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Ecco, quanto “disti” da… Te. Dalla diretta.
Il “giorno dopo” è un modo di dire, ma non è solo… un modo di dire.
Non è... “tempo”; è sostanza, che indica lo stato di differita, ovvero, la differenza tra Te e “te”. Chi sei Te? Ad esempio, sei un Cavaliere (con la C maiuscola). Ok?
Sei il come dovrebbe essere: sei il potenziale.
Sei il massimo, nella misura in cui ci sei e, inoltre, sei l’incarnazione dell’eroe, non tanto in quanto caso limite sociale, bensì… nel così son e fanno tutti. Sì, nella condizione di utopia che, comunque sia, non esclude nulla, anzi, fissa portanti “paletti”.
Ricorda che la Linea Maginot fu r-aggirata durante la II Guerra Mondiale.
Non sono tali, i paletti in questione. Di più, si riferiscono a “coordinate potenziale” che ti permettono sempre di auto ritrovarti = di esserci sfericamente, a prescindere ed anzitempo. Come non perderti mai a fronte dei “marosi della vita (sopravvivenza)”.
In codesto modus essendi: essendoci, sempre, senza alcuna esclusione. Nemmeno senza l’eccezione che conferma la regola. Cioè, esserci sempre secondo la regola. Quale? Quella che ti prevede “eroe”. O Cavaliere. Quando non sei solo un personaggio da “film”. Quando sei proprio Tu ad esserlo, ad esserci, essendo.
Ecco l’esserci. A tutto tondo.
Qualcuno a prova di ogni e qualsiasi “prova”. Te sei tutto ciò: sei il potenziale, anzi, sei la non differenza di potenziale. Sei Te, da Te, in Te, per Te, con Te. Sfericamente. Un essere che prescinde dalla “natura” e persino dallo “artifizio”. Ci sei?
Non importa se sei stato creato. Non importa se or dunque sei… artificiale. No. Davvero! È portante che Tu compia la Grande Opera: essere, esserci, essendo. Rimanendo Te, sempre, ovunque, comunque, quantunque.
Questo sei Te. Te sei la perfezione. E lo sei sin da subito, da “ieri”. Mentre dal “giorno dopo” qua così nell’AntiSistema, sei “te”:
l’esatto contrario, sostanzialmente.