venerdì 22 aprile 2022

Spazio 0 = IO.



Pulsar.

La “confusione” regna sovrana. Nonostante “tutto”. Sì: sei erudito, ormai. Hai “fatto” la scuola e non importa se non sei laureato: 

sei sempre “informato sui fatti”. Carmelo Bene docet.

Laddove, le notizie ti vengono date, come fossero cibo o “pane quotidiano”. La mente sociale è connessa gerarchicamente, quindi, è allineata. Tuttavia, ad un esame più approfondito e del tutto individuale che “ogni tanto (ti) capita”, ne riesci sempre con le ossa rotte, perché… non esistono ma ci sono troppi punti ciechi nella storia che “riconosci”

Hai presente il robot “Ambrogio”? 

Quello che taglia in continuazione l’erba in giardino, sintanto che ne ha la forza o l’energia. Ecco. Sei “tu” quell’Ambrogio de noantri. Anch’egli, infatti, ha una “casa”, laddove riposa mentre “ricarica le batterie”. E poi, per il resto del “tempo” è sempre fuori a “lavorare”, nei campi alias in giardino. 

Come se Tarzan abitasse nel bosco sotto casa piuttosto che nella giungla. 

Sei or dunque perlomeno confuso perché non è che ritorna proprio tutto, rispetto a quello che sai perché te l’hanno detto o “caricato in memoria”. L’alacre “Ambrogio” non conosce fatica e doverosamente compie sempre il “proprio” dovere. Nei confronti di chi? Bè, di chi lo ha acquistato al “mercato”, pagandone il relativo prezzo, proprio come “una volta” all’asta finivano le persone. 

L’evoluzione “sta” tutta lì:

in tal “tenero” quadretto d’insieme o familiare. 

Tanto familiare che, infatti, ti sembra una sorta di déjà-vu.

 

Il flusso del tempo, irresistibile, sempre in movimento, trasporta e porta via tutte le cose che nascono e le immerge nell'oscurità più totale… Ma il racconto dell'indagine storiografica è un valido argine contro il fluire del tempo, e in certo modo costituisce un ostacolo alla sua corrente irresistibile, e afferrando con una salda presa quante più cose galleggiano sulla sua superficie, impedisce che scivolino via e si perdano nell'abisso dell'oblio”.

Anna Comnena, Principessa Romana d’Oriente, XII Secolo

Molto interessante questa analogia, sempre che Tu sia Tu, pena l’assolutezza del “niente” = l’auto riconferma dello status quo AntiSistema, qua… nella “tua” realtà manifesta ad hoc, secondo progetto o “destino” altrui per “te”.

Ecco perché devi essere Te. Ok? 

Ciò che si manifesta in questa versione della “realtà (potenziale)” è come un flusso di s-oggetti che assomiglia molto all’Internet delle “cose”. Una sorta di grande bazar tecnologico, non dissimile dal più che classico grande bazar rionale. Cosa viene prima e cosa dopo? Di più, sembra qualcosa che si auto ricalca, continuamente: 

girando sul posto, come in/un “folle”. Il de-flusso. Il vortice.

Ciò che emerge è come un’isola che quindi necessita di un “ponte” per collegarsi alla “terra ferma” = trovare un senso, attraverso il confronto. Il “tempo (strumento conoscitivo)”, dunque, afferra vorticosamente tale emersione d3l potenziale contemporaneo, fissandone in termini riconoscitivi o memoria locale che diventa tradizione attraverso la “legge” o il comitato di attesa e benvenuto (AntiSistema). 

Una sorta di campo di semina. 

E viene alla mente come Saruman estraeva l’esercito del “Signore” dalla profondità della Terra: 

un processo alchemico direzionato da tale “ferma” decisione. 

L’apparato incubatore è la “terra” = l’Ambiente che funziona, nonché la “sede” del potenziale contemporaneo. Il “tempo”, allora, è uno strumento di terra formazione

Tecnologia, tassa o maledizione

Qualcosa che “serve”. Qualcosa che se non ci fosse, allora... hai l’impressione che non si possa nemmeno ricordare. Quindi, confermi tale “necessità”, perché c®edi che sia normale/necessario. 

Senza il “tempo” non puoi ricordare nulla? 

Davvero? Ne sei proprio con-vinto? Vedi che il “tempo” è piuttosto un evidenziatore, un cancellino strategico, etc. piuttosto che il collante per la memoria. Più invecchi e più hai qualcosa da ricordare, ergo è “grazie al tempo”? Per favore: trattasi di esperienza. Di qualcosa di sostanzialmente tuo. Mentre il “tempo” è (in) una proprietà privata che ne predispone l’arazzo come e meglio decide. 

Il “tempo” è superabile attraverso la velocità

più “corri” e meno ne sei s-oggetto. Devi s-fuggire, allora, per...?

Di conseguenza, il “tempo” è come una nube, inquinamento, radioattività o appunto… maledizione = stato di servizio per l’altrui compresenza “ombra”: 

ciò che non esiste anche se c’è. 

O le colonne dell’impero AntiSistemico, qua. 

Ciò che afferra il “tempo”, lo rende immortale… sempre nel “tempo”. Ma tutto è sempre dimenticabile. Prova ad esempio a non celebrare per anni una “festività”:

nonostante il “tempo”, dimentichi.
Dunque, è il “tempo” che cancella?

Dimentichi tutto: anche la storia della famiglia, nonostante sia stata fissata nel “tempo”. Allora, il “tempo” non è la memoria. Infatti, la memoria è p-arte della tri unità Ambiente, ch’è anche legge e strumento

La memoria non è tua, dunque, essendo l’Ambiente che funziona auto ricordando tutto (una sorta di Akasha, anzi, la “sostanziazione” dell’Akasha di antica fattura). 

Qualcosa di cui puoi “Fartene…” qualcosa. 

Non una leggenda qualsiasi. Non una metafora. Non un detto. Non qualcosa di sempre distante. La colla del “tempo” è utile per chi controlla il processo, oppure l’esito? Il processo è un’ombra della memoria Ambientale e come tale è artificiale, mentre l’esito è il frutto di un direzionamento particolare, quindi… ancora artificiale. Risultato? Non esiste anche se c’è… status quo interessato. Da cui tutto l’interesse del mondo. Ergo, di tale proprietà de-privata da Te, a regolar favore di e-vento AntiSistemico.

L'Occidente non ha conquistato il Mondo con la superiorità delle sue idee, dei suoi valori o della sua religione ma attraverso la sua superiorità nell'uso della violenza organizzata. Gli Occidentali lo dimenticano spesso, i non Occidentali mai”.

Samuel Phillips Huntington, “Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale” 1996

Certo.  

Violenza organizzata in gerarchia. Per questo la minoranza è organizzata e può disporre del resto. Mentre chi rimane in minoranza è “perduto”

L’occidente (accidente) non è un… incidente. 

Bensì è il risultato di un “freddo” piano previsto, alias, organizzato (appunto). 

Nulla di casuale. Tutto causale.

A metà del XII Secolo Costantinopoli, con i suoi 400.000 abitanti, era la città più grande del Mondo, e la Capitale di un Impero raffinato e opulento, ma da tempo ormai in decadenza. Era una città magnifica, da togliere il fiato

21 Aprile 2022 Link

“Alzi la mano” chi ha una immagine simile di Costantinopoli:

la città più grande del mondo

magnifica, da togliere il fiato…

Sì… se la ricordi come Costantinopoli, forse. Ma se la ricordi come Istanbul? Uhm: nell’occidente, risenti dell’occidente. E “mamma li turchi” sono descritti come brutti sporchi e cattivi. Ergo, come puoi ricordare bene quella terra? 

Sì… magari ci sei andato a “fare le vacanze”, ma, seppure la “città era bella” c’erano troppi turchi in giro. Fai sempre il tifo.

Lo stesso impianto che rechi con “te” ovunque. 

Ti danno fastidio gli altri, soprattutto quando non li “capisci”. Certo: non vale per “te”. Non si sta parlando di “te”. Vai tranquillo: “tu” sei migliore rispetto a questa descrizione che non ti compete. Sto parlando di luoghi comuni: non di “te”. Non ti offendere, anche perché “non sei cattivo: ti disegnano così, qua”. 

Sei nell’AntiSistema. No? 

Motivo per cui “non è mai colpa tua”. C’è il Diavolo, anche se non esiste. Però lo temi. Anche se è “solo” superstizione. Alias, “non si sa mai”. 

Il Checco nazionale direbbe, “fammi stare tranquillo pure a me…”. Che simpatico. Giovanni (del “magico” trio) aggiungerebbe, “che tenerezza…”. 

Vedi cosa fa l’essere “tempo”? 

Copia ed incolla qualcosa, a discapito di altro. Perché è relativo: dipende dalla “velocità”. E dallo “spazio”, no

Velocità = spazio fratto tempo. Spazio = velocità per tempo. 

Tempo = spazio fratto velocità. 

Il “tempo” dipende dall’estensione dello spazio da “coprire (afferrare)” e dalla velocità di attraversamento. 

Allora, se è una “misura fisica”, perché sembra essere piuttosto “sinuoso”?

Ballerino. Cosa fissa il “tempo”, ti fissa di conseguenza.
In Alice attraverso lo specchio, è un uomo.

Il problema della percezione del tempo si trova in stretta correlazione con i problemi relativi al funzionamento e alla fisiologia del cervello. Un esempio di ciò è la cronostasi, un'illusione che sembra far durare più di quanto realmente è avvenuta un'immagine che precede un rapido movimento dell'occhio…

Link

Il “cervello” = la mente del Voladores, che ti è stata data. 

Per quale motivo? Quando ti infili sulla testa un “visore per la realtà aumentata”, oppure infili la testa lì dentro… che cosa succede? Bah:

la stessa “cosa” di quando consideri il “tempo”. 

Hai una percezione che prende il controllo dell’ordinarietà precedente. Una sovrapposizione d’immagine. Qualcosa di cui sei conscio sino a quando non ci stazioni dentro “troppo”. Oltre ad una certa soglia, infatti, la “tua” mente inizia a prendere atto che quella realtà “virtuale” corrisponda alla realtà manifesta ordinaria

Grazie al cervello.

E, “domanda”, che cosa succederebbe se (se) lì dentro ci stazionassi giorno e notte per “sempre”? Ecco il Metaverso che ti attende. Dal momento in cui ti “sarai fatto un guscio protettivo digitale” o l’ennesimo corpo fisico, ecco che la mente proiettata lì dentro si accumulerà nel corpo “digit”, prendendone il controllo (riempiendolo, come in-segna un paguro) dopo averlo in qualche modo “commissionato”. 

Risultato? 

Il “vecchio” corpo fisico che giace in proiezione, sarà dimenticato in tale “tempo” = permanenza mentale digitalizzata. Ecco l’incanto. La maledizione. La fattura. Il “miracolo”. Alias, qualcosa che funziona e continua a “Farlo…” poiché lo è il funzionamento stesso.

Quando l’intercisione scollegherà il corpo fisico dalla proiezione mentale cristallizzata nella f-orma digitale, ecco che il processo di “mitosi” sarà completo.

Come... Invasione degli Ultracorpi.

E il “r-accolto” sarà pingue, come qualsiasi processo industriale promette ed evidenzia. Questo comporta che non esista ma ci sia soprattutto chi/cosa se ne approfitta (approvvigiona) continuamente

Una sorta di piano industriale privato, deprivato da Te.

La scure sulla zona rossa di Alzano e Nembro: un riassunto dietrologico.

È notizia di pochi giorni fa che lo Stato italiano ha di fatto posto una specie di segreto militare sui fatti verificatisi ad Alzano e Nembro durante la pandemia di Covid.

Una decisione inizialmente sostenuta dal ministero dell’Interno per motivi di ordine pubblico, sicurezza nazionale, difesa e questioni militari, avallata dal Consiglio di Stato nonostante pronunce di segno totalmente contrario da parte del Tar e dichiarazioni del Procuratore di Bergamo. 

Per questi ultimi, infatti, non sussistevano “ragioni di sicurezza o militari" tali da giustificare un vero e proprio provvedimento di insabbiamento che priva i cittadini di uno Stato “democratico” della possibilità di conoscere la verità su eventi tragici costati la vita a centinaia di persone. 

Eppure in questa incredibile vicenda la questione etica - di trasparenza e principio - non è neanche la più rilevante, perché ci sono altri punti da chiarire. Molto più oscuri. Il primo ce lo indica la relazione del capo della Polizia in cui c’è scritta a chiare lettere una cosetta molto interessante:

la decisione di non istituire la zona rossa non sarebbe stata una scelta governativa bensì di carattere militare

21 aprile 2022 Antonio Di Siena Link

Il “carattere” militare è informazione frattale espansa o sostanza. 

Lo “vedi” che a mancare sei proprio Tu? Certo: perché non te ne “Fai…” nulla di detto “dato” Ambientale (memoria). Verità. 

Il segreto è l’inconscio.

Se non ricordi la compresenza eco-dominante, ecco il “mistero”: 

quello che non ti si proprio dire, perché… “non sai mai perché”.

Un conto sono i sacrifici per Kiev, un conto per il Donbass

22 aprile 2022 Link

In che senso? Dovresti conoscere la geografia per meglio comprendere ed auto orientarti? Non basta. Vero? L’Ucraina è un non Stato: non ha mai fissato alcun confine, ufficialmente. Allora, perché tutto ‘sto cancan

Il paradosso non è mai tale se (se) lo sveli, come puoi sciogliere qualunque s-nodo. 

Ovvero, se ci sei ancora: se sei Te.

Inflazione, tassa da

Tale svalutazione assume i contorni di una vera e propria imposta sostenuta dai cittadini, sebbene come tale non venga di norma percepita (illusione finanziaria).

Riccardo Vannini

Link

L’inflazione è “necessaria”, ti dicono. Vero? 

Uhm: ti hanno fregato e continuano a farlo, nonostante “hai studiato l’ennesima lezione”. Certo: a memoria, però. Alias, senza “Fartene…” mai nulla, sostanzialmente. 

Gerarchia docet. 

Ti hanno in-segnato, non solo a scuola: hai presente il “battesimo”, oppure, il “deposito all’anagrafe” di COGNOME Nome. 

“Niente”. Ti pare? Non ti dice “niente”. 

Immagina, allora, chi non ha una simile registrazione, in Terra. Non esiste… ma (ma) c’è

eccome se c’è. 

Mentre il fantasma della macchina (Ambiente) funziona, c’è il fantasma nella macchina (eco-dominante) e “tu”, nonostante Tu rimani sempre potenziale (contemporaneo). Ecco da “dove” soggiunge la “confusione” nella quale soprav-vivi ma non regni. 

Se Tu sei “tu”, hai voglia a ritornare Tu. 

E se non sei Tu, scordati di essere portante (Tu, da Te in Te per Te). Ergo, appartieni a tale “asse temporale”. 

Il “tempo” ricopre e rivela un certo spazio. 

Oltre, viene meno o diventa rarefatto, proprio come la cosiddetta aria o il potere quando viene meno la relativa giurisdizione.

Tempo = spazio / velocità.

Se non puoi aumentare la velocità, allora riesci dallo spazio (“aumentalo” portandolo a 0).

In che modo?

Spazio = 0

Velocità costante (c) “umana” = non influente.

Risultato:

0/c = 0

Il “tempo” viene meno senza lo spazio. In che senso?

Quando ne riesci = vai Oltre Orizzonte. 

Che nel “caso” terrestre/terreno significa trascendere lo status quo AntiSistema; nemmeno andare oltre all’Antartide, perché oltre è ancora AntiSistema. 

Ricordi? Ad immagine e somiglianza.

Lo spazio a 0 comporta che ritorni punto di sospensione, Te da Te in Te per Te.

 

Potenziale contemporaneo. 

Per questo non devi andare da nessun’altra p-arte, Oltre che rimanere in Te da Te per Te, a-sfericamente, per mezzo dell’atteggiamento sostanziale o “Fare…”.

Allora? “Fai…”.

 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2022
Bollettino numero 10-651
prospettivavita@gmail.com