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lunedì 22 maggio 2017

Un intero dizionario da riscrivere: ciò che usi per…



C’è come una in-certa “tristezza”, nel momento in cui t’imbatti nel pensiero “massimo” altrui, celebrato storicamente “qua, così”
quando, insomma, non ti limiti a non essere d’accordo... ma, di più, riesci ad abbracciarne il relativo significato a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso, riportando la prospettiva alla sfericità, cambiando di “dimensione”… ed ammettendo ogni logica sottintesa all'apparente “diversità”, all'assoluta compresenza immanifesta della ragione fondamentale per la “forma” (che non è Dio, né il suo capovolgimento di valore/senso).
Non si butta via nulla (di quel che succede ed esiste)”.
Non v’è alcun senso di “inutilità”, infatti, quando ce la fai a decodificare tutto “quel che succede ed esiste”.
Una “via” che comporta, necessariamente, la disillusione della dualità, srotolando ogni s-oggetto proprio come se fosse un’unica appartenenza (conseguenza) del “piano inclinato ‘qua così’”.
Gli esempi si sprecano e, anche tu, dovresti ormai esserne più che intris3 di significato, portanza e centralità.
Nel quarto libro, a sostegno dell'affermazione che ‘la sofferenza può sostituire il battesimo’… ho addotto il noto episodio del ladrone. Trattasi però di esempio poco adatto in quanto non si sa se il ladrone non avesse effettivamente ricevuto il battesimo”.
Le Ritrattazioni - Sant'Agostino
Quale “ritrattazione” se (se) sempre nel loop.