giovedì 8 novembre 2018

Considerazioni contemporanee.



Delle considerazioni “formulari”, alla stregua di previsioni del “tempo”:
l’ereditarietà è qualcosa che significa = tentazione (e corruzione/corrosione) continu3, nel senso che le scelte di chi è venut3 prima (e, magari, ha deciso di non avere a che fare con chi ha at-tentat3 di deviarne il corso esistenziale), prima o poi vengono meno, si dilapidano, si scialacquano, si auto disperdono (nel) “qua (così)”, che come un mare magnum porta via tutt3 con/in sé, dunque… sino a quando l’ambiente sarà una forma mondo statore (sede) AntiSistema, di conseguenza tutt3 il resto sarà contenut3, rotore, che ruota attorno/dentro a ciò che sembra “natura, naturale, norma, normale”. 
È ovvio e persino logic3 che tale qualcosa “è” qualcun3 che, nella fattispecie, il significato dell’interesse (che è ovunque) ti porta a ricordare nella misura in cui te ne accorgi ed auto decodifichi l’informazione a livello di atteggiamento, che se non è “formulare”, allora (allora) capisci Roma per Toma.
  

mercoledì 7 novembre 2018

Scava e scava… ti accorgi del tunnel.



Per uscire dal lavoro una volta raggiunto il requisito occorre aspettare la prima finestra utile…
Adnkronos 6 novembre 2018 Link 
Esistono (ma non ci sono) molti “tunnel”, (nel) “qua (così)”. Esistono, poiché… ci credi, dal/nel momento in cui tendi come ad auto constatarne la fisica compresenza (ci sei passat3 anche tu, conosci chi c’è dentro, la “tua” prole soffre e fa soffrire – ai familiari - le pene dell’inferno perché si trova proprio “lì” dentro, hai sentito e/o letto che…, etc.). 
Ma, non ci sono perché… sostanzialmente tutt3 ciò può auto dissolversi nel “nulla”, nella misura in cui la Massa cambia atteggiamento, rendendo - di fatto -  un “lontano ricordo” tutt3 ciò che “ora” promette di caratterizzare le “proprie” giornate. 
Esiste – oltre al tunnel del lavoro - la luce in fondo al tunnel, il tunnel della droga, dell’adolescenza, del matrimonio, del gioco d’azzardo, della vecchiaia, della disperazione, del “divertimento”, etc.
Sono fuori dal tunnel… del divertimento…
Sono vecchio punto
e prendo spunto
dal tuo unto ciuffo…”.
Caparezza

martedì 6 novembre 2018

Dal Far West al Far Web.


Lo Stato è un carrozzone pubblico in tutta la propria apparenza, dal momento in cui “serve”. 
Figurati, di/in conseguenza, in cosa consisti (diventi) “tu”, che sei… “serv3 dello Stato (Signore)”. Sei, insomma, servizio (funzione) in uno Stato diservizio (funzionalità). Una serie di ingranaggi che d’assieme permettono la continuazione di tale moto perpetuo.
Mef, entrate tributarie primi 9 mesi +1,8% a 321,7 mld
Red/Voz Askanews 5 novembre 2018 Link 
Lo Stato “è”, nella fattispecie, significativamente un’industria. 
Tant’è che ti forniscono ciclicamente anche le “prove”, ovvero, i conti. 
Ma (ma), hai molta confusione nella mente; almeno nella misura in cui… “serve” (guarda non caso). 
Ergo:
lo Stato è come un’opera pubblica, un progetto dalla “natura” privata, finanziat3 attraverso il “sacrificio” comune e gestit3 per mezzo di… tutt3 (al servizio di).