domenica 3 dicembre 2023

Che storia!


Non può essere lo stesso posto…”:
1868 - 1893.
Te credo:

la Chicago del 1868 è una invenzione post reset “Grande Tartaria”, per giustificare la storia deviata relativa (quella accreditata a tutt’oggi)
la “Fiera Mondiale di Chicago del 1893” è, invece, la città effettivamente “ereditata” dal crollo del grande impero.

Te lo dicono ma, sempre, fra le righe. Questa volta attraverso un’esclamazione di stupore (libera constatazione). E poi basta…
In Loki (la serie) le “varianti” rispetto alla Sacra Linea Temporale, vengono… “tagliate”. Uhm. Sempre lì. Intercisione (La Bussola d’oro). Distacco: distruzione della famiglia tradizionale. I Grandi Alberi cancellati dalla memoria nel “tempo” = routine “spazio d’indifferenza” = abitudine. Reset. In Loki (la serie) è il tempo il protagonista, ma anche qua, ancora una volta, il “tempo è un uomo”. È… qualcuno: colui che rimane, alla fine del tempo (o, meglio, al suo inizio che or dunque è artificiale). Come lo spazio, del resto: artificiale. Però, potenzialmente, preesistente. E dunque occupato.  

Il tempo è il futuro dell'energia...”.

Nella sostanza, questa espressione è un altro programma di schiavizzazione per tacito consenso. Uno step successivo, quando verrà giudicato essere il momento. Laddove il momento non è tempo bensì una pista di spazio aperta nel post decisione di chi se lo può permettere (ecodominante o sottodomino, ad immagine e somiglianza).

Ricordo, molti anni fa, ad un congresso al Centro Ighina di Montegrotto Terme, di un personaggio che aveva posto l’attenzione su “plichi misteriosi” che alcuni grandi “inventori-pensatori” avrebbero ricevuto in termini di “ispirazione”, da mano anonima (presumibilmente sempre la stessa). Il riferimento era a lettere. Il periodo era quello del reset e a seguire (settecento, ottocento, novecento). Ergo, il crollo della Grande Tartaria, sede di sviluppo evolutivo in ogni ambito, cancellato dal corso della storia deviata, ha lasciato la propria conoscenza nelle mani di qualcuno (chi ne ha subissato l’esistenza) che, poi, ha pensato (progettato) di ispirare le menti più idonee al fine di istradare il futuro corso dell’intera società. Ovvio, controllando il processo in maniera totale, assoluta, sostanziale. L’abissarsi dell’Atlantide narra, essenzialmente, di un reset. Il Diluvio Universale è il reset. Come l’asteroide dei dinosauri. Le “ere glaciali”, idem. Le “rivoluzioni”? Pure. Nascita e caduta degli imperi? Anche. Ma… questo non significa che tutto cicla. Ciò significa che non esiste; c’è un solo unico grande impero che “colpisce ancora” e ancora e ancora e ancora. Il libero arbitrio è lo spazio, la lunghezza della catena, il permesso… oltre al quale scattano “sanzioni”. 

In Matrix, l’Operatore carica in memoria qualsiasi tipo di programma, in chi lo richiede. In Westworld, il Dr. Ford carica in memoria gli sviluppi successivi della trama, nei residenti. Allora? In Loki (II serie) la variante (ancora bambino) di colui che rimane, riceve anonimamente un plico contenente il manuale Twa che lo veicolerà poi durante la crescita, “inventando il telaio temporale”. Sempre la stessa mano. Sempre lo stesso iter. Sostanza. Il pilotaggio da remoto, wireless, ubiquamente, non locale, non lineare, etc. etc. etc.


Lo storytelling… letteralmente è l'arte del “raccontare storie”…
Ecco. Non solo fiabe. Ma anche le fiabe. I Tg come raccontano, utilizzando una certa enfasi ed una “colonna sonora” accattivante (convincente)? Non cosa raccontano: come raccontano. L’individuo è un libro aperto per chi lo conosce. Mentre, per sé, rimane un mistero: il mistero della vita. Le solite domande senza risposta, che “servono”.
In termini moderni, lo storytelling può essere considerato per i leader il modo migliore per comunicare con le persone che stanno guidando, poiché permette di gestire le sfide più difficili di oggi: innescare il cambiamento, definire chi siamo, migliorare un brand, trasmettere valori, gestire e guidare team ad alte prestazioni e condividere conoscenze… Sono convinta che la storia migliore sia quella che permette a chi ascolta di rispecchiarsi in essa: è proprio la tipologia che amo raccontare e che io stessa insegno…”.

Il potere straordinario dello storytelling per comunicare, ispirare e guidare le persone: i segreti di un’arte antica che offre un prezioso supporto ai manager. Ne parliamo con l’esperta Kindra Hall…

Dubbi? Su cosa? Su come “gira il mondo”? No: su come va il mondo. Meglio: su come viene fatto andare. È tutto così “parlante”. Indubbiamente. Eppure. No? Allora, non solo leggi, qua:

Consiglio mondiale per il capitalismo inclusivo
La struttura presieduta da Lady Lynn De Rothschild, nasce per fare applicare a Nazioni, Comuni, Banche, Aziende e organizzazioni, di tutto il Mondo, L'agenda Onu 2030. Ovvero l'agenda Globale. Il consiglio si riunisce ogni tre mesi e discute, monitora e commenta l'evoluzione pratica di questo Programma, le applicazioni all'interno della nostra società.
Tra i temi discussi c'è la salvaguardia del Creato, di cui il Consiglio ha preso ispirazione dall'enciclica di Papa Francesco, Laudato Si, l'intelligenza artificiale, la transizione tecnologica, ecologica, energetica, la Moneta Digitale, la parità di genere, e molto altro. Ovviamente anche l'Italia è sotto monitoraggio e i cosiddetti poteri forti
cercano di orientare le grandi decisioni verso questo cambio di paradigma che comprende tutti i vettori e li indirizza verso un'unica direzione… In una fase delicata come questo periodo di transizione e Riforma Mondiale da un Sistema di gestione ad un altro. Il trend quindi prevede un profondo cambiamento e alcune crisi (sanitaria, militare, economica etc.) che possono essere propedeutiche a tale cambiamento…

E.L. Rothschild… la sua fondazione: El (“Dio”). 


Ecco allora lo storytelling applicato al mondo. Davvero difficile credere che sia limitato al solo Occidente. Nonostante sia un sottodomino, perché la dominante non esiste; c’è. Ergo, a livello di “complottismo” queste organizzazioni sono sataniste, adorano qualcosa ch’è qualcuno: cvd. E, adorare, significa essere prostrati ai piedi di un altro livello della narrazione. Il “Diavolo”, come l’essere “Dio, infatti, non esiste ma c’è. 

Il massimo della copertura è la rivelazione.

Ladispoli, annullato concerto di capodanno con Emis Killa per le sue “canzoni sessiste”… Il rapper: “è storytelling…”…

Cioè, gli “artisti” - anche quelli più “impegnati, rivoluzionari, etc.” - raccontano storie! Alias: fingono, interpretano la parte ad arte. Dal 2020 questo è oltremodo evidente: difendendo la “vaccinazione” per difendere il proprio “stile di vita” elitario, privilegiato, che una volta ottenuto proprio non possono poi mollare. Sono stati così “fortunati”, infatti, che sono predisposti a tutto pur di… Come Cypher in Matrix. Dare loro degli infami è dunque troppo poco. Di più, sono “collaborazionisti, infiltrati, killer”: as-soldati, “corpi speciali” dove tutto fa brodo (essendo un unico esercito o esercizio).  

“Tu prova a sfilare via i fatti, dalla realtà: quel che resta è storytelling…”. Pensieri utili, quelli offerti da Alessandro Baricco, in un mondo che sembra dominato da cantastorie. “Hanno inventato la parola stress, e dal giorno dopo eravamo tutti stressati. Lo eravamo anche prima, ma non sapevamo di esserlo. Dove sta la differenza? Nello storytelling…”. Avverte lo scrittore: sbaglia, chi crede che lo storytelling sia una aggiunta alla realtà, per abbellirla. Quel tipo di racconto è parte integrante della realtà. “E non è un’invenzione pubblicitaria moderna: è qualcosa che è sempre esistito. Fin dall’antichità si faceva storytelling: Alessandro Magno è stato grande anche in questo…”…

Certo: è già successo (e allora) continua a succedere. Perché? Squadra che vince… Indovina indovinello. È così lampante, semplice, logico, vero, etc. da lasciare di stucco, esterrefatti. Cioè? “Ma no, non è vero, non può essere, figurati, ma quando mai”. Sì: è una storia in-credibile.
Infatti, ancora Baricco:
i regimi totalitari erano grandi storyteller, perché avevano un controllo ferreo sulle persone…”. Erano? Questo ha capito tutto. Forse non lo può attualizzare il concetto? Troppo da perdere? Gli “artisti” sono così, qua, nell’AntiSistema: sono AntiSistemici. Matematico.

Shiva è il rapper che ha rimesso al centro della musica lo storytelling…

Funziona. E se funziona, “si può ri-fare!”. 

La domanda che mi faccio più spesso quando mi capita di vedere un film o ascoltare una canzone appena usciti che mi danno l’impressione di essere totalmente inedite è sempre “Come si fa a distinguersi in un momento della storia dell’uomo in cui sembra sempre che tutto stia stato già fatto?”. Le opzioni di solito sono due: o ci si inventa qualcosa di talmente strano e distante dai canoni da rischiare di essere solo un fenomeno passeggero, rilevante solo in quanto eccessivo e diverso… oppure si percorre un’altra strada, forse la più saggia e sensata, ossia quella del riutilizzo di forme e stili che già esistono, ma rivisitati con nuove intenzioni. In realtà, se ci pensiamo, tutta l’arte è in qualche modo una riproposizione di qualcosa che è già stato fatto, ma secondo una formula diversa: si pesca sempre dal passato, da altre culture, da immagini distanti o da quelle più vicine e sedimentate per capovolgerle e reinterpretarle – altrimenti sarebbe un plagio
È già successo: continua a succedere. Altrimenti sarebbe un plagio… E la dominante non lo permetterebbe, perché è il culmine dell’essere gerarchia. Ad immagine e somiglianza, invece, sì: la replica è funzionale all’originale e permette la differita in luogo della diretta. Il massimo dell’auto protezione del potere.

(Voglio di più) non mi basta mai…
(Voglio di più) non mi basta mai…”.
Come diceva… coso.

E adesso questo.

Lo storytelling da solo non basta più: perché le aziende devono diventare (anche) media company.
La capacità di costruire una storia credibile e interessante è il punto di forza di qualsiasi strategia di comunicazione aziendale. Identità, brand e reputazione sono, invece, le parole chiave sulle quali costruire campagne di comunicazione di buon livello. Ecco cosa serve…
L’identità è la storia dell’azienda, il brand il modo in cui si racconta e la reputazione è il modo in cui è vista dagli altri. Quest’ultima caratteristica non appartiene però all’azienda, sono gli altri a determinarla… Cosa fa la differenza? Quello che piace al pubblico è essere intrattenuto, ed è quello che fanno le storie… L’obiettivo è essere, anche, media company puntando moltissimo sulla produzione di contenuti originali per arrivare più facilmente agli interlocutori e distribuirli attraverso tutti i canali attivi…
Qual è il primo passo per uno storytelling aziendale? La storia delle origini è un punto di partenza ovvio, quasi scontato, ma sempre efficace. Al pubblico piace leggere, ascoltare o guardare storie su altre persone, specialmente persone che hanno avviato quella che alla fine diventa un’azienda di successo. Partire dal perché…

Tiriamoci fuori una sintesi della sintesi:

ciò che continua a succedere
sostanza.

Or dunque:

capacità di costruire una storia credibile e interessante
è il punto di forza di qualsiasi strategia
la reputazione… non appartiene… all’azienda, sono gli altri a determinarla
quello che piace al pubblico è essere intrattenuto
è quello che fanno le storie
la storia delle origini
al pubblico piace leggere, ascoltare o guardare storie su altre persone, specialmente… di successo.

Le storie sono la “storia”. 

Qualcosa che viene in-segnato in ogni modo. Mentre l’indifferenza è circoscritta contando solo sul resto che dimostra delle preferenze che, dopo, diventano il scegliere fra (evitando accuratamente di decidere). L’intrattenimento dell’essere a massa impedisce alla rimanenza di avere voce in capitolo. La storia risulta credibile e interessante poiché ribadita ovunque, non solo nelle sedi ufficiali, poiché lo schieramento è pressoché totale non visto che c’è una selezione (filtro) all’ingresso. Tutto questo crea, stabilisce e mantiene la “reputazione (fiducia)” della multinazionale “status quo (AntiSistema)”. 

Qualcosa di determinato dagli “altri”? Allora Pfizer?

Bè, se è a massa il prossimo, sarà senza ombra di dubbio, con-vinto, intrattenuto. Le storie sugli altri sono anche quelle che il Tg snocciola con cadenza regolare, sempre più spesso. Ciò che ti fa pensare, “che fortuna che ho”. Pensa. Il politicamente corretto (bromuro) passa per ovunque, come acqua che filtra. Coloro che son silenti, non contano niente. E se fanno il passo più lungo della gamba (insistono in coerenza) il “cielo” gli si rovescia addosso. Motivo per cui anch’essi non esistono anche se ci sono. Nel fare così, gli estremi si toccano avendo in comune la medesima situazione in termini sostanziali. Ecco perché non manca mai l’ispirazione. 

Una questione di “vicinanza (vibrazione)”. 

Ecco il vortice (loop) nel quale si è nell’AntiSistema. A prescindere

Il testo, ora, dovrà essere inviato in Europa per ricevere l'approvazione della Commissione. Trattandosi di norme potenzialmente dannose per il mercato unico, infatti, il testo dovrà ricevere anche il via libera Ue prima di entrare a regime. Secondo i regolamenti europei, quindi, la sospensione della legge continuerà fino al massimo al 24 marzo 2024, data entro la quale Commissione Europea, Stati membri e parti interessate dovranno visionare il documento e valutarlo… Con l'impegno a conformarsi a eventuali osservazioni che dovessero essere formulate dalla Commissione nell'ambito della procedura di notifica… La notifica sarà analizzata nel merito, in base della sostanza, indipendentemente dalla procedura legislativa; non c'è impatto della procedura sul diritto Ue… Riguardo ai tempi di notifica, in effetti l'obbligo è di notificare le bozze e da quello che capisco questa legislazione non è ancora diventata applicabile in Italia; quindi posso confermare il principio secondo cui l'obiettivo è che siano notificati i progetti, così che nessuna legislazione illegale diventi applicabile in uno Stato membro, in contraddizione con il diritto Ue

? È d’uopo proprio dirlo: “non ho capito!”. Ma la legge non ammette ignoranza: avanza e basta. Però sei in democrazia. Agilmente tutelato dalla Costituzione Italiana. Uhm: e l’Ue che ne pensa?
L’interpretazione è una cosa. L’applicazione è un’altra. I doppi standard. Sì. Il marchio di fabbrica occidentale. Il principio di precauzione? Ma va. Ora va di moda, “i benefici superano i rischi”. Però l’entità sionista…

Netanyahu su attacco 7 ottobre, “nessuna cospirazione, bisogna capire cosa è accaduto…”…

Cos’è accaduto? Semplice: il modello 11 settembre 2001. Ecco. 

Poraccio. 

Un capitalismo che non vuole più padri, madre e figli ma solo consumatori individualizzati su scala cosmopolitica… Fosse solo questo. Di più che c’è? Quello che… non esiste. “Ciò che dobbiamo perseguire è una transizione ecologica e non ideologica…”. 

Attenzione ch’è n’attimo venire un… infarto. 

Proprio una bella storia: uno storione!

  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2023
Bollettino numero 3527
prospettivavita@gmail.com


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