lunedì 5 giugno 2017

Il problema.


Non capisco. Lei è un sensitivo?
No. Presto solo attenzione”.
The Mentalist
Queste sono solo supposizioni. Lei non ha niente”.
The Mentalist
“Qua, così” hai sempre necessità di dimostrare quello che sostieni, attraverso le “prove”
Non importa se hai assistito direttamente ad un evento (perché è la tua parola contro quella altrui). Non importa se sei in possesso di documentazione segreta (che non può essere ammessa, poiché ottenuta illegalmente). Non importa quello che affermi, in quanto testimone (perché verrà dimostrato il contrario)… 
Tutto questo succede, ogni volta
Quando le “prove” non sono sufficienti, non sono attendibili, non sono ammissibili, etc.
Ossia, quando la testimonianza si trova contro… “vento”.
Quando non può, “vincere”, perché non deve vincere.
Allorquando un potere “superiore”, incrocia il tuo cammino. Nel “caso” in cui il tuo cammino “inciampa” in quello che tira sempre dritto, nonostantete

giovedì 1 giugno 2017

Non c’è punto di domanda, perché non è una domanda.


Ciò che deve accadere, accade sempre”.
Billions
Ricorda che esiste una sola “riflessione” degna di nota (sostanziale), in una fase – come questa (“qua, così”) – nella quale sopravvivi e 1) lo sai poiché lo affermano, ma 2) non te ne rendi mai sufficientemente conto, sino a sentirl3 nelle tue profondità più viscerali:
che cosa significa (non c’è punto di domanda, non essendo una domanda)
tutt3 ciò che accade
quest3 e quell3…
Ogni s-oggetto (situazione) ha un solo significato, a livello fondamentale (seppure ti appaia sempre stratificat3, data la “complessità apparente” ed interferente). Quello:
simbolico
sostanziale
frattale espanso.
Sai quale “è”? Quello che deriva, in quanto diretta conseguenza, dell’atto fondamentale (ragione) “a monte” della realtà manifesta “qua, così”. Ciò che dipende unicamente da… 
Dove questa “particella di provenienza” descrive “per forza di cose”… un “chi”:
una esatta, precisa, univoca, certa, chiara, etc. persona (la quale, poi, auto descrive una organizzazione a cascata, a discendere).
Non a caso, il “vertice” ha posto solo per una singolarità.
Che cosa significa. Ricorda:
questa è la configurazione da auto mantenere sempre. La “lente” che ti permette (sempre) di accorgerti, ricordare e… fare (riuscire a…).

mercoledì 31 maggio 2017

Quale logica preferisci?


La cultura è definita al vertice...
Sono educato. Non gentile…”.
Billions
Allora, quale tipo di “cultura, è definita al vertice”?
Quale se (se) non sai a cosa (chi) corrisponde il “vertice”…
Il “tipo” di cultura l3 puoi decodificare anche da te, osservando il comportamento generale d’assieme umano, in società – anche – per mezzo della domanda (auto osservazione):
come vanno le cose?
quale tipo di vita conduc3?
sono felice? C’è giustizia?...

Quale “voto” daresti a ciò che emerge, per “contrasto” tra 1) valore universale (come dovresti essere), 2) il “tuo” sogno (come vorresti essere) e 3) realtà manifesta “qua, così” (come sei diventat3)?
Non è poi così complesso, rispondere.
Dato che... il processo è totalmente tuo, nel senso che il risultato dell’elaborazione è quel ricavo che viene prodotto in te, seguendo il percorso totale dell’informazione in tuo possesso. 
Tuttavia, esiste un nesso causale che non rientra nella condizione di complessità, quanto in quella di “delegazione, leva, controllo non locale, tendenza, moda, pressione, possessione, etc.”. 

martedì 30 maggio 2017

Chi non muore si rivede.



Non sono terminati i problemi alla linea telefonica. 
Meglio:
al "contratto" di telefonia. 
E la “cosa” è altamente significativa in termini di presa di consapevolezza
Senza esagerare (forse, un pochino, sì), è come “scendere all'inferno” per, poi, prenderne le distanze. 
No, non la solita barzelletta “che si è qua (così) per imparare dai propri errori e fare esperienza (qualcosa che autorizza a credere che tutto ciò abbia persino un senso auto educativo e, quindi, perfettamente spendibile e digeribile)”. 
Un simile comportamento di “supina auto accettazione” corrisponde all'obbligatorietà, di fatto, del mettere le spunte (i flag) allorquando, in termini di “rispetto (diritto) della 'tua' privacy”, viene richiesta la tua decisione (volontà, intenzione) di spuntare o meno… salvo, poi, non farti proseguire nell'operazione che ti stavi accingendo a completare, proprio perché – invece – “è obbligatorio mettere la spunta al tal rigo”, pena il non poter continuare la “registrazione (o quant'altro)”.
Il “prendere le distanze dall'inferno” è il ricordarsi di sé (di te) nell'esatto momento in cui “sei chiamat3 a manifestarti”, senza continuamente subire l’intenzione altrui (anche quando è palesemente ingiusta). 

martedì 23 maggio 2017

Remi sempre nella direzione sbagliata, a favore di corrente.



Ci stanno rendendo pro-ciclici”.
Luigi Spaventa
L'atteggiamento pro-ciclico è quello di chi rema sempre nella direzione sbagliata…”.
Warren Mosler
La massima “il trend è tuo amico”, comporta che tu lo segua. 
Ora… farlo in una sessione di trading speculativo, non è la cosa più semplice (poiché comporta l’avere trovato una “miniera d’oro”), ma (ma) detto comportamento (in ogni ambito, compreso il trading), invece, è quanto di più auspicato (previsto) dalla sotto-dominante (poiché è come organizzare una festa ed attendere un gran numero di partecipanti).
Senza invitat3 (che rispondono concretamente), la "festa" fallisce nel proprio intento:
festeggiare? Divertirsi. No (al livello che conta).
Quale, allora?
Nonostante le spese, creare un indotto e realizzare un interesse
il proprio (il "motivo della festa").
Dunque. Il “pifferaio magico” ha sempre un gran seguito, dato che è necessario
Perché, allora, non generare robot che assolvano allo stesso “compito”, senza per/con questo “potenzialmente” rompere le uova nel paniere? Tempo al tempo...
Perché 1) l’umanità è al tempo stesso, già, un organismo artificiale, infatti 2) si narra di una certa “creazione” e 3) qualsiasi organismo artificiale, nel tempo, viene sviluppato indirettamente ad un livello tale da iniziare a “percepire in maniera diversa, rispetto alla programmazione”.
Ossia, 4) a percepire l'esatto grado di realtà manifesta, sostanziale, nella quale "è/sei" (memoria frattale espansa, che esclude la possibilità di Dio, ma non quella della dominante, in quanto origine della "rigenerazione - generat3, non creat3").

lunedì 22 maggio 2017

Un intero dizionario da riscrivere: ciò che usi per…



C’è come una in-certa “tristezza”, nel momento in cui t’imbatti nel pensiero “massimo” altrui, celebrato storicamente “qua, così”
quando, insomma, non ti limiti a non essere d’accordo... ma, di più, riesci ad abbracciarne il relativo significato a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso, riportando la prospettiva alla sfericità, cambiando di “dimensione”… ed ammettendo ogni logica sottintesa all'apparente “diversità”, all'assoluta compresenza immanifesta della ragione fondamentale per la “forma” (che non è Dio, né il suo capovolgimento di valore/senso).
Non si butta via nulla (di quel che succede ed esiste)”.
Non v’è alcun senso di “inutilità”, infatti, quando ce la fai a decodificare tutto “quel che succede ed esiste”.
Una “via” che comporta, necessariamente, la disillusione della dualità, srotolando ogni s-oggetto proprio come se fosse un’unica appartenenza (conseguenza) del “piano inclinato ‘qua così’”.
Gli esempi si sprecano e, anche tu, dovresti ormai esserne più che intris3 di significato, portanza e centralità.
Nel quarto libro, a sostegno dell'affermazione che ‘la sofferenza può sostituire il battesimo’… ho addotto il noto episodio del ladrone. Trattasi però di esempio poco adatto in quanto non si sa se il ladrone non avesse effettivamente ricevuto il battesimo”.
Le Ritrattazioni - Sant'Agostino
Quale “ritrattazione” se (se) sempre nel loop.

venerdì 19 maggio 2017

La dimostrazione è già nella richiesta di dimostrazione.



Io posso influenzare la traiettoria del suo futuro… Farebbe bene a tenerlo presente…
Billions
Ilmondo (la realtà manifesta ‘qua così’)” è appeso ad un filo o, meglio, ad un “punto di sospensione” che annulla persino se stesso, rimanendo “valore universale”, cardinale, non ruotando né avendo alcun “verso”, ossia, rimanendo sempre e solo se stess3
Non risultando parte dell’opera ispirata…
Questa è la compresenza immanifesta dominante. 
La ragione fondamentale alla “forma” conseguente.
La leva che “solleva il mondo” e che la memoria frattale espansa, nonostante tutto, continua a “segnalare (in codice)” tutto attorno e dentro a te.
“Te”, che non ti accorgi; che sei interferit3 e che decodifichi, poi, in maniera deviata rispetto all'asse dell’assoluta “verità (anch'essa senza rotazione, direzione, verso: globale ad angolo giro)”.
Quale “è” la verità assoluta, relativa al “qua, così”?

giovedì 18 maggio 2017

In medio stat virtus.



“Qua, così” sei senza una parte di te
Sei senza una parte, più generale e generica, se preferisci.
Sei, quindi, con un vuoto, dentro, riempito d’altro. Sei senza memoria relativa all’assoluto momento di “è già successo”.
Hai dimenticato il “trauma”…
L'obiettivo viene lucidamente formulato:
ottenere per la logica lo stesso rigore della geometria...
Con finissima sensibilità assiomatica Saccheri raggiunge pienamente lo scopo, prima impiegando, tra gli altri, un assioma del tutto plausibile, ma, diremmo noi, "extra-logico"; poi riuscendo a eliminarlo con un elegante procedimento deduttivo (la via nobilior).
Una pari lucidità è dispiegata nel trattamento del problema delle definizioni, anche in questo caso con un salto di livello rispetto a ogni trattazione precedente.
Ma l'opera, forse troppo audace negli scopi e nei metodi, dopo l'iniziale diffusione e varie ristampe nei primi anni, misteriosamente non fu più utilizzata, sembra, dallo stesso autore e fu riproposta solo postuma come affettuoso omaggio di allievi...
Logica dimostrativa - Gerolamo Saccheri
Dopo che Giovanni Vailati, in un celebre saggio del 1903, richiamò l’attenzione sulla Logica demonstrativa di Gerolamo Saccheri, quest’opera fu ben presto avvolta da una sorta di "aura mitica".
Per lungo tempo, la rarità del testo e il ruolo peculiare che in esso era attribuito alla regola logica della cosiddetta consequentia mirabilis, ne fecero un’opera di culto, che molti menzionavano ma che pochissimi avevano letto.
In quest’edizione, per la prima volta, si situa la Logica demonstrativa nel contesto storico-culturale che le fu proprio, mettendo in rilievo i suoi legami con la tradizione logica del tempo, finora in gran parte inesplorata.
Il testo tradotto in italiano è ampiamente commentato e corredato da documenti sulla vita e l’attività filosofico-teologica di Saccheri. L’introduzione e le note forniscono una bussola che consente al lettore di orientarsi nei meandri di una dottrina per molti aspetti desueta, che però ha costituito per secoli lo standard dell’insegnamento della logica nella cultura occidentale.
Logica dimostrativa - Gerolamo Saccheri 
Tuttavia, sei sempre con la possibilità di recupero di ogni informazione, dal livello di reale potenziale ed attraverso “l’aiuto da casa” della memoria frattale espansa (una forma sostanziale di simbolismo del tutto particolare, che passa per mezzo di tutto o di niente, se non te ne accorgi e se continui ad auto disinnescarti).

mercoledì 17 maggio 2017

“Dove” vale la pena di guardare.



Otranto, stop al Twiga. Il cantiere fermato per abuso edilizio.
Briatore: “In Italia non si può lavorare”…
Link 
La cronaca quotidiana “serve in tavola”, regolarmente, una serie infinita di notizie che, nella sostanza, ti dicono tutto ed il contrario di tutto (sai perché? Perché tu, personalmente, non hai nessun potere di “verifica”, né di “incisione”. Quindi, ti limiti a “leggere” ed a prenderne atto, sviluppando – nel tempo – una sorta di “impotenza” e, di più, l’abitudine all'impotenza).
“Qua, così” le fake news le assorbi, non le scrivi (le scrivi quando sei, però, parte in causa: quando hai interesse sottodominante).
Eppure, il problema sembra diventato l’esatto opposto (l'evoluzione della censura: l'auto censura. Una forma di prevenzione sempre più avanzata), dato che la legge studia di mettere il “bavaglio” alla tua possibilità di espressione (tu che sei diventat3, prima di tutto, un semplice terminale che si limita a leggere, ed è delimitato, da ciò che legge).
Quel famoso monito, appeso in molti esercizi commerciali, la dice molto lunga:
per colpa di qualcuno, non si fa credito a nessuno”.

martedì 16 maggio 2017

Il salto logico.



Se talvolta inclinassi la bilancia della giustizia, fa’ che ciò avvenga non sotto il peso dei doni, ma per un impulso di misericordia…” .
Don Chisciotte
Praticamente, da qualsiasi “epoca” giungono sino a te le “voci” di una situazione che non è mai cambiata
Qualcosa con a “capo” una sorta di ingiustizia, non meglio interpretabile dal momento in cui… “hai sempre le mani legate ‘qua così’”. 
Molto spesso, la popolazione conosce bene tale “giustizia di parte”, potendola ricollegare alle situazioni locali e, dunque, più vicine e prossime alla comprensione “sulla propria pelle”. 
Insomma, la lottizzazione storica del tempo, copre ciò che non sembra più “una sol cosa”.
Infatti, la storia (deviata) umana è una narrazione del sangue occorso per giungere sino alla forma reale manifesta di oggi. Qualcosa di nuov3? No.
Purtroppo, per te, no.
Una “linea di sangue” che ha trasformato ogni “nuova” generazione, nella sostanziale continuazione di quella precedente, senza memoria alcuna, relativamente al “come è iniziato” e, dunque, al “è già successo”.
Non evidentemente, uno “shock” ha sepolto tutto all’interno delle pieghe della mente, compreso se stesso. Che cosa ti rimane, “ora”, di tanto capace ed utile al fine di ricordare?
La memoria ambientale infrastrutturale frattale espansa:
un “registro” del (per il) funzionamento
una codifica del passato (sempre compresente)
la simbologia sostanziale dei fatti (del “successo”).

lunedì 15 maggio 2017

Un in-certo tipo di abbordaggio.



Io ho un vuoto…”.
A dark song
Se non ricordi, allora, “hai un vuoto (dentro)”.
L’avere dimenticato, non significa che non sia “già successo”. 
Quindi, la dimenticanza è causale, ossia, auto procurata. 
Laddove, la particella “auto”… descrive a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso, proprio l’effetto (strategia in-diretta) di ciò che “è già successo”.
Un fatto che si traveste d’altro, in maniera tale da non risultare più, nel corso del tempo (alias: nell'interesse stesso della ragione fondamentale “a monte” dell’accaduto).
Una mezza verità è menzogna…”.
A dark song
Tutto è vero
Prima legge di SPS
La “menzogna” è, comunque, un feedback (memoria frattale espansa). 
Ergo:
è sempre “vera (informazione)”.
Ma, come decodificarla? Come accorgerti che si tratta di una menzogna? Come ricavare sempre (sempre) verità (relativa all’assoluto che è menzogna/dominante), in maniera tale da non subire mai nessun tipo di “interferenza”?

venerdì 12 maggio 2017

Quella realtà più vera di “te”.



Non usare tutti i muscoli, ma solo quelli che desideri mantenere”.
The space between us
“Qua, così” quali “muscoli” hai manutenuto?
Cosa si è già atrofizzato?
Immagina un processo, “intelligente”, mentale. 
Immagina uno spazio circoscritto, con dentro un puntino (che sei tu). 

  
Immaginalo prendere direzione, e mantenerla per inerzia – come nello Spazio – in funzione dell’ultimo “impatto” subito, venendo a contatto con altre forze, compresenti. 
Ogni “urto” imprime nuova direzione, miscelandosi alla fase di spinta precedente e generando nuove angolazioni. 
Ad ogni sospinta, l’attività di intelligenza elabora nuova informazione, utile per la propria sopravvivenza, utilizzando proprio la sollecitazione come input e ricavando nuovo “carburante (motivazione)” al fine di continuare a credersi esistente (cogito ergo sum). 
È logico che lo “schema” utilizzato per l’elaborazione è sempre lo stesso (il “proprio” credo), così come un navigatore satellitare impiega sempre lo stesso software e le stesse mappe al fine di calcolare tutto quanto concerne la propria attività (funzione).
Uno schema centrale, utilizzato per interpretare ogni cambio d’informazione estern3, ricevut3.
Quindi, una sorta di “fissità”, che genera sempre “movimento”, in funzione degli “urti” con l’ambiente, interpretati in maniera statica o “dinamica quanto si crede (nella sostanza, 'qua, così', sempre staticamente)
Ogni “novità (qualcosa che è uno scambio d’informazioni, di stato, di direzione e di condizioni ambientali, di tentativo di hackeraggio in movimento, di abbordaggio, etc.)” fornisce potenzialmente nuova spinta ma, nello Spazio inerziale ogni “novità” viene subito auto disinnescata e convertita in una “trasformazione dell’esistente”, che non cambia nulla a livello sostanziale.

giovedì 11 maggio 2017

Un grande effetto speciale.



Tutti quelli, nessuno escluso, che chiamano ‘casa’ il grande Stato del Nevada, sono arrivati qui con un sogno. È stato il mio bisnonno che è venuto qui su un carro. Aveva soltanto un cavallo e due muli. Alla fine smise di girare e disse ‘è questo il posto’”.
Gold
Chi è arrivato "prima"
Se non conta a livello di "violenza e potere" sottodominante (che ha sempre la meglio su coloro che erano "lì", da sempre), conta - eccome - a livello di dominante (che matura quel "pieno vantaggio", quando diventa compresente ma immanifesto, in grado di fare sempre la differenza in termini di controllo, sfruttamento e padronanza).
I processi migratori umani “misurano quanto la lunghezza stessa”, dell’umanità
Ci sono, da sempre, stati “qua, così”.
Inutile elencare e motivare una simile affermazione.
Qualcosa che non è una considerazione per sol3 “addett3 ai lavori”. 
Qualcosa che puoi, altresì, intuire da te
E se (se) la particella temporale “sempre”, non ti aggrada, allora non ti complicare la vita e/o “non gettare il bambino insieme all'acqua sporca”, ma… fai iniziare questo indubitabile processo, dal momento storico che ritieni più “digeribile” per te.
Non cambia nulla, nella sostanza.
Anzi, cambia per quanto riguarda quella “sottile linea in-verosimile”, che anche da sola è in grado di “riempire interamente un vuoto, oppure, l’esatto contrario”.
A livello di motivazione interiore, che si espande alfine anche e soprattutto verso l’esterno, fondando i più importanti “sommovimenti” che possono persino ambire a raggiungere e congiungere la Massa intera… Sì.
Alla “luce” di quale sorta di “verità”?
Ancora, qualcosa, che fa la differenza.

mercoledì 10 maggio 2017

Una “tua” paura è la più potente illusione sostanziale.



Ti sei abituat3 a convivere (auto adattarti, sopravvivere), conseguendo “a valle” di 1) un “grande” evento già successo e 2) di una compresenza immanifesta (dominante). 
Qualcosa che è divenut3 “qua, così”… natura e naturale, poiché “senza alternativa sostanziale” e poiché senza ricordo (senza memoria)... se non a livello frattale espanso.
Ovvio, il tutt3 causalmente, laddove “il caso non esiste (se pianifichi tutt3, prima)”.
Ora… il non immaginare nemmeno la dominante, come ben sai, non significa nulla al livello della dominante stessa.
Anzi. È proprio la strategia perfetta, quella ti porta ad ignorarne completamente il “raggio d’azione” ed, addirittura, l’esistenza.
Pensaci bene. Rifletti. Ragiona. Accorgiti. Renditi conto.
È, persino, logico. Ed è perfettamente in linea con ciò che un libro di storia (deviata) narra, a proposito di quell'alternarsi di imperi che non riesci proprio ad osservare, espandendo la prospettiva, nella luce della legge:
nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma (‘qua così’).
Ebbene, che cosa (chi) “è” che “si trasforma” continuamente?