martedì 5 maggio 2015

Una mentalità diversa.

  
Nel film Blackthorn, ambientato alla fine degli anni 20 del secolo scorso, sono (ri)prese anche delle "scie chimiche" lasciate dagli aerei; segno evidente della modernità del "manufatto". Vice(versa), cosa c'è nei tempi attuali... di antico?
Inventare un "illustre contenitore pubblico", da lasciare ai posteri... "serve"
Ad esempio, a distanza di così tanto tempo, giustificare l'esistenza di un "peso massimo", come Leonardo da Vinci, è solo un atto di (ri)costruzione storica non diretta(mente) verificabile, da te. Per cui, così... riempito/a di nozioni (te) e così riempiti i libri di storia, di "dime mentali di (ri)ferimento"... anche la figura leggendaria di Leonardo "serve" al potere unico del "dominio" (Nucleo Primo), per ispirarti ed (in)fondere in te, l'idea di progresso, di leva, di ruota dentata, di "volo", in una (f)orma di tecnologia a(d)atta al (man)tenerti sempre "qua, così"; con(fondendo) lo sviluppo successivo... con la "modernità di ciò che non si (ri)corda più"...
E tuttavia leggendo, studiando, contemplando, osservando, diventò chiaro che qualcosa non andava. Nessuno sembrava rendersene conto.
Gli archeologi tutti trattavano la civiltà Maya come se fosse un'allegra ed enigmatica aberrazione dell'Età della Pietra.
Sono arrivato al punto di sospettare che il motivo per cui gli archeologi li studiavano fosse che la loro mentalità petulante non sarebbe mai arrivata a comprendere veramente quella Maya, mentre loro sono convinti che sia colpa dei Maya se non ci riescono…
Il Fattore Maya. La via al di là della tecnologia – Josè Arguelles
 
Non si può comprendere (anche perchè, fondamentalmente, non interessa) un’altra cultura (che si penetra e che è destinata, di fatto, ad essere conquistata), studiandola con la propria mentalità “invasiva”.
 
A maggior ragione, se questo ambito (ri)guarda le culture antiche. Figurati, poi, se con tali “studi”, (pre)tendi di inquadrare “in seguito... anche ciò che è stato fatto estinguere”…
Per intenderci, è questo il modello del “martirio e della beatificazione, post mortem”.
Oggi, quello che sai relativa(mente) al “passato” (dal quale si riproietta questa forma di presente), (de)riva proprio da una prospettiva “moderna”, che (ri)porta (alla) luce (del proprio tempo ed interesse)… ciò che era stato fatto sprofondare, allorquando entrò in vigore la prima fase della colonizzazione (ossia, del progressivo stato di possesso di tutti coloro che abitavano già nei territori, così interessanti dal punto prospettico dell’interesse “lato invasore”).
Una sorta di (ri)petizione dei conflitti, scaturiti dalla cosiddetta apologia della “terra promessa”:
  • qualcosa che è promesso ad un popolo
  • per p(arte) di un Dio
  • che invita, di fatto, ad andare a conquistare terre già abitate.
Un Dio che fomenta (al)la guerra…
Una lottizzazione del territorio, tra esseri che ne delineano le (f)orme a livello “cartografico”.
Non possedendo nulla, se non la “fede” di coloro che, di fatto, sono sprofondati nella mancanza più totale (nella Bibbia, ad esempio, gli ebrei sono schiavi e, dunque, non hanno nulla da perdere. Scegliere tra di loro, scegliere loro, costituiva la strategia più “intelligente”, al fine di poter disporre di decine di migliaia di persone “pronte a tutto, pur di venir fuori da una condizione di 'zero assoluto'”).
  

lunedì 4 maggio 2015

Chi guadagna semp®e, nonostante tutto?


La Luna ti osserva.
Nessuna generazione è libera. E la nostra non è diversa
Perché? Perché l’umanità è malata. Da una parte c’è il mondo, le sue religioni, i suoi politici e i loro interessi.
Dall’altra c’è Dio
Ogni essere umano, in ogni momento storico, ha dovuto compiere la medesima scelta”.
Persecuted
Dall’altra c’è Dio…”:
ne sei proprio sicuro/a?
SPS è propenso a (ri)tenere che:
dall’altra c’è… un “vuoto”, che il Nucleo Primo ha (in)carnato e caratterizzato.
Il vuoto è la mancanza di risposte. Una carenza di (ri)cordi.
Un “vuoto di memoria”…
Qualcosa che rende tutto "complesso".
Ma... è molto semplice, eliminare la complessità:
  • basta “(pre)cederla
ossia
  • è sufficiente (ri)salirla, come per superare il manto delle nuvole, per accedere al sereno, ai raggi solari, alla visione più “alta”.
La complessità è come inquinamento, che avvolge tutto e con(vince) – per “asfissia” – che sia “normale così”.
Al di sotto (dentro) c’è una normalità “artificiale”.
Al di sopra (fuori) c’è una normalità “naturale” (laddove, per naturale, occorre rendersi conto che… si tratta di un grado di artificiale, del quale non si ha più memoria, relativamente alla “causa originale”).
Tutto ciò che è oggetto dell’opera della “Creazione” (di qualsiasi natura sia)… è sempre “artificiale” (proprio perchè... creato).
Da questa prospettiva, ti rendi conto che... la “classificazione per separazione”, ad opera della mente, è un modo di processare la realtà (ri)emersa, piuttosto limitato e limitante.
L’Oltre Orizzonte, “qua, così”… non lo “afferri mai”.
  

giovedì 30 aprile 2015

(Ri)com(prendere)... La delega è un frattale della creazione.


La (f)orma (ri)polarizzante il tutto.
Quando sono arrivato sul ciglio di questo immenso buco… mi si è aperta davanti, in una frazione di secondo, la storia dell’umanità. La storia della costruzione delle piramidi, la torre di Babele, le miniere di re Salomone”.
Sebastião Salgado

Beh… la visione, anche, del solo “trailer”… di questa opera, cor(risponde) dav(vero) ad un “viaggio nel tempo”, lad(dove) – il tempo – non è altro che “lo status quo (tra)vestito d’altro” (sempre nel "solco dell'aratro).
Questo meraviglioso documentario sul fotografo Sebastião Salgado è una testimonianza coinvolgente del nostro tempo e una riflessione sulla condizione umana a livello mondiale che mostra la possibilità di sperare per l'umanità.”…
Motivazione della giuria del Festival di Cannes 2014 per la Menzione Speciale… ricevuta dal film…
Link
Questo documentario è… “meraviglioso”?
Quando guardi “film”, ad esempio, come “Schindler’s list” o “Katyn”, li definisci “meravigliosi”?
Cosa è… “meraviglioso?
La “fotografia è meravigliosa”? Perché (ri)prende prospettive (di)verse… da/di quello che ti aspetti? Perchè tutto è "spettacolo"?
È il “gesto tecnico”, che è… “meraviglioso”?
Lo è... la bellezza del “prodotto finale”, dettaglio per dettaglio?
Un document(ari)o è, innanzitutto, qualcosa che... se viene mercificato, allora, subisce quel solito e consueto… disinnesco, che annichilisce la “portata prima”, legata alla simbologia rap(presentativa) della rilevanza di quella che è, nella sostanza, una “denuncia”…
Tutto è business, perché tutto viene trasformato in business. Perché c’è un interesse, interessato a…
Se vuoi diventare popolare (ergo, riconoscibile e, anche, “merce valutabile in denaro”), allora, costruisci(ti) un modo “originale” di vendere tutto ciò che fai/sei; (ri)costruisci(ti) attorno (ad) un mo(n)do, che ti “sappia valorizzare”. Che cosa im(porta), dunque, che la “colonna vertebrale” del tuo interesse (che era primario... come una denuncia), vada inesorabil(mente) in secondo piano?
La “denuncia” che cosa diventa?
Spettacolo, "meraviglia", curiosa brama di “ve(n)dere”, per poi, (ri)tornare a dimenticare.. tronfi(o/a) del “tuo stato attuale”, che… tutto sommato… non è poi così male, se paragonato a come vivono molte persone, non su Marte, bensì… sullo stesso Pianeta, nella stessa Realtà/Mondo che ti (con)tiene (e che "denunci", perdendo la memoria subito dopo, così come succede a tutti gli "spettatori", attirati dallo spettacolo e non certamente dalla sostanza di ciò che passa oltre, perchè magari... "troppo". Come una sorta di "tilt").
Basta poco per capire “come sei” (visto che te lo “sei” dimenticato).
Quando hai guardato per la prima volta il trailer di questo “documentario/film”, che cosa hai immediata(mente) percepito “di” te?
Non “in “te, ma, “di” te.
Qualcosa ti ha “meravigliato”, vero?
Ma, in che senso?
SPS (Io) ha colto ciò che ti sta scrivendo “ora”:
  • la "storia umana" non è mai cambiata
  • schiava era e schiava è
Dove si (ri)trova, dunque, la “deviazione”?
 

mercoledì 29 aprile 2015

Il ronzio continuo della forza dell'urlo (frattalità).



Una volta qualcuno ha detto, che la religione è considerata vera dalla gente comune, falsa dai saggi e utile dai governanti...”.
Franklyn
Una questione, nella sostanza - non (ri)com(presa) - frattale, di… “interesse ed interessi apparente(mente) (di)versi.
"Non è più la ditta che ho contribuito a costruire…".
Così l'ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani parla del suo partito dopo che il governo ha posto la questione di fiducia sull'Italicum, fiducia che lui ha subito fatto sapere non voterà…
Link
È questa, una Realtà/Mondo… che è difficile, ormai, da “capire”.
Qualcosa (s)fugge sempre e lo sai molto bene. Sì. Perché lo percepisci molto chiara(mente). Ma, questo “qualcosa che (s)fugge” gode del tuo “lasciarlo andare, con costante grado di rinuncia, di impossibilità pregressa nel seguirlo, di resa incondizionata”. Prova ne è il fatto che:
  • le notizie si sus(seguono), ammucchiandosi in te (come posta elettronica “ancora da leggere”)
  • e tu che fai? Beh… le segni tutte come “già lette”, senza – in realtà – né leggerle, né capirle, né (ri)comprenderle.
1) il Nucleo Primo (s)fugge (d)al tuo accorgerti, 2) sei tu, dunque, che (s)fuggi e, tutto... attorno a te, te lo fa capire a livello frattale.

Nel fare così, la “tua” mente si adatta ad un simile atteggiamento, che “gli passi” e che – allo stesso tempo – (pro)viene da essa o, meglio, dal suo (pre)indottrinamento "ricevuto insieme al… codice fiscale", per mezzo dell’educazione, che sembra sempre una auto educazione, ossia:
che hai sempre l’impressione di “esserti donato/a in libera autonomia”.
Quanti “occhi e tempo” dovresti avere per approfondire tutte le notizie che ti ®aggiungono, ogni giorno, per mezzo dei sempre più numerosi “moderni” strumenti di condivisione?
Quanto di tutto ciò, (ri)esci ad implementare in te?
Quanto, invece, ricevi in virtù di un rinnovamento della (di)pendenza dagli altri, dagli “esperti di turno”?
La mente capisce che:
io non ce la faccio da solo/a. Ho bisogno di aiuto!
E, progressiva(mente), av(viene) un auto isolamento d(a/e)lla propria "capacità", a cui (con)segue un’apertura verso quello che... "ti dicono gli altri". Chiunque “passi per strada” sembra, allora, avere un peso maggiore rispetto al “tuo… non sapere con esattezza”.
Se, poi, incontri qualcuno/a dotato/a di “camice bianco” o  che ti parla in “giacca e cravatta o tailleur e tacchi o divisa o abito talare”, allora va ancora “meglio”. Vero?
Tu, ormai, hai necessità di riempire il vuoto, che ti si è creato dentro.
Hai la necessità, altresì, di (man)tenerlo pieno di “cose, che ti sono state dette”.
 

martedì 28 aprile 2015

Nel vuoto, tra gli interessi.



È, forse, mai cambiato qualcosa, nel modo di “per(seguire) l'interesse” – nella sostanza – da quando esiste il (ri)cordo della “storia umana”?
Assoluta(mente)… no.
In(fatti), la storia è “deviata”, ossia, esiste qualcosa che ne sposta il (de)corso. Qualcosa che, a livello frattale, è ben ®ap(presentato) – per esempio – dalle intercettazioni delle comunicazioni, dalla censura, dai “filtri” di qualsiasi tipo applicati all’ascolto, al potere decisionale individuale e sociale, all’illusione del poter scegliere in libertà, alla mancanza - paradossal(mente) sempre meno evidente - di una autentica alternativa, alla capacità sovrana di decidere al meglio... in relazione al proprio “destino”, etc.
Taci! Il nemico ti ascolta”…
Il controllo è ubiquo, è nell’aria, è dappertutto, perché… “nativo”.
La società attuale (realtà riemersa) nasce da un punto prospettico, da una prospettiva figlia dell’interesse o, meglio, di una rete piramidale a (f)orma di interesse. Una scala gerarchica di appartenenze, regola la società, modellandola sin dalla propria “alba”.
Per questo motivo (originale) non sembra possibile discernere e sbrogliare una simile matassa (accorgersi)…
Era interesse, molti anni fa, fondare città e nuove città. È interesse ancora oggi.
Ma, in questo gio(g)o, l’interesse sino a dove giunge?
Ossia, in quale percentuale, in seguito, la “città” è libera di scegliere da sé, al meglio, l’orizzonte da intraprendere?
La “città”, la “società”, gli “individui”:
  • non descrivono solo… l’individuo
  • che, preso a sé, non è mai del tutto… la “città”, la “società”, gli “individui”…
Tu non sei… la “città”, la “società”, gli “individui”, etc.
"Tu sei… tu" (anzi, non sei nemmeno “tu”, visto che sei diluito in un complesso dotato di controparti. Il “tuo” corpo, la “tua” mente… sono contenitori per le “tue” parti che, sino a quando non “ti accorgi”, non dipingono d’insieme quella particella esistenziale che credi solo di essere).
Diciamo che... “tu sei (d)entro all’insieme corpo/mente” ed, in questo, “non sei mai da solo/a”.