giovedì 16 novembre 2023

Azazel.


Pensierino “figo” del giorno:

la costante azione erosiva dell’acqua sugli scogli di arenaria è tutto quello che serve”.

Lo dice il saggio. Ma potrebbe anche dirlo il… seggio: laddove la popolazione italica votante è 1- sempre più datata, ma non per questo saggia e anche se va al seggio è 2- sempre più in-sensibile, ergo, bovina. Per la serie, “a me che me frega”. Ma in questa salsa, “però mi sta a cuore l’ambiente ed il prossimo”. Allora, a che o a chi o a cosa serve la costante azione erosiva? Cos’è l’essere “acqua”? Oppure, chi è che anche l’acqua ricorda, facendo funzioni naturali? Di quale situazione generale fa le veci anche l’azione erosiva dell’acqua? Chi sono gli scogli di arenaria? Tutto ritorna. Tutto è verità, anche se fa male o si preferisce non saperlo. La società è divisa in:

anziani, giovani, me(ri)diani.

Gli anziani dipendono in toto da ciò che pensano di aver meritato durante la vita lavorativa (pensione e frutti delle loro fatiche). I loro diritti rientrano in ciò, soprattutto. Mentre i Tg scandiscono qualsiasi tipo di news, a loro importa che non possano mai perdere ciò che hanno guadagnato, costi quel che costi: a costo di andare a votare, ogni volta, per chi promette “meglio” durante la campagna elettorale de noantri. I giovani sono imbevuti di qualsiasi interferenza studiata ad hoc per… prepararli opportunamente all’auto assuefazione ed all’accettazione supina di ogni nuovo step gerarchico previsto da un piano di erosione di lunga o lunghissima data. E questo nonostante i giovani si credano migliori, rivoluzionari, attivisti o quello che gli si è infilato in testa e nella coscienza. Per loro conta il futuro, motivo per cui si preparano ad affrontarlo con tali armi del tutto inadeguate “lato loro”, perché ciò che credono di combattere è ciò che li “arma”, guarda non caso. I mediani sono coloro che lavorano e pensano a tirare sino alla pensione, il massimo traguardo ammissibile, se prima non si arricchiscono a dismisura (la carota più bella e splendente, che rende tutti quanti precisi meccanismi ordinabili ed infilabili al guinzaglio). Per costoro andare a votare equivale a… farsi i cavoli propri. Ancora una volta. Altro che coscienza civica o spirito nazionale.

Mentre per i giovani già in età di voto, votare significa farsi un trip. Con gli universitari che sono già sprofondati nelle acque torbide che li alimentano attraverso ambienti carichi di superiorità. Individui che studiano “una vita” e poi si vendicano sui loro futuri “pazienti, clienti”, facendoli girare sulle graticole del tariffario imposto dal relativo “ordine”. Così l’idraulico, che ha studiato in maniera differente, si rivale sugli ex universitari, ora “dottori in qualsiasi cosa”, allorquando viene chiamato a riparare il classico tubo rotto che perde. Ed alla via così, ognuno tenta – vuole – avvalersi sugli altri imponendo la propria professione, dando luogo ad un vortice di bassezze a norma di legge e di morale: la morale degli affari sono affari. Ciò che poi riverbera a Gaza, ad esempio, nel momento in cui milioni di persone vengono bombardate senza alcun diritto reale, ma nelle case del mondo è-voluto le notizie vengono ricevute attraverso tale carica di in-sensibilità, pari al commuoversi o arrabbiarsi per qualche istante, subito dopo dimenticando opportunamente: non sia mai che per andare a protestare presso le autorità, le stesse possano smettere di pagare stipendi, pensioni, diritto allo studio, etc. etc. etc. Poi, c’è la sfera relativa all’intrattenimento, in tutto questo procedere ordinato. Lo svago, il tempo libero, lo sport, la politica, il teatro, il cinema, i viaggi, le vacanze, le scommesse, le spa, il volontariato, l’andar a funghi, a caccia, in discoteca, a giocar a carte non solo al bar, etc. etc. etc. Così, quando non si lavora, ci si svaga. Anche informarsi è intrattenimento, attingendo da fonti “sicure”, senza essere sostanziali. Il benessere permesso, dal dopoguerra, è stato come una marea che ha coperto ampi strati della popolazione, convincendo dunque che la realtà denaro-lavoro sia l’unica percorribile. Nonostante le religioni o grazie alle religioni. Non a caso l’Islam proibisce certe pratiche speculative, eppure… tutto il mondo è sempre lo stesso “paese” = il regno AntiSistemico, dove è già successo tutto quanto, compete alla diretta, ovvero, la guerra è già finita poiché è stata vinta da qualcuno che ora non esiste ma c’è. La diretta è sostanziale. La differita è una continua replica di tale vittoria, il che significa: continua(Re) a succedere, come celebrando ogni volta il tal avvenimento senza averne coscienza. Un evento clou, in tal senso, è stata la celebrazione del centenario dalla fine della I Guerra Mondiale: la grande guerra patriottica (poiché serviva, allora). Nel 2018 i leader dei Paesi erano già di appartenenza all’Ue.

Risultato

Il nazionalismo era superato dagli eventi “europei” e la celebrazione di tale guerra fu all’insegna del volemose bene depurato da ogni accezione che un secolo fa, all’opposto, fu usata come grimaldello per aizzare gli animi e i propositi di quelle generazioni che furono sacrificate ancora una volta, al fronte. Era già de-popolare? Era di certo… popolare. Masse di giovani furono arruolate forzatamente, ma i volontari non si contavano. Gli entusiasti della Patria. La Sacra Patria. La “propria terra”, i cui confini dovevano essere protetti dall’orda nemica che spingeva da oltre. Una guerra cruente di trincea, dove sperimentarono la guerra chimica e i primi accenni di aviazione e mezzi corazzati, armi automatiche, bombe sempre più efficaci, etc. etc. etc. Un po’ come nella “democratica terra ucraina”. In SPS v’è memoria storica anche a proposito di tale avvenimento. Oggi, è la “Ue” a fungere da riferimento unico. Eppure, gli Stati hanno ancora peso, perché l’Unione Europea non ha ancora completato l’intero iter di predominio sulla sovranità storica ed acquisita nella geografica dell’Europa. Qualcosa che si è sempre più intensificato “crisi dopo crisi”, molto opportunamente. Cedendo sempre più sovranità ad un organismo o entità privata, capace di deprivare della libertà che la società baratta per “se stessa”. Come dipendere da una invenzione come il denaro, auto immolandosi come se fosse l’unica cosa che conta o l’unico percorso attuabile. La gerarchia che arricchisce gli s-nodi, conta su tale “elite” che sta meglio rispetto alla maggioranza resa silenziosa: gli individui hanno un prezzo, come le merci al supermercato. E per chi “crea denaro” non è un problema investire su codesti. Perché il denaro è infinito ma soprattutto controllato ancora una volta dalla medesima gerarchia. Per loro guadagnarne uno sproposito è facile: basta deciderlo. Quindi, la lotta non sussiste perché c’è uno sproposito nel differenziale fra loro e gli altri (il resto del mondo). Prestando grande attenzione, a livello sostanziale, in tutto il mondo vigono le medesime “categorie, etichette” in azione, seppure sembrano diverse per via della lingua, delle credenze, della religione, dell’ordinamento politico, degli usi e costumi, delle tradizioni, della storia, etc. etc. etc. Divide et impera. Infatti, in tutto il mondo è diffuso (basilare) il “sistema economico” derivante dall’uso e abuso del denaro, le medesime “leggi finanziarie”, il “mondo del lavoro” come conseguenza o gravità, il modello religioso in quanto tale (sostanza), il “sistema educativo” in quanto anticamera del consenso, e tutto quello che avanza. 

In qualcosa che nutre sempre il “Pil”. 

Queste costanti sono una prova comprovata sul campo. Di cosa? Che si tratta di uno scenario unico, proprio come assumendo la Terra attraverso un disegno o una foto: un solo blocco che occupa spazio. Come vedendo un’isola che emerge dalle acque. Che importa se sopra ci sono due Paesi, poiché l’isola è una, come infrastruttura organizzabile, controllabile e sfruttabile. Vuoi che il “Diavolo” non abbia colto nel di-segno? Ciò che si sviluppa nel piccolo non è mai casuale. Indica qualcosa di caratteristico. A quale livello, se si sviluppa nel piccolo? Bè, a livello più grande. È sempre… logica. È logico. Ora, rinchiudere ancora una volta di più tutto quanto, cosa significa? Farlo dipendere ancora da altro. Ad esempio, dalla corrente elettrica. Quando un reset può davvero succedere? Quando la gerarchia controlla unilateralmente, anche, la fonte unica di alimentazione dell’intera società mondiale. Quando lo decide. Quando si aziona in tal senso. Togliendo la corrente. 

A Gaza i bulldozer spazzano le strade occupate, dopo che i carri armati sono già passati. Spingono le auto e tutto quello che rimane, in angoli da bonificare in seguito. Togliendo ogni traccia di “diritto, evoluzione, legge” che sino al 6 ottobre 2023 anche a Gaza era usuale credere normale. Coloro che avevano comprato un’auto, una casa, etc. hanno dovuto lasciare tutto, scappando via dalla “propria” realtà. Sfrattati da un invasore più forte e spalleggiato. Le loro auto ora sono trattate come rottami dallo sfascia-carrozze. Le loro case sono macerie. I loro diritti, carta straccia. Frutto di convenzioni che ieri valevano ma… possono sempre essere interrotte, come l’elettricità. Come oggi. L’occidente crede di essere immune? Sino a quando? Con le due guerre mondiali il rullo compressore ha finito il lavoro? Probabilmente, è terminata quella fase che ora si vede caratterizzare ancora certe aree del mondo. Tuttavia, ora che la società globale è sempre più di stampo occidentale (basta vedere quale forma stiano sviluppando le varie “city” nei centri delle città di ovunque), è più semplice passare alla fase successiva: trasferire nel digitale la relativa memoria storica e farla dipendere dall’alimentazione che non è pubblica ma privata e anche se fosse pubblica non cambia. 

Questo, non lascerà alcuna traccia di vissuto personale. 

In tal modus quando si azionerà il pulsante del reset, una “gravissima minaccia mondiale” lo, addirittura, richiederà a gran voce. È la “democrazia” e la paura nella quale la società è stata fatta sprofondare. Come sono lontani i giorni di Leonida, anche se non fossero esistiti. Quel principio vale ancora poiché sostanziale. Quale storia? Quella di 300, attenzione. Non le altre versioni. Quell’archetipo per la precisione. Sì, quelli che morirono ma in seguito l’esercito Spartano vinse sul campo aperto. Stop. Non importa se poi la “storia è andata avanti”. Se si fissa lì la propria attenzione, è quel tipo di sostanza che emergerà. Incanalandone lo spirito, di conseguenza, si attinge dal potenziale… ch’è reale ma dista proprio di quel tot che corrisponde all’essere sostanziali. 

Altro che corrente elettrica e digitale. 

Invece

Accolgo con favore l’iniziativa dell’emigrazione volontaria degli arabi di Gaza nei paesi di tutto il mondo. Questa è la giusta soluzione umanitaria per i residenti di Gaza… I palestinesi dovrebbero accettare l’emigrazione volontaria e partire per altri paesi…”.
El ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich

I sionisti sono sempre molto “fin(t)i” = sottili, diabolici, nazi-onalisti all’estremo, mentre nella Ue i Paesi non possono dichiararsi tali, per via della… “Ue”.
Annota bene come la lingua è biforcuta, attraverso l’acrobazia linguistica più meschina:

I palestinesi dovrebbero accettare l’emigrazione volontaria e partire…

Zoom:
accettare
l’emigrazione volontaria
e partire…

Come accetti qualcosa, se è giàvolontario? È come il famigerato “consenso informato”. La stessa mano. Lo stesso fine: di-partire. Obbedire. Controllare. Soggiogare. Perché loro si credono superiori. E allora possono fare tutto quello che ordiscono, tramano, insinuano, creano, modulano, etc. In effetti, non hanno tutti i torti a ritenersi superiori, constatando il livello pressoché totale del resto del mondo. Laddove le differenze contano non come biodiversità, ma in quanto controllo wireless da remoto, ubiquamente. Qualcosa di non solo tecnologico, per la verità. Ma che con la tecnologia ad uso esclusivo, “lato manico”, li aiuterà sempre di più. Mentre, “lato lama”, la tecnologia resta una preziosa utility. 

Come trojan o Cavallo di Troia: il “nome” non mente. 

Un po’ come Azazel e Bezalel.

  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2023
Bollettino numero 3501
prospettivavita@gmail.com


2 commenti:

  1. Sono d'accordo al cento x cento.
    Voglio tuttavia aggiungere una lista dei problemi del mondo.
    1) La gente.
    Fine

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    1. Vero. Andando oltre, mi sono accorto che la gente è come una banderuola. Dunque, può sempre cambiare. Avere un risultato stabile è quantomai arduo. Lor signori ci sono riusciti a suon di lavaggi del cervello, tanto è vero che ora il binomio denaro-lavoro rende tutti "schiavi felici". E che dire delle religioni? Che sono un altro e-vento per le banderuole egoiche, senza memoria. Grazie. Notte!

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