lunedì 31 ottobre 2011

Un salto nel buio.




Sono proprio le esperienze dettate dall'immaginazione e dalle convinzioni, quelle che la nostra cultura ci obbliga a sminuire, a costituire una forza creativa in sé, che dimora all'interno di ciascuno di noi e non richiede nessuna formazione speciale eccetto il sapere che c'è.
Gregg Braden
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Le esperienze dettate dall'immaginazione e dalle convinzioni. Dall’immaginazione deriva il genio. Dalle convinzioni deriva la chiave che permette di aprire le porte dei Mondi… Perché se non siamo ‘convinti’ di una cosa, non ci sarà modo di seguirla.

L’Antisistema ci convince da ‘sempre’ della propria verità, attraverso gli innumerevoli modi che ha sviluppato e che conosce per ‘giungere sino a noi’, sino al nostro inconscio, in maniera tale da indurci a ‘fare tutto da soli’ mediante opera di auto suggestione

Per cui, in realtà, dipende tutto da noi.

Incolpare qualcun altro o qualcos’altro lascia il tempo che trova, se non per iniziare ad osservare perlomeno quell’alone di ‘stranezza incantesimale’ che circonda il nostro attuale campo esistenziale, uno degli infiniti che può radicarsi alla manifestazione 3d.

Per iniziare ad osservare perlomeno questo alone di ‘stranezza incantesimale’, occorre evidenziare degli aspetti della Vita che risuonano in coerenza con il velo incantesimale, ossia dei suoi frattali. Ecco un esempio…

Tempo fa ho acquistato, da un rinomato sito Internet, questo prodotto della Save&Safe:

ECO2 Docce non richiedono manutenzione, perché la parte a contatto dell’acqua è realizzata in Derlin, materiale anticalcare della Du Pont. L’assenza della formazione di incrostazioni, oltre a garantire un getto sempre perfetto, elimina gli interventi manutentivi e garantisce le condizioni igieniche ottimali...
 
Se la ‘coperta Antisistemica è ancora troppo corta’ avremo un problema di possibile tossicità con il materiale di cui è composto questo prodotto, tuttavia mi è più congeniale osservare il ‘principio’ per cui la manutenzione venga pressoché eliminata utilizzando questo dispositivo

Per cui non mi esprimo sul tipo di materiale utilizzato, in questo momento, perché non ne ho informazioni dettagliate ed alternative, però è importante notare l’importante messaggio contenuto in questa tipologia di prodotto. Il fatto di ‘pensare’ ad un oggetto, d’indubbia popolarità, in maniera ‘definitiva’, ossia che non si consuma, riesce a farci capire quanto, in realtà, questa Società globale produca ‘rifiuti’. Perché? 

Perché il livello di obsolescenza programmata, insito in ogni oggetto prodotto, è totale. 

Il 'profitto' è l’argomento principe che anima questa versione dell’intelligenza creativa all’opera nelle 3d, per cui la progettazione prevede proprio parti che si consumino e parsimonia lungimirante nel distillare l’innovazione, che dunque viene appositamente distribuita nel tempo generazionale delle classi di prodotto

Questa ‘evoluzione’ dei prodotti è volutamente rallentata all’unico fine di generare più 'guadagno'.

Un prodotto che non prevede parti ‘a tempo’ rappresenta una differente visione del Mondo e della Vita.

L’obsolescenza programmata è un frattale del Controllo a cui l’intero genere umano è sottoposto. L’evoluzione della specie è come un tiro alla fune con l’Antisistema, il quale concede a poco a poco ‘spazio creativo libero’ utile a creare valore aggiunto e dunque ‘avanzamento evolutivo’. Però questo tiro alla fune è come ‘gestito’ dall’Antisistema, per cui esso può riuscire strategicamente a concedere, sì, ma allo stesso tempo deviando il flusso umano verso collocazioni energetiche ancora sfavorevoli

L’esempio tipico è la mischia in una partita di Rugby. La squadra più forte riesce a mantenere la palla all’interno della mischia e a spostarne il baricentro a proprio piacimento. Essa può anche dare l’impressione di cedere terreno ma, in realtà, sta solo spostando le operazioni di gioco a proprio favore, secondo un preciso schema tattico silente e pre organizzato.

Essa può mantenere la palla nascosta all’interno della mischia ed avanzare grazie alla sola preponderanza fisica, in attesa di aprire il gioco per il resto della squadra che attende schierata, oppure può 'aprire' velocemente in gioco...

La presunta ‘evoluzione’ dei prodotti è una deviazione del concetto di evoluzione stessa. Ciò che viene generato è figlio di una economia di spreco, di controllo totale del processo e di una ‘sete’ inesauribile di denaro/energia.

L’energia è alla base del tutto. 

Un Mondo tanto sbilanciato energeticamente è sinonimo di una organizzazione figlia di una carenza energetica, di una necessità scritta a caratteri cubitali nelle ‘forme’ del Mondo e della Società, creati a propria immagine e somiglianza.

All’opera vi sono dinamiche diverse, le une riflesse nelle altre, come in un gioco caleidoscopico d’eventi. La disarmonia inerente al genere umano, la fuga da sé, ha generato il substrato vibrazionale idoneo all’ancoraggio di forme di controllo parassitario sul genere umano stesso

La 'sete di energia' proveniente da un Mondo vibrazionalmente ‘diverso’ da quello 3d, è impresso in tutto quello che il genere umano ‘ha fatto’ sull’onda ispirante del controllo invisibile parassitario. 

Questa situazione evidenzia una ‘rinuncia’ di cui il genere umano si è auto investito: la rinunzia ad affrontarsi direttamente ed, in maniera inconscia, la ‘decisione’ di prendere una via più lunga ed arzigogolata; una via che l’avrebbe esposto, nel reame del tempo, allo smarrimento ed alla relativa raccolta dei propri ‘resti’ ad opera di altre entità, necessitanti dell’opera strumentalizzata di un intero genere trovato, e 'raccolto', completamente alla deriva di se stesso.

Ma 'chi' si è portato a bordo della propria nave?

Un genere umano che si è lasciato andare nelle profondità verticali del ‘pozzo’ inesplorato dell’esistenza e che come un detrito nel fiume della Vita ha innescato un preciso piano di recupero delle proprie parti mancanti, disperse nei reami dell’oscurità, di cui le entità parassitarie sono le legittime tenutarie.
 
Esse sono come delle componenti sperdute di un unico ‘corpo’, che necessitano di essere ricomprese. La lungimiranza del Piano Divino è totale. Il nostro coraggio senza eguali. La distorsione del Mondo è momentanea oppure definitiva: dipende da che punto si osserva il Mondo.

Non si tratta di una differenza quantitativa, ma piuttosto della constatazione che il fatto di separare dal tutto elementi e processi parziali ostacola sempre la comprensione della totalità, e che solo la comprensione della totalità in quanto tale può comportare una trasformazione reale, una reale guarigione, innanzitutto dell'individuo e poi del rapporto tra questi e i suoi simili (o, per usare un paradosso: la ricerca del punto nodale sposta quest'ultimo e fa così fallire l'intero tentativo di superare la problematica). 

Questo non significa assolutamente che non si debbano prendere in considerazione tutti i fenomeni dell'anima; ma nessuno di essi dev'essere posto al centro dell'esame, al punto che tutto il resto possa esserne dedotto. È invece indispensabile considerare tutti i punti, e non in modo separato ma proprio nella loro connessione vitale.
 
L'uomo, invece di essere trattato come oggetto dell'analisi, è sollecitato a ‘rimettersi in sesto’. Bisogna che l'uomo si renda conto innanzitutto lui stesso che le situazioni conflittuali che l'oppongono agli altri sono solo conseguenze di situazioni conflittuali presenti nella sua anima, e che quindi deve sforzarsi di superare il proprio conflitto interiore per potersi così rivolgere ai suoi simili da uomo trasformato, pacificato, e allacciare con loro relazioni nuove, trasformate.
 
Indubbiamente, per sua natura, l'uomo cerca di eludere questa svolta decisiva che ferisce in profondità il suo rapporto abituale con il mondo: allora ribatte all'autore di questa ingiunzione - o alla propria anima, se è lei a intimargliela - che ogni conflitto implica due attori e che perciò, se si chiede a lui di risalire al proprio conflitto interiore, si deve pretendere altrettanto dal suo avversario

Ma proprio in questo modo di vedere - in base al quale l'essere umano si considera solo come un individuo di fronte al quale stanno altri individui, e non come una persona autentica la cui trasformazione contribuisce alla trasformazione del mondo - proprio qui risiede l'errore fondamentale…
 
Cominciare da se stessi: ecco l'unica cosa che conta

In questo preciso istante non mi devo occupare di altro al mondo che non sia questo inizio. Ogni altra presa di posizione mi distoglie da questo mio inizio, intacca la mia risolutezza nel metterlo in opera e finisce per far fallire completamente questa audace e vasta impresa

Il punto di Archimede a partire dal quale posso da parte mia sollevare il mondo è la trasformazione di me stesso

Se invece pongo due punti di appoggio uno qui nella mia anima e l'altro là, nell'anima del mio simile in conflitto con me, quell'unico punto sul quale mi si era aperta una prospettiva, mi sfugge immediatamente.
Martin Buber – Il cammino dell’uomo 
 
Questa citazione dell’opera
profonda di Buber, tra le altre cose, sembra mettere a nudo una debolezza dell’analogia frattale:

Questo non significa assolutamente che non si debbano prendere in considerazione tutti i fenomeni dell'anima; ma nessuno di essi dev'essere posto al centro dell'esame, al punto che tutto il resto possa esserne dedotto…
 
Lo prendo come un ulteriore spunto riflessivo al fine di non rimanere impaludato in concetti, comunque, tanto luminosi presenti in me stesso. Ricordiamo sempre che ogni deduzione è figlia del proprio ambiente e dipende dal punto prospettico da cui si osserva.

Le leggi che, sempre più numerose, si moltiplicano in maniera direttamente proporzionale alla densificazione vibratoria, possono essere 'agganciate' e possono veicolare verità che ad un livello superiore sono ricomprese in ‘concetti’ molto più coesi dal punto di vista della loro unità/separazione strutturata in un’unica fondamentale scala sinergica.

Ossia, se io intendo l’analogia frattale assumendo il mio attuale livello vibratorio e Buber lo fa dal proprio, non è detto che la verità sia unica ed inseparabile, bensì che esistono differenti livelli di verità che dipendono dal livello proprietario dell’osservazione. 

Come a dire che ognuno di noi ha ‘ragione’ a prescindere da quello che possa voler dire in termini di linguaggio un simile termine

Secondo me, la verità è vincolata al ‘tutto’ ed allo stesso tempo dipende da un particolare: il nostro livello di contemplazione.

Ecco perché la conflittualità tra individui è tanto accentuata nelle 3d. Nessuno ‘mente’ a nessuno. Semmai è la convergenza che fa fatica ad emergere alla luce del Sole, anche se esiste il movimento di convergenza. I conflitti sono illusori quanto reali

Conoscere se stessi è la migliore medicina in tal senso per dirimere la matassa esistenziale. Una matassa che esiste come proiezione della nostra matassa interiore, che è diversa, esiste, non esiste, cambia, non cambia in funzione anche del riflesso esterno. Tutto è ricompreso in se stesso, nulla è mai davvero ‘nuovo’ eppure è rinnovato ogni volta dalla nostra opera alchemica esistenziale

Il simbolo ‘carnivoro’ del maiale, del quale non si butta via niente’, rappresenta proprio questo ambito di globalità dell’esperienza esistenziale, nella quale ‘nulla è per caso’.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

venerdì 28 ottobre 2011

Osservare la Natura è capire se stessi.




Se facciamo opera di osservazione ‘presente’ di quello che succede in noi e fuori di noi, evitando di rimanere impigliati nella fitta trama di tutto quello che ‘ci accade e ci porta via’, praticamente ad ogni istante della nostra percezione esistenziale, allora progressivamente assisteremo all’emergere di una nuova, o diversa, ‘forma’ della realtà in cui siamo inseriti

Ossia, potremo constatare che la realtà 3d ‘che ci dicono’ non è l’unica realtà, ma una delle infinite che può materializzarsi dalla somma algebrica di quello che ‘è’ ad ogni istante il genere umano intero. Ognuno di noi può vivere nella propria ‘realtà’, e vivere il proprio ‘processo’, tuttavia ognuno di noi fa capo e partecipa alla totalità della realtà scolpita dalle ‘unioni’, consapevoli o meno, degli altri

È come un gioco ad incastri sottile, come degli ingranaggi che insieme fanno girare parti del meccanismo più grandi e persino sfuggevoli, i cui effetti sono pressoché non ancora compresi.

Per osservare questo ‘schema’ all’opera, occorre svilupparne consapevolezza e, al momento, utilizzare l’immaginazione creativa per renderlo ‘visibile’ o maggiormente comprensibile.

Immaginiamo, allora, come delle 'cupole d’energia' o delle sfere d’energia, attorno a noi. All’interno di quelle sfere siamo come a ‘casa nostra’. Lì dentro possiamo anche essere dei ‘Re’, ma non è detto in quanto l’Antisistema è riuscito a penetrare anche a quel livello, anzi da un certo punto di vista ‘nasce tutto da quel livello’ che è certamente in disarmonia.

Come a dire che a casa nostra c’è parecchio disordine e sporcizia per cui si creano le condizioni cardine per ‘ospitare’ qualche forma d’esistenza parassitaria: dipende da noi.

Per semplificare la visione, lasciamo perdere questo ulteriore approfondimento, per oggi, e limitiamoci a vedere attorno a noi una sfera d’energia ‘amica’. Ognuno di noi ne ha una, per cui immaginiamo di vedere tante sfere che si muovono. Perché una sfera? Perché in questa dimensione è la forma più ‘economica’ di equilibrio energetico e sostenibile possibile:

perchè una bolla di sapone è sferica? Una bolla di sapone è sferica, perché questa è la sua configurazione più efficace.
Kevin Spacey in K-Pax

L’etere è possibile immaginarlo come un oceano ‘infinito’ di sfere o ‘palline’, che urtandosi trasmettono informazione a velocità inimmaginabile

Qualche anno fa, al congressoIl coraggio delle idee’ tenutosi al ‘Circolo Culturale P. L. Ighina’ a Montegrotto Terme, Padova, conobbi un ragazzo che aveva montato sul piazzale antistante l’ingresso al Centro, uno strano macchinario che permetteva di collegarsi con ‘l’altra parte dell’Universo’ in maniera istantanea. 

Mettendomi in mano un capo di una corda e tenendo l’altro egli stesso, e agitandola in maniera ‘serpeggiante’, mi disse che quello era il modo che il genere umano utilizzava per comunicare, un modo lento di propagazione dell’informazione, mentre poi diede un colpo secco alla corda, tirandola verso di sé, dimostrando che in quel modo l’informazione raggiungeva in maniera diretta l’altra parte della corda.

Ecco... seguendo questo principio, se l’Etere è immaginabile come una serie di moltissime sferette adiacenti l’una all’altra, è sufficiente imprimere un ‘colpo’ alla sfera più vicina a noi per ottenere all’istante una comunicazione con distanze ‘infinite’, rimanendo sul piano della distanza, che di per sè non esiste in quanto è solo una differenza strutturale della vibrazione tra due 'estremità'.

Tutto questo meccanismo delle sfere viene replicato frattalmente dall’esistenza delle nostre sfere d’energia vitale individuale. Noi facciamo parte dello stesso meccanismo, ma ad un altro livello vibrazionale. La nostra sfera non è staccata dalle altre ma in perenne adiacenza, per cui c'è uno scambio continuo d'informazione con l'ambiente circostante

Le dislocazioni delle sfere non sono statiche ma scorrono secondo le correnti energetiche esistenti nell’Etere, come molto ben evidenziato dalle correnti marine e oceaniche.

Questo scorrimento ci porta a esperienziare diversamente la conduzione esistenziale 3d. Rimangono certamente valide ed auto esistenti tutte le leggi Universali di cui abbiamo molto spesso sentito parlare, le quali si riflettono su tutti i livelli vibrazionali dell’energia in numero sempre maggiore man mano che si manifesta la densità. 

Aumenta la complessità e la comprensione diventa più difficile nelle 3d, per esempio.

Se allarghiamo la prospettiva possiamo riuscire ad immaginare alcuni livelli della Creazione, riuscendo a maturare consapevolezza di quello che non possiamo vedere ma percepire in funzione delle ‘tracce’ che lascia nelle 3d, dal momento in cui la legge d’analogia frattale lo sta a dimostrare a pieno. Le 'tracce' in questione sono simili al concetto di impronta digitale 3d

Il nostro comportamento ‘inspiegabile’, in termini di genere umano medio, è proprio un effetto concreto dell’opera di controllo parassitario a cui siamo sottoposti da lungo tempo.

Difficilmente, prendendo un singolo individuo, si riscontra il ‘modello’ che sta portando alla distruzione della Terra. Quel modello emerge solo se si analizzano gruppi di individui, sino a raggiungere la massa intera.

Questa è la prova dell’esistenza del Controllo extra dimensionale in atto.

Il tutto è infine idoneo al nostro livello esistenziale, ossia ‘abbiamo quello che meritiamo’, ma questa è un’altra parte del discorso…

Un corpo solido risulterebbe quindi essere solo una porzione di spazio fluido in movimento rispetto allo spazio fluido circostante e i suoi atomi non sarebbero altro che sfere di spazio fluido rotanti sul proprio asse.
 
La materia sarebbe quindi l’effetto di una semplice rotazione dello spazio fluido o Etere e le caratteristiche peculiari di un atomo sarebbero dovute alla differente velocità di rotazione
Da 'L’Etere' di Marco Todeschini

L’esistenza della legge d’analogia frattale è dimostrata anche dall’immagine in apertura di articolo, la quale ritrae il comportamento ‘collettivo medio’ della Natura, ossia la temperatura media riscontrata a Vigevano nel 2011, e quello degli esseri umani, nell’esempio in questione inerente all’andamento dell’indice italiano di Borsa in un determinato periodo. Questo periodo non è casuale e il suo andamento è replicato ad ogni livello temporale descritto dall’analisi ciclica.

È possibile osservare come la ‘tecnica di movimento’ utilizzata dalla Natura e dal comportamento umano siano del tutto simili, 'trappole e illusioni' comprese. Seguendo questa ‘prassi’ è possibile osservare l’apice di un movimento in maniera pressoché certa.


Ciclicità inserita nella dualità. Dualità inserita nella ciclicità...

Gli eventuali ‘ritorni di fiamma’ non raggiungono mai i massimi/minimi di un ciclo e quella è la riprova che un movimento è terminato, sancito da un’inversione della sequenza di massimi e minimi caratterizzanti il trend in atto o di quello che è a tutti gli effetti un nuovo trend.

Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù.
Dal film ‘L'attimo fuggente

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

giovedì 27 ottobre 2011

Stati sovrapposti e loro senso.




Questa mattina, qualche tempo prima e indefinito che la sveglia suonasse, ero già sveglio. O meglio, ero in una fase di dormiveglia o di ‘sogno lucido’, non so. Ero sveglio ma poi mi addormentavo e poi mi svegliavo… 

Ebbene, in quella sequela di stati diversi ho percepito come un ‘segnale continuo’ tra le onde. Mi sono ritrovato a pensare, come ispirato o guidato da quel segnale

Non è la prima volta che accade, ma questa volta mi è rimasto 'qualcosa' di quell’esperienza, dopo che ho messo i piedi giù dal letto. Sembra una modalità diversa della ricezione di informazioni dalle dimensioni sottili; una modalità ‘intelligente’ atta a superare le mie attuali difese o resistenze inconsce o mancanze. 

Questo è uno dei modi per veicolare informazioni, in termini di consapevolezza, oltre i filtri dell’attuale status globale individuale. 

È un modo raggiunto in maniera ‘sagace’ dall’energia dell’Universo attraverso gli stadi del Sé Superiore e grazie alla costanza nel seguire un certo percorso coerentemente, mantenendosi aperti all’intenzione naturale distribuita nell’atto del dare e del ricevere

Che cosa è giunto e che cosa ricordo? 

Ecco… cercherò di essere chiaro, perché non è facile cimentarsi nella descrizione a parole di una ‘immagine’ tanto completa ed esaustiva ed ‘auto descrivente’.

Leggiamo prima questa citazione inerente al Paradosso del gatto di Schrödinger:

(Chiuso in una scatola con un meccanismo particolare che lo può anche uccidere) dopo un certo periodo di tempo il gatto ha la stessa probabilità di essere morto quanto l'atomo di essere decaduto. Visto che fino al momento dell'osservazione l'atomo esiste nei due stati sovrapposti, anche il gatto resta sia vivo sia morto fino a quando non si apre la scatola, ossia non si compie un'osservazione
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Qualsiasi oggetto è 'neutro' di suo, dal punto di vista di un osservatore esterno. È la nostra osservazione che lo ‘carica’ in qualche modo. Poniamo di avere davanti a noi un coltello. Di per sé esso conserva tutte le potenzialità che gli sono proprie. Esso esiste nella propria dimensione ed è libero di essere quello che è descritto dalla propria summa vibrazionale inerente a tutto ciò che è stato nelle sue ‘esperienze’ precedenti, dato che le sue componenti subatomiche hanno 'storie' diverse, che si miscelano insieme al fine di formare l’attuale forma di coltello.

In lui esiste anche l’intenzione della ‘mano’ che l’ha forgiato e che l’ha caricato di un preciso significato. Pensiamo al coltello ma allo stesso tempo ad un essere umano.

L’osservatore 'superiore' ha la facoltà di determinare l’uso di un oggetto o di un essere vivente

Il libero arbitrio esiste all’interno di un preciso ‘raggio’ vibrazionale. È elastico e può anche sovvertire questo meccanismo quando le condizioni energetiche interiori dell’osservato lo permettono, ossia quando è intercorsa una crescita talmente radicata da aumentare la sua entropia sino a creare un ponte oltre la sfera del possibile. 

Non esiste nulla di eternamente insormontabile o di statico.

Questo balzo quantico è descritto frattalmente da quello che può succedere all’elettrone quando salta di livello energetico.
Si direbbe che il tutto sia coeso nello ‘stressare’ una certa condizione, relativa alla sostanza vivente, sino ad ‘incoraggiarla’ ad eseguire il balzo e, per così dire, ad evolvere tramite una sua trasformazione sostanziale.

Sino a quel punto le leggi Universali mantengono lo status in equilibrio, questo perché si tende ad una sorta di risparmio energetico, non perché manchi l’energia all’Universo ma perché è più saggio ottimizzarla.

L’equilibrio può essere d’ogni tipo, persino a carattere di dominio di una specie su di un’altra.

Tornando all’esempio del coltello, come lo utilizzeremo? 

Egli è nelle 3d silente, passivo, pre costituito, disponibile per ogni utilizzo che venga deciso, da altri, di questa sua presenza. L’individuo che lo utilizza per cucinare, ad esempio, carica la sua intenzione nell’oggetto e il coltello assume quella caratteristica vibratoria, viene polarizzato da quella sua funzione imposta, scelta, decisa da altri

Questa vera e propria forma d’onda aggancia l’oggetto colorandolo di una precisa intenzione. Il coltello non si può opporre a questa intenzione superiore, almeno nella sua attuale forma aggregata ed al suo attuale livello energetico.

Il suo libero arbitrio è limitato in questo, mentre esiste ad un altro livello frequenziale che è certamente non distante dalla sua attuale 'destinazione d’uso', essendo il caso non esistente. Le sue componenti subatomiche saranno coese a livello di attrazione con quello che nella loro forma complessiva stanno esperimentando.

L’osservatore può anche decidere di utilizzare il coltello per fare del male, caricando questa forma d’onda nel coltello. La polarizzazione ricevuta è tale da rimanere familiare in quella forma materiale. Come a dire che l’intenzione si manifesta e vive nel corpo dell’osservato sino a quando l’osservato non riesce a ‘divincolarsi secondo crescita evolutiva’ da quella situazione ereditata come imposizione ‘superiore’.

L’essere umano esegue questa polarizzazione superiore in ogni ambito che riesce ad osservare nelle 3d. Carica la propria intenzione sugli 'oggetti, sull'ambiente, su tutto quello che riesce ad abbracciare con la propria apertura consapevole o inconsapevole.  A sua volta l’essere umano è sottoposto all’analogo ‘trattamento’ da parte di entità superiori, per livello vibrazionale, secondo la legge frattale ed attrattiva Universale.  

È nostra responsabilità accorgerci di questo funzionamento dell’energia condensata nella forma.

Lo dobbiamo comprendere con il cuore e la mente perché anche se inconsapevolmente funziona allo stesso modo. I ‘danni’ che possiamo arrecare a noi stessi e all’Universo intero possono essere importanti e l’Universo stesso cerca di renderci partecipi della sua ‘danza’ tramite le modalità più coerenti con il nostro attuale livello della consapevolezza.

I principi della Fisica sono validi nelle 3d, ma la questione è molto più profonda di quello che si vuole ‘misurare’. La consapevolezza passa attraverso l’espansione della visuale. È già stato scoperto e reso pubblico. La Fisica è stata trascesa ma la massa non è stata resa partecipe attivamente della scoperta:

Il Principio di Indeterminazione rappresenta la chiave di volta della meccanica quantistica, confermato da oltre ottant'anni di esperienze, in quanto sancisce il sostanziale indeterminismo comportamentale delle entità appartenenti al mondo subatomico, che quindi sono oggetto di studio della meccanica quantistica, sottraendosi totalmente ai criteri della fisica classica

Nelle formulazioni moderne della meccanica quantistica il Principio di indeterminazione di Heisenberg resta il suo principio base, compatibile coi postulati di essa e con le esperienze accumulate in ormai quasi un secolo
Link 
 
Chi ha ‘caricato’ il genere umano di questo ‘colore’?

Le entità parassite contano su di noi per essere aiutate ad ‘andare avanti’; paradossalmente il carceriere è il carcerato. Allo stesso tempo è valido anche il contrario perché siamo in una compartecipazione o compensazione energetica in chiave evolutiva…

Quando dai forma a un nuovo pensiero, qualcosa prende vita. E quando dai forma a questo nuovo pensiero, esso lotta, lotta e lotta per trovare posto nel tempo e nello spazio, per raggiungere la luce del giorno. 

Quindi continua a pensare questo nuovo pensiero e lo aiuterai a trovare la strada.
Mike Dooley

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com