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lunedì 9 gennaio 2012

Un caleidoscopio come cielo.




In questa 'versione del Mondo' – una delle possibilità del 'Tutto' di ‘fare 100’ – abbiamo lo strano caso di Unicredit, che chiede al Mercato ben sette miliardi di Euro, sulla ‘fiducia’ pur essendo praticamente ‘fallita’, ma non eroga al privato nemmeno 5000 Euro, senza le 'dovute' garanzie. È giusto. Da un punto di vista aziendale è corretto, per carità. Io non intendo focalizzare l’attenzione sul ‘giusto o non giusto’, ma sullo status in cui si versa globalmente, messo in luce - evidenziato - proprio da questi paradossi pubblici

Tutto ciò si perpetua perché sembra svanita ogni altra alternativa. 

Esistono allora aziende ‘troppo grosse per fallire’. È come dire che giunti ad un certo livello di ‘massa’, si è al di sopra di ogni legge di Mercato. Non è esattamente così, se non in quel luogo in cui il ‘potere di controllo’ gestisce ormai l’intero processo della filiera, in cui la ‘massa’ è una variabile sotto controllo - come addomesticata

'È così' in questo Mondo ed allo stesso tempo 'non è così'. 

Le leggi Cosmiche imperano, pur amalgamandosi per effetti le une con le altre. È come osservare il mare dall’alto di una scogliera. I flutti sembrano esplodere e ramificarsi a casaccio, tra le spire invisibili d’aria e la forza delle acque, che spinge sulle rocce a dibattere strane ed antiche ‘questioni’. È uno scambio d’informazioni a vari livelli energetici e non solamente un andirivieni regolato dal caos

La massa è al lavoro su altri piani della prospettiva, in quanto l’essere ‘qua’ corrisponde all'effetto di un piano superiore di ‘studi’ altamente sincronici. La 'massa' è molto di più rispetto all’evidenza, che emerge dalla visione della punta dell’iceberg, scambiata per unica realtà.

Tutto ciò che è stato 'asportato' dal Mondo, in termini di conoscenza, è solo tenuto nascosto in un’area di memoria dell’organismo umano globale. I vari ‘ordini’ che si sono occupati di questa operazione sono paragonabili a vere e proprie zone di memoria di un computer, hard disk cablati e protetti. Al fine di penetrare simili banchi di memoria, occorre ben ‘lavorare’ su se stessi. 

Non c'è nessun 'divieto' se non ci si può fare male o fare del male...

Ciò che sfugge è il risultato di un ‘movimento’ che parte dall’individuo, proprio come se fosse immerso in acqua e col proprio movimento, non opportuno, contribuisse ad allontanare un ‘salvagente’ che galleggia davanti a sé. Le piccole onde provocate dai movimenti incauti o goffi e irregolari del ‘corpo’, provocano lo spostamento e l’allontanamento dell’oggetto desiderato, che è sempre ad un ‘palmo di naso’. Tanto vicino quanto sfuggevole.      

Un nuovo satellite cadrà sulla Terra.
Dopo Uars un nuovo satellite, questa volta russo, si abbatterà sul nostro pianeta, secondo i tecnici potrebbe colpire un punto qualsiasi tra le latitudini 51,4 gradi nord e 51,4 gradi sud.
 
Una sonda russa in avaria, nei prossimi giorni entrerà in collisione con il nostro pianeta. Si chiama Phobos-Grunt, e la notizia è stata resa nota da Aleksey Zolotukhin, portavoce del ministero della Difesa della Federazione russa, secondo cui 'a oggi la caduta di frammenti del veicolo spaziale Phobos-Grunt è attesa per il 15 gennaio. La data effettiva della caduta potrebbe cambiare in base all'influenza di fattori esterni'…
 
Il 24 settembre scorso il satellite Uars della Nasa era a sua volta precipitato nell’atmosfera terrestre. Nonostante i diversi allarmismi diffusi nelle settimane precedenti, nessuno dei suoi frammenti era giunto intatto sulla superficie. Il 23 ottobre anche il satellite tedesco Rosat è stato fatto rientrare sulla Terra, precipitando nell’Oceano Indiano senza provocare danni.
Link

Che cosa sta succedendo nello Spazio aperto? Questi satelliti che rientrano nell’atmosfera terrestre, per vari motivi, significano senz’altro qualcosa; qualcosa che va al di là della spiegazione tecnica.

L’attività del Sole è in fermento. Si leggono spesso notizie come queste. Ovviamente ci si affida alla bontà delle stesse, provenendo sempre dalla medesima fonte, che ‘se la suona e se la canta’. Però, osservando il clima dell’ultimo periodo nella zona del milanese, non si può non accorgersi del particolare stato di alta pressione in cui si vive ormai da mesi

È sempre sereno con un bel Sole caldo. Non piove e, tutto sommato, ghiaccia persino poco di notte. Le scie chimiche ci sono sempre a dimostrare la potenza Antisistemica che svetta sopra alle nostre teste nonostante tutto quello che ognuno di noi può pensare o non pensare.

È tutto normale, ci dicono, tirando fuori dal ‘cilindro’ le spiegazioni del caso, giorno dopo giorno. C’è sempre qualche fenomeno che opportunamente si adatta molto bene al fine di permettere all’attenzione di volgere alle normali routine d’intrattenimento sociale e lavorativo. L’importante è non distogliere la massa dalle proprie attività, dall’economia caricata sulle spalle della massa stessa. 

In un momento di crisi e di austerità imposta, il clima diventa accomodante; in questa maniera è possibile uscire volentieri di casa per andare a fare acquisti, in saldo o non in saldo - anche durante il periodo festivo - e raggiungere il posto di lavoro senza difficoltà o semplicemente ammalarsi di meno. Si è chiamati, in tutti i modi, a fare ognuno il proprio dovere affinchè la ‘nave’ smetta di imbarcare acqua.
 
E, al solito, le ‘parti’ continuano ad essere ben interpretate come di consueto. Chi tira la carretta sono sempre gli stessi, e corrispondono anche a coloro che permettono ad un certo Mondo dello sport, ad esempio, di vivere come degli sceicchi persino in un momento storico tanto ‘teso’ come questo. Ricordiamo che non ci sono solo i politici che interpretano la parte dei 'nababbi'...

Sarkozy: Deregolamentazione cieca ha portato alla catastrofe.
Cosa ha portato alla catastrofe di oggi? Il fatto che tutto era possibile. Il modello della deregolamentazione è cieco. Non possiamo lasciarlo continuare’. Lo ha detto il presidente francese, Nicolas Sarkozy, all'Eliseo al termine dell'incontro col premier italiano, Mario Monti. 

L'Europa - ha aggiunto Sarkozy - è una creazione che non ha precedenti, è una costruzione al servizio della pace. Non abbiamo il diritto di far cadere l'Europa e non possiamo lasciar distruggere l'euro, che è il cuore dell'Europa. Se salta l'euro prima o poi sarà la pace a essere messa in discussione’.
Link

È facile fare il tiro al bersaglio con una certa classe politica. Sin troppo facile e non opportuno, giunti a questo punto. Le parole del presidente francese veicolano una verità frattale, nidificata a vari livelli della comprensione: la pace. Il ricatto ‘sottile’ è legato alla forma pensiero che unisce il concetto di pace a questa situazione geografico-socio-politica (in catastrofe) in cui ci si trova, come se non ci fosse altra possibilità al di fuori del paradigma attuale. La verità sta anche nei numeri:
  • 99+1=100
  • 98+2=100
  • 97+3=100
  • 57+43=100
  • 21+79=100.
Le possibilità sono 'caleidoscopiche'. Basti pensare alle parti decimali e ai numeri negativi, ad esempio. Oltre alle combinazioni con potenze, radici quadrate, etc. Che cosa rappresenta il ‘100’?
 
Il ‘100’ è la configurazione 'stabile', in un dato momento, del ‘Tutto’. Il ‘Tutto’ mescola le proprie componenti ed ogni risultato conferisce sempre ‘100’. Avrei potuto utilizzare l’unità o un altro numero qualsiasi, per cui il ‘100’ è anche una convenzione. Un numero usato per esprimere un punto prospettico.

Le differenze nel/del ‘100’ consistono nella diversa amalgamazione e relativa trasmutazione dei ‘pesi’ delle diverse componenti che concorrono a formare il ‘Tutto’. È come un caleidoscopio che ripropone nuove configurazioni della possibilità all’interno della potenzialità.

Ci sarà una grande differenza, in termini ‘sostenibili’, del ‘100’ derivante dall’epoca medioevale piuttosto che da quello derivante dall’epoca moderna. Differenza che non è dato comprendere a fondo, qualora ci si mantenga in un livello della consapevolezza ‘figlio’ del livello tridimensionale da cui s’impastano gli elementi. Assumendo una vibrazione superiore, il panorama cambia radicalmente, permettendo di osservare le linee basilari che contornano il paesaggio. Il ‘rumore di fondo’ scema e risulta meno invadente. La nitidezza dello ‘sguardo’ raggiunge vertici energetici che permettono una ‘ossigenazione’ dell’intero costrutto osservatore-osservato: tutto muta nella propria versione ‘migliorata’ e pur sempre perfetta.

Tuttavia, il valore aggiunto desunto dalla visione superiore a che cosa serve, se non ha modo di riflettersi nel complementare valore riflesso a ‘terra’? L’osservare dall’alto diventa fine a se stesso, allora, perché non coadiuvato e reso sensato da quello che di noi possiamo desumere vivendo la materia densa. Il corpo che si muove goffo allontana l’oggetto del proprio desiderio

Il vederlo dall’alto non cambia le carte in tavola, se le due prospettive non s’interfacciano, attraverso un miglioramento del proprio ‘moto’, tenendo in considerazione anche il livello suggerito dalla proposizione superiore. La morfologia del territorio è meglio inquadrata dall’alto, ma il livello di guida è dal 'basso', per cui l’unione prospettica corrisponde all’emersione di un nuovo modo di muoversi in linea con ogni asperità del territorio.

L’avere sempre ben presente questa visione, corrisponde all’aumento della propria consapevole condotta di marcia: se c’è un buco nel terreno oltra alla curva non è colpa di nessuno. È sufficiente anticipare la visione, aumentando la fiducia nei propri mezzi a disposizione. Quella buca è un’opportunità, che riconosceremo solo dopo esserci caduti dentro molte volte, allorquando troveremo il modo di bypassarla. 

Solo dopo ‘vedremo’ in maniera diversa.

Il ‘100’, pur rimanendo ‘100’, è di volta in volta diverso per valore aggiunto. Lasciare ‘casa’ e tornarci dopo un certo cammino ci vede diversi: siamo sempre noi eppure siamo diversi, in un senso o nell’altro. 

L’apparenza è legata alla visione limitata del ‘100’, ma anche se potessimo 'capirla molto bene’, sarebbe sempre una visione non assoluta. L’assoluto è tale solo per la limitatezza. La sua definizione indica i limiti dell’osservatore. La possibilità è talmente variegata da definirla infinita, pur ricorrendo nuovamente ad un termine utilizzato in maniera esponente il limite attuale della visione soprattutto mentale.


Un esempio è il cielo; un caleidoscopio come cielo dalle mutazioni innumerevoli. Il cielo è sempre il cielo, eppure ciò che compare nella sua ‘tavola magica’ è sempre diverso, scie chimiche comprese. Quella differenza nel ‘disegno’ è in grado di mutare le condizioni risentite a terra.

Le nubi, piuttosto che il sereno, conducono effetti opposti sul risentito umano, non a caso gli Antichi temevano che il cielo 'cadesse loro sulla testa'. Storielle per bambini mai cresciuti? O semplice metafora per verità divenute insostenibili dai bambini troppo cresciuti?

La verità è sempre nel mezzo, ovvero dove è auto installato l’essere umano.

Che cosa decidiamo di fare ‘oggi’? Il nostro comportamento, le nostre decisioni, comporteranno una differenza strutturale nella vibrazione del ‘100’. Altro che ‘non esistenza dell’alternativa’. La ‘palla’ è rotonda – si dice.

Mai dire mai. La speranza è l’ultima a morire…

Choronzon: Molto bene, inizio io! Sono un lupo feroce e spietato che attacca la sua preda.
Sandman: Sono un cacciatore a cavallo che trafigge il lupo.
Choronzon: Sono un tafano che punge il cavallo che disarciona il cacciatore.
Sandman: Sono un ragno a 8 zampe che mangia il tafano.
Choronzon: Sono un serpente dal morso letale che divora il ragno.
Sandman: Sono un bue dalla zampa possente che schiaccia il serpente… sento il serpente contorcersi sotto lo zoccolo… le sue vertebre spezzarsi.
Choronzon: Ed io sono un antrace, batterio dei bovini dall’azione letale.
Sandman: (credo di aver capito il gioco di Choronzon, meglio abbandonare la posizione di attacco) - Sono un mondo nello spazio infinito, un mondo fertile.
Choronzon: Sono una nova che esplode e distrugge il pianeta.
Sandman: Sono l’Universo che avvolge ogni cosa ed ingloba la Vita.
Choronzon: Sono la non-vita, la bestia del giudizio eterno, il buio alla fine di ogni cosa, la morte degli universi degli Dei e dei mondi… di tutto! … E tu cosa sei ora? Signore dei Sogni?
Sandman: La Speranza.
Choronzon: … oh… allora io sono… io… io… non so…

Dialogo finale tra Sandman e Lucifero:

Un Demone: Ecco Signore dei Sogni, tieni il tuo elmo, l’hai conquistato con onore.
Sandman: Io vi ringrazio Nobili Signori degli Inferi, non lo dimenticherò.
Lucifero: Nobili? Vuoi scherzare? Guardati intorno Morfeo! Un milione di demoni si è schierato per combatterti, dicci perché dovremmo lasciarti andare. Con o senza elmo non hai alcun potere qui. Che potere hanno i Sogni all’Inferno?
Sandman: Tu dici che non ho alcun potere.. e forse hai ragione. Ma sei sicuro che i Sogni non possano nulla qui? Dimmi Lucifero.. Stella del Mattino… e voi tutti, chiedetevelo. Che potere avrebbe l’Inferno se i dannati non potessero sognare il Paradiso?

La folla di Demoni si fende silenziosa al suo passaggio… incapace di incrociare il suo sguardo.
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Sottilmente, la ‘massa’ è pronta. La vera illusione la respira la ‘tenebra’. Tutto questo è stato creato per vederla venire alla luce…

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

giovedì 21 aprile 2011

Chi è l'Infelicità?




Come si fa a pensare che l’Amore possa dissolversi… Così! Scomparire all’improvviso. E i baci, le carezze, le speranze… L’Amore! E io non ci credo. No! Io credo invece, sia rimasto sepolto, soffocato sotto una grande quantità di interferenze, intrusioni, pressioni di ogni genere, che nulla hanno a che vedere con l’Amore. Io credo che sia proprio così.  

Ma non sarà che quando due persone si amano, fanno paura? A chi? All’infelicità! 

L’infelicità sembra diventata il motore del mondo. Rende parecchio. Due persone divise spendono più di due unite. Due case, due automobili, due lavatrici, due dentifrici… Tutto doppio! Anche l’infelicità! 

Attenzione, le persone infelici spendono di più perché… hanno bisogno di premiarsi.. Naa. No. Così non va... Ora io mi trovo in un certo imbarazzo. Dovrei celebrare questo Matrimonio ma… con quale consapevolezza? Con quale coscienza? Quella dei loro ‘sì’? E quanti saranno lì a rispondermi? 

Quante voci, comportamenti, esperienze… ci sono dentro a quei due? 

Due sole, o quattro, otto, dieci, cento, mille? Purtroppo io, oggi, dei loro ‘sì’ non me ne faccio più niente…”.
Estratto dal film ‘Casomai’ con Stefania Rocca e Fabio Volo

Materializzare un certo tipo di ‘cose’, porta la massa a pensare secondo quelle ‘cose’, di modo che la massa co creerà, in seguito, un Mondo basato su quelle ‘cose’.

Le ‘cose’ sono dei campioni da seguire: degli status symbol, degli Archetipi, dei modelli, una tendenza, una moda, una legge, un codice, un’abitudine, una tradizione come le ‘radici che non gelano’ di Tolkeniana memoria,  una credenza, un esempio, un fac-simile, una ideologia, un ‘comportamento’ come ad esempio l’educazione ma anche la famiglia, il matrimonio, la religione, l’orientamento politico o sportivo,  etc.

Ora: Chi crea quelle ‘cose’? Chi le concepisce? E con quale intento? Perché?

Da ‘Chi’ nasce l’ispirazione? E dove ‘È’ questo ispiratore?

Senza rispondere a queste domande il ‘cerchio’ rimarrà sempre aperto, il cane si mangerà sempre la coda. La domanda ‘è nato prima l’uovo o la gallina’ rimarrà sempre nell’oblio. Perché? 

Perché sfugge sistematicamente qualcosa. 

Quell’elemento ‘cardine’ in grado di ordinare e polarizzare la comprensione dei fenomeni e di rendere consapevoli e con una direzione da seguire

Senza rispondere a quelle domande siamo come 'chiusi in un circuito aperto'. 

Le estremità non collimano mai. Ci sfugge sempre qualcosa. È la famosa ‘coperta troppo corta’. È il ‘soggetto’ che ha innescato un ciclo e si è poi tolto di mezzo, pur controllando sempre il ripercuotersi del proprio intento, come un’eco senza fine, una ridondanza o un ciclo infinito di specchi e riflessi. 

Senza questo ingrediente segreto, la 'ricetta' risulta sempre imperfetta: o troppo salata o senza sale.

Un Mondo basato sulle stesse ‘visioni’ come sarebbe? Esattamente come quello che stiamo creando: questo in cui viviamo. Dunque un Mondo reale e concreto: quello che calpestiamo ogni giorno della nostra Vita. Ciò equivale a dire che non stiamo scrivendo di ‘fantasia’ pur scrivendo di argomenti ‘esoterici’. 

Cioè? 

Ecco che l’ambito non percepito come reale si trasforma in un qualcosa di perfettamente tangibile. È sufficiente osservare se stessi mentre si vive nella routine giornaliera. La routine non è solo quella forza che spinge a fare sempre le 'stesse cose' in maniera ormai quasi automatica. La routine è anche quella cosa per cui io mi abituo a fare sempre cose diverse pur rimanendo sempre nella mia giornata lavorativa, ad esempio. Il fatto di fare cose diverse ogni giorno, ma per ‘lavoro’, mi rende un automa un po’ più vario di colui che mette un timbro per 8 ore al giorno, ma pur sempre di un automa sarò la copia

Il Mondo intero è da questo punto di vista ‘automatizzato inconsciamente’. Anche io che scrivo un articolo al giorno nel Blog sono robotizzato, nel tempo, a farlo. Questa programmazione è ‘naturale’. Il cervello tende a trovare un equilibrio e una forma di cruise control system, ossia di pilota automatico. 

Perché? Per pianificare e rendere più lineare i processi che lo vedono coinvolto. Il cervello è programmato così. Ed in questo modo è facilmente ingabbiabile, perché si può sfruttare la sua caratteristica di auto ingabbiamento intrinseca. Cosa si può fare, allora, per sgusciare via dalla robotizzazione globale dell’ambiente, sapendo che il cervello ad ogni modo troverà sempre una via di equilibrio automatizzata?

Dobbiamo elevarci al di sopra del modello sociale in auge. Ossia, come dice Joe Dispenza, ‘pensare in maniera più grande rispetto all’ambiente’ e cioè avere un ‘sogno’, una visione del proprio futuro a prescindere da ciò che si pensa di poter fare o di non poter fare, se riferiamo quel sogno al modello globale che ci ‘accoglie’. Bene. 
 
Dispenza dice: ‘Ho una idea nella mia mente. Sono posseduto da questa idea e non faccio altro che pensarci, in maniera tale che non posso pensare in nessun altro modo. In  questo modo il cambiamento ha già avuto luogo nel cervello. Quindi comincerò ad agire come la realtà si fosse già dispiegando dentro di me’. Questa è la legge d’attrazione, no? Applicando questo principio, il nostro cervello non si limiterà più a registrare un modello del passato ma, in un certo senso, diverrà il depositario di un modello di nuovo futuro. Si rompe, cioè, la catena perfetta che ci inchiodava al passato, alla sua registrazione, e per questo motivo non esisterà più nemmeno il futuro di una volta, ossia il futuro programmato nel passato.

Sono tutte cose sacrosante, assolutamente ‘vere’ ed è sufficiente avere ‘occhi aperti’, per vedere attorno a noi cosa sia successo, sia negli ultimi decenni che nella storia deviata dell’Antisistema.
 
Hanno fatto e continuano a fare così.

Ma chi? Chi continua a ‘fare così’? Eccoci nuovamente al fulcro della questione. Chi siede alla ‘Regia’? Manca certamente il ‘soggetto’. Chi è? Ripeto, senza questa risposta, ogni ‘ricetta’ è manchevole dell’ingrediente segreto

Chi trae vantaggio da questo stato delle cose? 

Chi potrebbe intendere un Mondo come questo, basato sulla prevaricazione e sulla diseguaglianza, sull’ingiustizia e sulla separazione? Chi?
 
Apparentemente l’uomo stesso, o almeno un certo ‘tipo’ di uomo. Ma è così solo superficialmente. Ciò non equivale a dire che ‘si cerca un capro espiatorio’ a cui addossare tutte le ‘colpe’. No. Ciò equivale a dire che tutto dipende dal punto prospettico da cui osserviamo. È sempre tutto opportuno da un certo punto di vista della consapevolezza, anche il ‘male’. Lo scopo della Vita è anche quello di trascendere il male, di conoscere se stessi. Per cui dobbiamo accettarlo passivamente? No. Lo dobbiamo ‘scoprire’ e non combattere ma... aiutarlo. 

Aiutarlo significa applicare il ‘Conosci te stesso’, in quanto il male è una proiezione che s’emana da noi stessi, dalla nostra ‘ignoranza’. Il male alberga in noi, è una componente pressochè naturale dell’esperienza tridimensionale. Ha un senso, un compito ben preciso: provocare resistenza. Perché? Per permettere il continuum evolutivo del ‘tutto’.

Quindi, proseguiamo adesso nel percorso quotidiano, con la mente e la coscienza sgombre da sensi di colpa, odio, vendetta, rabbia, etc. Agganciamo le armoniche più alte su cui siamo capaci di sintonizzarci, lasciamo andare ogni forma di giudizio, respiriamo con calma e… proseguiamo immergendoci nel livello pieno della Vita 3D.
    
Anche se una persona non crede che possa esistere una forma di Vita diversa dalla propria o da quelle ‘conosciute’, penso che in ogni caso concordi con me che ‘qualcuno’ deve sedere al comando delle operazioni globali. Solitamente la controinformazione o l’informazione di tipo complottista, associa questa funzione alla sfera del controllo umano, come ad esempio un certo tipo di potere focalizzato in organizzazioni segrete di vario tipo. 

Il termine ‘globale’ è necessario perché molto chiaramente ormai lo si ‘vede’. La direzione è di unificare tutto il Globo sotto un unico potere. È solo una questione di tempo. Un Pianeta unificato è un segno distintivo, un segnale di ‘maturità’ globale. Un simile segno permetterà, in seguito, di trasmutare l’interezza con minore energia. Diciamo che nel ‘male’ si annida il seme del ‘bene’, come è logico che sia in un Universo basato sull’Amore incondizionato del Creatore. 

Mi sono portato un po’ avanti nel processo; torniamo un attimo indietro.

Cosa rispondiamo alla domanda: Chi intende un Mondo così? E già che ci siamo, rispondiamo anche a questa: Che cosa vuole da noi? Esiste, secondo me, una netta distinzione tracciata dalla linea del potere tra il ‘chi’ ed il ‘noi’. E ciò equivale ancora a replicare la dualità che regna nel reame delle terza dimensione.

Chi segue questo Blog sa già la risposta. Castaneda ce lo ha svelato attraverso i suoi libri…

Una razza di entità parassite ci hanno ‘conquistato’ etericamente tempo fa. Da quel livello controllano e veicolano il processo di co-creazione umana. Solo a entità simili può piacere un Mondo simile; entità che hanno assoluta necessità, per sopravvivere, di energia di bassa vibrazione da noi prodotta per ‘autoinduzione riflessa’

Loro siedono alla ‘Regia’ e vogliono esattamente la nostra energia vitale. Noi tutti siamo spinti alla materializzazione del loro sogno. 

Ecco le vere risposte, le vere cause dei mali del Mondo.

Tutto ciò che possiamo andare ad imparare ad un corso, o dalla lettura di un buon libro, è come regolarmente disinnescato dalle infinite ‘trappole’ di ogni tipo che queste entità sono in grado di ordire e tessere. Come si descrive in Matrix, ognuno di noi è potenzialmente un loro ‘Agente’.

Fantascienza? Sta ad ognuno di noi tirare le debite conclusioni. Nella ‘Filosofia dell’Antisistema’ questo concetto rimarrà sempre al vertice degli eventi planetari; questa è ‘La Causa’

Al di sopra rimane il Piano Divino.

La Causa di questo piano degli eventi è chiara al mio sentire. Cercherò di trovare il modo di evidenziare questa Causa, di sottoporla ai riflettori dell’Universo. Lo intendo e so che ci riuscirò.

L’analogia frattale non si può oscurare in quanto è testimone della fase di Creazione in qualità di ‘Legge Cosmica’

La sua presenza nella struttura energetica del ‘tutto’ è la garanzia che ogni principio agente nei piani della co-creazione lascia sempre ed indissolubilmente delle ‘tracce’. Inizieremo pertanto una investigazione frattale nella realtà multidimensionale

Mi lascerò guidare dalla Gerarchia Bianca nel perseguire questa Missione di Vita e chiederò l’aiuto di tutti coloro che si sentono ‘risonanti’. Per fare questo dovrò vivere responsabilmente secondo passione. Per rispondere a questa ‘chiamata’ dovrò imperniare la mia esistenza su questa nota vibrazionale. So che sono protetto ed incoraggiato nel farlo. Il processo di rilascio della paura è iniziato da qualche tempo. Occorre una cristallizzazione della mia essenza, una maggiore capacità di contenere e trattenere la ‘luce’. 

E così sia.

Ora, ciò che ho riportato in formato testo all’inizio dell’articolo, proviamo anche a ‘sentirlo’. È impressionante la risonanza che c’è tra questo spezzone memorabile di film e ciò che è inerente agli ultimi scritti apparsi in SPS:


L’infelicità sembra diventata il motore del mondo... Ci raccontano di un tempo in cui Poesia era una Musa, e non solo:

Le Muse sono 9 personaggi della mitologia greca e romana, figlie di Zeus e di Mnemosine o Memoria, o, secondo un'altra versione, di Gea (Terra) e Urano (Cielo). L'importanza delle muse nella mitologia antica era assai elevata: esse infatti rappresentavano l'ideale supremo dell'Arte, di cui erano anche patrone. Erano dette anche Eliconie, poiché la loro sede era il monte Elicona…

 
 ‘ [...] noi sappiamo dire molte menzogne simili al vero, ma sappiamo anche, quando vogliamo, il vero cantare’.
(Esiodo, Teogonia, incipit, 27-28)

 
Le Muse erano considerate anche le depositarie della memoria (Mnemosine era la dea della memoria e secondo altre fonti anche quella del canto e della danza) e del sapere in quanto figlie di Zeus. Il loro culto fu assai diffuso fra i Pitagorici

 
Preposte all'Arte in ogni campo, chiunque osasse sfidarle veniva punito in maniera severa... Il numero delle Muse e il campo dell'arte in cui esse agivano venne precisato intorno al IV secolo a.C. I loro nomi erano:

  1. Calliope, colei che ha bella voce, la Poesia epica, con una tavoletta ed un libro;
  2. Clio, colei che rende celebri, la Storia, seduta e con una pergamena in mano;
  3. Erato, che provoca desiderio, la Poesia amorosa, con la lira;
  4. Euterpe, colei che rallegra, la Poesia lirica, con un flauto;
  5. Melpomene, colei che canta, la Tragedia, con una maschera, una spada ed il bastone di Eracle;
  6. Polimnia, dai molti inni, il Mimo, senza alcun oggetto;
  7. Talia, festiva, la Commedia, con una maschera, una ghirlanda d'edera ed un bastone;
  8. Tersicore, che si diletta nella danza, la Danza, con plettro e lira;
  9. Urania, la celeste, l'Astronomia, con un bastone puntato al cielo.
Da Wikipedia

Sembra di capire che, in un imprecisato tempo, ogni branca del sapere o ogni tipologia d’arte o del ‘fare’ o  ogni variazione del ‘sentire’ corrispondessero, in realtà, a delle entità vive. Il fumetto Sandman, di Neil Gaiman, ci viene in ‘aiuto’ a titolo di esempio:


Il protagonista della serie è Sogno, la personificazione antropomorfa dei sogni e delle storie. È conosciuto con diversi nomi tra i quali Morfeo, Oneiros, il plasmatore, il principe delle storie e altri ancora. Sogno è uno dei sette Eterni che incarnano e regolano ognuno un particolare aspetto dell'esistenza umana come la morte o la disperazione. È interessante notare come in originale i nomi degli Eterni (The Endless in inglese) inizino tutti con la lettera "d", elemento che è stato parzialmente perso con la traduzione:

  1. Destino
  2. Morte
  3. Sogno
  4. Distruzione
  5. Desiderio
  6. Disperazione
  7. Delirio
  
Sitchin ci ricorda sempre che gli Anunnaki avevano generato dei ‘semidei’, unendosi con il genere umano. Queste entità, attraverso le loro peculiarità, a loro volta hanno generato il mito che ancora oggi scalda i nostri cuori. Tutto ciò che deriva dalle indefinite anse del mito e della leggenda, ha certamente un fondo di verità. 


Per cui, in questa analogia frattale, certamente sarà esistita anche una entità legata all’Infelicità. Si ricorda, ad esempio, Ade, il Signore degli Inferi nonché fratello di Zeus. Diciamo che non mancano le ‘figure’ negative e votate al perseguimento del ‘male’, secondo la propria Natura o... missione.
 
Per vari motivi, mi sento di iniziare a sostenere che, questa caratteristica, o nota vibrazionale della Vita, chiamata nel film, Infelicità, si possa ben identificare con qualche tipologia di energia affine, che già in un passato remoto ha stazionato sulla Terra e tra l’umanità


Forse Steiner o Lievegoed ci potranno aiutare ancora, ma… un’altra volta. Per oggi abbiamo materiale sufficiente su cui riflettere.
  
'Io pretenderei, se non pensassi che fosse presuntuoso da parte di una persona così mal istruita, di avere come obiettivo quello di dimostrare la verità e di incoraggiare i buoni principi morali in questo nostro mondo, attraverso l'antico espediente di esemplificarli attraverso personificazioni diverse, che alla fine tendono a farli capire’.
John Ronald Reuel Tolkien

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com