lunedì 21 ottobre 2013

Centrale rispetto a me stesso.


 

Raramente l'uomo è consapevole di essere "felice". Ma ama ricordare che lo è stato e immaginare che lo diventerà.
Charles Régismanset

Basta vivere una differita della Vita, cioè, un surrogato esistenziale che mi trasforma in funzione passiva (prevedibile) infrastrutturale, in contenuto, in elaboratore a comando nascosto, etc.
In cosa consiste questa mia nuova fase, editata tramite SPS?

Beh… sostanzialmente, nel prolungamento “energo logico” delle prime due fasi; la novità posso sintetizzarla concretamente in:
  • tornare a scrivere in prima persona
  • scrivere di me, con me al centro di tutto ed in qualità di osservatore centrale
  • scrivere articoli più corti.

Che cosa è successo?
 
Nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, sono stato “folgorato” da un’ondata sensoria, che ho tradotto e “preso per buona” (ciò fa capire quanto siamo dipendenti da tutto quello che non vediamo) relativamente ad una espansione della mia "presenza consapevole".

È un personale “atto di fede”, del quale non devo rendere conto a nessuno, in quanto nessuna “preghiera” è stata formulata, al fine di vivere questo momento.
È semplicemente venuto il Tempo di muovermi diversamente dal solito. Ok?
In quel momento ho come “compreso/sentito”, osservando il cielo grigio, che tutto quello che mi circondava era “finto/artificiale.


Difficile da spiegare. Posso cercare di dare il senso di quello che ho provato:
  • come se ogni “cosa” che provenisse dal passato, un passato che crediamo esserci stato (cultura, tradizioni, credo, storia, scienza, religioni, evoluzione, etc.) fosse una sorta di “invenzione” o di “arredo applicato al Mondo”…
  • e come se non esistesse nulla di simile alla “forma” di Dio o del Creatore, che giunge dal “sentito dire”.
Mi sono sentito “qualcosa al centro di tutto”, con attorno un ambiente costituito da infrastrutture artificiali, senza Vita e senza un “chiaro artefice”, pur riuscendo a percepire qualcosa/qualcuno che “osservava, ma in maniera ubiqua”, ossia, attraverso la propria presenza diluita e non manifesta nel tutto! 

Una forma di osservatore che, chiaramente, non percepivo come Dio, né ogni altra forma di “divinità conosciuta” ma, solo ed esclusivamente, qualcuno/qualcosa di simile ad un “umano molto più tecnologico di me”.
Questa sensazione è diventata, molto presto, un “fatto”, ossia, qualcosa che non potevo non tenere in considerazione, poiché estremamente “denso e per me significativo”.

Ciò mi ha all’istante fatto capire che l’unica certezza che ho, "sono Io" - quello che viene da me - mentre tutto il resto può essere benissimo concepito come una sorta di “effetto collaterale derivante dalla mia presenza”.

L’Uno, ora, lo spiego in questa maniera:
tutto in relazione, sì, ma con me!
Questo fatto non deve farti propendere a credere che, allora, tu e gli altri simili, siete una mia proiezione. Tutt’altro. Lo stesso discorso (difficile a credersi) lo può fare chiunque.

Questa è una verità difficile da comprendere a fondo ma che, ad esempio, osservando "la struttura ad account personali di Facebook", si può meglio assimilare. Ogni account ha uno spazio privato sul quale tutti possono scrivere.  

Nel proprio “diario” ognuno è centrale e tutti gli altri sono “ospiti” e ciò vale per tutti.

Le 3d è come se fossero vissute allo stesso modo, tuttavia, occorre chiedersi… su quale “diario” sto/stiamo scrivendo/vivendo? La cosa certa è che io non scrivo/vivo nel mio. In qualche modo, mi sono decentrato ed ora sono “ospite” di un altro diario, il quale - bada bene - mi fa solo credere di essere unico, ma in realtà… l’unico è colui che amministra il proprio “diario” (dentro al quale ci sono anche io) che non è nemmeno il proprietario dell’infrastruttura.

Cicli nidificati e Costante di sfasamento.

Ora... non mi importa se ad un altro livello il “diario” è mio. Mi importa finalmente iniziare a capire che non sono nel mio “diario”. Ok?

Questa verità mi renderà libero? No. Però mi avvicinerà alla mia essenza che, nell’attualità 3d, corrisponde al mio centro di presenza fisica consapevole.
Stop, dunque, a tutta quella serie di leggi immanenti, che mi racconta l’Antisistema, ossia, il “Sistema” per come credi di conoscere.

Ci sono legami energetici molto forti con l’ambiente sociale. Ad esempio, io simpatizzo per la Juventus. Ma non sono nemmeno un tifoso, voglio dire. Mi interesso al risultato, ma niente di più. Eppure, ieri stavo giocando a pallone con mio figlio e quando ho saputo che la Juventus aveva perso la partita, da 2 a 0 a 2 a 4… ho percepito un nettissimo calo energetico personale

Ossia, l’eggregora "Calcio", come molto ben riportato nell’articolo suggerito da Dioniso777, ha riscosso il proprio balzello d’energia, attingendo a piene mani da me. Una cosa davvero pazzesca, se si pensa al carico energetico che viaggia, prendendo in esame l’intero contesto della tifoseria a livello mondiale!
Allo stesso modo, tutto esige il proprio pasto energetico, come si può tranquillamente osservare e “patire” nelle 3d, ad esempio, constatando l’entità del tributo in termini di tasse/denaro.

Analogia frattale sincronico istintiva:
la “torcia” che permette di vedere il non manifesto.
Aggiungo, però, una distinzione nell’uso dell’Analogia Frattale in Fase 2.0:
  • posso constatare il "male" 3d, che esiste a livello umano
  • ma non rientra più nel mio “territorio”, il concetto sottile di karma, che rende “sporchi dentro” per qualcosa che non si è fatto ma che si ipotizza di avere fatto in un passato che non si ricorda, come ad esempio… il generico “debito del peccato originale”.
Niente karma, dunque. A Filtro di Semplificazione acceso… il karma non esiste più. Esiste solo ciò che posso ricordare di avere o non avere fatto.
La “cancellazione della memoria/programmazione” è possibile, però questa verità deve derivare da un esito frattale di constatazione propria, presente e centrale (conosci te stesso) e non assunta da altre presunte verità, che non giungono dalla propria sfera individuale.

Esiste poi solo una parvenza di evoluzione umana… derivante dalla scomparsa degli eserciti invasori in armi, perlomeno nell’ambito in cui vivo io (Italia, Europa, Occidente) e del relativo cambio di strategia in una lenta e continua fusione di una struttura pre determinata, di controllo, nelle nascenti amministrazioni cittadine (Mafia e modello far west). I punti di forza diventano:
  • il controllo del denaro
  • il controllo del Tempo
  • il controllo della legge
  • il controllo del credo
  • il controllo delle infrastrutture
  • il controllo dell’educazione
  • il controllo della scienza
  • il controllo del commercio
  • il controllo dell’alimentazione
  • il controllo dell’individuo…
L’utilizzo della forza rimane ancora vivo ed attuale, ma collocato in una posizione di “riserva strategica”.

Le città assumono le “forme” del controllo:
Città chip (Chicago)
Città costellazione (Londra)
Città riflesso (Dubai)
Città isola (Mont Saint Michel).

 
  
La storia e il Tempo sono chiaramente “deviati. Infatti, il continuum del discorso accademico è sempre attaccato ad un “filo”. Ad esempio: 
teschio di Dmanisi, la scoperta che potrebbe riscrivere la storia dell'uomo…
Link 
La Vita sociale è dipinta su uno “sfondo disegnato”, artificiale…
Le città di notte sono il frattale di ciò che le “industrie dello spazio” indicano come stelle, astri, costellazioni, galassie, pianeti, etc., ossia, ciò che vedi come una serie numerosissima di stelle è uno scenario preparato ad hoc per illuderti di vedere l’enormità cosmica del “nulla” attorno alla Terra. 
Dall’alto (satellite), di notte, si vede lo stesso “panorama” che si vede dalla Terra, osservando lo Spazio (riflesso).

Manterrò, inoltre, inalterata la struttura investigativa di SPS inerente all’osservazione del Nucleo Primo.

Ad esempio:

il numero totale dei contribuenti è pari a circa 41 milioni, mentre i lavoratori dipendenti e assimilati (tra cui i collaboratori coordinati) sono 20,8 milioni, dei quali 15,5 milioni tra 8 e 55mila euro.  
Tuttavia, 1,6 milioni di essi non ottengono uno sgravio a causa dell’incapienza
Link 
 
Incapiente:

Diritto; di somma o bene non sufficiente a saldare dei debiti…

Link 
 
  • il “debito” è ciò che muove tutto, nelle 3d
  • il debito non è solo economico, ma quello economico è il tipo di debito più adatto per osservare anche gli altri tipi, non tanto evidenti ma ugualmente “bloccanti”.
Altra cosa:
i “contribuenti” sono i/le “componenti del Sistema. È curioso notare che il genere femminile e maschile umano, è replicato a livello di particella del linguaggio:
- nome maschile
  1. figurato, membro anche femminile, chi fa parte di un gruppo, i componenti della giuria
  2. ingrediente sostanza che fa parte di una miscela, i componenti del latte
  3. tecnica elemento parte di una struttura complessa, un componente elettrico meccanico.

- nome femminile

  • elemento che insieme ad altri forma un'entità astratta, le componenti di una corrente di pensiero...
Link
Le caratteristiche femminili/maschili, relative allo stesso termine, completano il discorso relativo a:
  1. on
  2. off
  3. on/off, contemporaneamente.
La “divisione”, sotto ad ogni aspetto e forma, è un modo strategico di confondere l’individuo che, altrimenti, avrebbe modo di comprendere che…
il concetto di “Uno” è relativo principalmente a se stesso.

Diviso in se stesso e disperso nel tutto, l’individuo smarrisce il senso, la rotta, la memoria.

Va bene. Per oggi termino qua. Avrei voluto dare maggiore enfasi ed atmosfera alle espressioni raccolte nell'articolo, tuttavia, non è stata la giornata più ideale per giungere a tanto.

La formula finale cambia, però, in:
riparto da me stesso
dipende da me.

Le citazioni di SPS vengono prese, nella maggior parte dei casi, da www.aforismario.it che ringrazio.

 
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2013/Prospettivavita@gmail.com 

2 commenti:

  1. mi ha colpito il tuo discorso: In quel momento ho come “compreso/sentito”, osservando il cielo grigio, che tutto quello che mi circondava era “finto/artificiale”.

    Ecco, ti capisco, l'ultima volta che l'ho provato è stato stamattina, faccio spesa, frutta, passeggio al ritorno e ... come altre volte ho quasi la sensazione di staccarmi per un attimo e poi rientrare, come si entrerebbe in un duro canale, velocemente, hai presente cosa dico?
    Non credo, ma si, è tutto meravigliosamente artificiale!

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  2. Comprendo. Sì... alla mia maniera. Tutto funziona per come deve funzionare, per come è stato progettato. Ma io, non so gli altri, io, ho compreso che me ne devo andare. Devo cambiare canale, perchè questo è fatto così, in un modo che mi sta ormai troppo stretto.

    Un abbraccio. Smile

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