso), che lo (ti)... precede

Zamperini dichiarava che il corpo “emette” anche chakra esterni = manifesta qualcosa, come se fossero vibrisse animali o sensori “naturali”. Poi, “sei a conoscenza” del discorso col-legato alla “energia”. 

No? Cioè


Hai nozioni relative alla “anima”. Ovvero

E sei perfettamente conscio che il corpo elimina ogni “scoria” oramai ritenuta inutile. Ergo? Or bene, ciò che rilasci – guarda un po’ – “serve” ad altro/altri per, ad esempio, “concimare campi” che in seguito daranno “frutti” che, tuttavia, dovrai andare a comprare al super-mercato, in cambio di denaro nemmeno più frusciante (alla Paperon de’ Paperoni) ma… digitale = ? 

Cos’è (il) digitale. A chi ammonta. Chi lo ha deciso. 

L'informatica è senza movimento apparente. Eppure funziona.
Consuma...

Sei sempre “lì” ossia (qua, così). In balia delle “mode” che sono, poi, la moda (l’oro). SPS mette ordine nel divide et impera, spolverando questo “spettacolo”, lasciandolo lindo per quello che è: un unico impero, un’unica gerarchia, il Re e tutto il resto. 

Quale “colore” potrà mai avere l’imperivm

Tutti i colori del “mondo”. Quelli che meglio lo rappresentano. La fuzzy logica è l’araldica l’oro. Lo spezzettino o patchwork o mosaico o puzzle, etc. che tuttavia è una… sol, “cosa” = sempre l’oro, in qualsiasi salsa la metti questa versione del mondo AntiSistemico. 

“Strega comanda color…”. Ecco

Chi “comanda” (qua, così). Chi pilota? Il “verbo” indica meglio (sostanzia) l’intera situazione: pilota-Re. È il Re che pilota l’AntiSistema, ossia, “te” (qua, così). E chi è mai questo Re. Chi c’è. Chi decide. Chi è già successo e, dunque, continua a succede-re. 

Sei come in un incanto (qua, così). 

Sei, sia lo spettatore che l’attore. Ciò che rende sensato l’AntiSistema, altrimenti orfano del successo (scopo). In-somma, “servi” in toto, all’esse-Re (esserci). 

Di “te” o meglio, Te, non si butta mai via niente.
Nella totalità, è totale anche il servire!

Anche ciò che scarti ha “valore” x l’oro, essendo Te/“te” un laboratorio ambulante alchemico-chimico, sostanziale. Per questo a Te è già successa l’auto trasformazione in “te” = l’et, la coniugazione “aliena” che permette un po’ tutto quanto, l’oro, hanno in testa. 

La meta-fisica, ossia, l’altra “metà” della Fisica (quella rivelata) ti introduce in un “mondo superiore”, per siffatto motivo “bloccato, sbarrato”. Ma, d+la “metafisica” indica un cammino fisico (tipico del “post mortem” egizio), una direzione di marcia com-portante l'Oltre, rispetto ad ogni “senso” (qua, così) acquisito e dato per scontato. 

Se Athon Veggi ha sostanziato che il tal Faraone “se ne è andato via vivo, con tutto il corpo...”, che colore ti viene da visualizzare? Che sapore ti rimane in bocca. Cosa senti a livello viscerale. Ecco 

Il colore quando diventa calore, “trasmette emozione” = ti coniuga, interconnette, emana direzionalità, (ti) ricorda, (ti) riporta, etc. etc. etc.

Questo tipo di “comunicazione” non ti dice proprio niente se… a “te” non dice “niente”. Però, come qualcuno che non comprende un altro idioma. Ok?

Come si esprime Bumblebee? Attraverso ogni canale della radio...

La Verità s’in-cide, comunque. E se non “capisci” e non “senti”, bahtale incisione assume qualsiasi f-orma che può, comunque, sempre esserti utile, al fine di… ritorna-re, Te. 

È ovvio che l’oro pilotano anche la Verità, dal momento che per auto manutenerti informato, diventa “verità”. E la “verità”, si sa… s’esprime in ogni modo, in tal modo. Risultato

Anche la Verità è im-piegata (qua, così), pur rimanendo sempre, costantemente, coerentemente, la Verità = ciò che è già successo, memoria, “dato”, etc. etc. etc. 

Che colore ha/è la Verità? 

Tutti ma, soprattutto, quello che più “ti dice qualcosa”. In tal modo, ci sei sempre vicino. E, di conseguenza, la Verità ti è sempre prossima, nonostante “tutto” e persino “te”. 

L’arcobaleno senza un colore? 

…, è come se ti avessero levato una “costola”. Nessuno fa niente x “niente” (qua, così). Tutto ha un senso, non visto che l’oro hanno uno scopo. 

Tutto con-segue; “te” segui. 

L’oro eseguono per indiretta persona, wireless, da remoto, non localmente, non linearmente, non esistendo; essendoci

“Il colore è un dono innato, ma l'apprezzamento del valore è semplicemente un allenamento dell'occhio che tutti dovrebbero essere in grado di acquisire…” 
John Singer Sargent



 
 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4010
prospettivavita@gmail.com


mercoledì 4 settembre 2024

Ciò che sai è relativo a…


E, laddove non esiste; c’è… il vertice della gerarchia, bè… tale relatività è verso l’assoluto, seppure Dio sia “Dio” = la singolarità auto eletta (qua, così). Come al solito, la “morale è sempre quella”: 

fai merenda nell’AntiSistema, che ti ha ma “niente”. 

Guardi sempre altrove! In-tanto… No? Quando, il relativo, indica la presenza dell’assoluto? Sempre

Se qualcosa è relativo, significa. Sostanzia.

Ovvero, auto constata l’esserci dell’assoluto. Questa è, ovviamente, frattalità espansa = verità (la terza p-arte dell’I-Ambiente, ch’è… legge, strumento, memoria). Ma, la verità da sola non ti porta a nulla, se (se) Te sei sempre “te” (qua, così). Persino se sei Te (qua, xxx). 

Alias, anche il gerarca (leader) massimo può essere accecato dal relativo potere (potenziale contemporaneo), interponendosi nella posizione di chi “non può più fallire”, pena la relativa “dannazione” = il sopraggiungere di un’altra singolarità sferica, in grado perfettamente di prenderne il posto, sostituendone la “testa” che va, poi, a dare “luogo, modo, senso (unico), etc.” allo mondo intiero. Dunque, questo tipo di Te (Io) è sempre un “auto prigioniero” del/nel (qua, non importa come) non avendone nemmeno coscienza



Qualcosa, or dunque, e non più… qualcuno.
C®edendo sempre di/che (de che)…

martedì 16 gennaio 2024

A-braccio.


Oppure, abbraccio?
Ci sono in giro, in circolazione, degli strani giochi di parole. Ad esempio:

comunismo Vs consumismo.

Una “esse” + l’anagramma, dista il comunismo dal consumismo. Cioè:

“co” + salto di 3 + ritorno indietro di 1 + “s” + indietro di 2 + avanti di 3 + “ismo”.

Co…ismo.
Non solo.
Le parole iniziali, contenute sono:

comuni
consumi…

Ancora “s” + l’anagramma di “comuni”.
La “s” è una lettera che s-travolge. Messa davanti ad una parola, aggiunge del “sapore” al contesto. A tal proposito, lo s-proposito.

Proposito: intento.
Sproposito: stupidaggine.

Cavoli. Qual’è l’origine di questa “s”, messa davanti a parole di senso già compiuto? Un po’ come la “a”: a-morale, a-normale, a-politico, a-simmetrico, etc. 

La “a, messa così, mi è negativa. 

Invece, mi devi essere sempre positivo (dal “2020” un po’ meno, per via dell’esito del “tampone”). 

Il linguaggio lo si prende secondo le regole che qualcuno ha pre-visto. Qualcosa che ti studi a scuola, imparando a menadito quello che serve. Anche se nessuno più scrive “lettere”, le lettere sono ancora alla base della scrittura. Anche se la comprensione è un’altra cosa

mercoledì 10 giugno 2020

Ricorrenza nel significato.



Coronavirus, test sierologici nel bergamasco: più della metà positivi
Adnkronos 8 giugno 2020 Link
Quando, una certa caratteristica diventa comune, ovvero, “normale”? 
Come dimostra, ad esempio, l’abitudine. 
Allora, quando qualcosa diventa una costante, di conseguenza assume il “valore” di… nella norma
Ciò, provoca nell’assieme sociale “a Massa”, una tendenza che smette persino di esserlo, poiché… diventa “inconscio”, si interiorizza, penetra in profondità, occupa o invade e, quindi, si camuffa sostanzialmente. 
Si è appena visto tale meccanismo in funzione, dal momento in cui è comparso il “virus”, richiedendo una massiccia dose di auto adattamento alla diversa “realtà” (leggi lockdown e usi e costumi vari).

martedì 3 dicembre 2019

Algoritmo “significato”.



Quanto “tempo” devi lavorare per estinguere il mutuo sulla “tu3” casa? Mediamente, s’intende. 
O, meglio, partendo da zero euro sul conto da dare all3 banca e potendo contare sul sol3 stipendio (che, per chi costituisce famiglia, è presumibilmente doppi3). 
Quanto? 30, 40, 50 anni...
Per un3 soluzione tipica, sì. Ma se vuoi fare l3 cose alla grande… apriti o cielo
Per cui, in assenza di entrat3 straordinarie, occorrono decenni per saldare il “debito”.

martedì 29 ottobre 2019

Quale storia.



Informazione sostanziale: il significato che ha, ed “è”, tutt3 ciò che proviene dall’ambiente.
Verità, se vuoi o preferisci. 
Ciò che continua ad auto succedersi (nel) “qua (così)” e/ma non sol3; 
anche “origine” ante “è già success3”.

venerdì 4 ottobre 2019

L’inalienabile marchio.



Ognun3 fa/compie, (nel) “qua (così)”, il “proprio” mestiere?
Se (se) tutt3 deve essere per forza “mansione”, allora sì. 
In base a cosa, ognun3 si auto ricava spazio in tale mo(n)dus? 
Secondo quali auspici, ognun3 si s-muove all3 volta della continua ricerca di lavoro
Passione, responsabilità, piacere, noia, curiosità, busta paga, successo, sfruttamento, compagnia, etc.?
Di quale “necessità” si tratta se sostanzialmente “così (qua)” fan tutt3. Allora, perché (non) chiamare ciò con un appellativ3 molto più “parlante” ad auto identificante, tipo:
“schiavitù” di fatto.