mercoledì 31 agosto 2011

La dimostrazione pratica che la free energy esiste, anzi no: dipende dalla prospettiva (2).




 
Una volta dimostrato che l’energia libera esiste ed è sfruttabile, vado a dimostrare che, in realtà, ‘non esiste’. Perché? 

Perché tutto dipende dal nostro livello di consapevolezza, dal nostro punto prospettico, dall’espansione di coscienza che ci contraddistingue. In Natura tutto è livellato, tutto è a 'strati'; dal grande si va al piccolo, dal macro al micro e viceversa.

Questo è il frattale che dimostra che il ‘tutto’ è strutturato in questo modo, solo che non lo ‘vediamo’ perché la mente non lo permette, ossia la nostra vibrazione non è  più accordata, per ora, al tornare a ‘vedere’. È tuttavia certo che l’aria esista, anche se non la vediamo, oppure che esistono i batteri e i virus o l’elettricità.

L’energia libera in sé e per sé ‘non esiste’. Hanno ragione i Fisici...

Non c'è magia. Non c'è miracolo. È, invece, il diretto effetto di cause più grandi del percepito attuale. Apriamo gli ‘occhi’, usciamo dal 'Medioevo' che ci ha confuso ed avvolti su noi stessi. Un esempio evidente? Il Sole.

L’effetto del Sole è il calore. Infatti l’umanità ha iniziato a sfruttare i raggi solari. Il limite è della tecnologia che pubblicamente si ammette di avere a disposizione, della tecnologia che si impiega. Ma, in realtà, i raggi solari costituiscono una fonte di energia libera da cui trarre il moto perpetuo. 

L’energia libera è un effetto di un ‘moto’ più grande.

Un altro esempio? I magneti. Se il genere umano non mette a frutto questa energia è perché:
  • non lo ‘vuole’ fare.
  • non gli è permesso di farlo.
Potrebbe anche essere che le due cause siano assolutamente interlacciate:
  • il genere umano non mette a frutto questa energia perché non gli è permesso e, dunque, non vuole in quanto sotto incantesimo.
Il limite derivante dalla tecnologia è un ‘mito’ o un riflesso. Perché sappiamo che già nella seconda metà del 1800 John Worrel Keely aveva inventato macchine che funzionavano con il ‘nulla’, poi venne Tesla e molti altri. 

Tutti uomini che si sono dovuti mettere da parte di fronte al potere affiorante nelle 3d nelle vesti degli interessi economici e militari.

Il genere umano ha già a disposizione la tecnologia necessaria per sfruttare l’effetto chiamato ‘energia libera’, derivante da cause/moti che sfuggono alla percezione sensoriale e all’espansione della consapevolezza. Osserviamo così tale effetto:

nella dimensione di un insetto, soggiornare in prossimità di un tubo contenente l’acqua calda, installato da tecnici di una fabbrica, significa avere a disposizione l’effetto calore, o energia libera, da sfruttare per superare l’inverno. Dal loro punto di vista, quell’effetto è miracoloso ed ‘eterno’. Se potessero sviluppare una tecnologia opportuna avrebbero l’occasione di sfruttare quel calore per svariate altre funzioni, oltre a quella della sopravvivenza più elementare.

Da questa linea di espansione di coscienza derivano intere considerazioni che ‘rischiano’ di spazzare via l’attuale paradigma a cui tutto il genere umano è sottoposto. Ad esempio:

il progetto ‘Chani’, descritto in Nexus numero 86, ci insegna che, persone autorizzate dall’alto, nei forum scrivono cose vere, ma mascherate nelle discussioni, per testare le reazioni della gente ed in un certo senso, per preparare la gente a ‘qualcosa’ che dovrà prima o poi avvenire.

Quindi, per analogia frattale, significa che anche nei film fanno la stessa cosa, perché i film hanno la stessa grande e variegata potenziale platea umana come corrispettivo target, quindi ad esempio la struttura centrale di ‘Source Code’ è vera:

qui il gioco e il pensiero muovono attorno ad una molteplicità di dimensioni (non ultima quella del finale, tutt'altro che posticcio) e il tempo è la variabile chiave, l'unica, tant'è vero che lo spazio è individuato in un non-luogo, il treno, più che altro una direttrice, un vettore
 
L'azione, il thrilling, la velocità del film di Duncan Jones non nascono, dunque, solo dagli espedienti narrativi tipici del genere nella sua declinazione hollywoodiana (la bomba, il conto alla rovescia) ma sono fatti di tempo e movimento: sono fatti della materia di cui è fatto il cinema.
Da MyMovies 
 
Perché dico che ‘è vera’? 

Perché è il fulcro della trama, la traccia portante e, dunque, l’esperimento sociale è certamente basato su questa verità. Verità ampiamente camuffata e spacciata per pura fantascienza.

La fantascienza è spesso servita per costruire importanti metafore sui problemi della vita e su quelli della società. Basti pensare a titoli come L'invasione degli Ultracorpi (Invasion of the Body Snatchers, 1956 che Don Siegel trasse dall’omonimo romanzo di Jack Finney, del 1955) o il super citato Blade Runner, diretto nel 1982 da Ridley Scott sullo spunto del romanzo Il cacciatore di androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep?, 1968) di Philip K. Dick

È ora la volta di Duncan Jones, un giovane regista inglese figlio d’arte, è il rampollo del cantante David Bowie, a prendere in mano una bella sceneggiatura di Ben Ripley per realizzare Source Code…
Link 

Proseguendo su questa via, cioè accettando che la verità sincronica sgorghi e fluisca, facendo surf sull’analogia frattale possiamo andare a dimostrare, senza ombra alcuna di dubbio, ogni verità sepolta dall’intento parassita di controllo umano. Roba forte, vero?
 
Ciò equivale a capire e sostenere, poi, quel moto di ‘limpidezza cristallina’ che deriva direttamente dalle fucine dell’Universo: si scrive legge e si legge Amore.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

martedì 30 agosto 2011

La dimostrazione pratica che la free energy esiste, anzi no: dipende dalla prospettiva (1).




Per parlare di ‘energia libera’ occorre parlare di ‘moto perpetuo’. Ecco cosa riporta l’enciclopedia ‘istituzionale’ Wikipedia:

Con moto perpetuo si intende un regime di funzionamento di una macchina in cui viene creata energia in contraddizione con i principi della termodinamica. Secondo la definizione di Max Planck:

'È impossibile ottenere il moto perpetuo per via meccanica, termica, chimica, o qualsiasi altro metodo, ossia è impossibile costruire un motore che lavori continuamente e produca dal nulla lavoro o energia cinetica'.
Max Planck, Trattato sulla termodinamica, Dover (NY), 1945

Originariamente, si considerava 'moto perpetuo' un moto che si mantenesse costante nel tempo senza intervento esterno, in quanto prima della formulazione newtoniana delle leggi della dinamica si riteneva che un corpo per muoversi avesse sempre bisogno di apporto di energia; tuttavia oggi questa definizione non è considerata rigorosa in quanto sono stati trovati esempi di moto indefinito, ad esempio il moto degli elettroni a livello atomico ed il moto dei corpi celesti.
 
Classificazione.
Vi sono due generi di moto perpetuo, che si dicono rispettivamente di prima e di seconda specie, a seconda che la loro realizzazione violi il primo o solamente il secondo principio della termodinamica.
 
Prima specie.
Appartiene a questa categoria una macchina che produca in uscita una quantità di energia maggiore di quella che consuma. Una volta avviata la macchina funzionerebbe indefinitamente autoalimentandosi, in evidente violazione del principio di conservazione dell'energia (primo principio della termodinamica).  Molte delle proposte per queste macchine utilizzano magneti come fonti di energia dal nulla ed impiegano sistemi ad attrito nullo. Se molti di questi sistemi possono marciare anche per lungo tempo prima di fermarsi, da essi non è fisicamente possibile estrarre energia gratuita.
 
Seconda specie.
Dispositivi di questo tipo dovrebbero essere in grado di convertire interamente il calore estratto da una sola sorgente a temperatura costante in lavoro. Ciò è in violazione del secondo principio della termodinamica: un esempio di macchina a moto perpetuo di seconda specie sarebbe una nave capace di avanzare sottraendo calore all'acqua del mare e trasformando quel calore in energia cinetica, senza cederne una parte ad una sorgente più fredda dell'acqua di mare. Il primo principio della termodinamica sarebbe rispettato da tale macchina termica a rendimento unitario. Oggi si considera comunemente il secondo principio come una conseguenza della meccanica statistica, e la sua validità è ritenuta un fatto meramente probabilistico.

Di conseguenza sono possibili violazioni del secondo principio, sia pure con probabilità piccolissima; quella che resta esclusa è la possibilità di provocare tali violazioni in modo riproducibile e quindi utilizzabile
Da Wikipedia

Estraiamo queste due considerazioni dal più ampio discorso:
  1. oggi… sono stati trovati esempi di moto indefinito, ad esempio il moto degli elettroni a livello atomico ed il moto dei corpi celesti.
  2. di conseguenza sono possibili violazioni del secondo principio, sia pure con probabilità piccolissima; quella che resta esclusa è la possibilità di provocare tali violazioni in modo riproducibile e quindi utilizzabile.
Mi chiedo se queste espressioni creino un paradosso:
  1. ci sono ‘eccezioni’ al fatto che non esiste moto perpetuo.
  2. è escluso che le ‘violazioni’ siano riproducibili e quindi utilizzabili.
Le eccezioni sono state riscontrate a livello macro e micro rispetto alla dimensione umana. Non sono riproducibili? Beh, a quel livello è tutto abbastanza inarrivabile, però i loro effetti sono certamente utilizzabili. 

Il moto dei corpi celesti determina, ad esempio, nella fattispecie che la Luna eserciti un'attrazione sulle masse marine alimentando il moto delle maree, le quali sono dunque utilizzabili per generare energia:

l'energia mareomotrice è l'energia ricavata dagli spostamenti d'acqua causati dalle maree. Rappresenta una fonte di energia alternativa e rinnovabile.
 
Descrizione.
La marea, il ritmico innalzamento e abbassamento del livello del mare provocato dall'azione gravitazionale della luna e del sole, di solito ha un'ampiezza (dislivello tra l’alta marea e la bassa marea) inferiore al metro, ma in alcune zone, per la particolare configurazione del sito, il dislivello può raggiungere valori elevati, interessanti lo sfruttamento e la produzione di energia, ad oggi prevalentemente elettrica. In alcune zone del pianeta, per esempio, si registrano maree anche con 20 m di ampiezza verticale.
 
Già nell’antichità si cercò di sfruttare questo tipo di energia, mediante la costruzione di 'mulini a marea'. L’acqua veniva raccolta, durante il flusso, in un piccolo bacino, che veniva in seguito chiuso con una paratia. Al momento del deflusso l’acqua veniva convogliata attraverso un canale verso una ruota che muoveva una macina.
Da Wikipedia

Dunque? Il moto perpetuo esiste e questa ne è la prova tangibile

Passiamo ora ad un livello diverso della dimostrazione, perché non è mica finita qua. Voglio andare ulteriormente a dimostrare che la ‘nomenclatura’ scientifica Antisistemica è nelle mani del ‘controllo’ e che attraverso sistemi di condizionamento di massa ha ripetutamente celato e mentito sulle scoperte precedentemente avvenute ad opera di popolazioni del passato e di ‘coraggiosi’ che hanno fatto decisamente una brutta fine.

Abbiamo ancora due strade, almeno, da perseguire:
  1. il sentiero esoterico/spirituale.
  2. il sentiero scientifico conclamato.
Il punto numero 1 è quello espresso da Ermete Trismegisto, ossia, in estrema sintesi che:

ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una…
Da Wikipedia

Tornando a ciò che ho citato in precedenza e miscelandolo con questa verità, abbiamo che: 

ciò che è in basso (ad esempio ciò che riguarda ‘noi’ o ‘l’umanità’) è come ciò che è in alto (‘il moto dei corpi celesti’, ossia il moto perpetuo il cui effetto è utilizzabile dall’umanità), quindi è 'previsto' da vere e proprie leggi Universali che al nostro ‘livello’ possa esistere il moto perpetuo

Però questo ‘sentiero’ si basa su una asserzione ‘non riconosciuta’ dalla scienza Antisistemica, per cui ‘non vale’. Allora? Allora seguiamo il secondo ‘sentiero’, ossia quello scientifico conclamato. Per andare al sodo, intendo la scienza che studia i frattali in Natura.

Un frattale è un oggetto geometrico che si ripete nella sua struttura allo stesso modo su scale diverse, ovvero che non cambia aspetto anche se visto con una lente d'ingrandimento… 

Frattali e natura.
La natura produce molti esempi di forme molto simili ai frattali. Ad esempio in un albero (soprattutto nell'abete) ogni ramo è approssimativamente simile all'intero albero e ogni rametto è a sua volta simile al proprio ramo, e così via; è anche possibile notare fenomeni di auto-similarità nella forma di una costa: con immagini riprese da satellite man mano sempre più grandi si può notare che la struttura generale di golfi più o meno dentellati mostra molte componenti che, se non identiche all'originale, gli assomigliano comunque molto.

Secondo Mandelbrot, le relazioni fra frattali e natura sono più profonde di quanto si creda.
'Si ritiene che in qualche modo i frattali abbiano delle corrispondenze con la struttura della mente umana, è per questo che la gente li trova così familiari. Questa familiarità è ancora un mistero e più si approfondisce l'argomento più il mistero aumenta'.
Benoit Mandelbrot

La costruzione dei frattali, invece, non si basa su di un'equazione, ma su un algoritmo. Ciò significa che si è in presenza di un metodo, non necessariamente numerico…  Alla base dell’auto-similarità sta una particolare trasformazione geometrica chiamata omotetia che permette di ingrandire o ridurre una figura lasciandone inalterata la forma

Un frattale è un ente geometrico che mantiene la stessa forma se ingrandito con una omotetia opportuna, detta omotetia interna.
 
Il caso.
Mandelbrot afferma che la costa è stata modellata nel corso del tempo da molteplici influenze. La situazione si presenta così complicata perché in geomorfologia non si conoscono le leggi che governano queste influenze. Possiamo quindi affermare che il caso occupa un ruolo rilevante e tuttora l’unico strumento capace di fornire una soluzione al problema è la statistica...
Da Wikipedia 
 
I frattali, riconosciuti e classificati dalla scienza, dimostrano per altri versi la legge espressa nella ‘Tavola Smeraldina’, per cui il ‘moto perpetuo’, riconosciuto in ‘alto’, nei moti dei corpi celesti, dovrà avere la sua identica ‘replica’ in ‘basso’, ossia anche nella dimensione umana

Per cui esiste in Natura ed è direttamente sfruttabile dal genere umano. Tutto ciò che non lo ricomprende è comprensibile ed inquadrabile in questa espressione Antisistemica:

la situazione si presenta così complicata perché in geomorfologia non si conoscono le leggi che governano queste influenze. Possiamo quindi affermare che il caso occupa un ruolo rilevante

Il ‘caso’ occupa lo spazio della ‘non conoscenza’, dell’ignoranza o della malafede  di coloro che si ostinano a negare l’evidenza scritta e scolpita dalle leggi Universali in ogni modo tutt’attorno a noi

Il caso è un effetto della mancanza di consapevolezza, è un ombra che tenta di dare una spiegazione approssimata, prima che i tempi autorizzino alla popolarità di una scoperta/evidenza.

Un frattale che dimostra tutto ciò sono i ‘bestiari medievali’, ossia quello che l’umanità, focalizzata nel sapere medico ufficiale, supponeva di sapere a proposito di corpo umano e di salute umana. Un punto prospettico completamente esaurito nella marcia evolutiva contrassegnata nel tempo.

La prospettiva sembra estrema, ma verso la fine della sua carriera Van Gogh non era solo in rivolta contro i colori opachi degli artisti olandesi dell'epoca; egli si stava anche sbarazzando delle regole della prospettiva, che imponevano un approccio preciso e realistico all'opera da un punto di vista prospettico. 

Van Gogh respinse spesso le leggi della prospettiva convenzionale nell'ultima parte della sua carriera, in modo particolare in molti dei suoi dipinti di Arles.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 29 agosto 2011

Negare in continuazione.




L’acqua su Marte è ormai una presenza accertata in vari modi, forme e a diverse latitudini. La sonda Phoenix sbarcata al Polo Nord ha mostrato il ghiaccio d’acqua in superficie mentre sulle sue gambe comparivano gocce di brina.
Link 
 
Sulla Terra, ovunque ci sia acqua liquida, c'è vita’ dice Nilton Renno, membro del team di ricerca che vede elementi provenienti dalla NASA, dall'Università del Texas di Dallas, dall'Università della Georgia e dal Centro di Astrobiologia di Madrid… 

Se dovessero formarsi sacche di brina, potrebbero risultare abitabili per diversi microrganismi, e fornire un indizio in più sulla possibilità che Marte possa aver ospitato, o lo faccia tutt'ora, forme di vita. ‘Se scoprissimo che i microrganismi possono sopravvivere e replicarsi nelle condizioni della brina marziana, potremmo aver dimostrato che alcuni microrganismi possono esistere su Marte anche oggi’ dice Renno.
Link 
 
Prendere porzioni di articoli e fonderle insieme conferisce 'nuovo senso' alle proposizioni originali. Questa è una tecnica Antisisistemica, per la precisione… ma mi rendo conto che inconsciamente a volte la utilizzo anche io. 

In questa maniera si esalta un significato particolare a scapito dell’orientamento derivante dalla fonte. In 'Ipotesi di complotto', questa vera e propria ‘seconda vista’, conferiva a Mel Gibson di ‘leggere tra le righe’. 

Nell’età ‘moderna’, l’interesse della massa è stato veicolato a convergere e dare luogo a fenomeni abitudinari, tipo la lettura dei quotidiani, l’osservazione della televisione o, prima, della radio e da ultimo la navigazione in Internet. Questi trend sono serviti a creare un bacino d’utenza che si abbevera quotidianamente delle informazioni riportate dalle Agenzie specializzate, composte e messe insieme secondo orientamenti certamente non del tutto imparziali

L’interesse che sottintende la propagazione di una simile massa di informazioni è variegato e facilmente intuibile, però può andare anche oltre alla mera ipnosi di massa e controllo. In che senso? Ecco, dei simili canali privilegiati che uniscono grandi masse di persone dislocate alle diverse latitudini, possono servire proprio da tracciati informativi per addetti ai lavori. Ossia, per veicolare informazioni nelle informazioni secondo dei codici celati tra le altre singole lettere. 

A che serve un procedimento del genere in un epoca in cui esistono altri mezzi certamente più immediati ed altrettanto segreti? 

Teniamo in considerazione più aspetti diversi della realtà. Non tutte le nazioni sono allo stesso livello e le Agenzie di Intelligence, invece, esistono in ogni nazione. Quello che è fattibile in Iraq non è più fattibile negli Usa, tanto per fare un esempio, per cui le Agenzie Usa possono ancora usare certe metodologie ‘obsolete ma efficaci’ nella gran parte dei paesi del Mondo.

Inoltre si possono compiere degli esperimenti, dei test sulla popolazione, inserendo porzioni di notizie vere in contesti del tutto canonici, questo per verificare come le persone reagiscono di fronte all’imprevedibilità del pensiero assorbito

In un certo senso è come se l’intera umanità fosse sotto esame e come se ‘qualcuno’ la stesse preparando ad imparare ad assorbire ‘impatti’ sempre più diversi, pesanti ed imprevedibili. Pensateci bene: dall’11 settembre 2001 è stato un crescendo continuo

Attraverso i film, ad esempio, si sono proposte trame sempre più accattivanti ed ‘impossibili’, inoltre l’impatto con creature aliene è sempre più rilevante; nel film ‘Paul’ abbiamo a che fare con un simpatico alieno che bestemmia come uno scaricatore di porto (bel luogo comune questo)

Un alieno che all’inizio fa un po’ impressione ma che progressivamente diventa assolutamente familiare e addirittura anche ‘bello’. Un essere buono che è una vittima del cattivo umano di turno: una vittima

Paul ha le sembianze del classico alieno smilzo, tipo ‘Grigio’: grandi occhi allungati e fisico snello. Inoltre ha delle capacità superiori, rispetto all’uomo, frutto di un’evoluzione più ‘matura’. Ebbene, a tal proposito esiste una diretta proporzionalità tra la massa muscolare di un essere vivente e la sua evoluzione superiore

A livelli di evoluzione ‘cerebrale/spirituale’ più bassi corrisponde una muscolatura più evidente e viceversa. Infatti, basta osservare le creature del mito, tipo Troll e simili, per notare immediatamente la loro massa muscolare imponente a fronte di un livello evolutivo acerbo. Le entità angeliche, invece, hanno un maggiore equilibrio tra muscolature e sviluppo evolutivo

Però è interessante notare come procedendo sempre più verso la freccia dell’evoluzione, la massa fisica diventi quasi ‘inutile’. Che cosa significa questa evidenza? Che le facoltà superiori acquisite evolvendosi, riescono a veicolare il ‘desiderio o l’intenzione’ manipolando l’energia, o altri esseri viventi sottoposti, per dare luogo a ‘forme fisiche’ che tendono ad esaudire gli input elaborati.

Cioè, non serve più muovere la propria muscolatura

Il concetto di lavoro si ‘sposta’ verso un modello sottile di scorrimento dell’energia. Il frattale all’opera è quello inerente allo spostamento delle masse dal lavoro agricolo a favore di possibilità più moderate nell’utilizzo della fisicità muscolare.

Ciò che adesso viviamo come mancanza di ‘attività fisica’, corrisponde all’inizio dell’evoluzione superiore. È tutto ribaltato. Certamente, sino a che esiste un fisico da ‘allenare’ conviene allenarlo, ma nel tempo le cose cambieranno. Gli effetti sul peso corporeo sono molto evidenti, socialmente parlando, perché le abitudini sono ancora riferite a modelli obsoleti legati alla soddisfazione dei sensi inerenti alla fisicità.

È questo un periodo di transizione per ogni ansa descrittiva del genere umano nonché uno snodo focale d’importanza basilare per assumere una maggiore apertura di punto prospettico

Nel secondo articolo citato in apertura di articolo, c’era anche questa frase:

non è del tutto vero che acqua implica vita (è stato calcolato che solo il 12% dell'acqua liquida terrestre sia abitabile e abitata)
Link 
 
Seguire l'acqua. È questo uno dei principali punti cardine della ricerca di vita extraterrestre. Per scoprire infatti forme di vita che siano il più facilmente riconoscibili dai nostri schemi di identificazione, non possiamo fare altro che basarci sull'esperienza accumulata sul nostro pianeta: dove c'è acqua, c'è vita. Non sempre, però.

Se è vero che scoprire un corpo planetario ricco d'acqua è un buon presupposto per sospettare che possa essersi sviluppata la vita, non dobbiamo farci trarre in inganno dalla presenza del prezioso liquido. Guardando alla Terra infatti, ci accorgiamo che si, l'acqua è indispensabile alla vita, ma che non significa che ogni pozza d'acqua pulluli di esseri viventi.

Facciamo un esempio: prendiamo il Mar Mediterraneo ed il Mar Morto. Entrambi sono delle enormi vasche d'acqua, l'elemento fondamentale per la vita di (quasi) ogni specie di essere vivente sul nostro pianeta. Se però prendiamo in considerazione temperatura, pressione, sostanze disciolte nell'acqua, ci accorgiamo che il primo è adatto ad ospitare decine di migliaia di forme viventi, il secondo invece è uno degli ambienti più inospitali della Terra.
Link

Perchè avevo omesso, inizialmente, la frase che conduceva a quest’ulteriore citazione soprariportata?
 
Perché? Perché è come aprire una porta sulla prospettiva altrui. Queste nozioni sono il frutto di una consapevolezza 3d molto limitata, ossia che si limita allo studio ed alle considerazioni sull’evidenza dello studio e sull’inerente riflesso ‘reale’. Non intendo giudicare ma solo mettere in relazione ed osservare.

Un certo ‘credo’ scientifico ha indotto molte persone a mettere in dubbio che laddove esista acqua non è detto che esista la Vita: è esattamente lo stesso credo che ci ha condotti a ritenere il Pianeta azzurro a rischio di acqua potabile

Un modello basato sulla scarsità e sulla ristrettezza che è stato capace di espandersi ai massimi livelli, facendo apparire la Natura come in lotta continua per sopravvivere e facendo apparire il genere umano come un predatore molto simile ad un virus planetario o una pianta infestante.

Io il ‘mio’ Mondo non lo vedo così. Il Mar Morto è ‘morto’ perché è scoppiata, in un tempo indefinito, una guerra nucleare tra antiche creature, i cui segni sono ancora evidenti in quella zona

Nel numero di Nexus di questo bimestre c’è un articolo esemplare a tal proposito; non il 'solito'  Sitchin, ma altri studiosi con la mente aperta

Oggi noi vediamo il frutto del passato: quel mare è stato reso così dall’opera della guerra.

L’acqua è una vittima che ha visto scomparire le forme di Vita esistenti in lei, a causa di un volere estraneo. L’acqua è trasportatrice di informazioni con la stessa funzione dei mass media umani: diffondere codici e messaggi per coloro che sono in sintonia, ossia che possono ri-leggere l’informazione e beneficiarne.

Tuttavia, non è possibile sfidare nessuno sostenendo che dove c’è acqua c’è Vita, perché nell’ottica della biodiversità la Natura sa certamente meravigliare, per cui esisterà anche dell’acqua particolare non portatrice di Vita ma, attenzione, al livello illusorio legato alle 3d

Quell’acqua, se esiste, esiste perché l’abbiamo creata/voluta noi, come diretto riflesso delle entità parassite, il cui scopo è tagliarci fuori dall’espansione di coscienza utile al nostro risveglio.

E poi non è così importante, alfine, perchè le forme di Vita extraterrestre possono anche non avere nulla a che fare con l'acqua...

Le proprietà di questo scenario si prestano a sottili giochi di prestigio, condotti dal punto non-locale di coordinamento e controllo, infatti adesso che sappiamo che su Marte esiste certamente l’acqua, non siamo più certi che dove ci sia acqua ci possa essere la Vita

Il livello illusorio si è spostato, vero?

Basta negare sempre ed in ogni modo la ‘nuova’ evidenza.

Davide Nebuloni /SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com