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martedì 30 dicembre 2014

In che “forma” sei?



Ponti di Konigsberg.
È tutto alla luce del Sole? Nevvero. Vero?
Esiste anche il “sotto suolo”, così come esiste anche l’ombra…
Tutto ciò, per te, che cosa significa? O, forse, non significa... nulla!
Il vuoto è il nulla? E uno spazio oscuro, invece, che cos’è?
Beh… "ognuno la vede alla propria maniera", se non interviene la “teoria” (legge) a dimostrare “che cosa”? A dimostrare che:
“tra le righe”… tu (con)segui.
Hai presente l’espressione “è la tua parola contro la mia”? Ecco:
la “legge” interviene e “decide anche per te”, in maniera tale che – poi – tu diventi quello che la legge emette in qualità di “cardine”…
Lascia perdere il “senso unico” al quale ti sei abituato, allorquando affronti simili questioni dal punto monodirezionale della logica abitudinaria (le “dimostrazioni”, ad esempio, nel campo delle scienze).
Esistono sempre più sensi di scorrimento, (d)entro qualsiasi ambito/situazione. È la natura quantica del tutto che lo permette sottilmente. E, visto che non tutto è autenticamente emerso, nella “tua” attuale versione della realtà, significa che molto di ciò che è “nel mezzo” è in grado, comunque, di “(ri)assumere valore e peso specifico”, anche alla latitudine del "capito/giudicato perché visto" e, dunque, capito presumibilmente.
Nella “ricetta”, però, mancano molte variabili e costanti che, ad esempio, il “buio” rende molto bene l’idea... in termini di “esistenza, seppure non visibile” (velo)
E… il “buio” non è solo quello che pensi, per abitudine, ma descrive zone di/in te al “buio”, ossia, poco “esplorate” ma, non solo nel senso “forestale” del termine, bensì… del sentimento di “moda”.
L’innovazione del pensiero, registrata dal cammino umano nel corso del tempo storico, è ad esempio un cambio di orientamento dettato da input esterni (ispirazione), alla moda (tendenza).
Ma questa “innovazione” non è tutto ciò che puoi “innovare/(ri)portare alla luce”. La “moda” è qualcosa di dettato da un punto, per interesse… al di fuori della Massa (esterno). Tutto riempie i solchi per livelli, per cui esiste un certo tipo di moda proveniente dalla Massa, ma non è certo questo livello di moda che decide l’interesse dei punti esterni alla Massa, che funzionalmente – in questa realtà – si limita a (con)seguire…

giovedì 16 ottobre 2014

Verso cosa tendi?


Germania: collocato Schatz a due anni a tasso dello -0,06%, domanda in calo.
L’Agenzia del debito tedesca oggi ha collocato 3,294 miliardi di euro di Schatz… a due anni. Il rendimento medio di assegnazione si è attestato a -0,06% rispetto al -0,07% dell’asta di titoli biennali del mese scorso. Il rapporto di copertura (bid-to-cover) è stato di 1,7 volte dalle 2,3 precedenti.

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Il bid to cover ratio (rapporto di copertura) è un coefficiente che indica la differenza tra domanda ed offerta in un collocamento di titoli obbligazionari. Ad esempio se un Paese offre in asta un miliardi di titoli di Stato e la domanda degli investitori ammonta a 1,5 miliardi, il bid to cover è di 1,5 volte. Il rapporto di copertura è, insieme al tasso di interesse, uno dei principali indicatori sull’esito di un’asta…
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Tu sei portato a credere, dunque, che:
una domanda superiore all’offerta (di 1,7 volte) si è “affrettata ad accaparrarsi un simile affare (non certo del secolo viste le cadenze di queste aste), addirittura giungendo a pagare di tasca propria un interesse negativo, pur di non perdersi questo attimo fuggente”
Il dilemma più grande nel quale ora, invece, ti (ri)trovi tu è:
se piangere o ridere (forse entrambe le cose).
Procedendo su questa “linea”, sei portato a credere in questa “verità”, pur già sapendo che:
la “domanda degli investitori” in una situazione di tassi negativi non può assolutamente (ri)guardare ai privati (come te. Tu lo faresti?), bensì, è certamente campo d’azione per gli istituti bancari, sotto a varie altre diciture, che sono costretti a partecipare (1) vista l’appartenenza all’Unione Europea (2) vista la partecipazione all’(Anti)Sistema (dal quale dipende il loro business) (3) visto il comune interesse di (com)partecipate e di tutto ciò che deriva, in termini di propria sopravvivenza finanziaria (parco d’interesse privato).

Ergo: “come ti senti, così… schiacciato, tra quello che sai per tua (in)diretta esperienza e quello che sai perché ti hanno detto che…”?
Come ti poni nei confronti dei giorni che, a prescindere da quello che "pensi", trascorrono tutti esattamente lungo la medesima direzione (pre)tracciata nei libri di storia deviata (passato)?

Tu, in tutto ciò… “che senso hai”?

mercoledì 8 gennaio 2014

La propria tendenza.


 

Comprendi come alcune tendenze possono generare…
Questo è l’incipit del testo di una delle svariate e-mail pubblicitarie, che giungono ogni giorno nel contenitore della “posta elettronica”, piazzato virtualmente nel computer, nel tablet, nello smartphone e/o nella Rete Internet.
Perché proprio questa frase è stata scelta/evidenziata dalla mia struttura logica? 
Perché sono propenso a scrivere/vedere in un certo modo? Certo, ma… non solo. Se credessimo che tutto rientra in un ambito di Sovrana Attrazione, senza per questo lasciare spazio/posto alle rimanenti “ciclicità” (poteri, esseri, presenze più o meno manifeste, etc.), che albeggiano/esistono dentro/fuori dell’individuo, sbaglieremmo grossolanamente...

Ogni volta che decidiamo, vediamo, sentiamo (ci accorgiamo) di un "dettaglio", questo fatto accade per via di una innumerevole serie di “coincidenze/sincronicità”, che lasciano sempre il caso al di fuori della logica centrale. 
Il caso rientra solo in quei livelli sottostanti, periferici, in cui c’è “spazio” e in cui la casualità gioca un ruolo “trasparente”, se osservata singolarmente. Il caso, quando esiste, ha un senso se osservato nell’insieme dei vettori che caratterizzano l’intero scenario.
Le nostre decisioni sono il frutto di una serie infinita di motivazioni, che nella maggior parte delle varianti non appaiono fisicamente nello scenario di riferimento, ritenuto l’unica “realtà” da coloro che vi albergano da troppo Tempo, per riconoscere ancora qualcosa di diverso dal retaggio dell’abitudine, che sottintende la programmazione intessuta alla neutralità di fatto dello scenario 3d stesso (origine).