mercoledì 4 settembre 2024

Ciò che sai è relativo a…


E, laddove non esiste; c’è… il vertice della gerarchia, bè… tale relatività è verso l’assoluto, seppure Dio sia “Dio” = la singolarità auto eletta (qua, così). Come al solito, la “morale è sempre quella”: 

fai merenda nell’AntiSistema, che ti ha ma “niente”. 

Guardi sempre altrove! In-tanto… No? Quando, il relativo, indica la presenza dell’assoluto? Sempre

Se qualcosa è relativo, significa. Sostanzia.

Ovvero, auto constata l’esserci dell’assoluto. Questa è, ovviamente, frattalità espansa = verità (la terza p-arte dell’I-Ambiente, ch’è… legge, strumento, memoria). Ma, la verità da sola non ti porta a nulla, se (se) Te sei sempre “te” (qua, così). Persino se sei Te (qua, xxx). 

Alias, anche il gerarca (leader) massimo può essere accecato dal relativo potere (potenziale contemporaneo), interponendosi nella posizione di chi “non può più fallire”, pena la relativa “dannazione” = il sopraggiungere di un’altra singolarità sferica, in grado perfettamente di prenderne il posto, sostituendone la “testa” che va, poi, a dare “luogo, modo, senso (unico), etc.” allo mondo intiero. Dunque, questo tipo di Te (Io) è sempre un “auto prigioniero” del/nel (qua, non importa come) non avendone nemmeno coscienza



Qualcosa, or dunque, e non più… qualcuno.
C®edendo sempre di/che (de che)…

Perché mai, pre-supponi che la “IA” sia stata manifestata, seppure nella sempre attuale rivelazione? Perché è la verità che ti mantiene “informato”, non importa come. La “IA” è l’ennesima f-orma di auto prigionia (qua, così). Mentre, contemporaneamente, rappresenta (ed indica) “cosa” agisce a livello terrestre mondiale. 

Servomeccanismi (“umanità”) in luogo di… umanità. 

Ergo, è già successo qualcosa a qualcuno, ora… assolutamente in “sé” (qua, così). Questa è la “tua” storia AntiSistemica, a cui puoi sovrapporre ben altro, però = il potenziale contemporaneo, che narra di tutt’altra vicenda, non importa se “solo-sempre”, appunto, potenziale o, meglio… im-possibile.

Ecco a quanti disti da Te (qua, così), da Te (qua, xxx) e soprattutto da Te (Oltre, qua). 

Non esiste nulla al di fuori o… oltre la Terra? Bene. Vai “avanti” (qua, così). Nulla da eccepire: sei già morto e defunto ma ancora non te ne accorgi. Eppure, tutto te lo fa persino “capire”. Al di fuori, invece, esiste lo “Spazio” e tutte le sue magnificenze? Bene. Pro-cedi pure anche su questa “via”. Nulla de che: sei già morto e defunto ma non ne vuoi proprio prendere atto. Non esiste niente Oltre la Terra, ma c’è qualcosa o qualcuno del quale percepisci la com-presenza? Bene. Se… c®edi sia Dio, bè… sei nuovamente già morto e defunto ma non ne vuoi proprio sapere. Se, altresì, lo elevi a “Dio”, ecco che qualcosa si può far largo in quella testolina che ti ritrovi attaccata fra le spalle. 

 Come sei messo, quindi? 


La “relatività” AntiSistemica è un riverbero: la rifrazione della “luce” o, meglio, verità (ch’è, anche, memoria, esperienza e funzione, funzionare, funzionamento).

Albert Einstein si trovò quindi di fronte due tipi di trasformazione: quelle di Galileo, valide in meccanica classica, e quelle di Lorentz, valide per l'elettromagnetismo ma prive di un supporto teorico convincente. La situazione era molto insoddisfacente perché queste trasformazioni, così come i principi di relatività a esse associati, erano incompatibili tra loro

Due tipi di trasformazione… incompatibili tra loro… = ?


Eppure “funziona”. 

Quando piove, piove. Se c’è il sole, c’è il sole. Però, può esserci il sole mentre piove; in tal “caso”, si formerà l’arcobaleno (quello a 7 colori). L’arcobaleno è relativo a tale fenomeno, del tutto replicabile quanto vuoi. Ergo, qualcosa che “mette d’accordo” due presunte… “incompatibilità”. 

Del resto, anche tra le due spalle c’è una testa. No


Perché hai due spalle e una testa? Gerarchia docet. “Salendo (di potenziale o funzione)” il tutto diviene (ritorna) “vortice” = vertice apicale (assoluto da cui ogni “ferma” relatività o dipendenza).

Secondo Einstein, l'ideatore della Teoria della Relatività, lo spazio ed il tempo si deformano in prossimità di corpi molto massicci (stelle, pianeti, etc.) oppure quando un corpo si muove a una velocità tanto elevata da essere comparabile a quella della luce…

Lo “vedi”? È “uguale”:

due spalle, una testa…
lo spazio ed il tempo si deformano in prossimità di corpi molto massicci… = una
“velocità” in-comparabile...

Spazio (spalla sx). Tempo (spalla dx). 

“Deformazione” presso la “Testa” = relatività, dipendenza, appartenenza, simbolismo, verifica, veridicità, segnalazione, memoria, esperienza, verità, etc.

Il sovrano è Sua Altezza Re-Ale. Una volta potevi guardare verso l’alto e… renderti conto persino fisicamente. Ma “ora”, non più, essendoci la rivelazione = la strategia del non esiste; c’è. Ergo, il “tuo” relativo auto sopravvivere (qua, così) con-vinto che/di…, ma mai sufficientemente edotto (consapevole) rispetto a… chi

A cosa (ti) è già successo e, allora, continua a succedere come se niente fosse.

Il relativismo è una posizione filosofica che nega l'esistenza di verità assolute, o mette criticamente in discussione la possibilità di giungere a una loro definizione assoluta e definitiva. In Europa se ne riconosce la prima comparsa all'interno della sofistica greca; in seguito, posizioni relativiste furono espresse dallo scetticismo antico e moderno, dal criticismo, dall'empirismo e dal pragmatismo

Cioè, la relatività (con Einstein) diventa una “sola cosa (trasformata)” = assolutezza. Mentre, il relativismo si muove nella sostanziale opposta direzione. Wow.
Questo, per “te” (qua, così), è qualcosa di cui al limite prendi atto, anche se non ti interessa mai sino a fondo, essendo piuttosto come lo s-fondo nel quale sei affondato o manifesto = affisso (che assomiglia così tanto a quel… crocefisso). 

La “verità assoluta” non esiste, quindi. 

Giusto, non visto che… c’è = “niente”. Perché lo “atomo” è vuoto? Perché indica uno s-vuoto, (d)entro cui esisti (auto sopravvivi) “te”. Ecco l’AntiSistema auto riverberante = con la verità assoluta “che te lo dice a fare se…”.


“Se un leone potesse parlare, non lo capiremmo comunque…”.
Ludwig Wittgenstein

Ecco un altro Gurdjieff. Da questa prospettiva, non capiresti nemmeno un uomo del presunto “passato remoto”. No? Perché nella “Bibbia” qualcuno ha inserito termini come “carro di fuoco”, invece che “nave volante” o “astronave”? Bè, per un sacco di motivi, però, tutti indirizzati all’auto manutenerti “te” (qua, così). 

Se non ce la fai proprio a compiere questo “esercizio coerente continuo”, bè… sei già morto e defunto ma non lo immagini nemmeno. 

Infatti, a/in tal pro, alfine… muori. 

Ma guarda un po’ che “scherzo del destino”. Nevvero? Non appena ti (ci) auto manifesti “dentro”, inizi a tendere a morire

Questo è il relativo (assoluto) “trend”. 

O, se meglio pre-ferisci, questo è il “tuo destino” che ti attende al varco, istante dopo istante, però. Come, proprio, se fossi accompagnato a/verso…, da due corpulenti ingranaggi che ti guidano sottobraccio, da entrambe le p-arti, lasciandoti “libero arbitrio” sufficiente al fine di nemmeno renderti conto sostanzialmente di/che… stai andando a “schiantarti” verso quel “momento” che è già successo e che, di conseguenza, non richiede altro di venire-essere auto Re-ap-plicato!


“Ogni cultura ha il suo proprio criterio, la cui validità comincia e finisce con esso. Non vi è alcuna morale umana universale…”.
Oswald Spengler

Questo “pessimismo cosmico” è il frutto del relativismo, mentre la relatività continua a funzionare ma “niente”: 

non ti dice mai proprio nulla, nella sostanza?

Tra le varie civiltà non è possibile alcuna comunicazione, poiché non vi sono valori comuni tra esse; per cui, anche la civiltà occidentale è quindi destinata ad estinguersi

Ah bè: questo è certo! 

E lo stai già “vedendo” in continua accelerazione, perlomeno dal “2020” in poi. Sì, ma cosa si estingue? Non l’AntiSistema. Infatti, come può venir meno qualcosa che per “te” (qua, così), non esiste (anche se c’è)

Ecco allora perché la strategia l’oro è tale:

la conseguenza
è, e rimane, che
non esistendo, allora non può mai estinguersi
lasciando tale “destino” alla rimanenza auto sopravvivente.

Cosa ti ricorda tutto ciò?

Il ritratto di Dorian Gray. No? 

“Al mondo esiste una sola cosa peggiore dell'essere oggetto di conversazione, ed è il non essere oggetto di conversazione…”.
Lord Henry Wotton

Attenzione al “senso (unico)” incorporato. Si porti seria attenzione a ciò:

è il non essere oggetto di conversazione…, potrebbe sembrarti l’essere sconosciuti in termini di importanza, ergo, essere non all’altezza di ogni e qualsiasi “stima altrui”.

Mentre, è portante proprio questo:

quando
il non essere oggetto di conversazione…
testimonia la compresenza apicale gerarchica che non esiste; c’è!

Tale è la l’oro strategia della rivelazione.


“Occhio non vede…”, cuor continua a dolere, dovendo sempre morire per l’oro!

Colpito dal panico, Dorian afferma che avrebbe dato qualsiasi cosa, anche la sua anima, per rimanere eternamente giovane e bello, cosa che avviene, con il quadro che mostrerà i segni della decadenza fisica e della corruzione morale al suo posto

Vedi che è il “contrario (sostanziale)”:

il “quadro (della situazione)” sei “te” (qua, così)
che ti “imbruttisci” attimo dopo attimo
dovendo alfine morire
mentre
l’oro continuano a…, come nulla (ti) fosse già successo.

Il solito tipo di “contrario” AntiSistemico = l’essere voltati ad almeno 1 angolo giro, in maniera tale che “niente”. Ci sei


Lupus in fabula? Magari…

  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2024
Bollettino numero 3779
prospettivavita@gmail.com


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