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giovedì 28 aprile 2016

Il “sogno” dominante (2)



C’è stato un momentoun punto, nel tuo passato recente. Un errore, una pulsione, una decisione… insomma, qualcosa che ti ha portato dove ti trovi adesso. L’unico consiglio che posso darti è… di trovare questo momento. E di comprenderlo. È l’unico modo di riconciliarti con il tuo fallimento…”.
Mr. Robot
Quello che “ti sembra” un fallimento, è – in questa realtà manifesta “qua, così” – piuttosto, l’esito temporaneo, in via di definizione, della strategia dominante.
Temporaneo, perché si riferisce ad uno stato, tra quelli possibili e… in via di definizione, visto che... ciclando - in ciò che scambi per trasmissione vita/morte, vita/morte/vita, etc. in funzione della tradizione (credo) alla quale aderisci - si va (la strategia dominante) definendo sempre più, andandoti a caratterizzare anche quando sei al di là del “tuo” corpo fisico “qua, così”.
Ossia, ogni volta che “lasci il corpo”, hai la possibilità di recuperarti a livello originale (prima del “è già successo”), oppure, hai la possibilità di “trasformarti, senza cambiare sostanzialmente”, portando con te la polarizzazione dominante, anche in quella sede di "andata e ritorno".
Per cui, sino a dove giunge l’infrastruttura, ospitante qualsiasi tipo di reale manifesto?
Non ha un limite, essendo la capacità mentale, ricreativa a partire da una ciclicità che funge da “cancellino”.
Per cui, lo “spazio” non è infinito, venendo in continuazione “riciclato” (onde di “alfa e omega”), ma è infinito… quando lo osservi nella sua facoltà di essere convertito e riconvertito, dall’onda dominante che lo utilizza proprio come una lavagna (definita fisicamente, ma infinita per grado di potenziale rappresentabile, previa cancellazione del contenuto precedente).
Questo, accade in una infrastruttura a Filtro di Semplificazione attivo, che viene sondata attraverso lente frattale espansa, caratterizzata dalla presenza di ogni tipo di informazione, direttamente accessibile, esattamente dalla “coordinata” nella quale ti ritrovi, non importa in quale condizione culturale, preparatoria, iniziatica, spirituale, religiosa, filosofica, etc. “qua, così”.
Questo significa che “sei potenzialmente, sempre, al corrente di tutto quello che ti accade”.  
   

mercoledì 27 aprile 2016

Il “sogno” dominante (1)



La dominante, “qua, così (da tempo immemore)”, condiziona e polarizza tutto, poiché agisce dal livello “primo giurisdizionale”, al/sul/nel livello “primo causale”, essendo la ragione fondamentale della “forma” reale manifesta “qua, così”
Essa è come il pittore per la sua opera o, meglio, essa è come l’ispirazione che coglie il pittore, prima di manifestare la “sua” opera.
Tutto, nel/del pittore, si, muove di conseguenza
 
E non dipende da altre condizioni ambientali, l’opera del pittore… se non nella misura in cui “l’ambiente viene sempre dopo, all’intento dominante”.
Ora, una simile intenzione è come “l’emettere onde, ad una predeterminata frequenza e lunghezza d’onda”, al fine di… “colpire il bersaglio e/o ogni bersaglio, disposto/esistente nello scenario predisposto al contenimento/simulazione della vita”.
La dominante vibra (vive, “è”) alla propria “coordinata” e, come tale, influisce ed influenza tutto ciò che riesce a raggiungere, grazie alla propria “portata (grande concentrazione di massa)”.
Nel proprio “raggio di azione”, la vita viene – così – condizionata, assumendo le caratteristiche vibratorie relative, allo stesso tempo, sia 1) alla dominante, sia 2) al comando “post ipnotico” della dominante.
Cioè, allo stesso tempo:
  • il segnale portante è riflesso
ed è
  • assorbito (distribuito).
In parole ancora più “povere”; ogni parte d’onda dominante, riflessa ambientalmente (anche per mezzo tuo) “denuncia” la compresenza stessa della dominante (anche se non manifesta).
  
Mentre, ogni parte d’onda assorbita (che penetra nei vari “corpi/target”, ritrovati lungo il proprio irraggiamento radioattivo) “denuncia (per contrasto immediato, nella parte che assorbe il segnale e che è se stessa, contemporaneamente)” la programmazione conseguente, per opera della dominante.
Così, il qua… diventa “qua, così”.
Perché avviene tutto questo? Per quale motivo, di fondo?