“Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nell'oscurità incatenarli…”.
La poesia dell'anello è un breve componimento in versi rimati presente nel libro "Il Signore degli Anelli" di J.R.R. Tolkien. Nel corso del romanzo, la poesia assume un ruolo fondamentale in quanto disegna un quadro chiaro della situazione nella Terra di Mezzo e delle trame del Nemico:
egli creò venti Anelli di potere, tra cui l'Unico Anello, per controllare le tre principali razze della Terra di Mezzo, e quindi il mondo…
Link
In ottica, lente, prospettiva, etc. di frattalità espansa, il tutto (qualsiasi cosa, situazione, persona, s-oggetto, etc.) è “portatore sano” del significato del “è già successo”, auto (poiché funzione ambientale) riverberato ovunque, comunque, quantunque.
La decodifica più opportuna e portante, va eseguita attraverso l’atteggiamento della “formula”, avendo a cuore, al pari di se stess3, anche il “destino” dell’umanità (goccia a goccia, ossia, singolarità per singolarità, nessun3 esclus3), secondo valori universali che sono in grado di non disperdere cuore, coscienza, sentire ed intelletto… oltre le fattezze del “Nemico”, ossia, della compresenza immanifesta dominante.
“C'è sempre qualcuno da combattere …”.
Marco Aurelio
Dunque, chiosando quanto appena poco sopra esposto, c’è sempre, “qua, così”, una generale – “inosservabile” – mancanza di libertà, alias, una forte intensità del lato, della parte, che è la ragione fondamentale per/di una simile caratteristica indubitabile:
“Come posso ricompensare il più grande condottiero di Roma?
Lasciami tornare a casa….”.
Il Gladiatore