mercoledì 2 dicembre 2020

Pressione industriale.


Il coronavirus è un virus a Rna, ovvero utilizza il proprio codice genetico per prendere il controllo e “riprogrammare” le cellule, trasformandole in fabbriche di virus

28 Agosto 2020 Margherita de Respinis Link

Come puoi formulare un’espressione, utilizzando il concetto di “fabbrica”, se non sei “dentro” a qualcosa che preme così tanto da renderti un clone, alias, un individuo ad immagine e somiglianza del “campione” che, ovviamente, non esiste; c’è. Perché? Per questioni strategiche. 

Cioè, perché teme per il proprio status (quo). 

Dunque, è la sua paura che (ti) viene trasmessa e che nel durante credi essere “tua”. Paura che, ricorda sempre, è alla base di ogni “scelta” che esegui. Non è, infatti, solamente il “virus” che opera in tal senso. Probabilmente, di tanto in tanto, ti accorgi. Anche se “poi” tutto ritorna “normale”.

 

 

Io non voglio ricordare… Ora voglio dimenticare…”.

Romulus


Quando qualcosa, una situazione – ad esempio – è tanto tragica da incidere “dentro”, lasciando un solco, molte persone preferiscono dimenticare. È un meccanismo “naturale”, secondo te? 

Dimenticare è una soluzione?

No. Per te, non lo è mai. Anzi. Al contrario, è qualcosa che ti lascia in “braghe di tela”, di fronte all’evidenza che in questo modo non esiste anche se c’è. Ergo, è l’essere “già successo” che si propaga ovunque, nel “silenzio” generale, continuando a succedere = il coronavirus è un virus a Rna, ovvero utilizza il proprio codice genetico per prendere il controllo e “riprogrammare” le cellule, trasformandole in fabbriche di virus… Ok?





Perché Giove lo ha fatto? Ve lo siete mai domandato questo?...”.

Romulus

Perché “Dio” ha fatto mancare la pioggia al regno. Ecco l’atteggiamento sostanziale. Senza domandare, bensì rendendosi conto. Smettendo di “riflettere”, riflettendo. Qualcosa che sembra sia sempre successo, ma non è così, poichè per paura tutto è sempre passato in secondo piano. 

La domanda non è mai stata... verità.

In quel tempoera molto comodo generare una tale immagine (“Dio”) e poi controllarne il decorso e l’operatività, creando anche il livello intermedio (sacerdotale, vestale, ecclesiale, etc.) al fine di “tradurne” la comunicazione o il “volere divino”. No

Era tanto comodo, per sedare gli animi e la verità, che lo è ancora. Del resto, sei in gerarchia, prima di tutto. E, sempre, col “Dio” che è divenuto denaro, potere, scienza, educazione, etc. o ancora “meglio”, industria, business, cultura, diritto, libertà, eguaglianza, etc. (il tutto fra virgolette).


Tuttavia, per “intortare” alla grande l’essere che finisce “a Massa”, devono essere stati “introdotti” degli espedienti del tutto originali (ad eccezione dell’ispirazione che li ha permessi). Tipo? Ciò che ha smosso i “popoli” dal più profondo. Certe decisioni epiche. Talune invenzioni, etc. etc. etc.

Devono esserci stati - per forza di cose - dei “momenti” eccezionali, sulla Terra. Qualcosa di paragonabile all’epica di una grande scoperta, prima che venisse ammorbata dall’Anti-Sistema, nell’Anti-Sistema eco-dominante… Quei “momenti” costituivano l’epicentro del punto di sospensione altro, differente sostanzialmente dall’essere solo e soli nell’Anti-Sistema. 

Dunque, tali sprazzi di auto creazione sono rimasti incisi nel tessuto reale storico (memoria ambientale), anche se poi sono andati a co-incidere col “momento” continuo Anti-Sistema o “ora”. 

Del “materiale (potenziale)” che funge sempre, tuttavia, da attivatore per la nonsolosperanza (potenziale contemporaneo).


Crisanti: “Rimango senza parole che si parli di sci con 600 morti al giorno. Non è un Paese normale…”…

Lorenzo Santucci HuffPost Italia 1 dicembre 2020 Link

Ogni tanto qualcuno fa delle considerazioni sostanziali. 

Di tanto in tanto qualcuno si accorge. Ma nella ciclicità Anti-Sistemica questi momenti rimangono solitari, in qualcosa che “la pensa diversamente”. La paura di “perdere tutto”, infatti, risulta auto bloccante (senza che nessuna censura scatti a tal pro). Strategia. Gerarchia. Eco-dominante (ragione fondamentale).

Novembre miglior mese dal 1987 per il Dow Jones

Antonio Cardarelli Financialounge.com 1 dicembre 2020 Link

Per “qualcosa (qualcuno)” è festa, anche se per l’essere “a Massa” non lo è mai (a meno di accontentarsi ovvero abituarsi a tutto). Una decisione che non è tua, essendo una scelta fra...


Banche: record di acquisti dei titoli di stato, da gennaio +56 miliardi.

Nel corso del 2020 è aumentata la quota di titoli di Stato detenuti dalle banche, che hanno sostenuto le esigenze di liquidità del Tesoro durante la pandemia da Covid-19: da gennaio a settembre si è registrata una crescita di 56 miliardi. Oggi il debito pubblico sottoscritto dagli istituti di credito vale 372 miliardi di euro, il 18% in più rispetto ai 315 miliardi di inizio 2020…

“Lo sforzo del settore bancario per sostenere una fase complessa della nostra economia è stato notevole e pure apprezzabile… Tuttavia, esistono evidenti e preoccupanti squilibri di cui non si riescono a calcolare, in questo momento, gli effetti di medio-lungo periodo, sull’economia reale, sul risparmio. Ma soprattutto ci preoccupa il potere che le banche comprano nel momento stesso in cui sottoscrivono quote aggiuntive di debito pubblico…”.

Giuseppe Spadafora

Valeria Panigada Finanza.com 1 dicembre 2020 Link

Soprattutto ci preoccupa il potere

che le banche comprano

nel momento stesso in cui

sottoscrivono quote aggiuntive di debito pubblico… (ok?).

Di quale “potere” si tratta? 

Non è qualcosa da indovinare o da sapere, bensì, è la capacità di mantenere lo status quo Anti-Sistema al “proprio posto”, ovvero, “qua e ora, sempre”.

Le “banche” - che non sono propriamente note per “regalare” – stanno partecipando a tale f-orma di “sostentamento”, seppure i tassi di interesse sono negativi = chi, tra gli individui “normali”, metterebbe il proprio denaro in qualcosa che non rende niente, anzi, che al contrario è solamente un costo? 

Nessuno

Eppure, le banche lo fanno. Perché? Perché la “convenienza” è d’altro tipo, alias, sostanziale. Tale attore si sta garantendo la possibilità anche per il “futuro” di esserci sempre. Dunque

A quale “festa” partecipa la banca? 

A quella che necessita sempre del “sacrificio” altrui. Mors tua vita mea. Dividi et impera. Homo homini lupus…

Ocse: “Ripresa in Italia sarà lenta e diseguale…”…

Adnkronos 1dicembre 2020 Link

Ma certo. 

Come potrebbe essere diversamente nell’Anti-Sistema, in gerarchia. La marea sale ricoprendo tutto, progressivamente. Ecco il fattore diseguale. Ricorda che sopravvivi in qualcosa che ti fa pensare esattamente al contrario, “garantendoti” qualcosa di migliore solo dopo la morte. Hai voglia a crederci

Eppure, sei maggiorenne e vaccinato. No? Con il “vaccino” che in una versione del mondo al contrario (rispetto al come dovrebbe essere), non può che essere Anti-Sistemico e dunque “industriale”. 

Hai presente qual è l’unica f-orma di responsabilità di una multinazionale? È quella nei confronti del proprio azionariato. Bingo. Se ci sei, renditi conto sostanzialmente del significato di tale “massima”.







Il tessuto reale è un artefatto che può essere sbrogliato o imbrogliato ad ogni istante. Ecco la paura. Paura eco-dominante di perdere tutto e paura dell’essere “a Massa” di perdere tutto e paura dell’individuo di perdere tutto, anche se “è già successo”, ad eccezione di chi se ne approfitta continuamente e dunque vede la propria storia trasmessa ovunque, comunque e quantunque “grazie al funzionamento ambientale” che non è solamente “natura”. 

Così come non è stato “normale” ciò che si è inciso in determinate vicende personali, drammaticamente utili per “Farsene…” qualcosa, anche se a priori.

Gino Girolimoni (Roma, 1º ottobre 1889 – Roma, 19 novembre 1961) è stato un fotografo e mediatore… italiano ingiustamente accusato di essere il Mostro di Roma, un pedofilo assassino autore di 5 omicidi rimasti irrisolti fra il 1924 e il 1927.

Venne accusato ingiustamente di essere il Mostro di Roma, responsabile negli anni venti dello stupro di sette bambine e dell'omicidio di cinque di loro. Nonostante fosse innocente, fu vittima di una campagna mediatica che lo indicò come sicuro responsabile su pressione del regime fascista che voleva accreditarsi come garante dell'ordine… Successivamente venne scagionato, ma ne ebbe comunque la vita sconvolta

Questo errore giudiziario rappresenta un caso emblematico degli effetti perversi sulla pubblica opinione di una campagna giornalistica... Nella zona di Roma il suo nome è rimasto sinonimo di pedofilo o depravato, tale fu il clamore mediatico del caso…

Nell'ansia di trovare un colpevole, venne accusato di aver ucciso quattro bambine e di avere abusato di altre due dal 1924 al 1927; venne presto scagionato in quanto le prove a suo carico caddero alle prime verifiche e non venne neanche processato e venne prosciolto da tutte le accuse nel 1928. Il vero responsabile non venne mai trovato e la sua vita venne segnata fino alla fine dalla vicenda del “Mostro di Roma” del quale il suo nome rimase sinonimo, nonostante fosse innocente…

La notizia del suo arresto fu pubblicata dai giornali con grande rilievo che annunciavano che finalmente era stato catturato il “mostro di Roma”.

Il 9 maggio 1927 l'Agenzia Stefani… scrisse che dopo “laboriose indagini” erano state raccolte “prove irrefutabili” contro di lui... Anche il criminalista Samuele Ottolenghi, seguace delle teorie lombrosiane, pretese di ravvisare nei tratti somatici dell'arrestato i segni caratteristici del criminale

Le prove contro di lui sono inconsistenti; all'epoca si arrivò a mettere in risalto che nel suo armadio erano stati trovati 12 abiti, a dimostrazione che era un trasformista e che usava abiti diversi per colpire e sfuggire alla polizia. Nonostante la mancanza di prove concrete, gli inquirenti premettero su Girolimoni affinché confessasse, ma senza riuscirci nonostante i quattro mesi di isolamento nel carcere di Regina Coeli. Viene anche accusato di altri delitti, come l'assassinio di una bambina a Padova nel 1919. 

Finisce tutto quando l'8 marzo 1928, venne prosciolto da ogni accusa… per discordanza nelle testimonianze prima dell'arresto e successive. Va ricordato che contro Girolimoni erano state fabbricate delle prove per incriminarlo… 

Girolimoni, difeso dall'avvocato Ottavio Libotte, venne prosciolto dal giudice istruttore Rosario Marciano, dopo che lo stesso pubblico ministero Mariangeli ne aveva chiesto l'assoluzione “per non aver commesso il fatto”.

Nel frattempo aveva scontato undici mesi di carcere

Il proscioglimento passò però sotto silenzio e la notizia, per ragioni di convenienza politica, venne relegata dai giornali, con scarsa evidenza, nelle pagine interne: il giornale romano La Tribuna ne diede notizia in un trafiletto a pagina quattro. La sua vita, nonostante l'assoluzione, fu irrimediabilmente sconvolta e non ebbe alcun indennizzo per l'ingiusta accusa…

Girolimoni, non riuscendo più a proseguire il suo lavoro, perse ben presto il suo discreto patrimonio, cercando in seguito di sopravvivere riparando biciclette o facendo il ciabattino nei popolari quartieri di San Lorenzo e Testaccio. Morì, poverissimo, nel 1961.

Ai funerali, celebrati il 26 novembre nella basilica di San Lorenzo fuori le mura, parteciparono solo pochi amici, fra i quali il commissario Dosi…

Durante la carcerazione di Girolimoni, il commissario Giuseppe Dosi ottenne la riapertura del caso, convinto dell'estraneità di Girolimoni e per questo fu osteggiato dai suoi superiori e il suo impegno duramente punito: arrestato, fu internato per diciassette mesi in un manicomio criminale.

Liberato nel 1940, fu reintegrato nella polizia solo dopo la caduta del fascismo. Ebbe in seguito importanti incarichi anche internazionali e scrisse un libro sul caso…

Link


La sua vita, nonostante l'assoluzione, fu irrimediabilmente sconvolta… = è questa la società in cui sei inserito. E se pensi che “oggi” sia diverso, campa cavallo. Non hai assolutamente memoria sostanziale, allora. 

Sei in tale “industria”. 

Laddove il Pil si nutre di tutto (basta che non ti “fermi”). E la “conoscenza (sapere)” di tale essere industriale, volente o nolente, preme su di “te” affinché i pensieri siano solamente “tuoi” e non tuoi. Quando ricorri a metafore ricorrenti, alla fonda del terminale industria-le, stai subendo una pressione sociale che è significativa. Tanto significativa da poter essere considerata verità.

Ergo, “tu” sei l’ipotetico “nuovo caso” Girolimoni, qualora servisse. Qualcosa che continua a succedere laddove è “il sacrificio” che mantiene tutto al “proprio posto”, nell’Anti-Sistema.

“Fai…”.

 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2020
Bollettino numero 10-301
prospettivavita@gmail.com

Riproduzione libera”.