lunedì 18 dicembre 2023

Neo e Nani.


Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L’avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità”.

Quale verità? Che sei una pila? Un pirla? Quella è la “verità” = come sei trattato qua, così, nell’AntiSistema. La verità è ciò ch’è già successo: la “verità”. Ma, prima, com’eri? Com’era? La verità è una: è sempre l’esse-Re già successo. Ogni volta. Ergo, c’è anche un “prima”. Cioè, se non ti accorgi di essere “dentro” a qualcosa, nonostante stai a cielo aperto, allora la verità sarà relativa all’assoluto di quella realtà manifesta: cosa è, come è, da quando, ad opera di chi o cosa, perché, etc. etc. etc. Questa è la verità, che diventa “verità” non appena quell’intero mondo è una conseguenza derivante da un altro livello della prospettiva. 

Ad esempio, la “legge” che autorizza a rinchiudere gli individui dentro alle fabbriche, è la verità del mondo del lavoro. Ma se ignori tale “legge”, allora sarà il mondo del lavoro ad essere la verità. Sono le solite scatole “cinesi”, in connessione stabile seppure, spesso, non linearmente. Come compartimentazione stagna. Relatività Vs assoluto. Sin dove puoi spingerti, se non auto decodifichi sostanzialmente il dato sociale? Sino al fondo scala permesso dalle regole in vigore nel dato mondo: dunque, o sino a “Dio”, oppure sino al “Big Bang”, ovvero, con-seguendo alla via religiosa o a quella scientifica. 

Poi, puoi spaziare a livello di fantasia, fantascienza, creatività. Puoi anche dissentire, quindi… ma imbracciando sempre vie ancora preconfezionate ad hoc. 

Questo è il “libero arbitrio” o la famosa lunghezza del collare. Dove scegli sempre fra…, ma non decidi mai nulla, sostanzialmente. “In verità vi dico…”, cosa? Tanta roba. Troppa. Chi ha “tempo” per laurearsi in queste storie? E poi non è per chiunque. È un percorso s-elettivo, che dipende da molti f-attori. Inoltre, occorre un Qi superiore alla media. Un percorso preparato appositamente. Come una rincorsa coi sacchi su terreno accidentato. Qualcosa che “costa” parecchio, tra l’altro. E anche quando hai finito, hai davanti la grande scommessa del lavoro, perché senza non si può proprio restare. E poi c’è l’iscrizione all’immancabile “Albo” di categoria. Non vorrai mica essere un cane sciolto. Vero? Non appena la farai fuori dal vaso, verrai richiamato allo “ordine”, dall’Ordine. Quindi, “il tempo è un uomo” e l’Ordine? Pure

Gerarchia come infrastruttura portante, ma individui come faccendieri allineati e coperti. Tanti freddi o allegri Eichmann. Singoli puntini all’interno di una struttura o piano, programma, iter, etc. Ossia, interni rispetto all’interesse “superiore” di cui non ti accorgi se lo elevi alla massima potenza, ma… che puoi sempre auto decodificarne la compresenza mediante l’accorgerti a partire da ogni “singola situazione”, essendo ovunque ed immantinente, come caratteristica familiare, orma, forma, firma, carattere, lascito, “Verbo”, etc. O come Matrix ricama. 

Il “caos” è un programma è-voluto, avente la necessità-funzione di auto disorientarti, anzi, auto manutenerti disorientato. Sostanza. Ecco che persino un “film” può avere un potere enorme nel causare un blocco interiore a milioni di persone. O un… libro, ad esempio. No? Come qualsiasi “storia”. 

Allora, che differenza c’è tra l’essere “piccoli o grandi”? 

Nei bimbi puoi sempre rivederti: ecco com’eri? No: come sei. Sostanza. Costanza nell’auto riverberare come tantissimi moscerini attorno al faro luminoso artificiale, predisposto per attirare l’attenzione lungo la strada trafficata. Mentre un “faro” sulla costa funge da “segnale sicuro” per le navi in navigazione? Se non ti vuoi schiantare sulla costa, s’è buio o nebbioso. Ma, Oltre non va. Anzi: risulta deleterio allorquando ci continui a ronzare attorno, rimanendo in “acque sicure” ma… per far ch’è? Sostanza. Coerenza. Dal “passato (di moda)” viene continuamente un flusso di memoria trasparente, flebile, che narra di incantesimi, maledizioni, sortilegi, malefici, etc. A livello essenziale, cosa denunzia tale campo informativo? Il perché “ora” sei qua nell’AntiSistema. È verità. Ma diventa “verità” se ci vai troppo dentro, in profondità, linearmente. Studiando e laureandoti in “storia della magia”, ad esempio. Impantanandoti. Ristagnando. A bagnomaria. Laddove non sei mai libero di… Poiché la materia di studio ti ha ed al di fuori di ciò, non troverai mai nulla che sia inquadrabile accademicamente. È il paradigma. Alias? 

Bè, l’incanto. No? 

Che altro, visto che sei sempre sul pezzo ma “tra virgolette”. Come ne riesci? Da dove? Da qua. Qua, cosa? Qua, dove? Qua, che? Qua, a chi? Qua, come ti permetti! Ecco come tutto (ti) sfugge via, come “giovinezza”. O acqua o la vita. Ed ora che respirando, inquini… dove credi di andare? Uscirai di casa a “giorni alterni”? Prima i pari. Poi i dispari. 

”: una vera e propria sciccheria. 

Eppure, il piano Wef se ci pensi non sembra male: non avrai niente e sarai felice. Non è la felicità che ricerchi? Non è quello l’importante? Come essere sempre in salute. O in “salute”; visto che le persone sono farmacie ambulanti. Tac! Per ogni “sintomo” c’è una malattia. Ocio! E c’è anche la relativa “cura”. Vedi che fortuna che hai, soprattutto rispetto a “prima”. Quando? Quando c’era la conoscenza e allora la “sanità” faceva la fame. Ecco un altro aspetto dell’esse-Re già successo. “In quel tempo” facevi la fame se aprivi un “ambulatorio privato”, da medico curante. Perché erano rozzi, sozzi e primitivi? Tutt’altro. Ma non si può dire né, di più, ricordare. Pensa

senza la “necessità” medica, la storia umana è sempre andata avanti; ti dicono che vivevano sino a 20 anni, e morivano di ogni tipo di malattie? 

Come no: proprio come i nativi che ancora oggi, se lasciati a sé, proliferano in varie parti del mondo. Loro che del “denaro” proprio non sentono la mancanza. Ma, zitto e mosca, che non si può dire! Avranno anche loro i propri problemi? Certo. Ma non sono complessati dalla “scarsità di denaro”. Lo sciamano del villaggio chiede dei soldi per “operare”? Forse, chiederà un “favore”, del cibo, del vestiario. Ma niente soldi. Eppure la tribù ed il villaggio “tirano avanti” ugualmente. Proprio come nel sopravvivere sociale. 

Gli “ultimi” rimasti, saranno come i primi? 

Fanno fede? Oppure sono l’ennesima contromisura? E dei primi non c’è nulla da ricordare, poiché sono pura invenzione? Il mondo si manifesta già compiuto? Come un progetto... Partendo coi Sumeri, sembra di sì. Però ci sono “milioni di anni” precedenti, dove non è successo niente, in pratica. Mentre il “tutto” si formava e metteva radici. Eppure, “Dio” ci ha messo solo 7 giorni: anzi, il settimo giorno si riposò. Ma non è che “Dio” dirigeva solo i lavori e gli schiavi tiravano il carretto?

“Dio” era il Faraone? 

E-Ra? Oppure, “Dio” era forse colui che riusciva a pilota-Re il macchinario I-Ambientale. Uhm. Probabile. Altamente verosimile. C’è la “Magia”, con l’esse-Re “Mago” a dimostrarlo: agiti la bacchetta e usi il tono della voce (“Verbo”) e, come per incanto, le cose si formano apparentemente da sole e vanno al loro posto da sé, automaticamente.  

Cosa ti ricorda di molto attuale? 

Quando sei in un ambiente di programmazione, perché puoi utilizzare il tal linguaggio? E “magicamente” le istruzioni danno luogo al desiderata. Già. Perché quell’ambiente è funzionante, e recepisce i comandi perché programmato per farlo. Se non riceve nulla, funziona come le Poste: se non porti nulla da spedire, quelli non spediscono niente. E poi però non ti lamentare. 

Allo stesso modo, l’I-Ambiente funziona, ergo, è in attesa di istruzioni. Da parte di chi = chi è in grado (conosce e ricorda) di farlo. Una questione di atteggiamento, alias, di sostanzialità. Pilota – “Genio”: della Lampada? No: frattale espanso. Lo Spazio Sostanza è il “terreno fertile” per essere coltivato o terra formato. Lo “I-Ambiente” è la macchina che se ne preoccupa. Per poter funzionare, l’I-Ambiente necessita della specifica Spazio Sostanza, in grado di veicolare i messaggi sotto forma di onde, frequenza, vibrazione. Insieme, sono un tutt’uno. Cioè, sono ciò che permette la vita sulla Terra, ch’è la realtà manifesta ad hoc by eco-dominante + ogni sottodomino (potenzialmente chiunque). 

Una gigantesca fabbrica, industria, multinazionale

In Star Wars si allarga lo “spettro” del visibile, con il risultato che “cambia tutto per non cambiare niente”. Ecco la verità. Sostanza. Memoria. Esperienza. F-orma aggregata. 

Una montagna è una piramide coperta o il resto di un Grande Albero? Se è solo una montagna, allora “va tutto bene”. Non preoccuparti del “cosa c’è sotto”. Al limite, ci passerai in galleria, con l’auto. Mentre i “Nani” nella fantasia di Tolkien hanno scavato tutta la montagna, trovando quello che hanno scoperto. 

Ricchezze, draghi, demoni? 

Forse non sono andati a fondo, sostanzialmente, nemmeno loro.

  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2023
Bollettino numero 3549
prospettivavita@gmail.com


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