Il labirinto a forma di gerarchia.

Oppure, la gerarchia a forma di labirinto. Che cambia, nella sostanza. Nulla. Se non “tutto”, allorquando esisti ma non ci sei. Ecco perché nella sostanza non cambia niente, poiché il “tutto” è relatività: 

e, cosa significa, non è “cosa vuol dire?”. 

A chi lo ri-chiedi? Ad un “esperto”? Oppure, alla “AI”? È uguale. Dal “2020” il nazismo impera. Anzi, la “democrazia”. 

Te ne sei accorto? L'Occidente è tale!

Vedi che è nella sostanza, perché costoro non lo possono ammettere, nonostante si sono messi la “divisa”. Non siamo negli anni d’oro del nazismo Hitleriano. Laddove, era tutto un addobbo a croce uncinata. Non lo possono ancora fare, per ora. Perché? Perché “non ripagherebbe”, per ora. 

Intanto, sei più abituato al nazismo rispetto a “prima”. 

Hai ancora nella testa, nonostante la distanza fisica da quella guerra, ciò che ti hanno trasmesso genitori e nonni. E questo sta facendo ancora la differenza, perché il nazismo deve rimanere sempre rivelato, seppure ha messo “fuori le cornine” in maniera persino imbarazzante. 

Ed, ora, qualche “domanda”…

L’infiltrato speciale.

“Ehi, Capitano, come riconosciamo i buoni dai cattivi?

Se ti sparano addosso sono cattivi…”.

Captain America. The winter soldier

Si viaggia o “vive” come ciechi o ignoranti, calpestando quello che rimane di un altro “tempo”. Qualcosa che non si merita, generalmente. Troppo “piccoli” a fronte di tutto questo. Una vera e propria “miseria intima”; qualcosa che si riversa e riserva anche alla cosiddetta “economia generale”. Il riflesso portante è ovunque: 

come il relativo (assoluto, in gerarchia) segnale. 

AntiSistema. Sostanza: no?

C’è sempre così tanto da de-scrivere, ogni volta. È incredibile. Come se fosse una valvola che deve s-caricarsi ogni volta. Ancora una volta, l’alone del “moto perpetuo” non smette mai di ricordarti che “è im-possibile = potenziale (sempre)”. 

Ergo, dipende da Te. 

Ma: qua nell’AntiSistema sei “te”. Acciderba: che peccato. Bè: sarà per un’altra volta, allora. Del resto, sinché c’è vita… Uhm, ma se sopravvivi, insomma… vivi? 

Sei vivo? 

Ho i miei dubbi, perché la qualità di ciò che emetti e dunque ti auto caratterizza è ben diversa, rispetto al vivere in quanto essente e non esente. 

Ci sei? No. 

Da quanto ap-pare, non ci sei. Alias, esisti ma non ci sei. Così, sopravvivi. Ma come può fare un qualsiasi soprammobile. Infatti, anche per “te” si tratta di “togliere la polvere, ogni tanto”: 

non ti lavi, forse, ogni tanto? È uguale, sostanzialmente. 

Diversamente, non ti laveresti? Sì, s’eppure per altro motivo interiore: come una esigenza di mantenersi “puliti” e non di certo “ripulirsi ogni volta (senza riuscirci per altro)”. 

Questo è un flusso logico (dato, sentire, verità) che continuamente scorre ovunque, come Rete Internet, ad esempio. Come segnale radio. Qualcosa che si capta e non necessariamente proviene da sé (figurati se da “sé”).