venerdì 31 ottobre 2014

We can try (possiamo provare).



A capire perchè la bestemmia di Timperi sia andata in onda? Uhm... troppo mistero. Cosa "possiamo provare"? 
Innanzitutto, a (ri)tenere il denaro (sino a quando se ne sentirà la “necessità”) come una risorsa naturale, un dono della natura per tutti gli umani, che ne sono in linea di “diritto" (sovranità di nascita) i diretti beneficiari.
Il denaro, essendo una risorsa naturale (come il Sole) è praticamente infinito e, dunque, sovrabbondante.
Ogni individuo ne ha diritto e ne beneficia automaticamente; sul suo “conto corrente virtuale” c’è sempre denaro, che si auto alimenta da sé (ciò è previsto nel/dal “Programma” e, nel dettaglio, dal “Modello LSD” – Libero e Sovrano Denaro. Nella prima fase o step, a fronte di una passione esercitata nella società ed “utile alla stessa”, si riceve una quantità di denaro più che sufficiente per permettere di passare progressivamente dal sopravvivere al vivere ed, in seguito, all’essere. Nella seconda fase o step, il “lavoro/passione” diventa solo il pretesto per ricevere del denaro che, in realtà, “sorge letteralmente sul proprio conto corrente”. Il lavoro per passione diventa “arte” ed il verso senso di un simile movimento dell’essere diventa il sentimento che si trae dal poter essere d’aiuto agli altri. Nella terza fase o step, il denaro verrà superato/dimenticato, visto che gli individui avranno basato la propria esistenza su un altro modello prospettico, che ignora ogni tipo di mercificazione).
Il movimento del “Programma” è una freccia scagliata per i cieli Planetari, che esplode in una visione pacifica della possibilità di trascendere, da “qua”, il paradigma dominante (senza scappare via o smettendo di accettare passivamente lo status quo di sofferenza, in attesa di qualcosa che dovrebbe avvenire non ben chiaramente... "dopo la fine della Vita"). Qualcosa che si attua, perché “è”, al di là di ogni compartimento stagno del pensiero, di provenienza convenzionale attuale (ciò che ha riscritto il corso della storia, deviandolo di conseguenza).
Anche oggi c’è molto da “dire” in SPS; dopo una breve introduzione sullo stato delle cose, a livello frattale, si passerà alla citazione di un meraviglioso (dis)corso di Krishnamurti, sempre più che attuale ed offerto liberamente in Rete, a disposizione di chiunque si senta di poterlo leggere…
Andiamo ad iniziare e “buon viaggio”.

giovedì 30 ottobre 2014

La tua morte (è) la mia vita.



Mors tua vita mea… comunemente usata per descrivere efficacemente un comportamento connotato da caratteri opportunistici…
Link
Se esiste una struttura sociale “classicamente” impostata sulla condizione di “ceto”, esiste dunque una gerarchia perlomeno sottintesa (derivante), nonostante qualsiasi nome si voglia dare alla forma di gestione del potere, del Paese così amministrato.

Orbene, se esiste una simile struttura auto separata in sé (e, fai bene attenzione, perché… esiste) allora quando entra in funzione il “modello capitalistico” (qualcosa che avviene progressivamente e per “tacito assenso”, visto che la propaganda ufficiale non fa altro che “educare al-la base”), il denaro e la possibilità/speranza (tutto) si riparametra “naturalmente” (d)entro ad una siffatta struttura sociale auto contenitiva.


È, ovvio, come scivolare su un piano inclinato (gravità).
Che cosa accadrà alla Massa? In quale maniera/misura ella parteciperà alla “festa”?
Bah… questa è la storia di tutti i giorni, da che si è iniziato a “contare la storia, a partire da un certo passato… di comodo, al fine di giustificare agli occhi dei più, ciò che avviene nell’eterna particella di tempo presente”… 
Se la società è amministrata sin da prima che divenisse “società(creazione, previsione, progetto, programma, intento, interesse), significa che esiste una struttura di “amministratori” che ha concepito la società stessa.
Se tu che (con)segui, non (ri)esci a collegare gli avvenimenti cardinali che, comunque, sono sotto ai tuoi occhi se procedi con la giusta attenzione… allora rimarrai recluso/contenuto o, meglio, auto contenuto in ciò che a tutti gli effetti diventa ed è un perfetto piano di inclusione ed intrattenimento a “forma di loop”.
Qualcosa che ti mantiene sempre “(pre)occupato”, perché basato sulla scarsità di tutto, e che ti fa domandare senza rispondere mai direttamente, fra “chi è nato prima? L’uovo o la gallina?”.

mercoledì 29 ottobre 2014

Se serve, allora… “serve”.


Non ci servono soldi… La nostra è una ambizione più “alta”…
The Anomaly
Da che “Mondo è Mondo” (in questo paradigma) le organizzazioni di “potere, di un certo livello” (sovra infrastrutture) si sono occupate dell’argomento umano, come se fosse un proprio ambito “territoriale naturale” sul quale poter, per diritto sovrano acquisito non solo al momento della nascita ma, soprattutto, per lignaggio (eredità), esercitare liberamente ogni tipo di “mira egoistica perpet(tr/u)ante un interesse di parte”, lasciando al contempo – il genere umano stesso – completamente al “buio”, rispetto alla portata di una simile verità.
Qualcosa che emerge e raggiunge la Massa solo attraverso la visione di film e romanzi sempre più “azzardati e spettacolari”, nei quali – lo spettatore/lettore – preferisce la parte “ad effetto speciale” piuttosto di quella “azzardata”…
Eppure, tali trame (di)mostrano sempre di più che, il livello di ambizione di ogni (com)presenza di “potere” è aumentato esponenzialmente nelle ultime decadi (emersione). Di certo, un simile “(pre)tendere” è qualcosa che non si inventa dalla sera alla mattina, bensì, è nativo ossia “origina così com’è, da una fonte ben precisa” (ovviamente, assolutamente “astratta”, ossia, velata).
SPS (ri)leva e (ri)vela tutto ciò, suggerendo anche la via più concretamente praticabile:
quella dell’Analogia Frattale, cioè… la messa a fuoco, l’evidenza di quella “parte” (riferita alla fonte) che è più direttamente raggiungibile/accessibile alla coordinata reale del singolo individuo (frattalità):
a così come si "è", ora... nell’ora.
La proprietà frattale del tutto è la proprietà frattale di tutto.
Ogni “cosa, essere” agisce ed “è” da/su più piani della prospettiva energetica (da cui si ripartisce tutto).