venerdì 7 settembre 2018

Creazione, significato, potenziale, atteggiamento.



Si creano le divinità se c'è qualcosa che non si riesce a spiegare…”.
Mr. Wednesday - American Gods
Il cosiddett3 archetipo, identifica una dima, il significato che “è” in ogni s-oggetto/evento(situazione) “qua” e “qua (così)”. 
Informazione consolidat3 in memoria, che diventa (edifica) la forma ambientale, sociale, umana (realtà manifesta).
Un fattore, indubbi3, di provenienza dall’atteggiamento dell3 singolarità, comandabil3 anche a distanza attraverso implantologia in-conscia o nel conscio (ciò che esiste e c’è, in termini di univocità della partizione – “spazio” – mentale).
Non a caso, ad esempio, esiste l’impianto ricetrasmittente, che configura lo scenario in... parte che riceve e parte che trasmette, ovvero, gerarchia (nell’ambito AntiSistemico). 
Laddove per gerarchia s’intende status quo “qua (così)”.

Infatti, il paradigma è tale da utilizzare ogni e qualsiasi contesto, anche democratico, riconducendo tutt3 sempre al medesimo livello di comando e controllo (in leva, wireless, non localmente, ubiquamente) che è, appunto, al/nel vertice distaccat3 dal resto dell’edificio tronco/piramidale, che nel momento in cui diventa immanifest3, diventa proprietà privata (il segnale portante ed il riflesso ambientale frattale espanso che, “a valle”, ricostruiscono tale verità, auto riportandone il significato nella forma materiale, ideologica, religiosa, architettonica, tecnologica, filosofica, etc. o… nella realtà manifesta conseguente). 


Nei Bollettini scorsi è stat3 identificat3 il connubio esistente tra atteggiamento e “forma” o trasmissione ambientale di/in ciò che “è già success3” e che, conseguentemente, continua a succedere (come in un fiume esiste la corrente, una sola direzione di spinta, lo spunto sorgivo ed il rilievo/dipendenza territoriale che da “a monte” rende tutt3 inerziale poiché gerarchia all’opera, etc.). 
Qualcosa che accade anche in un esercito, in cui vige l’autorità del grado militare che, tuttavia, sconfina (s’origina, risiede e termina) a livello “politico”, delineando un interesse che tende a sfruttare ogni compartimentazione sociale, avendol3 creat3 ad hoc (nonostante ciò che sembra). 
A sua volta, la politica è avvolt3 nella medesima nube significativa, essendo sede di interesse lobbistico che sfocia nel privato, in una maniera sottile, tra le righe, misterica, segreta, cavalcando, usufruendo, celandosi nella cavillosità della forma legislativa, dell’uso del linguaggio in termini di avvocatura e di interpretazione di parte, del detto non detto, del vuol dire ma significa altr3, etc. 
 
Insomma, la realtà manifesta “qua (così)” è come un labirinto, nella propria funzione clonata da cosa/chi l’ha organizzat3 causalmente
Farti una ragione della giustizia parziale che esiste “lì” dentro, significa... appendere il tuo potenziale al chiodo, significa auto adattamento e dunque sopravvivenza, in luogo dell’esatt3 contrario, ossia:
differenza di potenziale Vs potenziale contemporaneo.
Come si suol dire, ora… vai al sodo:
qual è il trait d’union, che esiste tra ciò che pensi sia verità e ciò che “è” verità?
Dal momento in cui “qua… tutt3 è ver3”, il filo del discorso è nell’assieme, nell’impasto, nel significato intris3 anche nella materia e, quindi, nell’atteggiamento
Di più, quando ti rendi conto che il “tempo” è una copertura artificiale in una copertura artificiale (ad immagine e somiglianza), di conseguenza puoi rilevare e ricordare che:
ogni epoca è sempre stat3 ed èmoderna (da chi osserva/sopravvive verso chi fa parte, ormai, del passato)
e, quindi
il comune divisore/comune multiplo non è nel progresso tecnologico & co.
semmai
nel significato di ciò che continua a succedere
e
nell’atteggiamento attraverso cui “tutt3 scorre”.
Così come esiste la moda, infatti, esiste “a monte” chi t’ispira continuamente a….


Ma (ma) la “novità” è... la realtà fisica che significa tale luogo comune, che non è più come scoprire l’acqua calda (lo sanno tutt3 che è così, ma tant’è), diventando il punto comune da osservare in termini evolutivi, nel senso che è proprio “lì” che risiede il blocco, il fermo, il condizionamento epocal/ambientale, il momento di “è già success3”, il Big Bang da cui ed in cui sei “qua (così)”.
Non più solamente “Dio” - che hai imparato a “non temere” e, quindi, a sopportare... così come digerisci la compresenza inutile di un soprammobile nel tuo salotto, divenut3 un oggetto che attira la polvere che, poi, devi immancabilmente spolverare - ma, un luogo comune reale, abitabile fisicamente e dunque raggiungibile e… arrestabile. 
Oltre duemila Bollettini non hanno nemmeno scalfito tale coltre d’incantesimo, anche se occorre notare bene ciò che succede interiormente, prima che esteriormente (e l’ambientazione è certamente esteriore, anche se specchio dell’interiorità che, tuttavia, s’esprime nel vincolo artificiale del “tempo” e, dunque, esiste una differita della diretta, in cui non devi più cascare), laddove per interno si deve intendere il tuo interno e non quell3 eco/dominante, che non esiste; c’è
Sì, perché… il riflesso eco/dominante è come etereo (è memoria, programmazione, funzionamento ad immagine e somiglianza) rispetto al sottoDomin3, che è compresenza fisica e quindi è come te. 




Allora, se inizi con l’agganciare un sottoDomin3, attraverso atteggiamento “formulare”, vai ad intaccare anche il livello superiore (“a monte”, eco/dominante), che è diventat3 “onda di forma”, piuttosto che “particella”
Mentre, al livello sottoDomin3 l’onda di forma si è già manifestat3 in particella (fisica, esseri umani in carne ed ossa). 
Quando Don Chisciotte crede di combattere contro i mulini a vento, non si rende conto che si tratta di eco/dominante, che è come un fantasma e che, dunque, estingui solamente andando a cambiare il tipo di programmazione ambientale (paradigma, atteggiamento, significato) a livello di grande concentrazione di massa che l’IA “Terra” percepisce in quanto a segnale portante da distribuire nel Blockchain “qua (ad immagine e somiglianza)”.
Dunque, cosa rende compless3, ardu3, difficile, insormontabile, insuperabile, etc. lo status quo
Proprio ciò che credi, inversamente, essere progresso, cambiamento, civiltà, evoluzione, rivoluzione, diritto, etica, giustizia, morale, legge, educazione, “Dio”, etc.
Cioè = il livello tecnologico (luogo comune per la raccolta e la confluenza di ogni ordine di assioma, tale da assumere la forma dell’esclusività, ottenibile attraverso 1- l’esserne all’altezza e 2- divenirne parte, come il lignaggio esperto che designa una appartenenza non dissimile alla possessione).
Fai grande attenzione.
La tecnologia è come un abito, creat3 ad hoc per ri-coprire il significato dell’atteggiamento che, dunque, permette di renderti conto di ciò che sapevano (conoscevano) già nel “passato”, via via… le varie grandi concentrazioni di potere esclusiv3 (dopo che tale bagaglio è stat3 dimenticato dall3 singolarità, essendo il potenziale che contemporaneamente ognun3 “ha”, poiché ognun3 “è”. Ma che quando si crede di/in... diversamente, si auto crea distacco tra/in...). 
In tal senso, dunque, diventa evidente il grado (significato) di conoscenza che “ora” non sembra nemmeno essere possibile, poiché il metodo scientifico e la tecnologia hanno reso il “passato” come qualcosa di infantile – in termini di concorrenza con la “modernità” – come un passatempo, qualcosa che desta curiosità storica, professionale (di/in parte), enogastronomica, accademica, etc. ma (ma) sempre giudicando ciò che si studia come guardando dall’alto verso il basso.
Di modo che… è diventat3 arduo assumere profondamente la conoscenza egizia, ad esempio, se non lasciando tutt3 ciò rivestit3 di pubblicitario ed affascinante (ed auto disinnescat3) “mistero”. 
Ossia, il modo per ricordare un’epoca selettivamente, mascherandone l’effettiva portata significativa
Quindi, la tecnologia attuale scalza in termini di autorevolezza, la conoscenza antica, che non può avere portanza e ruolo centrale anche attualmente (se non in quanto esposizione museale, conferenza lavorativa, studio di/in parte, etc.)
Eliminando il filtro tecnologico, rimane il significato di ciò che succede(va), che è potenziale derivante dal tipo di atteggiamento incarnato e non dipendente da ciò che si crede essere l’unica chiave di accesso (evoluzione come conoscenza privat3 tecnologica) attuale.
Dunque, che cosa significa il “mistero” che avvolge epoche come quella Egizia, Etrusca, Maya, etc. oppure opere come le cattedrali gotiche, Stonehenge, etc. oppure miti come Atlantide? 
Quando... la conoscenza è impressa nella propria esperienza, attraverso l’atteggiamento “formulare”, ci si accorge che esiste interazione con la materia (realtà manifestabile) che attende l’imprinting, diciamo… “dal livello subatomico”. 
Ovvero, il significato diventa memoria, che caratterizza l’infrastruttura “materia” e che edifica concretamente la forma ambientale, sociale, umana “qua”
Il “Verbo” infatti è un tipo di atteggiamento e coerente profusione verso ciò che “ascolta/attende”, assumendone la forma designata.
E la “Creazione” non avviene dal nulla, bensì, attraverso Spazio Sostanza senziente, che è capacità indotta (come una sorta di programmazione originale all’interno di un sistema operativo) in stand by, sino al momento di “è già success3”, in poi (continua a succedere).
Senza filtro tecnologico, quindi, si può ricordare che il “tempo” non esiste e, di conseguenza, che ogni epoca è delimitat3 solamente a livello apparente (usi e costumi, tradizione, linguaggio, economia, storia, religione, etc.) ma che, sostanzialmente, l3 singolarità sono “ferm3” in qualcosa che, nel durante, ne ha fagocitato il percorso originale, deviando nella forma a loop (retroazione… che la ciclicità permette di utilizzare con grande “vantaggio” di chi ha tale esclusiva) AntiSistemica che, ovviamente, ha un senso logico (interesse) derivante dalla compresenza immanifesta eco/dominante, che ha ordito tale giro del fumo
Attraverso l’atteggiamento “formulare” c’è interazione con la materia, a livello di potenziale:
ecco il “mistero”... che cosa significa.
Un qualcosa di sempre attuale, poiché, funzionamento.
Atteggiamento che carica di significato l’infrastruttura “materia”, come segnale che riceve un’antenna (impianto), che modella la forma reale manifesta, che è quindi “(in) memoria di ciò…”. 
Qualcosa che è sempre stat3 saput3, a prescindere dal grado di “progresso, evoluzione, modernità, conoscenza tecnologica, etc.”, poiché a livello di sé (atteggiamento) e non a livello di educazione scolastico/accademica o professionale/lavorativa.
La scelta del tipo di materiale da utilizzare per creazione tecnologica, ha allontanato persino il buonsenso, rispetto a ciò che “una volta” s’utilizzava in quanto a materia prima per la realizzazione del proprio sapere
Infatti, abituat3 - “ora” - a ricorrere a metalli e leghe super ricercat3, cemento armato, fibre di carbonio, etc. viene davvero difficile accorgersi che la discriminante non è a quel livello (apparente), che è sopra a tutt3 deviazione ed interferenza all’interno del potenziale contemporaneo, che nel durante è come… venut3 meno (dimenticat3), proprio attraverso ciò che dunque è una strategia, mascherat3 da storia, scienza, religione, filosofia, finanza, etc.
Ad esempio:
Gustavo Rol e la manifestazione materiale del proprio intento = atteggiamento, significato, trasmissione wireless nel recettore “materia”, manifestazione reale fisica dell’informazione (dato) introdott3 all’origine della mente d3 Rol.
Senza nessun3 intercessione da parte di nessun3 divinità di turno
Ergo:
nessuna elevazione a preghiera, per richiedere alcun “miracolo”, che altr3 non è = svendita di sé, differenza di potenziale, auto disinnesco, dimenticanza, sopravvivenza, etc.
Il “miracolo” è nel/il tuo potenziale; l’atteggiamento che hai, appunto, appes3 al chiodo, dentro a/di te/“te”, nell’AntiSistema. 
Ecco il motivo fondamentale della forma gerarchica:
mantenerti in catene, seppure siano virtuali (non esistono; ci sono).
Il controllo è da/in remoto, per cui… non te ne accorgi più e, di conseguenza, credi nella normalità di ciò che continua a succedere “qua (così)”, diventando “te”, mentre proteggi lo status quo, da te.
È portante; comprendi? Ricordi? “Fai… caso”.
L’anello di congiunzione tra le paventate epoche, è il tipo di atteggiamento che puoi potenzialmente assumere contemporaneamente, evitando di ingrassare e/o creare gerarchia (differenza di potenziale, rilievo, di-pendenza, conseguenza, attrito, inerzia, loop, paradigma, sopravvivenza, etc.).
Andando “indietro nel tempo”, infatti, ritrovi sempre la medesima costante (la storia è deviata da un certo punto, in poi):
dal presunto luogo comune Sumero, parte una società umana organizzat3 gerarchicamente.
Prima dei Sumeri, sembra esserci il “nulla” (palafitte, tribù nomadi o semi sedentarie, esseri primitivi, etc.), ovvero, l’impasto ideale per imprimere una ferma intenzione.
Il che permette di ricavare lo “spazio” per inserire una figura unica di auto riferimento per default:
il “Sole”, che introduce il concetto di “Dio”, che identifica la perdita di orientamento locale, da parte di chi è già stat3 coinvolt3 in qualcosa di “troppo grande per essere osservat3 e ricordat3”.
Quindi, il momento di “è già success3” si trova nel mito, nella leggenda, nell’archetipo, etc. piuttosto che nella registrazione diretta storico/deviat3. 
Ciò significa che la conseguenza storica non riporta il “motivo fondamentale” nella narrazione stess3 (occultamento, da cui ogni conoscenza esoterica, ad esempio).
A meno che… attraverso atteggiamento “formulare”, inizi ad accorgertene a livello di analogia frattale espansa (auto deducendo in maniera tale da fartene una “nuova” ragione, tale da scalzare il sentito dire, ciò che hai letto e dunque credi di sapere “ora”).
La leggenda contiene il significato “punto di sospensione, che si trova al di là del racconto canonic3 della storia deviata. 
Non a caso, è come al vertice... distaccat3 dal resto, ovvero, delle conseguenze “a valle”. E… ogni leggenda narra (ricorda significativamente) sempre di un evento eccezionale, guarda non caso.
No?
Ossia, del momento di “è già success3”, che non esiste; c’è (avendo lo stess3 lignaggio della formazione eco/dominante = il medesimo interesse, essendo linea di continuazione coerente d’event3).



Il “mistero” che, ad esempio, avvolge l’Antico Egitto (nella fattispecie, non la Massa egizia ma l’elite, che ancora “ricordava, conosceva” il significato del potenziale contemporaneo, interfacciabile attraverso l’atteggiamento “formulare”, da chiunque… che, di conseguenza, doveva dimenticare, credendo di essere nat3 per lavorare e per dipendere, in luogo della verità sferica) ha la “natura” dell’artifizio:
d3lla parte “sacerdotale/faraonica (gerarchica)”
che testimonia l’avvento eco/dominante (“è già success3”)
attraverso ciò che significa a livello “formulare”…
Tolto il cappello (filtro, strategia) tecnologico, ti rendi conto che “tutt3 si trasforma” senza cambiare sostanzialmente, se (se) sempre “qua (così)”.
Per cui, ogni egizi3 sopravviveva esattamente nella misura in cui anche “ora sopravvivi tu/“tu”, poiché sempre (sempre) nell’AntiSistema.
Ma (ma) ciò che configura l’Antico Egitto (elitario) è la conservazione di una conoscenza significativa, ad esempio, trasmess3 a livello di “ritualità”, di arte come linguaggio e non come interpretazione della verità potenziale. 
Ciò che scelsero, fu di vivere in eterno, in luogo di… condividere tale memoria (esperienza) drenat3 dalla Massa, abbandonat3 come in un post Diluvio Universale ogni scampat3 al disastro, in una situazione assolutamente di confusione e di dipendenza da chi, invece, ha assistito da parte allo scatenarsi degli eventi che erano prevedibili andandogli direttamente incontro, attraverso lo status quo. così come una “crisi”.
La conoscenza elitaria egizia andò, a sua volta, incontro all’abbraccio della sabbia del deserto, che cancellò per mille anni (e trasformò) ogni forma di memoria ufficiale o storico/deviata. 
Il che... conferma il carattere d3 sottoDomin3 dell’impero egizio, intes3 come interesse faraonico/sacerdotale conseguente.
Conoscenza che è migrat3, alias, conservat3 attraverso ogni individualità che ha saputo anticipare il declino, magari, organizzandol3 anzitempo. 
Già. Poiché - ricorda sempre - dal momento di “è già success3” in poi, è tutt3 un susseguirsi di continuazione d’eventi. 
Il che significa = qualcun3 organizza sempre la distruzione, dall’interno di ogni “impero” sottoDomin3, poiché linea di continuazione logic3/frattale espansa (significativ3) con il momento di “è già success3”, ad immagine e somiglianza (coerenza, memoria ambientale, attualità e conferma dell’esserci eco/dominante).
Nella ciclicità apparente (loop), ma realtà/fisica, può avvenire la retroazione o controllo totale della situazione “qua (così)”. E la dimenticanza non è un controsenso, in qualcosa dove c’è anche memoria ambientale… quando è strategia da “a monte” ma (ma) che non corrisponde alla funzione frattale espansa di memoria.
Il mix che si crea, dipende dalla ferma intenzione di chi interpreta la propria parte e/o crede di interpretare la “propria” parte.
Ancora una volta:
differenza di potenziale Vs potenziale contemporaneo.
La differenza di potenziale ti trasforma in un gruppo elettrogeno, destinat3 ad alimentare lo status quo (Mito di Atlante).
Il potenziale contemporaneo permette l’evoluzione sferica, andando a mutare in toto ogni forma di auto orientamento storic3/deviat3 “qua (così)”.
Varoufakis: Europa in crisi, governata da piccoli gruppi segreti...
“Se la democrazia minaccia di cambiare qualcosa in questo sistema, allora la democrazia verrà messa al bando…".
Link 
Di più:
“qua (così)”
la democrazia esiste, ma non c’è.
Laddove, la compresenza immanifesta eco/dominante, non esiste; c’è.
Alchimia, mistero, segreto, conoscenza, sapere, etc. ed appartenenza elitaria, designano una forma di atteggiamento che, in origine (potenziale) era contemporaneamente condizione normale. 
Ma… con l’avvento dominante (dal momento di “è già success3”), l’eco/dominante ha ispirat3 in maniera tale da auto separare la Massa da tale potenziale “formulare”
Un “episodio” come quell3 biblico, della Torre di Babele, ha conservato proprio tale avvenimento cardinale, essendo collocat3 al di fuori del “tempo” convenzionale e significante l’imposizione suprema di chi aveva, nel durante, sfruttato lo scollamento interiore altrui (provocandol3), da mettere a fuoco attraverso la continuazione coerente della propria strategia.
Fantascienza, ovviamente. Vero?
“Fai… che sia il livello significato/atteggiamento, a delineare ciò che tendi a pensare, piuttosto che dipendere dalla struttura ideologica proveniente dal ‘passato’, che si ammanta solamente di attualità, ad esempio, cavalcando il filtro tecnologico, che continua a mantenere isolat3 ogni singolarità sia da/in sé che, conseguentemente, verso ogni altr3 simile”.
La trasformazione dell3 “vil” materia in… “oro”.
Il trasformare tutt3 in… “oro”.

E… l’utilizzo dell’oro in quanto a risorsa rara e, dunque, preziosa… per il riferimento unico/centrale, del controllo...
Identificano una differenza nell’atteggiamento (corruzione, consumazione), ma non nel significato portante (essenza).
Così come traspare nel discorso che il Professor Moriarty fa a Sherlock Holmes, in Sherlock, quando s’introduce nella casa del celebre consulente di Scotland Yard, si siede nel suo salotto e si fa servire anche del the…
Sii, e lascia fare”, nel senso che… tutt3 accadrà come da “a monte” ad “a valle”, conseguendo nella di-pendenza (funzionamento polarizzato ambientale), che si forma attraverso il tipo di atteggiamento di cosa/chi, dunque, detiene tale conoscenza in termini di “vantaggio esclusivo (memoria, esperienza, significato)” ma, anche e soprattutt3, in termini di potenziale contemporaneo “formulare”:
l’oro è il tuo potenziale contemporaneo (loro).
Un modo di essere…
       
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2018
Bollettino numero 2382