lunedì 20 ottobre 2014

Programma: Responsabilità e Preparazione al "Vuoto".



Dopo avere concepito il “Programma” è utile iniziare un processo di analisi completa, relativamente alla maturazione di una prospettiva di coerenza, sia con il presente che con il futuro (mantenendo saldamente nella memoria il passato, come esempio da “esorcizzare”).
Il passato non insegna nulla se… il presente continua ad essere un suo prolungamento del tutto inconsapevole.
In un processo di “analisi coerente”, il futuro deve essere preventivamente “respirato”; personalmente, nel concepire e mettere a punto il Programma, mi sono (ri)trovato come proiettato nel futuro, direttamente inerente al Programma stesso.
È come masticare dell’energia e piegare il tempo “in coerenza”; il futuro si dispiega e si rende già sin d’ora, “intuibile”.

Il futuro si trova costantemente lungo una via che va dal passato, passando per una eterna particella di presente. Il futuro non lo incontri mai, visto che si sposta sempre lungo le estensioni probabili della via percorsa. Esistono  infiniti futuri che dipendono dal percorso fatto di “atteggiamenti presenti, che risentono più o meno del passato”.

A livello di Programma, le sensazioni “forti” derivate e respirate (conseguenti) da SPS sono state due:

venerdì 17 ottobre 2014

Il "Programma".



Dopo cinque anni di SPS è inevitabile giungere a concepire “qualcosa” che, concretamente, può essere applicato all’attuale forma di società globale (forme di “usi e costumi” a parte, l’umanità è accomunata da una unica supervisione:
quella applicata dal Nucleo Primo, per via della sua rete infrastrutturale “ispirata”, località per località, attraverso il “Modello Far West”, ossia, mediante la (ri)fondazione di ogni nucleo abitato - per insediamento di “famiglie centrali” - in grado di riformare la comunità storica, per piccola o grande che sia destinata a diventare).
Il presente “Programma” è qualcosa, sin da ora, direttamente realizzabile (pur nella sua forma attuale, in via di messa a punto), ma necessita – vista la (com)presenza interferente del potere attuale – di essere attualizzato per step...
 

giovedì 16 ottobre 2014

Verso cosa tendi?


Germania: collocato Schatz a due anni a tasso dello -0,06%, domanda in calo.
L’Agenzia del debito tedesca oggi ha collocato 3,294 miliardi di euro di Schatz… a due anni. Il rendimento medio di assegnazione si è attestato a -0,06% rispetto al -0,07% dell’asta di titoli biennali del mese scorso. Il rapporto di copertura (bid-to-cover) è stato di 1,7 volte dalle 2,3 precedenti.

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Il bid to cover ratio (rapporto di copertura) è un coefficiente che indica la differenza tra domanda ed offerta in un collocamento di titoli obbligazionari. Ad esempio se un Paese offre in asta un miliardi di titoli di Stato e la domanda degli investitori ammonta a 1,5 miliardi, il bid to cover è di 1,5 volte. Il rapporto di copertura è, insieme al tasso di interesse, uno dei principali indicatori sull’esito di un’asta…
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Tu sei portato a credere, dunque, che:
una domanda superiore all’offerta (di 1,7 volte) si è “affrettata ad accaparrarsi un simile affare (non certo del secolo viste le cadenze di queste aste), addirittura giungendo a pagare di tasca propria un interesse negativo, pur di non perdersi questo attimo fuggente”
Il dilemma più grande nel quale ora, invece, ti (ri)trovi tu è:
se piangere o ridere (forse entrambe le cose).
Procedendo su questa “linea”, sei portato a credere in questa “verità”, pur già sapendo che:
la “domanda degli investitori” in una situazione di tassi negativi non può assolutamente (ri)guardare ai privati (come te. Tu lo faresti?), bensì, è certamente campo d’azione per gli istituti bancari, sotto a varie altre diciture, che sono costretti a partecipare (1) vista l’appartenenza all’Unione Europea (2) vista la partecipazione all’(Anti)Sistema (dal quale dipende il loro business) (3) visto il comune interesse di (com)partecipate e di tutto ciò che deriva, in termini di propria sopravvivenza finanziaria (parco d’interesse privato).

Ergo: “come ti senti, così… schiacciato, tra quello che sai per tua (in)diretta esperienza e quello che sai perché ti hanno detto che…”?
Come ti poni nei confronti dei giorni che, a prescindere da quello che "pensi", trascorrono tutti esattamente lungo la medesima direzione (pre)tracciata nei libri di storia deviata (passato)?

Tu, in tutto ciò… “che senso hai”?