lunedì 19 marzo 2018

Ta-.



Non sono affatto indeciso. Voglio scoprire da me come è fatto questo mondo…”.
Descartes (film)
Chi, “qua (così)”, può permettersi ancora di ragionare in tal maniera?
Magari, ti piace pensarl3. Ti illudi che... 
Chi... dove tutt3 “è” già decis3 “a monte” e 1) non te ne accorgi, 2) non lo sai, poiché 3) non ricordi, seppure 4) intuisci ma (ma) 5) non riesci a dare tutta questa importanza a tal tuo “sentire”? 
C’è, di fatto, sempre (sempre) qualche “ragione” che sembra principale, rispetto a ciò che “senti” di poter/dover approfondire… di tu3.
E, come nel film, non ti puoi proprio “permettere” di “scoprire da te come è fatto questo mondo”.
Certo, perché di ogni particolare, di ogni dettaglio, è già stata scattata una foto per “te”; una immagine, un video, etc. secondo una certa prassi, che “è” diventat3 il segnale portante scientifico, in quanto a “nuov3” religione (credo, fede).
Qualcosa che ha messo in ombra, dato che l’ha già adombrat3, l’indipendenza dalla prospettiva (interesse dominante pressofuso ed infuso ovunque, nell’AntiSistema), che “è” sopra a tutt3… l’intenzione di una “p-arte”, immanifest3... s’eppure compresente, all’insegna della regola:
non esiste; c’è…

Dunque, il mondo non lo puoi scoprire da te, bensì, anche quando pensi di partire all’avventura, non c’è più nulla da portare alla luce, se non tutt3 ciò che è schiacciat3 in ombra. 
Ergo? 
È come se la “tua” vita fosse (in) una proiezione artificiale, apparente (seppure fisica ed indubitabile) e, quindi, del tutt3 artificiale, nel senso di “comandata in remoto (wireless)”, programmabile e dunque riprogrammata, oppure, programmata e dunque riprogrammabile.
La specie umana è divenuta (oppure è…) Human Bit:
dispositiv3 di memoria
dotat3 di capacità di elaborazione interna
a partire da ciò che ricevono esternamente (nell’in-conscio)
in quanto a segnale portante (clock)…
L'evoluzione accaduta corrisponde, dunque, ad un ancoraggio.



Del resto, che cosa (chi) significa la vita artificiale e la IA, mess3 a punto in laboratorio? 
Ogni “macchina” è stata creata per funzionare in un certo modo, seppure abbia sempre il potenziale dello sviluppo, dell’evoluzione, etc. 
Qualcosa che, “qua (così)”, va a coincidere – tuttavia – con una capacità esterna di decidere tali step, ricondotti sempre (sempre) all’interno di una giurisdizione più “a monte”, laddove esiste e si configura l’interesse che ha portato alla concezione di tale vita artificiale e, persino, del “proprio” livello di espansione passat3/attuale/futur3.

Di conseguenza, ogni macchina è un dispositivo che dipende dall’origine (intenzione), dal tipo di “creazione (servizio)”. 
Perché, “ora”, l’essere umano dovrebbe costituire qualcosa/qualcun3 di divers3, rispetto a questo fermo immagine frattale espanso? 
L’unica tua speranza è il ritenere che sia intercorso qualcosa nel mezzo (interferenza AntiSistemica, “è già success3” = avvento della dominante), poiché un simile accadimento andrebbe a significare che sei stat3 “qua (così)” solamente… trasformat3, modificat3, e non... creat3 direttamente in quanto a… dispositivo di servizio, per il funzionamento della realtà manifesta AntiSistemica. 
Ok? 
Quale tipo di “creazione” credi esserci a livello di ragione fondamentale uman3
Ossia, perché dovresti esistere al di fuori dell’intento dominante, andando a ritenere il tuo “inizio” come qualcosa di assolutamente divers3? 
Una simile portata del pensiero, ha moto e luogo di esistere e, soprattutt3, di svilupparsi egregiamente, solo quando – seppure “qua (così)” – riesci a di/mostrare un tipo di atteggiamento alternativo sostanziale (“formulare”) rispetto a qualsiasi altr3 passo logico sempre rientrante e facente parte dell’AntiSistema. 
Quando la riconducibilità alla dominante viene meno

Quando e-segui te stess3, mediante (attraverso) una serie di step progressivi sempre allineati (coerenza) rispetto a ciò a cui aspiri maggiormente rilevare (ricordare). 
Un certo tipo di intenzione che usualmente, nell’AntiSistema ti viene impedit3 in ogni e qualsiasi modo
Infatti, il firewall di protezione dello status quo “è” ambientale, ossia, assolutamente indimostrabile se (se) non per mezzo del dubitare di ogni versione convenzionale del reale (per come ti appare e, dunque, per come hai – addirittura - modo di tastare, soppesare, misurare, ragionare, etc. sfuggendoti, tuttavia, il significato di/in ciò che rappresenta a livello di quintessenza, una volta che togli l’intera strumentazione e rimani sol3 con… te stess3 e ciò che, seppure dotat3 di massa fisica, è e rimane comunque una solida apparenza, una versione del potenziale o, meglio, la differenza di potenziale rispetto a te, ovvero tra te e “te ‘qua così’”)...
Il vento urla forte, certo non può udirci e quello che noi faremo qui, sarà un dolcissimo mistero…”.
Théophile de Viau
Il vento urla forte…”, tanto che… non riesci a sentire nemmeno te stess3 e, contemporaneamente, il vento ricopre persino ciò che succede (non può udirci):
il loop e la sua intelaiatura (infrastruttura)
qualcosa che “è” qualcun3
che sfugge continuamente
non perché ti teme
ma, di più
perché teme il tuo potenziale.
Da cui... risulta molto “meglio”, continuare a rimanere immanifest3, auto manutenendoti a bagnomaria nell’AntiSistema, travestit3 da ciò che ti sembra dopo avere subito il lavaggio della memoria e la riduzione della possibilità di agganciare il potenziale (Sole che brilla sempre anche quando c’è la copertura nuvolosa). 
Ti rendi conto che “non è mai cambiat3 nulla”
Sì? No? 
Sostanzialmente, la musica è sempre la stessa
Una volta facevi i tuoi bisogno nel bosco. Oggi, li fai in bagno (dove tutt3 convoglia via, senza che te accorgi).
Quale progresso maggiore...
E, ogni volta, ti senti sempre in “dovere” di confutare simili ed azzardate “ipotesi di complotto
Anche se, tra le righe, puoi sempre (sempre) ricordare ed accorgerti e/o accorgerti e ricordare:
in un periodo storico dove i diritti dei lavoratori sono spesso a rischio, dove il confine che le nuove tipologie di contratto offrono è sempre più labile, anche l’orario di lavoro è un argomento spinoso e pericoloso…
La normativa dell’orario di lavoro è regolata dal D. Lgs n. 66 dell’8 aprile 2003 che recepisce le disposizioni delle direttive comunitarie 93/104 Ce e 2000/Ce…
Link 
Sei, quindi:
in un periodo storico dove i diritti dei lavoratori sono spesso a rischio
dove il confine che le nuove tipologie di contratto offrono è sempre più labile…
Dove:
la normativa dell’orario di lavoro è regolata da
che recepisce le disposizioni delle direttive comunitarie…
Cioè?
Che cosa significa = quale “evoluzione (progresso)”, se…? 
Cosa (chi) si è evolut3 “qua (così)”? 
Te ne accorgi analizzando qualsiasi periodo storico (anche attuale), caratterizzato da un potere che ha la meglio (domina) sulla Massa locale:
che cosa succede, esattamente, a detta Massa?
quale tipo di sviluppo si attua, lì dentro?
Puoi parlare di giustizia universale, in un simile anfratto del possibile (poiché potenziale)?
Le domande sono retoriche; non basate sul nulla.
E non prevedono che un solo tipo di “risposta”, ovvero:
la giustizia è di parte
e la privazione della sua universalità
rientra nella conduzione privata del potere dominante
e
nella deprivazione (controllo) del futuro della Massa, ivi ammaestrata ed amministrata.
Quale pluralità, quale singolarità, se (se) potesse autenticamente scegliere (essere liber3 di…), deciderebbe di sopravvivere, in luogo di esistere vivendo pienamente la propria esperienza di/in vita? 
Nessun3. 
Eppure, “qua (così)”, tale accadimento increscioso si è proprio, guarda non caso, tramutato in realtà sonante (solida apparenza, apparenza allo stato solido, etc.). 
Perché? Come mai? 
Per quale motivo o, meglio, ragione fondamentale?
Quando succede qualcosa, nulla succede senza un motivo assolut3
In tale ambito non esiste e non può esistere sostanzialmente, alcuno spazio per alcun dubbio, poiché la questione “è”… l’esistenza.
Comprendi? Ricordi? 
Si tratta di te e, come te, si tratta di una infinità di simil3. 
Come puoi credere ad una versione del “fondamento”, piuttosto che sapere del “fondamento”
Perché non sai più nulla, di tu3? 
Perché deve per forza di cose esserci il dubbio, mascherat3 da verità attraverso il dogma? 
Perché nessun3 più ricorda dal “è già success3”, in poi?
La “verità” deve assolutamente essere stata trascritta in qualche tipo di libro “sacro”
Perché deve appartenere ad un Ordine, quando sei dotat3 di memoria a lungo termine, di lungimiranza, di capacità nativa di accorgerti e…? 
Così come sai qualsiasi “cosa”, allo stesso modo devi sapere anche della “verità originale”. Perché, no? 
La proprietà privata “è” il riflesso ambientale frattale espanso del cosa (chi) “è già success3”. Ergo
Elabora da te in te le tue considerazioni persino logiche.
Poi, trai la conclusione (renditi conto) che – nel/di mezzoc’è forzatamente una compresenza che s’approfitta della situazione e che, dunque, la “situazione” è una forzatura causale.
L’uomo sapiente non è un indovino né tantomeno un mago, ma colui che ama la verità. E, come Aristotele, crede che la natura ci dimostra chiaramente il volto, nello studio delle cause e nella successione dei fenomeni…”.
Descartes (film)
Cosa (chi) si “è” evolut3, unicamente -  dunque - “qua (così)”?
La natura ci dimostra chiaramente il volto”:
l’ambiente stesso riflette, essendo memoria e significato.
Come puoi continuare a non accorgerti. 
Puoi “fare” così, solamente e proprio perché esiste la compresenza dominante, perfettamente ritratt3 nel “tuo” tipo di atteggiamento…


Pippo. Che animale è Pippo. Un cane. Bene. Che tipo di cane?... Un bracco. Benissimo. Ma anche Pluto è un bracco. Cioè non solo sono due cani, sono lo stesso tipo di cane! Solo che Pluto mangia gli ossi, fa i bisognini contro gli alberi, dorme nella cuccia. Mentre Pippo c'ha il gilet, va in macchina:
"Yuk Yuk, Ta-dah".
Claudio Bisio
Evoluzione = p-arte che continua a godere d3l tutt3 (rimanenza). 
Una piantina che cresce, se (se) si trova all’ombra di un’altra pianta, non riesce ad accogliere interamente la sua piena luce solare (potenziale).
Le giunge meno “informazione” e progressivamente smette di conseguire la propria natura, assumendo le sembianze (apparenti ma fisiche, reali) di ciò che diventa “qua (così)”.
Un esempio è solamente unesempio
Non ha alcun significato sostanziale, per “te”? 
Vale tanto quanto qualsiasi news, che i Media eruttano proprio per continuare a confonderti? 
Fai attenzione, poiché… quando sei dall’atteggiamento “formulare”, anche qualsiasi news viene auto decodificata proprio per ciò che rappresenta (“è”) nell’AntiSistema. 
Quando succede, non iniziare a credere di essere “malat3”, però.
Perché si tratterà – ancora di più – della conferma del tuo accorgerti. Prevenire è meglio che curare. No?



“Ora”, la natura si è come smarrita nella tecnologia, o meglio, sei “tu” ad esserti smarrit3 dentro, come già sostenne Dante Alighieri
È cambiat3, dunque, il segnale portante, l’attenzione, il focus, la “retta via”, l’auto orientamento, etc. e ciò dimostra proprio l’avvento dell’interferenza AntiSistemica.
Certo, non approvo Aristotele in tutte le sue parti, poiché sono passati duemila anni dalla sua morte e la scienza dell’uomo è assai progredita…”.
Descartes (film)
Tale era il credo in quel periodo (1600) che, “oggi”, ti viene dipinto perlomeno come “sorpassato”, alias… alquanto primitivo, retrogrado, conservatore poiché sprofondato nel terrore religioso, prima, e nello “slancio” successivo, poi.
Immagina:
utilizzando la mente “moderna”
pensa al potenziale tecnologico
quando il mondo era pieno di sé
funzionando a lume di candela
Né peggiore. Né migliore. Ma (ma)… con un simile potenziale del tutt3 silenziat3.
Allo stesso modo, immagina “ora”… quale potenziale – ancora – attende Oltre Orizzonte.
Certo. Oppure, tendi a credere che sia tutt3 emerso?
No, davvero.
Altrimenti, stai pensando non al potenziale, bensì, al consentito AntiSistemico (al controllo del potenziale, il filtro al potenziale) e, dunque, ti stai accorgendo della dominante.
Ma… quanto alla ricerca della verità, ripeterò qui ancora ciò che ho detto molte altre volte.
Aristotele è un’aquila. Gli altri non sono che dei pulcini…”.
Descartes (film)
La “verità”. Che cosa intendi perverità? Quale verità? 
Ci sei dentro, ma (ma)… consegui, esegui, sussegui, etc.
Sei nella dipendenza (overdose) da “verità”. 
E, cosìcome tale dipendenza è “artificiale”, allo stesso modo, tutt3 ciò che sai poiché te l’hanno detto… “è”, dunque, artificiale (di parte).
Che cosa (chi) ti stai, allora, perdendo “qua (così)”?
Intanto, ti sei già dispers3, disperdendo ovunque viralità sottodominante.


Ma non capisco. Se respingete la sua scienza, perché mai ne difendete la sua filosofia?
Non respingo affatto la filosofia, ma le dottrine che appaiono su fondamenti poco sicuri. Come sulla sabbia”.
Descartes (film)
Aristotele è come Domin3.
Infatti, ne replica la “morte” in termini significativi (non esiste; c'è).
Come l’affondamento di un vascello, al fine di ancorare alla fonda ogni altr3 natante, ricollegabile in termini di effett3. 
Quando un “dinosauro” giace a terra, morto, sbarra il passo. Sino alla sparizione delle ossa? 
Di più
Sino a che... non muta il segnale portante, relativamente al “è già success3”. 
Aristotele, a prescindere da chi sia stato veramente, è diventato ciò che è stato designato in quanto ad Aristotele (Nastro di Moebius).
Per cui, il significato originale è stato come ricoperto da quello artificiale, che è interferenza…
Ecco perché Domin3 doveva morire (estinguersi), ma non scomparire in termini di efficacia conseguente.
Come ciò che rimane dopo lo scoppio di un ordigno dalla grande potenza deflagrante, che l’eco (memoria ambientale) continua a riproporre “qua (così)”…
Come corpo radioattivo, sepolto, che emana (emette) radioattività ambientale.
O taci, o dì cose migliori del silenzio”.
Salvator Rosa
La “trasformazione in mito (Domin3)”, rende di più a chi “è” principio (controllo, dominante), di modo che, dunque, possa continuare ad avere una rendita garantita dalla fissazione stellare del personaggio (industria della morte di Hollywood, ad esempio)...
Agganciarti ad un mito (dopo averl3 creato, ossia, res3 come tale), significa avere diritto a... anche se l'essere umano dietro al mito, si è estinto.

Psicopatologie da cellulare: ecco la "vibrazione fantasma".
Le nuove malattie, fisiche e mentali, arrivano dalle nuove tecnologie che usiamo ogni giorno.
Cellulare su tutte.
L’uso smodato del telefono portatile, che ormai oltre che a telefonare serve anche per muoversi, comunicare, indagare, chiacchierare, lavorare, ci sta trasformando nel corpo e nella mente.
Soffrono di più gli occhi, il collo, ma anche il cervello.
Ormai viviamo nella costante attesa di un messaggio… che arrivi dalla posta elettronica, da WhatsApp o da Facebook.
Un bisogno così impellente di usare il telefono che a volte crediamo che stia suonando, o vibrando, anche quando non è vero...
La chiamano la “sindrome della vibrazione fantasma”, e negli Stati Uniti riguarda già nove persone su dieci.
Lo rivela il Georgia Institute of Technology, dopo uno studio pubblicato sulla rivista “Computers in Human Behaviour”.
La tensione in attesa di questa famosa vibrazione è talmente forte che il cervello invia segnali di movimento del tutto anomali ai muscoli, i quali cominciano a tremare, a pulsare, dandoci la sensazione che sia il telefono a vibrare.
Nell’indagine americana si è visto che soffrono di questi “spasmi” legati al cellulare il 90% dei giovani intervistati, quasi tutti minori di 25 anni...
Ma la cosa riguarda anche gli adulti, che dal telefono dipendono anche molto per il lavoro quotidiano.
Come si affronta la “vibrazione fantasma”?
Ridendoci su… oppure andando a parlarne con uno psicanalista. O meglio ancora, abituandosi a spegnere il cellulare una volta ogni tanto.
Link 
Nell’indagine americana si è visto che soffrono di questi “spasmi” legati al cellulare il 90% dei giovani intervistati
I “numeri” parlano sempre la stessa lingua, del significato.
Se (se) ne parli all’espert3 di turno, ti ritroverai a pagare un abbonamento a vita. Ludopatia Docet… Con il risultato di “lasciare il tempo che hai ritrovat3 ‘qua, così’”.
L'atteggiamento fa la differenza.
Preparati a mangiare una spagnoletta, di modo che il bracco cane, diventi il bracco evoluto Pippo e, poi, la trasformazione si completi diventando… SuperPippo:
il tuo “amico più fedele”, potenziale.
Quasi tutti i più insigni professori di economia politica in tutto il mondo ammettono oggidì che c'è qualche cosa di `fondamentalmente sbagliato’ nell'attuale sistema”.
Giustizia sociale attraverso la riforma monetaria - Giacomo Barnes
Era il 1943/44
La “luce” proveniva, apparentemente, da un’altra inclinazione.
La mente era capace, dunque, di potersi esprimere diversamente rispetto al “dopoguerra”, poiché era consentito.
Mentre, dopo, la convenzione ha reso la mente un pezzo di Mercato e, come tale, non può andare a separare il Mercato da se stess3.
“Fai… di essere superiore a tutt3 ciò. È pienamente nel tuo potenziale. Ma, attenzione a non dare luogo ad un ‘nuovo’ Domin3, poiché ciò che è già sepolt3, è previsto che rimanga sempre in quello stato, dal momento in cui l’ancoraggio ‘serve’ al principio dominante, al fine di poter rimanere continuamente immanifest3 ‘qua così’”.
        
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2018
Bollettino numero 2267

Nessun commento:

Posta un commento

"Fai..." un po' Te.