giovedì 11 maggio 2017

Un grande effetto speciale.



Tutti quelli, nessuno escluso, che chiamano ‘casa’ il grande Stato del Nevada, sono arrivati qui con un sogno. È stato il mio bisnonno che è venuto qui su un carro. Aveva soltanto un cavallo e due muli. Alla fine smise di girare e disse ‘è questo il posto’”.
Gold
Chi è arrivato "prima"
Se non conta a livello di "violenza e potere" sottodominante (che ha sempre la meglio su coloro che erano "lì", da sempre), conta - eccome - a livello di dominante (che matura quel "pieno vantaggio", quando diventa compresente ma immanifesto, in grado di fare sempre la differenza in termini di controllo, sfruttamento e padronanza).
I processi migratori umani “misurano quanto la lunghezza stessa”, dell’umanità
Ci sono, da sempre, stati “qua, così”.
Inutile elencare e motivare una simile affermazione.
Qualcosa che non è una considerazione per sol3 “addett3 ai lavori”. 
Qualcosa che puoi, altresì, intuire da te
E se (se) la particella temporale “sempre”, non ti aggrada, allora non ti complicare la vita e/o “non gettare il bambino insieme all'acqua sporca”, ma… fai iniziare questo indubitabile processo, dal momento storico che ritieni più “digeribile” per te.
Non cambia nulla, nella sostanza.
Anzi, cambia per quanto riguarda quella “sottile linea in-verosimile”, che anche da sola è in grado di “riempire interamente un vuoto, oppure, l’esatto contrario”.
A livello di motivazione interiore, che si espande alfine anche e soprattutto verso l’esterno, fondando i più importanti “sommovimenti” che possono persino ambire a raggiungere e congiungere la Massa intera… Sì.
Alla “luce” di quale sorta di “verità”?
Ancora, qualcosa, che fa la differenza.

Una prospettiva. Una motivazione. 
L’interno che si riempie, riempiendo poi anche l’esterno, in virtù di un convincimento che è come un vessillo esposto nell’aria, al vento, alle correnti che lo rendono simbolico e simbolo nel simbolismo caratteristico ambientale.
Qualcosa che smuove gli animi altrui, arroccati a difendere “pezzi” sporgenti di territorio “qualche metro sopra all'altezza del mare (e, qualche volta, anche al di sotto)”…
Di cosa si narra, si tratta? Di “aria fritta”. Di “acqua calda”. Di auto convinzioni. Di… cosa (chi)?
Del nulla, eppure, del tutt3. 
Del tutt3, che rassomiglia al nulla. 
Con l’inter3 nel mezzo, essendo le polarità apparentemente irraggiungibili e, dunque, nemmeno esistenti
Essendo il troppo grande... infinito, e dunque… una “misura” persino inconcepibile e, così, incalpestabile.
Allora, se trai un buon auto insegnamento, giungi veramente ad assumere la “tua” esistenza “qua, così”, come qualcosa che è veramente “nel mezzo”, laddove questa “medianità” diventa, nel tempo abitudinario, tutt3 ciò che conta e, dunque, che esiste per “te”.
Auto isolandoti. Filtrando l’alternativa sostanziale, bollandola attraverso termini quali impossibile, inutile, al di là, fantasia, etc.

  
A livello frattale espanso, tuttavia, questa sorta di “terra di mezzo (che diventa la ‘Terra’)”, indica simbolicamente che è proprioquesto il posto”. 
Non importa se “ora” si tratta di sopravvivere “qua, così”.
Non importa proprio. Ma… se dimentichi tutto ciò, allora, “è già successo” qualcosa. Infatti, sei nel “qua, così”, dopo che una “immane mano” ha già provveduto a “creare” una simile forma…
Nella “tua” inconsistenza millenaria, che un qualsiasi libro di storia deviata ti testimonia a pieno, ti sei come adagiat3 su questo “letto di spine”, abituandoti a soffrire come se (come se) è naturale farlo, sempre, in continuazione, perennemente, etc. tanto da aver già smarrito la “chiave” per l’interpretazione di quello che stai interpretando (qualcosa che ha un supremo significato, triangolando da una posizione di giustizia ad angolo giro = ciò di cui hai diritto, in quanto potenziale, nativ3, originale, vero, assolut3, etc.).
Hai già dimenticato tutt3 quest3, anzi, di più.
Che “cosa” c’è ancora “di più”?
Tu.

Quante parole. Vero? Quanto tempo. Già. Quanta “energia”… Per cosa (chi)?
Quanta auto dispersione. Quale “spreco”, allora?
Quanta astrazione. Come comprenderla?
Perché comprenderla, se è volutamente astratta?
Cosa (chi) te lo fa fare?
Infatti… eviti accuratamente di specchiarti in tutto ciò.
Non ci pensi nemmeno. Perché
Perché… ritieni, un simile “esercizio (fare)” come qualcosa che equivale, davvero, al “perdere tempo”.
Non visto che “non c’è nessun esame, apparente, davanti a te, che ti aspetta come quando andavi a scuola”…
Certo. Hai ragione
Ne stai ancora pagando le conseguenze, molto probabilmente
Anche se questo è un discorso che per la sua maggiore, dipende dalla fascia di età che stai “scalando”. Più invecchi “qua, così” e, infatti, più certi ricordi da sgradevoli assumono i contorni e la sostanza dell’esatto contrario
Non tanto perché, rifaresti la scuola, quanto – di più – perché “eri giovane, a quel tempo”.
Ed è un attimo “darti dell3 stupid3”.
Ad un certo punto, ti diventa tutto chiaro. Comprendi in quale “risacca” eri andat3 a finire. Dove eri “dentro”.
Come eri schiacciat3 da circostanze ambientali e sociali che, “oggi”, risolveresti molto molto facilmente. Eppure, tant'è.
È tutt3 già passato ed “ora” è lì a pesare come un macigno.
Senza che tu puoi apparentemente più fare niente per

  
Un pezzo della “tua” vita, che è molto amaro e chealloradimenticheresti molto volentieri (se solo potessi). 
Detto fatto. 
Questa sorta di preparazione sottile, rende il “terreno” estremamente fertile, per quanto riguarda l’esaudire il “tuo ‘sogno’”. 
Ossia, se 1) ti sembra assurdo il poter “fare” qualcosa di positivo per te, al contrario, 2) il fatto di, allora, preferire addirittura di dimenticare tutt3… nel tempo (laddove non ti ricordi più, nemmeno, di avere “commissionato” un simile “ambire), il “tuo” desiderio si avvera.
Quindi, (auto) dimentichi.
Lasci “indietro (lì, dove stanno)” certi episodi cardine del tuo passato “qua, così”, ricavando conseguentemente un vuoto, che l’AntiSistema provvede a riempire, per colmarlo (dato che con un vuoto dentro, non puoi assolutamente nemmeno sopravvivere).
Il “vuoto” è una caduta di potere singolare.
L’assoluto che si relativizza a… qualcosa (qualcun3), che poi sembra una assolutezza, poiché prende a brillare in detta maniera.
Poni attenzione, dunque, ai “tuoi” desideri (sogni). 
Sì, perché… si avverano (sopra a tutto se "qua, così", esattamente, al contrario. Che, per la verità, non è proprio "il contrario", se inquadri a pieno la situazione).

  
Accorgiti di qualcosa che auto avviene, ma... nel tempo. 
Tempo che, guarda non caso, isola (distacca) l’emissione dall'immissione (la causa dall'effetto), “distraendo” e facendo perdere la “bussola”…
Qualcosa che succede, poiché, “è già successo” a livello di ragione fondamentale = grande concentrazione di massa, giurisdizionale (ormai) a livello planetario.
Qualcosa che si rivela sempre e che la simbologia sostanziale frattale espansa, tuttavia, rileva sempre... con te, in quanto “antenna ricevente” ed apparato per la decodifica del segnale portante ambientale.
Che cosa succede “qua, così”?
Che... sei nel “qua, così”, innanzitutto.
E come ci sei arrivat3?
Manifestandoti, indirettamente, direttamente dentro.
In qualcosa che persino ogni singolo termine dell’interfaccia del linguaggio, rivela e rileva allo stesso tempo:
dipende da te.
Ed, infatti, è te che hai già subito il “trattamento” che ti ha hackerato, auto distaccandoti dall'origine pre momento di “è già successo”.
Dimenticando, non riesci a ricordare.
Ovvio. Ricordare cosa (chi)?
Ciò che “è già successo”. E “chi” è all'origine di detto confino temporale.
Tempo, che è come un sedativo. Ambiente, che è come una dipendenza. Forma sociale, che è come una conseguenza





  
Non ci siamo cascati. Non abbiamo usato gli occhi
Quando l’uomo che gestisce la sicurezza è un truffatore, l’intero sistema crolla a picco…”.
Gold
Quando la scienza deviata si esprime in questa maniera “piegare lo spazio tempo”, che cosa significa, sostanzialmente:
che se prendi la realtà potenziale
e la interfacci “a monte” della realtà manifesta
hai ricavato un “collo di bottiglia”
ossia
hai “piegato lo spazio tempo”.

  
Ecco, allora, la fonte d’ispirazione, per quelle menti "esperte", impegnate a credere di… non accorgendosi che… 
Mentre la Massa attende le loro “scoperte” che, di più, rassomigliano a fantasie solo più accreditate, in quanto esiste una comunità scientifica che si auto incensa, oppure, il contrario… rendendo tutto ciò che viene “partorito internamente, verso l’esterno”, ufficiale e – dunque – valido, autentico, reale manifestabile globalmente, etc.
Queste “invenzioni” sono sempre, “qua, così”, di parte
Ma non ci credi, poiché, non ricordi quale sia la “parte dominante”. Dato che, prima, sei stat3 opportunamente “lavorat3 ai fianchi” e, così, preparat3 per accogliere sempre “meglio” le nozioni pensate per te non da te “qua, così”.
Credendo vedrai. Quindi, "vedi di credere". No?
La pubblicità che cosa ti “vende”
Usa quella televisiva (Media) per scorgerne il potenziale, soprattutto, espandibile a livello massivo planetario. 
E, poi, pensa che detta pubblicità ha dovuto attendere millenni prima di manifestarsi fuoriuscendo da quello che era un/il tubo catodico, seppure incarni un valore simbolico sostanziale frattale espanso, quindi, inerente a qualcosa (qualcun3) che era ed “è” già compresente, seppure non identificat3 più da grande tempo.
Il “ritardo” attraverso il quale l’impianto tecnologico 1) si è manifestato nel mondo e 2) ha iniziato a trasmettere significato sostanziale, dimostra quanto sia – più che distante – estremamente camuffata, la compresenza immanifesta dominante.
Sei, infatti, passat3 dalla compresenza degli Dei, sulla Terra, alla dualità Dio/Diavolo, sopra e sotto di te “qua, così”. 
Ancora una volta, eccoti riconfigurat3 nel “mondo di mezzo”, che simboleggia ciò che ti rimane dell’impianto piramidale completo (del potere dominante):
un tronco di piramide
senza vertice né base apparente
ossia
senza destinazione né origine alcuna.

  
Senza risposta, al livello necessario per ricordare…
Il tronco di piramide è la “Terra di mezzo (l’anello aperto e chiuso solo artificialmente, in/di parte)”…
Una forma che socialmente trae “ad immagine e somiglianza” auto ispirazione. Una parzialità che rimane ciò che “è” nella sostanza “qua, così”:
una gerarchia
una piramide
un ordinamento
un livellamento, etc.
Seppure “manchevole di origine e destinazione”il tronco di piramide si comporta esattamente, ancora, da piramide (questa è la programmazione ambientale frattale espansa: una leva che aziona meccanismi, perché così funziona, sia nel bene che nel male).
Il tronco di piramide (forma sociale) permette il ricavo dell’ordinamento democratico:
ancora una dittatura (monarchia)
travestita più modernamente
Un grande effetto speciale. Non c’è che dire.
Ogni mattina mi sveglio e mi dico che non sono costretto a farlo. Ho il privilegio di farlo
Questa è la verità. Ed è una storia che va avanti così, da secoli”.
Gold
Quale “privilegio”? 
Se potessi scegliere, cosa “sogneresti” per te?
Ancora la “tua” vita “qua, così”? Se “sì”, allora, sei sempre sotto ad incanto, in quanto che:
non ti rendi ancora conto di quello che hai già dimenticato.
Lì è successo qualcosa. Qualcosa di grosso. Di violento
Hai mai letto i diari di Cristoforo Colombo?... Nella sua richiesta alla regina di Spagna, le promise di convertire alla fede cattolica, una quantità impressionante di persone. Nel testo che scrisse citò Dio per ventisei volte. L’oro, invece, lo citò per centoquattordici volte”.
Gold

  
È sempre stato così… “qua, così”. 
C’è come una sorta di “ritornello”. Lo “senti”?
È l’anello aperto. Il vuoto rivestito d’altro. L’estetica di qualcosa che non sei pienamente tu…
La Brown Thomas è fiera di annunciare l’offerta pubblica di ventisette milioni di azioni ordinarie di classe A, e l’avvio delle quotazioni della Washoe… alla Borsa di New York… Faremo tutti una montagna di soldi”.
Gold
Ancora lo stesso “schema”
Basta trovare (o inscenare, intortare) un indizio di ricchezza e sulla leva del potenziale (degli esami e delle proiezioni) una azienda (delle persone) spicca il volo.
Il meccanismo speculativo, finanziario, farà il resto.
Come?
Offrendo “parte di quel fantastico volo (impresa)” sul Mercato. Prima, facendo entrare gli investitori privilegiati che, per la verità, nella parte che conta, saranno già dentro (essendo gli organizzatori dell’offerta stessa e dell'azionariato, spesso, a livello di "soci" o di "partner strategici", etc.).
Poi, attirando la Massa, di/ad ogni livello.
Facendo partecipe l’intero interesse, che la “pubblicità ufficiale (studi, esami, proiezioni, referenze, etc.)” avrà anticipatamente contribuito a lavorare ai fianchi la “capacità ‘a valle’ degli investitori”.
Le truffe che sono state classificate e perseguite come tali, lo sono nella stessa percentuale attraverso la quale, ad esempio, in un grande porto viene sequestrato un carico di droga, per farne passare cento volte tanto
Le parti interessate si spartiscono le briciole della torta (e sono ugualmente tanti soldi e potere derivante). Ma, alla Massa, nemmeno queste briciole giungono, alla fin dei conti.
Il tenore di vita degli arricchiti, lo puoi meglio inquadrare alla luce degli effetti collaterali provocati nel mondo:
nel grado di giustizia (di parte) imperante ovunque “qua, così”.
Ogni loro “lusso”, ha tolto qualcosa a milioni di persone:
a miliardi di persone (che, all'opposto, venerano la "modernità", perché sembra averle tolte dalle "caverne").

  
Ossia: 
proprio da non crederci. Tanto da non crederci...
In che modo? Ignorando il fatto.
Non riconoscendolo affatto. Non riscontrandone traccia, secondo quella maniera in grado di “andare al sodo” della questione.
Un caso? No. L’esito, la risultante del trattamento completo che scambi per “normalità” (nessuna parte esclusa).
Se vendi il tuo sogno, che cos'altro ti resta?…”.
Gold
Perché, nel film, il protagonista rifiuta un assegno di trecento milioni di dollari, non vendendo il giacimento d’oro al più grande gestore mondiale? 
Perché la truffa sarebbe stata, immediatamente, scoperta… allorquando le analisi private, avrebbero senza ombra di dubbio messo in luce che “non c’era nessun oro”.
Invece, continuando a “fingere”, è stato possibile “mungere” denaro attraverso la speculazione, anzitempo, di Borsa
Lasciando uno dei soci a recitare la parte del grande truffato, uscendone alla fine, completamente pulito.
Mentre, l’altro socio, scompariva letteralmente nel “nulla”, con un ricavo di oltre centosessanta milioni di dollari (e “danni” agli investitori per diciassette miliardi di dollari).
Una notevole differenza. No?
Per questo esiste la Borsa. Quale altro motivo intuisci?
Solo quelli che “devi” sapere “qua, così”.
Altra “cosa”:
se la truffa consiste nei centosessanta milioni di dollari (che l’assegno finale del protagonista, dimostra)
che cosa sono i diciassette miliardi di dollari, "scomparsi"?
E, sopra a tutto, dove sono andati a finire?
Bè… essi sono l’incarnazione del potere e della realtà, della “leva”.
Inoltre, pensi che gli intermediari bancari abbiano realmente perso?
Le attività di speculazione (trading) e quelle che offrono il “campo da gioco (per la finanza speculativa)”, non perdono sostanzialmente, mai.
Se la truffa è ben organizzata e non passa anche da loro, loro – in ogni caso – ne escono sempre “puliti ed in piedi”, avendo più “vite di un gatto (che, semmai, ne incarna il simbolismo a livello animale)”…
Di più
Una invenzione, un ritrovamento importante, qualsiasi “cosa” in grado di avere appeal a livello speculativo (richiamo finale) sulla Massa, etc. viene per forza di cose “qua, così”, a dover “trattare” sempre con dette compresenze ambientali, tentacolari.
Che hanno il compito, da un lato, di approfittarsi della situazione e, dall'altro, di disinnescare ogni tipo di “spinta altra”, proveniente ed auto generantesi a livello massimo, in virtù del potenziale ivi caratterizzante ogni singolarità umana.
È sempre successo così. Le “buone idee” vengono comprate e messe via. Sviluppate in parte. Vivisezionate, in funzione della strategia “superiore”, che tende – guarda non caso – a sfuggirti.
Sempre per soldi, “vendi il tuo sogno”.
Hai “già” s-venduto il tuo sogno.
Per qualcosa che è una invenzione (denaro), concepita proprio per comprare (di) tutt3 “qua, così”.

  
Decodifica il simbolismo sostanziale frattale espanso, di tutto ciò. 
Perché ti riguarda anche se tu non ne sei consci3.
E, poi, risiedi perlomeno a questo livello (che è qualcosa di molto simile alla “speranza”, ma più vicino a te, in quanto frutto dell’esperienza, anche se “qua, così” e della decodifica simbolica sostanziale frattale espansa, ambientale o memoria frattale espansa):
l’unica carta che conta, è l’ultima che peschi”.
Gold

  
Credi sempre nella tua capacità di “generare grandi effetti speciali”.
È questo il posto…”.
Allora… “Fai…”.
      
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2063



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