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giovedì 2 ottobre 2025

Gli affari sono affari. E tutto il resto?


In quanti sul motorino

Tutto il resto è la... impresa (e non solo, potenzialmente)! Nemmeno una questione di prospettiva (quando sei nel panopticon perfetto).

Di certo, il resto non è la mancia. “Lancia in resta”:
affrontare un'impresa con energia e risolutezza, proprio come un cavaliere che carica a tutta forza…

Ecco che quindi Giovanni, dopo aver finito di raccontare la sua storia al defunto Re, afferma che i nomi dei cinque dovranno essere dimenticati per sempre, ma al contempo, essi vivranno in eterno, grazie alle loro gesta, a protezione di Luigi IX e della sua tomba…
I cavalieri che fecero l’impresa

Hai idea di tale operato? No. Non l’immagini financo. Questa è la “malia” che ti affascina e rende “te” (qua, così). Qualcosa che sa come di… “inquinamento”. Di puzzo auto caratteristico.

Chi (ti) “carica a tutta forza”? 

Chi è cotanto “cavaliere”. Chi combatte Don Chisciotte: il resto non è la... Mancia. Non lo vedi, poiché rivelato. Dunque, va “sentito” e non solo acconsentito. Sei “disarmato”, nell’AntiSistema. Come se fossi “nudo”. Come se avessi perso la memoria. 

Come se non ci fossi +. 


Eppure, sei attento “a fare di conto”, a “tirare fine mese”, a “sbarcare il lunario”, etc. E, questo, ti fa c®edere che sia tutto normale. Anche perché, “destino” che sembra proprio toccare tutti quanti, ad eccezione di… Chi?

Quale “classe” ne è come esente (pur soffrendo di altro)?

Chi predispone di “averi”, non importa sotto a quale forma. Dunque, il presupposto per “stare bene” = non soffrire dei problemi che attanagliano la “scarsità”, nel (qua, così) devi essere ricco. 

Attenzione: non benestante, ma proprio ricco sfondato. Di quella ricchezza che anche se la perdi (vedi Trump), poi la riguadagni perché sai sempre a quale “porta” bussare (vedi Trump). Ok

Non è quindi la ricchezza, bensì, l’essere “introdotto”. Dove

Nei “salotti buoni”. In “ciò che conta”. Sì, ma non quello a cui riesci ad ambire (in uno sforzo immaginifico ma sempre lineare). Oltre, c’è ciò che x “te” (qua, così) non esiste anche se c’è. Oltre, non significa solo “in altra terra”. Oltre, significa anche al di là del “velo” che ti è stato messo davanti agli occhi al fine di… “niente”. Del resto, se gli occhi sono “tuoi”, come la “tua” mente, … come diamine puoi “vederci bene”. 

Banale persino. Chi comanda è chi decide. 

D+: chi comanda è chi “ispira” chi decide (se chi decide è un luogo comune). Ergo, chi comanda è Oltre a ciò che decide (il... de-legato). Va da sé che chi comanda non esiste; c’è. E che cosa vuol dire

Non questo, ma… cosa significa. 

Nessun punto di domanda. Non lo chiedi a nessuno. È un processo non lineare di non solo pensiero, che ti “Fai…” interiormente = lo “chiedi” a Te.

Te... che non esisti, ma ci sei: proprio come l’oro


Motivo per cui, Te sei l’interlocutore migliore x “te”, seppure nell’AntiSistema. Anche se “te” sei l’AntiSistemico, “te” sei sempre potenzialmente agganciato a Te (che sei sede del potenziale contemporaneo). Se “gli affari sono affari”, che cosa sono gli… affari

Affare = impresa. Quindi:
“lancia in resta”
affrontare un'impresa con energia e risolutezza, proprio come un cavaliere che carica a tutta forza…

Gli affari sono (p-arte dell'unica) impresa, che viene condotta con energia e risolutezza

Vedi che, se ti accorgi sostanzialmente, è della totalità che si tratta. Essere totali è esserci. Ed esserci è decidere. Per chi? Bah; per tutti quelli che non se ne accorgono +. 

Cioè, laggente versa in tale condizione o fermo immagine o “momento in leva”. Love? Leva! Non c’è amore, in questo. Se non quello che re-sta a cuore a chi decide (l’oro). L’oro, che sono innamorati del proprio “mestiere”, che è quello di amministrare in toto la relativa (assoluta) impresa. Cioè?


Lo mondo intiero (qua, così), che a “te” risulta sempre frammentato (come la memoria del “tuo” pc). Divide et impera è oramai un’espressione talmente inflazionata che “niente”, al solito. , è sempre ed ancora la stessa strategia. Per chi suona la campana? Per “te” (qua, così). 

Haarp docet. 

Sui campanili, le campane (il relativo suono o battere o frequenza) possono dissolvere forti temporali potenzialmente pericolosi per la comunità. Allora, con tale “frastuono” si può esercitare “pressione” sull’I-Ambiente (legge, strumento, memoria) che funziona. Questo, significa e comporta che la “influenza” può essere scatenata anche sullaggente

Pardon; inizialmente, è stata una cosa (generare un simile bacile rovesciato) e, poi, auto manutenerlo sempre im-piegato. 

Questo è il “continua a succedere”, non visto che “è già successo”. Altrimenti, de che. Ogni “impresa” funge in tal modo:

inizio
continuazione.

L’inizio è qualcosa che viene “preso”.

La continuazione è qualcosa di ad immagine e somiglianza = ha necessità dello incipit. Di quel “primo step” ch’è la dima non solo ideale, ma l’alimentazione per il “Genio” frattale espanso, la sua programmazione f-attuale, attraverso cui la funzione manifesta il funzionamento ad hoc, in coerenza con il “momento in leva” che è l’essere già successo (l’esserci, non importa se manifesto). 

Prova ne è “Dio”. No

In ogni epoca, “sai” perché te lo hanno detto (ma non importa se “non è vero”, perché il “dato” è utile al fine di auto decodificare l’AntiSistema), che ogni popolo ha sempre c®eduto nel “proprio”, uhm… “Dio”

Ogni popolo: un “Dio”. 

A volte, anche più di uno, contemporaneamente. Quindi, quanti “Dio” esistono (qua, così)? Non ti sembra, d+, qualcuno con la sua coorte? Del resto, “sai” anche della gerarchia

Quanto “posto” c’è in una f-orma gerarchica, al vertice (non importa se staccato o meno)? C’è posto solo per uno. Il Re. Lo Imperatore. Il Faraone. Il Papa. Lo Zar. Il Khan. Il Doge… No?

Tutto il resto è chi lo accompagna. 

Ora, se la gerarchia pubblica termina nella f-orma “democratica”, non stai vedendo la “piramide”, bensì, il tronco di piramide: un “altopiano”. È lì che c’è posto per i “governi” e/o quello che “sai” (qua, così). Il panteon è un luogo comune ove regna solo “Zeus”. Come Re Artù. O Cuzco! 

La “democrazia” è l’ombra del potere. 

Ogni modello “politico” lo è. Ogni “movimento”. Ogni “idea”. Ogni “teoria” che non contempli l’AntiSistema. Tutto è auto ricircolo ad immagine e somiglianza. Facsimile. Copia. Servomeccanismo. Terra-in-formazione per la macch-in-azione. 

Se preferisci, è “magia”. Funzione. Funzionamento.

Qualcosa che viene pilotato. Da chi (lo) decide. Chi? L’oro. Chi? “Nessuno”. Ah! Quindi? “Niente”. Rivelazione ad hoc. Ecco perché ogni discorso termina sempre nel “nulla” ch’è l’AntiSistema, da dove si auto ri-genera, similmente al modello climatico y al “ciclo della pioggia” y ai “vari stati dell’acqua”. 

L’AntiSistema è un’opera ingegneristica perfetta, che poggia sulla perfezione dell’I-Ambiente (legge, strumento, memoria). Resta fuori la “necessaria” origine di tutto questo? … se, x “te”, qualcosa è necessario, significa che è “necessario” = non è “lì” il nocciolo della questione. Lo sai che il “Diavolo” consiste dei non solo dettagli, come transformio. 

È ciò che regolarmente ometti, non frequenti nemmeno con la “tua” immaginazione, etc. che conta: stanne certo! Ergo, cosa lasci “fuori” usualmente? Su cosa “conti”? Come basi la “tua” sete di curiosità (se non proprio di Verità)? Ecco

Risponditi ed accorgiti che sostanzialmente sei sempre “fuori pista”, linearmente. Perché? Perché, hai forse scoperto la Verità? E allora! 

Cambia marcia. Accorgiti del “pozzo”Abbandona il “tuo” mezzo. Lasciati andare sulle ali di qualcosa che non è AntiSistema. Cosa? Te. Vedi che “te” e Te non siete la stessa “cosa”. L’auto decadimento (qua, così) conta sempre su di “te”. Ma non tralascia nemmeno Te che, infatti, sei “in croce” proprio per via del motivo AntiSistemico (l’esserci che è già successo e che continua a succedere). 

Dunque, Te sei lo statore e “te” il rotore, impiegati (qua, così) a fungere da motore di auto de-composizione, parimenti all’I-Ambiente (legge, strumento, memoria) Vs chi decide (l’oro) che imprime lo scopo o firmware o “ispirazione, idea, immagine, etc.”. Mentre, tutto il resto… funziona ad immagine e somiglianza. La l’oro “Grande Opera” è tale impresa, continuamente seguita con “Fare…” assoluto, totale. Questo è quello che conta: che poi decide. 
Ora, una considerazione sui “numeri” che partorisce Blogger, ad ogni istante:

quando SPS contempla “campi” tipo la massoneria
il “dato” cresce
quando SPS condivide la propria “teoria”
il “dato” decresce.

Uhm.
In un “universo” girato al contrario, sostanzialmente ad angolo giro:

il “dato” va preso con le pinze (sostanziato)
essendo la “verità” sempre la Verità
dunque
non linearmente
il “dato” decresce poiché… Verità
mentre
il “dato” cresce poiché… “verità”.

Tenendo in considerazione che il “dato” non è reale, ma simulato (in SPS la frequentazione fisica è del tutto assente), va da sé che comunque sia è sempre la Verità a… comunicare. Ok? Scrivere della massoneria, ad esempio, è sempre “di moda”; ma… la disamina esprime un’altra realtà:

quando attiri di più (seppure simulato)
attiri secondo regole preconfezionate
che non (ti) portano da nessuna parte
sia chi legge
sia chi scrive.

Rimanere “fedeli” a/in Sé è la chiave, non importa quanto risuoni strano. La “necessità” di approvazione altrui, soprattutto se copiosa, esprime un vero al contrario, simile al significato del boomerang. Una sorta di “legge del taglione” o del… contrappasso, in termini di controllo sorgente AntiSistemico. 

Significa che SPS debba essere ancora una volta “chiuso”? No. 

Significa che anche SPS va utilizzato in ben altro modo, rimodulando e demodulando l’argomento principe: chi de-scrive (in) SPS. Io. Perché se Te sei la Chiave di Volta, Io sono Te, motivo per cui il discorso non cambia. Oppure, credevi che Io sono tutt’altra “cosa”? Suvvia. Quando Io scrivo Te, sono sempre Io allo specchio, ma in questo modo non risulto assolutamente egoico. 

Il che permette di “surfare” meglio, facendosi vettore pulito della Verità. Poi, ognuno è “libero di…”, motivo per cui “niente” oppure Tutto! 

Se sei ricco sfondato, decidi. Ma sei sempre “dentro alla cupola (mafiosa)”. Se sei nullatenente che hai da perdere? Te. Se sei povero, sopravvivi. Se sei benestante, sei un illuso (come ogni “Papa”). Se sei un farabutto, sei un Agente. Se te ne freghi, rischi di rimanere più prossimo a Te, senza troppo fumo negli occhi. Ma pensa! Proprio il comportamento ritenuto più “sgradevole” in termini di “responsabilità”. 

 Vai dove ti porta la corrente? 

Anche se un “ribelle”, giri sempre al largo da Te. 

L’è-voluto è tale, avendo previsto “tutto”. Ove, “tutto” non è mai tutto. E la differenza sostanziale fra “tutto” e tutto, sei Te e la Verità. Ergo, se gli affari sono affari, tutto il resto è la “noia” che ti può portare fuori, se sostanziata lato Te da Te in Te per Te con Te, fra Te e Te (l’esserci sferico).




 
 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4045
prospettivavita@gmail.com


martedì 15 luglio 2025

Ne sai una più del Diavolo?


Sfondo con rotondità

“E allora!...”.
Capitan Barbossa

“Udite e gioite. Avete avuto il privilegio di essere stati salvati dal Grande Titano. Forse voi pensate che sia sofferenza. No, questa è redenzione. La bilancia universale tende verso l'equilibrio grazie al vostro sacrificio. Sorridete, poiché anche nella morte, siete diventati figli di Thanos…”.
Fauce d'Ebano

“Non è vero che l'acciaio è forte, la carne è più forte!... Questa è la forza, capisci? Questo è il potere! La forza e il potere della carne! Cos'è l'acciaio a paragone della mano che lo brandisce?...”.
Thulsa Doom

“Ho sentito come una perturbazione nella Forza...”.
Obi-Wan Kenobi

“Ho visto un Re. Sa l'ha vist cus’e’?...”.
Enzo Jannacci

Apposto! 

Affare a sconto: Conceiçao rinuncia alla sua percentuale.
Uno degli elementi più interessanti dell’accordo è la rinuncia del 20% del cartellino da parte dello stesso Conceiçao. Il giocatore, che detiene una quota della propria proprietà economica, ha deciso di non incassare quanto gli spetterebbe…
Link

Cioè, Conceiçao… detiene una parte della proprietà di se stesso (del proprio “cartellino”). Wow. E vi ha rinunziato! , è la riprova di quanto “vali” (qua, così). Poco più di “niente”, proprio perché “tu vali” e, dunque, non puoi andare a “zero”, anche se puoi essere “azzerato (dentro e quindi anche fuori)”. 

Nella gerarchia (altrui) questo ti continua a succedere nel “campo rafforzativo” (qua, così), ove la “forza” scorre forte ma sempre lato l’oro, non visto che Te sei “appeso al chiodo” e… “te”, bah! Non conti nulla, nella sostanza. A meno che inizi o ritorni ad accorgerti essenzialmente. 

Il che comporta un evento da l’oro) non è-voluto.

Ritornando a qu-El “pavimento” del Bollettino di ieri, uhm... perché quella non solo superficie non si pulisce da sola? Si chiamano, a quanto pare, nanotecnologie. No? Ad esempio, un vetro di un “caccia” da combattimento, oppure lo “schermo” del casco del pilota del medesimo velivolo. 

Quindi, “si può fare”. 

Però, per l’uso “civile”, hai voglia. Probabilmente “con un botto di soldi” potresti dotarti di tale “stregoneria” anche per il pavimento di casa (o i vetri, etc.). Forse nel “futuro” sarà così per tutti. Chi lo sa. Forse, quando “non avrai niente e sarai felice…”, proprio perché non dovrai pulire il pavimento ogni “santo” giorno. Quando non sarai il “padrone” di nulla, nemmeno di “te” (come è già successo) e quindi tale tecnologia potrà essere implementata poiché la “proprietà sarà del tutto altrui” e… , se le “cose-case” si mantengono inalterate da sé, l’incanto risulterà totale anche esteriormente, fisicamente (visto che già lo è sostanzialmente). 

A quel “punto”, la tecnologia sottile ricorderà davvero da vicino la “magia”, accadendo cose in maniera del tutto “spontanea”. Ovvio che “te”, che sei già il consumat(t)ore, non ti chiederai molto d+ rispetto ad “ora”, tuttavia staccarti preventivamente dal concetto di “proprietà privata” comporta il non farti nemmeno la minima “domanda”, seppure a fronte di “cose e case che non necessitano di alcuna pulizia/manutenzione”. Ok

Perché, non sarà più un problema tuo. E del... Pil.

Quindi, naturale e “naturale” non sono altro che… la stessa “cosa”: 

tecnolo-ma-gia alias funzionamento I-Ambientale. 

Sostituzione etnica

Sostituzione etnica

Luce riflessa

Origini, curiosità e conquista del nostro satellite naturale.
Oggi, qui in Planetario, la volta stellata proiettata dal nostro Zeiss IV ci porterà indietro nel tempo. Il racconto ci accompagnerà dalle origini del nostro satellite alla sua conquista, passando per credenze e leggende, sorvolando i dubbi degli scettici fino a giungere a quel famoso ed entusiastico: “ha toccato, ha toccato” di Tito Stagno che regalò all’Italia un attimo di storia indimenticabile… con qualche secondo di anticipo su tutto il resto del mondo… 
Attività astronomica di osservazione della volta celeste proiettata dal planetario, Zeiss IV, la macchina delle stelle progettata dalla storica azienda tedesca Zeiss. Planetario è infatti il nome della macchina e anche dell’edificio che la ospita, il Civico Planetario di Milano...
Link

Una macchina che replica il macchinario. La macch-in-azione. Wow. Se “nel piccolo il grande…”, … dovresti essere a cavallo. No? No; infatti. Non se ne parla nemmeno. Certe “frasi” sono una figata solamente in certe situazioni.

Oltre, “ma va!”. 

“Con qualche secondo di anticipo su tutto il resto del Mondo…” (certa-mente).

In “Italia” il segnale arrivava prima che a Cape Canaveral.

“Fino al giorno in cui Dio si degnerà di svelare all'uomo l'avvenire, tutta la saggezza umana consisterà in queste due parole: attendere e sperare…”.
Alexandre Dumas (padre)

Ah! Ecco perché sei “te” (qua, così), con Te assolutamente in stand-by. Ecco perché sei sempre con gli occhi sullo schermo di qualche diavoleria, in attesa di “sapere”.  

Schermi che si sporcano continuamente, per la precisione.

L'espressione “rompere la quarta parete” viene usata nel cinema, nel teatro, nella televisione, nei videogiochi e nelle opere letterarie, prendendo origine dalla teoria di Bertolt Brecht del “teatro epico”… Essa fa riferimento a un personaggio che si rivolge direttamente al pubblico, o che riconosce attivamente (tramite un personaggio di rottura o tramite il dialogo) che i personaggi e l'azione non sono reali. Questo produce l'effetto di ricordare agli spettatori che quello che stanno vedendo è finzione, producendo così un effetto stridente. Diversi artisti hanno usato questo effetto per dare importanza, poiché costringe il pubblico a vedere la finzione sotto una nuova luce e a guardare meno passivamente

Ricordi? (Ti) auto ricordi di Te, seppure “te”? 

SPS “rompe” da mo’, qualsiasi non solo “parete”, ma… hai davvero la testa dura, una… dura cervice. 

Qualcosa che “sa” di mosca e… vetro (ancora una volta).

Quante ne sai (qua, così)? “Poco, niente, tanto” non fa differenza. Perché lo “Diabolo” ne sa sempre una in +…, essendo in costante “vantaggio” o in-diretta (indiretto = non lineare), piuttosto che in-differita (come “te” che ne con-segui sempre, in perfetta coerenza o “perfezione”). 

“Se beccamo!...”.




  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 3989
prospettivavita@gmail.com


mercoledì 28 agosto 2024

Chi sono, Io.


Questo dovresti “domandarti”. Anzi: “sapere”. Meglio: 

auto ri-cordarti.
In che modo? Continuamente. Come? In coerenza

“Conosci Te stesso” = auto ricordati di Te, da Te, in Te, con Te, per Te.
C’è un “delta” che ti ha; la fonte del costante s-vantaggio, ad opera l’oro (chi non esiste; c’è). Ciò che fa della diretta, la “tua” differita = il passaggio da Te a “te” (qua, così). 


Nell’AntiSistema che, allo stesso modo, sempre x “te” non esiste; nonostante c’è! Ecco che persino logicamente sei “te” il pilone portante AntiSistemico, non visto che senza di “te” tutto ciò si sfascia, prima sostanzialmente e solo dopo, fisicamente. 

Ecco come puoi sempre pilotare la realtà: la manifestazione o proiezione ideale, nella densità della “lavagna fisica” (qua, xxx). Perché non ci riesci? , perché è già successo che…, e di conseguenza, “niente”. 

Ergo: ti è impedito. 

Non è che “non ce la fai”. E se proprio la vuoi mettere su questo piano, allora “non ce la fai più” = continua a succedere ciò che (ti) è già successo, ovvero, l’intercisione e relativa dispersione AntiSistemica di Te, che diventi “te” (qua, così). Meglio: 

diventando “te”, dai luogo e/o manutieni il (qua, così), dato che “uovo e gallina” sono sempre contemporanei essendo p-arte del medesimo progetto che si manifesta all’unisono...

altro che balle!


martedì 14 maggio 2024

Riassuntone del Campione.


“Sole”

Il Re-Seth ha colpito duro, dal “momento” di è già successo, in poi = nel continua a succedere (qua, così). Un Re-ame(n) senza alcuna necessità di vessilli esposti sulle torri più alte dello “castello signorile”. Questo è il non esiste; c’è! Ciò che ti ha ma “niente”. L’eco-dominante: il motivo auto af-fondante Te, che sei addivenuto “te”, nell’AntiSistema; ingranaggio della macchina, nella macchina, servomeccanismo in leva, da remoto, wireless, non localmente, ubiquamente. Laddove, tutto è (in un) riflesso. Cioè, l’ultima espressione (ti) riporta in auge come funziona il funzionamento I-Ambientale (non solo della macchina che ti ha):

contemporaneamente
tutto è in un riflesso (il loro)
tutto è riflesso (compresi loro).

Ora, comprenderai che se loro hanno implementato la strategia “non esiste; c’è”, di conseguenza se il riflesso (funzione, funzionamento, funzionalità) I-Ambientale li ritrae ugualmente, bè… “disastro!”. No? A tal pro, ecco perché all-“ora” sei stato auto sud-diviso (interciso) et imperato, dando luogo alla scissione da Te, di “te” – ovvio – (qua, così). Questo è ciò che la società, in toto, non deve assolutamente mai prendere in “seria” considerazione = come se ne andasse del proprio destino. Ok

Ti… trovi? 

lunedì 1 gennaio 2024

24, non + 23.


Sino a quando l’Inno di Mameli non sarà sostituito con il “Va pensiero”, sarai nella “Italia”.

Cosa è cambiato? La data. Il calendario. Nel calend(i)ario. Per il resto, le solite farneticazioni. Del resto, è un presidio fisso, questa versione della realtà manifesta o AntiSistema. Sì, sempre lo stesso impero, fottutissimo. E il “Matta”? Ne ha sparate di ogni, confacendosi allo stile “botti dell’ultimo dell’anno” o, meglio, all’insegna del Modello Far West. 

Sostanzialmente? “Niente”. 

Il solito, al solito. Vieppiù, senzameno. Il prodotto è questo, orsù: che lo cambi a fare se funziona sempre alla grande, egregia-mente. Nel tacito consenso per cui “va sempre bene”. Sì, le lamentele ma… guarda nel mondo come sono messi! Eh? Vuoi mettere. La guerra. La povertà estrema. Il terremoto. La barbarie. La mancanza dei diritti basilari. Soffrono la fame e la sete. Fa un caldo bestia. Si sta male, anche quando stavano meglio. Tutto è girato al contrario, insomma. Ad eccezione che qua, dove ti trovi “tu”. Dove… hai diritto a tutto, perché i “padri (si può ancora dire?) fondatori” hanno pensato a… tutto. Proprio a tutto. Senza tralasciare niente, nessuno

E i poveri italici? In che senso

venerdì 22 aprile 2022

Spazio 0 = IO.



Pulsar.

La “confusione” regna sovrana. Nonostante “tutto”. Sì: sei erudito, ormai. Hai “fatto” la scuola e non importa se non sei laureato: 

sei sempre “informato sui fatti”. Carmelo Bene docet.

Laddove, le notizie ti vengono date, come fossero cibo o “pane quotidiano”. La mente sociale è connessa gerarchicamente, quindi, è allineata. Tuttavia, ad un esame più approfondito e del tutto individuale che “ogni tanto (ti) capita”, ne riesci sempre con le ossa rotte, perché… non esistono ma ci sono troppi punti ciechi nella storia che “riconosci”

Hai presente il robot “Ambrogio”? 

Quello che taglia in continuazione l’erba in giardino, sintanto che ne ha la forza o l’energia. Ecco. Sei “tu” quell’Ambrogio de noantri. Anch’egli, infatti, ha una “casa”, laddove riposa mentre “ricarica le batterie”. E poi, per il resto del “tempo” è sempre fuori a “lavorare”, nei campi alias in giardino. 

Come se Tarzan abitasse nel bosco sotto casa piuttosto che nella giungla. 

Sei or dunque perlomeno confuso perché non è che ritorna proprio tutto, rispetto a quello che sai perché te l’hanno detto o “caricato in memoria”. L’alacre “Ambrogio” non conosce fatica e doverosamente compie sempre il “proprio” dovere. Nei confronti di chi? Bè, di chi lo ha acquistato al “mercato”, pagandone il relativo prezzo, proprio come “una volta” all’asta finivano le persone. 

L’evoluzione “sta” tutta lì:

in tal “tenero” quadretto d’insieme o familiare. 

Tanto familiare che, infatti, ti sembra una sorta di déjà-vu.

lunedì 21 ottobre 2013

Centrale rispetto a me stesso.


 

Raramente l'uomo è consapevole di essere "felice". Ma ama ricordare che lo è stato e immaginare che lo diventerà.
Charles Régismanset

Basta vivere una differita della Vita, cioè, un surrogato esistenziale che mi trasforma in funzione passiva (prevedibile) infrastrutturale, in contenuto, in elaboratore a comando nascosto, etc.
In cosa consiste questa mia nuova fase, editata tramite SPS?

Beh… sostanzialmente, nel prolungamento “energo logico” delle prime due fasi; la novità posso sintetizzarla concretamente in:
  • tornare a scrivere in prima persona
  • scrivere di me, con me al centro di tutto ed in qualità di osservatore centrale
  • scrivere articoli più corti.

Che cosa è successo?
 
Nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, sono stato “folgorato” da un’ondata sensoria, che ho tradotto e “preso per buona” (ciò fa capire quanto siamo dipendenti da tutto quello che non vediamo) relativamente ad una espansione della mia "presenza consapevole".

È un personale “atto di fede”, del quale non devo rendere conto a nessuno, in quanto nessuna “preghiera” è stata formulata, al fine di vivere questo momento.
È semplicemente venuto il Tempo di muovermi diversamente dal solito. Ok?
In quel momento ho come “compreso/sentito”, osservando il cielo grigio, che tutto quello che mi circondava era “finto/artificiale.