giovedì 21 aprile 2011

Chi è l'Infelicità?




Come si fa a pensare che l’Amore possa dissolversi… Così! Scomparire all’improvviso. E i baci, le carezze, le speranze… L’Amore! E io non ci credo. No! Io credo invece, sia rimasto sepolto, soffocato sotto una grande quantità di interferenze, intrusioni, pressioni di ogni genere, che nulla hanno a che vedere con l’Amore. Io credo che sia proprio così.  

Ma non sarà che quando due persone si amano, fanno paura? A chi? All’infelicità! 

L’infelicità sembra diventata il motore del mondo. Rende parecchio. Due persone divise spendono più di due unite. Due case, due automobili, due lavatrici, due dentifrici… Tutto doppio! Anche l’infelicità! 

Attenzione, le persone infelici spendono di più perché… hanno bisogno di premiarsi.. Naa. No. Così non va... Ora io mi trovo in un certo imbarazzo. Dovrei celebrare questo Matrimonio ma… con quale consapevolezza? Con quale coscienza? Quella dei loro ‘sì’? E quanti saranno lì a rispondermi? 

Quante voci, comportamenti, esperienze… ci sono dentro a quei due? 

Due sole, o quattro, otto, dieci, cento, mille? Purtroppo io, oggi, dei loro ‘sì’ non me ne faccio più niente…”.
Estratto dal film ‘Casomai’ con Stefania Rocca e Fabio Volo

Materializzare un certo tipo di ‘cose’, porta la massa a pensare secondo quelle ‘cose’, di modo che la massa co creerà, in seguito, un Mondo basato su quelle ‘cose’.

Le ‘cose’ sono dei campioni da seguire: degli status symbol, degli Archetipi, dei modelli, una tendenza, una moda, una legge, un codice, un’abitudine, una tradizione come le ‘radici che non gelano’ di Tolkeniana memoria,  una credenza, un esempio, un fac-simile, una ideologia, un ‘comportamento’ come ad esempio l’educazione ma anche la famiglia, il matrimonio, la religione, l’orientamento politico o sportivo,  etc.

Ora: Chi crea quelle ‘cose’? Chi le concepisce? E con quale intento? Perché?

Da ‘Chi’ nasce l’ispirazione? E dove ‘È’ questo ispiratore?

Senza rispondere a queste domande il ‘cerchio’ rimarrà sempre aperto, il cane si mangerà sempre la coda. La domanda ‘è nato prima l’uovo o la gallina’ rimarrà sempre nell’oblio. Perché? 

Perché sfugge sistematicamente qualcosa. 

Quell’elemento ‘cardine’ in grado di ordinare e polarizzare la comprensione dei fenomeni e di rendere consapevoli e con una direzione da seguire

Senza rispondere a quelle domande siamo come 'chiusi in un circuito aperto'. 

Le estremità non collimano mai. Ci sfugge sempre qualcosa. È la famosa ‘coperta troppo corta’. È il ‘soggetto’ che ha innescato un ciclo e si è poi tolto di mezzo, pur controllando sempre il ripercuotersi del proprio intento, come un’eco senza fine, una ridondanza o un ciclo infinito di specchi e riflessi. 

Senza questo ingrediente segreto, la 'ricetta' risulta sempre imperfetta: o troppo salata o senza sale.

Un Mondo basato sulle stesse ‘visioni’ come sarebbe? Esattamente come quello che stiamo creando: questo in cui viviamo. Dunque un Mondo reale e concreto: quello che calpestiamo ogni giorno della nostra Vita. Ciò equivale a dire che non stiamo scrivendo di ‘fantasia’ pur scrivendo di argomenti ‘esoterici’. 

Cioè? 

Ecco che l’ambito non percepito come reale si trasforma in un qualcosa di perfettamente tangibile. È sufficiente osservare se stessi mentre si vive nella routine giornaliera. La routine non è solo quella forza che spinge a fare sempre le 'stesse cose' in maniera ormai quasi automatica. La routine è anche quella cosa per cui io mi abituo a fare sempre cose diverse pur rimanendo sempre nella mia giornata lavorativa, ad esempio. Il fatto di fare cose diverse ogni giorno, ma per ‘lavoro’, mi rende un automa un po’ più vario di colui che mette un timbro per 8 ore al giorno, ma pur sempre di un automa sarò la copia

Il Mondo intero è da questo punto di vista ‘automatizzato inconsciamente’. Anche io che scrivo un articolo al giorno nel Blog sono robotizzato, nel tempo, a farlo. Questa programmazione è ‘naturale’. Il cervello tende a trovare un equilibrio e una forma di cruise control system, ossia di pilota automatico. 

Perché? Per pianificare e rendere più lineare i processi che lo vedono coinvolto. Il cervello è programmato così. Ed in questo modo è facilmente ingabbiabile, perché si può sfruttare la sua caratteristica di auto ingabbiamento intrinseca. Cosa si può fare, allora, per sgusciare via dalla robotizzazione globale dell’ambiente, sapendo che il cervello ad ogni modo troverà sempre una via di equilibrio automatizzata?

Dobbiamo elevarci al di sopra del modello sociale in auge. Ossia, come dice Joe Dispenza, ‘pensare in maniera più grande rispetto all’ambiente’ e cioè avere un ‘sogno’, una visione del proprio futuro a prescindere da ciò che si pensa di poter fare o di non poter fare, se riferiamo quel sogno al modello globale che ci ‘accoglie’. Bene. 
 
Dispenza dice: ‘Ho una idea nella mia mente. Sono posseduto da questa idea e non faccio altro che pensarci, in maniera tale che non posso pensare in nessun altro modo. In  questo modo il cambiamento ha già avuto luogo nel cervello. Quindi comincerò ad agire come la realtà si fosse già dispiegando dentro di me’. Questa è la legge d’attrazione, no? Applicando questo principio, il nostro cervello non si limiterà più a registrare un modello del passato ma, in un certo senso, diverrà il depositario di un modello di nuovo futuro. Si rompe, cioè, la catena perfetta che ci inchiodava al passato, alla sua registrazione, e per questo motivo non esisterà più nemmeno il futuro di una volta, ossia il futuro programmato nel passato.

Sono tutte cose sacrosante, assolutamente ‘vere’ ed è sufficiente avere ‘occhi aperti’, per vedere attorno a noi cosa sia successo, sia negli ultimi decenni che nella storia deviata dell’Antisistema.
 
Hanno fatto e continuano a fare così.

Ma chi? Chi continua a ‘fare così’? Eccoci nuovamente al fulcro della questione. Chi siede alla ‘Regia’? Manca certamente il ‘soggetto’. Chi è? Ripeto, senza questa risposta, ogni ‘ricetta’ è manchevole dell’ingrediente segreto

Chi trae vantaggio da questo stato delle cose? 

Chi potrebbe intendere un Mondo come questo, basato sulla prevaricazione e sulla diseguaglianza, sull’ingiustizia e sulla separazione? Chi?
 
Apparentemente l’uomo stesso, o almeno un certo ‘tipo’ di uomo. Ma è così solo superficialmente. Ciò non equivale a dire che ‘si cerca un capro espiatorio’ a cui addossare tutte le ‘colpe’. No. Ciò equivale a dire che tutto dipende dal punto prospettico da cui osserviamo. È sempre tutto opportuno da un certo punto di vista della consapevolezza, anche il ‘male’. Lo scopo della Vita è anche quello di trascendere il male, di conoscere se stessi. Per cui dobbiamo accettarlo passivamente? No. Lo dobbiamo ‘scoprire’ e non combattere ma... aiutarlo. 

Aiutarlo significa applicare il ‘Conosci te stesso’, in quanto il male è una proiezione che s’emana da noi stessi, dalla nostra ‘ignoranza’. Il male alberga in noi, è una componente pressochè naturale dell’esperienza tridimensionale. Ha un senso, un compito ben preciso: provocare resistenza. Perché? Per permettere il continuum evolutivo del ‘tutto’.

Quindi, proseguiamo adesso nel percorso quotidiano, con la mente e la coscienza sgombre da sensi di colpa, odio, vendetta, rabbia, etc. Agganciamo le armoniche più alte su cui siamo capaci di sintonizzarci, lasciamo andare ogni forma di giudizio, respiriamo con calma e… proseguiamo immergendoci nel livello pieno della Vita 3D.
    
Anche se una persona non crede che possa esistere una forma di Vita diversa dalla propria o da quelle ‘conosciute’, penso che in ogni caso concordi con me che ‘qualcuno’ deve sedere al comando delle operazioni globali. Solitamente la controinformazione o l’informazione di tipo complottista, associa questa funzione alla sfera del controllo umano, come ad esempio un certo tipo di potere focalizzato in organizzazioni segrete di vario tipo. 

Il termine ‘globale’ è necessario perché molto chiaramente ormai lo si ‘vede’. La direzione è di unificare tutto il Globo sotto un unico potere. È solo una questione di tempo. Un Pianeta unificato è un segno distintivo, un segnale di ‘maturità’ globale. Un simile segno permetterà, in seguito, di trasmutare l’interezza con minore energia. Diciamo che nel ‘male’ si annida il seme del ‘bene’, come è logico che sia in un Universo basato sull’Amore incondizionato del Creatore. 

Mi sono portato un po’ avanti nel processo; torniamo un attimo indietro.

Cosa rispondiamo alla domanda: Chi intende un Mondo così? E già che ci siamo, rispondiamo anche a questa: Che cosa vuole da noi? Esiste, secondo me, una netta distinzione tracciata dalla linea del potere tra il ‘chi’ ed il ‘noi’. E ciò equivale ancora a replicare la dualità che regna nel reame delle terza dimensione.

Chi segue questo Blog sa già la risposta. Castaneda ce lo ha svelato attraverso i suoi libri…

Una razza di entità parassite ci hanno ‘conquistato’ etericamente tempo fa. Da quel livello controllano e veicolano il processo di co-creazione umana. Solo a entità simili può piacere un Mondo simile; entità che hanno assoluta necessità, per sopravvivere, di energia di bassa vibrazione da noi prodotta per ‘autoinduzione riflessa’

Loro siedono alla ‘Regia’ e vogliono esattamente la nostra energia vitale. Noi tutti siamo spinti alla materializzazione del loro sogno. 

Ecco le vere risposte, le vere cause dei mali del Mondo.

Tutto ciò che possiamo andare ad imparare ad un corso, o dalla lettura di un buon libro, è come regolarmente disinnescato dalle infinite ‘trappole’ di ogni tipo che queste entità sono in grado di ordire e tessere. Come si descrive in Matrix, ognuno di noi è potenzialmente un loro ‘Agente’.

Fantascienza? Sta ad ognuno di noi tirare le debite conclusioni. Nella ‘Filosofia dell’Antisistema’ questo concetto rimarrà sempre al vertice degli eventi planetari; questa è ‘La Causa’

Al di sopra rimane il Piano Divino.

La Causa di questo piano degli eventi è chiara al mio sentire. Cercherò di trovare il modo di evidenziare questa Causa, di sottoporla ai riflettori dell’Universo. Lo intendo e so che ci riuscirò.

L’analogia frattale non si può oscurare in quanto è testimone della fase di Creazione in qualità di ‘Legge Cosmica’

La sua presenza nella struttura energetica del ‘tutto’ è la garanzia che ogni principio agente nei piani della co-creazione lascia sempre ed indissolubilmente delle ‘tracce’. Inizieremo pertanto una investigazione frattale nella realtà multidimensionale

Mi lascerò guidare dalla Gerarchia Bianca nel perseguire questa Missione di Vita e chiederò l’aiuto di tutti coloro che si sentono ‘risonanti’. Per fare questo dovrò vivere responsabilmente secondo passione. Per rispondere a questa ‘chiamata’ dovrò imperniare la mia esistenza su questa nota vibrazionale. So che sono protetto ed incoraggiato nel farlo. Il processo di rilascio della paura è iniziato da qualche tempo. Occorre una cristallizzazione della mia essenza, una maggiore capacità di contenere e trattenere la ‘luce’. 

E così sia.

Ora, ciò che ho riportato in formato testo all’inizio dell’articolo, proviamo anche a ‘sentirlo’. È impressionante la risonanza che c’è tra questo spezzone memorabile di film e ciò che è inerente agli ultimi scritti apparsi in SPS:


L’infelicità sembra diventata il motore del mondo... Ci raccontano di un tempo in cui Poesia era una Musa, e non solo:

Le Muse sono 9 personaggi della mitologia greca e romana, figlie di Zeus e di Mnemosine o Memoria, o, secondo un'altra versione, di Gea (Terra) e Urano (Cielo). L'importanza delle muse nella mitologia antica era assai elevata: esse infatti rappresentavano l'ideale supremo dell'Arte, di cui erano anche patrone. Erano dette anche Eliconie, poiché la loro sede era il monte Elicona…

 
 ‘ [...] noi sappiamo dire molte menzogne simili al vero, ma sappiamo anche, quando vogliamo, il vero cantare’.
(Esiodo, Teogonia, incipit, 27-28)

 
Le Muse erano considerate anche le depositarie della memoria (Mnemosine era la dea della memoria e secondo altre fonti anche quella del canto e della danza) e del sapere in quanto figlie di Zeus. Il loro culto fu assai diffuso fra i Pitagorici

 
Preposte all'Arte in ogni campo, chiunque osasse sfidarle veniva punito in maniera severa... Il numero delle Muse e il campo dell'arte in cui esse agivano venne precisato intorno al IV secolo a.C. I loro nomi erano:

  1. Calliope, colei che ha bella voce, la Poesia epica, con una tavoletta ed un libro;
  2. Clio, colei che rende celebri, la Storia, seduta e con una pergamena in mano;
  3. Erato, che provoca desiderio, la Poesia amorosa, con la lira;
  4. Euterpe, colei che rallegra, la Poesia lirica, con un flauto;
  5. Melpomene, colei che canta, la Tragedia, con una maschera, una spada ed il bastone di Eracle;
  6. Polimnia, dai molti inni, il Mimo, senza alcun oggetto;
  7. Talia, festiva, la Commedia, con una maschera, una ghirlanda d'edera ed un bastone;
  8. Tersicore, che si diletta nella danza, la Danza, con plettro e lira;
  9. Urania, la celeste, l'Astronomia, con un bastone puntato al cielo.
Da Wikipedia

Sembra di capire che, in un imprecisato tempo, ogni branca del sapere o ogni tipologia d’arte o del ‘fare’ o  ogni variazione del ‘sentire’ corrispondessero, in realtà, a delle entità vive. Il fumetto Sandman, di Neil Gaiman, ci viene in ‘aiuto’ a titolo di esempio:


Il protagonista della serie è Sogno, la personificazione antropomorfa dei sogni e delle storie. È conosciuto con diversi nomi tra i quali Morfeo, Oneiros, il plasmatore, il principe delle storie e altri ancora. Sogno è uno dei sette Eterni che incarnano e regolano ognuno un particolare aspetto dell'esistenza umana come la morte o la disperazione. È interessante notare come in originale i nomi degli Eterni (The Endless in inglese) inizino tutti con la lettera "d", elemento che è stato parzialmente perso con la traduzione:

  1. Destino
  2. Morte
  3. Sogno
  4. Distruzione
  5. Desiderio
  6. Disperazione
  7. Delirio
  
Sitchin ci ricorda sempre che gli Anunnaki avevano generato dei ‘semidei’, unendosi con il genere umano. Queste entità, attraverso le loro peculiarità, a loro volta hanno generato il mito che ancora oggi scalda i nostri cuori. Tutto ciò che deriva dalle indefinite anse del mito e della leggenda, ha certamente un fondo di verità. 


Per cui, in questa analogia frattale, certamente sarà esistita anche una entità legata all’Infelicità. Si ricorda, ad esempio, Ade, il Signore degli Inferi nonché fratello di Zeus. Diciamo che non mancano le ‘figure’ negative e votate al perseguimento del ‘male’, secondo la propria Natura o... missione.
 
Per vari motivi, mi sento di iniziare a sostenere che, questa caratteristica, o nota vibrazionale della Vita, chiamata nel film, Infelicità, si possa ben identificare con qualche tipologia di energia affine, che già in un passato remoto ha stazionato sulla Terra e tra l’umanità


Forse Steiner o Lievegoed ci potranno aiutare ancora, ma… un’altra volta. Per oggi abbiamo materiale sufficiente su cui riflettere.
  
'Io pretenderei, se non pensassi che fosse presuntuoso da parte di una persona così mal istruita, di avere come obiettivo quello di dimostrare la verità e di incoraggiare i buoni principi morali in questo nostro mondo, attraverso l'antico espediente di esemplificarli attraverso personificazioni diverse, che alla fine tendono a farli capire’.
John Ronald Reuel Tolkien

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

mercoledì 20 aprile 2011

C'è dell'altro...





Inizio a ‘vedere’ i segni, tutt’attorno a me, che delineano e fanno ‘scorrere’ l’opera sincronica dell’Universo 'sopra' quella prettamente Umana

È una percezione a-dimensionale degli accadimenti. Più sotto riporto dei corposi dialoghi tratti da citazioni inerenti al film ‘Ultimatum alla Terra’ con Keanu Reeves. Ebbene, mi sono accorto solo trascrivendoli, che s’emana generalmente da loro uno strano alone di miscelazione dei due punti prospettici soprariportati.

Cioè? Penso, anzi ‘sento’, che tutto ciò che riguarda il cammino dell’individuo sia riflesso da quello che lo circonda. Dobbiamo intendere questo fatto non solo in termini superficiali della ‘logica’ a cui possiamo accedere per default. Ad esempio, se in una famiglia si litiga spesso ed in maniera anche violenta e la casa, un giorno, va a fuoco, è logico pensare che quell’atto rifletta il comportamento aggressivo dei suoi occupanti. Sino a lì ci arriviamo persino con la logica, senza ‘scomodare’ concetti esoterici come quelli descritti dai 7 specchi Esseni, ad esempio.  Si bolla il tutto con la frase: 'Se la sono andata proprio a cercare'.

La Quantistica ha allargato di molto la cerchia della logica dell’uomo di scienza, tuttavia quasi nessuno applica veramente alla Vita di tutti i giorni queste emancipanti scoperte. Chi lo fa? Solitamente qualche pioniere solitario. 

Perché? Perché i programmi scritti nel nostro Inconscio ci ‘portano via’. Ci fanno lavorare in altro modo. Quale? Quello relativo alla attuale versione del Paradigma esemplificata nella frase: 'Un muro è solo un muro e io non ci posso passare attraverso. Io sono io ed il muro è il muro'.

No, non intendo questo genere di 'consapevolezza' e nemmeno quella più allargata e già effettivamente agganciata da una parte di persone al Mondo.  

C’è dell’altro

Il messaggio che rimbalza da 'noi' al 'di fuori di noi', è molto più 'ricco' di quello che si possa pensare. Parla di noi in vari modi ed in varie modalità. È come un artefatto che ci riguarda, che abbiamo fatto noi direttamente ed indirettamente. Ma c’è ancora di più. Riflette anche il punto prospettico dei controllori sottili della razza umana, della razza umana e dell’Universo. Non è semplice da descrivere in quanto è una percezione legata al mondo del ‘sentire’. Leggiamo le citazioni perché forse è più comprensibile, anche se servirebbe molto tempo da dedicare a questa opera di ‘traduzione ed interpretazione’ del codice universale. 

Questo vero e proprio linguaggio, viaggia e si propaga attraverso le leggi celesti che sostengono questa dimensione. È un segnale modulato:

In telecomunicazioni ed elettronica con il termine modulazione si indica l'insieme delle tecniche di trasmissione di un segnale elettrico o elettromagnetico finalizzate ad imprimere un segnale detto Modulante (eventualmente contenente informazione cioè dunque variabile in maniera aleatoria nel tempo) su di un altro segnale elettrico o elettromagnetico detto Portante che ha invece lo scopo di trasmettere le informazioni del modulante ad 'alta frequenza' (freq.portante >> freq Modulante) ovvero di convertire il segnale modulante da ' banda base ' a quella che è chiamata ' banda traslata ' secondo il Teorema della Modulazione

La portante con il segnale informativo modulante agganciato sarà quindi detto segnale modulato.
Da Wikipedia 

L’esempio di quello che intendo è espresso molto bene nel film ‘Contact’. Il segnale ricevuto è multiplo e contenente informazioni nelle informazioni. Va solo demodulato o decodificato. 

Ecco, l’Universo ci parla in una maniera molto simile. 

Non è facile 'raggiungerci' qui sulla Terra. Le interferenze sono molte. Tra le interferenze dell’Antisistema c’è di tutto: ignoranza, alimentazione ed inquinamento, compresi. Persino il campo gravitazionale della Terra scherma in maniera ‘naturale’. Ma questo discorso è divenuto vero solo nel momento in cui noi abbiamo 'dimenticato' di attivare le nostre apparecchiature multidimensionali

È come ricevere un segnale complesso con una radiolina a transistor: sentiremo a malapena la parte musicale del messaggio. 

Il frattale che lo dimostra è la piccola porzione dello spettro della luce che riusciamo a decodificare, co creando un Mondo, di conseguenza, altrettanto limitato e limitante. Ciò che intendo dire è che l’opera delle Gerarchie superiori si confonde con quella delle Gerarchie inferiori, il tutto interfacciato dal canale umano per giunta sotto ipnosi collettiva per vie sia naturali, legate alle condizioni planetarie, che artificiali, legate all’esistenza di specie parassite del genere umano. Ecco che, allora, il segnale emesso dal singolo individuo viene rimbalzato dalla struttura intelligente che permea il tutto, ed arricchito di altre informazioni inerenti sempre il medesimo individuo, interfacciandosi alla natura quantica della struttura energetica multidimensionale. 

Insomma, ciò che parte da noi, torna a noi come un riflesso carico di esatti significati che ci riguardano intimamente. Decodificare quel messaggio significa evolvere o trovare l’illuminazione che altra cosa non è se non il vedere oltre l’ombra che ci nasconde la luce.

Gli esseri del film ‘Ultimatum alla Terra’ esprimono un punto prospettico diverso da quello usuale vigente tra gli umani, ma il film è stato scritto da umani, che seppure saggi e lungimiranti, hanno personalizzato il messaggio, probabilmente canalizzato. Lo si vede, lo si sente… Il punto prospettico assegnato all’Alieno risente di quello degli sceneggiatori, della trama, dell’ideatore umano che si cela oltre all’apparenza. Non intendo criticare, bensì evidenziare che quel film arriva in maniera opportuna, e ciò costituisce una risposta sincronica ad una domanda altrettanto sincronica seppure inconscia: che cosa stiamo facendo sulla/alla Terra? 

La profondità del messaggio va oltre al semplice assistere alla proiezione in sala cinematografica o a casa. Nel messaggio c’è sia l’interferenza che la sua quintessenza. È come guardare un quadro astratto o un quadro della corrente artistica del Puntinismo: quanti livelli della comunicazione si celano in loro? Ma non solo in loro. Anche nell’individuo che osserva. Anzi, è proprio il livello dell’osservazione di chi ‘assiste’ che permette la decodifica del livello appropriato contenuto nel ‘messaggio’. 

L’arte lasciataci dai popoli antichi è, da questa prospettiva, una interfaccia per entrare nel loro Mondo. Va capita per come è stata progettata. Capirla come la può comprendere l’uomo moderno non serve quasi a nulla. Oltre alla piacevolezza del senso estetico non si procede perché manca la chiave di accesso al livello successivo. L’esempio tipico è contraddistinto dalla presenza inalienabile delle Piramidi Egizie: cosa hanno da raccontarci?
  
Dipende da noi.

Il riflesso che questi edifici ci indicano è relativo al ‘Voi siete qua’, proprio come la funzione della scatola emozionale installata in ognuno di noi. Il segnale di ritorno è sempre opportuno, ma questa opoportunità è modulata secondo i canoni delle leggi celesti evolutive. Il messaggio contenuto è molteplice e si riferisce a tutta la sfera umana. Se la sfera umana è coinvolta in una ipnosi da parassiti, quel messaggio conterrà ‘tutto’ relativo allo stato sia apparente che celato della verità. Basta percepirlo. 

E ognuno percepirà secondo la propria affine risonanza. 

Da questo punto di vista non viene celato nulla, ma l’accesso è direttamente proporzionale alle 'chiavi' di accesso per demodulare l’informazione. È tutto alla luce del Sole, dunque. Nel procedere lungo il cammino del ‘Conosci te stesso’, noi provvediamo ad innalzare gradualmente questa frequenza di funzionamento, e ciò equivale a dire che la nostra maggiore consapevolezza può invadere e conquistare quelle zone rimaste per troppo tempo al buio: le zone dove si nascondono le entità parassite. Non riesco, oggi, a decodificare l’intera sequenza riportata qua sotto, ma assicuro che il messaggio contenuto è significativo. Ci vorrebbe molto più tempo a disposizione, cosa a cui sto seriamente pensando!

Ecco le citazioni dal film:       

- Io sono Regina Jackson. Sono il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti d’America.
- Non mi sono ancora abituato a questo corpo.
- Sono qui per sapere chi o che cosa lei rappresenta e che intenzioni avete.
- Tutto mi sembra irreale… Alieno. Mi ci vorrà un po’ per adattarmi.
- Com’eri prima di diventare così?
- Diverso.
- Diverso come?
- Vi sareste spaventati.
- Qual è il tuo nome?
- Klaatu.
- Quale Civiltà rappresenta lei?
- Rappresento un gruppo di Civiltà, Signora.
- E dove si trova questo gruppo di civiltà?
- Ovunque intorno a voi.
- Con quale scopo è venuto qui?
- In questa città si riuniscono i rappresentanti della Terra. Spiegherò a loro perché sono venuto.
- Temo che ciò non sia possibile. Perché non prova a spiegarlo a me, intanto.
- Lei, Signora, rappresenta l’intera razza umana?
- Io rappresento il Presidente degli Stati Uniti… e la prego di dirmi perché è sul nostro Pianeta?
- Il Pianeta è vostro?
- Sì! Questo è il nostro Pianeta.
- No. Non è vostro.

- Dispongo che venga sedato e trasferito subito in un posto più sicuro.
- Volete obbligarlo a parlare?
- Sì, mi sembra essenziale.
- Mi perdoni, ma noi come scienziati non possiamo condividere.
- Ma perché? Ha chiesto solo di parlare all’Onu?
- Ce lo insegna la storia come vanno a finire gli incontri tra Civiltà diverse! Quelle meno avanzate vengono regolarmente sterminate  o ridotte in schiavitù. Pensate a Pizarro e gli Incas, a Colombo e ai Nativi Americani… La lista è lunghissima. In questo caso però, sfortunatamente, la Civiltà meno avanzata è la nostra!
- Ma è diverso. Qui abbiamo il rappresentante di una Civiltà extraterrestre. È l’evento più importante dell’intera storia dell’umanità!
- Ma rischiamo anche che sia l’ultimo, caro il mio scienziato. Dobbiamo sapere che cosa hanno in mente, ed il prima possibile.
- E quindi vuole drogarlo, metterlo sotto torchio? Mi scusi ma non sono i nostri metodi.
- Capisco perfettamente, ma è chiaro che se non lo farà lei, lo farà qualcun altro.
- Beh… sono sicuro che non avrà difficoltà a trovarlo.

- Tutto il Mondo contesta la decisione degli Stati Uniti di negare agli scienziati stranieri, l’accesso alla creatura dello spazio.

- Perché sei venuto qui?
- Sono venuto a salvare la Terra.

- Non sei più in contatto da molto tempo.
- Avevo un compito rischioso. Questo è un territorio ostile.
- L’ho notato. Speravo di poter ragionare con loro.
- Temo che non siano una razza ragionevole. Vivo tra loro ormai da 70 anni. Li conosco molto bene.
- Quindi?
- Qualsiasi tentativo di mediazione sarebbe inutile. Sono esseri distruttivi e non cambieranno mai.
- Questo è il tuo rapporto ufficiale?
- La tragedia è che sanno cosa sarà di loro. Lo sentono. Ma non sembrano fare niente.
- Allora è deciso. Darò il via al processo il prima possibile. Iniziamo i preparativi per la partenza.
- Io resto.
- Non puoi restare qui. Sì posso e lo farò!
- Se resti, morirai.
- Lo so.
- Ma questa è casa mia, adesso.
- Ma non hai appena detto che sono una razza distruttiva?
- È vero. Però c’è anche un altro aspetto. Io provo… affetto per loro. È un po’ ridicolo, lo so… e non riesco neanche a trovare il modo per spiegartelo. Per molti anni io ho maledetto il fatto di essere qui. La Vita umana è così difficile. Ma ora che questa Vita è giunta alla fine, mi considero fortunato di averla vissuta. 

- Devo sapere che cosa succede?
- Questo Pianeta sta morendo, ed è la razza umana che lo sta uccidendo.
- E tu sei venuto ad aiutarci!
- No, non proprio.
- Ma non hai detto che ci volevi salvare?
- Ho detto che ero qui per salvare la Terra.
- Sei venuto per salvare la Terra… da noi.
- Non possiamo rischiare la Vita di questo Pianeta per il bene di una sola specie.
- Stai scherzando?
- Se la Terra muore, voi morite. Se voi morite la Terra… sopravvive.
- Ci sono pochi Pianeti nel Cosmo che sono capaci di accogliere forme di Vita complesse.
- Non potete farci questo.
- Non possiamo permetterci di perderne uno.
- Voi non ci conoscete. Possiamo correggere i nostri sbagli.
- Vi abbiamo osservato, aspettando, sperando che cambiaste.
- Ti prego.
- Siete al punto di non ritorno, dobbiamo agire.
- Ti prego.
- Rimedieremo ai vostri danni e daremo modo alla Terra di ricominciare.
- No non farlo. Ti prego. Dateci un’altra occasione, possiamo cambiare.
- La decisione è presa. La procedura è cominciata. 

- Puoi farlo rivivere? Come hai fatto con quel poliziotto?
- Ci sono cose che non posso fare.
- Usa i tuoi poteri.
- Mi dispiace.
- Ti prego. Per favore!
- Jackob, niente muore mai veramente. L’Universo non spreca niente. La materia di cui si compone si trasforma.

- C’è dell’altro in voi. L’ho capito adesso.
- Siamo arrivati alla fine?
- Sì.
- Ma non puoi fare niente tu?
- Non lo so. Il prezzo del vostro agire sarebbe troppo alto.
- Ma noi possiamo cambiare e adesso tu lo sai! Ti prego, dacci la possibilità di farlo.
- Ci proverò.

- Karl Thomas Barnhardt: ‘Inventas Vitam Juvat Excoluisse Per Artes’ ‘Le scoperte realizzate grazie all’ingegno recano beneficio all’esistenza’... È il premio Nobel. L’ha vinto per il suo lavoro sull’altruismo biologico. Sarebbe ancora in un cassetto se non glielo avessi fatto incorniciare.

-  Allora è possibile!
 
-  È  Bach.
-  È meraviglioso.
-  Non siamo allora così diversi.
Vorrei che fosse vero.
 
- Ma non avete una tecnologia che possa risolvere questo problema?
- Il problema non è la tecnologia. Il problema siete voi. Vi manca la volontà di cambiare.
- Ci aiuti lei a farlo.
- Non posso è la vostra Natura. Trattate il Mondo come vi trattate fra di voi.
- Ma vede, tutte le Civiltà hanno il loro momento di crisi, prima o poi.
- E molte non sopravvivono.
- La vostra sì. Come?
- Il nostro Sole stava morendo. Dovevamo evolverci per sopravvivere.
- Quindi solo quando il vostro Mondo è stato minacciato, siete diventati quello che siete?
- Sì.
- Beh… è lo stesso per noi! Lei dice che siamo ad un passo dal baratro, e ha ragione. Ma è solo in quel momento che gli esseri trovano la volontà di cambiare. Solo in risposta alla fine, c’è evoluzione. Questo è il nostro momento. Non toglietecelo. Siamo vicini a quella risposta.

Nel film si parla di ‘altruismo biologico. Di cosa si tratta? Riporto questa breve citazione da un articolo che lo fa intuire:

Oggi si fa un gran parlare dell’altruismo cablato biologicamente nel nostro sistema nervoso. I soliti Pinker e Dawkins ci hanno scritto sopra. Zone del piacere del cervello che si attivano quando facciamo una buona azione; comportamenti biologicamente favorevoli per la specie e non per l’individuo…
Link 
 
Questa forma di altruismo è completamente astratta dal modello sensibile umano, infatti l’Autore dell’articolo afferma che non è morale. Uno dei commentatori gli fa però notare che: ‘Tutto ovviamente sta anche a intendersi su cosa vogliamo dire quando parliamo di morale…’.

Tutto dipende. Tutto è funzione del proprio punto prospettico e, dunque, della propria evoluzione personale. Il linguaggio è una forma primitiva della comunicazione, estremamente povera e sterilizzata.

Il messaggio giunge a noi estremamente ricco ed esaustivo, poi noi applichiamo la nostra ‘forma’ e scarichiamo solo ciò che capiamo. Il messaggio completo giunge comunque e raggiunge tutte le parti in ascolto

Questa è una via alternativa che l’Antisistema ha difficoltà ad oscurare, anche se per adesso il filtro umano  è ancora molto efficace.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

 

martedì 19 aprile 2011

L'isola dei 'Parassiti'.





Da un grande potere derivano grandi responsabilità’. Ben Parker al nipote Peter, alias l’Uomo Ragno.

C’è più saggezza e lungimiranza in un fumetto che in una predica o in un articolo della legge, come del resto c'è differenza tra la teoria e la pratica. La semplicità di queste parole è disarmante e dovrebbe fare comprendere come, a cascata, siano sempre valide in ogni ambito della Creazione.  

Ma davvero l’aumento di potere è direttamente proporzionale alla responsabilità maturata? Forse in un altro Mondo, in un altro Scenario: non in questo o almeno un simile fatto non palesa ancora. Perché?

Perché l’intenzione che ‘ispira’ questo Scenario è diversa. 

L’intenzione a cui mi riferisco è quella particolare onda vibrazionale che ha agganciato la sfera umana e che potrebbe essere definita come un’onda ‘parassita’. Ci sono molti livelli dell’intenzione racchiusi in una serie ordinata di frequenze in cui il livello massimo è quello del Creatore. Onda su onda, come dice anche la canzone. Le nostre armoniche individuali costituiscono delle componenti dell’onda maggiore. 

Un fatto possibile e 'temporaneo' è che noi tutti potremmo essere stati momentaneamente  isolati da uno dei flussi principali che intrecciano la struttura portante del Creato. D’altronde, quale posizione occupa il Sistema Solare, in uno dei ‘bracci’ a spirale della Via Lattea? Una posizione esterna, periferica… lontana dalla luce del suo nucleo.

La Via Lattea è la galassia in cui si trova il nostro Sole. Si tratta di un sistema molto complesso formato da oltre 100 miliardi di stelle e da gas e polveri. Uno scienziato dell'Università di Harward ha realizzato una mappa della Via Lattea usando una rappresentazione davvero molto originale. Si tratta di Samuel Arbesman che, sul modello della metropolitana di Londra, ha creato questa mappa della Via Lattea come se fosse una metropolitana.

 
La posizione del Sistema Solare indica la sua ‘giovane età’. Questo fatto è frattalmente indicato dalla mancanza di consapevolezza che regna sulla Terra tridimensionale, ancora ‘giovane’ in questa versione dello Scenario materializzato. 

La necessità di equilibrio è in linea con la posizione esterna alla forma della Galassia a cui partecipiamo, una posizione ‘scomoda’ in quanto ad esposizione agli ‘agenti’ che esternamente possono colpire le posizioni più avanzate e scoperte

La linea del ‘fonte’, la ‘trincea è ‘dove siamo noi’. Anche il modello di Universo riportato da Buhlman, grazie ai suoi viaggi extracorporei, è allineato a questa posizione di esternalità che ci contraddistingue: la forma stratificata a cipolla dell’Universo è un qualcosa di molto simile alle cellule che regolano la Vita sul Pianeta. La cellula umana ha sviluppato una intelligenza propria, nel tempo, attraverso la formazione di un proprio nucleo centrale grazie alla ‘sensibilità’ della sua membrana esterna in grado di filtrare e soppesare quello che cercava di penetrare o di entrare in contatto esterno. Una esperienza o ‘sensibilità’… che porta ‘intelligenza’ a livello denso, emerso nelle tre dimensioni.  

È come un trasferimento di capacità e di potere dai reami eterei, invisibili, quantici, sino ai reami più condensati dove si verifica la magia della Creazione. Un trasloco di potenzialità. Una copia, un frattale di quello che ‘esiste al di là del velo’. Stiamo dunque replicando l’opportunità naturale dell’abbondanza anche laddove un altro potere si oppone mediante l’azione della resistente induzione al voler esperimentare l’esatto contrario... Fagocitati dalla nascita in un Pianeta contraddistinto dalla grande abbondanza di risorse naturali, abbiamo instaurato un modello di paradigma basato sulla ristrettezza

Ho già descritto nei giorni scorsi il vero motivo, ossia la presenza di ‘elementi parassiti’ che influenzano il genere umano a costruire e mantenere un ecosistema basato sulla famiglia della paura, loro naturale e preferita forma di alimentazione energetica (per approfondimenti leggere gli articoli della settimana dal 11 al 15 aprile 2011.
 
Tutto il resto è una conseguenza di questa ‘causa’.

Questa causa è l’ombra che ho percepito chiaramente alla fine della lettura del libro di Ann Walker, ‘La pietra dell’orsa maggiore’. L’ombra della 'Piramide' è il frattale che ‘ci contiene’. Noi tutti viviamo all’ombra di un ‘edificio’ che ci nasconde la luce della Creazione, come se il cielo fosse sempre nuvoloso. Andare al di là di questa ombra è come ‘vedere con occhi nuovi’.

Ogni cosa che possiamo scrivere e dire è frutto ed ispirazione di questa ombra. Per questo motivo ci viene ‘consigliato’ dai Mistici di abbandonare ogni credenza, per questo motivo si parla di ’Maya’, di era dell'illusione. Come accorgersi? È impossibile accorgersi perché manca l’alternativa, l’altro punto prospettico. E allora? C’è sempre un modo, suvvia. 

Ecco quello che ho scoperto io: l’analisi frattale, il 'nascondere alla luce del Sole'. 

Eh sì, ancora quella! Secondo l’Analisi Frattale di SPS,  che non è quella autorizzata dall’Antisistema che si ‘limita’ a registrare la replica geometrica che si riscontra in Natura ad  ogni gradazione della misurazione. Diciamo che questo aspetto è quello più facilmente riscontrabile, ma il suo approfondimento è devastante per l’attuale modello di paradigma, perchè lo mette a 'nudo' in una maniera che non è modificabile da nessuno stratagemma o illusione. 

Questa versione del Mondo ne esce con le ‘ossa rotte’ e non sta più in piedi. Comunque rimane una scelta quella che ognuno di noi fa, a prescindere dall’ispirazione nefasta dei parassiti, che oltre ad un certo livello non possono andare. Quando la nostra parte divina si risveglia nulla può resistere alla sua ardente luminosità. Però questo ‘risveglio’, frattalmente indicato da ogni nostro risveglio dal sonno, è una conseguenza della nostra entropia interna, della nostra vibrazione esistenziale in grado di agganciare il potenziale mnemonico fissato nel tessuto intelligente dell’Etere o Akasha. È tutto lì come una sorta di promemoria lasciato da noi stessi per noi stessi. 

Ecco il frattale che fotografa la nostra attuale situazione: 
 

La roggia è il flusso o uno dei flussi principali dell’onda creativa. Essa è caratterizzata, nel suo strato più esterno – secondo il modello dell’Universo descritto da Buhlman – da uno strato ‘liquido’ che scivola sugli altri strati interni. A questo livello, quello dell’acqua di superficie, tutto è immanifesto. 

La Creazione avviene tramite emersione di un potenziale, di uno Scenario scelto da una Intenzione, appunto quella specie di isola che si vede in fotografia, che rappresenta la Vita tridimensionale e lo ‘strato’ più esterno dell’esperienza dell’Universo

Nelle tre dimensioni possiamo beneficiare dell’abbondanza naturale della Creazione riflessa nei primi tre regni dell’esistenza densa. Dalla sostanza ‘liquida’ come l’Etere, emerge la Vita manifesta. Le prime forme di Vita che occupano lo spazio, non sono umane, bensì minerali, vegetali e animali. Esse creano il substrato in grado di reggere la presenza umana. Ciò equivale a dire che la sfera umana si limita al ruolo di ‘regia’ sino a che non completa l’opera di realizzazione e personalizzazione dello Scenario migliore per sostenere il ‘peso’ della vivida presenza umana. 

Ma cosa succede se ‘dietro’ al processo di Creazione umano si cela un ‘parassita’? 

Che genere di Scenario andremo a realizzare? 

Ogni forma di esistenza ha le proprie caratteristiche e peculiarità: quella dei ‘parassiti’ è di sfruttare abilmente le facoltà altrui, lo Scenario altrui, come ad esempio il pidocchio che si colloca su una testa ricca di sostanze nutritive per lui, come la forfora. Forfora che evidenzia uno stato di stress da parte dell’organismo che ospita e che prepara il giusto mix o ecosistema in grado di sostentare il pidocchio. Con questo non intendo dire che il pidocchio riesce ad influenzarci con questo proposito, ma che il pidocchio evidenzia uno stato particolare dell’essere umano

C’è una forma silente che esegue questo 'lavoro'.

Per questo motivo nel film ‘The Presence’ l’entità oscura che sussurra nelle orecchie della protagonista si riferisce ad un ‘Maestro’ o ad un ‘Padrone’. C’è una gerarchia di oscure presenze. Oscure perché operano lontane dalla nostra percezione e lontane dalla luce dell’illuminazione. 

Torniamo alla fotografia in questione. La Vita tridimensionale si manifesta grazie all’emersione dell’isola nella roggia, la quale si popola di Vita. Osserviamo che il flusso principale viene diviso dalla presenza dell’isola, dando luogo ad una serie di correnti che ‘prima’ non esistevano. Correnti che agiscono sottilmente sull'isola e che incoraggiano, per riflesso, un ambiente duale

Sull’isola si vive la densità della 'terra', mentre il livello superficiale dal quale essa stessa è emersa è ‘liquido’: questo è il frattale dell’inversione del punto prospettico

Questo è il motivo del perché è tutto alla rovescia in questa realtà manifesta. Per emergere, questa realtà necessita di una solidificazione, per cui la sua natura originale era 'liquida', opposta. Per questo motivo la Vita animale ed umana si è formata biologicamente in acqua, nel liquido, come il feto che trascorre nove mesi nel liquido amniotico; feto che ricorda, peraltro molto da vicino, alcune immagini di Galassie. Per questo motivo la scienza ha rilevato che la direzione evolutiva è stata dagli esseri acquatici a quelli anfibi a quelli terrestri: è un frattale del meccanismo esoterico che conduce alla manifestazione tridimensionale della Vita

Ai lati dell’isola, lo spazio si restringe e la corrente si forma o aumenta di velocità. La Vita che si crea sull’isola ignora che è stata ‘rapita’ dal flusso originale, che continua comunque a 're-spirare'; essa si identifica con quello Scenario che l’ha accolta sin dalla nascita. Per essa esiste solo l’isola. 

A valle dell’isola si forma un cono d’ombra che ‘ripara’ dalla ritenuta violenza della 'corrente' che viene solo percepita in quanto manifestazione di avversità naturali come cataclismi, terremoti, alluvioni, esplosioni vulcaniche, bizze atmosferiche, etc. La Natura viene percepita come violenta, selvaggia, dura, senza pietà, immedesimata con la legge del più forte...

Sull’isola qualcuno escogita, per riflesso, una forma di strumentalizzazione di tutto questo fenomeno completamente travisato: delle forme di credo.

L’illusione diventa sempre più profonda. 

La separazione dal flusso sempre più costante ed evidente. L’uomo si materializza sempre più con la propria isola e la esplora tutta. Inizia a lottare persino per dei pezzi della propria isola, come in una sorta di immane reality

Osservando le correnti che si generano a causa della presenza dell’isola, si comprende come le componenti eteriche dei corpi sottili umani e dell’Anima stessa rimangano invischiate nei ‘pressi’ dell’isola, continuando a stazionare nell’ombra dell’isola, nel cono di presunta quiete che l’isola garantisce a valle di se stessa

Osservate le dinamiche per rendervene conto (ho anche girato un piccolo video che forse metterò online). 

Ciò costituisce una illusione che aggancia persino i piani sottili dell’uomo, i quali rimangono impaludati e sotto incantesimo costante. Sempre nel film ‘The Presence’, infatti, il padre della protagonista è un… fantasma. Ciò che rimane del riflesso di una Vita non proprio edificante. Persino da quella ‘posizione’ la confusione è totale ed il film lo riesce proprio bene a fare capire. La Vita dei protagonisti del film, una donna e un uomo, trascorre secondo un volere che non immaginano nemmeno. Semplicemente obbediscono senza saperlo ad un condizionamento invisibile, irraggiungibile attraverso la loro forma densa, ma tremendamente efficace nel perseguire il proprio intento

A quel livello si annidano le vere cause. 

Tutto ciò che si dirama a cascata è solo una conseguenza… Malattie comprese. Esistono anche altre leggi celesti, è vero, tuttavia queste essenze ‘parassite’ sanno molto bene come ‘cavalcare l’onda’.
  
La capacità di non giudizio, dal punto di vista umano, è la prova, la consapevolezza che si è ‘capito’ qualcosa del meccanismo superiore che regola questa versione del paradgima. Questa apertura della visione delle ‘cose’ conduce direttamente alla presenza del proprio Sé Divino. Ne sono certo. Non è solo una questione mentale, è qualcosa di molto più importante ed efficace. Quando leggo frasi enunciate da persone importanti, per vari motivi, che tendono a farsi largo e ad imprimersi nell’immaginario collettivo, penso sempre: io sono come questa persona? È giusto che il suo sentire agisca dentro di me? Penso che la risposta più corretta sia: è opportuno per me, per la mia crescita?

Se accetto di vivere secondo questa ‘corrente’ sensoriale, sono certo… tutto verrà e verrà colto solo come opportunità per fornire nuovo impulso e vigore al ‘cammino’. Le ‘interferenze’ non avranno nemmeno più senso e sarà come procedere con una luce sicura anche nel buio più totale.

L’isola verrà prima o poi ricoperta dalle ‘acque’. Il livello accrescerà l’estensione dell’Universo e, ricordiamocelo sempre, la cellula Universale si potrà riprodure esattamente come fa la cellula biologica

Il profondo articolo dell’amico Hacker apparso su www.4sfumaturedellarealta.blogspot.com   descrive alla perfezione il meccanismo che la classe di potere che regna sulla Terra emana sul genere umano. Tale meccanismo è il riflesso dell’ipnosi che essa stessa ha subìto dalle entità ‘parassite’. Nessun giudizio, dunque. Il giudizio crea separazione, odio, violenza, guerre… proprio ciò che produce energia negativa necessaria ai ‘parassiti’ che, in tale maniera, raccolgono puntualmente il frutto del loro operato

Essi sopravvivono in  questo modo. 

Ringrazio l’Hacker L.L. per avere evidenziato e ‘cucito insieme’ questo modus operandi all’opera da sempre sul Pianeta. La verità è Una ma ha tante facce diverse… che comunque riconducono sempre a quell’unica fonte: ‘tutte le strade portano a Roma’, si dice. Tralasciando il peso della località in questione, il senso è molto chiaro: tutto riconduce alla fonte e, multidimensionalmente, tutte le fonti conducono alla Fonte.

Alla luce di ciò, iniziamo a leggere le notizie secondo un altro punto prospettico; ad esempio:
 
Parmalat, tribunale Milano assolve banche, funzionari.
I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Milano hanno assolto oggi tutte e quattro le banche straniere e tutti i funzionari degli istituti di credito imputati nel procedimento per aggiotaggio nel crack Parmalat.
 
Le quattro banche coinvolte - Deutsche Bank, Citigroup, Bank of America e Morgan Stanley, imputate per aggiotaggio in base alle legge 231 sulla responsabilità aziendale - sono state assolte perché il fatto non sussiste
 
Soddisfazione è stata espressa subito dopo la sentenza da tutte le banche coinvolte.
‘La sentenza ha dimostrato che Deutsche Bank e i suoi dipendenti hanno agito con professionalità e nel rispetto della legge italiana’, si legge in una nota della banca tedesca.
Citigroup ha commentato di aver ‘sempre sostenuto di essere stata defraudata da Parmalat. La sentenza del tribunale conferma inequivocabilmente che Citigroup e i propri collaboratori non ebbero alcun ruolo nella perpetrazione della più significativa bancarotta fraudolenta della storia italiana’.
Bank of America ha precisato che ‘non solo il reato non sussisteva ma Bank of America disponeva di modelli organizzativi idonei come chiesto dalla 231. E' stato confermato che nessuno dei dipendenti sapesse dello stato di dissesto’ di Parmalat.
Soddisfatta per la decisione del tribunale anche Morgan Stanley.
 
Lo scorso 17 gennaio, la procura aveva chiesto la condanna degli istituti di credito a una sanzione di 900.000 euro ciascuno e la confisca dei profitti ritenuti illeciti: in particolare, 14 milioni di euro a Deutsche Bank, 70 milioni di euro a Citigroup, 30 milioni e 705.000 euro a Bank of America e 5,9 milioni di euro a Morgan Stanley...
Da Yahoo 
  
Parmalat: Adusbef, chi sono gli autori di un crack da 14 mld euro?
Se Morgan Stanley, Bank of America, CitiGroup e Deutsche Bank non hanno commesso il reato di aggiotaggio informativo e non lo hanno fatto neppure i 5 dirigenti e funzionari accusati di aver fornito al mercato false comunicazioni per gonfiare il titolo Parmalat oltre il reale valore, chi sono stati gli autori di un crack costato 14 miliardi di euro, coinvolgendo a vario titolo 170.000 risparmiatori e azionisti?

Se lo domanda l'associazione Adusbef attraverso una nota, rimarcando come, in attesa di leggere le motivazioni della sentenza, qualcosa non torni nell'assoluzione delle banche estere che, secondo i giudici milanesi, non sono state complici nel crack Parmalat.
Da Yahoo 
 
A questo link c’è da mettersi le mani nei capelli. Ne vale la pena? Certamente, no! Sono presenti i nomi di ‘tutti’, indistintamente…

È un ‘gioco’: il gioco delle parti a dividersi l'isola.

Pertanto pensiamo ‘solo’ a noi stessi, egoicamente secondo la verità del ‘Conosci te stesso’. Un sano egoismo che, nel tempo, sfocierà nella creazione di un’isola diversa, di una nuova opportunità, di un Mondo amico anche dei ‘parassiti’. Nel film ‘Monster & Co.’ i ‘Mostri’ comprendono alla fine che possono nutrirsi di energia di gioia e Amore e che, questa energia, è molto migliore in termini di qualità rispetto a quella del terrore e della paura

I bambini producono una smisurata energia per gioia rispettto a quella generata per paura.

Un vero Eldorado della Vita vissuta ad ogni sua latitudine o altitudine… il vero potere e la vera grande responsabilità: gli estremi che si congiungono in modo perpetuo.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

lunedì 18 aprile 2011

Il viaggio 'egoico' del Veliero...



Dal mio punto di vista, il mio cammino procede inesorabile sul sentiero del ‘Conosci te stesso’. 

Seguo con fiducia ciò che il ‘moto’ mi porta ad 'osservare'. Apro un libro e la porzione della pagina sulla quale si posa lo sguardo è un messaggio codificato nel sincrodestino, ossia in quel flusso che spira per me, attratto dal mio Mondo interiore/esteriore. 

Il punto prospettico energetico definito in linguaggio interfacciato coi sensi umani è, appunto, il ‘mio’.

Questo scenario è inserito in quello degli ‘altri’, costituito da tanti scenari come il mio, da tanti scenari dello stesso ‘tipo’: 'mio' o egoico. Il termine ‘Ego’ conduce lontani dal ‘dove ci si trova’, dal punto di cui ci ‘narrano’ le emozioni dell’adesso eterno. Come un apparato satellitare, le emozioni ci indicano il punto ‘geografico’, le coordinate sensoriali del ‘dove siamo adesso’. Null’altro. Tutto scorre e ciò che era ‘attuale’ una frazione di secondo fa, non ci rispecchia più ‘adesso’. 

Eppure i nostri sensi di colpa rimangono attaccati a noi, in qualche modo, attraverso il corpo mentale, che non si dissolve neppure dopo la morte fisica. Ecco che, se facciamo sufficientemente spazio dentro ed attorno a noi, emerge la visione schematica di un ‘qualcosa’ di vivo e intelligente che è inerente una energia molto più vasta ed estesa della semplice fisicità umana. Si percepisce qualcosa che ‘va oltre’

La ricerca è, appunto, quel percorso che conduce al ‘fulcro’ di se stessi mediante l’osservazione dei riflessi di sé nel percepito e nel non percepito. È un viaggio di scoperte meraviglioso, una missione, una presa diretta di responsabilità nei confronti dell’Uno, del ‘Tutto’ e di ‘Se Stessi’. A tanta grazia ed abbondanza non si può non rispondere, ciascuno alla propria maniera, ognuno secondo il proprio sentire. Da questo punto prospettico dove si colloca l’Ego? Ha ancora senso parlare di Ego? Cosa è l’Ego? Esiste? Chi si può permettere di giudicare il punto prospettico altrui? Nessuno. Tutti. Le eccezioni…

Nei piani dell’energia vitale tutto ha senso. La separazione tridimensionale non costituisce eccezione, tuttavia all’interno del reame Antisistemico si sono configurate le svolte energetiche per costituire delle eccezioni seppur temporanee e ‘autorizzate’ appositamente per mostrare resistenza. Le eccezioni riguardano Esseri che hanno scelto dei piani di cammino particolari: un po’ più complessi. Sono delle Entità coraggiose, alfine. Ed è difficile riconoscere a loro un certo ruolo positivo nella sinfonia evolutiva del tutto. Eppure è così. 

I Voladores non costituscono eccezione da questo punto di vista superiore

Ora, dal punto di vista della dimensione umana 'consueto', relativo a questo paradigma, non sembra nemmeno che queste forme di Vita esistano, ma anche se avessimo percezione di esse, non riusciremmo affatto a ‘comprenderle’, alla stessa maniera non comprendiamo il senso di una devastazione naturale o della morte prematura di un infante

Ci sfugge semplicemente il senso di ogni accadimento. Nulla è casuale ma ‘solo’ codificato. Superare la ‘gabbia’ del dolore per la scomparsa di un familiare è cosa assai ardua solo perché percepiamo la limitatezza e la scarsità dovute alla separazione. Coloro che vivono la possibilità di effettuare dei viaggi fuori dal corpo, lo sanno benissimo che siamo molto di più rispetto alla definizione in carne ed ossa di un corpo denso. Alcuni di loro hanno scritto libri, raccontato le loro esperienze in seminari e convegni ed in ogni modo. Ma non basta, vero? Non basta. Perché? 

Perché l’Ego ha due facce ben distinte:
  1. la prima è quella che separa e che rende ‘avidi’ fuori e dentro
  2. la seconda è quella che unisce dando una parvenza di separazione, quella del Conosci te stesso.
Ecco perché un ricercatore spirituale è ‘solo’ nel cammino di ‘tutti’, come un Veliero che solca i mari. In realtà, usiamo termini troppo poveri per ‘colorare’ verità troppo elevate. Il rischio di usare un linguaggio convenzionale è sempre quello di essere travisati, proprio perché ognuno ‘vede’ dalla propria 'rotta'.

Ognuno è se stesso perlomeno in questo. 

Questa biodiversità è una ricchezza indefinibile che ci renderà, alla fin fine, incontenibili. Non esiste nessun potere oscuro che può imprigionare una moltitudine biodiversificata come la nostra. Ci potrà andare vicino, ma l’umanità è troppo varia. Il frattale è la flessuosa ed intelligente lotta del Mondo batterico con la medicina allopatica moderna: le mutazioni sono sempre più veloci, feroci, adattive, unificanti intere comunità invisibili. Insieme siamo Uno

Quando la Vita ci invita a scoprire la ‘password’ interiore che ci consente di penetrare nell’universo akashico, ci rendiamo conto di quale aspetto concreto si nasconda dietro a un’apparente virtualità. Si tratta effettivamente di un elemento che possiamo studiare, non diversamente dall’acqua o dall’aria, ad esempio. Voglio dire che può essere scomposto, che possiamo percepire in esso degli strati, degli elementi che lo costituiscono e che ne fanno un vero e proprio ‘tessuto’ intelligente e supervivo, in azione dietro le quinte della materia densa… Lo spazio nel quale mi sposto mi dà l’impressione di volare in uno di quegli universi infinitamente picoli che ci rivelano i microscopi elettronici. Tutto intorno a me, percepisco un intersecarsi di fili iridati, un po’ come una ragnatela tessuta in  modo apparentemente anarchico. In realtà, se la mia coscienza vi si sofferma, mi accorgo che disegnano motivi geometrici molto complessi, e non piatti, bensì tridimensionali.
Gli annali dell’Akasha – Daniel Meurois-Givaudan

Non sappiamo nulla e sappiamo molto allo stesso tempo. Perché? Perché abbiamo capito moltissime cose dei regni ‘inferiori’ che frattalmente identificano gli stessi meccanismi all’opera nei regni superiori. Non mi stancherò mai di scriverlo perché questo fenomeno identifica la natura frattale ed olografica dell’Universo in ogni sua parte manifesta ed immanifesta.
È la condizione di ubiquità descritta nelle Sacre Scritture. È tutto qua. 

Osservare il ‘piccolo’ o se stessi per identificare il ‘grande’ o la propria Essenza. Perché tante frasi allegoriche, esoteriche, magiche, etc. incitano al fatto che ‘in noi è presente il tutto?’. Il Conosci te stesso è la chiave più ‘comoda’ per accedere al ‘tutto’. Il comprendere se stessi è il percorso adattivo all’accensione del nostro veicolo della Mer-Ka-Ba, fattore propedeutico all’Ascensione verso i reami superiori da cui proveniamo: verso 'casa'. 

Il nostro viaggio è, appunto, solo un viaggio e non una carcerazione: è fatto di andata e ritorno. Con uno scopo ben preciso: fare esperienza e ricondurci al Creatore diversi, più luminosi, dal come si era partiti. Il portare luce al Creatore sembra una blasfemia, vero? Ognuno è libero di pensarlo. Io so in cuor mio che non esiste nemmeno il concetto del peccato in ambito evoluzionistico spirituale. Per cui… passo e vado oltre. Osserviamo la storia deviata delle cronache Antisistemiche e comprenderemo le dinamiche stratificate a 'cipolla' in corso sulla Terra 3d:
  • il ‘dividi et impera’
  • l'insieme siamo Uno.
Chi percepisce l’una e chi l’altra? Dipende dalla propria vibrazione energetica, dalla 'sintonia'. 

La distanza è illusoria nel senso fisico del termine.

Non è la distanza a tenermi separato dal muro fisico, ma la mia frequenza energetica vibrazionale. L’universo è un flusso continuo di frequenze di energia emanate da una forma non fisica. L’universo fisico che vediamo è lo stato molecolare dell’intero universo multidimensionale. Tutte le dimensioni di energia all’interno dello stesso tempo-spazio dell’universo visibile… L’espansione dell’energia inizia nelle dimensioni interiori e avanza  in maniera progressiva verso l’esterno, in direzione dell’universo fisico, creando il movimento esteriore delle galassie osservato nell’universo. Le membrane interiori forniscono la substruttura e il supporto necessari alle dimensioni energetiche sempre più dense, contorno di energia stabile ma flessibile all’intero universo multidimensionale.
Avventure fuori dal corpo – William Buhlman.

Il ‘tutto’ sembra molto simile ad una cellula umana: il piccolo che dentro si sé il grande e viceversa.

Siamo stati indotti al credere alla finitezza fisica, al crearci dei limiti, al sentirci mediamente ‘piccoli’ mentre una minoranza umana prendeva il controllo fisico della terza dimensione agendo da tramite robotizzato per entità ‘parassite’ conducenti il ‘valzer’ da una dimensione superiore. Entità parassite dell’umanità che svolgono al meglio il compito a loro assegnato dal Piano Divino, svincolate nel cerchio del libero arbitrio. In quello spazio possono perversare a proprio piacimento perché è tutto previsto all’origine, come dare un’arma finta nelle mani di un pazzo pericoloso: in una parola sono entità circoscritte o delle eccezioni

La differenza sta tutta nella creazione di un reame, di uno scenario emerso a causa loro usando le ‘matite magiche’ umane: un substrato Antisistemico attivo. Per intenderci, questo reame è molto simile al vedere una ‘colonia di sporcizia’ tra le fughe, una volta bianche, delle piastrelle di un pavimento. 

C’è stata l’emersione di un regno, di un feudo, di un Mondo regolato apparentemente dalla legge oscura dell’Antisistema. Ciò costituisce solo ed esclusivamente una ‘trappola’ tesa con una arguzia ed una lungimiranza infinitamente sagge. La trappola è costituita da un humus particolare, la nostra parvente caduta, capace di evidenziare un accumulo di ‘oscurità’ manifesta. È come mettere del formaggio in una trappola per topi. L’oscurità viene attirata in questo modo e poi viene trasmutata, aiutata a tornare luce, educata, riassegnata. In questa missione, lo Human Bit costituisce il perno focale attorno al quale ruota la Regia del Creatore. Noi siamo i suoi ‘occhi’. 

Nella ‘caduta’ abbiamo sacrificato momentaneamente una gran parte di noi stessi. Abbiamo accettato di essere qua e di smarrirci, di costituire corpi densi ospitali per questi ‘parassiti’. Il Creatore ha intenso di conoscere meglio ciò che si annidava in lui, nella propria totalità. Non credo che la totalità sia costituita da un tutto immutabile. Credo che quel tutto sia ‘migliorabile’ in termini di qualità. Questa è evoluzione al suo massimo livello, o chissà, forse nemmeno quello… Forse il Creatore stesso è uno dei tanti Creatori, ma dal nostro punto prospettico è meglio ‘fermarci’ a quel livello. Che dite? Le scatole cinesi sono infinite? Sin dove giunge la creazione? 


Probabilmente descrive un moto a nastro di Möbius: andando sempre avanti si procede nel cammino ed, infine, si giunge ancora al punto di partenza. Ovvio che il risultato di questa ‘camminata’ vedrà il soggetto giungere molto diverso dal come era partito: l’esperienza sequenziale del viaggio, nello spazio-tempo, lo ha certamente modificato. Ecco che, allora, se quell’individuo era costituito da una certa forma vibrazionale ed ha camminato secondo un sentire illuminato, si sarà certamente modificato nel suo tono frequenziale, per cui tornando al punto di partenza sarà sicuramente diverso pur apparendo ancora identico tridimensionalmente.  

Questo meccanismo spiega i cicli delle reincarnazioni, i cicli narrati nelle ‘Cronache dell’Akasha’ da Steiner, i cicli evolutivi del Creatore stesso. Ciò non costituisce azzardo ma esclusivamente osservazione di natura frattale

I cicli minori sono, ad esempio, il risveglio e l'addormentarsi quotidiani: questo percorso è ciclico ma nella maniera energetica descritta da Möbius. Ogni giorno siamo diversi da quello precedente. Come ricorda anche Gurdjieff, più si scende nei piani dimensionali e più aumenta  il numero delle leggi che governano quello ‘spazio’. Da ciò si comprende come il ciclo di Möbius sia meno ‘visibile’ dal punto prospettico in cui pensiamo di essere agganciati univocamente. 

Ricordava Einstein che per comprende meglio un ‘problema’ dobbiamo alzare la prospettiva, come vedendolo da un piano diverso dal piano che ha generato quel problema. Effettuare una astrazione non è semplice perché ci hanno insegnato che ‘questo’ è l’unico piano disponibile, quello vero ed assoluto, figuriamoci se possiamo ottenere qualcosa di ‘utile’ pensando in maniera astratta e, dunque, immaginando qualcosa da un punto di vista quasi ‘assurdo’. Eppure esiste ed è stata sviluppata, ad esempio, la dimostrazione per assurdo:

‘La reductio ad absurdum, tanto amata da Euclide, è una delle più belle armi di un matematico. È un gambetto molto più raffinato di qualsiasi gambetto degli scacchi: un giocatore di scacchi può offrire in sacrificio un pedone o anche qualche altro pezzo, ma il matematico offre la partita’.  
G. H. Hardy, Apologia di un matematico.

La dimostrazione per assurdo (per cui si usa anche la locuzione latina reductio ad absurdum), nota anche come ‘ragionamento per assurdo’, è un tipo di argomentazione logica in cui si assume temporaneamente un'ipotesi, si giunge ad una conclusione assurda, e quindi si dimostra che l'assunto originale deve essere errato. Questo metodo logico fa uso del principio del terzo escluso (tertium non datur) il quale dichiara che un enunciato che non può essere falso, deve essere assunto come vero non essendovi una terza possibilità (tertium non datur)… 

Utilizzata anche in matematica, prende il nome di dimostrazione per assurdo, che si consegue provando le conseguenze false che derivano da ipotesi o premesse erronee.
Da Wikipedia 
 
Non intendo fare esempi perché troppo complessi in questa sede. Trovo questa descrizione della dimostrazione per assurdo molto limitata, in quanto non tiene in considerazione tutto ciò che è inerente alla struttura sottile delle ‘cose’. Struttura che non è riconosciuta perché la si ignora. Dimostrare che ‘l’assunto iniziale deve essere errato’ facendo perno su basi d’ignoranza simili a quell impartite dall’Antisistema è quantomeno ‘assurdo’.

L’Ego non esiste, ma quella persona pensa solo a se stessa, per cui l’Ego esiste. Nossignori. Non funziona così. È tutto molto più delicato e sottile. Lievi sfumature cambiano l’apparenza… L’ipnosi globale ha radici profonde ormai. Il ‘teatro’ è vero. La ‘trappola’ autentica. Cerchiamo di non rimanere intrappolati anche noi insieme ai ‘parassiti’

Attenzione a non vivere di autosuggestioni:
È necessario definire con esattezza due parole che vengono usate di frequente, senza che esse siano sempre ben comprese: suggestione ed autosuggestione.
Che cosa è dunque la suggestione? La si può definire ‘l’atto di imporre un’idea al cervello d’una persona’. Una tale azione esiste nella realtà? Per essere esatti, no! La suggestione non esiste di fatto per se stessa: non esiste e non può esistere se non alla condizione, sine qua non, di trasformarsi in autosuggestione

L’autosuggestione può essere definita come ‘l’atto di piantare un’idea in se stessi per mezzo di se stessi’

Voi potete suggerire ad uno una cosa: se il suo incosciente non accetta la suggestione, se non la digerisce, per così dire, per trasformarla in autosuggestione, essa non produce nessun effetto.
Il dominio di se stessi. Emile Couè.

Io leggo in questa bellissima espressione di Couè questa analogia:

consapevolezza = autosuggestione.
 
Aumentiamo la nostra consapevolezza mediante l’intenzione. L’intenzione sceglie lo scenario e permette di non cadere nella trappola della suggestione impartita dall’Antisistema, ossia dalla vibrazione di base relativa a qusto piano dimensionale. Una sorta di ragnatela che ammalia, accoglie e trattiene.

Davide Nebuloni / SacroProfanosacro 2011
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