Perché “ogni volta”, a prescindere ed anzitempo, chiunque sia il s-oggetto di turno, non importa a quale ambito app-artenga, devi sentirti le solite “promesse”? Tipo, “per un futuro migliore”, “per una società più equa”, “per un domani diverso”, etc. etc. etc. Ancora, “per ricostruire il Paese”, “per superare le disparità”, “per eliminare l’ingiustizia”, etc. etc. etc. Perché continua a succedere? Perché è tale.
No?
Essendo sostanzialmente “già successo”... come te lo immagini il reame di un tiranno? Forse, non credi che possa essere come queste continue promesse ti permettono di comprendere “sentendo” che è così?
Auto decodificando l’informazione ambientale (che ogni s-oggetto/evento-vicissitudine comporta), riesci a… e puoi sempre accorgerti. Oltre al “di fatto”, che rivela.
Sì: è sempre questo il messaggio portante. Lo step iniziale: auto ricordarti da te, di te, attraverso il luogo comune che ti ha e che è una versione, delle infinite im-possibilità, del reale manifesto Vs quello manifestabile (potenziale contemporaneo).
Qualcosa che dipende da te. Ecco perché sei “te”.