mercoledì 6 ottobre 2010

Il simbolismo dell'oro e il suo lato oscuro.





Le “cose” cambiano, sono sempre cambiate e cambieranno ancora. Nulla è per sempre. Penso che siamo d’accordo tutti su ciò; basta osservare la nascita ed il declino degli imperi. Cosa ne è stato della dominazione Egizia o Romana o Greca? Si è disciolta nel tessuto sociale e negli imperi che si sono succeduti.

Non è andata persa ma diluita nel tempo e nelle “tradizioni”.

Almeno così sembra a prima vista. Le “cose” cambiano e lo scorrere del tempo è testimone di questa “corrente” eterna. Tuttavia esiste un legame intimo, in taluni aspetti della Vita, che sfugge ai più. A cosa mi riferisco?

Alla linea di continuità del potere amministrato sulla Terra. Una linea continua a discapito del tempo e di quello che insegnano nei libri di storia a scuola. Esiste un filo conduttore contiguo che unisce tutte le nascite a tutte le “morti” degli imperi: la consanguineità, la linea “reale”.

Ma non solo: la "fratellanza".

Mi riferisco ad un potere che non appare mai, nemmeno per amministrare da Re. Un qualcosa che è sempre stato “dietro”. Un qualcosa a cui non interessa apparire ed essere “baciato” dai raggi solari. Ecco, ciò è sempre “andato avanti”, anche oltre le cadute degli imperi, anzi “reo” di avere provocato il “cambiamento”. È difficile inquadrare un simile potere. È d’uso identificarlo con un principio negativo. Tuttavia non ne sono più totalmente certo. Le persone che “godono” di questo potere sono anch’esse delle marionette e “servono” inconsapevolmente un principio più alto che non si ferma mai. Preferisco vedere la questione degli Illuminati e compagnia bella in questa maniera: essi sono stati opportuni per creare le condizioni di base per il risveglio dell’umanità. Essi sono dei custodi della verità. Giudicarli nel frangente del presente è inopportuno. Si sbaglia senza ombra di dubbio.
Così come lo è per la Chiesa.

Esiste un frattale sulla Terra che delinea questa verità: l’oro.

Da sempre l’oro ha costituito un “bene” inalienabile, certo, prezioso, garantito dalla sua “luce”. Esso ha sempre contraddistinto il potere. Le casse degli antichi stati traboccavano di oro, che garantiva la moneta emessa a titolo di scambio. L’oro rappresenta la linea di continuità “indeformabile” del potere di una certa “categoria” di persone sulla Terra. Di fronte al pericolo di una crisi dovuta ad un cambiamento, chi “sa” si premunisce comprando oro. Infatti:

Miliardari Si Rifugiano Nell'Oro, Boom Acquisti Lingotti.
(AGI) Ginevra - I miliardari del Pianeta si rifugiano nell'oro, acquistandolo a tonnellate, a causa dei timori sull'economia. In questo modo, stanno spostando risorse fuori dal sistema finanziario. Lo sostengono esperti del settore, come Josef Stadler della Banca Ubs.
Fonte: Yahoo

L’oro non si consuma come il petrolio, ad esempio. Ciò che si estrae va ad “accumularsi”. Ce n’è sempre di più. Ma allora perché è tanto prezioso? Centinaia di migliaia di tonnellate di oro estratto, in tutto il mondo, autorizzano ancora a ritenerlo tanto prezioso? Ma non è la scarsità che produce valore? Non ci hanno insegnato così in questa fase del mondo? Forse è per questo che le banche centrali lo ammassano nelle loro “pance”; per evitare che ne circoli troppo.

O forse lo stanno solo raccogliendo?


Chiamato il "diversificatore" per eccellenza da analisti professionisti così come da manager di portafoglio, senza ombra di dubbio l'oro non rientra nei tre gruppi di beni nelle mani della maggior parte degli investitori:
  • Obbligazioni: l'oro non frutta interessi, almeno che non venga dato in prestito in cambio di una rendita (piuttosto che darlo in prestito scioccamente in cambio di un conto d'oro "non allocato"). L'oro non è nemmeno una promessa di ripagare il capitale iniziale in un qualsiasi momento futuro. Non è una data di scadenza per il rendimento, ma non essendo nemmeno un debito che una terza parte ripaga all'investitore non vi è alcun rischio di inadempienza.
  • Azioni: l'oro non ha nulla in comune neanche con le quote di capitale. Esso non ha bisogno né di personale né di un consiglio di amministrazione e non ha una relazione trimestrale sulla sua rendita. Non produce nulla e non fornisce un servizio, ma è semplicemente giallo, lucente e raro.
  • Immobili: l'oro non è come gli immobili commerciali o residenziali. Anche affittandolo non sarebbe possibile mettergli il pavimento in legno o installargli il riscaldamento centralizzato. L'oro non ha bisogno di manutenzione (è praticamente indistruttibile) e non è soggetto ad imposte sul reddito perché non vi è alcun reddito da tassare.
Visto che l’oro non matura interessi, dividendi o una rendita, e visto che non ha un vero e proprio valore industriale, il “motivo dell’investimento” per l’oro può essere spiegato solamente con il desiderio di abbandonare altri tipi di investimenti.

O per lo meno di possedere un investimento in tutto e del tutto indipendente da ciò che fa muovere gli altri tipi di investimenti… Forse il mercato dell’oro indica che gli investitori cercano protezione dalle azioni, dagli immobili e dalle obbligazioni in calo. E anche dal dollaro e dall’economia americana. Quindi stanno premunendosi in anticipo comprando oro; un tipo di bene completamente diverso da tutto il resto.

Fonte: http://oro-oggi.bullionvault.it/oro_tipo_di_bene_diverso_euro_dollaro_commodities

Le famiglie “facoltose” unite stanno rifugiandosi nell’oro. Perché? Perché non si fidano di questa economia, di questi tempi che stiamo percorrendo. Ma come? Il luogo comune non dice che queste famiglie siano in grado di cavalcare sempre l’onda? No, a quanto pare, perché stanno ritirandosi nell’unico lido sicuro che pensano di conoscere: l’oro, il “legame” con il passato e la sua continuità. Ed in questo modo sotraggono denaro ed investimenti alle dinamiche dell'economia drogata e "malata"... Tutto sommato non sembra male, secondo me.

È questo il segno inequivocabile che la “crisi” economica è solo agli inizi. È questo l’indicatore principe. Ciò che dobbiamo osservare. E l’oro sta macinando record su record proprio in questi giorni, in cui i governi rassicurano la popolazione che “il peggio è alle spalle”…


I ricchi non si fidano: segno che le loro “fonti” – la continuità – non vede più al di là dei tempi. Il loro potere è obsoleto. La nuova era è imperscrutabile per i Cuori “avidi”.

La questione dell’oro può forse derivare dalla forma pensiero Anunnaki? Ciò che cercavano i “Signori” può essere divenuto simbolo di potenza?

È una semplice emulazione delle antiche "abitudini"?

Ciò che fungeva da oggetto di ricerca disperata da parte degli Anunnaki era proprio l’oro, da portare su loro pianeta nativo, al fine di evitare un processo di disgregazione atmosferica che stava avvenendo a gran velocità. Era per loro una necessità vitale, infatti i primi equipaggi che giunsero sulla Terra furono appellati come “eroi”.

L’accumulo di oro, era per loro non sfoggio di ricchezza e potere ma “medicina” per il loro pianeta “malato”. I loro “discendenti”, ossia noi, “adoriamo” ancora quel minerale tanto prezioso, capace di ridonare la Vita ad un intero mondo in via di disfacimento. Il ricordo diluito nel tempo ha dato luogo ad un’altra forma di “adorazione”: quella rivelata dalla luce ingannatrice del minerale finemente lavorato ed indossato o posseduto. Proprio come le fattezze dell’Anello del “Signore degli Anelli”: la sua levigatezza e brillantezza e armoniosità capaci di sedurre l’animo umano.


Un altro fattore che ha giocato una carta oltremodo importante è la simbologia con il Sole rappresentata ad esempio attraverso il culto del Sole nelle varie epoche di sviluppo della “tribù” umana. Il faraone eretico Akhenaten, insieme alla regina Nefertiti, creò il primo culto monoteista dell'Egitto omaggiando la figura di Aten, il dio Sole e mettendo la famiglia al centro della Vita di coppia e dunque dell’impero. Un vero e proprio scandalo per le “abitudini” del tempo, già deformate dalla presenza di un potere strisciante, evidentemente molto attivo.

Tutto ciò ci riporta all’osservazione della “carta” dei Cieli. Sole e Nibiru conducono lo sguardo verso l’alto, verso il luogo infinito da cui arrivarono i “Signori alati” portatori di venture e di sventure, il cui riflesso è ancora vivo in noi attraverso il brillante luccichio di un gioiello in oro: segno della nostra immaturità spirituale e opportuno male solo da “educare”.

L'Astrologia è la Scienza delle Reazioni della Vita alle Vibrazioni Planetarie.
L'astrologia, come interprete della Natura, mostra che il mondo è condotto secondo un piano ben definito, che ogni cosa è ordinata con ordine meraviglioso, chiaramente regolata con incredibile precisione e realizzata con infallibile accuratezza.

Niente succede per caso; non ci sono incidenti nel piano divino; ed in realtà non c'è dissenso, dal momento che la natura non riconosceva distinzioni e lavora solo per il progresso attraverso un processo raffinato che qualche volta distrugge per ricostruire con miglioramento. Come gli studenti avanzano nei loro studi dell'astrologia loro mettono ogni cosa al suo posto, secondo un ordine o piano cosmico; con possibilità di produrre risultati certi, ma ci rimane di determinare la qualità di questi risultati affidando le nostre reazioni all'influenza planetaria.

Llewellyn George
Fonte: http://www.magicavalon.com/?q=astrologia/astrologia

Le influenze astrali sono basilari nell’ambito dell’orchestrazione della Vita. È difficile da credere lo so, eppure le percepisco come grande verità. La massa e la presenza di un astro planetario, determina differenze armoniche che si propagano nell’area di “competenza”. Pensiamo solo a cosa significhi essere vicini ad una grande personalità piuttosto che ad un ritenuto derelitto. Il nostro giudizio fa la differenza in questo caso, però le evidenze sono paragonabili alla presenza di un pianeta. Presenza che influisce sugli stati comportamentali.

È così! La “scacchiera” del Sistema Solare è in un equilibrio sottile. I pianeti sono disposti secondo distanze precise e regolate da leggi universali come la successione di Fibonacci. Nulla è per caso. Ed ogni ambito della Creazione è basilare per l’intero. Infatti la mancanza di oro è riuscita a mettere in pericolo di Vita un intero pianeta.


Il simbolo è potentissimo.

Il linguaggio simbolico è molto vicino al linguaggio della luce che abbiamo sempre usato nel nostro lontano passato o in forma animica. Nel simbolo dell’oro rivive il dramma di una intera razza: quella degli Anunnaki.


E noi, come figli immemori ma eredi di una certa simbologia, continuiamo ad adorare ciò che i nostri padri cercavano come l’elemento più prezioso per la loro sopravvivenza: l’oro.

In questo modello genetico è racchiusa la verità dell’ereditarietà simbolica e non solo…


Attraverso l’accumulo di oro nelle mani dei potenti, l’oro stesso viene caricato di una simbologia negativa da cui dipende la loro stessa sopravvivenza in termini di “ignoranza della Luce” e a cascata quella dell'intero genere umano, sottoposto ad un vero e proprio incantesimo "radionico". Sino a che non decideranno di fondere l’oro nelle fornaci del “Vulcano”, l’energia oscura dell’oro, il suo lato oscuro, avrà il predomino su di essi e sull’intera umanità che ha paura, simbolicamente, che un giorno il pianeta possa averne bisogno e dunque “teme” per esso...

Questo attaccamento è deleterio per i piani ascensionali in corso e l’Antisistema lo sa benissimo.

Cambiamento dei Modelli di Esistenza – Camera 2.
Se l’entità è una coscienza collettiva consapevole della sua totalità sovrana, il principio del libero arbitrio è una forma strutturale inutile come l’impalcatura per una costruzione terminata. Quando le entità sono inconsapevoli della loro totalità, la struttura serve come forma di sicurezza auto-imposta. In questa continuità di sviluppo di un universo strutturato e ordinato, le entità hanno definito da se stesse i confini – i loro limiti – attraverso l’espressione della loro insicurezza. Progressivamente sono diventate frammenti della totalità e, come le schegge di vetro di un bellissimo vaso, conservano scarsa somiglianza con la loro bellezza composita. – Capitolo 8
Fonte: Wingmakers

martedì 5 ottobre 2010

Erbe medicinali proibite in Europa?





Viviamo in un mondo strano davvero. L’Amica Loredana mi ha gentilmente sottoposto la notizia che segue, la quale è piuttosto “triste”. Cercando nel web non sono riuscito a capire se questa “cosa” è vera oppure è una bufala

È davvero strano non sapersi destreggiare e non trovare, nella marea di informazioni, la giusta “via” di verità

Cosa ci resta da fare? Chiamare il Gabibbo? A chi possiamo rivolgerci per sapere se questa “infamia” sia vera? Io non ho nemmeno la speranza di ricevere una risposta degli organi ufficiali preposti, e voi?

Ecco “dove siamo” arrivati.

La perdita della fiducia nelle Istituzioni è totale e tale da “tagliare le gambe”. Purtroppo questa è la prova del "danno" che la società intera subisce, vivendo in un modo "disgiunto", disunito, smembrato... Proprio il contrario che una società "evoluta" dovrebbe sviluppare e mettere in pratica

E allora? Semplice: nel dubbio non si fa nulla!

Proprio quello che vuole l’Antisistema. Farci rimanere a bagnomaria nella “palude” sociale. Senza orientamento. In balìa delle onde conservatrici, o meglio, annichilenti lo Spirito umano.

Abbiamo tante cose da fare "lungo la giornata". Chi ce lo fa fare di approfondire la veridicità di questa possibile e nuova realtà? Il possibile dramma di questa notizia è che riguarda l'Europa intera!

Una soluzione ci sarebbe: il gruppo

In un gruppo coeso in cui vige il principio della fratellanza, sapremmo subito dove andare a cercare. Perché? Perché avremmo un canale “sicuro” e una persona, ad hoc, che si occupa di  dirimere talune questioni “importanti” per il buon cammino di tutti.
A voi il “sentire”. Certo che se fosse vera questa possibilità, saremmo davvero nei “guai”. Stiamo per diventare tutti dei fuorilegge? Bah. Ai posteri l’ardua sentenza… 

Chi avesse delle "verità", in merito a questa losca faccenda, da inoltrare e fare conoscere alla "massa" è caldamente pregato di comunicarlo in qualsiasi modo! Grazie di CuoRe.

Le erbe medicinali illegali in Europa dal 1° aprile 2011!
Da www.
gaia-health.com; nella sintesi e traduzione che seguono, si evidenzia la gravissima decisione europea contro la libertà di cura e le medicine erboristiche tradizionali.

Il 1° di aprile 2011 tutte le erbe medicinali praticamente diventeranno illegali nell’Unione Europea.

L’industria farmaceutica e quella agroalimentare hanno quasi completato il loro assalto su tutti gli aspetti della salute: dai cibi che mangiamo al modo col quale decidiamo di "curarci" quando stiamo male.

Nessun dubbio: questo loro arraffare ci deruberà di quel poco di salute che ci era rimasto.
La European Directive on Traditional Herbal Medicinal Products (THMPD) è stata emanata il 31 marzo 2004 ed ha reso operative delle regole per l’uso dei prodotti erboristici che erano precedentemente commercializzati sul libero mercato.

Tale direttiva richiede che per tutte le preparazioni di erbe si debba passare attraverso le stesse procedure dei farmaci. Non importa se un’erba è stata liberamente utilizzata per millenni. I costi di queste - nuove - procedure sono ampiamente superiori a quelli affrontabili dalla maggior parte dei produttori - esclusa ovviamente le grandi industrie farmaceutica ed agroalimentare. Indicativamente si parla di costi  fra i 100.000 ed i 150.000 € per erba; se poi si tratta di un composto, ogni erba deve essere trattata separatamente.

Non avrà importanza se un’erba è stata usata con sicurezza ed efficacia per migliaia di anni: dovrà essere trattata come fosse un nuovo farmaco di laboratorio. Ovviamente, le erbe NON sono farmaci di laboratorio, ma preparati ottenuti da fonti biologiche che non sono necessariamente purificate - perchè la cosa potrebbe modificarne natura ed efficacia - così come avviene per gli alimenti.

Trattarle come prodotti di sintesi è distorcere la loro natura e la natura delle erbe medicinali. Ma questo ovviamente non fa alcuna differenza dentro le mura dell’Unione Europea controllata da BigPharma (la grande industria farmaceutica) un’Unione che ha inglobato il corporativismo nella sua costituzione.

Il dottor Robert Verkerk della Alliance for Natural Health International (ANH), così descrive la questione relativa alla richiesta di procedure di tipo farmacologico per preparazioni di erbe :

"Ottenere una medicina erboristica classica da una cultura medica tradizionale che non sia europea, attraverso uno schema di registrazione EU, è come chiedere di mettere un cubo in un buco tondo.
Il regime che regola la questione ignora le tradizioni specifiche e non vi è stato adattato. Un tale adattamento però viene richiesto con urgenza se la direttiva non deve discriminare culture non europee e conseguentemente violare i diritti umani". Da
www.anh-europe.org

Per capire meglio quel che potrebbe succedere, bisogna osservare che le leggi sul commercio sono state il fulcro delle manovre per mettere tutti gli aspetti del cibo e della medicina sotto il controllo delle Big Pharna e dell’agribusiness.

Se avete seguito quanto sta accadendo negli Stati Uniti in merito al latte fresco e alle affermazioni della FDA (Food and Drug Administration), per la quale degli alimenti diventano magicamente delle medicine nel momento in cui ne vengono semplicemente citati effetti sulla salute, avrete notato che nella questione è stata coinvolta la Federal Trade Commission (FTC= Commissione Federale sugli Scambi Commerciali).

Piuttosto che trattare il cibo e le medicine tradizionali come questioni di diritti umani, sono stati gestiti come questioni di commercio. Così, al centro della legislazione sugli alimenti e le erbe, anzichè i bisogni e i desideri dei popoli, sono finite le ambizioni e avidità della grande industria.

Lo scopo di tutto questo è di rendere il mondo ben sicuro per i liberi commerci delle mega industrie. I bisogni e la salute della gente non sono assolutamente un fattore del quale tener conto.

Come combattere contro questo attacco alla nostra salute e benessere?

L’affare non è concluso, perlomeno, non ancora. Se ci tieni a poter usare erbe medicinali, o se ci tieni a poter prendere vitamine ed altri integratori, per favore, agisci.

La ANH (Alliance for Natural Health, ndt) è attiva nel combattere queste violazioni, attualmente è in causa per cercare di fermare la direttiva THMPD. Speriamo ci riescano, ma la storia recente mostra che nessuna manovra legale riesce a fermare questi rulli compressori. Tuttavia non possiamo permetterci di starcene seduti ad attendere i risultati dei loro sforzi, dobbiamo considerare questo loro scenario come parte di un tutto, nel quale ognuno di noi possa giocare un ruolo.

Tocca a noi - ad ognuno di noi - agire. Se vivi in Europa, per favore, manda una lettera, un messaggio al tuo rapresentante al Parlamento Europeo. Vai a questa pagina per cercare il tuo rappresentante europeo e contattarlo. Poi spedisci una lettera che affermi, senza ombra di dubbio, che tu sostieni in modo forte le azioni dell’ANH, azioni miranti a sospendere l’entrata in vigore del THMPD e che ti auguri si sollevino anche a favore del diritto delle persone a scegliere trattamenti erboristici…

Fonte: www.saluteolistica.blogspot.com
 
 

lunedì 4 ottobre 2010

La percezione delle dimensioni.




Non crediamo o ci è difficile comprendere il concetto di dimensione? Ad esempio, quando si parla di terza, quarta, quinta dimensione, in ambito di canalizzazioni o in termini di “quantistica”, o nella Kabbalah, etc. riusciamo ad interpretare simili “possibilità”? Simili “mondi”, tanto concreti quanto quello nel quale ci “sentiamo” collocati? 

I Maya definivano questa epoca come la possibilità di camminare tra due mondi, alludendo proprio a due vere e proprie dimensioni a cui l’intera umanità è “sottoposta”.

Cosa è una dimensione? Per capirlo meglio è opportuno osservare i suoi frattali. Ad esempio, quando andiamo in vacanza per due settimane entriamo in una nuova dimensione o sottodimensione della nostra consueta dimensione. Al ritorno delle vacanze ci sentiamo diversi, poi torniamo ad assumere i “panni” dell’abitudine nella dimensione canonica di “appartenenza" vibrazionale. 

Esistono sottodimensioni delle dimensioni e dimensioni “madre”. Quando si parla di terza o quinta dimensione ci si riferisce a livelli della frequenza vibrazionale “limite”, ossia di oscillazioni al di là delle quali il cambio di percezione è sostanziale. Non parliamo più di vacanza di due settimane ma di “vacanza” per l’intera Vita. Ossia si registra un cambio inequivocabile della modalità di usufruizione della Vita. Per comprendere meglio questo concetto occorre “ragionare” sulle sottodimensioni, perché le viviamo quasi ogni giorno, mentre un cambio dimensionale è cosa assai meno frequente. 

Il paradigma di Vita che consegue ad un cambio dimensionale viene completamente smantellato perchè sottoposto a “verifica” attraverso nuovi parametri di coscienza. Allora cerchiamo di percepire, per il tempo che ci serve, un contesto di sottodimensione. Cosa è? Ecco una serie di casistiche frutto dell’osservazione di 4 notizie apparse su Yahoo questa mattina. 
Le sottodimensioni vincolano un aspetto della consuetudine, affondando il loro “timbro” vibrazionale in modelli simili alla realtà consueta ma leggermente "distorti", diversi. Ognuno di noi vive in sottodimensioni differenti e questo aspetto è possibile anche inquadrarlo in un fattore di libero arbitrio. Siamo caratterizzati da questa diversità, che si può leggere sia nelle impronte digitali di un singolo dito, sia nella nostra collocazione in una sottodimensione, in cui possiamo credere che il fumo faccia bene o faccia male a seconda del nostro punto prospettico dal quale osserviamo.

Tale punto prospettico evidenzia una sottodimensione della terza dimensione. La frequenza di Vita ci permette di “saltare” da un sottolivello ad un altro, proprio come fanno gli elettroni con i livelli d’energia. E proprio come gli elettroni, non sempre un apporto di energia identico determina il “salto”. Perché? Perché tutto ciò fa parte della "bellezza" dell’esistenza, della biodiversità. I campi morfologici che guidano le nostre esperienze e la nostra crescita fisica e spirituale, contano con grande evidenza nella possibilità di eseguire questi balzi. Tali campi morfologici dipendono da altre variabili mai frutto del caso, interpretabili solo ed esclusivamente al di fuori del reame del tempo, entro il quale non è chiaramente osservabile la dinamica che spinge la Vita a manifestarsi in un determinato modo piuttosto che in un altro.

Dall’osservazione delle prossime 4 notizie, si evidenziano quattro prospettive diverse di “vedere se stessi”, ossia 4 sottodimensioni della terza dimensione. In questo modo intendo dare un modello “concreto” per percepire il cambiamento che, indubbiamente, spira fortissimo in questi anni del nuovo secolo. 
 
Abbiamo sottodimensioni particolari, a seconda che il nostro punto prospettico sia o no inquadrato in queste situazioni. Se siamo coinvolti in questi “raggi”, la percezione di Vita risulta diversa, persino dal solo giorno prima, o dal momento in cui ci troviamo a vivere questa esperienza. Le emozioni ci indicano “dove siamo” nel percorso dimensionale di ascesa. Infatti sono proprio le emozioni che sollecitano i cambiamenti interni che sfociano all’esterno e che dall’esterno "conversano" con l’interno a "doppia mandata". Eccole negli esempi sottoriportati:
  1. Dimensione tempo/responsabilità
  2. Dimensione rifiuto/accettazione di se stessi
  3. Dimensione rifiuti/egoismo
  4. Dimensione lavoro/depressione
Questi livelli dell’Essere caratterizzano il presente, l’adesso e sono solo degli esempi, dei frattali. Il loro potere magnetico corrisponde al tempo che ci vedrà “soggiornare”. È possibile entrare ed uscire nelle modalità più diverse. È anche possibile oscillare tra due sottolivelli, proprio come l’umanità oscilla tra la terza e la quinta dimensione. La differenza la facciamo solo noi, con la nostra vibrazione, il nostro Cuore, l’assunzione delle nostre responsabilità o meno.

Leggete e provate a sentire come cambia il vostro punto prospettico, rispetto all'istante precedente  alla lettura. In questo modo diventiamo più consapevoli della potenza dei "Media" e della nostra "volatilità" emozionale. L'attrazione cambia anche in funzione di quale punto prospettico facciamo nostro...

Un' eco catastrofe dalla II Guerra Mondiale.
Sul fondo degli oceani e dei mari di tutto il mondo c’è una bomba ecologica vecchia di quasi 70 anni pronta a esplodere, con conseguenze che potrebbero essere molto più gravi di quelle provocate dalla perdita della piattaforma BP nel Golfo del Messico. Sono i serbatoi carichi di carburante delle oltre 8500 navi affondate durante la Seconda Guerra Mondiale, tra cui 1500 petroliere, che dopo decenni di ruggine, acqua salata e corrosione stanno per cedere.
L’allarme è stato lanciato dalle colonne della autorevole rivista NewScientist da Trevor Gilbert, dell’Australian Maritime Safety Authority e Dagmar Etkin dell’Enviromental Research Consulting di New York, che hanno realizzato il primo database al mondo dei naufragi bellici potenzialmente pericolosi. I due ricercatori sono anche riusciti a stimare il quantitativo di gasolio, lubrificanti e derivati del petrolio vari stivato nei relitti di guerra: oscilla tra 2,5 e 20 milioni di tonnellate. Anche nell’ipotesi più favorevole si tratta di una quantità di inquinanti doppia rispetto a quanto è fuoriuscito negli ultimi mesi dal pozzo della BP e 10 volte la perdita della Exxon Valdez.  

Un disastro ambientale di proporzioni immani che non è solo una teoria: si sta già verificando.

Nel 2001 una petroliera americana affondata nel 1944 nell’arcipelago della Micronesia con oltre 20.000 tonnellate di petrolio e carburante aeronautico, ha cominciato riversare in mare il contenuto delle sue cisterne. È bastato un tifone che ha spostato il relitto di qualche metro per rompere le lamiere e far sì che il contenuto del relitto si arenasse sulle bianchissime spiagge circostanti.
Ma non c’è davvero nulla da fare? In realtà, dicono gli esperti, ispezionare i relitti affondati e tenerli sotto controllo è l’unica strada possibile. E una volta identificati quelli più pericolosi, occorre bonificarli aspirando il contenuto di stive, cisterne e serbatoi. Si tratta però di un’operazione costosa, che non tutti i paesi si possono permettere: nel 2001, svuotare i serbatoi della Jacon Luckenbach, affondata nel 1953 al largo di San Francisco è costato al governo americano 15 milioni di euro.
Fonte: Yahoo

Usa: Se Rifiutati Il Cuore Perde Un Colpo. Studio. 
Washington, 30 Set. Il cuore umano si ferma e perde colpi - nel senso letterale ed organico del termine - di fronte al senso di rifiuto e rigetto sociale.
Un curioso nuovo studio pubblicato sulla rivista Usa 'Psychological science' rivela come di fronte ad un rifiuto inatteso le persone vengono colpite non solo da stress emotivo ma fisico, misurabile in termini di aumento del cortisolo (l'ormone dello stress), di risposta del sistema parasimpatico e di funzionalità cardiaca.
Condotta dall'università di Amsterdam, la ricerca ha analizzato la reazione cardiologica di 22 studenti che avevano appena ricevuto una risposta di accettazione o di rifiuto. I giovani avevano presentato una loro foto-ritratto a colleghi e superiori e aspettavano la loro reazione.
Tutti gli studenti erano collegati agli elettrodi per l'elettrocardiogramma quando hanno ricevuto il giudizio sulla loro foto: il cuore di quelli rifiutati - rivela il rapporto - ''ha saltato un colpo, il battito cardiaco e' rallentato, per poi ritornare alla normalità ma in ritardo rispetto agli altri''. La stessa identica reazione - di saltare un battito cardiaco - e' stata registrata quando gli studenti sono stati giudicati dalla foto più vecchi della loro reale età.
''Sentirsi rifiutati - conclude lo studio - può quindi davvero fermare il cuore''.
Fonte : Yahoo 

Coldiretti: buttati 37 mld di cibo.
ROMA, 3 Ott. Ogni anno finiscono nel secchio della spazzatura delle famiglie italiane 37 miliardi di euro di cibo, il 3% del Pil, afferma Coldiretti. Una montagna di cose da mangiare sufficiente a nutrire 44 milioni di persone (vale a dire l'intera popolazione della Spagna), che gli italiani preferiscono buttare, piuttosto che riutilizzare attingendo alla tradizione e alle ormai dimenticate 'ricette della nonna'.
Fonte: Yahoo

Depressi sul lavoro? Ecco perché.
Con i tempi che corrono, la maggior parte delle persone è contenta soltanto per il fatto di avere un lavoro, qualsiasi lavoro, anche se poi non ne sono così soddisfatte. Anzi. A volte vivono momenti di vero disagio psicologico. Le statistiche dicono, che i disoccupati sono più depressi rispetto agli occupati: la percentuale è del 13% nel primo caso e del 7% nel secondo. "Il lavoro - spiega Eugene Baker, medico e vice presidente di un programma di assistenza ai lavoratori - può essere fonte di significato e in più inserisce in un contesto sociale, perché si ha un posto dove andare ogni giorno e dove si trovano persone con cui interagire. E questo è un grande antidoto contro la depressione. Ma se si è infelici da tempo a causa del proprio lavoro, e se non si ha alcun potere di cambiarlo, si può arrivare a essere depressi"...
Fonte: Yahoo