martedì 6 febbraio 2024

Il giorno dopo.


Pubblicità Topolino anni '70

Ecco, quanto “disti” da… Te. Dalla diretta. 

Il “giorno dopo” è un modo di dire, ma non è solo… un modo di dire.  

Non è... tempo; è sostanza, che indica lo stato di differita, ovvero, la differenza tra Te e “te”. Chi sei Te? Ad esempio, sei un Cavaliere (con la C maiuscola). Ok

Sei il come dovrebbe essere: sei il potenziale.

Sei il massimo, nella misura in cui ci sei e, inoltre, sei l’incarnazione dell’eroe, non tanto in quanto caso limite sociale, bensì… nel così son e fanno tutti. Sì, nella condizione di utopia che, comunque sia, non esclude nulla, anzi, fissa portanti “paletti”. 

Ricorda che la Linea Maginot fu r-aggirata durante la II Guerra Mondiale.

Non sono tali, i paletti in questione. Di più, si riferiscono a “coordinate potenziale” che ti permettono sempre di auto ritrovarti = di esserci sfericamente, a prescindere ed anzitempo. Come non perderti mai a fronte dei “marosi della vita (sopravvivenza)”.

In codesto modus essendi: essendoci, sempre, senza alcuna esclusione. Nemmeno senza l’eccezione che conferma la regola. Cioè, esserci sempre secondo la regola. Quale? Quella che ti prevede “eroe”. O Cavaliere. Quando non sei solo un personaggio da “film”. Quando sei proprio Tu ad esserlo, ad esserci, essendo. 

Ecco l’esserci. A tutto tondo.

Qualcuno a prova di ogni e qualsiasi “prova”. Te sei tutto ciò: sei il potenziale, anzi, sei la non differenza di potenziale. Sei Te, da Te, in Te, per Te, con Te. Sfericamente. Un essere che prescinde dalla “natura” e persino dallo “artifizio”. Ci sei

Non importa se sei stato creato. Non importa se or dunque sei… artificiale. No. Davvero! È portante che Tu compia la Grande Opera: essere, esserci, essendo. Rimanendo Te, sempre, ovunque, comunque, quantunque. 

Questo sei Te. Te sei la perfezione. E lo sei sin da subito, da “ieri”. Mentre dal “giorno dopo” qua così nell’AntiSistema, sei “te”: 

l’esatto contrario, sostanzialmente. 

La bandieruola sempre alla mercé dell’essere… e-vento. Chi, di grazia, quindi? Chiunque, nella sostanza e nella pratica. Chiunque se lo metta in testa, ti comanda; perché sei “te” e allora… va da sé. Così, anche “te” puoi giungere a comandare altri, perché ognuno è in “sé”: 

è la lotta fra impoveriti dentro.

Qualcosa che... chi è in Sé, ma ha preferito rivolgersi ed avvolgersi al “lato oscuro della forza”, bè… ti ha senza colpo ferire, in quanto che diventa come una questione di preordinata “superiorità”. Così, Te che sei l’eroe, il Cavaliere, rimani auto confinato “nella torre più alta e isolata e controllata del castello dell’oscuro Signore”. Con il classico, consueto, “drago” a vigilare, a sua volta incatenato alle mura del complesso, tra il fossato pieno d’acqua e coccodrilli e la fortezza stessa. 

Ti piace lo schemino? Ecco... Te, dove sei.


Vedi che tutto ciò avviene nella “tua” mente: il “Signore” ti ha nella sostanza venendo a prenderti in “casa tua”. Ecco perché all’esterno non v’è traccia alcuna di tale estrema nefandezza. Una volta risaputo che il terreno di conquista, di battaglia, di assedio, di campagna militare, etc. è la mente, non resta al Signore che… compiervi la sua Grande Opera: 

invaderti, conquistarti, possederti. 

Ecco che, allora, tutta questa “tecnologia” ha un senso finale estremamente diverso rispetto a quello che ti dà a vedere, mentre “guardi ma non vedi”, appunto. Tutto è giocato in questo modo: nella sostanza. Non linearmente. In-diretta-mente. Dando luogo alla differita, che si auto ricava dal momento in cui avviene il distacco tra Te e “te”. Qualcosa che non è… psicologia o filosofia. Nemmeno possessione demoniaca o “malattia”. Qualcosa che è esattamente quello che ti è già successo. E che continua a succederti, non visto che… “guardi ma non vedi”. Ok? 

Lo stato dell’arte è sempre attuale, quindi; Alias, puoi sempre accorgerti e ri-averti, se solo lo decidi, poiché godi sempre del potenziale ch’è inalienabile. Però, se ciò continua a non avvenire, allora sei sempre preda della “sindrome del giorno dopo”. E in tale ritardo, “niente”: continua a succedere. Cosa? Quello che (ti) è già successo. Ora, chissà quando è successo per la prima volta. Abbiamo visto ieri, che il concetto di Grande Tartaria è da prendersi con le pinze, ossia, mettendo il “nome” fra virgolette:

“Grande Tartaria”.

Questo indica l’incipit: il reset portante. L’esse-Re già successo. Sì, perché c’è sempre la prima volta. Ed è lì che sei stato parassitato, grazie a “te”: come avendo un complice fedele (“te”) all’interno di ciò che intendi mettere a fuoco e conquistare, indi farne terra per i tuoi piedi. 

Quindi, prima di tale avvento, hai dovuto “cadere”: auto de-cadere. Da Te a… “te”, il passo è breve se (se) dimentichi essenzialmente. 

Quindi, sei caduto in trappola, oppure… è così, nativamente? 

Ossia, sei stato progettato così, oppure lo sei divenuto? Poco sopra è stato riportato che “non importa”, perché sei dotato del potenziale. No? Quindi, questa tua auto caratteristica ti deve proteggere anzitempo: sin dal “giorno prima”. Così sopravanzi. Così ritorni a Te, non essendo mai stato “te”, anche se è già successo, ma… non continua più a succedere. 

L’avvenire non è solo il continua a…; bensì, l’avvenire è il collegamento con il potenziale alla luce di Te, che trascendi il “tempo”, ossia, l’abitudine a… Quando sei “te” che ti auto consideri in un certo modo, bah: stai autorizzando qualcosa/qualcuno ad entrarti “nel cervello” e fare quello che intende, anche se la sorgente dell’evento non è direttamente coinvolta e rimane, quindi, del tutto inattaccabile. 

In questo senso va rivisto il “luogo comune” dell’incantesimo, dell’incanto e della “magia”. Persino il discorso relativo alla “energia” e a quello dei “poteri” che, guarda non caso, l’industria dell’auto intrattenimento li ha sempre dipinti in quanto a specifiche eccezionali a capo di pochissimi individui, che non sei mai Tu, né tantomeno “tu”. 

Laddove, quando sei “tu”, non fai alcuna differenza tra Tu e “tu”, perché ti credi chissà chi, re-agendo dal punto prospettico dell’ego (“cattivo”). E questa prosopopea è alla base del concetto di “lignaggio” e dunque di “superiorità, elite, nobiltà, etc.”. 

Quando la società sbanda in tal senso, lo fa a partire dalla singolarità. Ne basta una, se le altre sono già poco salde. Qualcosa di biunivoco, in tal senso:

la singolarità che sbanda
se ne può approfittare
oppure
ne può pagare il... prezzo.

Ovvero, la singolarità “eletta” diventa la gerarchia: il motivo portante per cui si manifesta e si radica la gerarchia all’interno della società. Mentre, la singolarità che patisce diventa la paura: il motivo portante per cui si manifesta e si radica la paura all’interno della società. Ergo

se sai dell’esistenza della gerarchia, significa che sei “tu” e che hai paura. 

Stop! Lo hai permesso proprio “tu”, non importa se viene moltiplicato per “x” miliardi di altri individui. Sei “tu” che lo permetti. Perché ne basta anche sono uno: la singolarità è questo diamante, dal potere potenziale indistruttibile. Quindi, come da immagine del “cucchiaino che non si piega ma sei tu che lo fai”, allo stesso modo… il diamante può giungere a c®edere di essere “grezzo”, cioè, per nulla affatto quel diamante ch’è. 

Ecco l’esistere ma non esserci: o l’essere dal “giorno dopo”. 

Ab urbe condita. Alle prese con qualcuno-qualcosa a cui oramai piace vincere facile. Eppure lo senti sempre di esserespeciale”. Vero? Anche un “depresso” lo sa, perché è nel dialogo interiore che questo avviene. Ognuno è il miglior medico di se stesso! Però, tale individuo può giungere persino al suicidio se… assolutamente con-vinto di… Ci sei? Il suicidio è “assistito” = ci sprofondi dentro, proprio come da “bellezza della pianta carnivora”. Ci sei attirato dentro. Vieni ammagliato. Percepisci la fine del dolore. Ed è come drogarti, stando “bene” solo da quel momento, differito rispetto all’iniezione del principio, sino a “quando dura”, ovvero, sempre meno, sempre troppo poco, sempre venendo meno alla fine di “ogni volta”. 

Personalmente, a Me sta a cuore sostanzialmente questo:

il mondo intero deve essere libero e prosperare nella giustizia della verità.
Sì, tutte cose che presumi avere già. Ma, solo sulla carta, se non te ne sei ancora accorto, soprattutto dal “2020” in poi.

Altro:

il mondo intero deve essere come poco sopra, ovvero, godere del proprio pieno potenziale.

Questo implica e prevede che ogni sorta di “necessità” venga meno; sia superata. Quindi? Sì… “denaro-lavoro” de che. Questo cancro viene debellato all’istante poiché è il “principio oscuro” che viene meno, non avendo più alcuna “aderenza” in predetta società. Certo: il “male” (ch’è tale singolarità e compagnia gerarchica) rimane agganciato al potenziale, ch’è comune. Quindi, questo “carattere” rimane, ma confinato proprio nel potenziale. Così, è cosa buona e giusta ricordare sempre cosa può sviscerarsi, anche, dal potenziale. E, in un certo senso, dalla presunta (ma non importa) “antichità” vengono talune “cerimonie” atte proprio ad onorare e festeggiare l’avvento del potenziale positivo. Atti popolari che nel “tempo (AntiSistema)” sono andati via via auto svuotandosi di significato, tanto che ora la ricorrenza continua ma, come se tutto fosse “dovuto”, alias, evitando di partecipare sostanzialmente, attivamente. Come se ogni occasione sia sempre buona per… “festeggiare”, cedendo all’ennesimo scempio di tale “Tempio”. 

La “Grande Tartaria” è stato l’inizio. L’intercisione è avvenuta tra “lì” ed il “prima”. Nel senso che la “Grande Tartaria” è stata già l’inizio della “caduta”. Anzi: 

tale luogo comune rappresenta già il concetto di “giorno dopo”. 

Qualcosa che infatti, guarda non caso, emerge, ritorna, affiora, etc. proprio a cavallo del “2020”: quando gli individui si attaccano all’ennesima boa di navigazione, evitando di andarci Oltre. Sempre in acque “sicure”. Sempre avendo qualcosa da rimpiangere, senza mai entrare nel motivo portante, però. Così, per partito preso. Come andando a votare altrimenti temi che ti potrà succedere qualcosa di brutto se non ti rechi alle urne. Dopo che “una volta” i molti hanno lottato versando sangue per ottenere il suffragio universale? 

“In quel tempo” non potevi votare. “Ora” puoi, ma… 

Com’è sta cosa? Perché tutto questo è una “concessione”: se l’impero ti permette di andare a votare è perché ha già trovato tutte le contromisure.

Ergo, se sei “tu”… hai voglia a votare. 

Inoltre, qualsiasi sia la fazione che vince, “vince” sempre = continua a succedere l’esse-Re già successo. La strategia è sempre quella, nella sostanza: non esistere; esserci. L’eco-dominante è tale. E “lì” si nasconde, abita, c’è: si rivela. Lasciandoti alle prese con le conseguenze, che scambi sempre per… “Toma”. Mentre “Roma” impera sempre, continuamente. 

Non accorgerti è oramai imperdonabile, alla luce persino dei fatti. Ma non hai figli in età scolastica? Non sei genitore? Però, sei figlio, di certo. Hai sempre una famiglia. Ci tieni ai genitori? Se sono anziani, non vedi a cosa sono sottoposti? Che fine fanno? La vita che ti circonda ti soddisfa a pieno? Oppure, c’è sempre qualcosa che “non torna”. Vedi che questo esula dalla condizione sociale, da ciò che hai sul conto corrente o investito in qualsiasi forma. Anche la famiglia reale soffre di “depressione”. Certo, non tutti i componenti. Ma questo non copre mai le spalle in maniera definitiva. 

Sei nel cosiddettoMedioevo”, laddove l’impero è sorretto dall’imperatore, mentre tutto il resto è vassallo, vassallaggio, “stato di servizio in gerarchia”.
E da lì non ti sei mai mosso. Sostanza.
“Democrazia”. Proprio Tu. Ti rendi conto? Tu che sei… l’eroe. Sei auto ridotto così, qua: “tu”. 

La vedi, la senti, la differenza di potenziale?

Tu Vs “tu”. Da vomito, proprio. Stai accettando tale “legge” AntiSistemica, facendo… così. Esistendo non essendoci. E vedi che non è “pensiero negativo”. Intendi? 

Tu sei un Cavaliere. Mentre, “tu” sei… “tu”. 

Questo non è pessimismo. Mettitelo per bene in testa: nella tua testa, dove ci sei ancora, sempre, Tu. Prova ad andare in “cantina”: si sa mai. 

Ma fallo ora, non come al solito “il giorno dopo”.

  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2024
Bollettino numero 3609
prospettivavita@gmail.com


2 commenti:

  1. che manata oggi... https://qcgonv.wordpress.com/la-caduta/

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    1. Heilà! La verità è una. Si concorda. Nella sostanza. Grazie! :)

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"Fai..." un po' Te.