martedì 4 settembre 2018

Cosa è utile.



Il mining significa proprio ciò che succede anche a te:
lo sfruttamento ambientale-individuale, sostanziale, risorsa dopo risorsa
al fine di creare “valore” attraverso ciò che sembra (“conta”) e “costa” impegno e consumo energetico.
Del resto, il Pil tiene conto di tutt3 e consta di tutt3, pur di “crescere nell'utile”.
Utile = pratico, adeguato, valido, adatto, etc.
L’atteggiamento che fa di tale “utilità”, un inno – dunque – quale è? 
L’utilitarismo (a prescindere dal grado di filosofia contenuto nel termine, nella medesima modalità con cui compri un succo di frutta alla pesca e, dentro c’è solamente una certa percentuale di pesca, a norma di legge. Tale significato è ancora più “valido”, se al posto della filosofia supponi di ritrovare del “valore morale sferico”).  

Ergo
la codifica ambientale dell’informazione frattale espansa (memoria), relativ3 alla “forma” della realtà manifesta “qua (così)”, denuncia qualcosa che “è già success3” e che dunque “continua a succedere”; tanto da essere ormai sedimentat3 a livello di materia, materializzazione, materialismo, etc.
Tanto da essere divenut3 persino il “tuo” atteggiamento che, ovviamente, “serve” per difendere tale stile di vita, a cui è agganciat3 l’economia del Paese, che è l’interesse industriale per il Paese, la Massa e te/“te”, se (se) continuamente auto intrattenut3 nell’AntiSistema, da cui… l’AntiSistema.
Nell'ambiente, conseguente, si registrano nuove forme di vita ad immagine e somiglianza (mentre si estinguono specie viventi autoctone), nel silenzio assenso globale;

nell'immagine, una comune medusa sacchetto.
Se la morale vuole diventare una scienza deve basarsi sui fatti… e non su astratti valori…
Link 
I “fatti” sono regolarmente trascesi, “qua (così)”
E, di fatto, fumi anche se... sul pacchetto di sigarette ci sono immagini e slogan terribili. Fumi nonostante tutt3 ciò che ti hanno detto e che, dunque, devi sapere. 
Ed, allo stesso modo, bevi alcolici, birra e vino (confondendoti attraverso l’alibi della dieta mediterranea, della tradizione e di tuo nonno, che a 90 anni ha sempre bevuto e… “arrivarci a quell’età, tanto lucido”). 
Una serie impressionante di luoghi comuni, sono divenut3 come la pubblicità. Solo che, non riesci ad accorgerti che tutt3 ciò vale proprio come la pubblicità:
apparenza. 
Ossia, slogan che tendono solo a venderti qualcosa, facendo che sia tu, però, a comprare (di “tua” sponte).
Una sorta di programmazione che nell’ambiente, l’ambiente permette di far circolare, riprodurre e viralmente sedurre, conquistare, ammaliare, etc.
Proprio come se (come se) fosse un incanto.
La morale è sempre quella: fai merenda con Girella…”.
Ok? 
La realtà manifesta è “industriale”
Poiché, chi ha assunto il controllo è il lignaggio industriale, facente parte di una gerarchia industriale che, via via (sino “a monte”), si affina diventando:
parte finanziatrice
parte amministratrice
parte creatrice di denaro
Stato, politica
parte ideatrice del denaro
religione, filosofia, ragione, etc.
sottoDomin3
“Dio”, Domin3
ispirazione
eco/dominante
dominante…
Dove, la Massa e l3 singolarità sono come “fuori scala”, tanto sono l’ultima ruota del carro, nonché la base necessaria per auto sorreggere interamente tale “peso (specifico)”.
Jeremy Bentham… è stato un filosofo e giurista inglese.
Fu un politico radicale e un teorico influente nella filosofia del diritto anglo-americana.
È conosciuto come uno dei primi proponenti dell'utilitarismo e dei diritti degli animali, e influenzò lo sviluppo del liberalismo
Link 
Influenzare = porre le basi ideologiche al fine di…


Ora, come puoi anche solo lontanamente pensare (immaginare) che tale “influenza” sia frutto del caso
È logico che… fa parte di un piano più vasto, che la “necessità” carriera, non rende minimamente la chiara idea del quadro generale della situazione in toto (pur conservandone il significato-ricordo).
Anche Bentham fu un servo meccanismo, auto inconscio, di/in tale ambito AntiSistemico (qualcosa che è “utile” ad un livello immanifesto, poiché non te ne rendi conto).
Ecco ciò che rappresenta, dunque, il caso.
Qualcosa che, anche se… viene meno la tal persona, la situazione rimane assolutamente immodificat3, poiché, slegata seppure collegata in leva-wireless alla tal persona (non importa quale grado di “portanza” essa abbia o avesse avuto). 
Una dis-organizzazione alla Blockchain, insomma; la piena viralità massiva (almeno a percentuali che rasentano il 98 per cento). 
L’illusione che non sia “così (qua)”. L’idea che esista progresso, civiltà, democrazia, libertà, diritto, giustizia, etc. 
Ovvero, il modo di farti stare sempre più “buon3”, sino a quando non diverrai auto addomesticat3, come cavalli ex-selvaggi, ossia, una volta liber3
L’utilitarismo è una corrente filosofica basata sulla decisione di far dipendere la norma dell’azione esclusivamente dal criterio delle sue conseguenze.
Tali conseguenze vengono generalmente definite in termini di piacere, soddisfazione, benessere, felicità
Dal senso comune alla filosofia. Profili 2 - Sansoni per la scuola 
Un inganno.
Ecco perché la pubblicità è l’anima del commercio o, meglio, dell’incanto AntiSistemico:
tali conseguenze vengono generalmente definite in termini di piacere, soddisfazione, benessere, felicità (che la pubblicità provvede ad ispirare tra la Massa e che le “necessità” denaro/debito + lavoro ed il timore/paura “Dio, Diavolo” provvedono a far meglio attecchire, così come colla interiore).

Le origini dell’utilitarismo moderno: Bentham.
Fondatore dell’utilitarismo moderno è da considerarsi Jeremy Bentham (1748-1832).
La peculiarità dell’utilitarismo benthamiano rispetto alla principale tradizione utilitarista precedente, quella epicurea… sta nel tentativo di fondare la filosofia morale sulla base di un unico principio e di un unico metodo di calcolo;
è facile riconoscere in tale impostazione l’impianto razionalistico tipico della maggior parte delle filosofie moderne, col loro tentativo di imitare metodologicamente le scienze fisico-matematiche.
Già Locke, nel suo Saggio sull’intelletto umano aveva considerato l’etica come scienza vera, capace di dimostrazioni rigorose, a patto di partire da definizioni esatte.
Ebbene, Bentham ritiene di possedere tali definizioni e quindi di poter finalmente costruire una filosofia morale come scienza rigorosa:
egli intende essere il Newton del mondo morale.
Da questo punto di vista, Bentham ripercorre la strada già imboccata da Hume, da cui lo differenzia però l’orientamento prescrittivo e normativo che intende dare alla sua scienza morale:
egli non si limita, insomma, a descrivere gli atteggiamenti umani, ma intende fornire criteri e regole per il comportamento morale
Dal senso comune alla filosofia. Profili 2 - Sansoni per la scuola
a patto di partire da definizioni esatte
Bentham ritiene di possedere tali definizioni e quindi di poter finalmente costruire una filosofia morale come scienza rigorosa
egli non si limita, insomma, a descrivere gli atteggiamenti umani, ma intende fornire criteri e regole per il comportamento morale
Nel cosiddett3 “tempo”, tale atteggiamento (criterio, regole, morale, etc.) che cosa è diventat3 “qua (così)”? 
Status quo, che non è mai cambiat3, rispetto alla linea di tendenza AntiSistemica, dove chi controlla tutt3 non esiste; c’è
E, dove, la Massa dipende, consegue, si auto adatta e, dunque, sopravvive alimentando ancora e sempre l’AntiSistema stess3.
Dunque:
le “definizioni” non erano (sono) esatte
la “scienza” non è “rigorosa” a livello sferico (giustizia senza alcuna prospettiva, né interesse)
l’atteggiamento, i criteri, le regole, la morale” sono di parte, poiché proprietà privata e privazione dell’autentica sovranità originale singolar-massiva
per cui
non si tratta di atteggiamento “formulare”.
Tutt3 ciò, poiché esiste deviazione, interferenza (strategia, piano, interesse) altrui, che è dentro alla situazione nella misura in cui te ne accorgi e ricordi
Se ciò non avviene, di conseguenza, homo homini lupus
O la guerra civile sotto mentite spoglie, etc. etc. etc.
O il consumismo, la dipendenza, la fame nel mondo, lo sfruttamento ambientale in quanto a “opportunità”, etc. etc. etc.
In sostanza, la sempre attuale “forma” ambientale, sociale, umana… “qua (così)”, che ti sembra normale ma, bada ben, bada ben, bada ben… (non) è normale (perlomeno a livello di utopia = come dovrebbe essere). 
Ok?
L3 conseguenz3 sono ad/in ogni livello, poiché la realtà manifesta è, anche, memoria ambientale (il classico ad immagine e somiglianza), ovvero: 
significato (codificato proprio per via di tale deviazione ed interferenza AntiSistemica, eco/dominante + sottoDomin3).
A livello significativo, “nota bene (accorgiti)”.
10 cibi che sembrano sani ma che in realtà possono diventare dannosi
Link 
Studio rivela: non esiste livello sicuro di alcool per la salute.
Anche bere un bicchiere di vino o di birra al giorno comporta un rischio per la salute. Lo indica un vasto studio sulla frequenza e l'impatto del consumo di alcool, responsabile di quasi 3 milioni di morti all'anno in tutto il mondo.
Un bevitore di alcool su tre muore di problemi di salute all'alcool, spiega lo studio, a favore di una campagna "zero alcool". Nel mondo sono stimati 2,4 miliardi di bevitori, il 63 per cento dei quali uomini.
Lo studio, pubblicato dalla rivista medica The Lancet, valuta il livello di consumo di alcool e gli effetti sulla salute in 195 Paesi, tra il 1990 e il 2016.
L'alcool ha provocato 2,8 milioni di morti nel 2016, ha sottolineato. Nel 2016, il consumo di alcool è stato il settimo fattore di rischio di decessi prematuri e di invalidità nel mondo e la principale causa di morte tra le persone dai 15 ai 49 anni.
L'alcool è associato a un decesso su dieci in questa fascia di età.
Link 
Ben intensi, oltre alla guerra ed al genocidio procurato attraverso il controllo economico/finanziario (future) globale, sul modello di analisi e comportamento “Dio”. 
Di più, il consumo di alcol descrive un problema di salute, nel significato del renderti conto dello stato nel quale sei “qua (così)”. L'importante, dunque, non è la salute bensì tale accortezza, da cui deriva un certo modo di fare, che è atteggiamento “formulare”.
In una puntata di Elementary (la numero 17, della prima stagione), Sherlock Holmes si esprime così, a proposito di Bentham:
Jeremy Bentham, è considerato il padre della criminologia… Il crimine è il risultato del libero arbitrio...”.
Ergo: 
se (se) si mette ogni persona a lavorare, facendo credere  - massivamente - che sia normale attraverso tale “necessità (tendenza, ispirazione)”, di conseguenzaverrà meno il libero arbitrio (sostanzialmente) e quindi verrà meno anche il crimine.
Di fatto, Bentham ha lavorato a tutt3 ciò, poiché era dentro in tutt3 ciò. Non se ne accorse ma (ma) anch’esso fu utilizzato come servo meccanismo dell’AntiSistema, nell’AntiSistema.
Una Massa simile di persone (sotto ad ipnosi e, dunque, nel modello idiocracy), non può essere lasciat3 liber3 di pascolare, ma (ma) deve essere impiegat3, in quanto forza lavoro che produce risultato. Inoltre, sarebbe pericoloso lasciarl3 libera di... accorgersi (poichè sempre dotat3 di potenziale).
Ricordi? “Tutt3 è pubblicità”. E, contemporaneamente, “tutt3 è ver3”.
Quando vedi il tal contadino, tuo nonno, il simpatico vecchietto, la persona in tarda età ancora in attività, etc. e sai che ha sempre bevuto vino… quale logica e-segui
Seallorafai:
un atteggiamento utilitaristico
che sa unire il piacere al dovere
in termini di vita lunga e prospera, non rinunciando ai “piaceri della vita”.
Vuoi sopravvivere teoricamente il più a lungo possibile, nonostante la nocività dell’ambiente “qua (così)” e che cosa fai?
Tendi a distinguere e seguire chi meglio si adatta a tali “regole”, pur lasciandosi andare ai “vizi” che temi ma che non riesci a tenere distanti da… “te”, in quanto piacere.
È il bias di conferma, insomma. 
Ciò che anche la scienza deviata, utilizza. O la religione, la filosofia, la politica, la strategia, l’interesse, la pubblicità e le fake news, etc.
Di più: 
è significato (il linguaggio universale, in codice, nell’ambiente in toto; tale da diventare materia, consolidandosi, e dare forma all’ambiente).
Strato dopo strato, infatti, si formano anche le montagne
L’interesse industriale per “te”, ha reso necessari3 che tu sia già diventato “tu”, ossia, la “tua” trasformazione artificiale.
Ricorda:
“qua (così)”
le “definizioni” non sono esatte (ma significative)
la “scienza” non è “rigorosa” a livello sferico = giustizia senza alcuna prospettiva, né interesse esclusivo
l’atteggiamento, i criteri, le regole, la morale” sono di parte, poiché privat3 nonché de-privazione della tua “libertà di essere te stess3 (ciò che già sei, poiché esiste il tuo potenziale).
La “distanza” tra “te” e te, è la stessa che esiste tra la differenza di potenziale ed il potenziale:
una “differenza vibrazionale”
ovvero
in termini di atteggiamento (“formulare” Vs AntiSistemico o “idiocracy”).


Alcol, per stare in salute bisogna essere astemi.
Altro che un bicchiere di vino al giorno.
Secondo alcuni scienziati americani per stare in salute si deve essere astemi.
I risultati mostrano che il livello più sicuro per l’assunzione di alcol è l’astensione. Ciò è in contraddizione con la maggior parte delle attuali linee guida sanitarie, che invece parlano di benefici per la salute associati al consumo dell’equivalente di due drink al giorno...”, recita senza girarci troppo intorno lo studio.
La ricerca.
Lo studio è stato pubblicato dalla prestigiosa rivista medico-scientifica The Lancet. Si tratta di una vastissima revisione sistematica che ha riguardato 694 database a 592 articoli già pubblicati a proposito dei rischi per la salute legati all’assunzione di alcol.
Il metodo di analisi.
Quest’ultima ricerca, stando a sentire gli autori, ha mutato il metodo d’analisi, migliorandolo rispetto al passato. Sono stati considerati alcuni fattori finora trascurati nei precedenti approfondimenti sull’argomento.
È stato ampliato il numero di disturbi correlati al consumo di alcol presi in considerazione, arrivando a un totale di 23.
I disturbi collegati all’alcol.
Il consumo di alcol può provocare alcune forme tumorali, soprattutto cancro al fegato, ictus, disturbi cardiaci e cirrosi epatica, ma anche patologie come la tubercolosi.
I risultati.
“Abbiamo stabilito che il rischio associato a tutte le cause di mortalità, soprattutto se legate al cancro, aumenta al crescere dei livelli di consumo...”, scrivono i ricercatori. Che avvertono:
il livello di consumo che minimizza gli effetti negativi sulla salute è zero...”.
I numeri.
Nel 2016, anno a cui sono riferiti i dati utilizzati per lo studio, si ritiene che siano morte a causa dell’alcol 2,8 milioni di persone. Malattie, incidenti stradali e forme di autolesionismo sono tra le cause principali.
Link 
Ciò è in contraddizione con la maggior parte delle attuali linee guida sanitarie, che invece parlano di benefici per la salute associati al consumo dell’equivalente di due drink al giorno... (tale è il potere della lobby e dell'interesse delle parti che si trastullano in tutt3 ciò, nonché del significato impresso nella materia ambientale, sociale, umana... auto indicante l'AntiSistema).
Dopo aver preso atto che:
non esiste dose minima per l’utilizzo sicuro di alcol
e
che per essere “in salute” devi essere astemi3…
ecco lo spiraglio filo industriale, che ti tiene costantemente sotto scacco matto (poiché, tenderai solo a “notare” quelle parti che fungono da alibi, nonostante il resto delle argomentazioni sia diametralmente opposto):
bevande alcoliche: se si, solo in quantità controllata.
L'alcol non è un nutriente, e quindi non è "utile" al nostro organismo. Come molti alimenti, l'alcol è però ricco di calorie, e questo deve essere tenuto ben presente non solo da chi è obeso o sovrappeso, ma anche da chi vuole solo mantenere stabile il suo peso.
Sono peraltro calorie "inutili", che non servono neanche a riscaldarci o a darci forza, come spesso si dice. In più, il nostro corpo (quello degli adulti) riesce a "digerire", o meglio a sopportare, solo piccole quantità di alcol. E lo fa meglio se beviamo durante i pasti.
In genere si parla di consumo moderato, e quindi tollerabile per chi è sano, se si rimane entro i due-tre bicchieri al giorno per l'uomo, uno-due per la donna, e uno solo per gli anziani.
Quando si parla di "bicchiere", si intende il bicchiere piccolo (circa 125 ml) per il vino, la dose da bar (circa 40 ml) per i superalcolici, e la lattina (circa 330 ml) per la birra di media gradazione.
Bere a stomaco pieno è meglio, perché l'alcol viene assorbito (ed entra nel sangue) più lentamente.
L'alcol, comunque, anche in minima quantità, fa male durante l'infanzia, l'adolescenza, la gravidanza e l'allattamento, e può essere molto pericoloso per chi assume farmaci.
Per chi deve guidare, infine, è utile sapere che i riflessi e la coordinazione vengono alterati già dopo il primo bicchiere, e che al secondo si superano i valori consentiti dalla legge per guidare.
Link 
Come puoi “controllarti” se provoca dipendenza?
Inoltre:
i valori consentiti dalla legge equivalgono ad una dose di collutorio (in sostanza)
ma (ma) comunque
nel Libero Mercato ti vendono quanto alcol vuoi, puoi comprare (è un tuo diritto), nonostante i vari divieti - ancora una volta - a norma di legge (laddove sai molto bene che il proibizionismo ha sempre funzionato egregiamente, al contrario di quanto professava pubblicamente).
Infatti…
Vizi che fanno più danni alla salute, fumo e alcol peggio delle droghe illegali.
I dati di una ricerca condotta sul tasso di mortalità negli Stati Uniti indica che il fumo e l’alcol sono i vizi che causano più danni alla salute, peggio delle droghe illegali.
Fumo e alcolici infatti hanno contribuito alla morte di più persone rispetto ai consumatori di marijuana e di anfetamine, fermo restando che per quest’ultimo c’è un mercato nero statisticamente non misurato.
Sotto accusa anche l’obesità, in particolare per via di un particolare tipo di acidi grassi usati nell’industria alimentare...
Link 
Non a caso, sia la componente privat3 (la Coldiretti, annunciando danni per il maltempo, ha dichiarato che la vendemmia 2018 sarà più abbondante del 20 per cento rispetto al 2017. Inoltre, negli ultimi trentanni di climatologia avversa, il vino è cresciuto di un grado, nel suo potere alcolico), sia l3 Stato, ci guadagnano (con lo Stato che è ancora strategia privat3: mezzo per il mining  o estrazione/sfruttamento del valore aggiunto, privato, da cui la de-privazione altrui).
Allarme binge drinking per gli adolescenti: l'abbuffata alcolica porta alla dipendenza.
Le abbuffate alcoliche (il binge drinking o il bere tanto tutto in una sera) tipiche di molti giovani (che magari si limitano a bere al sabato sera e non toccano un dito di alcol durante la settimana) potrebbero portare allo sviluppo di alcol-dipendenza.
Lo dimostra uno studio effettuato presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs - Università Cattolica e pubblicato sulla prestigiosa rivista Scientific Reports del gruppo editoriale di Nature.
Il binge drinking è una modalità di assunzione di alcolici che nell'ultimo decennio si è notevolmente diffusa nel nostro Paese anche fra gli adolescenti. È caratterizzata dall'assunzione di oltre 4-5 Unità Alcoliche (drinks) in unica occasione e in breve tempo, lontano dai pasti e per avvertire gli effetti psicotropi del cosiddetto sballo.
Una unità alcolica, pari a circa 12,5 grammi di etanolo, corrisponde a circa 125 millilitri di vino a media gradazione - quindi un bicchiere - o 330 ml di birra - una lattina o una bottiglia - o 30 ml di super alcolici - un bicchierino da bar.
Lo studio osservazionale coordinato dai professori Giovanni Addolorato e Antonio Gasbarrini, dell'Istituto di Patologia speciale medica dell'università Cattolica, ha dimostrato che tale comportamento, spesso ritenuto - sottostimandone la reale pericolosità - un "normale passaggio adolescenziale" è un fattore di rischio per lo sviluppo di alcol-dipendenza.
Link 
Un famoso “esempio (testimonial)”, matur3 di alcol-dipendenza:
Ben Affleck entra in rehab per dipendenza da alcol
Link 
Quando, l’interesse industriale si occupa dell’ambiente
Dopo che non se ne è assolutamente pre-occupato anzitempo.
Del resto, nella fase di ispirazione, spinta, invasione, conquista, possesso e consolidamento tradizionale… l’ambiente è sempre servito come corrente per il trasporto di tale strategia, nonché come tavola comune per la fissazione di regole, leggi, consuetudini, politica, religione, filosofia, educazione, tradizione, etc. filo industriale, seppure auto in-consciamente.
Poi, alcune branche industriali hanno iniziato a colonizzare (come enzimi mangia plastica) anche gli effetti collaterali industriali.
Ed ecco, “magicamente”, l’interesse responsabile per l’ambiente e la chiamata pubblica verso tale attenzione/responsabilità.
Qualcosa che è ancora sfruttamento della risorsa centrale, portante e distribuita, ambiente (business). No
E allora... vai di loghi verdi, di slogan naturalistici, morali, edificanti, riappacificanti, eco compatibilità, sostenibilità, ricircolo, sicurezza, salute pubblica, etc. etc. etc.
Quindi, “tutta apparenza”.
Se l’ambiente diventa valore di impresa.
Tutte le statistiche e i sondaggi d’opinione sono concordi nell’affermare che l’attenzione all’ambiente, le politiche ambientali di un’impresa, stanno diventando un elemento di valore anche economico, un requisito di competitività, un segnale di modernità e aggiornamento.
Io credo che tutto questo spinga la classe imprenditoriale a metabolizzare e acquisire l’idea che essere sostenibili non solo è un dovere ma anche una opportunità di sviluppo.
Il nodo è al contempo culturale ed economico.
Fino a quando le prescrizioni ambientali sono viste come costi, come investimenti a perdere, si guarda imprenditorialmente indietro e si alimenta la contrapposizione fra interessi privati e interessi della collettività.
Nel momento in cui, come oggi sta avvenendo, la sostenibilità diventa patrimonio culturale condiviso, diventa discriminante qualitativa, diventa elemento di competitività si mette in moto un processo virtuoso che guarda al futuro e vede nell’ambiente un nuovo volano economico ed occupazionale, ma anche un elemento aggregante della comunità nazionale.
Esiste ormai un “sentire italiano” diffuso, che vale per l’opinione pubblica quanto per il mondo imprenditoriale, che associa all’ambiente una visione complessiva della società e che può sostenere il cambiamento in chiave di sostenibilità di cui il Paese ha bisogno.
L’Italia ha gli strumenti, le risorse, le professionalità, la cultura per essere protagonista dell’economia green del terzo millennio e fra poco più di un mese, con l’Expo avrà la possibilità mi mettere in mostra su un palcoscenico mondiale le sue buone pratiche, le sue eccellenze e le sue potenzialità.
Link 
L'Expo è già andat3... E, nel frattempo o “durante” e contemporaneamente, poi, anzitempo… "tutt3 si trasforma": 
lo sai che si tratta sempre di interesse esclusivo per...

Coldiretti: record consumi di birra per gli italiani.
Record storico per la birra sulle tavole degli italiani con un balzo del 3% nel primo semestre 2018 con oltre 238 milioni di litri bevuti e con un'ulteriore progressione rispetto al +8% registrato nel 2017.
È quanto emerge da un'analisi di Coldiretti su dati Ismea/Nielsen in occasione dell'International Beer Day, la giornata internazionale della birra, alla fine della settimana più rovente di questa estate 2018.
La birra - sottolinea la Coldiretti - piace a quasi la metà degli italiani adulti con un consumo pro capite medio di 31,8 litri all'anno il più alto sempre di sempre con una spesa totale delle famiglie che nel 2018 si stima raggiungerà per la prima volta il miliardo di euro se sarà mantenuto il trend di crescita del primo semestre.
L'estate è il periodo in cui si concentra il 40% dei brindisi a base di bionde, rosse e scure.
Il consumo... è diventato negli anni sempre più raffinato e consapevole con la ricerca di varietà particolari e una produzione artigianale Made in Italy - sottolinea Coldiretti - che si è molto diversificata con numerosi esempi di innovazione, dalla birra aromatizzata alla canapa a quella pugliese al carciofo di colore giallo paglierino ma c'è anche quella alle visciole, al radicchio rosso tardivo Igp o al riso.
Il 77% degli italiani bevitori di birra... è favorevole a sperimentare nuovi ingredienti e sapori secondo una ricerca Doxa.
Una voglia di gusto che è andata di pari passo - spiega Coldiretti - con il boom dei birrifici artigianali, quadruplicati negli ultimi dieci anni, passando da poco più di 200 a oltre 860 fra brew pub, dove è anche possibile consumare sul posto la birra prodotta e micro birrifici di cui 1 su 4 agricolo con 55 milioni di litri prodotti.
Numerose infatti... sono le iniziative progettuali agricole che si basano sull'impiego dell'orzo aziendale in un contesto produttivo a ciclo chiuso garantito dallo stesso agricoltore. La regione in cui sono presenti più micro birrifici artigianali è la Lombardia, a seguire la Toscana, il Veneto e il Piemonte.
Fra birre artigianali e industriali la filiera della birra in Italia vale complessivamente circa 6 miliardi di euro e offre, fra diretti e indiretti, 140 mila posti di lavoro.
Link 
Gli effetti (sotto ad ogni punto di vista, significativamente) sono prevedibili:
ricordi il “è già success3”, proibizionismo?
Gli affari sono affari” e, sopra a tutt3, non mancano mai nell’AntiSistema (ogni “crisi” è, infatti, un’opportunità). 
Tra prima e dopo del proibizionismo, quale differenza fu registrata, poiché si radicò ulteriormente?
La diffusione e l’utilizzo spropositato di alcolici (tra l’altr3). 
Così come, tra prima e dopo dell’ultima “crisi” internazionale economica, in Europa si è intensificata la “presa” dell’Unione Europea, guarda non caso.
Aguzza la “vista”, dunque, dai retta a ciò che “senti”.
Italiani primi in Europa per regole infrante.
Un italiano su tre beve le bottigliette di alcolici del minibar e poi le riempie con acqua o succhi. È una curiosità che emerge da un sondaggio condotto da Hotelscan.com tra i turisti europei che sono stati in vacanza almeno una volta negli ultimi due anni, secondo cui fumare fuori dalla finestra della camera, rubare asciugamani e cibo o ospitare un'altra persona sono tra i divieti che gli italiani infrangono di più in albergo.
Gli italiani sono tra quelli che infrangono più regole durante le ferie, secondi in Europa soltanto agli spagnoli...
Volendo approfondire un po' i trucchetti dei "ladri di alcol", a tutti coloro che hanno risposto di aver finito i drink della camera è stato poi domandato che tipo di alcolici avessero consumato e con cosa avessero sostituito il contenuto e i drink più gettonati sono risultati quelli trasparenti, tipo gin, rum o vodka, che poi sono stati riempiti con acqua, seguiti dal whisky che invece è stato sostituito con succo di mela o tè.
Infine, gli è chiesto se avevano già orchestrato il metodo a casa o ci avevano pensato lì per lì in albergo, e il 67% ha ammesso di aver pianificato molto prima la strategia, mentre il 33% ha detto di aver improvvisato.
Il 77% ha anche affermato di aver preso spunto dal racconto di amici o familiari che l'avevano già fatto in precedenza.
A livello europeo, gli italiani sono risultati il secondo popolo più portato a contravvenire le regole negli alberghi:
spagnoli: 90%; italiani: 87%; portoghesi: 82%; inglesi: 78%; francesi: 67%...
Link 
Renditi conto significativamente, attraverso qualsiasi “fonte”, poiché la memoria frattale espansa è ambientale (è nell’ambiente poiché è l’ambiente stess3).
L’Italia è il Paese che sa meno di sé.
Gli italiani? Brava gente, ma che non sa nulla di ciò che la circonda.
A dirlo è uno studio realizzato da Bobby Duffy, direttore della sezione inglese di Ipsos, e che verrà pubblicato nei prossimi giorni nel libro “The Perils of Perception”, cioè i pericoli della percezione.
Pericoli che in Italia sono elevati, perché i cittadini del Bel Paese hanno una percezione completamente distorta della realtà...
Quello che è emerso è che gli italiani sono un popolo ignorante, nel senso che ignora ciò che la circonda. E nella classifica stilata da Duffy ci posizioniamo al primo posto, seguiti da Usa, Francia e Australia...
Numeri che fanno sorridere, ma che nascondono una verità che, come dice il titolo della ricerca di Duffy, è pericolosa.
Perché non avere la giusta percezione di ciò che ci circonda ci fa avere idee errate. E molti politici giocano su questa percezione alterata per portare avanti politiche e slogan che affascinano, ma che nulla hanno a che fare con la realtà e con i reali problemi del Paese.
Link 
Il modello “idiocracy” è realtà manifesta “qua (così)”.
E l’Italia, non da meno, importa ogni “moda (tendenza)” da Oltre Oceano, che non è Oltre Orizzonte. Tutt3 ciò da almeno dopo la “liberazione”. 
Anche se, “la musica è sempre stata la medesima”, non importa chi tende a... e chi ispira a… 
Dal momento in cui la distribuzione (copertura del segnale portante) è sempre sostanzialmente identic3 nel significato.
Greta, 15 enne in sciopero per il clima: una sfida mondiale alla politica.
Lei è Greta Thunberg, ha solo 15 anni, ma dal 20 agosto sta facendo parlare di sé in tutto il mondo. La ragazzina svedese per protesta non va a scuola. Il suo è uno sciopero contro l'emergenza climatica ma soprattutto contro l'immobilismo della politica che a suo dire non fa abbastanza per tutelare l'ambiente.
"Siccome voi ve ne fregate del mio futuro, lo farò anche io", afferma Greta nel video pubblicato dall'associazione "We don't have time", Non abbiamo tempo.
La studentessa staziona tutti i giorni davanti al Parlamento di Stoccolma e lo farà fino al 9 settembre, giorno in cui si terranno le elezioni in Svezia.
Studia, legge, cerca di tenersi al passo coi compagni e distribuisce volantini per sensibilizzare i suoi concittadini sulla questione ambientale raccogliendo la solidarietà di molte persone.
Decine le interviste rilasciate dalla giovane a Tv e giornali.
La protesta di Greta arriva in quella che è risultata l'estate più calda in Svezia da quando sono iniziate le rilevazioni, cioè da 262 anni.
"Faccio questo sciopero perché nessuno fa nulla, voglio che la politica dia priorità alla questione climatica e la tratti per la crisi che è...", spiega la giovanissima attivista.
Link 
Faccio questo sciopero perché nessuno fa nulla, voglio che la politica dia priorità alla questione climatica e la tratti per la crisi che è”:
tanto di cappello, ma (ma) “qua (così)”, cara Greta, sei da sola nella tua presa d’atto.
E tale “fatto”, quando lo realizzerai, ti renderà chiar3 anche il destino che ti attende nell'AntiSistema:
se non accetterai di uniformarti, ne pagherai le conseguenze
se accetterai di uniformarti, ne pagherai le conseguenze.
“Fai… in maniera tale, invece, di divenire virale attraverso la proposizione dell’atteggiamento ‘formulare”, che è sferico (indipendente) da ogni e qualsiasi ‘necessità’ ivi compresente (come la politica).
Non è sensibilizzando la Massa o le Istituzioni, che lo scenario evolverà, bensì, è attraverso l’atteggiamento ‘formulare’ - tale esempio/dima - quando diverrà di moda, tendenza, status quo…:
ciò sarà ‘utile’, poiché ‘è’ utile a tal pro (nel significato di ogni questione)”.
      
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2018
Bollettino numero 2379