martedì 21 febbraio 2012

Autodisciplina.




SPS è un osservatorio sul Mondo caratterizzato da una visione multi prospettica. Mediante analogia frattale ‘scruta’ i riflessi 3d al fine di identificare le verità superiori velate

È questa una via praticabile nel momento in cui ciò che viene appreso, consapevolmente, è riferibile in realtà solo a se stessi rispecchiati nel/dal Mondo 3d. 

Esiste solo ‘ognuno di noi’, ossia una moltitudine di ‘scintille’ co creative. E 'ognuno di noi' è 'tutto e niente': 

uno, nessuno, centomila.

In definitiva, 'ognuno di noi' è solo 'se stesso' e similarmente il proprio riflesso: 
  • frattalmente identificato dalla propria 'ombra' fisica
  • frattalmente identificato dall'impronta sociale esistente.
Dove 'iniziamo' e dove 'finiamo'? Esattamente in quel 'punto' in cui intendiamo la co creazione... dove 'siamo a loop':

'siamo' e basta.

I nostri percorsi sono come le nostre impronte digitali

unici.

Abbiamo solo la parvenza di costruire qualcosa di ‘unitario’; quello che conta non è la specie, ma la nostra identità spirituale. Confondendoci nella specie, confondiamo la nostra univocità, che emerge direttamente dal vasto spettro della biodiversità. 

Questo scenario 3d è un substrato nel quale esperimentare se stessi, mentre si è autoinstallati attraverso le singole incarnazioni. Insieme possiamo fare molto, ma in prospettiva, in valore assoluto non a questo livello tridimensionale. Questo spiega l’assenza, nel Mondo percepito, di una maggioranza stabile di persone 'illuminate' e spiega la risultante vibrazionale che caratterizza questo ‘luogo’. 

‘Qua’ siamo venuti per ‘divisione’ e abbiamo portato con noi proprio questa dominante. Il riflesso parassita di controllo, non fa altro che rimarcare questa ‘separazione’ di fondo in maniera frattale.

Queste entità non hanno colpe e noi abbiamo quello che abbiamo inteso prima di effettuare il ‘salto’ dimensionale: 

la smagnetizzazione della memoria sorgente ai fini pratici della ‘conoscenza di se stessi’.

L’effetto ‘pratico’, o il 'rischio', è quello di vivere la separazione e di cadere nell’illusione ‘concreta’ della paura e, dunque, di autolimitarsi a sopravvivere, oltre che ad attirare, per polarizzazione, quelle entità negative circostanti ed ‘affamate’ d’energia, a loro volta, autolimitate dal livello di consapevolezza e lungimiranza che le contraddistingue.

La separazione è un illusione a livello sovradimensionale, che diventa però la realtà percepita allorquando ci si limita a sopravvivere nella paura. Detto questo, SPS non intende sostenere che ognuno è sulla Terra 3d per questioni egoiche o similmente inquadrabili, bensì che ognuno di noi è parte di un più vasto complesso esistenziale in evoluzione, che sulla Terra 3d si divide per approfondire maggiormente la conoscenza di se stesso. Il ‘tutto’ che caratterizza il substrato 3d si limita a riflettere la nostra ‘presenza’, caratterizzata dal nostro ‘comportamento’ e anche quello che attiriamo in toto è sempre all’altezza della nostra ‘vibrazione’.

Il discorso relativo all’Uno è il riflesso frattale della nostra ‘risalita’ vibrazionale, che ci porterà gioco forza a ‘ritrovarci’.

Anche le 3d ne risentiranno, come in Natura spesso si osserva nelle dinamiche sociali messe in mostra dalle comunità animali più 'evolute', come api, formiche, etc. Questo comportamento naturale è allo stesso tempo il riflesso frattale della società umana attuale…

Possiamo considerare, dunque, che nella Natura v’è impressa sia la risultante umana presente/passata, sia quella futura, proprio allo stesso modo in cui si registra la simultanea presenza sulla Terra 3d, sia delle leggi Cosmiche che di quelle Planetarie, opportunamente miscelate e diluite, tuttavia sempre ben autodeterminate ed autoinstallate.

È opportuno intendere, allora, in luogo della disciplina, l’autodisciplina, ossia il non aspettarsi nulla dagli ‘altri’ o dal paradigma in auge, bensì cercare di essere i ‘promotori’ di se stessi attraverso un proprio codice di leggi interno, frutto dell’esperienza e della consapevolezza raggiunti, possibilmente secondo principi non lesivi di se stessi (dipendenze) e della ‘comunità legislativa’ (assoggettamenti). 

Facciamo sempre ben attenzione a non cadere nel ‘vuoto dimensionale’, di cui avevo già trattato in SPS, ossia al fatto di osservare verità troppo ‘alte’, che difficilmente poi si prestano ad una interpretazione 3d o pratica. Il ‘Conosci Te Stesso’ non è la causa dell’Ego, ma l’Ego è la risposta frattale 3d al ‘Conosci Te Stesso’, ossia il frutto attualizzato di un cammino molto spesso ancora troppo acerbo. 

Il non-giudizio comporta proprio l’ammettere il ‘dove si è’, senza per questo cadere nell’appesantimento energetico negativo.

Se non c’è autodisciplina è arduo sperare che una legge sociale la possa conferire al singolo individuo, poiché chi amministra il potere legislativo, data l’importanza dell’ordinamento, è certamente sotto il controllo parassitario, allo stesso modo dell’inconscio. 

Borsa: Abete, aderire a codice di autodisciplina in modo sostanziale.
‘Il grado di adesione formale delle società quotate al Codice autodisciplina, secondo i dati Assonine, è al 99%. 

È però evidente che nel nostro Paese non tutti gli esempi sono stati esemplari. Sarebbe meglio che al massimo dell'adesione formale corrispondesse il massimo dell'adozione sostanziale’. 

Questa l'opinione di Luigi Abete, presidente di Bnl e numero uno di Assonime, che si è espresso così durante il suo intervento al Palazzo della Borsa per la presentazione del nuovo Codice di autodisciplina destinato alle società quotate.
 
Secondo l'industriale romano, ‘l'obiettivo può essere ulteriormente rafforzato e applicato. Siccome è il mercato a stabilire se impresa 'A' o 'B' applica il Codice di autodisciplina, penso che vadano aumentate le informazioni al mercato’. Abete si è anche soffermato sull'importanza della cosiddetta ‘sanzione reputazionale’, una misura che ‘nel nostro Paese non va molto di moda’.
Link 
 
Sarebbe meglio che al massimo dell'adesione formale corrispondesse il massimo dell'adozione sostanziale. Ecco una delle verità – cartina di tornasole – che caratterizzano la società, ossia la ‘sostanziale’ differenza che esiste tra il ‘dire e il fare’o, meglio, l’apparire e l’essere.

Un esempio valido è quella sorta di ‘sfilata di moda’ che si può osservare alla Messa, la domenica mattina. Quanta ‘verità’ caratterizza tutte quelle animazioni di routine? La verità relativa al frattale che identifica una lontananza da sé, seppure esista quell’Amor proprio che porta ad apparire. Ciò è del tutto ‘normale’ in un luogo 'scolastico' come quello della Terra 3d, in cui, se ci si è installati è perché appunto non si è ancora raggiunto un livello tale di centratura e autoconoscenza da permettere di ‘andare oltre al segnale riflesso, decodificato nella sua prima e più facile lettura:

quella del giudizio fine a se stesso.

Il Clooney privato, tra alcol, pillole e Tv sempre accesa.
La difficile vita privata di George Clooney. Con una dipendenza da antidolorifici, un passato da quasi - alcolista, e un presente solitario e insonne: 

a letto presto la sera, sempre con la televisione accesa, e notti che sembrano non finire mai.

Una lunga confessione, umana a tratti toccante, quella che Clooney ha fatto a Hollywood Reporter. Un George a cuore aperto, molto lontano dalla star impegnata e sicura di sé che siamo abituato ad ammirare sui red carpet e nelle conferenze stampa:

Non spengo la televisione, perché mi costringe a pensare. Per questo dormo sempre con la Tv accesa, che mi aiuta a intorpidirmi’. Anche con questo piccolo aiuto, George non riesce a non svegliarsi ‘anche cinque volte nella stessa notte’…

Feste, presentazioni, giornalisti, interviste. Non sembra una vita solitaria, quella di Clooney: 

‘Quelle sono invece le situazioni in cui ti senti più solo, tu sei la distrazione di tutti e non riesci mai a divertirti’… Oggi c'è l'amore con Stacy Keibler

‘Non ne voglio parlare, sono rimaste così poche cose private nella mia vita’. Però sul passato qualcosa ha detto: 

Non c'è nessun posto più brutto dove stare che una relazione che non funziona più. E a me è successo’…
Link
  • non spengo la televisione, perché mi costringe a pensare. 
  • per questo dormo sempre con la Tv accesa, che mi aiuta a intorpidirmi 
  • non c'è nessun posto più brutto dove stare che una relazione che non funziona più.
Queste due espressioni dipingono del colore attuale il Mondo, perlomeno quello ‘occidentale’, nel senso di paradigma imperniato sulle leggi, sul lavoro e sulle dipendenze dal denaro.

Le ‘rinunce’ che abbiamo deciso nel ‘passato’, si contano tutte nell’attuale forma d’inquadramento sociale. Per quale motivo questo Mondo ci sembra tanto paradossale? Perché:

non c'è nessun posto più brutto dove stare che una relazione che non funziona più.

Questa ‘relazione’ è relativa all’individuo; al suo smarrimento controllato tramite due vettori:
  1. Piano Divino
  2. Piano Parassita.
Che in definitiva riassumono l’unica verità autoesistente, ossia che ognuno di noi ha ‘deciso’ di essere qua secondo determinate circostanze

Le scintille umane sono dotate di capacità frattale e co creativa, cioè, ogni scintilla umana è capace di prendere decisioni ed allo stesso tempo veicolare i riflessi superiori della più grande verità autotrasportata:

il Conosci Te Stesso.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com