venerdì 29 aprile 2016

Il “sogno” dominante (3)




È in grado di trasferire la memoria da un mammifero morto a uno vivo?
Sì.
Che cosa le serve?
Le mie apparecchiature, il mio staff ed un soggettoricevente”.
Criminal
Le informazioni sono ovunque, a qualsiasi livello “sei” e ad ogni grado di “preparazione/attitudine”.
Te ne puoi accorgere, ad esempio, anche per mezzo dello sviluppo tecnologico wireless, grazie al quale le comunicazioni sono diventate telecomunicazioni, digitale, multimediale, virtuale, etc.
Insomma, ti gira “tutto attorno, dentro e fuori”. Tutto ti “attraversa”, nella tua indifferenza più completa.
Anche la codifica più segreta è “nell’aria”, perché non esiste segreto... se te ne accorgi e riesci a connetterti ad un simile livello.
Infatti, chi/cosa più di te… è un dispositivo adatto all’interfacciare, ricevere, codificare, decodificare, trasmettere, etc. “informazione”?
Tu sei alla stessa stregua del sistema operativo frattale espanso:
  • sei fatto/a della stessa “sostanza”.
Di fatto, la sostanza è una, che si divide in ambiti specializzati
 
Come puoi notare, ad esempio, le cellule staminali sono “stampi universali”, che possono ricevere l’informazione (imprinting), per poi “decidere di perdere la propria ‘neutralità’, al fine di interpretare una sola parte, specifica”.
È, questo, un processo che ricorda da vicino, anche il “tuo” dimenticare “qua, così”. Ciò significa, a livello frattale espanso (potenziale), che tu puoi (sei) essere tutto, se solo lo intendi e ricordi di poterlo fare/essere.
  

giovedì 28 aprile 2016

Il “sogno” dominante (2)



C’è stato un momentoun punto, nel tuo passato recente. Un errore, una pulsione, una decisione… insomma, qualcosa che ti ha portato dove ti trovi adesso. L’unico consiglio che posso darti è… di trovare questo momento. E di comprenderlo. È l’unico modo di riconciliarti con il tuo fallimento…”.
Mr. Robot
Quello che “ti sembra” un fallimento, è – in questa realtà manifesta “qua, così” – piuttosto, l’esito temporaneo, in via di definizione, della strategia dominante.
Temporaneo, perché si riferisce ad uno stato, tra quelli possibili e… in via di definizione, visto che... ciclando - in ciò che scambi per trasmissione vita/morte, vita/morte/vita, etc. in funzione della tradizione (credo) alla quale aderisci - si va (la strategia dominante) definendo sempre più, andandoti a caratterizzare anche quando sei al di là del “tuo” corpo fisico “qua, così”.
Ossia, ogni volta che “lasci il corpo”, hai la possibilità di recuperarti a livello originale (prima del “è già successo”), oppure, hai la possibilità di “trasformarti, senza cambiare sostanzialmente”, portando con te la polarizzazione dominante, anche in quella sede di "andata e ritorno".
Per cui, sino a dove giunge l’infrastruttura, ospitante qualsiasi tipo di reale manifesto?
Non ha un limite, essendo la capacità mentale, ricreativa a partire da una ciclicità che funge da “cancellino”.
Per cui, lo “spazio” non è infinito, venendo in continuazione “riciclato” (onde di “alfa e omega”), ma è infinito… quando lo osservi nella sua facoltà di essere convertito e riconvertito, dall’onda dominante che lo utilizza proprio come una lavagna (definita fisicamente, ma infinita per grado di potenziale rappresentabile, previa cancellazione del contenuto precedente).
Questo, accade in una infrastruttura a Filtro di Semplificazione attivo, che viene sondata attraverso lente frattale espansa, caratterizzata dalla presenza di ogni tipo di informazione, direttamente accessibile, esattamente dalla “coordinata” nella quale ti ritrovi, non importa in quale condizione culturale, preparatoria, iniziatica, spirituale, religiosa, filosofica, etc. “qua, così”.
Questo significa che “sei potenzialmente, sempre, al corrente di tutto quello che ti accade”.  
   

mercoledì 27 aprile 2016

Il “sogno” dominante (1)



La dominante, “qua, così (da tempo immemore)”, condiziona e polarizza tutto, poiché agisce dal livello “primo giurisdizionale”, al/sul/nel livello “primo causale”, essendo la ragione fondamentale della “forma” reale manifesta “qua, così”
Essa è come il pittore per la sua opera o, meglio, essa è come l’ispirazione che coglie il pittore, prima di manifestare la “sua” opera.
Tutto, nel/del pittore, si, muove di conseguenza
 
E non dipende da altre condizioni ambientali, l’opera del pittore… se non nella misura in cui “l’ambiente viene sempre dopo, all’intento dominante”.
Ora, una simile intenzione è come “l’emettere onde, ad una predeterminata frequenza e lunghezza d’onda”, al fine di… “colpire il bersaglio e/o ogni bersaglio, disposto/esistente nello scenario predisposto al contenimento/simulazione della vita”.
La dominante vibra (vive, “è”) alla propria “coordinata” e, come tale, influisce ed influenza tutto ciò che riesce a raggiungere, grazie alla propria “portata (grande concentrazione di massa)”.
Nel proprio “raggio di azione”, la vita viene – così – condizionata, assumendo le caratteristiche vibratorie relative, allo stesso tempo, sia 1) alla dominante, sia 2) al comando “post ipnotico” della dominante.
Cioè, allo stesso tempo:
  • il segnale portante è riflesso
ed è
  • assorbito (distribuito).
In parole ancora più “povere”; ogni parte d’onda dominante, riflessa ambientalmente (anche per mezzo tuo) “denuncia” la compresenza stessa della dominante (anche se non manifesta).
  
Mentre, ogni parte d’onda assorbita (che penetra nei vari “corpi/target”, ritrovati lungo il proprio irraggiamento radioattivo) “denuncia (per contrasto immediato, nella parte che assorbe il segnale e che è se stessa, contemporaneamente)” la programmazione conseguente, per opera della dominante.
Così, il qua… diventa “qua, così”.
Perché avviene tutto questo? Per quale motivo, di fondo?
  

martedì 26 aprile 2016

Il “sogno” dominante.


Patrick Hughes
SPS inizia, oggi, con una serie di Bollettini, che ruotano attorno alla questione “vibrazionale” della vita planetaria.
Ogni “elemento” presente e/o compresente, in Terra, infatti, emette una vibrazione caratteristica, secondo una scala di classificazione ricorsiva, che molto spesso assume la “forma” di una vera e propria appartenenza. Tutto è classificabile e, dunque, gerarchizzabileda una certa prospettiva che si serve di simili “strategie”.
La visione di una piramide, esprime anche da sola, proprio un simile concetto:
  • il vertice è, di fatto, “troppo piccolo” per ospitare fisicamente più di qualche elemento
  • ma, la stessa forma piramidale se, invece di essere inerente a singolarità, è riferita a “gruppi”, allora ecco che, improvvisamente, il vertice diventa “grande”
  • la prospettiva, attraverso la quale, poi, inquadri tutto, è centrale nel grado di “accortezza”, necessario al fine del ricordare o meno.

Prospettiva e forma.
Sì, perché, alla fine tutto si concentra attorno alla capacità di memoria di un “elemento”.
 
E, va da sé, che... se la forma imperante è piramidale, allora, la memoria relativa ai gradi “inferiori”, sarà ad “immagine e somiglianza” della strategia portante del vertice (il “governo di pochi”).
La forma piramidale non è solo una nozione geometrica o da libro di testo scolastico. Essa è la traduzione simbolico/grafica, di un concetto e di una realtà sostanzialmente ordinata piramidalmente, essendo un tale ordinamento – prima ancora di essere una “forma” – una frequenza tipica, applicata alla Massa/Terra, da una "onda dominante/portante".
  

venerdì 22 aprile 2016

Qualcosa che funzionava (e funziona).


Chi domina non è sempre superiore. Chi è dominato non sempre è inferiore…”.
Ip Man 3
SPS è “indotto ad immaginare” di trovarsi ad un punto “portante e centrale, lato proprio”… del cammino auto esperienziale, auto ricordante, al di là delle condizioni ambientali d’assieme.
È un processo. Una funzione. Una “risposta al… ‘è già successo’”.
Al di là, dunque, del “tempo (per come lo immagini e per come è e/o non è, tanto da ritenerlo – oramai – insignificante, quando sei nel “tuo centro, lato proprio”).
C’è un “fenomeno”, che dovresti approfondire:
quello d’induzione e di auto induzione.
Indurre
  • spingere o persuadere qualcuno a fare qualcosa
  • produrre un fenomeno di induzione in un corpo…
  • determinare, produrre una condizione fisica o spirituale…
  • sinonimi suscitare, provocare
  • ricavare un principio generale attraverso un procedimento logico che parte da fatti particolari…
  • decidersi, risolversi a qualcosa…
Link
Come puoi notare, le definizioni passano dall’indurre all’auto indursi (oppure, all'essere indotti):
  • spingere
  • persuadere qualcuno a fare qualcosa
  • produrre
  • determinare
  • suscitare
  • provocare
  • ricavare
  • decidersi
  • risolversi
È una “scala di intensità” del segnale portante (che, ad un certo livello, ti ispira a renderti conto della compresenza, non manifesta, dominante).
Il metodo induttivo o induzione (dal latino inductio, dal verbo induco, presente di in-ducere), termine che significa letteralmente "portar dentro", ma anche "chiamare a sé", "trarre a sé", è un procedimento che partendo da singoli casi particolari cerca di stabilire una legge universale...
Link 
  

giovedì 21 aprile 2016

Mostra la tua immaginazione.


Spazio sostanza/potenziale (in rosa), spazio dominante e reale manifesto.
Quando percepisci qualcosa, meglio se d’assieme ("Lato tuo, centrale", come nel guardare un paesaggio dall'alto, avendo consapevolezza frattale espansa), e sei certo/a, quindi, che “sia proprio così (come immagini tu)… allora, puoi fare di tutto, per riunire la tua percezione… alla sua dimostrazione concreta e valida per chiunque.
Molti hanno già fatto così. Molti ci sono riusciti.
Qualcuno ha “pagato” per questo. Altri sono stati “premiati”…
Questa è la differenza che esiste fra, uno scarto aziendale ed il relativo prodotto finito e certificato (in realtà, "non si butta via niente, di te" e tutto viene... trasformato, "qua, così"):
"gli uomini vengono invitati a partecipare a un banchetto ma, non appena assaggiate le vivande, vengono trasformati in maiali, leoni, cani, a seconda del proprio carattere e della propria natura.
Subito dopo, Circe li spinge verso le stalle e li rinchiude...".
Link
Ma il “metodo” è sempre lo stesso ed è, dunque, valido, percorribile, sperimentabile “a botta sicura”, funzionando a pieno, comunque (la "differenza" è illusoria, e consiste solo nel trattamento ricevuto, dalla dominante).
C’è un “prima del ‘è già successo’” e un “dal ‘è già successo’ (in poi)”.
Il “dopo” è la storia deviata. Il racconto dell’esperienza umana post avvento della dominante (il “qua, così”). Ora, prendere atto di ciò, è utile e centrale “lato, tuo”, al fine di mettere ordine tra ere del tempo, diverse (addirittura tra "tempo e tempo", ossia: tra l'invenzione del tempo ed il "prima del tempo"); diverse perché contrassegnate da prospettive dominanti, diverse.
Il “prima” è qualcosa che hai dimenticato.
E lo hai dimenticato, poiché sei “decaduto/a dentro” al… “dopo”, per mezzo del momento dominante “qua, così”, che ti ha bloccato in quel... “istante”, consacrandolo ed innalzandolo al livello di “pietra angolare (in leva)” del/per il “tuo” futuro/destino/orbita.
Nel loop, il loop. Ciò che, di conseguenza, “sai, credi, riconosci, consegui, adotti, etc.”. 
In questo “tuo riconoscerti (di parte)”, ti viene a mancare l’esperienza pregressa: la tua esperienza pregressa.
E, un simile vuoto, attira del “contenuto”, che risulta essere esterno rispetto a te.
Ciò che lasci, viene preso.
  

mercoledì 20 aprile 2016

La deviazione dominante inconscia.



SPS “prende (in gran parte)” le notizie da Yahoo o, più in generale, dalla Rete. 
Nello stesso modo che utilizzi anche tu, per “aggiornarti”.
Questo, perché… in una dimensione, reale manifesta, a carattere frattale espanso, l’informazione è sempre auto consistente, sempre raggiungibile (ti raggiunge sempre), sempre disponibile, sempre alla tua “lunghezza d’onda (qualsiasi essa sia e qualsiasi sia la deviazione dominante, in corso d’opera).
Ergo:

la fonte di emissione informativa, anche se di parte, mantiene sempre (inconsciamente) all’interno del “vettore (messaggio)”, del valore aggiunto che può fare la differenza, per te.
L’informazione si codifica in livelli.
Tra questi, c’è anche il tuo ed il "tuo".
Ancora meglio:
tutti “questi livelli”, hanno una caratteristica a te affine, ossia, frattale espansa (memoria), relativa alla tua vicenda (al “è già successo” e a quant’altro ti venga utile, per il tuo più autentico ed originale, pre deviazione dominante, “cammino”).
Nel Bollettino di ieri, è stato presentato, molto sommariamente, il “Progetto SPS”:
  • riunire il sapere, le credenze, le diverse prospettive sotto ad una sola “visione d’insieme” (visto che deviano - solo in un certo senso, derivano - da una sola visione d'insieme, dominante).
Come è stato fatto notare, la descrizione è stata veramente “scarna”. Non è un caso. Per cui
  

martedì 19 aprile 2016

Cogli l’attimo.



SPS ha un progetto.
Battere al proprio ritmo, alla propria frequenza, in coerenza ed In Comunione”. L’unione e la fusione della polarità. Il ricordare…
È così “è”, a ritornare prima del “è già successo”, prima della deviazione dominante.
SPS riunisce tutte le credenze, le diverse prospettive… sotto ad una sola “visione d’insieme” (alla luce, sull’esempio, nella direzione più che simbolica... rappresentata ed incarnata dalla frattalità espansa).
A questo progetto ogni umano può contribuire.
E tu, personalmente, sei sinceramente invitato/a, a partecipare, qualsiasi sia il tuo insieme di credenze, qualsiasi sia la tua “polarità”. SPS ambisce a riunire assieme, ogni prospettiva “diversa”, a riportare “in fase, tutto”, rispetto alla prospettiva propria.
Qualcosa che permette di ricomprendere le tre "fasi", che la suddivisione temporale convenzionale, ricorda anche “qua, così”:
  1. futuro (ritorna)
  2. presente (momento di distacco dall’AntiSistema – una volta al minuto, per la durata di 400 millisecondi. La “porta che si apre, ad/in ogni minuto”. Una opportunità per accorgersi, infiltrandosi in quel breve istante “tra gli spazi” e, così, prendere a dilatarlo “lato proprio, centrale”)
  3. passato (è già successo).
Il "passato è un singolo avvenimento (punto)".
Il “prima (del passato)” è al di là del ciclo/loop.
   

lunedì 18 aprile 2016

A 180 gradi "lato tuo, centrale (fermezza)".



Per quanto sia convinta che quell’azienda sia l’incarnazione del male e, fidati, lo è… non ne vale la pena…
Mr Robot
Non ne vale la pena a far che?
A “muovere contro” la tal azienda. Perché?
Perché è inserita in un contesto che, “qua, così”, la protegge, poiché “nulla è per caso (se non lasci nulla al caso)”.
Ora, se la “tal azienda”, piuttosto che essere una – azienda – è, altresì, l’unica azienda sostanzialmente esistente al mondo, in questa realtà manifesta (la “tua” realtà fisica di ogni giorno)?
Come la metti, infatti, accorgendoti che non esiste autentica competizione, concorrenza, “sovraffollamento” aziendale? Come la metti se tendi a renderti conto che “esiste una sola planetaria azienda” e che la stessa coincide con il “mondo” intero, ivi ricompreso, per intero, anche il carico umano, così…sopravvivente?
Il Dominio è questa “azienda”.
 
E tutto il resto è “solo”… sottodominio, organizzato gerarchicamente ed “in fase” con l’unica polarità e polarizzazione auto proiettantesi non localmente, ubiquamente, in leva, piramidalmente… lungo il piano inclinato reale manifesto “qua, così”… a propria “immagine e somiglianza”.
SPS converge con lo spirito della citazione d’apertura odierna:
  • non ne vale la pena
  • metterti contro…
soprattutto
  • in questa “tua” impreparazione sostanziale (decentramento, disinnesco, depotenziamento, annichilimento nell’incanto, nell’oblio previsto dalla “deviazione dominante”).
La via è, comunque, sempre aperta. Quale? Quella che “passa sempre ed unicamente, da te”. Dal tuo centro centrale, centralmente, con te al tuo centro (il “lato tuo, centrale... con te 'fermo' al tuo interno/esterno”).
Qualcosa che, prima di ritrovarlo, può ingannarti alla perfezione... di averlo già ritrovato.
  

venerdì 15 aprile 2016

La trasformazione di ciò che non cambia.


Livello. Prospettiva...
Riciclo (questo sconosciuto).
Il famoso motto “tutto si trasforma (‘qua così’)”, non ti incuriosisce? Sì. Leggi bene (e soprattutto fra le righe, nel… dettaglio):
  • tutto (“tutto” è… tutto. Ok? Ci sei dentro, ricompreso/a, anche te)
  • si trasforma (la “trasformazione” è un’arte, piuttosto che una risultante. Oppure, è anche una risultante, quando è prevista. Ma, anche l’arte è una forma previsionale, quando è controllo. “Ogni arte è mestiere”. Esiste, nella sua forma esatta e ritratta, un tipo di arte che è lineare, come quel “linguaggio macchina”, tanto profondo... da essere talmente semplice e raffinato, allo stesso tempo. L’arte esatta, di “una volta” si è trasformata nell’arte astratta, di “oggi”? O, piuttosto, questa trasformazione è relativa alla conseguenza di un altro tipo di… trasformazione, più a monte, più strategica, poiché… dominante).

La stessa Enel di sempre in una nuova forma
Siamo sempre noi, solidi e affidabili, ma in grande cambiamento. Vogliamo offrirti servizi sempre migliori e un’energia sempre più pulita.
Enel sta cambiando ma è sempre la tua Enel”.
Che cosa rifletti? Su cosa rifletti?
Vai oltre al significato comune dei termini e delle espressioni a “forma di luogo comune”. La definizione stessa di “termine”, è già indicativa di per sé.
Le parole, che utilizzi, sono il “termine” di una procedura che ti raggiunge logicamente, usualmente e convenzionalmente, per mezzo della “tua” mente.
Così, come una postazione di lavoro, dotata di “terminale Pc”, è qualcosa che ti permette di “prestare servizio”, agganciato/a ad una struttura d’insieme, che ti ricomprende e che tu dai, ormai, per normale e per scontata (dipendenza).
Niente di male. Vero? Che problema c’è? Nessuno.
Con tutto quello che succede nel mondo
   

giovedì 14 aprile 2016

Questa “tua” condizione d’assieme.



Fare a meno di tutto, sia che la condizione (che si trasforma in altra condizione) “cambi”, sia che rimanga uguale a “prima (che è sempre un ‘ora’)”… è possibile.
Significa “rinunciare alle dipendenze”.
È una rinuncia. Perché no?
Perché una simile “tentazione”, dovrebbe essere qualcosa di “straordinario”? Qualcosa che “ti accade (addosso)”. No.
La dipendenza, come ogni altra “cosa”, è proprio… tentazione.
Ergo:
non è “normale (lato tuo, centrale)”, visto che tutto quello che “tenta, ‘qua così’” ha uno stampo di natura AntiSistemica.
E, in un reame manifesto, nel quale “nulla avviene per caso”, allora, la dipendenza – che è tentazione – deriva da una precisa, esatta, millimetrica, alchemicastrategia – non evidentemente ma evidentemente, a livello frattale espanso – dominante.
Dipendenza (evoca, in te, un senso di assolutismo, riversato a livello di “destino”).
Tentazione (attrattore/aggregatore di dipendenza, non manifesto ma “solo” compresente, ad “immagine e somiglianza” del relativo ed assoluto “principio ombra dominante”).
Strategia (è la “forma” che assume, di conseguenza, il territorio, la scenografia che ospita l’inclinazione per la tentazione, dalla quale deriva la dipendenza del tutto, che ne calca la scena, scambiando un “piano perfetto”, per una ottusa e “propria” perfettibilità).
SPS lo sa che “non capisci”.
  

mercoledì 13 aprile 2016

C'è sempre qualcosa dietro.



A Carnevale cambi solo di maschera, ossia, “ti trasformi”. E… quando te la levi, al di sotto c’è né sempre un’altra:
quella che, usualmente, credi essere... “tu”.
Cosa significa “essere coerenti”?
Innanzitutto, 1) “da” chi/cosa? Poi, 2) “verso” chi/cosa?
La coerenza è, in primis, una corrente (stato) che scorre “da” te “verso” te, per mezzo dell’esterno di te.
È, quindi, nei tuoi confronti (da te) che deve alimentarsi e “guardare” la tua coerenza. In seguito, essa deve mantenersi stabile nella “memoria di te, in te”, pena lo squagliarsi come neve al sole.
Essere coerenti, dalla prospettiva di SPS, è… “mantenere la stabilità interno/esterno, relativa al potenziale frattale espanso, in quanto leva operativa – delegata – rispetto alla grande concentrazione di massa che, così, la utilizza come vero e proprio ‘strumento’”.
Coerenza "lato proprio" = grande concentrazione di massa.
Ovvio, con un simile “strumento, nelle ‘mani’”, ci puoi fare di tutto. Anche, dare luogo ad una “nuova” dominante, che – poi – è sempre la stessa (visto che tu fai solo da “portatore sano”).
La frattalità espansa è... “la caratteristica”, applicata al mondo intero e, dunque, alla realtà manifesta (di qualsiasi “estrazione”, dal reale potenziale, previa dominante).
Accorgersi di ciò, corrisponde ad una “chiave di lettura” di qualsiasi “cosa (dettaglio, insieme)”, perfettamente chiara, nitida, univoca (partendo da quel grado di coerenza, che l’osservatore/tu… pone come fattore normalizzante, costante, determinante, centralizzante, focalizzante, etc.).
  

martedì 12 aprile 2016

Lo Stato alcolico, è tossico.



La logica ti porta da 'a' a 'b'. L'immaginazione ti porta ovunque”.
Albert Einstein
Vero. Infatti, è con l’immaginazione che la dominante “qua, così”, arriva ovunque. Laddove, per “immaginazione” devi intendere la posizione dominante - la grande concentrazione di massa - in grado di “impiegare” il Genio frattale espanso (per delegazione frattale espansa), in maniera tale che “ogni proprio desiderio, si trasformi in solida realtà (ad “immagine e somiglianza”)”.
 
Domanda (retorica):
  • se “la logica ti porta da 'a' a 'b'”allora, “dove sei arrivato/a, ora”?
Le motivazioni che spingono i giovani ad avvicinarsi all'alcol sono:
  • i ragazzi per uniformarsi al gruppo e per provare sensazioni piacevoli;
  • le ragazze per solitudine, per scappare dai problemi, per curarsi dalla depressione.
Secondo una recente ricerca i giovani bevono perché...
  • è divertente (36%)
  • disinibisce (25%)
  • rende felici (25%)
  • fa dimenticare i problemi (14%).
Altri motivi comprendono la socializzazione, la suggestione e l'erotismo...
Link
O, meglio, “dove ti ha portato/a, questa logica lineare”?
Usa, protesta a Washington contro soldi in politica: 400 arresti...
Link
Come è successo?
   

lunedì 11 aprile 2016

Non puoi non sapere.



Le sette eccellenze del vino made in Italy a Verona...
Link
Questa pubblicità multimediale, al vino (ad una "droga" legalizzata, "in deroga" ed incentivata pubblicamente) è un grande "biglietto da visita" AntiSistemico.
La deroga è conseguenza dell'operare del principio espresso dal brocardo "lex specialis derogat generali" (la legge speciale deroga quella generale), uno dei principi, presente nella generalità degli ordinamenti...
Link
"Bevi (scommetti) con moderazione". Vero? Perchè? Perchè altrimenti "ti fa male (ti 'sdoppia')". Un comportamento che, evidentemente, non riesci a tenere e/o a mantenere, per via della "dipendenza" che il vino crea, sempre.
"Bevi con moderazione". No. Perchè?
  
Perchè dalle vendite, dipende anche il futuro di molte aziende e, quindi, di molti posti di lavoro ed, in definitiva, del Pil...
Quanta “invenzione/creatività/fantasia (intelligente)” ti attornia e caratterizza? Secondo te, esiste solo “vero e falso”? Ossia, la “scelta” è così limpida e lapidaria? La possibilità è solo questa?
Assolutamente, no.
Infatti, esistono “gradazioni di vero e di falso”, derivanti dalla prospettiva per mezzo della quale s’inquadra tutto (dettaglio per dettaglio). Il limitarsi al singolo dettaglio, non permette più di accorgersi del tutto (insieme dei dettagli).
Per questo esiste la “specializzazione”… per confonderti a livello d'assieme.
Al fine di non farti accorgere (di quello che "è già successo" e che, per questo, continua a succedere, nella sostanza, nonostante il “tuo” non renderti conto/avere dimenticato), i sotto poteri dominanti (Punti di Riunione AntiSistemici) si sono letteralmente inventati una “logica (lato loro by legge)”, che rende del tutto dubbio il certo (plausibile, intuibile, percepibile) e che rende del tutto "vero" l’incerto (il “dubbio”, di cui appena trattato).
"Il vero senza menzogna, è certo e verissimo...".
Tavola di smeraldo
   

venerdì 8 aprile 2016

Il "paesaggio" e la sua... industria.


Radicamento, cancro...
"Alla fine di questa tempesta il cielo sarà di nuovo blu e l'unico crimine è l'hacking", ossia l'accesso illecito ai documenti del gruppo…
"L'unico crimine comprovato è che c'è stata una violazione della privacy"…
Link
Qua, così= status quo, by dominante planetaria, al di là degli “usi e costumi” locali (la “tua” realtà, sulla/nella quale puoi incidere solo per mezzo di “scelte preconfezionate”, che non cambiano di una virgola il fondamento delle “cose”. Senza alternativa sostanziale: “la storia che si ripete”. La ciclicità. La gravità, derivante dalla grande concentrazione di massa, gravitazionale. L’interesse di parte, dominante).
Per intender meglio, ad esempio:
La presidente brasiliana, Dilma Rousseff, ha lanciato un appello per un "grande patto" di unione nazionale e di svolta nella politica del Paese…
Il Brasile ha già superato momenti difficili stringendo un patto
Link
Se il Brasile “ha già superato momenti difficili, stringendo un patto”, come mai – adesso (ancora una volta) – si trova nelle condizioni di:
  • stringere un altro patto di “svolta”?
Il “superato”, non lo è mai definitivamente, in una realtà manifesta che funziona “ad immagine e somiglianza” di una dominante, unica, unita, planetaria, compresente ma non manifesta (strategicamente).
Il “superato” ritorna sempre, sino a quando la ragione fondamentale (che lo rende tale) rimane esattamente “dove si trova”… visto che “il caso non esiste (dal momento in cui “nulla è lasciato al caso”).
Caro papà, capisco la tua apprensione, ma concorderai sul fatto che la barbarica invasione del nostro paese, non può restare incontrastata. Tutto quello che ci sta a cuore è in serio pericolo. E non ci si può aspettare che io resti in disparte, mentre altri lottano per i nostri ideali”…
  
Figlio mio, sei impetuoso proprio come il tuo fratellino. Immagino che sia una cosa che abbiamo nel sangue”…

Cari mamma e papà, spero con tutto il cuore che stiate bene. Ho deciso che prenderò parte a questa grande avventura”.
No mans land
Quando non ne sei conscio, la guerra è una "avventura"...
  

giovedì 7 aprile 2016

Le ragioni geometriche del vertice.


La sedimentazione delle/nelle rocce, che puoi “misurare, vedendo di tuo”, dimostra che “le stesse sono formate da strati”. 
Ossia, che cosa è la roccia?
È qualcosa di unico o di unito? È, piuttosto, qualcosa di “riunito insieme, nel corso del tempo (una sorta di 'archivio')”. È come una fotografia temporale. Qualcosa che “puoi anche studiare”. Per quale motivo? Per capire quali siano state le condizioni ambientali, più indietro nel tempo (per "ricordare il 'è già successo'").
Quindi, che cosa fai andando ad analizzare gli strati che compongono la roccia?
Studi la “sua” storia. Non solo. Studi anche la storia di ciò che gli stava attorno. La vicenda ambientale. Ovvio, le informazioni sono ivi codificate e le devi saper estrarre/comprendere.
Quindi: che cosa capisci/estrai?

Ragione geometrica...
Per te è identico “leggere un fumetto su carta, oppure, leggerlo nel tuo lettore digitale”?
Quale dimensione manca, nel lettore tecnologico?
Manca lo spessore sensoriale diretto.
Quel caratteristico “odore”, ad esempio, che la carta rilascia.
Manca il senso del tatto univoco, dal quale puoi trarre anche informazione d’altro tipo e direttamente verificabile in te, per mezzo tuo e della tua “storia personale”.
Allo stesso modo, l’analizzare gli strati di una roccia - per mezzo del metodo scientifico, in auge (mediante l’utilizzo di strumentazione “di mezzo” tecnologica) - disinnesca gran parte della tua sensibilità propria.
   

mercoledì 6 aprile 2016

Ogni spinta si auto proietta verso terra.


Tutto quello che "sale", poi, accondiscende... seguendo la forma ambientale.
Ci sono, sempre/in ogni caso, da fare (da “tenere a mente”) delle considerazioni di base.
Un po’ quello che è il semplice ragionamento “sorgente/foce”, relativamente alla “vita” di un fiume.
Ossia, che… esiste un “a monte (prima, sorgente)” ed un “a valle (dopo, foce)”.
Non solo. Occorre, anche, tenere in debita considerazione che, “per ogni attimo (presente) esiste, sempre, una simile distinzione ‘temporale’”.
Quindi, d’istante in istante, s’imprime e s’inscrive – nel reale manifesto (andando a caratterizzarlo, allo stesso tempo) – qualcosa che è una miscellanea sensata (orientata verso una esatta “direzione”) azione singolare d’assieme (complessa, all’apparenza, ossia... senza ricordare totalmente).
Il comportamento di tutto, il loro (di tutto) atteggiamento, le loro (di tutto) “sfere dimensionali interiori/esteriori, in toto, vanno a caratterizzare il tessuto manifesto del grado di reale percepito e percepibile, non percepito e non percepibile (per i motivi più svariati).
Con questo, SPS intende esprimere la considerazione più frattale espansa possibile. Quella che ti inquadra come un ingranaggio (potenzialmente principale) di/in una infrastruttura d’insieme che, complessivamente, ti sfugge (per motivi che sono esatti, causali, intenzionali ed inconsci – parte per parte).
Cosa viene “prima di”? Cosa “è già successo”?
Cosa “temi di più”? Cosa “eviti come la peste”?
Sono domande che affondano nella prospettiva più aperta possibile. Che non hanno nulla da difendere. Che non hanno nessun interesse di parte, se non quello “immanente” del desiderare la verità totale (il ricordare).
  

martedì 5 aprile 2016

La gravità maggiore.



Ti dicono che “il denaro non cresce sugli alberi”, eppure… le banche centrali lo “inventano (dal nulla o, meglio, dalla loro organizzazione)”.
Tu, che sei dipendente dal denaro, lavori tutta la vita per guadagnarne in quantità tale da poter sopravvivere, così… anche le banche centrali “lavorano alacremente, affinché possa esistere una simile dipendenza”.
Ti accorgi, dunque, che “qua, così” lavorano tutti?
“Lavorano” anche coloro che “non hanno lavoro”, perché 1) lo ricercano, 2) ne “soffrono” sia che lo trovano, sia che non lo trovano, 3) anche quando non lo ricercano, comunque, “lavorano sempre per il mantenimento dello status quo.
Tutto rigenera il “passato”, per mezzo del presente, a dipartire dal momento in cui tutto “è già successo (la “venuta” del Dominio, l’invasione e la conquista del genere umano, dopo aver conseguito il livello d’influenza della grande concentrazione di massa; misura sufficiente e necessaria per poter “lavorare in delegazione frattale espansa” il Genio frattale espanso)”.
 
La scienza deviata “ricorda” la formazione del “tutto (universo)”, a partire da un “attimo (Big Bang)”.
Una curiosità piuttosto significativa. Non trovi? Qualcosa che ricorda molto da vicino, la “tesi” SPS (quella appena sopra riportata, anche se in bozza molto sommaria):
  • a dipartire dal momento in cui tutto “è già successo
  • Big Bang...
   

lunedì 4 aprile 2016

Onore al merito.



Si parte, quest’oggi, con un po’ di citazioni.
Poiché esse descrivono e sono descritte, secondo l’atteggiamento di chi “le trova”, piuttosto di chi “le forgia”.
Cioè, esse servono come una sorta di bussola, in un universo (o reale manifesto) già orientato di suo.
E che cosa indicano? Molti aspetti diversi, eppure tutti insieme convergenti sulla configurazione del “qua (così)”.
E, in questi “aspetti diversi”, c’è anche 1) il segnale portante e 2) il segnale potenziale, riferito ad ogni singolarità umana (per limitarsi agli umani, a Filtro di Semplificazione attivo).
L’1) è AntiSistemico by Dominio (dominante). 
Il 2) è molto più “intimo e profondo (originale)… qualcosa che puoi ancora intuire, ripensando alla tua nascita (manifestazione), momento nel quale “eri, sei (‘è’)”.
Il tuo potenziale è un punto di ancoraggio, come una sorta di cordone ombelicale tagliato alla nascita; motivo per il quale, inizi ad agganciare il segnale portante “locale” (quello che ti sembra di ricordare comeunico).
  
Dunque, per mezzo di quale “lente” riesci a “deformare il tuo potenziale”?
Per mezzo di quella “inconscia”, ossia, per mezzo di un comportamento che deriva da un “atteggiamento altrui”, che riassumi in qualità di raggio traente e luce del faro.
Quale “atteggiamento altrui”? Quello dominante “qua, così”.
Cioè? Quello che “non esiste, ma c’è”. Motivo per il quale, non ne puoi nemmeno parlare con nessuno. Perché ti prenderebbero per “pazzo”, e i primi a farlo sarebbero proprio “coloro che ti vogliono più bene”.
La strategia in gioco è, semplicemente, perfetta. Tanto di cappello. Onore al "merito".