giovedì 30 gennaio 2025

Negrita.


“Allarmi, son tornati quelli che c’erano prima…”.

I Negrita, che sembrano “negrità”:

l’insieme delle qualità e delle caratteristiche dei neri; negritudine…

Dunque, i Negrita: “una così bella voce, suadente, dolce, avvolgente, inebriante”. Una musica divertente, su cui lasciarsi andare e/a “godere la vita”. Ah! I Negrita “sono (ri)tornati”. Wow!

Come la Piera, Dj-Vax, Vaxco Rossi e tutti gli altri:
“andiamo tutti sull’arca…”
declamava l’orso Yoghi nel cartoon.

Ecco! Or dunque, perché continua a “parlare”. No? Così (qua) fan tutti! Sono meglio i fatti, nella sostanza. Senza dire “nulla”, si dice tutto. Anche se purtroppo spetta proprio a “te”, fartene una idea. Come a dire: daje a ride (qua, così). 

Pronti? Via…

Noi siamo gli altri e crediamo ancora nelle canzoni
ed aspettiamo le rivoluzioni
ma chi le ha viste mai?
Noi siamo quelli, quelli sempre in minoranza
l’alternativa alla vostra arroganza
siamo gli antieroi
E siamo liberi, i liberi pensatori
siamo i figli, siamo i genitori
che non si arrendono mai…”.

I Negrita sono tornati! – Venerdì 17 gennaio sarà disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali “Noi siamo gli altri” , una ballata profonda e viscerale, un brano dal testo potente, che celebra l’autenticità e la libertà di pensiero riaffermando la loro identità e la volontà di andare oltre le convenzioni. “Noi Siamo Gli Altri” è un punto fermo su chi sono e cosa vogliono dire i Negrita
“Viviamo un’epoca confusa e violenta e le semplificazioni continue non aiutano a capire la realtà delle cose, anzi, spesso le complicano. Dire o sentire continuamente: destra o sinistra, rosso o nero, progressisti o conservatori, etc, non significa più niente, i tempi sono cambiati, i centri di potere sono cambiati, ma è evidente che il detto “divide et impera” continua ancora a funzionare, infatti dividere in tifoserie per comandare meglio è un processo in atto ogni giorno qui in Occidente. Molte parole come democrazia, giustizia o libertà stanno mutando di significato fino addirittura ad annullare o capovolgere il senso originale. Noi Negrita, come molte altre persone, siamo stanchi di questa condizione e vogliamo dirlo, rimarcarlo a gran voce e addirittura cantarlo. Non ci riconosciamo in queste semplificazioni bugiarde. Non siamo allineati e non ci sentiamo rappresentati da nessuno purtroppo, ma almeno abbiamo un pensiero libero. Siamo dei liberi pensatori che fanno ormai fatica a sognare un mondo migliore, anche se non smetteremo mai di provarci…”.

Noi siamo gli altri
quelli con basse aspettative
quelli che hanno conati di bile
ma che non si accontentano mai.
Noi siamo gli altri
ci puoi trovare nudi sopra i palazzi
noi che rischiamo di sembrare pazzi
e poi finiamo quasi sempre nei guai.

Noi siamo gli altri
l’altra faccia della medaglia
che rifiutiamo di andare in battaglia
e siamo oltre le tifoserie.

Noi siamo quelli, quelli abbandonati
quelli indifesi, quelli bombardati
quelli che sperano fino alla fine in quello che non c’è.
Per vivere sotto questo cielo
che sembra ormai impossibile
la nebbia ci confonde e non sai più a chi credere
e sembra inutile esistere così.
Per vivere senza più veleni
senza più vipere
senza più la nausea nelle notti acide
e mani libere per riuscire a ridere dei guai.
Noi siamo gli altri
e crediamo ancora nelle canzoni
e aspettiamo ancora le rivoluzioni
ma chi le ha viste mai.

Noi siamo quelli, quelli sempre in minoranza
l’alternativa è la vostra arroganza
siamo gli antieroi
e siamo liberi, i liberi pensatori
siamo i figli, siamo i genitori
che non si arrendono mai, mai
ma siamo anche quelli calpestati
quelli derisi, quelli manganellati
quelli che inseguono fino alla fine
quello che non c’è, quello che non c’è
Per vivere sotto a questo cielo
che è sempre più impossibile
la nebbia ci nasconde e non sai più a chi credere
e sembra inutile resistere così.
Ma vivere
niente più veleni, ma cieli di lucciole
nemmeno più la nausea e notti acide
e mani libere per riuscire a ridere dei guai
a ridere dei guai.

Significato.
Noi siamo gli altri dei Negrita è un inno a chi vive ai margini della società, a chi è spesso ignorato o emarginato, ma che continua a sperare e a lottare per un futuro migliore. La canzone esplora temi di lotta, speranza e rifiuto dell’omologazione, raccontando di quelli che sono “altri” rispetto ai più, di quelli che sfidano le aspettative e le convenzioni sociali. Nonostante la difficoltà della vita e la lotta contro le ingiustizie, il messaggio è di resistenza, di speranza nel cambiamento, di un desiderio di un mondo senza più veleni e aridità, ma con la possibilità di ridere dei guai. La canzone mette in luce anche la frustrazione verso il sistema e la sensazione di vivere in un mondo sempre più difficile e confuso, dove le rivoluzioni sembrano essere un miraggio.

Che bello! Peccato che nel durante c’è stato lo “2020, 21, 22”. Eh; come “impronta digitale, karma, Dna, pistola fumante” laggente si è auto esposta nella sostanza per quello che “è” (qua, così).


Vaccino e Negrita gli appuntamenti di Marina di Cerveteri. 

Venerdì, 20 agosto 2021
Questa sera, Venerdì 20 agosto alle ore 21:30 sul Lungomare dei Navigatori Etruschi a Campo di Mare, un nuovo grande appuntamento con Etruria Eco Festival. Sul palco, una band storica della musica italiana, con una carriera lunga un quarto di secolo: i Negrita.
INGRESSO GRATUITO. Una volta entrati tutti i possessori del biglietto, sarà CONSENTITO L’ACCESSO fino a esaurimento posti.

Per accedere all’area spettacoli è necessario il Green Pass.

L’accesso al Lungomare è invece LIBERO. Ci saranno stand di artigianato e un nuovo spazio food.
Sempre questa sera, dalle ore 19:00 fino a mezzanotte vi ricordo che presso l’Associazione Nautica Campo di Mare, sempre sul Lungomare dei Navigatori Etruschi, la ASL ROMA 4 ha organizzato un open day vaccinale (Johnson e Moderna). Per vaccinarsi non occorre prenotazione...”.
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“Noi tutti Negrita siamo in lista di attesa e ci vaccineremo con la prima dose intorno al 20 giugno. Impensabile partire in tour senza vaccinarsi…”.
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I Negrita tornano live con “La teatrale Summer Tour 2021”. Il frontman all'HuffPost: “ripartire senza dimenticare che il settore dello spettacolo va riorganizzato…”.
16 giugno 2021 alle 18:10
“Col lockdown ti ritrovi da passare la vita in giro per il mondo e per l’Italia all’essere stanziale, forse più simile a Cagliostro costretto in una galera. Il musicista gitano, come noi Negrita, si trova a disagio, saltano tutti i suoi schemi. Ma ora siamo pronti a ripartire, passo dopo passo, consci di tutto quello che in questo anno è accaduto...”. A parlare all’HuffPost è Paolo Bruni, conosciuto come Pau, frontman della celebre rock band italiana Negrita.
Dopo lo stop forzato dovuto all’emergenza sanitaria, il gruppo torna live con La teatrale Summer Tour 2021. Dal 27 giugno 2021 e per tutta la stagione, la band si ripresenterà al pubblico proponendo brani cult del proprio repertorio in veste acustica nelle location più incantevoli della penisola. La band ripartirà quindi da dove tutto si era fermato, tra intimismo e voglia di lasciarsi il passato alle spalle.
Com’è stato per lei questo anno di pandemia e di vita lontana dal palco?
La prima cosa che pensi dopo aver messo in sicurezza te e i tuoi cari, è adoperarti per non finire nel gorgo di Netflix o della PlayStation. Io ho provato a scrivere e a comporre, a singhiozzo, ma mi sono reso conto che non era aria. Evidentemente la pressione esterna era così forte da impedirmi la concentrazione: tutto quello che scrivevo era scuro, frustrante a livello autoriale. Mi sono detto di non voler scrivere quelle cose, ho lasciato da parte gli appunti con l’idea di riprenderli in altri momenti, in attesa di togliere un po’ di buio. Avevo bisogno di sentirmi ancorato a qualcosa. Quindi ho pensato a qualcosa di alternativo per muovere creatività e fantasia: ho riscoperto la mia vecchia passione per il disegno e la pittura. Ho trasformato il mio studiolo da compositore in un piccolo atelier da artista. Ho aperto una pagina Instagram che mi ha dato soddisfazioni, incentivato dai fan. Ora ho una mostra in corso. Fuori dalla finestra c’erano il caos, il panico, la paura; una situazione che mi faceva sentire spaesato, umano in terra aliena. L’arte è stata la mia cura.
Avete ansie?
La cosa che mi fa paura è ripartire come se nulla fosse successo.
In che senso?
Dalla pandemia non siamo ancora totalmente usciti. Credo che finché non saremo tutti protetti dal vaccino la normalità stenterà ad arrivare. Diciamo che non mi va di festeggiare troppo, per ora, finché non torneremo tutti sani e senza preoccupazioni. Solo allora la ripartenza sarà effettiva. Poi penso, e qui mi riferisco a tutto quello che è successo quest’anno nel settore spettacolo, alle proteste: confido che questa possa essere un’occasione di profondo cambiamento. Approfittare della crisi, fare quadrato, organizzarsi, avere una voce unica. Le basi per il cambiamento ci sono, in gran parte grazie alla presa di posizione delle maestranze. Se all’improvviso ci mettiamo tutti a festeggiare, dimenticando l’importanza che ha riorganizzare il settore, continueremo sempre ad essere deboli a livello politico.
È speranzoso? Una maggiore unità è possibile?
Non è un’utopia. È qualcosa che leggo nella realtà. Bisogna capire come utilizzare la cultura in maniera propositiva per far sì che il futuro sia diverso da quel marzo 2020. “Torneremo così” è uno slogan che non mi piace. Dovremmo dire piuttosto “torneremo migliori”, “torneremo diversi”. Il settore spettacolo conta 600 mila lavoratori, in questi mesi di stop tanti hanno dovuto abbandonarlo perché avevano bollette da pagare e spese da sostenere. C’è bisogno di rappresentanza e ricostruzione per non tornare ad essere una categoria ricca soltanto per i ricchi.
Qual è stata la risposta delle istituzioni in questo periodo? C’è stato ascolto?
È stato minimo, tardivo e distratto. L’ex presidente Conte mi ha molto deluso quando ha detto di aiutare “gli artisti, che ci fanno tanto divertire”, l’ho percepito come svalutante: la musica, e gli spettacoli in generale, non sono soltanto manifestazioni ludiche, ma veicolo di cultura. In particolare la musica in Italia è da decenni percepita come un’arte minore rispetto ad altre. Eppure il nostro Paese è un’eccellenza anche da quel punto di vista: ha fatto la storia della musica classica, e ha un’importante tradizione anche nella musica leggera d’autore. Mi viene da pensare a Paolo Conte che ancora oggi fa sold out in Francia. Mentre l’altro giorno mi è capitato di stare al telefono con Francesco De Gregori: parlare con lui è parlare con il Dio della musica.
Promuoviamo troppo poco il nostro patrimonio?
Dicono che in Italia abbiamo l’80% del patrimonio culturale mondiale: non so se sia davvero l′80, ma anche se fosse il 50 dovremmo renderci conto di quale fortuna rappresenti. Abbiamo un tesoro a disposizione, regalato dai nostri avi, e non lo sfruttiamo come potremmo. Io vivo in Toscana: sono circondato da opere di artisti meravigliosi, vedo le colline senesi, il mare della Toscana. E penso a tutto il territorio, al paesaggio italiano che è un dono della natura, e noi lo sfruttiamo male. Ci sono Paesi che hanno molto meno, ma riescono a venderlo come se fosse oro. Gestire la cultura non può essere temporeggiare, salvare il salvabile, senza dimostrare alcuna attitudine a usare la cultura come industria che genera indotto e turismo.
Tornando al vostro tour, il repertorio dei Negrita è rivisitato in versione acustica. È un modo più intimista di affrontare il palco in un periodo così particolare?
Abbiamo iniziato questo tour teatrale nel 2019, in occasione dei 25 anni di carriera della band. È una stata coincidenza fortunata: quando fai una teatrale, usi il microfono non solo per suonare ma anche per raccontarti. C’è più intimità, è un incontro col pubblico. Sarà un modo per parlare e prendere coscienza di tutto quello che abbiamo vissuto a partire dal marzo 2020, per ricordarlo e dimenticarlo assieme.
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Non proprio niente, vero? Quello che laggente vuole sentirsi dire:
ciò che ap-paga!

Soprattutto, nei confronti di tutti coloro che hanno davvero “r-esistito”. Inutile dire altro, dopo quello che è già successo. Ora, che persino le “Intelligence Usa” ammettono che lo “virus” è stato creato in laboratorio (ovviamente, “cinese”).
Che altro? “Niente”; sarà la “acqua (Verità)” a scorrere ovunque, facendo arrugginire tutto il “marciume”. Oppure, il mondo rimarrà tale e quale:

il l'oro AntiSistema e “basta”.

I Negrita, come tutta laggente di “spettacolo”, sanno fare “surf”. Altrimenti, non potrebbero restare lì, a spacciare lucciole per lanterne, ove l’abito non fa il monaco, ma sei sempre “te” che ci caschi a pieno, sino al fondo che sembra non arrivare mai. I Negrita? Fanno il proprio mestiere: 

“recitano ad arte”. 

Del resto, chi si è “salvato” (qua, così) in quei 3 funesti anni? Il pesce puzza dalla testa. La testa però non esiste x “te”, anche se c’è, Oltre.

Proprio vero e... coerente:

la cosa che mi fa paura è ripartire come se nulla fosse successo
sarà un modo per parlare e prendere coscienza di tutto quello che abbiamo vissuto a partire dal marzo 2020, per ricordarlo e dimenticarlo assieme

El Re-Seth ti ha ma “niente”; l’importante è la salute! Ed il “godersi la vita” che è sempre troppo corta, come la corda alla quale sei attaccato

Proprio come se:

nulla fosse successo…

Teatro

Chi se magnato la mela

De che


 
 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 3880
prospettivavita@gmail.com


mercoledì 29 gennaio 2025

D(a)e Mo(o)n…


La “Luna”: è la notte con i suoi sogni... (“sonno, incanto, stand-by”).

Quasi come Crudelia: Crudelia De Mon

Il nome originale del personaggio in inglese, Cruella De Vil… (devil = lo “Diabolo” che ha un certo “vissuto”, lived o esperienza, conoscenza, vantaggio, etc.).

Quando la prima generazione, quella aurea vivente al tempo di Crono… scomparve sopraffatta dal sonno, Zeus li trasformò quindi in dèmoni…:
scomparve sopraffatta dal sonno
dalla “Luna” e dall’abitudine relativa del “tempo (da Crono a Zeus, il Re-Seth)”.

Máni, nella mitologia norrena, è il Dio che guida il carro che trasporta la Luna, in contrapposizione alla sorella Sól che guidava il carro solare…

Un demone (in lingua inglese daemon), in informatica e più in generale nei sistemi operativi multitasking, è un programma eseguito in background, cioè senza che sia sotto il controllo diretto dell'utente, tipicamente fornendo un servizio all'utente. Principalmente viene utilizzato sui server ma anche su normali Pc…
I demoni sono personaggi della mitologia greca, alcuni dei quali eseguivano compiti di cui gli dèi non potevano occuparsi, esattamente come i demoni eseguono compiti in background di cui l'utente non vuole o non può occuparsi…

Ove, chi s'assomiglia si piglia! C’è analogia (frattale espansa). Ergo? Laggente è i-diot:

diot = popolo…


Deutschland: il lemma originario era probabilmente diutisc, collegato a diot, che in tedesco moderno è diventato Volk, ovvero popolo. Il significato della parola deutsch sarebbe quindi “del popolo”. Da questo Deutschland (deutsch + land, Paese) va a significare “la terra del popolo”. È da questa radice che deriva anche l’aggettivo tedesco che usiamo per indicare tutto ciò che riguarda la Germania…

C’è “puzza” di germani(a) nel (qua, così); la “pista tedesca” deodora d’assieme l’ambiente, proprio come pesce che puzza dalla testa o tartufo sottoterra che non sfugge a chi ha il “fiuto”. Un altro Golem, come gli “Usa” e gli anglosassoni, oppure ben altro!  

Uhm.

Nella vita di tutti i giorni gli ebrei si esprimevano, invece, in lingue locali o in altre lingue create dagli stessi ebrei nella diaspora, lingue non semitiche come lo yiddish... (la lingua yiddish... o giudeo-tedesco...).

Mitologia norrena… È da ritenersi (al pari della mitologia anglosassone, o inglese) un ramo della mitologia germanica che è il nucleo mitematico più antico
Ma, tutto fa brodo sostanzialmente:

anglo-sassoni = “inglesi” = “germani” = il nucleo mitematico più antico…





Buh!

Ciò che affonda, si con-fonde e ti fionda nel mitema (fonema, ri-suono, “Verbo”) sionista o “ebreo”, nella rivelazione d-El “Dio” (qua, così). 

Nel divide et impera ma “niente”. No? El... popolo eletto!

Fedeli servi dell'Oltre che, ap-punto, non esiste ma c'è!

Divide et impera; proprio come la struttura impero e vassallaggio, costituita da piloni portanti (sottodomino) che controllano “in-vece di”, il resto del “prossimo” o laggente (i servomeccanismi di struttura o contenuto).

Un nomarca… era un governatore provinciale nell'Antico Egitto: il paese era infatti diviso in 42 province chiamate “nòmi” governate ciascuna da un nomarca…

Nomarca = governatore di provincia.

E monarca

la persona in cui si accentra la suprema autorità, negli stati retti a monarchia…

Monarca = uno solo al comando…

Nel territorio della marca il commercio era gestito in modo autonomo rispetto al potere centrale, ma i marchesi erano tenuti a dare una parte del loro guadagno alle signorie di rango superiore:

nomarca Vs monarca.

Quando c’era l’imperatore era evidente chi fosse a decidere (la “Chiesa”):

il potere di incoronare l'imperatore era attribuito al Papa, almeno fino alla Riforma protestante… (1500).

Ergo, nemmeno con l’imperatore era lineare la “cosa”.

La Riforma dette inizio al protestantesimo e causò una separazione (scisma) della Chiesa occidentale in Chiese riformate e in Chiesa cattolica romana; è considerata anche uno degli eventi che marcano nella storia europea la fine del Medioevo e l'inizio dell'età moderna…
In Inghilterra re Enrico VIII colse l'occasione per separare la Chiesa locale da Roma, dando vita alla Chiesa anglicana…
L'età del Rinascimento, almeno dopo la morte di Paolo II nel 1471, costituisce uno dei periodi più oscuri per i vertici della gerarchia della Chiesa cattolica: allo splendore culturale e civile si contrapponeva la mancanza di un autentico spirito religioso

Periodo “oscuro” questo. Sì: ma con le “vacche grasse”.
Il potere or dunque, prima di tutto

prima anche di “Dio”, che viene sempre buono al fine di manu-tenere il gregge sempre più… gregge.

Che altro?

Il Sacro Romano Impero… in tedesco Heiliges Römisches Reich… chiamato anche, in epoca recente… Primo Reich (con riferimento al Secondo e al Terzo Reich), fu una Confederazione di Stati dell'Europa centrale e occidentale, nata nell'Alto Medioevo ed esistita per circa un millennio…
L'Alto Medioevo è, per convenzione, quella parte del Medioevo che va dalla caduta dell'Impero romano d'Occidente, avvenuta nel 476, all'anno 1000…

Quindi, prima della “riforma”.
Quindi, l’imperatore era “imperatore”.

Traeva il nome “Impero romano” dall'essere considerato una continuazione dell'Impero romano d'Occidente e perciò un potere universale, mentre l'aggettivo “sacro”, che lo contrapponeva all'impero pagano dei primi tre secoli, sottolineava il legame tra la rinascita del potere imperiale e la religione cristiana e doveva considerarsi voluta da Dio; per questo motivo il potere di incoronare l'imperatore era attribuito al Papa

Dunque:

Impero romano
Impero romano d'Occidente
Sacro Romano Impero o Primo Reich.

La storia dell’Urbe (a carattere mondiale) diventa quella della “Germania”. Il solito parassitismo (qua, così). Ma, quanto è profonda la tana di Bianconiglio? Uhm:

“impero romano” = provincia (nomarca) della “Grande Tartaria” (monarca).

Dove, però:

Grande Tartaria= l’impero che non esiste; c’è… Oltre al “muro di ghiaccio” Antartico; quando, l’oro… stanziavano anche in questa p-arte della Terra (per questo motivo è disseminata da sì tanta grandiosità, in epoche che davvero “non potevano proprio permetterselo”). 

Perché, infatti, ti dicono e allora “sai” che:

“una volta” gli Dei abitavano assieme agli uomini.

No? Erano l’oro! In ciò che “ora” è l’esclusiva tenuta di caccia o la “riserva” (Westworld): l'AntiSistema!

Va da sé che (qua, così) è qualcosa di molto simile ad un “triplo cieco”:
se né gli sperimentatori, né i partecipanti né coloro che valutano i risultati (per esempio li elaborano statisticamente) conoscono il tipo di trattamento assegnato…
Di più:

studio in quadruplo cieco
uno studio in cui i soggetti, i ricercatori, il valutatore e gli analisti di dati rimangono accecati

come acqua che gira per i tubi.

L’AntiSistema è tale (qua, così). 

Nessun ricordo; niente di niente. Essere dentro è questione di lana caprina. Non si può provare! La strategia è perfetta; l’I-Ambiente è l’ideale per… Funzionando e contemporaneamente necessitando di… “energia (motore)”. Una sorta di pianta carnivora che potrebbe farne a meno se al comando il “pilota” non fosse solo a decidere per chiunque (qua, dentro). 

Una gerarchia che proviene da Oltre

Ecco perché non riesci mai a comprovare alcunché = prima o poi “ti viene da…” d-esistere.  Sì, il famigerato “semitono mancante” ti ha ma “niente”, manco te ne rendi conto.
Sembra che nel (qua, così) non esiste ma c’è una connessione privilegiata fra “Germania” ed entità sionista o “Israele”, ove sia “Inghilterra” (anglo-sassoni) che “Usa” sembrano fatti con lo stampino: 

quello sostanziale. 

Impero tedesco, noto anche come Impero germanico… Germania imperiale… o Secondo Reich… e ufficialmente designato come Reich tedesco… sono le denominazioni con cui ci si riferisce comunemente allo Stato monarchico che governò i territori della Germania nel periodo che va dal conseguimento dell'unificazione tedesca il 18 gennaio 1871 fino all'abdicazione del Kaiser Guglielmo II il 9 novembre 1918…

Riprendendo lo “schemino”:

tutto quel popò di “impero romano”
divenne la storia della “Germania”
che, in seguito, divenne…

Germania nazionalsocialista, nota più comunemente come Germania nazista o Terzo Reich (in tedesco Drittes Reich, lett. “Terzo Impero” o “Terzo Stato”), sono le definizioni con cui generalmente ci si riferisce alla Germania (più propriamente al Reich tedesco) tra il 1933 e il 1945, quando venne governata dal regime totalitario del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori guidato dal cancelliere Adolf Hitler, che assunse il titolo di Führer…

Bah:

“impero romano” Vs Terzo Reich.

Per “andare a finire dove”? :

nella “!”
in cui la “Germania” fa sempre al solito la “voce grossa”
nonostante la de-industrializzazione in atto.

Pensa:

se nemmeno due guerre mondiali l’hanno rovinata definitivamente
cosa sta succedendo, di conseguenza, anche in questa “crisi” o “trasformazione”?

La stessa identica “cosa”.

A qualcuno “piace” proprio (così, qua). È lo “spirito dei tempi nuovi”. Come no! Gallina vecchia? Fa sempre buon brodo… ma, ad immagine e somiglianza:

il “cordone ombelicale” è già stato interciso
ricordi?
“una volta” gli Dei vivevano tra gli uomini (quando il teatro era ancora cantiere)
ergo
come è a occidente così è anche Oltre l’est-erno (e viceversa).

Questo lo puoi auto ricavare sempre, per via della Verità, ch’è memoria della tri-unità funzionale, SO I-Ambiente.

Di certo, non per opera l’oro! 

Ricordi? Quadruplo cieco! La Verità è come Neo: è la “anomalia” che si ripresenta sempre, poiché facente p-arte degli endless (legge, strumento, memoria).

Da cui:

frattalità espansa
e
analogia frattale espansa (l’atteggiamento ad hoc per l’auto decodifica sostanziale dell’auto caratteristica I-Ambientale o frattalità espansa).







  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 3879
prospettivavita@gmail.com


martedì 28 gennaio 2025

Senso unico, alternato (1)


“Kung Fu vive in tutto ciò che facciamo. Vive in come mettiamo un giacchetto, in come togliamo un giacchetto e vive in come trattiamo le persone. Ogni cosa è Kung Fu…”.

Certo! Ed il “2020, 21, 22”? Lo “virus y vaccino”? Come ti hanno trattato se dissentivi? 

Dove è andato a finire il “Kung Fu”? In... Sicilia: Ku Fu. Ah!

“Prendi giacchetto, metti giacchetto, togli giacchetto…
Raccogli la giacca. Metti la giacca. Togli la giacca. Appendi la giacca. Prendi la giacca. Butta la giacca...”.

Ecco come ti comporti (qua, così). Nella sostanza. Paradigma dopo paradigma e “niente”.

La decrittazione dei messaggi cifrati con Enigma fornì per quasi tutta la seconda guerra mondiale importantissime informazioni alle forze alleate

Dunque, Hitler era fottuto sin dal principio. , anche in assenza di Enigma, non è un mistero che fosse destinato a fallire “personalmente”, anche se il suo compito fu svolto alla perfezione, alias, è “servito” molto bene allo scopo. 

Agente Smith docet.

“Enigma” cambiava i rotori ogni giorno. Caricavano nella macchina lo “algoritmo” cifrato segreto. Come fanno “oggi”? Ad esempio, sul “mercato(ne)”. Uhm. È insito nelle macchine e generalizzato, ovunque. Come “olio lubrificante” de noantri. Mentre… IA-Biden “mette giacchetto”. E Trump “toglie giacchetto”… 

Metti olio di palma, togli olio di palma = tutto è come prima, anzi “più di prima”. Il laccio si stringe da sé, attorno al tuo collo. 

Il, “Fai…” tutto da “te” (qua, così). 

Se uno mette e l’altro toglie, di quale tipo di giustizia si tratta, nella sostanza? Della “giustizia” l’oro per “te”: li mortacci l’oro (qua, così).  

Ma come diamine sei messo, nell’AntiSistema? 

Quale AntiSistema? L’unico AntiSistema: ciò che ti ha poiché non esiste; c’è, ma indovina? “Niente” de che. Allora, vediti ciò che ti dice la IA.

Chi ha comprato la terra di Israele?
Il muftì rese una testimonianza straordinaria: la maggior parte della terra in possesso degli ebrei, accusati di furto, fu in realtà comprata ai latifondisti arabi. E gli arabi furono, secondo le definizioni degli avvocati, “ben disposti venditori…”

Eppure:

l’espressione “popolo di Dio” è usata nella Bibbia per riferirsi al popolo di Israele. Il “popolo di Dio” nasce dal patto che Jahve fa con i patriarchi discendenti di Sem a cui destina i territori della valle del Giordano

Perché, allora, le terre erano, ad un in-certo punto, in possesso degli arabi? Inoltre, gli “ebrei” dove presero tutto il denaro necessario per…? Nel durante, “Dio” che fine ha fatto!
Sem, da cui i sem-iti, gli ebrei. Ove, solo i discendenti di Giacobbe sono il “popolo eletto”. Ossia? Di chi si tratta, “oggi”? L’entità sionista deriva da Aschenaz(ista), che non è Sem e non discende da Sem.


“Il piccolo resto.
In quel giorno
il resto di Israele e i superstiti della casa di Giacobbe
non si appoggeranno più su chi li ha percossi,
ma si appoggeranno sul Signore,
sul Santo di Israele, con lealtà.
Tornerà il resto,
il resto di Giacobbe, al Dio forte.
Poiché anche se il tuo popolo, o Israele,
fosse come la sabbia del mare,
solo un suo resto ritornerà;
è decretato uno sterminio
che farà traboccare la giustizia
poiché lo sterminio che ha decretato,
il Signore, Dio degli eserciti, lo effettuerà in mezzo a tutto il paese…”.
Isaia 10:20-22
Link

Molto rassicurante. Questo “Dio” r-assomiglia molto a chi guida continuamente gli “Usa”, dove “è morto il Re, evviva il Re”. A prescindere da Israele, sono gli “Usa” che sembrano proprio operare agli ordini d-El “Dio degli eserciti”. 

Il “Grande Fratello (a stelle e strisce)” è il Golem che si pre-occupa sempre di… Altro che Iron Dome! La minoranza è organizzata proprio perché è conscia che c’è una maggioranza. E la “torta” deve essere spartita fra i pochi che si ricordano di tutto, essendo già successo. Da ciò la gerarchia! L’archingegno che permette, in leva, wireless, di tele-comandare chiunque (qua, così), ancor prima dell’avvento tecnologico, dal momento in cui si tratta di un “incanto” totale. Un enigma? Non proprio! Il segreto di Pulcinella, ma tant’è che sino a quando “te” ci c®edi, bah! Va da sé…

Ed il “resto”, manca Vs mancia/mangia (c'è!).

Questa popolazione dei “rimasti” (che all'epoca del ritorno generalizzato dei deportati dagli assiri e dai babilonesi potrebbe forse essere stata rafforzata dal ritorno in patria dei discendenti degli esiliati) si mescolò col tempo con i gruppi non ebraici e non yahwisti, che a loro volta erano stati deportati nel territorio dell'ex Regno di Israele (e dei quali restano tracce archeologiche), formando i samaritani. La Bibbia racconta (spiegandolo con l'effetto di una “visione” mandata da Dio) di come anche i nuovi venuti adottarono il culto di Dio che era stato delle popolazioni del luogo. Questa assimilazione degli elementi stranieri, però, lungi dall'essere giudicata positivamente, è anzi deprecato da una parte rilevante dei redattori post-esilici dei libri biblici. Fu infatti proprio questa mescolanza di popoli e lingue, secondo la visione purista ed esclusivista di questi redattori, a costituire la “perdita” di tali popolazioni, cioè l'allontanamento dal “vero” culto di Dio (quello officiato sul Tempio di Gerusalemme)…
Dunque:

dopo “anni e anni” di spostamenti di massa per rendere la società più “liquida”, cosa è successo ai “valori tradizionali” di ogni luogo “invaso”?

Ecco che la storia succede, nella sostanza.
Qualcuno lo ricorda e lo pratica!

Ma, stanne certo che il “resto” son sempre l’oro, oltre che ad essere anche laggente

La strategia è massima: totale (qua, così).


 
 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 3878
prospettivavita@gmail.com


lunedì 27 gennaio 2025

Senso unico alternato.


E se il verde non scattasse mai?

Chi controlla il verde. 

Di chi è la “precedenza”.

Il sionismo è un'ideologia politica il cui fine è…:

una ideologia politica. Ok? E... Dio?

Il “piano” di Trump assomiglia al (ricorda, riecheggia) “patto” stretto, anticamente, dalla “Casa di Abramo (popolo eletto)” con “Dio”. 

L’evangelico s-fiata lungo il medesimo percorso (come parassita, però).

Ma… chi era questo “popolo eletto”.

Gli ebrei, non solo ebrei, bensì facenti p-arte del “patto”, ergo, nemmeno tutti gli ebrei. Figurati, all-ora gli “ebrei”. No? Che “fine” hanno fatto questi ebrei “speciali, primigeni, nativi, etc.”? 

Ossia, che fine ha fatto “tutto il resto”?

Il resto di Israele e i superstiti della casa di Giacobbe
Tornerà il resto, il resto di Giacobbe
Isaia 10:20-22

La popolazione che aveva composto le tribù non “scomparve” alla loro scomparsa, ma continuò ad abitare sulle terre che occupava da secoli, ma con un'organizzazione sociale di tipo differente

Abitudine, da/in cui non a caso il “temp(i)o” o Re-Seth.

Chi fa p-arte del resto

laggente

e

ben altro che... come nazisti inguattati, all’arrivo dell’Armata rossa, nella capitale Berlino, riemerge a poco a poco nello “tempo (rivelazione)” ritornando tale e quale sostanzialmente. 

Non visti, nella s-vista o “visione” AntiSistemica. 

Nacque così la leggenda delle dieci tribù “perdute”, che spiegava la sparizione dalla storia ebraica di una parte consistente delle popolazioni non con la loro esclusione e con la loro trasformazione in “altro” (cioè nei Samaritani), bensì con un trasferimento fisico da Israele verso un mitico e non specificato “altrove”, accompagnato da unadimenticanzadelle proprie origini
L’abitudine autentica (qua, così) è, però, quella del “lavaggio del cervello”, dell’auto dimenticarsi di sé: 

un “Fai…” da “te” molto particolare, talmente particolare che non esiste anche se c’è = ecco il n-uovo “stato della materia” ov-vero il terzo stato quantico dell’im-possibile (potenziale). 

Che fine hanno fatto i Maya “galattici”? Idem, senza patate. 

Chi è rimasto. Chi è il “resto”. Chi era “Giacobbe”. Chi è il l’oro “Dio”.

Il parassitismo è acuto (qua, così): impazza, va sempre di moda, è virale, ti si attacca “addosso” ch’è una meraviglia, etc. Perché? , se solo praticassi un pochetto di analogia frattale espansa, uhmvedresti “pistole fumanti” ovunque (qua, così). 

Non... complotti, bensì, il complotto (unico).

Il perché è… perché sei nell’AntiSistema = l’AntiSistema è la “pistola fumante”. Ecco perché tutto quanto deodora di “pistola fumante”. È già successo Vs continua a succedere. Sostanza. Incontestabile, ma x “te” (qua, così) è tutto da com-provare. Figurati

Ad esempio, gli “ebrei (sionisti)” sono in connessione, comunicazione, corrispondenza, etc. con “Dio”. No? Infatti:
il punto di forza dell’economia israeliana sembra essere quello dell’industria dell’alta tecnologia, in particolare elettronica e telecomunicazioni

Telecomunicazioni. Ok?

Isra-El. Elios. “Sole”. “Dio” = l’oro.

Dunque, nella descrizione di quanto accadde… la ricostruzione storica e il racconto biblico divergono:
secondo la ricostruzione storica, le popolazioni ebraiche dell'ex Regno di Israele (i Samaritani) non cessarono mai di considerarsi ebrei (se non addirittura i “soli veri” ebrei) e di praticare la religione yahwista, arrivando a convertire ad essa le popolazioni non-yahwiste deportate nel loro territorio. Esse continuavano a seguire le prescrizioni mosaiche sulla base del testo del Pentateuco, si consideravano discendenti dirette di Abramo e quindi eredi del suo patto allo stesso titolo dei Giudei, e arrivarono a costruire sul Monte Garizim un proprio Tempio per venerarvi Dio
secondo il racconto biblico, invece, l'ex Regno di Israele fu totalmente svuotato attraverso la deportazione dalle popolazioni ebraiche (la cui sorte fu quella di essere, appunto, “tribù perdute”, svanite nel nulla); al loro posto furono mandati popoli “stranieri”. La conversione degli stranieri al culto di Dio non ne fa assolutamente degli ebrei, dato che essi non discendono da Abramo e non hanno quindi ereditato l'alleanza che Dio ha stretto esclusivamente coi suoi discendenti. Solo i Giudei sono “veri” ebrei, e solo il culto del Tempio di Gerusalemme è legittimo. Oltre a ciò lo stesso yahwismo samaritano è per lo meno dubbio, essendo aperto da parte giudaica ad accuse di sincretismo, quando non addirittura di idolatria pura e semplice…

Ok? Il “buon samaritano”.  

Come ti districhi in un simile ginepraio, dove “tutto fa brodo” e contemporaneamente la “ricetta per il brodo” è una esclusiva di qualcuno, alla faccia degli altri? 

Il “resto” è il parassita, oppure è il parassitato.

Innanzitutto, “arrivi dopo”, nel senso che ritrovi tutta una “letteratura” che la fantascienza non le porta nemmeno le ciabatte, discutendo del nulla assoluto, sulla base di ipotesi e “forse”, che la “comunità più alla moda” conviene o meno e, quindi, ha sempre “ragione”. 

Mentre a “te” non rimane che aderirvi oppure… assumere i panni del “cane sciolto”. Perché tale “magnetismo” è in forza all’autorità sionista o “ebraica”. Perché possono comportarsi come meglio credono, nella totale impunità. Perché… non è mai una domanda se (se) ci sei, se sei Te o perlomeno “te” ma “avendo mangiato la foglia (sostanzialmente)”. 

Perché qualcuno può! Perché il “resto” non può! 

Oppure, il “resto” è chi può e a “te” tocca di auto resettarti continua-mente, sempre (qua, così).  

Il “resto” di quello che rimane, chi è.

In Highlander, “ne rimaneva solo uno”. Mentre il famoso motto recita(va): uno per tutti, tutti per uno”. Uhm

Ci sei? 



La gerarchia di-mostra e rivelaDio”: 

tale compresenza la “evochi” attraverso il sostanziare, che non è lo “spirito”, bensì… il contestualizzare i fatti alla luce della Verità, che è persino logica (ma guarda un po’).

Continua…


 
 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 3877
prospettivavita@gmail.com