venerdì 13 febbraio 2015

Proprietà privata "da chi/cosa"?


 

Termini come:
Trademark
Registered Design
Copyright
Patent…
Che cosa ti indicano (quale "origine" hanno) e fanno pensare?
In italiano (ri)porti “meglio”, il tutto, sotto alla grande famiglia generica del “marchio registrato” e della “proprietà (intellettuale)”.
Gli esempi grafici (ri)conoscibili sviluppati ad hoc, nel frattempo, sono ad esempio:
® © ™
Se cammini lungo pendii, valli, campi, boschi, etc. segui normalmente le strade che incontri e che, dunque, ti guidano necessariamente evitando di farti entrare nelle “proprietà private”, che comunque risultano inaccessibili per via di recinzioni d’ogni tipo.
Da "chi/cosa" è, dunque... privata la tua libertà?

Nel tuo cammino… sei obbligato a seguire una rete viaria, di ogni tipologia, che ti “ordina secondo l’ordine (pre)stabilito nella realtà unica e senza alternativa apparente, emersa nel corso della storia”. Il tuo (per)corso è deviato e non rispetta le scelte intime, che avresti condotto autonomamente se… tu fossi stato libero di poter (intra)prendere la direzione desiderata in funzione del “sentire proprio”…
Ergo, anche la “storia è deviata”, ossia, ella ti passa ciò che è, ad ogni effetto, un (de)corso comunemente accettato per “mancanza di riferimenti altri” (educazione).
Te ne accorgi, di questo “impedimento”, quando osservi meglio le abitudini/tradizioni di persone che (pro)vengono da altri Paesi rispetto al “tuo”:
costoro - nonostante la globalizzazione virale - ti sanno ancora (sor)prendere, perché nei tratti comuni puoi scorgere anche dell’altro.
Conv(i/e)nzioni che ti lasciano perplesso/a ma che, comunque, "devi prendere atto che esistono".


Solitamente, a questo punto, entra in gioco la componente del “giudizio” (ovvio, “di parte”) che sancisce la consueta fissazione di paratie stagne, tra quello che pensi/sei tu ed il blocco (in)definito degli “altri” (barbari, incivili, ignoranti, inferiori, miscredenti, etc.).
Ora, che cos’è che scatta in te, allorquando ti confronti – (final)mente – con una cultura straniera che ti (per)mette di capire che, forse, “non le sai tutte tu”?
Beh… è qualcosa che difende il proprio reame (status quo), anche se in un simile “(s/S)tato” non ci stai esattamente così bene ma, semplicemente e miseramente, lo difendi per motivi (inter)connessi alla famiglia della paura “di perdere” (morire, in definitiva).


La proprietà privata, in ogni sua forma, ti pressa affinché tu non possa seguire il tuo “corso”, obbligandoti a raggiungere gli obiettivi in una maniera ®aggirante la “retta via” (infatti, gli obblighi che ritrovi lungo la via, ti fanno compiere giri non proprio lineari e, molto spesso, controproducenti dal punto prospettico individuale, nonostante la rilettura superficiale che si può fare del labirinto di Chartres).

Che cosa (ri)accade? Che, dopo aver compiuto la quasi integralità del cammino, ti arrendi ad un palmo di naso dal raggiungimento della meta/obiettivo; solitamente prima dell’ultima curva, che riserva la visione liberatrice del traguardo.
I blocchi di proprietà privata dissolvono la tua risolutezza nel (pro)seguire lungo la tua strada. A livello frattale, essi costituiscono degli ostacoli – segno di una interferenza non meglio precisata ma, certamente, precisabile se:
accetti (ti accorgi) che all’interno del “nulla è per caso”
“c’è posta per te”
ossia, “qualcuno/a ti (ri)pensa”.
Dio? See... il termine Nucleo Primo, ormai, ti deve dire qualcosa di molto ben radicato nella sua interpretazione certa e sicura, comprovabile attraverso l’applicazione della legge della frattalità espansa.
Che cos’è l’uno e cos’è l’altra?
Beh… signore e signori, ragazzi e ragazze… che cosa dirvi, ancora, se non lo avete ancora capito?
Che cosa scrivervi... oltre a ciò che i 1500 articoli di SPS hanno già cementato nell’attuale forma di realtà (ri)emersa?
Se non hai ancora le idee chiare è proprio perché esistono tali blocchi.
Ergo, ciò (di)mostra l’esistenza di un “blocco sorgivo”, che alimenta tutto di (con)seguenza, perché... "non capire ancora, dopo tutto questo tempo", è solo una equivalenza atta a sovrapporsi perfettamente all’assunto della “tesi” stessa, ossia:
che esiste qualcosa che ti “blocca/devia ed auto (in)trattiene qua, così”.
Sei nel loop sino a quando “sei del loop”. No?

Infatti…
L’uomo è predisposto a credere in Dio, lo dice uno studio di Oxford.
15 maggio 2011.
Gli esseri umani sono predisposti a credere in Dio e in una vita nell’aldilà, questi i risultati di un importante studio di ricercatori di Oxford, guidati dal filosofo Roger Trigg.
Secondo la ricerca, condotta per tre anni, esiste nella mente umana una predisposizione a vedere il mondo e i fenomeni naturali secondo uno scopo, un disegno.
"Questo significa che non si può separare la religione dalla vita pubblica", ha detto alla Bbc il co-diretttore del progetto. Il progetto, coordinato anche dall’antropologo, Justin Barrett, ha coinvolto 57 ricercatori che hanno condotto 40 studi in 20 paesi esaminando società religiose e senza Dio.
I ricercatori hanno anche rilevato che nella prima infanzia è decisamente naturale pensare in modo religioso, "come ad esempio credere nell’onniscienza di Dio". Ovviamente la ricerca non dice nulla sull’esistenza o meno di Dio:
"solo perché è più facile pensare in un modo particolare, non significa che questo sia vero. Possiamo però concludere che le persone legate da vincoli religiosi potrebbero essere più propense a cooperare come società".
Tuttavia è facile raggiungere l’ipotesi che proprio Trigg avanza:
"Le persone religiose, ora potranno dire: Se c’è un Dio, Egli ci avrebbe dotato di un’inclinazione a cercarlo".
Sicuramente, continua il filosofo, questo studio "ha profonde implicazioni per la libertà religiosa.
Se abbiamo qualcosa di così profondamente radicato nella natura umana, non si può non consentire all’uomo di soddisfare i suoi interessi di base.
La religione è molto più universale, prevalente e radicata di quanto pensassimo. Non si può semplicemente far finta che non ci sia". Ha infine concluso criticando i teorici della secolarizzazione:
“La tesi della secolarizzazione credo che sia senza speranza”.
Link
Come al solito si tratta di una veduta di (p)arte (anche se indiretta ed inconscia, forse) dal buco della serratura (interesse), che la prospettiva frattale espansa, comunque, può "far sua in maniera utile/(pro)attiva.

"Possiamo però concludere che le persone legate da vincoli religiosi potrebbero essere più propense a cooperare come società":
il “tuo” auto (in)trattenimento in questa forma di (ir)reale, ti mantiene coeso forzatamente a questa “società”, che non nasce con te ma che (ri)trovi e (prov)vedi a (manu)tenere, secondo l’ordinamento della legge che, anch’essa, non nasce da/con te, ma (ri)trovi ogni volta tutt’attorno a te
Senza alternativa (rotta, direzione, meta… desiderio, ambizione, senso, etc.) “dove vai”? Da nessuna (p)arte e, dunque, “rimani qua, così” (“senza speranza”, sperando)…
La secolarizzazione (il cui significato si riconduce al termine latino saeculum, con il significato di mondo)… nel 19° sec. è passato a indicare il processo di progressiva autonomizzazione delle istituzioni politico-sociali e della vita culturale dal controllo e/o dall’influenza della religione e della Chiesa.
In questa accezione, che fa della secolarizzazione uno dei tratti salienti della modernità, il termine ha perso la sua originaria neutralità e si è caricato di connotazioni valoriali di segno opposto, designando per alcuni un positivo processo di emancipazione, per altri un processo degenerativo di desacralizzazione che apre la strada al nichilismo…
Link
Il termine ha perso la sua originaria neutralità…”, ossia, dal terzo stato sei passato (obbligato) alla forma duale della significanza, smarrendoti di (con)seguenza
Perché qualsiasi scelta ora tu compia, risulta solo parte di un qualcosa che ha (pre)ventivamente disinnescato tutto, all’origine (riprogrammazione).

Controllo della potenz(a/ialità).

È dal tuo centro sovrano, in equilibrio (terzo stato), che la sincronicità "lo è dal tuo punto prospettico". Viceversa, la legge si “piega” lungo la prospettiva del dominio (dal suo terzo stato) del Nucleo Primo.
Quindi, tutto ciò che ti ®aggiunge, lo fa aggiungendoti al ®accolto (Anti)Sistemico, passato per l’esatto opposto:
la "normalità".
Il termine nichilismo, o nihilismo (dal latino classico nihil e dal latino medievale nichil, "nulla"), è la dottrina filosofica che suggerisce la negazione di uno o più aspetti putativamente significativi della vita, da cui il mondo, l'esistenza umana in particolare, è privo di senso, scopo, valore etico, e la verità è incomprensibile; se inteso in forma di nichilismo esistenziale, la vita stessa è senza senso, obiettivo e valore intrinseco.
Moralmente intende affermare che la morale non esiste di per sé, e che tutti i valori morali sono stabiliti astrattamente e artificiosamente.
Il nichilismo può anche assumere forme epistemologiche o metafisico-ontologiche, ovvero, rispettivamente, che per qualche aspetto la conoscenza non sia possibile, o che la realtà in effetti non esista.
Il termine nichilismo è talvolta usato in associazione con anomia per spiegare lo stato d'animo generale di disperazione e di una inutile percezione dell'esistenza; si può sviluppare quando si realizzi che non ci sono necessariamente norme, regole o leggi
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Dalla prospettiva di SPS (terzo stato), tutto (ri)entra e (ri)torna nella sua spiegazione, by passando ogni forma di (in)curvatura dominante.
  • “Tutto è uno nel terzo stato”
  • “Tutto è vero”
  • “Tutto è relativo a…”.
La “firma” nel/sul reale, di chi è? Se, ancora, non la (ri)conosci è solo perché sei sotto ad (in)canto.
In cosa “credi”? Bah! Credi a quello che “ti passano”…
Il tesoro segreto di Neil Armstrong...
Dopo la morte dell'astronauta Neil Armstrong avvenuta nel 2012, sua moglie ha fatto una curiosa scoperta. Tra i beni del primo uomo a mettere piede sulla Luna, la donna ha rinvenuto un sacco bianco. Dentro c'erano oggetti provenienti dalla missione del 1969, fatta a bordo dell'Apollo 11.
Armstrong si era portato a casa alcuni "souvenir", gesto formalmente proibito dal regolamento della Nasa.
Ciò che la moglie di Armstrong ha ritrovato due anni dopo la scomparsa dell'astronauta, rappresenta una scoperta di valore inestimabile.
Tra gli oggetti ritrovati ci sono quattro chili e mezzo di materiale utilizzato durante la missione a bordo dell'Apollo 11:
cinghie di fissaggio, lenti ottiche e una macchina fotografica con cui Armstrong aveva filmato la discesa e l'atterraggio della capsula.
Gli eredi di Neil Armstrong hanno deciso di esporre gli oggetti nel Museo dell'aviazione di Washington. Tuttavia resta una domanda:
perché Armstrong non ha mai parlato di questo tesoro?
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Una scoperta di valore inestimabile (tesoro segreto)”… per dei feticisti incalliti. Che altro?
Beh… (guarda caso) la (ri)prova che gli umani sono stati sulla Luna. No?
He He
I sottopoteri del Nucleo Primo si muovono anche per “Metodo Indiretto”, ossia, fanno sì che sia tu a dedurre, per contrasto, le verità che essi (in)tendono ad (ac)campare (d)entro di te.
Fai tutto da “solo”, (in)somma.

Come in questo alt®o caso.
Papa, la polizia delle Filippine: “Sventato attentato durante la visita a Manila”
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In questa maniera sei sempre sotto tensione (teso) nel (ri)tensionamento sociale, individuo per individuo.
Non (im)porta se un fatto è successo o non è successo, a questo punto… perché tu tendi a credere ugualmente che sia vera la “tesi” ventilata per opera collettiva dei Media (complesso, orchestra, sinfonia).

Dove (con)verge la corrente?
Gli eredi di Neil Armstrong hanno deciso di esporre gli oggetti nel Museo dell'aviazione di Washington”.
Dall’Ucraina alla Siria, una unica strategia nel disegno egemonico di Washington
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Mhm... che "odore senti" da tutto ciò?
Ucraina orientale: i punti in discussione a Minsk.
L’unico punto finora certo di questo incredibile maxi-negoziato segreto - con diplomatici di 4 Paesi impegnati direttamente e con quelli americani osservatori interessati - è che si sta trattando il cessate il fuoco insieme alla creazione immediata di una zona demilitarizzata, che si estende da 50 a 70 chilometri dalla linea del fronte…
Sulle questioni prettamente politiche Kiev è disposta a concedere ampia autonomia ai distretti del Donbass e Lugansk in mano ai separatisti, che, però, non hanno alcuna voglia di tornare sotto la giurisdizione ucraina.
Il Cremlino vorrebbe la “federalizzazione” della repubblica slava sorella, ma su questo aspetto non si negozia. L’unica soluzione è un conflitto congelato come in Dniestr, dove dal 1992 esiste uno Stato “non riconosciuto”, formalmente parte della Moldova, ma in realtà indipendente...
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Maxi-negoziato segreto”:
quando qualcosa è veramente “segreto”? Quando non se ne parla, perché “non si sa nulla”.
Il livello di “segretezza”, in auge nella società umana attuale, è pari a qualcosa che, invece, “devi sapere e deve venire fuori”.
Ok?
È l’esatto opposto del segreto.
Quindi, tu sei (mani)polato anche in questo modo. I Media ti danno qualcosa in “grande esclusiva”, in maniera tale da (con)vincerti senza colpo ferire, ment®e continui a far girare gli ingranaggi che auto mantengono i (piedi)stalli dell’attualità storica.
Giudichi sentendo solo una “campana”. L’altra pa®te è sotto scacco in alt®o modo:
  • (di)staccata da te per mezzo del controllo delle informazioni
  • che passano dalla Rete infrastrutturale tesa appositamente per questo (controllo, censura, filtro).
E giudichi in maniera (pre)vista ed (in)dotta.
Ucraina: ondata di aiuti, 17,5 miliardi da Fmi, 2 miliardi da Banca Mondiale.
Il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde ha dichiarato giovedì di aver raggiunto un accordo preliminare per i prossimi quattro anni con l’Ucraina, per fornire a Kiev un ulteriore pacchetto di  aiuti dal valore di 17,5 miliardi di dollari.
Sempre giovedì anche la Banca Mondiale ha dichiarato tramite il suo direttore, Jim Yong Kim, la volontà di mettere a disposizione dell'Ucraina un credito di 2 miliardi di dollari per il 2015.
Link
La Ue (in)tende portare via un pezzo di "terra fertile" ad una parte di Mondo, che non è propriamente “Europa”; alla Ue fa comodo incamerare materia p®rima
Essendo la Ue una “società privata, in affari con il resto del Mondo”.
Gli “aiuti” sono soldi prestati e non certo donati a fondo perduto.
Tali “aiuti”, mettono in ginocchio qualcosa che sta già barcollando, perché – in seguito – (pre)vedono il (ri)pagamento con l’aggiunta degli interessi.
Alias, l’infiltrazione e il “ricatto” potenzial/concreto (spada di Damocle sul futuro di una Nazione).
La storia si ripete”, se glielo lasci fare in continuazione.
La “(ri)forma del reale”, a cui (con)segui, è un’ambientazione a®tificiale. Se sei sufficientemente “in te”, lo puoi (ri)comprendere praticamente… da tutto ciò che (ri)accade con prepotenza, da “semp®e”.
La (pre)potenza è controllo (pre)visto, (retro)ingegneria di (p)arte:
  • proprietà intellettuale “® © ™
  • legge
  • (im)posizione
  • strategia
  • conoscenza non comune
  • lungimiranza
  • interesse.
Che si t®asforma in te/per te (conseguenza) in
  • credo, fede, speranza, libertà, etc.
Costrutti del tutto disinnescati alla loro base (artifizio).
“Veri” ma… (im)potenti, perché sotto al controllo (derivanti).
Chi parla “fuori dal coro” è, allo stesso tempo, (ri)leva/vela(tore):
  • rileva (evidenzia)
  • rivela (vela, filtra, copre doppiamente).
Senza consapevolezza si “è” e si (ri)cade nel gio(g)o dell’interesse di (p)arte.
Tutto è strumentalizzato, di (con)seguenza…
L’alternativa (ri)entra nel piano reale di auto intrattenimento, allora.
È un insieme che si auto corregge per rimanere sempre (d)ent®o alla forma (pre)vista nel livello programmato.

Se queste espressioni ti (ri)suonano “fosche, fasulle, infantili, etc.” è solo perché sei (pre)visto funzionare così. Il tuo (in)quadrare ciò che “senti” è alterato dal di dentro e dal di fuori, complessivamente, e ciò ti rende sufficientemente “sensibile” per (ri)entrare a pieno nel piano del controllo.
La “sensibilità” è un vincolo, in una simile fo®ma di “mo(n)do”.
Apriti a ciò che ti (ri)suona (d)entro, ma in un modo che non (ri)conosci e che, dunque, solitamente (ri)fuggi.
È una paura, oltre che un controllo. La paura di perdere punti di appoggio e, dunque, di perdere l’orientamento in qualcosa (esistenza) che sembra non dartene mai, per come te li aspetti o credi di aspettarteli (modello “pappa pronta”).
Leggi, dunque, con “fare altro” (terzo stato)… ciò che segue.
Negazionismo, Cardini: "Legge idiota. Basta derby tra Hitler e Stalin, pensiamo a scheletri delle democrazie".
"Una legge totalmente idiota".
Non usa mezzi termini lo storico Franco Cardini nel parlare della aggravante di negazionismo recentemente approvata al Senato e ora all'esame della Camera. E a chi vorrebbe, per "par condicio", estendere gli stessi provvedimenti ad altre tragedie storiche, il noto medievista risponde:
"Basta con il derby rivoltante tra Hitler e Stalin. Pensiamo piuttosto ai crimini delle gloriose democrazie".
Professore, cosa pensa della legge approvata dal Senato per inserire l'aggravante del negazionismo alla legge Reale?
"È una legge totalmente idiota sul piano giuridico e inutile su quello politico".
Ci spieghi perché.
"Intanto ci sono già le leggi. Ci sono leggi sull'apologia di reato e sull'apologia di fascismo. Dato che una legge contro il negazionismo è in genere rivolta a coloro che, per fini apologetici verso il nazionalsocialismo, negano lo sterminio degli ebrei, direi che si tratta di un provvedimento chiaramente superfluo, le leggi che ci sono sono già largamente sufficienti".
E dal punto di vista politico e culturale?
"Le leggi che introducono reati d'opinione e che limitano la ricerca scientifica sono antidemocratiche e antigiuridiche.
Se il reato di negazionismo consiste nel negare istericamente lo sterminio non servono. Se invece servono a colpire le persone che per ragioni scientifiche fanno ricerche e modificano la nostra conoscenza attuale sul numero delle vittime o sul metodo delle uccisioni di massa, beh, in tal caso si tratta della libertà di ricerca e non si può limitare.
Del resto non credo che il problema sia davvero quello del numero delle vittime, il problema è la natura disumana e antigiuridica secondo qualunque legge umana e divina di quello sterminio".
Queste leggi ci sono già altrove, però.
"E infatti sono leggi inique che mandano in galera, come è successo in Austria, dei seri ricercatori scientifici che magari avranno le loro opinioni politiche contestabili finché si vuole, ma che stavano semplicemente facendo il proprio lavoro".
Qualcuno dice: "D'accordo, facciamo queste leggi, ma se valgono per l'Olocausto che valgano anche per i crimini di Stalin". In questo caso la toppa è peggiore del buco?
"Si tratta di un ragionamento stupido e anche un po' repellente. Non facciamo a chi ne ha ammazzati di più.
Anche perché se ci mettiamo su questo piano, oltre a Hitler e Stalin, bisognerebbe chiamare in causa anche Sua Maestà britannica, che nelle colonie non ne ha ammazzati di meno.
Certo, non si trattava di bianchi ed europei, non erano "persone civili", ma allora se si ragiona così chi è il razzista?
E ancora, penso all'eccidio degli indiani delle praterie, degli armeni, degli africani, ai due milioni di soldati tedeschi fatti morire di fame e di stenti dai vincitori dopo la Seconda guerra mondiale. E poi scusi, oggi non è il 12 febbraio?".
Sì, certo, perché?
"Ebbene, nessun giornale ne ha parlato, ed è una vergogna, ma il 12 febbraio 1945 ci fu il bombardamento angloamericano su Dresda, in una Germania ormai in ginocchio, in una città che non aveva nessuna difesa antiaerea, che era piena di profughi dal fronte orientale e che pure fu bombardata al fosforo.
Sa cosa significa? Che si muore bruciati, come il povero pilota giordano. Insomma, il derby rivoltante tra Hitler e Stalin non regge, bisognerebbe fare piuttosto un generale esame di coscienza e vedere quanti scheletri nell'armadio hanno le gloriose democrazie".
Link
Ebbene: che cosa sai?
Lo capisci da ciò che la tua “interfaccia più autentica” (percepire, intuire), con il reale, ti suggerisce.
Dalle (ri)assegnazioni dei sensi, percepiti come diversi/distinti, nel (ri)costruire ciò che “sei diventato linearmente, sotto al controllo di qualcosa che non rilevi più, ma che esiste ugualmente”.
Una situazione ti può (rag)giungere in vari modi (sovr)apposti:
una via angusta si trasforma in “odore”
un giardino troppo piccolo si trasforma in “pesantezza”
una persona che passa per strada, si trasforma in “sapore particolare”…
Tutto ciò è qualcosa che “respiri”, che “digerisci” (d)entro di te.
Tu “senti” parti tue e “tue”. Qualcosa che (ri)metti insieme, dalla tua prospettiva inalterabile, stazionando dal terzo stato. Una “qualifica” del duale coincidente con te, qualsiasi “cosa” tu sia.
Qualcosa che by passa la mancanza di conoscenza/memoria, (ri)utilizzando i tuoi “resti” in maniera uniforme a quello che sei e che non (ri)cordi.
Un punto di fiducia in te stesso/a, in un oceano sconfinato di reale non unico ma “isola” e, per tanto… isolabile, ossia, (ri)emerso per mancanza di alternativa apparente.
Unico ma non… “unico”.
Di cosa sei in balia, or dunque?
Non lo puoi (ri)comprendere se, prima, non ti auto raggiungi nel tuo terzo stato. La decodifica del reale (av)viene sempre ma, in quale forma e secondo quale ordinamento?
Se non operi dal tuo terzo stato, significa che lo fa qualcun altro (dominio), perché il tutto è sempre "guidato".

Tu puoi guidare la macchina e decidere anche di andare fuori strada, no?
Ci può stare all’interno di una logica (sor)prendente, com’è questa a cui ti sei abituato, anche se sempre a bagnomaria di “onde” che “non sai più cosa fartene”. Effluvi che intessono e che (ri)guardano te ed il Mondo, in maniera da rendere l’equilibrio una forma stabile, ossia, accettata il più possibile dall’intera platea.
Ordini di leggi superiori ("primitive") che sondano il reale e lo (man)tengono o meno in una forma “stabile”, in funzione del “grado di apprezzamento” (emissione energetica in equilibrio) della platea coinvolta.
Qualcosa che il dominio (controllo) cerca di ®aggirare, mediante opera di robotizzazione dei punti sensibili umani, rilevati dal “circuito primario”.
Un potere più grande caratterizzato da “maglie troppo larghe”, per “capire”.
Un potere grande (circuito secondario del Nucleo Primo), che s’infiltra nei “cavilli” e che riduce la trama di quella portata sufficiente a (di)staccarla dal piano della “giustizia”, pur continuando ad “onorarla, seppure a proprio modo” (interesse, interpretazione di parte).
Ciò che “senti” è un mix:
se non ti poni dalla giusta prospettiva, non lo puoi più “capire”.
La domanda su "a cosa serve la letteratura" è fondamentalmente inutile, se non del tutto sbagliata. Nei buoni libri, però, si possono trovare delle risposte che, queste sì, hanno valore.
Nel caso di Letizia Muratori, una voce sempre più importante e particolare nel panorama italiano, queste risposte riguardano la capacità, che attraversa l'intera sua opera, di restituire quel senso di straniamento che permea, a ben guardare, quasi ogni momento della nostra esperienza di confronto con gli altri e il mondo.
"Più è domestico l'ambiente - ci ha detto la scrittrice romana - più è familiare e conosciuto, più è una sedimentazione continua di sguardi, tutti gli angoli sono esplorati, visti, esperiti con stati d'animo diversi, più invece c'è qualcosa di misterioso che io non so, e che mi guida e che continuo ad esplorare, e che è il motore di quasi tutti i miei racconti, ed è qualcosa che io ho trovato quasi naturalmente nella mia scrittura, non l'ho premeditato".
Il senso intrigante di "sentirsi estranei anche in casa propria"
Link
Ecco cosa diventi. Qualcosa che si muove (esiste) senza la necessaria capacità (memoria) di essere pienamente se stesso/a.
Da “lì” può anche nascere la poesia, oltre che la disperazione/depressione.
E se l’arte è questa… beh, “ti piace soffrire anche per questo, allora”.
Chi non ha provato a scrivere una poesia, nel corso della propria esistenza?
E che cosa ne ha ricavato?
Un senso d’importanza frammisto ad… (im)potenza, ad un “nulla di fatto”.
Che cosa si alimenta in/di te?
Il fetus in fetu è una rara anormalità dello sviluppo embrionale nella quale i tessuti che formano un feto crescono e si differenziano all'interno del corpo di un gemello normalmente sviluppato.
Si tratta di una gravidanza gemellare atipica, in cui parte delle cellule staminali di una blastocisti si localizzano tra le cellule di un embrione in formazione e procedono a una differenziazione autonoma.
Il feto incluso è piccolo e malformato; è generalmente provvisto di una colonna vertebrale, presenta arti inferiori e superiori abbozzati e, nonostante la comune assenza di encefalo e cuore, possiede un'organizzazione somatotopica degli organi interni simile a quella degli individui sani
Link
Nonostante la comune assenza di encefalo e cuore, possiede un'organizzazione… degli organi interni simile a quella degli individui sani”…
Certo… perché tratta(si) di (ri)programmazione, all’interno della quale anche cuore e cervello sono (ri)programma(ti/zione).

Non parte da “lì” e, dunque, non è “lì”.

Spacca la radio: ci (ri)trovi (d)entro la musica?

Organi dispositivi (pre)programmati…
Il “segreto” spacciato in esclusiva non è affatto un segreto, bensì… ciò che devi sapere anche in questo modo. Perchè? Per rimanere "qua, così" (auto intrattenimento, guerra tra "poveri").
Ok?

Per questo motivo, SPS non ha segreti ma solo libera condivisione. Un diario (seppure, on line) è per antonomasia il contenitore dei più reconditi segreti personali.

E tu ci stai leggendo (d)entro…

(Ri)esci dal “marchio registrato”, che “ti ha”.

Tu “sei” e non “serv(e/i)” altro/a ragione/causa.
 
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2015/Prospettivavita@gmail.com


6 commenti:

  1. oggi sincronicità, guidavo lungo l' argine del ticino, e la mia atenzione viene attirata da una jeep pargheggiata giu dal rivone, appena piu in la un cartello blu "proprietà privata" lungo una strada sterrata che si inoltra dentro al parco del ticino..
    senza un particolare perchè sono stato colto da 1000 pensieri su quel cartello, e quasi dal fastidio per la proprietà privata :)

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    1. Ciao Marco, sì... curiosa questa sincronicità. Se ci fai caso, però, ti accorgerai che c'è sempre. C'è qualcosa che risponde di (con)seguenza. Dal proprio terzo stato... la sincronicità è dalla propria prospettiva, altrimenti... no.

      Ossia, è una sincronicità che non si "capisce".

      Grazie e un caro abbraccio.

      Serenità

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  2. beh nella grande realtà vera non esiste la proprietà privata . Sostanzialmente è un muro illusorio fatto di ego che qualcuno ha trasformato in paura . Così nacque la divisione .
    e amen. Il resto lo conosciamo .Ma io confido sempre che un giorno i muri spariranno e sarà davvero un bel giorno da godere appieno perchè lo sguardo umano avrà imparato ad andare oltre ogni limite. Ciao Marco Ciao Davide . Serenità anche a voi da Loredana .

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    1. Ciao Lory, secondo la legge della frattalità espansa... il concetto di "proprietà privata" (de)riva da molto lontano o da molto in alto, che dir si voglia. Ossia, nella realtà (con)seguente, nulla è per caso - pertanto - se esiste un simile concetto è solo perchè giunge dai livelli superiori.

      Amaro da sostenere, ma tant'è.

      Grazie e un caro abbraccio.

      Serenità

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  3. Ciao Davide,
    e mentre tutto scorre, sembriamo dei manichini trascinati di qua e di la' secondo le ultime scoperte, ufo o non ufo, misteri di ogni tipo a cui comunque non riusciamo a dare spiegazioni razionali.
    Quindi c'e' veramente molto, al di la' delle nostre conoscenze,percezioni... non si riesce a dare una lettura netta inequivocabile su cio' che circonda l'animo umano che va oltre cio' che percepiamo,il mistero rimane,pur cercando prove concrete.
    Anche partendo da una base suggerita da SPS, cioe' che tutto e' calcolato per gli umani da parte del NP o chi per esso muove i fili, rimane sempre evidente, che pur scoperchiando il vaso di pandora diventa complicato vivere opponendosi, radicalmente a tutto cio' che non si vuole accettare come verita'.
    I punti fondamentali di un essere umano quali sono? "VIVERE" è solo una parola, ma all' interno si racchiudono infinite azioni,sentimenti,ruoli,sfaccettature che determinano il genere umano e il modo in cui si vive e va il mondo oggi.

    L'analisi degli eventi che leggiamo su SPS ha il compito di scuoterci da ogni forma d'incantesimo, ma è come dici tu, terminata la lettura si rientra nel loop quotidiano anche se ti sforzi nel mantenere l'attenzione li' al cento per cento dove dovresti, sfugge all'80 per cento, vieni fagocitato.

    Ci vuole una centratura totale, che pero' viene rapita,distratta ad hoc,involontariamente. Segno che, troppi, tanti sono gli strati che celano, omettono,deviano.

    Un grande abbraccio. Buona domenica. Diana

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    Risposte
    1. Ciao Diana, certo che non è "naturale" (vivendo così) mantenere il focus. Occorre accorgersi. E non mi stancherò mai di suggerirlo. Quando ti accorgi di una "cosa"... qualcosa cambia dentro di te e si "fissa".

      Calcola che alla nostra "assenza", corrisponde una totale presenza del Nucleo Primo...

      Accorgersi e dal "terzo stato", continuare a farlo dal proprio centro, rendendo tutto sincronico dal "lato tuo".

      E, dunque, fermarsi.

      Qualcosa che sei fai solo tu, non ti sembra giusto. Per cui ricadi dentro al calderone del "ma sì, chi se ne frega. Perchè proprio io?".

      Ci vuole "estrema centratura e forza". Uno stato che sorge spontaneo quando è chiaro il "sopruso subito"!

      Grazie della tua analisi ben mirata.

      Un caro abbraccione.

      Serenità

      Smile

      Elimina

"Fai..." un po' Te.