mercoledì 13 febbraio 2019

Perché no?



È già success3” = continua a succedere.
Tale è l’equazione che sorregge tutt3 (nel/il) “qua (così)”. Ossia, la versione dell3 forma-mondo “ora”. 
Qualcosa che, ti dicono, essersi come auto generat3, attraverso il cosiddett3 processo storico ch’è, non a caso, deviat3. 
Quindi, nell’AntiSistema soffri come di un certo errore di parallasse, ovvero:
come “guardi” 3l mondo “emers3”?
In che modo? 
Secondo quale ottica, prospettiva, angolo, declinazione, inclinazione, sensibilità, senso, significato, etc.? 
Nell’auto conv3nzione del “tempo”, ciò che è passato, è (sembra) solamente… passato; ossia, ogni recitante – nel durante – è già defunt3. 
In tal modo, ciò che continua a succedere rimane come “orfan3” di tale parte “creatrice”, sebbene rimanga sempre viv3 e veget3 l’interconnessione sostanziale che ricollega tutt3 da “a monte” ad “a valle”. 
Qualcosa che puoi subodorare attraverso termini deviati, come sincronicità, caso, fato, destino, alea, etc.

Quindi, qualcosa che prendi così come (ti) viene… propost3, non immaginando nemmeno di poter/dover “Fare…” diversamente, poiché in gerarchia e nell’abitudine, nel digerire tale ampio fatto inossidabile.
“Ecco che inizia a scrivere ‘difficile’”. Penserai. Vero? 
Non si capisce. 
Alt
semmai, non capisci, perché sei “tu”, in luogo di… tu.
E, poi, che non si capisca è corretto, dal momento in cui dovresti ricordare, anche attraverso tale incipit.
Allora, prova a “Far...” così:
mettiti all’opera nel tentativo di ricordarti – ad esempio – del primo numero, del fumetto preferit3 (ad esempio), che hai iniziato a leggere all’incirca… quando? Uhm… Avevi, quanto? 
Sei, sette, otto, anni? O forse addirittura, dieci? 
Non ricordi. 
Quindi, che cosa fai? 
Inizi un processo logico, che ricostruisce il fatto attraverso una serie di considerazioni “satellite”, certe
Tipo; sai che eri in macchina con “tu3” padre.
Era quasi certamente una domenica, perché eravate soliti farvi un giretto alla domenica mattina. La macchina era stata appena comprata. 
Sai quando è stat3 “pres3” la patente (c’è il documento che l’attesta). Era una mattina e ricordi che faceva freddo, ma non freddissimo. Dunque, si poteva trattare del mese di marzo, aprile
E non era autunno, perché l3 puoi escludere proprio partendo dalla data della patente, ossia, prima non avevate nemmeno la macchina per permettervi di…
Insomma, grazie ad una serie di dati certi, poiché ancora certificati, isoli il periodo temporale e, dunque, risali a quei numeri del fumetto, tra cui certamente deve esserci anche il primo numero che hai letto. 
Ok? 
Però, che cosa succede a tal punto? 
Che… ti puoi accorgere di qualcosa di assolutamente sostanziale, in chiave (o in leva) “verità”, ossia:
quando isoli il primo fumetto che presumibilmente hai letto
percepisci un3 cert3 affinità con l’immagine di copertina, ad esempio
ma credi soprattutt3 che il primo numero sia quell3, perché logicamente “ci sta” (prima era impossibile e, dopo... un3 serie di motivazioni tendono ad escludere che…).
Ergo:
non hai, in te, l’immagine precis3 di tale evento
ma (ma)
hai auto ricavat3, in te, l’immagine logic3 di tale evento.
Qualcosa che fa differenza, però. 
Perché, in quell’esatt3 e precis3 momento, ti puoi rendere conto – appunto – dell3 differenza (di potenziale) che esiste tra:
“ricordare” attraverso il processo logic3
e
auto ricordare attraverso il processo della conservazione dirett3 del ricordo (memoria, esperienza).


Fai attenzione, poiché è assolutamente portante:
quando ricordi “di tu3”, sei cert3 al cento per cento di ciò che sostieni, perché hai l3 immagini mentali dell’essere memoria, perfettamente conservat3 dentro a/di te
e, da tale ferm3 auto convinzione, deriva ciò che sai e quindi anche l’esperienza personale.
Viceversa, quando risali ad un cert3 momento, agganciando il processo logic3, ma (ma) comunque non ti sovviene il ricordo (con tanto di “immagini/video”, informazione) personale… di/in conseguenza, ti manca sempre qualcosa
Ovvero, non ti fidi completamente del risultato derivante dall’opera intercorsa. 
Già. Perché, “lì” in mezzo da qualche parte, ci può essere deviazione o, meglio, auto deviazione ambientale
Eppure, i dati confermano che… ma (ma) non ritrovi dentro di te, le immagini mnemoniche che confermano direttamente tutt3 ciò. 
Al che, insomma, tendi solamente a credere di essere ritornat3 in possesso del “come sono già andate l3 cose”, anche se non hai mai l3 conferma, a livello di ricordo. 
Come se esistesse un vuoto totale, che nemmeno l’essere logic3 riesce a ricompattare, riunire, ricollegare d’assieme, etc.
Tutt3 ciò, per portarti a/in quell3 in-sensibilità di fondo, che fa la differenza. 
Analogamente, (nel) “qua (così)”… non ricordi nulla – di tu3 - del “è già success3”.
Ma, sai esattamente che esiste del “è già success3”. No? 
Ad esempio, c’è il processo storico, a testimoniare che… 
Sai, allora, che fai parte di qualcosa che “viene avanti” dal passato comune, che deve aver lasciat3 dei “segni” del proprio incedere.
Infatti, che cosa c’è tutt3 attorno a te/“te” ma “qua (così)”? Appunto, c’è tale versione dell’essere forma-mondo. Ergo:
logicamente, riesci a ricollegare l’adesso (“oggi”) al prima (“ieri”).
Quindi, “è già success3” qualcosa… che, a cascata, continua a succedere, attraverso… cosa/chi? 
Attraverso, tutt3
Ma, quando tutt3 è completamente allineat3 (e copert3)... se credi, contemporaneamente, che esista bio-diversità, ovvero, il sigillo/marchio di garanzia a testimonianza del tenore “democratic3 e libertari3” che caratterizza l’attuale “forma” dell’essere realtà manifest3? 
È semplice: 
credendo in tale forma di “libero arbitrio”, chiudi fermamente ogni possibilità, persino d’immaginare, che tale versione forma-mondo sia (già) un impero globale o proprio l’essere “già success3”.
Comprendi? O, meglio, ricordi?
Ecco nuovamente il dubbio farsi largo in te/“te”:
come puoi credere se non ricordi direttamente?
Infatti, ti dicono di... aver fede (fidarti).
Se non “trovi” l’immagine “ricordo/memoria”, che sancisce senza ombra di dubbio che trattasi di verità assolut3… di fatto, non sarai mai sicur3 di sapere, auto ricordando.
Dunque, dipendi nell'AntiSistema.
Non ti rimane altr3 da fare, dunque, che di risalire logicamente al tal evento, ma (ma)… stai forse scherzando, quando pretendi di addirittura auto convincerti – senza ricordare – che esiste un impero globale, che puoi chiamare AntiSistema. 
Sei pazz3 se credi, poi, di convincere l’essere (a) Massa, che... se non collabora, “non si smuove foglia”. Vero?
Il “peso specifico” del ricordo, vale “oro” rispetto al “peso logic3” a cui non fa da contraltare l’immagine interiore dell3 memoria personale. 
Dunque, ti svuoti sempre di più (nel) “qua (così)”, perché tendi a scorrere lungo l3 corrente (sociale), ch’è differenza di potenziale rispetto a ciò che continui a non ricordare ma ci credi, poiché ti sembra logic3 (e, poi, così fan tutt3, per cui tant’è). 
Ecco, allora, l3 cosiddett3 caratteristica sociale o “opinione pubblic3”. Qualcosa che esiste ma non c’è, sostanzialmenteessendo l’intenzione eco-dominante, piuttosto che verità sferica, forgiat3 attraverso atteggiamento “formulare”. 
Puoi, lungo tale cammino, inizi a renderti conto che ad un fantomatic3 “è già success3” corrisponde, guarda non caso, un altrettanto fantomatic3 “vuoto di memoria” che, guarda non caso, fai corrispondere a qualcosa di fisiologico, dal momento in cui tutt3 tendono ad invecchiare e a morire.
Ergo, stai credendo a qualcosa sulla base che... il mondo sociale si “è già”… auto rincoglionit3 e, dunque, continua sempre più ad… auto rincoglionirsi.
Semplice ed efficace. Vero? 
Qualcosa che funziona proprio in tal modo. Ma (ma) ciò sarà per forza di cose, solo ed esclusivamente “così”? 
Certo, se (se) sempre (nel) “qua (arredat3 così)”. 
Eppure, l’essere società “modern3”, conserva tutt3, documenta, registra, esegue backup, memorizza, deposita, etc
Quindi, com’è possibile che, contemporaneamente, “non ti ricordi nulla, se non ricorrendo all’essere logic3”? 
In ogni famiglia s’auto realizza tale trasmissione ereditari3 d’informazione, per cui… com’è che ogni “tu3” ricordo si ferma tuttalpiù a qualche informazione generica auto risalente molto poco indietro nel “tempo”? 
Sai così poc3, estrapolando informazione dalla memoria… che, credi essere “normale” non sapere quasi nulla, direttamente (attraverso l3 memoria). 
Del resto, dimentichi subito ciò che fai un attimo “prima”, a meno che si tratti di “lavoro”, dove ti viene richiest3 di “essere presente”, pena il perdere tale lavoro, da cui – per inciso – dipendi (e dipendi anche quando credi di non dipenderne, per ovvie ragioni di facoltosità che, comunque, non ti preservano dal processo generale di “rincoglionimento” che quindi… “serve” a qualcosa, che è qualcun3, al fine di auto manutenere tutt3 nella versione forma-mondo “qua, così”).
Infatti, “anche i ricchi piangono”. No? 
E muoiono, come tutt3. Ergo:
“prima” hanno solamente sopravvissuto, come tutt3…
Dunque, “è già success3”. Sì. 
Proprio come l’esempio Big Bang, da cui – ti dicono – auto deriva tutt3.
Oppure, come sincronicamente sai, poiché te l’hanno dett3, che c’è “Dio” che in sette (sei) giorni “ha già creato tutt3”.
Ebbene, da quel momento in poi, ha continuato a succedere, poiché era “già success3”. Non ci credi perché non ricordi direttamente dall’esperienza.
Quindi, ci credi solo “logicamente”:
un processo che, per forza di cose, doveva diventare “scientific3”
provenendo da un luogo comune già polarizzat3, in tal senso (progetto, strategia, intenzione).
Qualcosa che, però, puoi immaginare solamente quando puoi più che ipotizzare che “esiste un impero globale (dunque, che non esiste; c’è cosa ‘è’ chi… è quel qualcun3)”. 
Altrimenti, nisba. Non ce la fai. Non puoi farcela
A meno che, per “lavoro”, puoi immaginare trame d’ogni tipo, scrivendo libri “di fantasia” che lasciano sempre il “tempo” che ritrovano.
Per lavoro tutt3 si fa, esattamente come in guerra (dove tutt3 è lecito, pur di “vincere”).
E veniamo al dunque, anche per “oggi”:
ogni “cosa” che succede (nel) “qua (così)”
continua a succedere
poiché
“è già success3” quel principio che, poi, a cascata (ad immagine e somiglianza) ne auto predetermina il senso, ovvero, l’auto ripetizione.

L’universo l3 immagini come “matematic3”.
Vero? 
Anche se il Big Bang è opera di “Dio”. Ergo, anche “Dio” è… matematic3. Al limite l3 consideri come arte.
E tale è l3 considerazione che riesci a compiere, auto ricorrendo al metodo scientifico, da cui l’essere mentale che attraverso bias di conferma, si auto consolida all’interno di qualcosa che non esiste; c’è.
Il Parlamento Ue processa Conte: Sei un burattino…”. “Voi lobbisti…”…
Tale è l’entità della prima pagina de’ La Repubblica, di oggi (13 febbraio 2019)
Ecco, allora, che “cosa” ti manca, soprattutt3:
la capacità di auto risalire a ritroso in ciò che chiami “tempo”
attraversandol3 per mezzo dell’atteggiamento più consono al ricordare
ovvero
l’essere “formulare”
da/in cui… anche l’auto decodifica frattale espansa, che significa = non solo logic3, ma, di più… riconnessione al campo mnemonico “ambiente”, dove si auto conserva tutt3 e quindi dove “non si butta via mai niente, a/di/in qualsiasi livello”.
Se credi, allora, che esistano solamente due vie d’accesso alla memoria, ti sbagli, perché sono almeno tre:
essere ricordo (esperienza)
essere logic3 (calcolo)
essere “formulare” (“sentire”).
“3, is a magic number…”. No?
Infatti, 1 o 0 non ti dicono tutt3, relativamente alla Potenza di calcolo quantistic3, che è tale proprio perchè funziona dal “terzo stato”:
1 e 0, semmai, ti dicono tutt3, contemporaneamente (come appunto l’essere da tale potenziale, che fa la differenza sostanziale e che, quindi, “qua, così” non è… permess3, poiché non è previst3 da chi ne controlla ogni ri-flusso).
“Sentire” è un po’ come accedere alla Rete.
Ricordare è… essere l3 Rete.
Calcolare è essere nell3 Rete.
Nessuno Stato Membro europeo può da solo giocare un ruolo significativo…”.
ConteF. Q. 12 Febbraio 2019 Link
Davvero? E con l’essere forma gerarchica, come la mettiamo? Per antonomasia, nella gerarchia… l3 gerarchia. Ovvero, chi controlla tutt3 dal vertice, essendo(ne) “3l” vertice.
Io burattino non lo sono… Interpreto e sono orgoglioso di rappresentare un intero popolo e di interpretare la voglia di cambiamento del popolo italiano e di sintetizzare una linea politica di un Governo che non risponde alle lobby.
Forse i burattini sono coloro che rispondono a lobby e comitati d’affari”.
Conte
F. Q. 12 Febbraio 2019 Link
Come puoi, davvero, credere linearmente a tutt3 ciò che ti viene auto riportat3 (nel) “qua (così)”?
Semmai, dovresti “astrarre significativamente”, ossia, a livello di analogia frattale espansa.
Non ti rendi conto che, sia Conte che ogni altr3, ti stanno dicendo qualcosa che è sostanza, che viaggia attraverso ogni cosa/persona?
Non è ciò che dicono ma (ma) ciò che significano, a fare la differenza di non potenziale contemporaneo:
qualcun3 dà del burattino a Conte che, di rimando, dà del lobbista a qualcun3.
Ergo?
Quale tipo di sovrastruttura non esiste; c’è?
Che cosa (chi) significa?
Ricorri al Doppio Specchio:
che “cosa” continua ad auto riflettersi tra due specchi?
Ciò che significa, essenzialmente. E ciò che continua a succedere.
Quindi, sia Conte che ogni altr3 “specchio”, stanno riflettendo che:
sei nell’AntiSistema
dove chiunque è come un burattin3 e/o un lobbist3
poiché
sei in un impero globale già auto realizzat3 (ovvero, “già success3”).
Altrimenti, non potrebbe esistere alcun processo storico, dato che deriva dall’essere organizzazione:
non a caso “l3 storia è descritt3 da chi ha già vinto”.
E non potrebbe esistere, analogamente, tale versione sociale, col progresso, ogni tradizione e stile di vita, etc.
L’equazione, “è già success3” = continua a succedere, sancisce che:
non te ne devi più accorgere
alias
hai già dimenticat3.
E qualsiasi processo logico, intercorso (nel) “qua (così)”, ha proprio la portata utile al farti processare dati (come mining per l’auto simulazione neuro sensoriale AntiSistema), piuttosto che ricordare da te in te cosa (chi) “è già success3”.
Sei, alfine, diventat3 “tu”, come dispositivo riprogrammabile comandato da/in remoto, di modo che non esista (anche se c’è) controllo globale.
Il funzionamento ambientale, però, “dimostra (a ben ‘sentire’)” molto, molto, altr3.
Intanto, “nulla si crea, nulla si distrugge, tutt3 si trasforma”. Ergo:
c’è conservazione dell’informazione
e, quindi, memoria (ch’è ambientale).
Allora, non puoi proprio scordarti sostanzialmente, di nulla. Anche se “ora” non ti sembra proprio possibile, essendo inimmaginabile… proprio per via dell’interconnessione religio-scienza (deviat3), che ti rende auto convint3 di essere “nel giust3” quando ragioni, calcoli, elabori, rispecchi, rifletti, diffondi, credi, etc. proprio tale forma di “cultura/voltura”.
Un esempio a tal pro:
quando è possibile legiferare?
Quando esiste organizzazione che 1- permette l3 legge, 2- gerarchia che permette tale organizzazione e 3- Massa che vi ristagna, auto “impoverendosi dentro” sempre più. 
Ovvero, quando all’esperienza (ricordo) dirett3, si auto sostituiscono proprio i punti 1 e 2, dipendendone.
Ergo:
quando è possibile legiferare?
Quando “è già success3” tutt3 ciò, anzitempo.
E quando l’essere Massa, si auto ritrova… a Massa.
Dopo aver fatt3 l3 legge, l’essere legge permette che “continui a succedere” tale forma di auto regolamentazione ch’è “già success3”, quanto è ver3 Iddio che… esiste già l’essere legge, che ne preserva e delimita ogni vincolo.
“A monte” dell3 legge, però, chi c’è se non cosa “è” chi decide sostanzialmente per tutt3, a priori.
Dunque, l’essere (in) gerarchia permette di organizzare l’inter3, di modo che non esista; c’è chi ne predetermina il vortice, essendone 3l vertice.
Qualcun3 che persino l3 “moderna” tecnologia ti permette di… accorgerti (non solo del potenziale):
essendo proprio come ogni caratteristica (attributo) che arricchisce l’immaginari3 collettiv3 “Dio”
ovvero
ubiquità, non località, da/in remoto, wireless, in leva, etc.
Insomma, anche se non esisti, ma ci sei… puoi controllare tutt3, globalmente.


Ecco l3 trama che ti ha e che intesse planetariamente l’essere Terra/Massa.
“Fai… di risalire a tale immagine, attraverso l’atteggiamento ‘formulare’. Perché… no?”.
     
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2019
Bollettino numero 2491
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