Anton Čechov
Ti è mai capitato? Questa è una profondissima massima. E proprio oggi vale la pena senz’altro citarla in SPS. Perché? Perché la società occidentale, come minimo, ha molto da vergognarsi per i fatti che la storia deviata riporta con precisa "dotazione di parte".
Spesso ci vergogneremmo delle nostre più belle azioni se la gente vedesse tutti i motivi che le determinano.
François de La Rochefoucauld
Senza scrivere lunghi trattati e senza andare a toccare la “retorica” all’inverso, è opportuno dare spazio alle parole di una persona che ha “scelto” di interpretare una parte molto scomoda all’interno della possibilità vastissima del “vivere la Vita”.
Il riferimento è a Erich Priebke, morto qualche giorno fa all’età di 100 anni tondi tondi. Fa certamente effetto la sua figura alla Gru di “Cattivissimo me”, eppure anche solo per l’età raggiunta e la “notorietà” pubblica, egli è stato un “nonno sociale”, così come descritto per altre persone similari, nell’articolo “Nonni terribili”.
Priebke ha rilasciato nel luglio 2013, in un’apposita intervista, il punto finale del proprio pensiero, relativamente al sempre scottante ed attuale tema dell’olocausto, del contesto sociale globale in cui versava la Germania prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale, dell’analogia di brutalità che si commisero da tutte le parti impegnate sui vari fronti della guerra, della manipolazione di fatti e scenari più o meno realmente accaduti, del processo farsa di Norimberga e del comportamento “alleato” e sovietico nei confronti dei popoli coinvolti dalle mire oscure di un potere “senza onore né scrupoli”, etc.
Sette cartelle di “pensiero scritto”, nel momento in cui un individuo, giunto alla soglia di un’età in cui non ha più nulla da chiedere e neanche da perdere, si trova faccia a faccia solo ed esclusivamente con se stesso.
“Nella ricorrenza dei miei 100 anni”, scrive Priebke.
Una persona che non brillava per simpatia. Ma quale “simpatia”? Quella derivante dal sentito dire, dal visto alla tv o dal letto sui giornali o nella propria lavagna pre programmata.
Un tipo di persona/essere che, moltissima produzione cinematografica e animata sta tentando contemporaneamente di:
- velare
- svelare.
Se al cinema tutto ciò diventa chiaro, persino ovvio, e viene gradito dal grande pubblico, perché nella “realtà” invece la gente si comporta ancora in maniera diversa?
Cioè?
La "gente" è un indistinto calderone nel quale viene messo a bollire di tutto. Ma, tu ti riconosci in questo "calderone"? Ti riconosci nel comportamento massivo attribuito al calderone? Oppure ti senti in qualche maniera diverso?
La “seconda”, vero? E allora… cerca di applicare il tuo vero "volto" a questo finto calderone, che non è da salvare ma da ripulire attraverso un lavoro di auto conoscenza individuo dopo individuo. La conseguenza è un'opera di “filtraggio” che avviene apparentemente da solo (evoluzione come concetto studiato a scuola ed applicato alla Natura, indistintamente, e termine “svuotato dall’interno”).
Priebke, mistero su sepoltura: anche chiesa dice no a funerale.
A poco più di 24 ore dalla morte del gerarca delle SS Erich Priebke, scoppia la polemica sul suo funerale. L'Argentina, dove si trova il corpo della moglie dell'ex ufficiale, ha fatto sapere di non volere la salma. Il ministro degli Esteri, Héctor Timerman, "ha dato ordine di non accettare nessun tramite che permetta l'ingresso del corpo del criminale nazista Erich Priebke in Argentina".
La sua presenza, spiega infatti Buenos Aires, sarebbe "un affronto alla dignità umana".
Dopo il no di Buenos Aires, l'avvocato ha cambiato strategia e questa mattina ha annunciato che i funerali si sarebbero svolti "forse martedì" a Roma, anche se, ha spiegato, "ancora non c'è la certezza assoluta perché ci sono alcuni problemi burocratici da risolvere".
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La sua presenza, spiega infatti Buenos Aires, sarebbe "un affronto alla dignità umana". Il legale di Priebke, Paolo Giachino, aveva annunciato in un primo momento che il corpo del centenario sarebbe stato sepolto proprio in Argentina, a Bariloche, dove aveva vissuto per oltre 40 anni.
Che fantastica (in)coerenza argentina.
Priebke, legale: Di certo avrà esequie religiose, era sua volontà.
"La Curia ha chiarito che il funerale gli spetta. Non ho avuto comunicazioni sul fatto che a Priebke siano stati negate le esequie in chiesa. Ma in ogni caso i funerali, a quanto mi dicono, non devono essere fatti per forza in chiesa. Vedremo, da domani quando arriverà il certificato per traslare la salma partiranno le richieste. Di certo le sue saranno esequie religiose perchè questa era la sua volontà e non possiamo fare altrimenti".
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C'è solo da vergognarsi per un simile trattamento, riservato ad un uomo che è andato oltre alla propria parte, ricoperta per molti anni, e “servita per riflettere accuratamente attraverso una Vita estremamente lunga e carica di situazioni estreme da far confluire secondo un’unica luce al di là del giudizio e della circostanza”.
- ciò che trasmette la tv, la radio
- ciò che pubblica il giornalismo, Internet
- ciò che alcune fazioni evidenziano
- ciò che alcuni sopravvissuti hanno creduto per oltre settant’anni
- ciò che alcuni parenti di deceduti al “fronte”, ritengono ancora di portare avanti in qualità di faida familiare travestita in sete di giustizia
- ciò che esprimono gli addetti ai lavori che campano della loro “opinione pubblica”
- ciò che una minoranza della gente interpreta attraverso un vuoto interiore, frutto del vivere sociale denso di problemi ritenuti più vicini ma, paradossalmente, trovando il modo di accanirsi con un passato morto e sepolto in cui tutti hanno sbagliato e dal quale c’è solo da imparare in maniera obiettiva/consapevole.
Tu sei "avanti" e Priebke non l’hai perdonato perché non c’era nulla da perdonare dal tuo punto di vista. Non tanto perché non te ne frega niente ma perché hai compreso che lui si è trovato ad interpretare un ruolo scomodo e che chiunque avrebbe dato luogo al medesimo tipo di comportamento per evidenti limiti derivanti dal proprio livello di scarsa consapevolezza superiore.
Applicando la tua dima, te stesso, all’altrui esperienza, tutto viene meglio ricompreso.
Il perdono non esiste. Esiste l’atteggiamento della comprensione che esclude la possibilità del perdonare, perchè non serve. Il perdono è qualcosa di artificiale che deriva dal proprio non capire, è come un "ritardo"…
In SPS v’è una “terra di tutti”. Dove regnano campi d’energia aperti e non certamente di parte.
Non esiste nessuna preclusione. Hitler o Ahmadinejad, ad esempio, possono trovare e troveranno sempre quell’ospitalità che non può essere negata a nessun’essere in evoluzione esperienziale, schierato lungo lo scenario 3d unico di riferimento.
Le interpretazioni delle parti vanno comprese ed applaudite, perché non esiste veramente mai nulla di definitivo come la morte induce a credere.
Il sostenere questo non equivale al sostenere ciò che le parti hanno recitato, magari sbagliando e cadendo nel gioco del potere d’ottava superiore, che parte avvantaggiato su ogni altra forma minore di passaggio individuale nelle/per le 3d.
Capire la funzione della parte e non cadere nell’esecuzione della parte.
Alcune leggi 3d, invece, vanno a tagliare nettamente questa libertà sovrana, intercalandosi come una diga al livello del “questo si dice/pensa e questo non si dice/pensa”.
Vengono riportate le 7 tavole di Priebke, in maniera tale che possano essere perlomeno lette in maniera autentica. Ciò che ha lasciato è talmente lucido e sopra alle parti che non è possibile non condividerlo.
Gli sono serviti 100 anni per arrivare a tanto.
Tutti gli altri si mettano "il cappello da asino" e inizino a pensare a cosa ha vissuto questo uomo, loro simile, e a come si sarebbero comportati loro nelle stesse condizioni capitate a lui.
Chi si sente migliore, scagli la prima pietra, sapendo che in caso di “menzogna” risponderà a quell’insieme di leggi, a cui non crede, ma che avranno la capacità di condurlo a vivere le stesse situazioni in maniera certamente più autentica.
Ogni altra ragione deriva dall’odio cieco che non ha senso quando si alza il livello d’ottava da cui si osserva, perché nel “ciclo” non esiste una situazione di vera morte né di vera nascita. Certe condizioni esistono al di fuori del ciclo ma, ancora una volta, non nella modalità che puoi attenderti mentre vivi questo tipo di esperienza molto distante dal tuo “ritorno a casa”.
Ritorno che, anch’esso, non è mai autentico ma che vela la possibilità di un falso ritorno.
Ritorno che, anche quando è valido, va comunque interrotto per dare luogo alla propria Creazione.
Aprite gli occhi.
I livelli sono gerarchici ma la gerarchia è sorprendente!
Riparti da te stesso, con un "occhio" – anche - a ciò che ha espresso l’alchimia centenaria di Priebke.
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