giovedì 11 dicembre 2014

Il controllo della crisi è la misura del controllo.


Questo "Mondo" non è fallito.
Non è, semplicemente, “fatto per te”.
O, meglio:
è fatto per te, nella misura in cui “servi” (come il recinto per le greggi).


In questo, non si può parlare di “fallimento”, bensì, di:
un perfetto modello sociale d’intrattenimento e di “coltivazione/allevamento”, nel quale il business/interesse la fa assolutamente da padrone.
Dunque, è persino ovvio che:
deve esistere (esiste), da qualche parte, una “fazione di controllo” che solo a livello frattale puoi (ri)conoscere. Come? Attraverso qualsiasi riflesso che nella “tua” realtà, la va a caratterizzare, ossia:
  • come il genere umano tratta e considera, d’insieme, il “parco animale”
  • come il genere umano tratta e considera, d’insieme, le risorse naturali del Pianeta
  • come un certo “ceto” tratta e considera, d’insieme, il genere umano.
Tutto ti parla (in)direttamente ed espande il “segnale (im)portante”, emanato dal “controllo” che, strategicamente, (pre)ferisce “non farsi vedere”, in maniera tale da man(u)tenere il “vantaggio” del quale gode da “sempre” su di te e su di ogni altra fazione umana (sua “costola” per tacito assenso). 
Per controllare “tutto”, basta avere il copyright di ciò che avviene a monte (effetto leva, scatole cinesi, wireless, legge, ispirazione).

Se tu controlli il "processo", controlli tutto a “cascata”.
Ciò che (con)segue, difficilmente se ne può rendere conto, nel reame del tempo che trascorre inesorabilmente. Ciò che (ri)cordi sempre meno e meno precisamente, “smaglia” progressivamente la qualità del “tessuto”, della trama quotidiana dell’esistenza “pacifica”, al di là (sotto) dell’esistenza del controllo stesso che, per leggi naturali, tende ad inabissarsi nel pozzo della memoria.
Per controllare “tutto”, basta padroneggiare l’inizio o un “inizio”, che (con)segue ai molti punti di reset, che il Pianeta e i cicli superiori, offrono di tanto in tanto. Qualcosa che può essere (ri)conosciuto ed utilizzato come una sorta di programmazione, (d)entro la quale far permanere il carico umano e non solo, del vascello Planetario.
Su/in una simile lunghezza d’onda, tu “servi” e basta.
Non hai la minima possibilità di “essere libero”, in quanto ché concetti simili risultano solo fuorvianti rispetto al più a(ute)ntico “senso incorporato (servizio) nell’illusione d’insieme (libertà)”, che s’emana (auto intrattenimento post auto suggestione).
Per questo motivo, la realtà nella sua sostanza non cambia mai. E ti basta, per capirlo, anche solo sfogliare o (ri)cordare il libro di storia delle elementari:
una serie infinita di guerre e di atrocità fatte passare per “evoluzione e progresso”.
Una serie di imperi che sembrano diversi gli uni dagli altri ma che, in sostanza, non sono altro che “aspetti diversi di un’unica forma di controllo globale che succede sempre e solo a se stessa, inosservata per via degli effetti speciali provvidamente messi in atto per depistare la Massa”.
Gli “esperti” che dicono? Gli storici su cosa insistono?
Su dettagli che osservano il dito, in luogo della Luna.

 
C’è una sola “realtà” che avanza nel corso del tempo e che si (di)parte dall’ultimo grande reset della Terra:
il controllo è unitario. L’Uno esiste ma non è quello che “ti piace” credere.
Dio ed ogni sua “forma”, per come credi di conoscerlo, non esiste oppure è… “morto”!
Eppure, un inizio c’è stato, no? Si parla dappertutto di “creazione”: dunque?
La creazione è l’ultima creazione post “reset” Planetario.
Ad opera di chi/cosa?
Beh… oggi che cosa è in grado di fare la “scienza”, a livello di controllo genetico?
He He He…


Credi davvero che “ciò che sai perché ti hanno detto”, corrisponda al punto “in cui si (ri)trova” la scienza? Ti basti pensare quanti anni precedono al/il lancio commerciale e vengono dedicati allo sviluppo di un sistema operativo per computer domestici.
Dove si (ri)trovi, ora, la scienza che studia la genetica umana, non è dato sapersi, pur tuttavia, puoi proiettarla senza ombra di dubbio ad un livello tale da “poterti (ri)progettare del tutto”. Sì, perché SPS non si riferisce alla “scienza che ti raggiunge a livello commerciale” (quella dell’obsolescenza programmata), bensì, si riferisce alla “scienza iniziatica” del controllo stesso, che non è mai venuta meno alla propria conformazione e conoscenza iniziale:
qualcosa che sin da subito, sin da dopo il reset, era ed è in grado di (ri)formare la genetica umana, ominide, ibrida, artificiale, naturale, etc. che (ri)trovò all’epoca.
Ciò da cui prende il via… tutto ciò che ora “credi di sapere”.
Petrolio: Descalzi, nostro break even è a 45 dollari.
"Eni ha sempre fatto la scelta di progetti convenzionali e quindi poco costosi e il nostro break even è a 45 dollari" al barile.
È quanto ha affermato l'ad di Eni Claudio Descalzi, parlando degli effetti del calo dei prezzi del petrolio sulla compagnia. "Soffriamo perchè eravamo abituati a 120 dollari. È come se qualcuno si riducesse lo stipendio:
non è contento ma se ce lo aveva alto riesce comunque a vivere e poi abbiamo un break even che ci protegge", ha aggiunto.
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In economia aziendale, il punto di pareggio (break even point o break even, abbreviato in Bep) è un valore che indica la quantità, espressa in volumi di produzione o fatturato, di prodotto venduto necessaria a coprire i costi precedentemente sostenuti, al fine di chiudere il periodo di riferimento senza profitti né perdite…
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È come se qualcuno si riducesse lo stipendio…
volumi di produzione o fatturato, di prodotto venduto necessaria a coprire i costi precedentemente sostenuti
Ok?
Costi precedentemente sostenuti”:
lo “sforzo”, l’energia ed il tempo (e non il costo in termini di economia) che il controllo ha impiegato, rispetto a ciò che avrebbe potuto fare altrimenti, per fare cosa?
Beh… è ovvio, per sopravvivere, no?
Sei alle prese con qualcosa che, al pari tuo (perché consegui), “non sa” e teme per questo suo “non sapere”:
ha paura di morire e ti ha trasmesso questa sua “paralisi”, nel momento in cui ti ha reso “a sua immagine e somiglianza”.
Qualcosa che esisteva già sul Pianeta (tu, in altra forma, tempistica e… destino) (re)ingegnerizzata al fine di garantire la sopravvivenza di una stretta cerchia di umani impauriti dal proprio (non)sapere, nonostante tutto il carico tecnologico (ri)cordato anche dopo il reset.
È proprio il “reset”, dunque, l’anima del trauma alla fonte di una simile paura?
Che cosa è successo “prima”?
Per te è pura e semplice utopia, anche il solo cedere all’immaginazione, vero?
Per te, che (con)segui, è più “logico/naturale/conveniente”… credere al libro di storia.
E, allora, ti “meriti” questa (ir)realtà, che ti prende sempre per il “naso”.
Che altro (pre)tendi?



Jobs Act e legge di Stabilità: perché ci guadagnano solo le aziende.
Mancano ancora i decreti attuativi, ma il mix del Jobs Act e della Legge di Stabilità rischia di essere “letale” per i neoassunti e un vero e proprio “assist” per le imprese che, secondo una simulazione condotta dalla Uil, avrebbero tutta la convenienza a licenziare i lavoratori prima che scattino le tutele crescenti che dovrebbero sostituire in maniera progressiva tutte le vecchie forme di contratto…
Qualora le simulazioni della Uil dovessero essere confermate ci si troverebbe di fronte a veri e propri incentivi al licenziamento.
Il tutto in un mercato del lavoro nettamente diviso fra lavoratori tutelati e precari. Da una parte i lavoratori garantiti dall’articolo 18 difficilmente lasceranno un posto di lavoro con simili tutele, dall’altra i nuovi dipendenti, con simili agevolazioni in caso di licenziamento “precoce”, diventeranno precari camuffati da dipendenti.
E le aziende non solo avranno vita facile a licenziare, ma saranno persino incentivate a farlo.
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La tua “ignoranza” ti porta a credere a tutto, senza credere a/in nulla (nella sostanza). Sempre pronto a “venderti” al migliore offerente.

E, su questa via, diventi sempre più “vuoto” (d)entro.
L’insistenza, ad esempio, delle più disparate autorità nel tambureggiarti con moniti estremi, relativamente al pericolo di una bassa inflazione o, addirittura, alla sua scomparsa… è qualcosa di ridicolo, che funziona evidentemente solo in un modello di (ri)ferimento (nel quale continui a ferirti e a riferirti), che necessita di simili “ingredienti” per rimanere in piedi nella sua eterna forma approssimata, che supponi di conoscere.
Se l’inflazione calcolata arbitrariamente dall’Inps, è quasi allo zero e tende a valori negativi, tu che fai? Ci credi e lo (ri)porti a tutti quelli che conosci, quando fai colazione al bar o durante la pausa pranzo.
In una maniera squallida, non ti rendi conto della tua funzione di ripetitore assente da te stesso:
  • ho sentito che
  • ho letto che
  • hanno detto che
  • hanno scritto che…
Intanto, tutto aumenta nel “suo” prezzo, senza che “ciò” sia sufficiente per far alzare l’inflazione (magia).

Rifiuti, trasporti, sanità: i rincari maggiori arrivano dai Comuni.
L'Osservatorio Indis Unioncamere ha rivelato tutti gli aumenti delle tariffe pubbliche.
Caro. Non è l'inizio di una letterina di Natale, ma il commento spontaneo a tutte - o quasi - le bollette che arrivano nelle case degli italiani.
A fotografare la situazione dei servizi è l'Osservatorio Indis Unioncamere, che ha rivelato come negli ultimi due anni le tariffe pubbliche sono aumentate del 7,5 per cento, per arrivare a toccare il +9,5 per cento per quanto riguarda le tasse locali.
È dai Comuni che arrivano le stangate più grosse, con le imposte come la Tari o i rincari sui trasporti - urbani ed extraurbani - offerti per la comunità:
si parla di un +18,2 per cento sulla tariffa per la raccolta dei rifiuti e di un +12 per cento sull'acqua potabile.

Aumenti anche nel settore dei trasporti:
+7,5 per cento per il settore extraurbano, +6,8 per le ferrovie regionali, idem per i biglietti di autobus e metro.
A discapito di un servizio molto spesso insoddisfacente.
Se muoversi diventa un'impresa, tra benzina in aumento e biglietti più cari, anche curarsi comincia a diventare un lusso:
l'aumento dei servizi sanitari locali raggiunge quota +6,7 per cento, in un settore anch'esso molto sacrificato dai tagli alla spesa sanitaria nazionale.
Se questi rincari variano da Comune a Comune, ci sono delle tariffe che sono aumentate a livello nazionale come l'aumento del 10,1 per cento delle tariffe postali, scattato lo scorso primo dicembre; in aumento inoltre anche i servizi telefonici (+9,9 per cento) e i pedaggi autostradali (+8,8 per cento).

Così, se da una parte l'Osservatorio nota un timido risveglio dei consumi, dall'altro arriva un rincaro anche sui beni di prima necessità, come pasta (+8 per cento) e olio (+15 per cento), quest'ultimo a causa di un raccolto disastroso. Stesso discorso per la pasta, il cui prezzo è consequenziale ad un aumento dei prezzi del grano duro di circa il 40 per cento.
Rincari che anno dopo anno diventano sempre più notevoli:
come denuncia Federconsumatori,  tra il  2000 e il 2014, l’acqua è aumentata del 79 per cento, l’energia elettrica del 66 per cento e il gas del 49 per cento.
Solo nel 2014, poi, per energia elettrica, gas, acqua e rifiuti le famiglie italiane hanno spese 2.380 euro, un 65,57 per cento in più rispetto al 2000 e il doppio rispetto all’aumento dell’inflazione...
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Il doppio rispetto all’aumento dell’inflazione...

Come la metti? In qualsiasi modo tu “la metta”, non puoi farci ormai niente!
Lo sai molto bene e, anche per questo, eviti di fartelo diventare un martello pneumatico nella testa. Non ci pensi. Fai finta di nulla. Ti adatti. (Con)segui. Sì, perché:
“che cosa ci posso fare?”.
Vero?
Ti hanno levato tutto, anche la “spina dorsale”.
E intanto…
Uil: Costi politica non calano, nel 2014 Stato centrale +60 mln.
I costi della politica, a livello nazionale, non accennano a diminuire, nonostante tanti annunci a volte anche roboanti.
È quanto emerge da uno studio della Uil che sottolinea come "ben che vada gli importi del 2014 confermano le spese dell'anno precedente, ma spesso sono in aumento". "Infatti, spiega Guglielmo Loy - segretario confederale Uil - per il funzionamento degli Organi dello Stato centrale (Presidenza della Repubblica, Camera dei Deputati, Senato della Repubblica, Corte Costituzionale, Presidenza del Consiglio, Indirizzo politico dei Ministeri), secondo il Bilancio dello Stato assestato (Luglio 2014), quest'anno i costi saranno di oltre 3 miliardi di euro, in aumento del 2% (più 60 milioni di euro) rispetto al 2013"…
"Alla luce di questi dati - conclude Loy - la Uil ritiene che una parte preponderante della spesa improduttiva del nostro Paese sia ancora rappresentata dai cosiddetti "costi della politica".
Siamo assolutamente consapevoli che la Democrazia ha i suoi costi ma anche che è assolutamente necessario accelerare quel processo di dimagrimento della azienda politica che molti cittadini auspicano con il fine di riavvicinare la stessa politica alle persone.
Quando pongono il tema del contenimento della spesa pubblica, i nostri governanti e il legislatore dovrebbero occuparsi di introdurre i costi standard anche per i costi della politica. E se ciò dovesse avvenire, la Uil sarà in prima fila ad applaudire".
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La Democrazia ha i suoi costi…
Il “costo” non è di per sé solo un “costo”, ma è – ad altre latitudini:
solo un guadagno.


Il modello economico, politico, finanziario, religioso, etc. in auge, è qualcosa a “somma zero”. Un insieme di vasi comunicanti che (con)seguono alle “leggi di varia natura”, che regolano flussi e contro flussi della moneta.
Si parla sempre di “investimenti” e, dunque, non esiste mai solo il “costo”, perché vedendo solo il costo è come assumere il fiume con una sola sponda:
dunque, chi ci guadagna e ci ha sempre guadagnato, nel far permanere questa realtà in un simile stato di semi incoscienza?
Chi ci guadagna da questa "forma di democrazia"?
He He He…
La Massa, senz’altro guadagna solo quella pseudo forma di “agio”, che il vivere nelle città moderne ha conferito in qualità di portata secondaria, rispetto a tutto ciò che (s)frutta la Massa stessa.
Vivere più lungo è simile all’ottenere due raccolti stagionali rispetto ad uno solo. Ok?
È una conquista scientifica. Il “prodotto aumenta il suo ciclo esistenziale” e, dunque:
rende di più.
Ora, dato che tu non sei un’azienda, è chiaro che sei solo un prodotto
E che l’azienda è tutto ciò che ti sta "attorno" e che ti “mette a punto, per poi venderti e/o consumarti”.
Forse ti è solo più immaginabile la parte, della precedente espressione, relativa al “consumarti”, perché effettivamente è quello che ti accade, sottoposto al lento degradamento delle tue forze, mentre “vivi”.

Invece, il “venderti, in qualità di prodotto”, probabilmente, è una forma di reale che nemmeno (ri)esci a sfiorare anche solo a livello ipotizzabile.
A chi ti dovrebbero vendere?
SPS si sbaglia o forse sulla Terra esistono, da sempre, gli schiavi?
A chi venivano/vengono venduti?
Ad altri umani, danarosi e (ri)colmi di potere.
Allora, perché la “catena” dovrebbe terminare “lì”?
Solo perché ti dicono che è così?
Ma quante amenità "sai, che ti hanno detto", nel corso della tua esistenza?

Lo “scandalo mafioso su Roma”, che cosa "è" a livello simbolico?
La “fine di ciò che rappresenta Roma Capitale”, sia per l’Italia che per la Ue, che per il Mondo... "Chiesa (ri)compresa".
Può accadere una simile realtà, secondo te? Per nulla. Vero?
E infatti…
Pecoraro: per fortuna mancano presupposti per scioglimento Roma.
L'ipotesi dello scioglimento del Comune di Roma è stata discussa tra il prefetto e il ministro dell'Interno ma "non c'erano i presupposti".
Lo ha detto il prefetto Giuseppe Pecoraro in una intervista a 'Porta a porta' che andrà in onda questa sera:
"Abbiamo preso in esame lo scioglimento, ne abbiamo parlato con il ministro ma non c'erano i presupposti. E meno male perché sarebbe stata una pessima immagine per il nostro paese".
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  • per fortuna
  • sarebbe stata una pessima immagine per il nostro paese
  • non c'erano i presupposti…
Ma di cosa stiamo parlando? Per... fortuna?
Perché ti fai scivolare tutto addosso, in questa maniera silente?
Chi controlla i controllori?
Un modello mafioso di questo tipo, può lasciare qualcosa al caso?
Chi è davvero al di fuori del controllo? Chi, ora, “parla” è autenticamente estraneo al controllo? Oppure, i "cavalli mafiosi" sono dappertutto, perché sono ormai tutti; perché lo sono sempre stati tutti… cavalli mafiosi?
Le fondamenta cittadine sono foderate dal “Modello Far West”.
Di (con)seguenza… tutto è mafioso.
La Mafia non è quello che supponi di conoscere.
La Mafia è un simbolo, un frattale del controllo. Ok?
Non è italiana o americana ma è “mondiale”.
È apolide e controlla il Mondo intero. Non ha necessità di cittadinanza, perché non appartiene al modello che ha messo a punto.

Mafia capitale, Napolitano: colpire infiltrazioni e corruzione.
La corruzione e le infiltrazioni criminali nella politica e nell'amministrazione di Roma, emerse dall'inchiesta della magistratura, devono essere colpite con nettezza. Lo ha detto oggi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un discorso all'Accademia dei Lincei.
"Mai deve apparire dubbia la volontà di prevenire e colpire le infiltrazioni criminali e le pratiche corruttive nella vita politica e amministrativa che si riproducono attraverso i più diversi canali, come in questo momento è emerso dai clamorosi accertamenti della magistratura nella stessa capitale", ha detto Napolitano.
Con riferimento alla degenerazione di attività politica ha poi parlato di "torbido affarismo e sistematica corruzione".
La procura di Roma sta conducendo un'inchiesta su una organizzazione mafiosa che avrebbe pilotato gli appalti in Campidoglio e che coinvolge esponenti politici e amministratori sia della destra sia della sinistra.
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  • con riferimento alla degenerazione di attività politica ha poi parlato di "torbido affarismo e sistematica corruzione"
  • una organizzazione mafiosa che avrebbe pilotato gli appalti in Campidoglio e che coinvolge esponenti politici e amministratori sia della destra sia della sinistra
Sistematica corruzione
Coinvolge… sia… destra sia… sinistra.
È Napolitano stesso ad affermarlo ma, sembra, limitatamente ad una parte degli individui, facenti parte dell’ambiente in questione. E gli altri? Esistono persone davvero estranee ed oneste?
Napolitano è "dotato" di una carriera ultradecennale, in un simile ambiente. Possibile che per giungere dove è giunto, unico tra tutti, sia rimasto “lindo e pulito”?
Come è possibile?
Lo (ri)esci solo ad immaginare?
E, allora, tutti coloro che hanno perso la Vita oppure hanno rinunciato ad una carriera politica, perché tutto risultava sin troppo chiaramente “corrotto e corrosivo”?

Devi capire che per “gente davvero onesta”, non c’è futuro in quell’ambiente!
Ergo:
non c’è onestà e, dunque, non c’è gente onesta al “lavoro”.
Da quale pulpito, allora?

Perchè chi parla pubblicamente, solitamente è (ri)tenuto in grado di "dover/poter parlare pubblicamente"? Perchè ha un grado istituzionale tale da investirlo della massima garanzia di "autenticità"?

(Ri)corda sempre che "tutte queste persone, sono intoccabili, perchè protette dalle facoltà speciali loro consentite dalla legge, che essi stessi hanno provveduto a votare"... Vorrà pur dire qualcosa, no?

Napolitano: antipolitica degenera in "patologia eversiva", reagire.
In uno dei suoi ultimi discorsi dell'anno, e forse della sua esperienza al Quirinale, Giorgio Napolitano si è scagliato oggi con una durezza senza precedenti contro chi, parlamentari e giornalisti, coltiva l'idea del fallimento della politica, un filone che è degenerato in "patologia eversiva".
"La critica della politica e dei partiti preziosa e feconda nel suo rigore è degenerata in anti politica, cioè, lo ripeto, in patologia eversiva. E urgente si è fatta la necessità di reagirvi, denunciandone le faziosità, i luoghi comuni, le distorsioni", ha detto il presidente della Repubblica nel suo discorso davanti all'Accademia dei Lincei…
Grave è per Napolitano che "nel biennio ormai alle nostre spalle hanno fatto la loro comparsa in Parlamento metodi ed atti concreti di intimidazione fisica, minaccia, di rifiuto di ogni regola ed autorità, ed in sostanza tentativi sistematici ed esercizi continui di stravolgimento ed impedimento della vita politica e legislativa di ambedue le Camere".
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Anche questo è il "costo della democrazia".

Ripeto:
ma di cosa stiamo parlando?
SPS pensa che:
non meriti nemmeno un dibattito, ciò che la disonestà porta a compimento del proprio “esistere, attraverso di te”.
Ma, ignorare non (com)porta a nulla, se non a permettere tra le righe la continuazione dello status quo.
Dunque?
È difficile rispondere ad un quesito, che è stato disinnescato alla sua base, non potendo più contare su nessuna alternativa apparente possibile.


Le persone sono state “infettate” da un virus, che sottintende ad un’incantesimo. Tutte...

Per questo “non vedi”.

La possibilità di scegliere non sembra esserci e tu faresti a meno anche di votare, perché “non serve a nulla”. In realtà, serve al mantenimento dello status quo:
  • sistematica corruzione
  • coinvolge… sia… destra sia… sinistra.
È Napolitano ad (af)fermarlo.

Che fare?

Sino a quando l’umano non sarà “pulito dentro”, non c’è nulla da fare.
Allora, inizia a (ri)pulirti (d)entro (hai bisogno che ti si dica anche come fare?)…
Osserva frattalmente questa "immagine":
in pieno tempo di crisi, i Mercati Usa sono ai massimi storici.
Che significa?
La “crisi” chi ha avvantaggiato?
La democrazia ha scaricato su chi, il proprio costo?

Chi ha investito?


Chi ha perso?


Tu, dove ti metti, in un simile contesto?
È la “Vita”, sai? Ciò che ti accade tutto attorno e anche (d)entro…
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2014/Prospettivavita@gmail.com



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