martedì 27 agosto 2013

Anima vs Incarnazione.


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Una capra allo specchio combatte col proprio riflesso

Nella sua mancanza di consapevolezza, scambia se stessa per un avversario da “incornare”. Questo è il frattale di quello che accade agli umani nelle 3d.

Il Nucleo Primo è, con Filtro di Semplificazione acceso, costituito da umani.

L’individuo, che rimane l’unico vero responsabile e fautore di ogni tipo di “guerra” sulla Terra, scambia ogni riflesso (gli altri) per un casus belli (occasione della guerra), essendo del tutto “tagliato fuori” dal proprio senso o “storia più autentica”.

L’incarnazione è preda di una “ragnatela” costituita da magnetismo e gravità, inerzia, energia e radioattività. Inoltre, l’effetto del nascere nelle 3d risulta come un “filtro di reset”, capace di staccare la comunicazione evidente con la propria struttura animica.
Il resto della vicenda umana narra della propria “perdita delle ali”, con il conseguente sviluppo degli arti, utili al lavoro nella messinscena terrena

La stasi risulta nel Tempo foriera di sviluppo diametrale e sottile di quel riflesso, che la "capra" decodifica come nemico. Il continuo “azzuffarsi” dona alla Vita forme d’onda equivalenti. Inoltre, in loco – nella/sulla Terra 3d – agiscono agenti nativi d’ogni tipo (allo stesso Tempo, riflessi dalla presenza di fauna e flora) come presenze sottili che sanciscono in maniera non apparente una continuità del flusso energetico che unisce, di fatto, la Vita in ogni sua forma e dimensione (tutta la sfumatura che esiste tra i cardini binari 1 e 0).

 

lunedì 26 agosto 2013

Il marchio.




Il marchio è un qualunque segno suscettibile di essere rappresentato graficamente, in particolare parole (compresi i nomi di persone), disegni, lettere, cifre, suoni, forma di un prodotto o della confezione di esso, combinazioni o tonalità cromatiche, purché siano idonee a distinguere i prodotti o i servizi di un'impresa da quelli delle altre…
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Se disegni una qualsiasi forma, anche su carta, beh… avrai dato luogo ad un “processo di flusso” (diciamo, non una vera e propria creazione di qualcosa ma, un indirizzamento ex novo dell’energia presente in loco, verso qualche direzione e secondo una certa spinta ed intenzione).
La radionica inneggia proprio alle proprietà “non scritte” delle onde di forma:
una delle sue particolarità è infatti la possibilità di operare a distanza.

Mediante la facoltà radiestesica e con strumenti specifici, l’operatore radionico può analizzare e intervenire su qualunque sistema, vivente o non vivente, che si trovi vicino a lui come dall’altra parte del mondo.  Sebbene ciò possa sembrare assurdo, le nuove scoperte della Fisica confermano che a certi livelli non esiste separazione e siamo un’unica cosa, come sostenuto dall’antico Sapere. Questo la radionica lo dimostra quotidianamente a migliaia di persone nel mondo, che la utilizzano per mandare o ricevere un trattamento…
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venerdì 23 agosto 2013

Il comune divisore.


 
 
Anche se può sembrare un paradosso, tutte le scienze esatte sono dominate dall'idea di approssimazione.
Bertrand Russell
Anche la bella forma sferica della Terra è una "approssimazione", un velo apparente che la rotazione, la gravità e la presenza di gran quantità d'acqua, provvedono a mettere in onda, ingannando l'occhio umano e quello satellitare (ad immagine e somiglianza del pensiero umano, che alimenta le immagini mentali)...

L’articolo di oggi è caratterizzato da una strana onda di forma dominante, molto simile ad un artiglio che brandisce le viscere, trattenendo dal procedere. 

Le informazioni ricevute sono tante e nel collo di bottiglia della mente 3d, accade come una sorta di impasse, di stasi temporanea; qualcosa che rassomiglia a quella “pausa/ritardo”, tra il momento in cui ci si è fatti male e quello in cui giunge il dolore, che si vive in una dimensione diversa rispetto al “prima” ed al “dopo”… come se si fosse saliti in "sala regia" per assistere ad una proiezione, esterna, rispetto al proprio contenitore psicofisico.
Prima dell’arrivo del dolore, accade qualcosa di non fisico. Che sia solo un “ritardo nella trasmissione” è accettabile? No, vista la velocità di esecuzione e di risposta usuale del complesso umano.

Quell’attimo di “attesa” corrisponde all’occhio del ciclone di un fenomeno atmosferico molto intenso.