giovedì 11 novembre 2010

Wesley Sneijder e la "sua" Anemia.






Anemia. Questo il responso degli esami a cui si è sottoposto l'olandese Wesley Sneijder dopo lo svenimento avvenuto durante l'intervallo del match che l'Inter ha pareggiato in casa contro il Brescia nella scorsa giornata. "Tremavo già prima dell'intervallo, negli ultimi cinque minuti prima di rientrare nello spogliatoio mi sentivo male" - ha affermato il fantasista nerazzurro. Niente di allarmante per il giocatore ma per Benitez si tratta di un altro stop importante. Le prestazioni in effetti non erano all'altezza di quelle della scorsa stagione ma non si riusciva a capire cosa gli fosse capitato. Poco sprint, velocità di esecuzione e cattiveria agonistica. Presto spiegato.
Gli accertamenti hanno evidenziato un calo di emoglobina nel sangue che comporta stanchezza e altre complicazioni. "Ho subito fatto una visita cardiologica con controllo della pressione - ha continuato l'olandese - poi sono volato in Olanda per avere un secondo parere. La conclusione è che sono affetto da anemia e che il mio corpo al momento è affaticato". L'ex Real Madrid avrebbe bisogno di riposare ma il calendario non lo permette: "Dopo una stagione durissima ho avuto due giorni di vacanza, poi sono andato subito al Mondiale. Da lì, ho avuto appena un paio di settimane di relax prima di ricominciare a lavorare con l'Inter. Avrei bisogno di riposo, come Rooney, ma ora proprio non posso abbandonare i miei compagni, abbiamo troppi infortunati a centrocampo".
Fonte: Yahoo

Per la serie “che stress”, ecco un caso lampante del prodotto principe di un modo di vivere “senza soste”. La società moderna comporta grandi corse quotidiane. Gli impegni si sprecano e sembra impossibile concedersi una pausa rilassante, sì, perché anche l’eventuale “pausa”, solitamente si trasmuta in un “angolo virtuale”, finto, in cui sorseggiare in piedi una bevanda altrettanto illusoria e pigiare ancora di più sul pedale dell’acceleratore dei pensieri. “Dunque adesso cosa devo fare? Dove devo andare? Caspita ma sono già le 14.30!”

Una delle evidenze maggiori è osservabile proprio nei Calciatori, ossia in quella categoria “celeste” di ragazzoni a cui tutto sembra dovuto. Nella fattispecie, il caso Sneijder è molto indicativo in quanto questo individuo, pur miliardario e apparentemente “senza problemi di sopravvivenza”, si trova costretto a vivere di aerei e corse fuori e dentro al campo a non finire. Insomma Sneijder è estremamente stressato dal lavoro che compie egregiamente, tra l’altro.

Il luogo comune visto dalla comunità esterna al mondo del Calcio giocato, ossia che questi uomini siano dei privilegiati senza problemi, salta completamente di fronte ad una dimensione più vicina e coesa con quella di un diretto interessato. 

Gli “Dei” del Calcio possono soffrire anch’essi degli stessi problemi che attanagliano la massa? Certo! E questa vicenda è la diretta dimostrazione, è un frattale che “anche i ricchi piangono”, che anche gli Dei possono “cadere”.
Mal comune mezzo gaudio? Ma no! Non voglio godere di certe cose, intendo solo mettere in risalto che “la palla è rotonda”. 

Le dinamiche evolutive spirituali sono sempre all’opera ed il loro campo di azione è infinito. Le Leggi Celesti di Karma e Libero arbitrio, di Legge d’Ottava e Legge d’Attrazione, per rimanere alle più “note”, si manifestano in ogni modalità dell’esperienza umana. 

È l’uomo stesso che non se ne accorge! Per l’uomo "medio", la massa, che vede solo dal proprio striminzito punto di vista, è quasi impossibile comprendere lo stato ed il valore dell’esperienza altrui. Come accorgersi di quella stretta sinergia che esiste tra ogni individualità incarnata con ogni manifestazione dell’energia animica?

L’Anemia di Sneijder lo costringerà a fermarsi, proprio come una malattia ferma un individuo qualsiasi. Proprio come un tumore giunge quando si fa finta di non ascoltare le grida di lamento del proprio corpo, quando il Cervello biologico si “arrabbia” e ordina la manifestazione di un “grosso problema” a cui “non si può dire di no”. 

La cosa che incide maggiormente sulla sensibilità umana di coloro che “comprendono”, è che i sintomi di una malattia parlano molto chiaro, ma le pressioni sociali, mediatiche, professionali, etc. non permettono di “ascoltare”

I medici a cui si è rivolto Sneijder analizzano il suo status generale dal punto di vista "consueto", ossia dal punto di vista del paradigma in auge: sua maestà la competizione a fini danarosi. Nulla di più! 

L’uomo Sneijder è un motore da sfruttare sino a quando avrà “birra” in corpo per competere ai massimi livelli; poi si potrà ritirare per il resto della Vita, ricco e con molto tempo per riposarsi. Infatti, dopo i 30 anni mediamente questi giocatori a questo livello iniziano a pensare alla “pensione”.
Da quella età sino alla vecchiaia c’è un grande lasso di tempo da dedicare a se stessi, e questa è una grande fortuna a prima vista. Però dalla tenera età a 30/35 anni conoscono davvero una Vita di impegno e dedizione. Pur nella fase di massimo vigore fisico e molto spesso nella fase molto delicata della maggiore età, questi ragazzi diventano uomini su un campo da gioco, sotto le luci e i riflettori del grande pubblico, tra fischi, urla, imprecazioni, gioia, violenza, esuberanza, invidie, rabbia, irriconoscenza, etc.

È questa una faccia della medaglia del Calciatore a cui non si pensa mai. Un ragazzino che inizia a giocare per divertimento in tenera età e che poi si trova nelle maglie di una macchina tritatutto, capace di trasformare la materia in oro, ma non in maniera definitiva!
La massa giudica questa categoria di persone come privilegiate, fortunate, e per questo le invidia e prova persino rabbia, quasi odio pensando alla differenza di stipendio che esiste tra le due polarità. Per cui al Calciatore non è permesso “dire niente” che offenda lo status quo, ossia quella differenza di stipendio. Il come viene guadagnato il denaro fa la differenza, agli occhi della massa. 

Eppure è la massa stessa che alimenta questo vero e proprio fenomeno sportivo-mediatico. Senza la Massa che “osserva” il Calcio non esisterebbe. La dimostrazione arriva da altri Paesi in cui il gioco del Calcio è del tutto irrilevante e dunque i Calciatori vengono ridimensionati in tutto e per tutto, rispecchiando proprio lo “stato” dei concittadini.

È come al solito tutto rispecchiato in quello che ci circonda il nostro Essere.

Nulla è per caso e tutto è opportuno! Ricordate?

Le varie modalità di pagamento che alimentano il mondo del Calcio sono tutte protese a “catturare” persone della massa, perché è da lì che giunge il “potere”. Spegnete le tv e i decoder, non andate allo Stadio, evitate di comprate merchandising e giornali sportivi: cosa vi aspettate che succeda nel breve volgere di qualche mese?
 
Che senso ha prendersela coi Calciatori? Se questi decidono di fare sciopero per i loro diritti, perché occorre demonizzarli? Cosa farebbe ognuno di noi al loro posto?
 
Questo discorso vale per ogni categoria lavorativa umana, Politici compresi!
La società, procedendo a grandi falcate, sbanda paurosamente ed è responsabilità delle proprie “componenti” comprendere e risolvere le dinamiche troppo "esuberanti", perché alla fine quello che conta è la società stessa, rispecchiata in ogni sua “estremità” senziente.

Trasmutiamo questo loop in un vortice virtuoso. 
 
 

mercoledì 10 novembre 2010

Tra magia e alchimia: il rating USA.





Cosa è il “rating” assegnato ad un intero paese?
 
“Il rating è un metodo utilizzato per classificare sia i titoli obbligazionari che le imprese in base alla loro rischiosità. In questo caso, essi si definiscono rating di merito creditizio da non confondersi ai rating etici che invece misurano la qualità della governance… O in generale della sostenibilità sociale ed ambientale di un'emittente.
Viene espresso attraverso un voto in lettere in base al quale il mercato stabilisce un premio per il rischio da richiedere all'azienda per accettare quel determinato investimento. Scendendo nel rating aumenta il premio per il rischio richiesto e quindi l'emittente deve pagare uno spread maggiore rispetto al tasso risk-free.
I rating sono periodicamente pubblicati da agenzie specializzate, principalmente Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings
Un declassamento del rating di aziende o soggetti pubblici particolarmente indebitati, ha la conseguenza a breve termine di provocare un rialzo degli interessi applicati ai prestiti in corso, e quindi un aumento degli oneri finanziari. Il debitore potrebbe cedere beni immobili e mobili di sua proprietà a prezzi di realizzo, per evitare un peggioramento del rating…”.
Fonte: Wikipedia

Come non ricordare il “cinema” successo per il caso Argentina o Grecia, solo per rimanere in un recente passato? Questo “voto” dovrebbe rispecchiare lo stato di salute o di affidabilità di una nazione intera. È dunque molto importante per come “funziona” questo mondo globalizzato all’insegna di una economia basata sul debito sconsiderato. Se il rating degli USA dovesse scendere, ossia peggiorare, per quel paese si aprirebbero delle voragini "esistenziali" senza precedenti. 

Per questo motivo il massimo “voto” ottenibile, ossia una tripla A, è ottenuto solo ed esclusivamente da “soggetti” particolarmente virtuosi, la cui economia è riconosciuta universalmente come assolutamente stabile e lontana da rischi sistemici

In questi paesi è possibile investire con maggiore garanzia di non perdere i propri soldi, perché il debito pubblico non corre il rischio di non essere onorato e il paese stesso è lontano da un rischio di default.

Vediamo allora chi c’è in “prima posizione”? Tra gli altri troviamo gli USA. Ma come? Mhm… 

Ciò che si scontra nelle immagini dell’opinione pubblica sono due diverse prospettive:
  • la prima legata alla conoscenza degli USA per quello che hanno fatto, in ogni campo, negli ultimi secoli e soprattutto nel XX secolo, ossia una imposizione totale del marchio “Made in USA” in tutto il mondo
  • la seconda legata all’ultima crisi economica internazionale che, per chi l’ha seguita, ha compromesso la visione dell’Impero Americano, avendo corso il serio rischio di un crack sistemico come diretta conseguenza del fallimento mascherato del sistema bancario
La seconda immagine rispecchia la realtà a noi più vicina e, dunque, lo stato attuale del colosso d’oltreoceano, la cui moneta imperiale, il Dollaro, ha infatti conosciuto una debacle storica nei confronti dell’Euro. La caduta del Dollaro però fa anche comodo alle finanze malmesse degli USA, per cui evito di focalizzare questo aspetto legato alla presunta forza di una moneta su un’altra.
L’immagine degli USA che ho davanti a me è, quindi, di un paese alle corde ma che detiene ancora la predominanza globale legata agli armamenti ed alla potenza militare d’avanguardia. Non mi riferisco al numero di carri armati o al numero di soldati a disposizione, ma alla profondità dell’innovazione degli armamenti militari direttamente accessibili. Questo aspetto deve mettere seriamente in guardia il movimento d’Ascensione planetario, e non solo, perché una belva ferita è molto più pericolosa di una belva “sana”. 

Di questa nazione non ci si può fidare, perché sembra che persino le crisi siano strutturate ed organizzate a priori per un certo proprio “comodo”. C’è una “intelligenza” molto profonda che muove queste dinamiche tanto complesse. E non riesco ancora a discernere il ruolo dei vari “big” dislocati sul territorio come la Cina ad esempio.

Ho come l’impressione che ad un certo livello i “grandi Stati, o meglio le loro elite, coordinino tutto quanto e che, dunque, ogni altro aspetto dato in pasto alla massa, attraverso i media, sia solo il solito brodino tiepido per alimentare un tessuto sociale suddiviso in infinite fazioni

La crisi internazionale del 2008/2009 si è fermata? Oppure, come dice Tremonti, gli Stati hanno solo “comprato tempo”? Io credo al “nostro” Ministro dell’Economia, che tra una intervista e l’altra si lascia sempre andare ad interessanti “fuori onda” molto profondi se si sta ben attenti ad intercettarli.
Dunque? Dobbiamo attenderci la ripresa della crisi?  

Secondo me “assolutamente sì”! 

Perché? Perché altrimenti saremmo stati tutti su “Scherzi a parte”. Che senso avrebbe avuto la prima “onda” se non si è, nel frattempo, cambiato nulla nel “modo di fare affari e di gestire il denaro della massa?”. Con un occhio alle trimestrali delle banche, che come Zombie continuano a fare quello che hanno sempre fatto, si evince come stiano avendo i soliti grandi guadagni. Non facciamoci ingannare da un -1%, perché ciò che hanno guadagnato in precedenza è stato mostruoso. 

Inoltre, adesso gli Stati si sono indebitati oltremodo per salvare proprio le Banche, e dietro agli Stati chi c’è? La massa; dunque il denaro della massa, dunque le pensioni della massa, dunque la sostenibilità di questo paradigma sociale, dunque di questo “incantesimo”, e  dell’Antisistema.

La prossima “onda” può avere il potenziale di spazzare via tutto! In che modo? Affossando gli Stati Uniti d’America! E a catena tutti gli altri Stati satellite del potere Americano e dunque di una grande maggioranza degli Stati del Mondo.

Le Agenzie di rating internazionali più accreditate sono 3 e sono tutte Americane. Gli USA hanno ancora il massimo Rating ottenibile anche se sono il paese più indebitato del globo.

Ma, soprattutto, andiamo a vedere che “voto” ha reso pubblico una Agenzia teoricamente esterna al potere d’influenza Americano: 

Agenzia Cina taglia rating Usa ad 'A'.
NEW YORK, 9 nov - Dagong, l'agenzia dei rating cinese, ha ridotto la propria valutazione sugli Stati Uniti da 'AA' ad 'A+' anche in seguito al piano da 600 miliardi di dollari annunciato dalla Fed. L'outlook degli Usa è negativo, osserva Dagong mettendo in evidenza come la politica monetaria della Fed eroderà il valore del dollaro e va contro gli interessi dei creditori.
Fonte: Yahoo

Cosa ne dite? È solo una barzelletta da raccontare al bar mentre si beve un caffè asciuga energie?

Nel frattempo sono rimasto incantato, ieri sera, nel vedere i progressi della tecnologia che sottintende le moderne console di videogiochi a tecnologia senza fili. Accidenti! Ormai si muovono le braccia, le mani, il corpo, e si gioca! Ma tutto ciò non ricorda un po’ i movimenti dei Maghi alla Harry Potter ed alla Goldman Sachs?
 
Cosa trasforma il nostro movimento e dunque la nostra volontà, in azioni virtuali tecnologiche? Questa interfaccia informatica, torna a risvegliare le nostre facoltà "smarrite". Io penso che siano propedeutiche, anche se inconsciamente, alla rieducazione, alla modernizzazione, sotto altro punto di vista della Magia!
Dov’è la differenza tra quello che fa un Mago e quello che facciamo noi, ad esempio, accedendo la luce di casa? Perché accettiamo un fatto e non l’altro?

Punti di vista e abitudini. Siamo proprio una meraviglia.

 

martedì 9 novembre 2010

Divisi ma uniti.





Il mondo nel quale si muove la nostra odierna “coscienza morale” è delimitato da due confini. L’uomo vive tra due mondi dal carattere completamente diverso: un mondo esteriore regolato da leggi naturali e un mondo interiore, sperimentato come realtà soggettiva. Chi nell’estasi spezza confini esteriori, “vede” immagini; chi fa l’esperienza del proprio io attraverso la via mistica interiore “sperimenta” sentimenti.
Fonte: L’uomo alla soglia di Bernard Lievegoed

La nostra società, sempre più “mescolata”, è alle prese con la sua estrema frammentazione. Questa dinamica corrisponde alla fase finale di un “progetto” nel “progetto”. Un sogno attuato con lungimiranza dall’Antisistema nel sogno del Piano Divino, la cui chiave di lettura è il linguaggio sincronico attualizzato dalla comparsa di “opportunità”, di punti di svolta, bivi, decisioni, che mai rappresentano il frutto della casualità, dal momento in cui sin troppe Leggi Celesti regolano ogni ambito del bacino globale della Creazione. 

Al livello dimensionale attuale, nella dualità, ogni “cosa” è vera e falsa allo stesso tempo ed il punto prospettico da cui si “osserva” fa la differenza nel predominio di una verità sull’altra. Le forme pensiero focalizzate nel paradigma in auge, corrispondono al veicolo che determina temporaneamente quale "piatto della bilancia" ha la meglio sull’altro. Gli usi, le abitudini, le consuetudini, fissano negli inconsci le regole imposte dalla forma energetica di Controllo

I moderni mass media determinano l’imprinting della società globalizzata e suddivisa allo stesso tempo.

Ecco allora che lo “Spirito” dell’affermazione di Lievegoed prende maggiore corpo. I due confini a cui allude, quello esteriore e quello interiore, trovano la relativa rappresentazione frattale, ad esempio, proprio nello sviluppo della scienza o delle dinamiche espansive e riduttive del vivere in città. Nel piccolo e nel grande ci si perde senza una bussola interiore in grado di amministrare ogni tipo di esperienza disposta dall’Essere. Questa “bussola” è rappresentata dal livello di conoscenza e di presenza verso se stessi, una sorta di equilibrio o di barra antirollio. Questa barra è un altro frattale che rappresenta il ruolo del “senso di presenza”, della Spiritualità, del “Io Sono”:

La barra antirollio è un semplice organo meccanico che mette in connessione due bracci o portamozzi di due sospensioni del tipo a ruote indipendenti di uno stesso asse, in modo da opporsi al rollio. Questa barra è conformata e fissata in modo da lavorare a torsione, questo perché ha una forma a "C", dove le estremità son fissate alle sospensioni, mentre la parte centrale è collegata al telaio in modo elastico e non vincolante, in modo che la barra possa contrapporsi a una diversa escursione delle due sospensioni.
Con questa conformazione la barra antirollio riesce a trasferire parte della forza dalla sospensione non in compressione a quella in esercizio, il che permette una migliore stabilità, senza andare a compromettere il confort al superamento di una buca o dosso, dato che permette l'uso di sospensioni più morbide.
Fonte: Wikipedia

Abbiamo due ruote indipendenti che fanno parte di uno stesso asse, in cui questa barra si oppone al rollio, alla disarmonia, alla mancanza di equilibrio dovuto alle asperità del territorio da esplorare ma anche di colui che è alla guida. Ogni aspetto "solidificato" dell’energia, ogni oggetto creato dall’uomo, è la contrapposizione fisica di una verità spirituale/eterica. Se noi osservassimo con “occhi” diversi e con pazienza quello che l’uomo ha “inventato”, potremmo comprendere il linguaggio dei frattali. La profondità della comprensione è soggettiva, proprio come gran parte delle esperienze umane in Terra. 

Trasferire convenientemente una parte della “forza” da una parte non soggetta a “lavoro” ad un’altra "in tensione" rappresenta un grande risultato in termini di efficienza energetica e di equilibrio che, a cascata, sarà in grado di riversarsi sull’intero mono esteriore percepito come reale.

Dicevamo che la società moderna è sia globale che individuale e dispersa sempre più finemente entro le stanze delle proprie case e tra le maglie del vivere quotidiano. Le due dinamiche spingono allo stesso tempo in maniera antitetica, perché l’opera del Controllo si oppone al rilascio dell’umanità stessa e perché l’umanità deve esplorare ogni possibilità racchiusa dalla geometrica solidità della terza dimensione. La divisione delle acque del Mar Rosso ad opera di Mosè, rappresenta proprio frattalmente queste doppie dinamiche disarticolanti: un intero popolo che per andare avanti deve chiedere una divisione dell’unità che altrimenti lo “sovrasterebbe” e la manifestazione di un potere potenzialmente alla portata di ognuno, insito nelle proprie capacità e caratteristiche dormienti, un appuntamento con un esame solo rimandato.

Altro frattale, esistente attualmente, che rispecchia la frammentazione e l’unità allo stesso tempo è la “griglia” di computer globale nata per unire ed aumentare la potenza di calcolo a disposizione: 

I Grid computing o sistemi Grid sono un’infrastruttura di calcolo distribuito, utilizzati per l’elaborazione di grandi quantità di dati, mediante l’uso di una vasta quantità di risorse. In particolare, tali sistemi permettono la condivisione coordinata di risorse all’interno di un’organizzazione virtuale.
Il termine “Griglia” è stato coniato intorno alla metà degli anni Novanta. Il vero e specifico problema alla base del concetto di Griglia è la condivisione coordinata di risorse all’interno di una dinamica e multi-istituzionale organizzazione virtuale (Virtual Organization, brevemente indicata con VO). La condivisione non è limitata solo allo scambio dei file, ma si estende all’accesso diretto a computer, a software, in generale a tutto l’hardware necessario alla risoluzione di un problema scientifico, ingegneristico o industriale. Gli individui e le istituzioni, che mettono a disposizione della griglia le loro risorse per la medesima finalità, fanno parte della stessa VO.
Fonte: Wikipedia 

Wow!

Tornando a Lievegoed, comprendo adesso perché io non abbia ancora avuto esperienze OBE; perché la mia “direzione” intrapresa è quella interna, ossia la via mistica della sperimentazione dei sentimenti.

Non “vedo” immagini ma “sento” gradazioni dell’Essere. È il verso scelto per adesso.

Ora comprendo anche cosa rappresentava il sogno ricorrente dello scheletro che appariva sulla montagna e che mi buttava puntualmente giù dal dirupo. Che cosa rappresentava? Ecco: 

L’uomo incontra il “piccolo Guardiano della soglia” immergendosi nel proprio inconscio. Si tratta di una reale figura spirituale che noi stessi abbiamo prodotto.  Essa è il compendio degli aspetti negativi del nostro passato, formatosi sia dalle precedenti incarnazioni che da quella presente.  Alla nostra esperienza questa Entità ci appare come un terribile essere spettrale che sbarra il cammino, impedendoci di avanzare con la coscienza nella parte inconscia del nostro essere.
Fonte: L’uomo alla soglia di Bernard Lievegoed

Nulla è per caso e tutto è opportuno. Questo libro, apparso per la prima volta in Vita mia ieri sera e sfogliato a caso, a pagina 122 mi ha donato questa visione lucida del mio “paesaggio” interno. Ringrazio coloro che lo hanno veicolato a me e la mia Essenza che lo ha ricompreso nel proprio "raggio d’azione".

Riporto, non so ancora per quale motivo, due domande ed due risposte:

Avrò successo nel mio intento?
Lascia andare il senso della tua Vita e perdona colui che giunge per te. Sii pieno di speranza.
In che senso?
Ignora il livello che soggiace al pulviscolo e andrai verso il tuo Porto.

 

lunedì 8 novembre 2010

Una diversa visione delle umane cose.






Ecco un “pezzo” di storia frattale dimenticata. Un pezzo della storia dell’umanità lontana e logora. Probabilmente vicina alle “origini”. Dove è scritta? In un antico libro rinvenuto sotto al deserto? In un rotolo smangiato dal tempo e dalla corrosione della dimenticanza? No… Nelle parole di un film. Un film molto recente. Un film dell’industria consumistica americana e, dunque, globale. Mi riferisco a “Scontro fra Titani”. Comprendo l’ilarità che può scatenare questa mia affermazione. Non la giudico e passo oltre.

La verità frattale è contenuta dappertutto e si ripropone in continuazione. Basta essere ricettivi! Per cui non occorre fare costose campagne di scavi in pieno deserto e non bisogna disperare perché la “conoscenza” è stata quasi interamente trafugata, manipolata, nuovamente nascosta. No. Perché la “verità”, ciò che si è compiuto sulla Terra in un bacino molto dilatato di tempo, e non solo negli ultimi 5000 anni, è sempre tra di noi; la verità si riforma nelle nostre strutture sociali, individuali, nei nostri edifici, nelle forme delle città e del territorio, in ciò che scriviamo, pensiamo, diciamo, in ciò che compiamo e non compiamo.

È frattale proprio come le trame, i disegni naturali che si ripetono all’infinito se li si osserva attentamente. Olografica e frattale. Ogni “granello” di Creazione la comprende per intero. Indagando nei frattali possiamo comprendere ciò che è successo e che, oggi, ancora ci “plasma” come un sogno di materia eterica solidificata, come un incantesimo

Riporto solo alcuni dialoghi della pellicola in questione.

“Le storie più antiche del mondo sono scritte nelle stelle. Storie di un era che precede uomini e Dei… Fu Zeus a creare l’uomo e l’uomo alimentava con le sue preghiere l’immortalità degli Dei. Ma con il tempo il popolo dei mortali divenne insoddisfatto, cominciò a dubitare degli Dei e alla fine si sollevò contro di loro”.

Tra l’altro approfitto di questa citazione per rendere omaggio all’illustre Zecharia Sitchin che è scomparso il 9 ottobre 2010. Devo molto a questo uomo e lo ringrazio per quello che ha compiuto nel corso della sua intera Vita. Riporto una breve descrizione di questo uomo, scritta dal fondatore del Gruppo Macro, Giorgio Gustavo Rosso:

“Sitchin è un grande scienziato e ricercatore, che ha avuto il coraggio di sfidare il conformismo degli archeologi con tante prove che mettono in discussione la versione ufficiale. La sua speranza era che venissero esaminati i resti di un ritrovamento e che si potesse confermare che il DNA di questa entità non era di provenienza terrestre, e così aggiungere una prova scientifica inconfutabile e decisiva a tutte le altre che aveva raccolto in appoggio alla sua convinzione che la razza umana, di cui facciamo parte, è l’effetto, il risultato di un incrocio genetico tra abitanti della Terra e di un altro pianeta, Nibiru”.

Andiamo avanti. Abbiamo il padre adottivo di Perseo che solleva le reti da pesca, da cui dipendeva la sopravvivenza della sua intera famiglia, e amaramente si accorge che sono vuote e lacerate dagli scogli. 

A chi devo rivolgere la nostra gratitudine per questa gloriosa munificenza? A Poseidone? A Zeus? Chi devo ringraziare?
Ringrazia gli uomini che li provocano! Afferma premurosamente la propria moglie Barbara.
Hanno distrutto la mia isola, mandato la peste sulla tua. Si prendono tutto quello che vogliono! Siamo solo schiavi.
Gli Dei ci hanno dato la Vita; di questo dovremmo essere grati. Incalza ancora Barbara.
Sono stanco di dover ringraziare per gli avanzi… Sono un pescatore. Perseo è un pescatore. Persino questo ci hanno rubato: ciò che siamo!   Eppure vogliono il nostro Amore.
Un giorno qualcuno si dovrà ribellare. Un giorno qualcuno dovrà dire: Basta!

Accidenti! Ma queste sono parole e concetti importanti. Che ci fanno in un film di produzione tipica dell’Antisistema? Come  è possibile? Perché offrire questa prospettiva al “grande” pubblico? Non sarà pericoloso per l’energia di Controllo? Non sta esagerando nella propria spavalderia?

No. Perché la verità è frattale e non ci si può fare nulla! 

Nemmeno l’Antisistema può opporsi alle leggi celesti. E di questo dobbiamo farci forti. Dobbiamo comprendere che la sacra fiamma della verità non si può spegnere. Può essere coperta o quasi soffocata, ma non spenta. E non mi riferisco alla speranza, la cui esistenza è proprio un frattale della “fiamma” che alimenta l’uomo infinitamente. Di sola speranza non si può vivere, come non si può vivere di sola forza di volontà. Occorre immaginare qualcosa di nuovo. Elevare il personale punto prospettico. Guardare da un’altra prospettiva, proprio come fa fare ai propri allievi il professore John Keating nell’Attimo fuggente

Andiamo avanti. Siamo nell’Olimpo e gli Dei sono riuniti in cerchio, preoccupati per il comportamento degli uomini, sempre più spavaldi e rivoluzionari nei loro confronti. Parla Zeus e poi interviene suo “fratello” Ade, il sovrano degli Inferi.

Io ho creato gli uomini! E loro ricompensano il mio Amore con la sfida?
Tu li hai creati per una sola ragione. Perché le loro preghiere alimentassero la nostra immortalità. Ma il tuo Amore è sin troppo grande. Sono diventati forti e questo mi costringe a riemergere perché ora siamo tutti minacciati. … Lascia che scateni la mia forza. Gli uomini torneranno a pregare. Tu potrai crogiolarti nel loro timore e noi torneremo ad essere potenti.
Tu affermi che è l’Amore ad alimentarci, ma tu dipendi dal loro Amore. Io ho imparato a vivere del loro dolore e della paura.

Caspita! Parole ancora più forti di prima. È più facile ottenere energia dalla paura piuttosto che dall’Amore, perché quest’ultima non sappiamo nemmeno cosa sia, proprio come afferma "tra le righe" Benigni quando “canta” il Paradiso di Dante

La luce dell’Amore di Dio ci può distruggere tanto è potente e tanto noi siamo impreparati a riceverla. 

Ricordo anche un discorso di Roy Martina in questo senso.
Fratelli e sorelle: è questa la verità! Per adesso la verità è questa! Ci rappresenta ancora. Con le nostre preghiere alimentiamo ancora “qualcosa” che necessita di questa vera e propria forma d’energia che possiamo evocare. Noi siamo i loro “figli”, le loro batterie come rappresentato benissimo in Matrix. Non è una questione di denaro. Riguarda una forma di potere ben diversa. E riguarda anche una questione di sopravvivenza a 360 gradi, innestata in un piano evolutivo, educativo, molto ben celato.

Questo è l’Antisistema. 

La forma d’onda, il velo costruito sul mondo, l’incantesimo, il sogno altrui, il paradigma, l’eggregora, la consuetudine e l’abitudine in uso nel mondo intero è un qualcosa che richiede di soffrire per alimentare un qualcosa d’altro: un principio potente che si nutre di noi e che è nato da noi

Noi che siamo suoi figli. Come è possibile? È possibilissimo se ci pensate bene. Uscire dal “rompicapo” equivale a comprendere che ci siamo auto rinchiusi in circoli viziosi, in loop senza fine e senza uscita. Un esempio? È nato prima l’uovo o la gallina? Ma chi se ne frega! Questa domanda è una trappola da cui non se ne esce con la logica. Per comprendere le fattezze della trappola energetica, dobbiamo elevare il nostro punto prospettico. Vedere da un’altra altezza o almeno angolazione. Solo in quel modo ci accorgeremo che sono nati contemporaneamente, l’uovo e la gallina, e la domanda ha il solo scopo di incatenare coloro che se lo sono chiesto almeno una volta in Vita propria: tutti. Tutti! perché questa domanda è frattale anch’essa: è dappertutto sotto varie forme e “salse”. È come dire che “la palla è rotonda”…

Se cercate “preghiera” all’interno di questo Blog, troverete altri articoli sviluppati proprio evidenziando questa potente modalità di invio di energia. 

Attenzione a chi eleviamo le nostre preghiere, fossero santi o divinità, umani o oggetti.

Cerchiamo di rimanere nel nostro “centro”: in quella frequenza c’è tutto quello che ci serve per proseguire nel cammino.

Sintonizziamoci sulla radio del nostro CuoRe.
 
 

venerdì 5 novembre 2010

Invasori silenziosi.




Un intero paese in vendita.
Se un appartamento non vi basta e una villa vi sembra piccola potete provare ad acquistare un intero paese.
Fonte: Yahoo

Torniamo al potere del denaro. Con tanto denaro si potrebbe acquistare un paese e fondare una comunità, renderla indipendente energeticamente e provvedere al proprio mantenimento staccandosi dallo Stato. Sì, è possibile farlo, a patto che:
  • il nucleo di persone sia in risonanza e motivato
  • il nucleo di persone accetti di non usare denaro all’interno della comunità
  • il nucleo di persone si fidi di una propria amministrazione che deve scendere a patti con “l’esterno” della comunità per quello che temporaneamente può ancora mancare e che necessita di un pagamento
  • il nucleo di persone non permetta la creazione di figure estranee alla Vita collettiva della comunità stessa, tipo “l’amministratore”
Ciò che mi sovviene è la comunità tipica e “sana” della Roma dei primi tempi, dove ognuno aveva un ruolo ed un compito ben preciso, ma faceva capo comunque alla Vita comunitaria che, per i tempi, equivaleva a lavorare nei campi per il pubblico sostentamento. 

Tempi e luoghi in cui coloro che desideravano “emergere”, compiendo il bene di tutti, lo facevano rimanendo sempre in prima fila e lavorando sempre più degli altri e non il contrario

Le consuetudini, i valori e gli esempi pubblici erano ben diversi da quelli di oggi. La centralità religiosa era ancora opportunamente un miraggio. Non intendo mitizzare un epoca così lontana di cui probabilmente non sappiamo esattamente come si viveva in realtà, tuttavia mi sembra, a naso, che quell’epoca fosse perlomeno regolata da valori personali molto preziosi che nel tempo sono andati perduti, smarriti

Non è semplice vivere insieme. 

Nel passato la gente si univa di fronte ad un invasore che metteva chiaramente in pericolo l’esistenza di tutti. Poi le cose tornavano come prima. Cosa significa questo fatto? Che le comunità tendevano a sopravvivere, che erano regolate da questo istinto primordiale preservante. Oggi come siamo? 

La sopravvivenza si è spostata in altro ambito: in ambito economico. 

Oggi le famiglie temono l’insicurezza finanziaria e dunque il loro futuro. Futuro che è dipinto sempre più a tinte più fosche: ma di chi? Dagli Stati stessi, i quali avvertono che gli attuali tenori di Vita non saranno più possibili nel futuro. Le pensioni saranno sempre più limate verso il basso. Dunque? In un paese come il nostro, ma non solo il nostro, in cui gli anziani sono sempre di più, in cui i pensionati sono sempre di più, cosa succederà? 

La sopravvivenza è messa in serio rischio. L’invasore non esiste più! L’invasore ha già invaso tempo fa ed è qua tra di noi, in maniera invisibile, fantomatica, paradossale, subdola. È una serpe intelligente che ci conosce molto bene. Non ha più necessità di un esercito e di armi. È entrato dentro di noi. Siamo noi stessi. 

E noi come possiamo difenderci da un fantasma tanto concreto? 

Non possiamo più nemmeno unirci per far fronte al pericolo comune. Perché? Perché non lo avvertiamo, i nostri sensi sono stati sopiti dall’uso di droghe autorizzate come lo zucchero. La nostra divinità è stata addormentata tramite nenie ipnotizzanti ed ammaliatrici.
Noi ci siamo lasciati andare sulle onde di false promesse. Di un progresso che è illusorio, falso, oscurante, lontano dai suoi valori più edificanti. 

E la responsabilità è solo nostra!
 
In questo momento è andata via la corrente a casa mia. Bah…
Degli allarmi suonano, dei cani abbaiano. C’è tuttavia un silenzio nuovo e diverso dal solito.
Un silenzio dettato dalla mancanza di inquinamento elettromagnetico.

Comunque si parla sempre di invasori silenziosi

Va bene, prendo questo fatto come un motivo per concludere un articolo alternativo a ciò che possiamo leggere sui quotidiani e sentire alla televisione. 

Il nemico è una illusione. 

 

giovedì 4 novembre 2010

Nel cuore centrale della prospettiva.




“Invece di sistemare il problema centrale, troppo spesso cerchiamo di sistemare le cose che non c’entrano niente”Le radici familiari della malattia – di G.Athias

Questa semplice e breve considerazione ci conduce ad una prospettiva critica di quello che solitamente facciamo per cercare di venire a capo delle nostre problematiche quotidiane. Il più delle volte ruotiamo attorno al vero nocciolo del problema. Il più delle volte facciamo finta di non vederlo per qualche strana motivazione inconscia. Il più delle volte il problema è sfuggevole, proprio come quando si parla di questioni legate al Karma o ad altri legami spirituali. 

Le chiavi della comprensione a volte sono sfuggevoli. Per esempio, se ho commesso qualche atto molto negativo in una Vita precedente, questo fatto verrà rispecchiato nella Vita attuale in diversi modi. Questo fatto continuerà a colpirmi sino a quando non comprenderò cosa fare per trasmutare quell’increscioso evento così tanto lontano e oramai celato persino alla memoria. Evento che continua a vivere memorizzato a livello cellulare o a livello di corpo mentale. Che fare?

A volte penso che questa forma di “giustizia” celeste sia… ingiusta.

Se in questa Vita mi sto comportando in maniera esemplare, per quanto tempo dovrò ancora scontare ciò che ho fatto in un lontano passato? Cosa deve succedere perché io possa pulire la mia “lavagna” energetica? Devo per forza rendermi conto di quello che ho fatto, leggerlo tra le righe al fine di eliminare l’errore compiuto? Oppure posso trasmutare quell’evento anche solo vivendo con rettitudine e senso di responsabilità?

Ossia quale è e dove sta il “problema centrale”?

È tempo di andare direttamente al centro delle “cose”! Allo stesso modo sono stanco di arrancare nel buio dell’incomprensione, ipotizzando in luogo della mancanza di “verità”. In ambito spirituale ognuno di noi è solo sulla propria via, perché ognuno di noi ha una storia diversa da ogni altro. Possiamo aiutarci ma le vere decisioni le dobbiamo prendere solo noi. Ne va del nostro “senso” dello stare incarnati…

Ci sono guide spirituali e compagni di viaggio che possono dare una mano, ma anche tanta confusione, ignoranza e paura. Siamo in una dimensione difficile da comprendere perché nel reame del tempo ci si ammala di oblio, ci si lascia andare cullati da una nenia che ci convince di essere delle nullità.

Preferite sentire dolci parole in luogo di questa intima confessione? Ci sono altri blog che fanno questo!

Qua si intende stare nel cuore centrale della prospettiva...

 

mercoledì 3 novembre 2010

Educazione nel virtuale.





Oramai il denaro è divenuto quasi del tutto virtuale, invisibile; insomma una consuetudine. Le banche hanno dato il via ad un processo di raccolta e di disgregazione fisica del frusciante o sonante gruzzolo da nascondere sotto la mattonella “segreta” di casa. Nel nome della sicurezza il denaro è stato smaterializzato, tuttavia la sua ingombrante presenza o ombra è rimasta ben viva negli ingranaggi dei meccanismi che regolano le “umane cose”

Si potrebbe dire che il denaro sta tornando ad essere una forma di energia, proprio come ogni forma che ci circonda, come ogni pensiero o immaginazione. Questo fatto evidenzia la verità che vincola il concreto alla manifestazione energetica di un “volere” o di un “potere” e, di fatto, permette di comprendere meglio la massima che afferma “è l’uso che si fa di una cosa che fa la differenza e non la cosa stessa“, cioè “in che maniera usiamo il denaro? A quali scopi lo destiniamo?”.

Le risposte delimitano un campo vibrazionale molto ampio, ma solo a prima sensazione perché, in realtà, l’uso riservato al denaro è pressoché limitato al controllo ed al suo mantenimento, ad opera di una cerchia sovra personale di organizzazioni disposte a ragnatela intorno alla massa umana. Il commercio delle armi e l’industria della guerra dominano e persino le banche “etiche”, di cui i maggiori istituti bancari si bagnano la bocca, hanno tra le proprie attività finanziamenti nel campo bellico.
 
È l’uso che se ne fa di una cosa che identifica non la cosa stessa quanto colui che dispone della cosa stessa. Dimmi come spendi il tuo denaro e ti dirò chi sei!
 
Senza denaro dove si va in questo mondo? L’autorità che si sono prese certe istituzioni, attraverso i monopoli, hanno di fatto unificato il concetto di veicolazione e creazione delle masse danarose. Le banche aprono e chiudono i “rubinetti” del denaro a loro piacimento dando luogo alle “ere” di espansione o di contrazione dell’economia planetaria.  

Vi siete mai chiesti dove va a finire il denaro che nelle giornate di Borsa negativa il telegiornale afferma che è andato “in fumo”? 

Nulla si distrugge ma tutto si trasforma, in questo caso “cambia di tasca”. Per uno che perde c’è uno che vince. Allora dove andrà a finire tutto quel denaro? Ancora in tasca agli stessi “attori” che hanno provocato il “terremoto” finanziario, perché è tutto sotto controllo. L’ultima crisi economica vissuta in Borsa ha sgonfiato i listini mondiali in maniera drastica, lasciando sul campo il corpo carbonizzato delle banche stesse, le quali sono state “salvate” dall’intervento degli Stati e dunque indirettamente della popolazione intera. Ma questa crisi non è stata una punizione divina ma una correzione determinata da un potere centrale che ha deciso di invischiare sempre di più gli Stati nel degrado finanziario ed etico messo in opera dalle grandi banche globali. Perché? Perché tutto è opportuno! 

Quando la crisi porterà gli Stati all’insolvenza ci accorgeremo che il debito, sul quale si è deciso di far reggere la moderna economia, svaluterà il concetto stesso di denaro e di conseguenza anche la “fiducia” accordata a questa abitudine verrà messa in discussione. La crisi diverrà l’opportunità di rifondare il mondo che, nel frattempo, sarà unito almeno dalle problematiche di base.

Un bel giorno il debito dovrà essere cancellato perché i più grossi player saranno di fatto “falliti”. Non pensiamo alla Cina o al potere degli sceicchi come ad un qualcosa di infinito. Prima o poi anch’essi pagheranno dazio. La dimostrazione giunge proprio dalla crisi dei miliardari del petrolio russi o dalla crisi dell’ex terra dell’oro di Dubai, sventrata dai debiti del settore immobiliare. 

L’Antisistema si regge ancora su questa modalità arcaica del concetto del ricatto finanziario capace di minare il futuro di ognuno di noi: sul debito elevato alla sua massima potenza

Il denaro è ormai virtuale. Se chiediamo un mutuo in banca, una persona schiaccerà la cifra richiesta sui tasti di un computer e il denaro apparirà magicamente nel nostro conto corrente. Ma cosa è quella cifra? Solo una convenzione autorizzata dal potere centrale ma soprattutto dal potere della massa che la alimenta tramite la propria “osservazione”. L’ultima frontiera è il cellulare, adesso che è praticamente diffuso a livello capillare in tutto il mondo

Pagamenti Su Cellulare, Google e Apple Interessate a Boku.
New York - Apple e Google vogliono acquistare la startup Boku, specializzata in pagamenti tramite smartphone. Lo rivela TechCrunch.com, secondo cui l'azienda di Cupertino, la più interessata a investire in un settore che potrebbe rivelarsi un'enorme opportunità, potrebbe offrire fino a 250 milioni di dollari. Google preferirebbe invece una partnership. Al momento Boku vale a 100 milioni di dollari.
Fonte: Yahoo 

Dunque? A cosa stiamo prestando il fianco? A cosa stiamo andando incontro? Quale sarà la leva o una delle leve che muteranno questa modalità erronea di utilizzare il denaro? Come potremo modificare la nostra bramosia di possesso e dunque sgonfiare l’effetto negativo del cattivo utilizzo del denaro?
Secondo me anche con il suo progressivo superamento dovuto ad una crisi sistemica umana, di fronte all’incubo del baratro di una sua totale demonizzazione.  

Le colpe attribuite del tutto al denaro, prima o poi si ripercuoteranno sulle coscienze della massa, la vera responsabile dell’uso scriteriato del denaro stesso

L’evoluzione umana condurrà le individualità a partorire un altro modo di esaudire i propri desideri. Si necessità di un televisore di ultima generazione? Immaginiamolo già nel nostro salotto bello che accesso! Serve del denaro? Cosa serve? Solo credere in se stessi e nelle proprietà quantistiche dell’energia. La quinta dimensione condurrà anche a questo… 


Dominare le macchine con il pensiero.
di Alessandro Provenzano

Da diciotto anni all’università di Princeton si studia la misteriosa "interfaccia" attraverso al quale la nostra mente è in grado di agire sul mondo fisico.
 
"Avanti, bella, puoi farcela. Lo so che puoi. Avanti così, fammi vedere come sei brava… Ancora uno sforzo… Centro!" La gentildonna in camice bianco che pronuncia questi incitamenti, prima a voce bassa, poi in toni sempre più alti fino all’esclamazione finale, non si sta rivolgendo a un essere umano. Parla a una macchina, una specie di contatore elettronico con un display digitale che brilla di cifre rosse. Brenda Dunne è una delle "teste pensanti" del PEARLab: Laboratorio per la ricerca delle anomalie ingegneristiche, a Princeton, uno degli istituti scientifici più prestigiosi d’America (ci andò a lavorare Einstein quando si rifugiò negli USA). La strana macchina che ha di fronte è un "generatore di numeri a caso", che lei sta cercando di persuadere a usare in maggior misura le cifre alte che le cifre basse: vale a dire utilizzare più 0, 1, 2, 3 e 4 che 5, 6, 7, 8 e 9. Non lo fa manipolando il programma della macchina: cerca di convincerla parlando, incitandola, incoraggiandola, lodandola o rimproverandola. E - se per caso ve lo state chiedendo - ci riesce.

Brenda Dunne è psicologa, specialista nell’analisi del comportamento. Nel PEARLab, è una delle persone incaricate di determinare scientificamente se la volontà umana è in grado di influenzare il comportamento delle macchine. O (se preferite) di cercare di capire se la mente può agire sulla materia.

Fino ad oggi, la risposta è positiva.
 
Il lavoro svolto a Princeton ha mostrato che la mente delle persone normali, e non dei cosiddetti "sensitivi", è in grado di influire sul comportamento delle apparecchiature micro-elettroniche. Non è stato il lavoro di un week-end: la ricerca dura da ben diciotto anni, durante i quali centinaia di volontari hanno prodotto milioni di stringhe di numeri a caso, la cui analisi ha messo in luce risultati statisticamente significativi e non attribuibili a semplici fluttuazioni probabilistiche.

I metodi usati sono stati diversi. Alcuni, come la Dunne, hanno cercato di persuadere la macchina parlandole come si fa con un bambino ostinato; altri hanno fissato il display senza dir nulla, ma focalizzando la mente sul risultato che volevano ottenere; altri ancora non hanno fatto niente, si sono limitati a sedere davanti al generatore di numeri, magari leggendo un libro.

È risultato che i tre quarti degli operatori hanno avuto esiti incontrovertibili: la macchina ha generato numeri conformi alla loro volontà in misura statisticamente significativa. Quantitativamente, l’effetto è piccolo, come riuscire a "influenzare" un lancio di una monetina ogni cento: ma - ed è questo quello che conta - è accertato, misurabile e riproducibile.

Lasciate da sole, le macchine producono tante cifre da 0 a 4 quante da 5 a 9, così come vuole il calcolo delle probabilità; con un operatore davanti, producono più cifre del primo blocco che del secondo. Se gli operatori sono due, e si concentrano sullo stesso risultato, l’effetto è più sensibile. Cosa ancor più singolare, se le due persone in questione sono legate affettivamente, la deviazione statistica è ancor più accentuata.

Violazioni inesplicabili.

I ricercatori di Princeton hanno cercato di verificare l’esistenza di "anomalie ingegneristiche" anche con altre apparecchiature. Una è la cosiddetta "cascata": un apparecchio che fa cadere novemila sferette di plastica attraverso una griglia formata da diverse file di chiodini, in modo che si infilino in diciannove alloggiamenti verticali. Secondo le leggi della probabilità, cadendo si dispongono in modo da disegnare una "curva a campana", che esprime graficamente la distribuzione degli eventi casuali. Ebbene, quando un ricercatore si pone davanti all’apparecchio e pensa "A destra!" o "A sinistra!", alle lunghe una quantità statisticamente significativa di palline finisce per obbedire al comando, infilandosi in numero maggiore da una parte piuttosto che dall’altra.
 
Diverse organizzazioni di "scettici" hanno esaminato le apparecchiature del PEARLab, i suoi protocolli di ricerca, i sistemi di analisi dei risultati, senza trovare nulla di non corretto. Sono state prese in considerazione tutte le ipotizzabili cause "esterne" che potessero giustificare le anomalie: variazioni di temperatura, tremori sotterranei inavvertibili, vibrazioni dovute al traffico e altre cose analoghe, prendendo di volta in volta precauzioni per eliminare ogni interferenza: le macchine hanno "sempre" continuato a "obbedire" agli operatori. Gli esperimenti sono stati tentati anche in altri laboratori e si sono ottenuti gli stessi risultati.

Insomma, dal punto di vista empirico, non sembrano esserci dubbi: il fenomeno esiste.

La parte difficile, a questo punto, è elaborare una teoria che spieghi i risultati.

Brenda Dunne pensa che esista un "qualcosa", una specie di risonanza che si stabilisce fra il mondo della coscienza e il mondo fisico, e che è in grado di eliminare almeno in parte la casualità che ci circonda. Questa risonanza potrebbe essere influenzata dall’intensità emotiva: lo dimostrerebbe, fra l’altro, l’esito più favorevole degli esperimenti compiuti da coppie di ricercatori legati affettivamente.

Nozioni eretiche.

Sarebbe facile, e pericoloso, scivolare senz’altro da considerazioni di questo genere ad affermazioni circa la "potenza della preghiera", i poteri della "volontà purificata", la "forza dell’amore". D’altra parte, è difficile negare che, così come stanno le cose, appare credibile che il nostro psichismo abbia almeno in parte il potere di ridurre l’entropia del mondo, indirizzando i processi casuali verso forme di realtà più ordinata.

È lo stesso direttore del PEARLab, Robert Jahn, a raccomandare prudenza. Jahn ha un curriculum impressionante. Ingegnere meccanico, è laureato anche in fisica ed è professore a Princeton di Scienze Aerospaziali, nonché Decano della Scuola d’Ingegneria. Evita di parlare di "paranormale", "parapsicologia", "forze psi" e cose del genere.

Quelle che sta studiando - insiste - sono "anomalie ingegneristiche". Il suo atteggiamento di prudenza è determinato anche dall’ostilità con la quale le sue ricerche incontrano negli ambienti accademici malgrado il prestigio suo personale e della sua istituzione. Il direttore di un famoso periodico scientifico gli ha detto di recente che avrebbe pubblicato i risultati dei suoi studi soltanto il giorno che lui fosse stato in grado di trasmetterglieli telepaticamente.

Jahn, peraltro, è convinto che il "qualcosa" oggetto delle sue analisi esista davvero.

"Io credo - dice - che le cosiddette interazioni anomale fra coscienza e ambiente fisico siano una realtà e che siano presenti in modo abbastanza evidente nelle forme di vita inferiori, piuttosto che negli esseri umani. Possono dipendervi, per esempio, le capacità migratorie di uccelli e pesci, o la 'coscienza di gruppo' che è palese negli sciami di insetti. È una capacità che noi umani abbiamo forse perduto quando abbiamo scelto di sviluppare le nostre facoltà razionali a scapito di quelle intuitive".

Il PEARLab finora non ha tentato di misurare le interferenze mente/materia negli animali. Due scienziati del laboratorio tempo fa hanno costruito per un altro istituto di ricerca un "distributore casuale di noccioline": una macchina che, a intervalli di tempo imprevedibili, lascia cadere due o tre arachidi. La macchina è stata posta in una foresta e tenuta sotto osservazione, per studiare il comportamento nei suoi riguardi dei diversi abitatori del bosco: scoiattoli, procioni, ricci, qualche volpe. La Biologa Marsha Adams, che sta conducendo le osservazioni, è sconvolta dai primi risultati. "C’è da chiedersi - dice - se l’istinto non sia in realtà un fattore attivo. Il numero di volte in cui un animale è presente nel momento in cui la macchina sta per liberare il suo 'regalo' va ben al di là del caso e della coincidenza. Credo che la capacità degli animali di influenzare l’apparecchiatura sia molte volte superiore a quello di un operatore umano".
 
Misteriosa interfaccia.

Dopo diciotto anni di ricerche, Robert Jahn non è ancora riuscito a trovare risposte definitive. "Siamo ancora lontani dall’individuare i parametri essenziali. - dice - Sappiamo che in certe condizioni si stabilisce una forma di comunicazione fra la nostra mente e le macchine, ma quale sia l’interfaccia attraverso la quale avviene il dialogo coscienza/materia, non lo sappiamo. Che questa interfaccia esista, è comunque ormai dimostrato. E sono certo che potrebbe spiegare molti comportamenti inesplicabili di certi macchinari complessi, più volte denunciati da operatori diversi, come i piloti o i tecnici di computer".

Arriveremo al punto di dialogare direttamente con le macchine o, a livello più vasto, riusciremo prima o poi a trovare il modo di influenzare a nostro favore il "campo probabilistico", piegando gli eventi a nostro beneficio?

Brenda Dunne non nega nessuna possibilità. "Il nostro cervello è il più potente elaboratore di informazioni che si conosca. Il suo funzionamento ci è largamente sconosciuto, e non sappiamo come i nostri poteri cognitivi interagiscano con la realtà che è sottoposta alle nostre osservazioni. La fisica quantistica ci suggerisce, e i risultati sperimentali confermano, che questa interazione è più profonda di quanto non appaia alla nostra consapevolezza razionale. Ma prima di arrivare al punto di utilizzare praticamente quelle che per ora sono soltanto idee confuse, occorrerà calarci a fondo e senza preconcetti in territori che fino ad oggi per la scienza materialista erano veri e propri tabù".
Fonte: Stazione Celeste

 

martedì 2 novembre 2010

Quando salta un livello di Vita.





Cari compagni e compagne di viaggio, eccomi tornato. Le “trasmissioni” riprendono da dove si erano giustamente interrotte. Cosa è successo? Diciamo che una “malattia” mi ha costretto al fermo obbligatorio. Una polmonite. La consapevolezza, che negli ultimi anni è molto cresciuta, mi ha portato a comprendere le vere dinamiche che sottintendono questa polmonite. No, nessun virus o batterio o contagio: semplice calo del sistema immunitario a seguito di una profonda depressione

Solo a quel punto i “virus” possono compiere il loro “dovere”; solo quando noi stessi lo permettiamo.

E come al solito nulla è per caso e tutto è opportuno!
In cosa consisterà mai l’opportunità di una malattia? Beh, diciamo che ha molte “frecce” al proprio arco. Innanzitutto riesce a fare comprendere quanto sia prezioso lo stato “consueto” di salute, persino lo status quo, le abitudini che tanto ci fanno annoiare, persino il lavoro più sgradevole. 
 
Essere sani è bello!
 
E questo aspetto è davvero da capire e da apprezzare, perché è solo apprezzando la condizione di “sanità” che si apprezza la Vita ed apprezzando la Vita si intuisce quell’enorme potenziale che ci circonda e che prende il nome di “altre persone”. 

Prima ancora della bellezza della Natura giungono i nostri simili. 

Ognuno di noi gioisce e soffre per gli altri. Perché siamo tutti la stessa meravigliosa manifestazione di Luce divina. La malattia permette di riscoprire ciò che uno stile di Vita “rarefatto” ha contribuito a smantellare giorno dopo giorno. Benediciamo la malattia e tutto quanto la sua “coda” porterà nella nostra Vita. La malattia, ogni malattia, serve per fermarsi e capire; riflettere su quello che stiamo facendo e conducendo istante dopo istante. 

Essa è un fermo immagine della proiezione del nostro “film” e può indurre a cambiare “trama” anche per intero, proprio come possiamo fare tutti noi alle prese con l’Antisistema.
 
In questi giorni sono giunti importanti messaggi di speranza alle mie terminazioni esistenziali. Messaggi che non starò in questa sede a descrivere. Messaggi che portano speranza: ma di che cosa sto parlando? Di quale speranza vado narrando?
  
So che ognuno di noi nutre speranze segrete in cuor proprio: è proprio a quelle speranze che mi sto riferendo. Non riguardano sogni di denaro o di una bella casa nuova. Tutt’altro!
  
Intendo il ribaltare le prospettive tramite le quali osserviamo il mondo e lo viviamo. È da queste “coordinate” che è giunta la mia depressione. Un calo di energia atto a fare accovacciare, a fare riflettere, a verificare una rotta intrapresa con grande esuberanza e coraggio e sempre messa alle “corde” dai marosi dell’inconscio perduto. Perché?
 
"The Matrix has you" - Appartieni a Matrix.

Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.
Morpheus a Neo

Matrix descrive l’Antisistema e le sue molteplici varianti progettate e distrutte nel corso del tempo deviato. Cosa sia l’Antisistema l’ho scritto più volte in questo Blog. Cosa rappresenta?

L’esternazione delle nostre paure interiori, le quali devono essere affrontate e vinte in ogni modo: anche in questo! Il modello di “scontro” con le nostre paure è andato via via aumentando di intensità: è normale! Se non si capisce una cosa, questa cosa diventa sempre più evidente, sino a diventare un “mostro” che non può più essere nascosto.
 
Ma questo è mondo moderno che non fa mancare nulla, basta avere un lavoro! 

Se pensate in questa maniera siete solo egoici allo stato massimo e purtroppo la luce è ancora lontana dal bagnare i vostri “lidi” sotto incantesimo. Ma non vi preoccupate perché l’1% della popolazione mondiale non la pensa in questa maniera e “non si adatterà mai”. E ciò costituisce un grandissimo grimaldello per scardinare le serrande abbassate dell’Antisistema.
 
Dove siano i fratelli e le sorelle che costituiscono l’1% della massa non lo so. So solo che ci sono e che sono sparsi ad arte nel mondo intero: mosche bianche che devono nascondersi per non finire “terminati”.
Certo! Perché questo è un mondo dove sono ancora all’opera le “tenaglie” dell’Inquisizione, che non bruciano più le persone nelle pubbliche piazze ma che riescono ugualmente ad essere molto incisive in termini di “risultati”. 

L’Inquisizione non è di stampo religioso ma di tipo “polarizzante”: tenta di imporre un’unica prospettiva al mondo intero. 

Nel tempo sarà sempre più pulita questa azione invisibile, dando luogo ad un mondo apparentemente perfetto e sotto il Controllo.
 
Eh si! Sono proprio tornato… :)
 
Ringrazio la mia polmonite che mi ha permesso di riposare e maturare maggiore serenità e calma, ha permesso dei cambi logistici assolutamente necessari, ha unito ancora di più la mia famiglia e il senso della mia presenza in casa. Benedico l’intera orchestrazione che ha messo in scena una battaglia biologica interna ed ogni cellula che ha provvidamente partecipato responsabilmente alla rappresentazione di uno scenario ricco di Vita e di voglia di andare avanti…
 
Ringrazio la Luce per tutto questo e per tutto quello che succederà!